Alessandra Tedeschi Toschi Rete del Civismo Lombardo

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1 Sentieri per la crescita: la partecipazione femminile tra occupazione, rappresentanza, impegno e valori condivisi Alessandra Tedeschi Toschi Rete del Civismo Lombardo Primo Workshop Partecipazione politica femminile singolare I Valori delle donne. Il valore aggiunto dell impegno femminile alla rigenerazione della politica, Milano, 20 dicembre 2013

2 Occupazione, tasso disoccupazione e tasso d inattività femminile

3 Fonte: Istat Il ritardo dell occupazione femminile: In Italia sono occupate il 46,2% delle donne (il 12% circa in meno rispetto alla media UE27 ); Tra il 2008 e il 2012 l occupazione femminile è aumentata dell 1,2%; quella maschile è diminuita del 4.4 % (segregazione professionale, incremento di posizioni a bassa qualifica, ricomposizione a favore di età più anziane..) Tasso di occupazione anni per sesso e ripartizione geografica - III trim. 2013

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5 In Italia il tasso disoccupazione femminile è pari al 12, 1%, in crescita (nel 2008 era pari all 8,5%) e superiore alla media Ue27 (10,9%) Tasso di disoccupazione per sesso e ripartizione geografica III Trim Fonte:Istat

6 Continua la riduzione del tasso di occupazione dei giovani le donne tra i anni che lavorano sono il 14,4% del totale Tasso di occupazione anni per sesso e ripartizione geografica - III trim Istat Fonte:Istat

7 Le donne italiane non occupate e non in cerca di occupazione rappresentano la metà circa della popolazione tra i 15 e i 64 anni? mancanza di prospettive, motivi di studio, cambiamento nelle strategie familiari.. Tasso di inattività per sesso e ripartizione geografica III Trim Istat Fonte: Istat

8 Stereotipi, rinunce e discriminazioni: report ISTAT che inquadra la situazione delle donne in Italia a confronto con i ruoli e le responsabilità nel mondo del lavoro, della famiglia e della scuola Per la maggioranza dei cittadini (57,7%) la situazione degli uomini nel nostro Paese è migliore di quella delle donne: lo pensano le donne (64,6% delle intervistate) più degli uomini (il 50,5%). Per quattro cittadini su dieci (43,7%) la donna è vittima di discriminazioni, è cioè trattata meno bene degli uomini. Anche in questo caso a pensarlo sono più le donne (49,4%), ma la maggioranza di esse pensa che le donne siano poco o per niente discriminate. Appaiono superati alcuni stereotipi sui tradizionali ruoli di genere. Il 77,5% della popolazione non è d'accordo nel ritenere che l'uomo debba prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia. La grande maggioranza della popolazione si dice poco o per niente d'accordo con le affermazioni "gli uomini sono dirigenti migliori delle donne" e "in generale gli uomini sono leader politici migliori delle donne" (rispettivamente 80,3% e 79,9%). Il 67,7% della popolazione ritiene che "per una donna le responsabilità familiari siano un ostacolo nell'accesso a posizione di dirigente"; per l'89,2% "gli uomini dovrebbero partecipare di più alla cura e all'educazione dei propri figli"; l'87,7% sostiene che "in una coppia in cui entrambi i partner lavorano a tempo pieno, le faccende domestiche dovrebbero essere divise in modo uguale"

9 donne occupate per gruppo professionale anni 2008 e 2012 (in %)

10 Donne nei luoghi decisionali

11 Disparità salariale: la retribuzione netta mensile delle donne dipendenti è minore (20%) rispetto a quella degli uomini (1.103 contro euro) bassa valorizzazione delle competenze, segregazione occupazionale e la maggiore presenza nel lavoro non standard Retribuzione netta mensile dei laureati dipendenti a tempo pieno per classe di età e sesso Anno 2012 (valori in euro)

12 La partecipazione politica

13 Women in national Parliaments

14 La partecipazione femminile nelle Amministrazioni Comunali Il numero di comuni amministrati da sindaci di genere femminile non raggiunge il 10%, scendendo addirittura al di sotto del 5% nei comuni del sud Italia e sotto al 4% per la fascia di comuni di maggior dimensione demografica Vi sono territori particolarmente virtuosi, altri più resistenti al cambiamento : 10 Province non hanno eletto neanche una donna alla carica di sindaco, mentre solo 9 territori provinciali, tutti nel centro-nord, superano la soglia del 20% di comuni amministrati da sindaci donne.

