L analisi delle performance economiche e finanziarie delle imprese turistiche

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1 L analisi delle performance economiche e finanziarie delle imprese turistiche da Marketing e performance delle imprese turistiche (Pencarelli, 2001) Annalisa Sentuti -1-

2 Indice 1. Aspetti generali 2. La riclassificazione dello Stato Patrimoniale 3. La riclassificazione del Conto Economico 4. Gli indicatori di bilancio per la lettura e l interpretazione delle performance economiche e finanziarie 5. La tecnica dello scoring Annalisa Sentuti -2-

3 Aspetti generali Non tutto ciò che conta può essere misurato, non tutto ciò che può essere misurato conta (A. Einstein) Tutto ciò che non può essere misurato non può essere gestito Annalisa Sentuti -3-

4 Aspetti generali Cosa si intende per performance economiche e finanziarie delle imprese turistiche I risultati economici, finanziari e patrimoniali conseguiti con la gestione Perché è importante misurarle Per agire (programmare, decidere, operare), andando a verificare periodicamente i risultati aziendali e l esistenza o meno delle condizioni di equilibrio aziendale di lungo termine Per migliorare, mettendo in pratica azioni correttive e di sviluppo (strategico, commerciale, economico, organizzativo) Chi sono i destinatari Tutti gli stakeeholders dell azienda, interni ed esterni Come possono essere misurate A partire dalla lettura del bilancio d esercizio, mediante tecniche di analisi Annalisa Sentuti di bilancio e tecniche di analisi dei flussi finanziari -4-

5 Aspetti generali Cos è l analisi di bilancio È uno strumento per studiare la gestione delle imprese, ovvero valutare il loro stato di salute e stabilire le azioni di governo più opportune Da chi può essere svolta Da analisti interni: hanno pieno accesso ai dati e precisa conoscenza del loro grado di affidabilità Da analisti esterni: dispongono solo dei dati raccolti nel bilancio destinato alla pubblicazione Qual è il suo obiettivo generale Non leggere il bilancio, ma leggere attraverso il bilancio le dinamiche gestionali ed i loro risultati Annalisa Sentuti -5-

6 Aspetti generali E, in particolare, che cosa valuta? Le condizioni di equilibrio dell azienda sotto l aspetto l economico, monetario e finanziario Condizioni di equilibrio economico: i ricavi derivanti dalla gestione sono quali-quantitativamente adeguati a coprire la totalità dei costi Condizioni di equilibrio monetario (o equilibrio finanziario di breve periodo): ricercare e mantenere adeguata omogeneità tra impieghi e fonti di finanziamento con riferimento al breve termine Condizioni di equilibrio finanziario (di medio-lungo periodo): ricercare e mantenere adeguata omogeneità tra impieghi e fonti di finanziamento con riferimento al medio lungo termine Annalisa Sentuti -6-

7 Aspetti generali Come si realizza Attraverso tre fasi principali: la riclassificazione del bilancio, la scelta degli indicatori, la lettura e l interpretazione delle dinamiche economiche e finanziarie Alcune linee guida per un analisi di bilancio efficace e significativa Adottare criteri di riclassificazione del bilancio coerenti con la tipologia di analisi che si vuole effettuare Mantenere uniformità nel tempo nei criteri adottati per la formazione e la riclassificazione dei bilanci Effettuare confronti nel tempo e nello spazio I limiti delle analisi di bilancio Ovviamente risentono della veridicità e dell affidabilità dei valori di bilancio Non sempre si hanno a disposizione tutti i dati necessari Annalisa Sentuti -7-

8 Il bilancio d eserciziod I limiti informativi dello Stato Patrimoniale Il legislatore non ha adottato un criterio chiaro ed univoco per l allocazione delle diverse voci nel prospetto: ATTIVO: criterio finanziario e destinazione delle poste PASSIVO: criterio finanziario e titolarità giuridica del capitale Impostazione strutturale poco utile ai fini dell analisi delle condizioni finanziarie aziendali: qual è la struttura finanziaria dell impresa? è coerente? come è composto il Capitale Investito? dove ha preso le risorse e come le ha impiegate? È necessario riclassificare lo Stato Patrimoniale Annalisa Sentuti -8-

