La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in provincia di Pisa

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1 La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in provincia di Pisa Consuntivo III trimestre 2013 aspettative IV trimestre 2013 Pisa, 13 gennaio Pur in attenuazione, l indagine sul commercio al dettaglio continua a segnalare forti difficoltà per il settore della distribuzione. Le vendite al dettaglio, nel terzo trimestre 2013, arretrano infatti ancora a livello nazionale (-5,6%) e, seppur in modo meno deciso, in provincia di Pisa (-4,9%). Alla base della crisi del commercio si trova soprattutto l aumento della disoccupazione che, a meno di una decisa ripresa dell attività produttiva, difficilmente sarà riassorbita nel breve periodo determinando, conseguentemente, il prolungarsi della debolezza dei consumi. Anche l inflazione, da tempo su livelli molto contenuti (+1,0% la variazione dell indice NIC a Pisa nel terzo trimestre), conferma le difficoltà degli operatori del commercio che, pur di non compromettere le vendite, scelgono di non scaricare a valle l aumento dei costi e, più recentemente, dell IVA. I dato più preoccupante di questo trimestre, tuttavia, è quello della contrazione dei punti vendita (-374, -4,5% in un anno) frutto non solo della caduta degli operatori ambulanti (-204, -9,1%) ma anche di quelli dell abbigliamento (-70, -6%) e dei rivenditori di prodotti per la casa ed elettrodomestici (-41, -4,7%). Informazioni e chiarimenti studi@pi.camcom.it tel Un dato che, tra i tanti negativi, sembra quantomeno far sperare in una stabilizzazione della crisi è quello relativo alla quota percentuale di aziende che dichiarano vendite in aumento, stabilità o diminuzione rispetto al medesimo periodo dell anno precedente. Nel terzo trimestre 2013, infatti, se è vero che solo il 10% (era il 12% nel secondo trimestre) dichiara un aumento del proprio giro d affari, sale al 42% (dal 39%) la quota di quelli che segnalano una stabilità e scendono al 48% (erano il 49%) coloro che dichiarano una contrazione delle vendite rispetto a dodici mesi prima. Redazione Alberto Susini 1

2 Andamento trimestrale della quota di imprese che segnalano aumento, stabilità e diminuzione delle vendite rispetto al medesimo trimestre dell'anno precedente (quote % perequate con media mobile a 4 termini) aumento stabilità diminuzione Il ritardo con cui l aumento dell IVA e degli altri costi d impresa si stanno trasferendo ai prezzi finali, determinato dal timore degli operatori di veder calare ancora le vendite, emerge con chiarezza dalla variazione dell indice generale dei prezzi al consumo di beni e servizi 1 che a Pisa, nel terzo trimestre del 2013, si ferma ad appena l 1,0%. Un dato, quello pisano, sostanzialmente in linea con quello regionale e nazionale entrambi fermi al +1,1%. Andamento dei prezzi al consumo Andamento trimestrale dell'indice generale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC) (Variazioni % tendenziali trimestrali) 4,0 Pisa Toscana Italia 3,5 3,0 2,5 2,0 1,5 1,0 0,5 0, Fonte: elaborazioni su dati Istat e Ufficio Statistica Comune di Pisa Così come sta avvedendo da inizio 2013, le difficoltà affrontate dalle aziende risultano inversamente proporzionali al crescere della dimensione del punto di vendita. Le piccole unità (1-5 addetti) arretrano infatti del 6,4% nel terzo trimestyre dell anno segnando il peggior risultato tra le diverse categorie dimensionali. Le medie strutture (6-19 addetti) arretrano invee del 4,7% e le grandi (unità con 20 addetti e oltre), dopo ben nove trimestri, portano l ago della bilancia quasi in pareggio (-0,4%). Vendite per tipologia distributiva 1 Il NIC (Indice Nazionale dei prezzi al consumo per l Intera Collettività) è un indice che considera la collettività nazionale come se fosse un unica grande famiglia di consumatori, all interno della quale le abitudini di spesa sono molto differenziate. Il dato relativo al terzo trimestre del Comune di Pisa è stato elaborato grazie alle anticipazioni fornite dall Ufficio statistica del Comune capoluogo. 2