15 La partecipazione femminile nelle amministrazioni comunali italiane Le donne rappresentano il 18,2% degli 118mila amministratori comunali italiani Svolgono principalmente l incarico di assessore (19,5%) e consigliere (18,7%) Le donne sindaco sono invece poco più del 10% del totale dei sindaci eletti. Ripartizione per carica in %

16 la partecipazione femminile è superiore alla media nazionale nei centri di minore dimensione demografica Partecipazione femminile nelle amministrazioni per dimensione demografica dei Comuni

17 La partecipazione politica diretta (militanza nei partiti e nei sindacati, incarichi amministrativi ecc.) o indiretta (informazione politica, ascolto di dibattiti politici ecc.) Cluster donne: escluse dalla politica (35,6% del totale) che si informano, ma non si attivano (34,5% del totale) lavoratrici adulte che seguono con continuità la politica (il 17,4% del totale,circa 4 milioni 535mila soggetti), coinvolte attivamente nel sociale, in particolare nel volontariato e nell associazionismo culturale (il 6,7% del totale, pari a 1 milione 748 mila soggetti): libere professioniste, dirigenti, impiegate, iscritte e impegnate nelle loro associazioni di categoria o sindacali (il 4% del totale, pari a un milione di soggetti), militanti nei partiti e nei sindacati (l 1,8% del totale) Partecipazione politica e astensionismo secondo un approccio di genere (Istat 2006)

18 Una sintesi delle distanze di genere: il chilometro rosa (gender gap)

19 Le componenti del gender gap : Peso politico, imprenditorialità, benessere e lavoro,

20 Il gender gap tra le diverse regioni è limitato

21 Il valore aggiunto dell impegno femminile alla rigenerazione della politica.. e oltre!!! In un mondo caratterizzato da complessità e interdipendenze/orizzontalità: pubblico-privato globale - locale lavoro-famiglia reale e virtuale Il confronto con esigenze eterogenee e molteplici- che devono essere combinate attraverso un autoregolazione quotidiana- è un esperienza in cui risalta la predisposizione a integrare sfere separate, a ben interpretare la trasversalità delle politiche, valutando contemporaneamente le scelte strategiche di governo (di lungo periodo) con gli effetti sulla vita quotidiana, attraverso l ascolto, buone relazioni con i cittadini/e con le reti sociali.

22 Il valore aggiunto dell impegno femminile alla rigenerazione della politica.. e oltre!!! Cittadinanza attiva intorno a bisogni condivisi (tutela del bene comune, quale patrimonio di risorse materiali ed immateriali); Rispetto verso altri cittadini, donne, uomini, bambini, anziani in ottica multiculturale; Rispetto verso il territorio (culture, competenze, tradizioni, storie) che va preservato, promosso e comunicato non in antagonismo con gli altri territori, in una virtuosa contaminazione tra stili, modi di vita in una moderna comunità ; Sviluppo e condivisione delle competenze (teoriche e pratiche) per contribuire all arricchimento del bene comune; Impegno nella partecipazione (diritto e dovere ) ; Rappresentazione delle istanze di governo dal basso, dando voce a capacità ai molti volti, ai bisogni e alle molteplici potenzialità della comunità sociale.

23 Rete del Civismo lombardo Associazione costituita il 5 ottobre espressione di una cittadinanza attiva e partecipata e di identità/singolarità territoriali; aggregata attorno ai bisogni e agli obiettivi della tutela e della valorizzazione della qualità della vita di una comunità territoriale.