9 Il bilancio d eserciziod I limiti informativi del Conto Economico Il legislatore ha adottato la struttura a valore e costi della produzione: la suddivisione dei componenti reddituali è effettuata discriminando tra gestione ordinaria e straordinaria, anziché tra gestione caratteristica ed extracaratteristica Impostazione strutturale poco utile ai fini dell analisi della redditività aziendale: quanto reddito hanno generato le tipiche operazioni aziendali? quanto reddito hanno generato le operazioni dell area finanziaria, patrimoniale e straordinaria? È necessario riclassificare il Conto Economico Annalisa Sentuti -9-

10 Il bilancio d eserciziod La riclassificazione dello Stato Patrimoniale e del Conto Economico : È preliminare all applicazione delle tecniche di analisi di bilancio Consiste nel riposizionamento dei valori di bilancio in aggregati significativi dal punto di vista economico e finanziario, al fine di evidenziare grandezze utili alla comprensione delle relative dinamiche Offre una lettura sintetica e più significativa delle poste derivanti dal bilancio civilistico Ha valenza se permette il confronto di classi di valori omogenee, relativamente a diversi esercizi Annalisa Sentuti -10-

11 La riclassificazione dello SP Obiettivo Riposizionare le voci secondo un criterio chiaro ed univoco, atto ad eliminare le incoerenze espositive e migliorare la funzione informativa in merito alle condizioni finanziarie aziendali Criteri di riclassificazione Criterio della pertinenza gestionale (o criterio funzionale) Criterio finanziario Annalisa Sentuti -11-

12 La riclassificazione dello SP Nella generalità dei casi si preferisce il criterio finanziario: le voci dello SP vengono classificate secondo la liquidità degli impieghi e l esigibilità delle fonti Criterio della funzione economica dell investimento Considera il tipo di fabbisogno Distingue le voci che determinano un fabbisogno finanziario permanente, dalle voci che determinano un fabbisogno finanziario temporaneo Criterio della liquidità convenzionale Tiene conto del tempo Distingue le voci a seconda della loro attitudine a tornare in forma liquida Attitudine a provocare esborsi monetari entro un dato periodo Annalisa Sentuti -12-

13 La riclassificazione dello SP Con il criterio finanziario, gli impieghi sono riclassificati secondo il criterio della liquidità convenzionale (decrescente) e le fonti in base al grado (decrescente) della loro esigibilità IMPIEGHI FONTI Entro 12 mesi Oltre 12 mesi Disponibilità (o capitale circolante): Liquidità immediate Liquidità differite Disponibilità in senso stretto (scorte e rimanenze) Immobilizzazioni: Materiali Immateriali Finanziarie Debiti a breve termine Debiti a m/l termine (o passivo consolidato) Capitale proprio Annalisa Sentuti -13-

14 La riclassificazione dello SP Criterio finanziario Vantaggi: Permette il confronto tra impieghi di breve e lungo periodo e finanziamenti di breve periodo e consolidati Può essere efficacemente utilizzato anche dagli analisti esterni Annalisa Sentuti -14-

15 La riclassificazione del CE Obiettivo Riaggregare le voci reddituali in poche classi significative sì da: capire come viene generato il risultato d esercizio; qual è il contributo (positivo o negativo) delle diverse aree gestionali; evidenziare alcuni risultati intermedi utili all analisi delle dinamiche economiche dell azienda. Criteri di riclassificazione C.E. a ricavi e costo del venduto C.E. a ricavi e margine di contribuzione C.E. a valore della produzione e valore aggiunto Annalisa Sentuti -15-

