DELIBERAZIONE N X / 5314 Seduta del 20/06/2016

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1 DELIBERAZIONE N X / 5314 Seduta del 20/06/2016 Presidente ROBERTO MARONI Assessori regionali FABRIZIO SALA Vice Presidente VALENTINA APREA VIVIANA BECCALOSSI SIMONA BORDONALI FRANCESCA BRIANZA CRISTINA CAPPELLINI LUCA DEL GOBBO Con l'assistenza del Segretario Fabrizio De Vecchi GIOVANNI FAVA GIULIO GALLERA MASSIMO GARAVAGLIA MAURO PAROLINI ANTONIO ROSSI ALESSANDRO SORTE CLAUDIA TERZI Su proposta del Presidente Roberto Maroni Oggetto APPROVAZIONE ATTO DI PROGRAMMAZIONE VOLTO AD ISTITUIRE LE NUOVE FORME ORGANIZZATIVE DEGLI SPECIALISTI AMBULATORIALI INTERNI ED ALTRE PROFESSIONALITÀ SANITARIE (BIOLOGI CHIMICI E PSICOLOGI) AMBULATORIALI IN RAPPORTO DI CONVENZIONE CON IL SSR AI SENSI DELL ART. 4 DEL VIGENTE ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE Si esprime parere di regolarità amministrativa ai sensi dell'art.4, comma 1, l.r. n.17/2014: Il Dirigente Laura Lanfredini Il Direttore Generale Giovanni Daverio L'atto si compone di 9 pagine di cui 4 pagine di allegati parte integrante

2 VISTA la Legge 8 novembre 2012, n. 189 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, recante: disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute ; VISTO il Patto per la Salute sancito con l atto d intesa della Conferenza Stato-Regioni il 10 luglio 2014; VISTA la legge regionale n. 23 del 11 agosto 2015, recante: Evoluzione del sistema sociosanitario lombardo: modifiche al Titolo I e Titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33 (testo Unico delle leggi regionali in materia di sanità), con particolare riferimento alle seguenti disposizioni: Art. 4, comma 1, lett. f), ai sensi del quale il Piano sociosanitario integrato lombardo definisce, sulla base della valutazione epidemiologica territoriale, dei dati del sistema informativo e della rete dei servizi sanitari e sociosanitari: le linee di indirizzo per l elaborazione di modelli che assicurino alla persona la continuità di cura e di assistenza, l attivazione di percorsi personalizzati di presa in carico, rispettosi della libertà di scelta del cittadino anche su indicazione del medico di medicina generale ; Art. 5, comma 7 lettera f), ai sensi del quale la Regione promuove indirizzi di appropriatezza clinica e organizzativa, l utilizzo efficiente delle risorse, la valutazione della qualità dei servizi, declinata in termini di accessibilità, efficacia e gradimento degli utenti, in particolare la Regione nell esercizio della predetta funzione di indirizzo mette in atto le opportune strategie per promuovere l appropriatezza delle cure, promuovendo la presa in carico responsabile e continuativa, anche al fine di prevenire comportamenti illegittimi ; Art. 7, comma 2, che individua le ASST quali aziende che concorrono all erogazione dei LEA e garantiscono la continuità di presa in carico della persona nel proprio contesto di vita, anche attraverso articolazioni organizzative a rete e modelli integrati tra ospedale e territorio compreso il raccordo con il sistema di cure primarie di cui all art. 10; Art. 7, comma 14, ai sensi del quale: Le ASST gestiscono i POT e i PreSST 1