3 2,0 0,0 Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio per tipologia distributiva in provincia di Pisa (Var. % tendenziali) -2,0-4,0-6,0-8,0-10,0-12, Piccola distribuzione -4,6-2,5-5,2-5,1-2,9-2,6-3,9-1,2-5,1-7,4-5,1-5,9-6,9-6,6-6,4-6,5-6,4 Media distribuzione -5,6-3,2-2,4-2,9-2,6-2,5-2,9-2,5-6,4-7,3-6,6-9,7-8,3-8,6-5,7-7,1-4,7 Grande distribuzione -2,8-1,3-1,6-1,6 0,2-0,5 0,1-1,1-1,2-2,6-3,4-2,5-2,0-1,3-5,3-2,6-0,4 Il permanere della recessione contribuisce a cambiare in modo permanente le abitudini d acquisto delle famiglie premiando gli ipermercati, supermercati e grandi magazzini che, tra i diversi settori di attività, sono quelli che provano a risollevare le sorti del commercio al dettaglio segnando, nel terzo trimestre 2013, un +1,9%. Gli esercizi in generi, pur rimanendo in terreno nettamente negativo (-6,6%), migliorano il risultato del trimestre precedente contribuendo al rallentamento della caduta di cui si accennava in apertura. Il non alimentare, con un -5,4%, continua invece a piazzarsi in posizione intermedia. Vendite per comparto merceologico Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio per settore d'attività in provincia di Pisa Var. % tendenziali Esercizi Trimestri Alimentare Non Alimentare Ipermercati, Supermercati e grandi magazzini Totale ,0-5,7-1,5-5, ,3-7,2 2,5-5, ,0-6,7 3,4-6, ,6-7,1 4,2-5, ,0-6,2-1,2-6, ,2-5,4-0,5-5, ,6-5,4 1,9-4,9 L indagine condotta sulle aziende commerciali pisane riconsegna un quadro che mette in luce, in maniera impietosa, la crisi della distribuzione tradizionale soprattutto, ma non solo, dell abbigliamento. Nel luglio-settembre le vendite di prodotti di abbigliamento e accessori, pur migliorando il dato rispetto al trimestre precedente, si confermano il peggior settore all interno del non alimentare (-6,3%). Per contro, le vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici e degli altri prodotti non 3

4 2 segnano invece un leggero peggioramento rispetto al dato del secondo trimestre mettendo a segno, rispettivamente, un -5,4% e un -5,1%. Andamento trimestrale delle vendite al dettaglio dei prodotti non in provincia di Pisa Var. % tendenziali Abbigliamento e accessori Prodotti per la casa ed elettrodomestici Altri non Totale non Alimentare ,9-11,1-2,2-5, ,7-15,0-3,4-7, ,6-11,6-4,2-6, ,2-8,8-6,0-7, ,4-10,4-5,0-6, ,7-4,9-4,8-5, ,3-5,4-5,1-5,4 L umore degli imprenditori del commercio al dettaglio in merito agli ordini rivolti ai propri fornitori e alle vendite per l ultimo quarto del 2103, quello in cui sono ricomprese le feste natalizie, rimane decisamente depresso. Pur rimanendo stabile rispetto al terzo trimestre, il saldo tra coloro che si aspettano un aumento delle vendite e quelli che, invece, si aspettano una diminuzione rimane ancora in terreno negativo: -18 punti percentuali nel quarto trimestre. Le attese in merito agli ordinativi rivolti ai propri fornitori segnano addirittura un lieve peggioramento rispetto a quanto segnato nel trimestre precedente passando da -24 a -25 punti percentuali. Aspettative per il IV trimestre 2013 Le attese del commercio al dettaglio pisano (saldi aumenti-diminuzioni % perequati con media mobile a 4 termini) 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0-5,0-10,0-15,0-20,0-25,0-30,0 Vendite Ordinativi La crisi economica svuota la provincia di attività commerciali ed è drammatico, tra quello in sede fissa, il tracollo dell abbigliamento. Le unità locali della provincia di Pisa attive nel commercio al dettaglio calano infatti di 374 unità rispetto al 2012 scendendo, a fine settembre 2013, sotto quota 8mila (7.974). Tra i diversi comparti è il non alimentare (-5,4%, -347 unità) a segnare una vera e propria debacle con gli ambulanti (-9,1%, -204) Dinamica delle unità locali commerciali 2 Si tratta di un settore piuttosto eterogeneo che comprende i prodotti farmaceutici, di profumeria, libri, giornali, cartoleria e articoli di seconda mano. 4