16 La riclassificazione del CE Cosa accomuna i tre modelli L obiettivo di separare il risultato economico che si origina dalle operazioni di gestione caratteristica e ordinaria dell impresa turistica (reddito operativo) dal risultato economico determinato dallo svolgersi delle operazioni connesse alla gestione non tipica e non ordinaria ( risultato della gestione extratipica) L area extra-caratteristica e quella fiscale Cosa distingue i tre modelli Il modo di esporre e classificare i valori reddituali afferenti alla gestione caratteristica Annalisa Sentuti -16-

17 La riclassificazione del CE Gestione caratteristica: comprende le voci inerenti i processi di acquisizione, trasformazione e vendita dei prodotti e/o servizi che caratterizzano l attività aziendale Gestione accessoria: è costituita dalle operazioni che esulano dal tipico oggetto dell attività aziendale (attività collaterali e gen. continue) Gestione finanziaria: ha per oggetto il reperimento e l impiego ottimale delle risorse finanziarie Gestione straordinaria: comprende le operazioni non attribuibili alle combinazioni produttive ricorrenti dell esercizio e non continue Gestione fiscale: riguarda l insieme dei rapporti tra l azienda e l erario e determina il formarsi degli oneri tributari a seguito dell applicazione della disciplina fiscale Annalisa Sentuti -17-

18 La riclassificazione del CE CE a ricavi e costo del venduto Fatturato lordo caratteristico - Resi, abbuoni, sconti Fatturato netto caratteristico - Costo del venduto (acquisti, +/- scorte, + c. diretti e ind. di produzione, - c. produzione capitalizzati) = Margine lordo di produzione - Costi direzionali (compensi amministratori + altre spese direzionali) - Costi commerciali e di marketing (provvigioni + lavoro + fiere + pubblicità + altri costi commerciali) - Costi amministrativi (lavoro + altri costi area amministrazione e controllo) = Reddito operativo +/- Saldo della gestione accessoria (oneri e proventi accessori) +/- Saldo della gestione finanziaria (oneri e proventi finanziari) +/- Saldo della gestione straordinaria (oneri e proventi straordinari) = Reddito lordo d impostad - Oneri tributari (Gestione fiscale) Annalisa Sentuti -18- = Reddito netto

19 La riclassificazione del CE CE a ricavi e margine lordo di contribuzione Fatturato lordo caratteristico - Resi, abbuoni, sconti Fatturato netto caratteristico - Costi variabili totali (acquisti, +/- scorte, + altre spese variabili al variare del fatturato) = Margine lordo di contribuzione - Costi fissi del periodo (costi per lavoro + ammortamenti + altri costi costanti al variare delle vendite) +/- Saldo della gestione accessoria (oneri e proventi accessori) +/- Saldo della gestione finanziaria (oneri e proventi finanziari) +/- Saldo della gestione straordinaria (oneri e proventi straordinari) - Oneri tributari (Gestione fiscale) = Reddito operativo = Reddito lordo d impostad Annalisa Sentuti -19- = Reddito netto

20 La riclassificazione del CE CE a valore della produzione e valore aggiunto Fatturato lordo caratteristico - Resi, abbuoni, sconti Fatturato netto caratteristico +/- scorte prodotti finiti e semilavorati + lavori in economia = Valore della produzione - Acquisti materie prime +/- Scorte materie prime e sussidiarie e imballaggi - Costi per servizi esterni = Valore aggiunto - Costo del lavoro - Accantonamenti ai fondi rischi e spese = Margine operativo lordo (M.O.L( M.O.L.).) -Ammortamenti = Reddito operativo +/- Saldo della gestione extra tipica (formato da +/- Saldo gestione accessoria +/- Saldo della gestione finanziaria +/- Saldo della gestione straordinaria ) - Oneri tributari (Gestione fiscale) = Reddito lordo d impostad Annalisa Sentuti -20-