3 direttamente, ovvero anche mediante la stipulazione di accordi tra le stesse e altri soggetti erogatori accreditati, validati dalla competente ASST. Tali presidi possono essere preferibilmente organizzati in collegamento funzionale con le unità complesse di cure primarie, garantendo il coordinamento con l attività degli specialisti ambulatoriali [ ] ; VISTO l Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con gli Specialisti ambulatoriali interni, veterinari ed altre professionalità sanitarie (biologi chimici e psicologi) ambulatoriali, ai sensi dell art. 8 de D.Lgs. 502 del 1992 e successive modifiche ed integrazioni, approvato in data 17 dicembre 2015 con particolare riferimento alle seguenti disposizioni: art. 4, comma 2, che stabilisce che: le Regioni, entro sei mesi dall entrata in vigore del Presente Accordo, definiscono gli atti di programmazione volti a istituire le nuove forme organizzative (AFT Aggregazione Funzionale Territoriale e UCCP Unità Complessa di Cure Primarie) ; art. 5, comma 1, che stabilisce che: Le AFT [ ] sono forme organizzative mono-professionali che perseguono obiettivi di salute e di attività definiti dall Azienda, secondo un modello tipo coerente con i contenuti dell ACN e definito dalla Regione, tenuto conto della consistenza dell offerta specialistica esistente nelle varie specialità e della potenziale domanda ; art. 5, comma 2, ai sensi del quale: La AFT contribuisce a garantire l assistenza attraverso la collaborazione con le AFT della medicina generale e della pediatria di libera scelta e con le UCCP del Distretto ; art. 7, comma 1, ai sensi del quale: La UCCP rappresenta la forma organizzativa complessa che opera in forma integrata all interno di strutture e/o presidi individuati dalla Regione, con una sede di riferimento ed eventuali altre sedi dislocate nel territorio. Essa persegue obiettivi di salute e di attività definiti dall Azienda Sanitaria, secondo un modello-tipo coerente con i contenuti dell ACN e definito dalla Regione. Opera, inoltre, in continuità assistenziale con le AFT, rispondendo, grazie alla composizione multi-professionale, ai bisogni di salute complessi ; RICHIAMATA la D.G.R. n. X/4702 del 29 dicembre 2015 recante: Determinazioni in 2

4 ordine alla gestione del servizio sociosanitario per l esercizio 2016 (di concerto con l Assessore Melazzini) ; RITENUTO pertanto di procedere all adozione dell atto di istituzione delle nuove forme organizzative degli Specialisti ambulatoriali interni, veterinari ed altre professionalità sanitarie (biologi chimici e psicologi) ambulatoriali previsto dall art. 4, comma 2 del vigente Accordo Collettivo Nazionale di categoria, secondo i principi e le disposizioni dei citati articoli della legge regionale n. 23 del 11 agosto 2015; DATO ATTO che il documento allegato rientra in un quadro programmatorio più generale di costruzione di un modello organizzativo integrato che eviti frammentazioni e garantisca la presa in carico e la continuità dell'assistenza e che, pertanto, dovrà essere integrato con analoghi documenti programmatori riguardanti l attività dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, che potranno essere adottati seguito dell approvazione dei relativi Accordi collettivi Nazionali; RITENUTO di dare mandato alla Direzione Generale Welfare per l adozione degli atti derivanti dall approvazione della presente delibera; RITENUTO di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul sito internet della Regione Lombardia VAGLIATE ed ASSUNTE come proprie le predette determinazioni; A voti unanimi espressi nelle forme di legge; DELIBERA 1. di approvare l allegato atto di programmazione volto all istituzione delle nuove forme organizzative degli Specialisti ambulatoriali interni ed altre professionalità sanitarie (biologi chimici e psicologi) ambulatoriali, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 3

5 2. di dare mandato alla Direzione Generale Welfare per l adozione degli atti derivanti dall approvazione della presente delibera; 3. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia e sul sito internet della Regione Lombardia IL SEGRETARIO FABRIZIO DE VECCHI Atto firmato digitalmente ai sensi delle vigenti disposizioni di legge 4