5 e l abbigliamento e accessori (-4,9%, -57 unità) che segnano i peggiori risultati. Negativo, all interno del non alimentare, anche il saldo di quelle che commercializzano prodotti per la casa ed elettrodomestici (-4,7%, - 41 negozi). Migliore, ma sempre negativa, risulta l andamento dei negozi del comparto alimentare (-1,2%, -18 unità) con i minimercati che avanzano (+0,2%, +1 azienda) e gli (-1,8%, -17 unità locali) ed i discount (-20,0%, -2) che, invece, arretrano. Fonte: elaborazioni su dati Infocamere-Stockview Tutte le aree territoriali sono messe alle corde dalla crisi senza particolari differenze in termini di comparti commerciali colpiti. Il peggior risultato, in termini percentuali, è ancora quello del Valdarno Inferiore (-5,1%, -60 unità) seguito a poca distanza dalla Val d Era (-4,5%, -114 aziende) e dall Area Pisana (-4,4%, -176 negozi). Relativamente migliore, se così si può dire, la situazione della Val di Cecina (-3,6%, -24 unità). NOTA METODOLOGICA L'indagine congiunturale sulle imprese del commercio al dettaglio si rivolge trimestralmente ad un campione di circa aziende toscane con dipendenti di cui 114 localizzate in provincia di Pisa. Anche questa indagine Unioncamere si basa sul principio che nelle rilevazioni campionarie condotte a cadenza periodica è opportuno non rinnovare completamente il campione ogni volta, ma mantenere nel campione per due o più interviste una predeterminata quota delle unità (panel), utilizzando la tecnica dei campioni ruotati. Per questo motivo, tenendo conto anche della necessità di ridurre il fastidio statistico per i rispondenti e il tasso di caduta delle interviste, si è scelto di ricorrere una domanda diretta in cui al termine di ogni contatto positivo si chiede la disponibilità dell intervistato a essere contattato anche per il successivo trimestre. Mediamente la quota panel si aggira intorno al 45%. A partire dal primo trimestre 2010 la rilevazione è stata sottoposta ad una profonda revisione per tener conto della nuova classificazione delle attività economiche introdotta con ATECO2007, versione italiana della Nace Rev. 2. Inoltre, a partire dal primo trimestre 2012, le ponderazioni infra-dominio e inter-dominio sono state effettuate sulla base del numero di addetti di ciascuna impresa/cluster d appartenenza (sempre desunto dal Registro Imprese opportunamente integrato) abbandonando le procedure di ponderazione utilizzate fino al 4 trimestre 2011, che facevano riferimento alle variabili di bilancio. Il raffronto con i risultati degli anni precedenti deve essere quindi effettuato con cautela. Le interviste relative al terzo trimestre 2013 sono state realizzate nel mese di ottobre

6 CLASSIFICAZIONE DELLE DIVISIONI E DEI GRUPPI DI ATTIVITA' ECONOMICA (ATECO 2007) NEI SETTORI DI INDAGINE SETTORI DI INDAGINE ATECO 2007 Commercio al dettaglio di prodotti Commercio al dettaglio di prodotti non Discount di Minimercati ed altri esercizi non di vari Commercio al dettaglio di prodotti surgelati 47.2 Commercio al dettaglio di prodotti, bevande e tabacco in esercizi Abbigliamento ed accessori Commercio al dettaglio di prodotti tessili in esercizi Commercio al dettaglio di articoli per l'abbigliamento in esercizi Commercio al dettaglio di calzature e articoli in pelle in esercizi Prodotti per la casa ed elettrodomestici Commercio al dettaglio in esercizi non di computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni, elettronica di consumo audio e video, elettrodomestici Commercio al dettaglio di apparecchi audio e video in esercizi Commercio al dettaglio di ferramenta, vernici, vetro piano e materiali da costruzione in esercizi Commercio al dettaglio di tappeti Commercio al dettaglio di elettrodomestici in esercizi Commercio al dettaglio di mobili, di articoli per l'illuminazione e altri articoli per la casa in esercizi Commercio al dettaglio di registrazioni musicali e video in esercizi Altri prodotti non Empori ed altri negozi non di vari prodotti non Commercio al dettaglio di computer, unità periferiche, software e attrezzature per ufficio in esercizi Commercio al dettaglio di apparecchiature per le telecomunicazioni e la telefonia in esercizi Commercio al dettaglio di utensili per la casa, di cristallerie e vasellame Commercio al dettaglio di libri nuovi in esercizi Commercio al dettaglio di giornali, riviste e periodici Commercio al dettaglio di articoli sportivi in esercizi Commercio al dettaglio di giochi e giocattoli, compresi quelli elettronici Commercio al dettaglio di medicinali in esercizi Commercio al dettaglio di articoli medicali e ortopedici in esercizi Commercio al dettaglio di cosmetici, di articoli di profumeria e di erboristeria in esercizi Commercio al dettaglio di fiori, piante, semi, fertilizzanti, animali domestici e alimenti per animali domestici in esercizi Commercio al dettaglio di orologi, articoli di gioielleria e argenteria Commercio al dettaglio di altri prodotti (esclusi quelli di seconda mano) in esercizi Commercio al dettaglio di articoli di seconda mano in negozi 47.8 Commercio al dettaglio ambulante 47.9 Commercio al dettaglio al di fuori dei negozi, banchi e mercati Ipermercati, supermercati e grandi magazzini Ipermercati Supermercati Grandi magazzini 6

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