21 Lo schema concettuale di riferimento per l analisi l delle performance aziendali tramite indicatori: 1. I risultati della gestione sono sintetizzati nel bilancio di esercizio; 2. l analista ricorre ad un nuovo sistema di lettura del bilancio per acquisire informazioni aggiuntive sulla gestione: a. formazione della redditività complessiva; b. risultato della gestione corrente e caratteristica; c. risultato della gestione non corrente ed atipica (patrimoniale, finanziaria, straordinaria, fiscale). 3. la metodologia utilizzata prevede: a. la riclassificazione del bilancio; b. l appropriata scelta degli indicatori; c. l adozione di un sistema di coordinamento degli indicatori o l analisi scorin 4. le informazioni così originate consentono di identificare: a. sintomi e indizi sull andamento della gestione (ma non le cause!) b. valori segnaletici attendibili (confronti temporale e/o interaziendali) Annalisa Sentuti -21-

22 Due tipi diversi di parametri Gli indici quozienti: rapporto tra quantità di bilancio Gli indici differenze (o indicatori semplici): somme o differenze tra quantità Significatività Non dipende dal numero dei parametri considerati, ma dalla loro capacità di mettere in luce le relazioni fra i valori Annalisa Sentuti -22-

23 L azienda: 1. ha una struttura solida ed armonica che le consenta di perdurare nel tempo? 2. ha la capacità di fronteggiare in modo tempestivo ed economico le obbligazioni finanziarie assunte? 3. remunera congruamente il capitale investito? 4. utilizza efficientemente i fattori produttivi a sua disposizione? 5. si sta espandendo o sta contraendo la sua dimensione? Annalisa Sentuti -23-

24 1. Indicatori di struttura del capitale e di indebi- tamento 2. Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale 5. Indicatori di sviluppo 3. Indicatori di redditività 4. Indicatori di efficienza e produttività Annalisa Sentuti -24-

25 1. Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento Forniscono un immagine ed una valutazione della struttura del capitale dell azienda e della sua solidità patrimoniale 1. Indici di composizione degli impieghi e delle fonti 2. Quozienti di elasticità e rigidità degli impieghi e delle fonti 3. Indici di intensità del capitale 4. Quozienti di indebitamento 5. Grado di copertura degli oneri finanziari 6. Costo del debito Annalisa Sentuti -25-

26 1. Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento 1. Indici di composizione degli impieghi e delle fonti LEGENDA IMPIEGHI IMPIEGHI in % (vari anni) L.I./K L.D./K D/K I/K FONTI in % (vari anni) P.B./K P.C./K C.N./K L.I. = Liquidità Immediate L.D. = Liquidità Differite D = Disponibilità I = Immobilizzazioni K = totale capitale investito K/K = 100% K/K = 100% Indicano l evoluzione nel tempo dell incidenza percentuale di singole poste patrimoniali rispetto al totale delle risorse investite LEGENDA FONTI P.B. = Passività a Breve P.C. = Passività Consolidate C.N. = Capitale Netto K = totale capitale investito Annalisa Sentuti -26-

27 1. Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento 2. Quozienti di elasticità e rigidità degli impieghi e delle fonti Quoziente di elasticità degli impieghi = CC/K con CC = L.I. + L.D. + D Quoziente di rigidità degli impieghi = I/K Quoziente di elasticità delle fonti = P.B./K. Quoziente di rigidità delle fonti = (P.C. + C.N.)/K. Una struttura patrimoniale è elastica se possiede un elevata attitudine a variare la composizione qualitativa e quantitativa delle risorse Annalisa Sentuti -27-

28 1. Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento 3. Indici di intensità del capitale Indicano il peso percentuale di singole voci o aggregati (liquidità, crediti, scorte, attivo a breve, capitale investito, debiti a breve, debiti totali, etc.) sul totale dei ricavi Forniscono una misura di quante risorse sono necessarie per generare una unità di fatturato con un certo tipo di struttura Un elevata intensità di indebitamento può essere rischiosa: difficoltà nel rimborsare i prestiti irrigidimento della struttura finanziaria bassa capacità di fronteggiare eventuali nuovi fabbisogni pericolo di mancata disponibilità delle risorse finanziarie si può incorrere negli effetti negativi della leva finanziaria Annalisa Sentuti -28-