6 Atto di programmazione regionale per l individuazione delle AFT e partecipazione alle UCCP da parte della Specialistica ambulatoriale e altre professionalità sanitarie ambulatoriali convenzionate con il SSR Premessa Il presente atto si inserisce nel quadro programmatorio regionale che, in applicazione della normativa nazionale e della legge regionale n. 23/2015 relativa all evoluzione del sistema sociosanitario lombardo, punta alla valorizzazione e all allineamento degli elementi normativi e organizzativi in grado, congiuntamente alla ricognizione delle risorse disponibili, di conferire concretezza al processo di integrazione della rete ospedaliera con la medicina territoriale, favorendo l appropriatezza delle cure e la presa in carico responsabile e continuativa degli assistiti. Questo documento rappresenta pertanto un ulteriore passo verso la costruzione di un modello organizzativo regionale di riforma della medicina territoriale i cui principi sono stati introdotti dalla L. 189/2012 e delineati nella L.R. 23/2015, in cui la costituzione delle nuove Agenzie di Tutela della Salute e delle Aziende sociosanitarie territoriali, organizzate con articolazioni territoriali a rete integrate tra ospedale e territorio che si raccordano con il sistema delle cure primarie, ne rappresenta l avvio. Nell ottica di favorire l appropriatezza clinica e organizzativa, l utilizzo efficiente delle risorse, la valutazione della qualità dei servizi in particolare in termini di accessibilità e di prossimità delle cure, il presente atto si propone di iniziare il percorso di riorientamento dell offerta sanitaria, valorizzando la medicina territoriale nella sua dimensione proattiva e favorendo il dialogo di quest ultima con la rete ospedaliera, depositaria di profili di produzione connotati da intensività tecno-assistenziale e rivolta alla gestione di pazienti acuti e particolarmente critici. L integrazione tra professionisti necessita di una rete di strutture e articolazioni territoriali collegate tra di loro in grado di superare l attuale frammentazione e discontinuità dell assistenza nel territorio e con l ospedale per realizzare un effettiva presa in carico del paziente.un tale riassetto, in virtù di una consolidata flessibilità organizzativa e produttiva, offre nuove opportunità di espressione anche alla specialistica ambulatoriale e alle altre professionalità sanitarie convenzionate con il SSR, sia in termini di erogazione prestazionale sia nella applicazione di modelli organizzativi innovativi in ambito territoriale quali le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), la cui istituzione è prevista dalla L. 189/2012 e disciplinata dal recente Accordo Collettivo Nazionale. Tale atto di programmazione dovrà necessariamente essere integrato con i successivi atti di programmazione relativi alla medicina generale e pediatria di libera scelta i cui Accordi Collettivi Nazionali sono in via di definizione.

7 Aggregazione Funzionale Territoriale L AFT dei medici Specialisti ambulatoriali, e altre professionalità sanitarie (biologi, chimici e psicologi) è una aggregazione funzionale territoriale monoprofessionale e multidisciplinare che persegue obiettivi di salute e di attività definiti dall Azienda, tenuto conto della consistenza dell offerta specialistica esistente nelle varie specialità e della potenziale domanda e contribuisce a garantire l assistenza attraverso la collaborazione con le AFT dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta nonché con gli specialisti ospedalieri. In un ottica di armonizzazione della riforma delle cure primarie con le disposizioni della legge regionale 23/2015 e con l obiettivo della continuità delle cure tra MMG, PLS e specialisti, le AFT degli specialisti ambulatoriali e altre professionalità sanitarie (biologi, chimici e psicologi), dovranno essere individuate in coerenza con l ampiezza territoriale dei distretti e/o degli ambiti distrettuali previsti dall art. 7 bis commi 1 e 2 della legge regionale 23/2015 entro i quali saranno costituite le AFT della Medicina Generale e Pediatria di libera scelta da parte delle ATS. Data l attuale distribuzione eterogenea sia numericamente sia per tipologia di branca specialistica per Azienda, si prevede di norma la costituzione di una AFT per ogni ASST. L ASST potrà costituire un numero di AFT comunque non superiore al numero degli ambiti distrettuali individuati dall ATS per il settore territoriale della ASST. Viceversa qualora il numero di professionisti presenti all interno dell ASST sia insufficiente a rappresentare una risposta equa e adeguata alle esigenze di salute degli assistiti delle AFT della Medicina Generale e della Pediatria di Libera Scelta, è data facoltà all ASST di costituire, con una o più ASST limitrofe, una AFT di specialisti ambulatoriali/professionisti sovradistrettuale purché rientrante nel territorio di competenza dell ATS di riferimento. La AFT condivide in forma strutturata obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi secondo il contenuto dell art. 5 dell ACN e condivisi dalla ASST. La ASST programma gli obiettivi per le AFT che dovranno essere coordinati con quelli delle AFT della Medicina Generale e della Pediatria di Famiglia, fissando obiettivi di risultato sia in capo al singolo specialista ambulatoriale sia di AFT, che costituiscono la base per l erogazione della parte variabile del trattamento economico. Per questa ragione è fondamentale che le direzioni della ATS e delle ASST si accordino sugli obiettivi da assegnare alle rispettive AFT di competenza. In particolare, al fine di garantire la corretta presa in carico degli assistiti, con priorità per il paziente cronico, l AFT degli specialisti/professionisti ambulatoriali dovrà coordinarsi con le AFT degli altri professionisti delle cure primarie in modo da

