Lo scopo del posizionamento

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1 Lo scopo del posizionamento Stimare posizioni di punti con le osservazioni disponibili: il problema è intrinsecamente deficiente di rango per stimare posizioni è necessario vincolare i gradi di libertà del problema. E' necessario definire il sistema di riferimento In progressione di complessità: caso 1D, caso 2D, caso 3D.

2 Sistemi di riferimento in una dimensione (asse reale o caso delle quote) er calcolare la posizione di...

3 Sistemi di riferimento in una dimensione 0 1 x er calcolare la posizione x di devono essere introdotte un'unità di misura delle lunghezze e un'origine. Viene introdotto un Sistema di Riferimento

4 Sistemi di riferimento in una dimensione 0 x x Una differente origine...

5 Sistemi di riferimento in una dimensione 0 x x 0' x' x' Una differente origine implica un differente valore x'

6 Sistemi di riferimento in una dimensione 0 x x 0' x' x' t 0' 0 x'-x x' = x + t t = x' x = O O'

7 La lezione del caso monodimensionale Dato il sistema di riferimento, la posizione di un punto è la sua distanza (con segno o orientata) dall'origine. L'analogo con la quota Si deve definire la quota origine: ad esempio il livello medio mare.

8 Sistemi di riferimento bidimensionali (caso planimetrico) Si definiscono due assi ortogonali, ad esempio E!" (Est) e N!" (Nord). Si definisce un'unità di misura delle lunghezze. Si è definito il sistema di riferimento.

9 Sistemi di riferimento bidimensionali N Le coordinate di un punto sono le sue proiezioni ortogonali sugli assi Nota è il punto!" p è il vettore fra l'origine e N p p = E N è la posizione di rispetto agli assi assegnati. 0 E E

10 N Sistemi di riferimento bidimensionali effetto di un cambio di origine N' N Siano!"!" E!", N e E ',!" N ' due sistemi di riferimento con assi paralleli N' ma diversa origine. 0' 0 E E' E E'

11 Sistemi di riferimento bidimensionali effetto di un cambio di origine N N' p' p = t + p = p' E ' N ' E N = t = 0 0' 0 t p 0' p' E t è la posizione dell'origine del primo sistema di riferimento vista nel secondo sistema di riferimento: traslazione. E'

12 Sistemi di riferimento bidimensionali effetto di una rotazione degli assi N' N N r E' 0 E E

13 Sistemi di riferimento bidimensionali effetto di una rotazione degli assi N' N N r E' N' E' 0 E E

14 Sistemi di riferimento bidimensionali effetto di una rotazione degli assi N' N N p' = p = E ' N ' E N = = cosr sinr cosr sinr sinr cosr sinr cosr p' E N r E' N' E' 0 E E p' = Rp,p = R T p' R T R = RR T = I

15 Sistemi di riferimento bidimensionali composizione di traslazione e rotazione T T T T p' = t+ Rp, p= R( p' t) = Rp' Rt= Rp' + t ' Si consideri un fattore di scala, ovvero un eventuale rapporto fra unità di misura delle lunghezze nei due sistemi di riferimento. p t Rp p R p t R p t 1 1 ', T T λ λ = + = ( ' ) = λ ' + '

16 La lezione del caso a due dimensioni Data l'unità di misura vengono imposti l'origine e l'angolo di direzione. Un criterio equivalente Si materializza un punto, cui si assegna una posizione, si impone l'angolo di azimut a un secondo punto. Mediante osservazioni opportunamente combinate, si determinano posizioni di altri punti.

17 SR in tre dimensioni!"!"!!" Tre assi x,x2,x3 1 con origine comune, ortogonali e tali da formare una terna destrogira, l'unità di misure delle lunghezze!"!"!" (ovvero tre versori versori e,e2,e3 1 ). Le coordinate di un punto sono le lunghezze delle sue proiezioni ortogonali sui tre assi. Il vettore fra due punti è la differenza orientata delle coordinate dei due punti.

18 I gradi di libertà di un sistema 3D Data l'unità di misura delle lunghezze: una traslazione dell'origine, ovvero 3 gradi di libertà. due angoli di direzione ortogonali per un asse: α1, α 2 per x! 3, un angolo di rotazione attorno allo stesso asse: α 3.

19 La trasformazione fra SR Due sistemi di riferimento, I e II, con diversa origine, diverso orientamento degli assi e fattore di scala λ t = [ t t t ] T : coordinate dell origine di I rispetto a II, R: rotazione per portare paralleli gli assi di I a quelli di II.

20 Sia un punto con coordinate x x in I. I 1 = x 2 x 3 I, Le coordinate di in II sono date dalla x x x 1 2 3, II = x = t + λrx II I Rotazione 3D: matrice [3 3], ma solo tre angoli indipendenti! In ambito geodetico R è attuata mediante la composizione di tre opportune rotazioni piane rispetto ai tre assi.

21 R ( r) = 0 cos r sin r 0 sin r1 cos r

22 R cosr2 0 sin r2 ( r ) = sin r2 0 cos r2 2 2

23 R cos r3 sin r3 0 ( r ) = sin r cos r

24 L ordine della composizione di tre rotazioni piane consecutive non è indifferente: nell'ambito geodetico si adotta la sequenza R1 R2 R 3, ovvero r1 r2 r3 = 3 r3 2 r2 1 r1 R(,, ) R ( ) R ( ) R ( ), R dipende dai tre angoli r 1, r 2, r: 3 la trasformazione dipende in totale da 7 parametri. Trasformazione di Helmert oppure trasformazione di similarità.

25 La definizione di un sistema di riferimento globale 3D Data l'unità di misura, vengono fissati la traslazione e tre angoli di direzione. International Terrestrial Reference System: viene assegnata un'unità di misura standard delle lunghezze, origine nel centro di massa della Terra,!" asse x 3(Z) diretto lungo l'asse di rotazione convenzionale terrestre,!" asse x 1( X ) sul piano ortogonale a Z (equatore convenzionale terrestre), allineato al meridiano fondamentale di Greenwich.

26

27 La materializzazione di un sistema di riferimento 3D Effettuiamo osservazioni fra punti sulla superficie della Terra, non effettuiamo osservazioni di posizione rispetto al geocentro, all'asse di rotazione terrestre e al meridiano fondamentale. Una volta definiti, i SR vengono materializzati mediante reti di stazioni permanenti o caposaldi le cui coordinate sono stimate e pubblicate in cataloghi.

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