29 1. Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento 4. Quozienti di indebitamento Misurano il livello di indebitamento dell impresa e fornisce informazioni sul grado di dipendenza dell impresa dai soggetti finanziatori portatori di capitale di credito Indice di indebitamento = Capitale di Terzi Capitale Netto In che misura l impresa usa capitale di credito rispetto al capitale proprio Indice di leva finanziaria (leverage) = Capitale Investito Capitale Netto Quante risorse sono investite per ogni unità di capitale proprio Annalisa Sentuti -29-

30 1. Indicatori di struttura del capitale e di indebitamento 5. Grado di copertura degli oneri finanziari Indica la capacità dell impresa (espressa in numero di volte) di fronteggiare il pagamento degli oneri finanziari Utile netto + Imposte + Oneri finanziari Oneri finanziari 6. Costo del debito (o R.O.D. Return On Debts) Evidenzia il costo medio del capitale di credito, ovvero il costo sostenuto dall azienda per acquisire i capitali a prestito Oneri finanziari Capitale a credito Annalisa Sentuti -30-

31 2. Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Misurano il grado di coerenza che esiste tra il profilo di liquidità degli impieghi e quello di esigibilità delle fonti, nel breve periodo (equilibrio monetario) e nel medio-lungo periodo (equilibrio finanziario) 1. Liquidità corrente e Liquidità secca 2. Capitale circolante netto 3. Margine di tesoreria 4. Durata media dei crediti e dei debiti 5. Margine di struttura e Margine di struttura allargato 6. Indici di copertura Annalisa Sentuti -31-

32 1. Liquidità corrente e Liquidità secca 2. Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Esprimono la capacità dell impresa di onorare i debiti a esigibili a breve mediante con impieghi caratterizzati da identico profilo di liquidità Liquidità corrente = Attività a breve Passività a breve Indica la capacità dell impresa di far fronte ai debiti a breve con le attività circolanti (liquidità immediate, liquidità differite, scorte) Liquidità secca = Attività a breve Scorte Passivo a breve Indica la capacità potenziale dell impresa di far fronte ai debiti a breve mediante la liquidità totale (immediata e differita) Annalisa Sentuti -32-

33 2. Capitale circolante netto 2. Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Indica l attitudine dell impresa a fronteggiare il fabbisogno finanziario indotto dal circolante lordo (Attivo a breve) con mezzi finanziari a breve CCN = Attività a breve Debiti a breve POSITIVO NEGATIVO Attivo a breve Passivo a breve Attivo a breve Passivo a breve Immob. nette Fonti permanenti Immob. nette Fonti ermanenti Annalisa Sentuti -33-

34 3. Margine di tesoreria Gli indicatori di bilancio 2. Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Esprime, più realisticamente del CCN, il grado di solvibilità a breve dell impresa: mette in relazione la liquidità totale (immediata e differita) con i debiti esigibili entro l anno Margine di tesoreria = (Attività a breve Scorte) Debiti a breve POSITIVO NEGATIVO Liquidità totale Passivo a breve Liquidità totale Passivo a breve Immob. nette Fonti permanenti Immob. nette Fonti ermanenti Annalisa Sentuti -34-

35 4. Durata media dei crediti e dei debiti 2. Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Indica la dilazione media (espressa in giorni) concessa alla clientela (o ottenuta dei fornitori), ovvero il tempo che mediamente intercorre fra il sorgere del credito (o del debito) e la loro effettiva riscossione (o il loro effettivo pagamento) Durata media dei crediti = [(Crediti i + Crediti f )/2 ] Anticipi Ricavi di vendita x 360 Durata media dei debiti = [(Debiti i + Debiti f )/2 ] Anticipi Acquisti x 360 Annalisa Sentuti -35-