8 garantire percorsi di presa in carico dell assistito differenziati in base alla classificazione dell assistito fra cronico o meno e in base al livello di complessità della malattia cronica, favorendo il percorso di cura più appropriato. Ciò significa che, proprio nell ottica di realizzare una vera e propria continuità delle cure e una corretta presa in carico dell assistito, anche al fine di ridurre i tempi di attesa, ogni AFT degli specialisti/professionisti ambulatoriali, in accordo con la direzione dell ASST e dell ATS di riferimento e sulla base della propria composizione in relazione alla tipologia di branche specialistiche, riserverà un numero di accessi specialistici sia agli assistiti affetti da patologie croniche, sia non cronici, facenti parte della AFT dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta che operano nel medesimo ambito territoriale di riferimento della AFT degli specialisti ambulatoriali, con prenotazione degli accessi specialistici direttamente da parte del Medico o Pediatra richiedente, da disciplinare anche nel rispettivo documento programmatorio regionale a seguito del perfezionamento dei relativi ACN di categoria. In fase di avvio delle AFT, ne faranno parte tutti gli specialisti/professionisti ambulatoriali operanti presso le sedi già indicate dall Azienda e per il numero di ore a contratto. In relazione alla consistenza dell offerta specialistica esistente e della potenziale domanda espressa nel territorio di afferenza della AFT, considerate le richieste che perverranno anche dalle AFT dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta, sarà data facoltà alle ASST di programmare gli incarichi necessari sulla base delle branche specialistiche carenti, tenuto conto dell offerta ambulatoriale della rete ospedaliera, favorendo l unicità del rapporto di lavoro a tempo pieno con una sola Azienda purché compatibile con le risorse assegnate. Ogni AFT ha un referente individuato secondo quanto disposto dall art. 6 dell ACN. Tale referente è l interfaccia tra l AFT e l ASST. L AIR definirà le modalità di collaborazione/integrazione tra referente di AFT e responsabile di branca laddove previsto. Partecipazione alle UCCP L UCCP, in quanto Unità Complessa delle Cure primarie, è una forma organizzativa delle stesse che prevede l aggregazione dei diversi professionisti delle cure primarie che operano in forma integrata all interno di strutture e/o presidi individuati da appositi atti regionali. Come per le AFT, anche per le UCCP è prevista la partecipazione obbligatoria degli specialisti/professionisti ambulatoriali.

9 In prima applicazione, in attesa della individuazione e della costituzione delle UCCP, che come detto devono ricomprendere non solo specialisti/professionisti ambulatoriali, ma anche Medici di Medicina Generale e Pediatri di Libera Scelta i cui Accordi Collettivi Nazionali sono ancora in fase di definizione, nonché anche professionisti dipendenti sanitari e non, è dato mandato alle ASST, in accordo con l ATS di riferimento, di individuare poliambulatori/presidi ospedalieri o strutture nei quali favorire il coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale, dei Pediatri di Libera Scelta, degli Specialisti ambulatoriali e altre professionalità sanitarie convenzionate, di personale dipendente, sanitario e non, in particolare per la presa in carico del paziente cronico, tenendo conto delle sperimentazioni di modelli organizzativi già in atto, quali i POT (Presidi Ospedalieri territoriali) o da avviare, quali i PreSST (Presidi sociosanitari territoriali), in modo tale da ricreare all interno di detti modelli le condizioni per la costituzione di forme organizzative delle cure primarie che soddisfino i requisiti di multiprofessionalità ed erogazione previsti per le UCCP. Ciò al fine di costruire un modello organizzativo il più possibile funzionale al percorso di presa in carico e cura del paziente che possa disporre di luoghi facilmente riconoscibili dal paziente e sia coordinato, guidato e integrato in tutte le sue fasi.