Etimologia un movimento, quindi il dirigersi di un soggetto verso un oggetto desiderato, verso uno scopo
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- Bruno Conti
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2 Etimologia motivazione (dal latino motus) indica un movimento, quindi il dirigersi di un soggetto verso un oggetto desiderato, verso uno scopo: la dinamica del desiderio implica una spinta, che può essere interpretata come bisogno o pulsione da soddisfare, oppure in un senso più profondo, come tensione sostenuta da aspettative, obiettivi, emozioni. Il termine motivazione nell accezione psicologica del termine fa riferimento allo stato mentale interiore di una persona, in relazione all origine, alla persistenza, all intensità e al fine di un comportamento.
3 L intensità è l entità della forza, cioè quanta energia in quel momento si riesce a produrre per sostenere il proprio comportamento. Persistenza è la durevolezza dell energia, la capacità di sostenere il comportamento nel tempo. Direzione vedremo infatti che qualificare gli aspetti motivazionali significa anche dirigere gli sforzi in maniera appropriata, nella direzione più opportuna.
4 La motivazione estrinseca avviene quando un soggetto si impegna in un'attività per scopi che sono esterni all'attività stessa, quali, ad esempio, ricevere lodi, riconoscimenti, buoni voti o per evitare situazioni spiacevoli, quali un castigo o una brutta figura.
5 La motivazione intrinseca, al contrario, avviene quando un soggetto si impegna in un'attività perché la trova stimolante e gratificante di per se stessa, e prova soddisfazione nel sentirsi sempre più competente. La motivazione intrinseca è basata sulla curiosità, che viene attivata quando un individuo incontra caratteristiche ambientali strane, sorprendenti, nuove; in tale situazione la persona sperimenta incertezza, conflitto concettuale e sente il bisogno di esplorare l'ambiente alla ricerca di nuove informazioni e soluzioni. Importante per la motivazione intrinseca è, inoltre, la padronanza, cioè il bisogno di sentirsi sempre più competenti (come sopra accennato).
6 L'orientamento motivazionale, infine, sta a sottolineare l'evolversi degli studi: dal termine "motivazione" si è giunti a valutare "orientamento motivazionale" come più appropriato, in quanto, secondo l'approccio cognitivista, un alunno costruisce attivamente il suo orientamento motivazionale. Ciò avviene grazie alla rappresentazione degli obiettivi che l'alunno stesso vuole raggiungere o evitare; l'alunno percepisce i propri mezzi e limiti, attraverso la stima di sé, e l'attribuzione causale, cioè attribuire i propri successi/insuccessi a cause interne/esterne, stabili/instabili, controllabili/incontrollabili. (dove per internestabili-controllabili si intendono abilità-impegno-uso di strategie appropriate / per esterne-instabili-incontrollabili si intendono fortuna-malessere temporaneo-attività troppo difficile-pregiudizi altrui).
7 MOTIVAZIONE X COMPETENZE X CONTESTO PERFORMANCE
8 Conoscenze (sapere) Capacità + (saper fare) = COMPETENZE Competenze insieme di attributi intrinseci alla persona, correlati con la performance in compiti definiti (Spencer & Spencer, 1992)
9 Situazione in cui si svolge o si colloca l atto comunicativo e che ne condizione il significato. Insieme di fattori situazionali che costituiscono l ambiente e definiscono le condizioni all interno delle quali si svolge l attività. Questi fattori possono tradursi in ostacoli situazionali, che impediscono di raggiungere gli obiettivi o in opportunità che facilitano una performance. Il contesto è influente infatti spesso percepiamo le valutazioni come inique e sommarie quando siamo considerati responsabili di risultati insoddisfacenti provocati da fattori esterni al proprio controllo.
10 COME IL DATORE DI LAVORO PUO INFLUENZARE LA MOTIVAZIONE DEI SUOI DIPENDENTI? - mostrandosi come un modello positivo - effettuando un assunzione di prospettiva che quindi consentirà di mettere in condizioni di lavoro agevole il dipendente - tramite un condizionamento operante a intermittenza fondato sul merito - Tener conto delle differenze di personalità e dei tipi di «motivatori» a esse correlati nello strutturare l attività organizzativa (teora di McClelland)
11 McClelland ( ) Ognuno di noi ha tre tipi di bisogni che spingono alla motivazione, dei quali uno predomina in maggior percentuale: Need for achievement (bisogno di realizzazione) Need for affiliation (bisogno di affiliazione) Need for power (bisogno di potere) Il «motivatore predominante si genera e sviluppa in base alla cultura a cui apparteniamo e alle nostre esperienze di vita.
12 ANALOGIE TRA BAMBINO E LAVORATORE Le ricerche inerenti all'area tematica della psicologia dello sviluppo, hanno dimostrato come il bambino tramite l'attribuzione di merito nella performance a se stesso divenga più motivato nello svolgere successivi compiti. Per far sì che il bambino attribuisca a se stesso i meriti è necessario portarlo a conoscenza di quelli che sono i suoi processi meta-cognitivi. Sviluppando maggior consapevolezza di quelle che sono le strategie di cui dispone e dei relativi effetti(vantaggi o svantaggi) nella soluzione di un compito avrà una visione molto più ampia degli strumenti a disposizione e ne comprenderà l'efficacia e l'effetto. Da quel momento attribuendo a se stesso la riuscita o non riuscita in un compito sarà orientato con maggior motivazione e impegno verso ciò che fa percependosi egli stesso come determinante nel risultato di un compito.
13 ANALOGIE TRA BAMBINO E LAVORATORE L'idea di base è quella di paragonare un lavoratore al bambino che in questo modello di apprendistato assume la consapevolezza dei vantaggi e svantaggi degli strumenti di cui dispone e che è da egli stesso che la performance dipende. L'origine delle cause di un lavoratore non motivato può essere proprio il fatto che egli non abbia la consapevolezza degli strumenti cognitivi di cui dispone e degli effetti a vantaggianti o svantaggianti che essi hanno e che quindi non attribuisca a se stesso la riuscita o non riuscita del compito.
14 IL LAVORATORE COME AUTORE MOTIVATO DEL PROPRIO DESTINO PERCHE CONSAPEVOLE
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