36 5. Margine di struttura e Margine di struttura allargato 2. Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Valuta l equilibrio finanziario nel medio-lungo periodo ed evidenzia la capacità dell azienda di coprire le immobilizzazioni con forme di finanziamento stabili e permanenti Margine di struttura = Capitale netto Immobilizzazioni nette Indica la capacità dell azienda di coprire le immobilizzazioni con il capitale proprio Margine di struttura allargato = (Capitale netto + Capitale consolidato) Immobilizzazioni nette Ha lo stesso valore numerico del CCN, ma coglie la capacità dell impresa di finanziare l attivo immobilizzato con capitali permanenti Annalisa Sentuti -36-

37 2. Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale 5. Margine di struttura e Margine di struttura allargato (segue) POSITIVO SEMPLICE NEGATIVO POSITIVO ALLARGATO NEGATIVO Attivo a breve PB e PC Attivo a breve PB e PC Attivo a breve Passivo a breve Attivo a breve Passivo a breve Immob. nette Capitale netto Immob. nette Capitale Netto Immob. nette PC e CN Immob. nette PC e CN Attenzione al costo della tranquillità Annalisa Sentuti -37-

38 6. Indici di copertura Gli indicatori di bilancio 2. Indicatori di equilibrio finanziario orizzontale Indicano, sottoforma di quoziente, quanto descritto dal margine di struttura Indice di copertura = Capitale netto Immobilizzazioni nette Indica la capacità dell azienda di coprire le immobilizzazioni con il capitale proprio Indice di copertura allargato = (Capitale netto + Capitale consolidato) Immobilizzazioni nette Ha lo stesso valore numerico del CCN, ma coglie la capacità dell impresa di finanziare l attivo immobilizzato con capitali permanenti Annalisa Sentuti -38-

39 3. Indicatori di redditività Indicatori di redditività Valutano l equilibrio economico-aziendale ed esprimono la capacità dell impresa di produrre reddito 1. Redditività dei mezzi propri (R.O.E. Return On Equity) 2. Redditività della gestione corrente (R.O.I. Return On Investement) 3. Redditività delle vendite (R.O.S. Return On Sales) 4. Tasso di incidenza della gestione extra-caratteristica 5. Schema di coordinamento degli indici di redditività 6. L effetto leva Annalisa Sentuti -39-

40 3. Indicatori di redditività 1. Redditività dei mezzi propri (R.O.E.( Return On Equity) Esprime il rendimento del capitale netto dell impresa, ossia quanto frutta il capitale conferito a titolo di rischio. È un parametro sintetico dell economicità della gestione aziendale ed un primo indizio sull attitudine dell impresa ad autofinanziarsi mediante la ritenzione di utili R.O.E. = Risultato netto di esercizio Capitale netto 7% - 8% < R.O.E. < 10,5% - 12% aziende modestamente redditizie 12% < R.O.E. < 17,5% - 20% aziende con alta redditività R.O.E. > 20% aziende con altissima redditività Annalisa Sentuti -40-

41 3. Indicatori di redditività 2. Redditività della gestione corrente (R.O.I.( Return On Investement) Misura la capacità dell impresa di impiegare efficientemente le sue risorse e la redditività del capitale investito (a prescindere dal tipo di fonti di finanziamento utilizzate). R.O.I. = Risultato operativo Capitale investito In altri termini, l indice evidenza la redditività della gestione caratteristica segnalando la percentuale di reddito operativo che si ottiene dall uso del capitale investito. Annalisa Sentuti -41-

42 3. Indicatori di redditività 3. Redditività delle vendite (R.O.S. Return On Sales) Indica il margine operativo sulle vendite ed evidenzia la redditività della gestione corrente in relazione al volume delle vendite effettuate R.O.S. = Reddito operativo Ricavi netti di vendita In altre parole, l indice esprime, in percentuale, la redditività caratteristica delle vendite, cioè la capacità che ha l impresa di creare reddito grazie allo svolgimento delle operazioni tipiche Annalisa Sentuti -42-

