WORLD ECONOMIC OUTLOOK 2013 E FISCAL MONITOR DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE

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1 WORLD ECONOMIC OUTLOOK 2013 E FISCAL MONITOR DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE 17 aprile 2013 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Il Popolo della Libertà Berlusconi Presidente

2 Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime: Pil Italia -1,5% e disoccupazione al 12% 2 Ieri il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato la revisione (al ribasso per lo più) delle stime formulate lo scorso gennaio nel World Economic Outlook 2013 dal quale emerge: Pil Italia -1,5% nel 2013 la disoccupazione al 12%, dato questo che tenderà a peggiorare nel Nello specifico, si legge nel documento, il Pil italiano continuerà a contrarsi nel 2013 con un calo dell 1,5%. Solo nel 2014 è prevista una modesta crescita dello 0,5%. Viene evidenziata invece una brusca salita per il tasso di disoccupazione in Italia che dal 10,6% del 2012 per quest anno è previsto al 12,0% per poi crescere ancora al 12,4% nel 2014.

3 Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime: Pil Spagna -1,6% e disoccupazione al 27% 3 Il dato negativo dell Italia (affiancato dal -1,6% della Spagna nel 2013) dovrebbe quindi pesare negativamente sul Pil dell Eurozona, stimato per l anno in corso in contrazione di circa lo 0,3% per via di una somma di fattori come consolidamenti fiscali, frammentazione finanziaria, e aggiustamenti di bilancio nelle economie periferiche. Quanto alla disoccupazione dai dati emerge una ulteriore, drammatica crescita del tasso di senza lavoro in Spagna, che nel 2013 dovrebbe passare al 27% per poi scendere al 26,5% il prossimo anno.

4 Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime: Tasso di disoccupazione nell Eurozona in aumento 4 L andamento al rialzo del livello di disoccupazione peraltro coinvolge pressoché tutti i paesi europei, con la Francia che dovrebbe passare dal 10,2% dello scorso anno all 11,2% del 2013, mentre la Grecia dovrebbe affiancare la Spagna con un 27% nell anno in corso (26% nel 2014). Se anche la Germania fa segnare un +0,2% (dal 5,5 al 5,7% di disoccupazione), il calo più significativo nell Eurozona dovrebbe registrarsi in Irlanda con un passaggio dal 14,7% del 2012 al 14,2% dell anno in corso.

5 Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime di crescita globale 2013 al 3,3% 5 L analisi del Fondo Monetario parla di prospettive globali migliorate anche se la strada verso la ripresa nelle economie avanzate resterà accidentata. In termini numerici l Fmi registra un accelerazione dell attività economica globale che dovrebbe portare nel 2014 a una crescita del 4% (stima invariata rispetto a quella pubblicata a gennaio scorso) anche se per il 2013 il rapporto taglia le stime di crescita globale al 3,3%. Crescita dovuta soprattutto all andamento delle economie emergenti e in via di sviluppo (+5,3%), mentre la crescita delle economie avanzate si fermerà all 1,2%, merito soprattutto del +1,9% degli Stati Uniti e al +1,6% del Giappone. Segno meno, invece, per diversi Paesi dell Eurozona. Infatti, fra le principali economie, l Fmi rivede al ribasso (-0,2%) la stima di crescita degli Usa nel 2013 che tuttavia si attesta a livelli superiori alla media grazie alla domanda privata sempre più forte : per il prossimo anno l economia americana dovrebbe poi accelerare la crescita al 3%.

6 FISCAL MONITOR (Aprile 2013) Riviste al ribasso le stime sui conti pubblici italiani 6 Inoltre, il Fondo Monetario Internazionale, a quanto emerge dal Fiscal Monitor - aprile 2013 (Il Fiscal Monitor è stato lanciato nel 2009 per esaminare e analizzare gli ultimi sviluppi della finanza pubblica; viene pubblicato due volte l anno dal Dipartimento Affari fiscali del Fondo Monetario Internazionale), rivede al ribasso anche le stime sui conti pubblici italiani, prevedendo per il 2013 un deficit pari al 2,6% del Pil con un rapporto debito Pil in crescita al 130,6%, dal 127,0% del Per il 2014 il deficit italiano è rivisto al 2,3% con un debito al 130,8% del Pil. Il rapporto evidenzia come circa un terzo delle economie avanzate, che rappresentano circa il 40 % del Pil mondiale, stanno affrontando grandi problemi di bilancio pubblico.