43 3. Indicatori di redditività 4. Tasso di incidenza della gestione extra-caratteristica Misura l incidenza (positiva o negativa) della gestione extra-caratteristica (accessoria, finanziaria, straordinaria) e della gestione fiscale sul risultato netto dell esercizio Tasso di incidenza della gestione extra-caratteristica = Risultato netto di esercizio Risultato operativo 0< X >1 valori generalmente normali = 0 se il reddito netto è nullo; =1 se il reddito netto è pari al risultato operativo <0 se ci sono perdite di esercizio; >1 se il risultato della gestione extra-caratteristica compensa l effetto negativo delle imposte Se il reddito operativo è nullo, perde di significatività Se, in presenza di un reddito operativo positivo, aumenta da un esercizio Annalisa Sentuti -43- all altro, l incidenza negativa della gestione extra-caratteristica diminuisce

44 3. Indicatori di redditività 5. Schema di coordinamento degli indici di redditività R.O.E. Gestione operativa Gestione Extracaratteristica Gestione finanziaria ROI Tasso incidenza gestione extra-caratteristica Indebitamento (leva finanziaria) ROS Rotazione del capitale investito Effetto leva Annalisa Sentuti -44-

45 3. Indicatori di redditività 5. Schema di coordinamento degli indici di redditività RN/CN Gestione operativa Gestione Extracaratteristica Gestione finanziaria RO/CI RN/RO CI/CN RO/Vendite Vendite/CI Effetto leva Annalisa Sentuti -45-

46 3. Indicatori di redditività 5. Schema di coordinamento degli indici di redditività Quindi, possiamo dire che la redditività del capitale proprio (R.O.E.) dipende dal prodotto congiunto di tre fattori: la redditività operativa (R.O.I.= RO/CI), a sua volta funzione della redditività delle vendite (R.O.S. = RO/V) e della rotazione del capitale investito (V/CI); il tasso di incidenza della gestione extra-caratteristica (RN/RO); il rapporto di indebitamento dato dall indice di leva finanziaria R.O.E. = RO CI X RN RO X CI CN = RN CN Annalisa Sentuti -46-

47 3. Indicatori di redditività 6. L effetto L leva Indice di leva finanziaria = Capitale Investito Capitale Netto Evidenzia il grado di indebitamento dell azienda L indebitamento, cioè il ricorso a capitale di terzi, ha un costo i = Oneri finanziari Capitale di terzi = costo medio del finanziamento L effetto leva dipende dal rapporto tra la redditività del capitale investito (R.O.I.) e il costo medio del capitale di terzi (i ) Annalisa Sentuti -47-

48 3. Indicatori di redditività 6. L effetto L leva Se ROI / i > 1 (e quindi ROI > i ) La redditività del capitale investito è maggiore del costo medio del capitale di credito => effetto leva positivo: maggiore è il grado di indebitamento, maggiore è la redditività dei mezzi propri Se ROI / i < 1 (e quindi ROI > i ) La redditività del capitale investito è minore del costo medio del capitale di credito => effetto leva negativo: la redditività dei mezzi propri diminuisce all aumentare del grado di indebitamento Annalisa Sentuti -48-

49 4. Indicatori di efficienza e produttività Indicatori di efficienza e produttività Misurano il grado efficienza nei modi di utilizzo dei fattori produttivi a disposizione dell impresa 1. Fatturato per dipendente 2. Valore aggiunto per dipendente 3. Produttività aziendale 4. Produttività del capitale investito 5. Produttività degli immobilizzi tecnici 6. Tasso di occupazione 7. Yield 8. Indici di rotazione Annalisa Sentuti -49-

50 4. Indicatori di efficienza e produttività 1. Fatturato per dipendente Ricavi di vendita N.ro dipendenti 2. Valore aggiunto per dipendente Valore aggiunto N.ro dipendenti Nelle imprese turistico-ricettive i valori al numeratore possono essere rapportati al numero delle camere. Le vendite, inoltre, possono essere commisurate al numero medio di clienti per verificare il ricavo medio per cliente Annalisa Sentuti -50-

51 4. Indicatori di efficienza e produttività 3. Produttività aziendale Valore della produzione Capitale investito 4. Produttività del capitale investito Valore aggiunto Capitale investito 5. Produttività degli immobilizzi tecnici Valore della produzione Immobilizzi tecnici Annalisa Sentuti -51-

52 4. Indicatori di efficienza e produttività 6. Tasso di occupazione 7. Yield (Rendimento) N.ro camere occupate N.ro camere disponibili Ricavi effettivi Ricavi potenziali Particolarmente utile per il governo efficiente delle imprese turistiche. Il parametro viene utilizzato nell ambito di una tecnica manageriale (yield management) finalizzata alla massimizzazione del rendimento tramite l ottimizzazione della capacità produttiva: rendere prossimo ad 1 il rapporto tra vendite realizzate e vendite realizzabili con una data capacità produttiva in un determinato periodo temporale. Annalisa Sentuti -52-

53 4. Indicatori di efficienza e produttività 8. Indici di rotazione Mettono in relazione il fatturato totale con le diverse risorse impiegate ed esprimono in numero di volte che le varie risorse di capitale investito si recuperano economicamente per effetto delle vendite Tasso di rotazione del capitale investito = Ricavi di vendita Capitale investito Ricavo medio per unità di investimento Tasso di rotazione delle Imm. Tec. Nette = Ricavi di vendita Imm. Tec. Nette Ricavo medio per unità di Imm.Tec. Nette Tasso di rotazione delle Attività a breve = Ricavi di vendita Attività a breve Ricavo medio per unità di attivo a breve Annalisa Sentuti -53-

54 5. Indicatori di sviluppo Indicatori di sviluppo Evidenziando le variazioni, in termini percentuali, avvenute ad alcuni indicatori dimensionali nell arco di due esercizi, esprimono la dinamica di espansione o contrazione della dimensione aziendale Tasso di sviluppo del fatturato = Vendite 2 Vendite 1 Vendite 1 Tasso di sviluppo dei dipendenti = Dipendenti 2 Dipendenti 1 Dipendenti 1 Tasso di sviluppo degli investimenti = Investimenti 2 Investimenti 1 Investimenti 1 Annalisa Sentuti -54-

55 La tecnica dello scoring Che cos è È un metodo di analisi che consente di dare un giudizio estremamente sintetico, espresso attraverso un numero, sulla situazione economico-finanziaria dell impresa Perché è utile per la valutazione delle performance Grazie allo scoring si possono creare relazioni simultanee e sistemiche tra i diversi indicatori, conferendo all analisi maggiore significatività ed obiettività rispetto all osservazione isolata di singoli indici o di un gruppo ristretto di parametri Come si realizza Si seleziona un numero ridotto di indicatori tra loro collegati da legami logico-matematici e capaci di esprimere la performance complessiva dell impresa (economica, finanziaria, patrimoniale), si attribuisce un peso ad ognuno e si definisce la loro combinazione lineare Annalisa Sentuti -55-

56 La tecnica dello scoring Un modello di scoring semplificato 1. Selezione degli indicatori e suddivisione in categorie 2. Creazione degli intervalli di valore per ciascun indice 3. Assegnazione di un punteggio ad ogni intervallo 4. Creazione delle classi di valutazione, dei relativi intervalli di scoring e assegnazione del giudizio di sintesi 5. Analisi della performance 6. Tabella riepilogativa 7. Confronto del punteggio ottenuto con il punteggio assegnato alla classe di valutazione della performance Annalisa Sentuti -56-

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