v Ceramiche italiane v Concorrenza estera v Rapporti con l estero

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1 v Ceramiche italiane v Concorrenza estera v Rapporti con l estero

2 Un industria particolarmente attiva è quella delle piastrelle, che con le sue 172 imprese ha prodotto più di 300 milioni di metri quadrati all anno. Nell ultimo periodo le esportazioni sono aumentate del 2,99 %, mentre le vendite nel mercato interno sono diminuite del 3,15 %. Le industrie italiane delle piastrelle ne producono diverse tipologie. Possono essere divise per tipo di rivestimento, materiali utilizzati o usi.

3 In Italia sono attive circa 43 imprese nel campo dei sanitari. In questa industria vengono venduti più prodotti nel mercato interno, rispetto all export. La produzione si è fermata nel mercato interno, infatti nel 2009 abbiamo una contrazione nella produzione di pezzi rispetto ai 5,27 milioni precedenti, mentre le vendite hanno avuto una perdite del 3,95%

4 L Italia è molto famosa per le sue ceramiche artigianali. Le prime a nascere sono quelle siciliane, tra le più conosciute troviamo quelle di Caltagirone dove, oggi, vi lavorano più di 150 aziende. Esse si sono unite in un gruppo chiamato terra e colori che ha fatto in modo di preservare queste aziende e farle entrare in un mercato più ampio e internazionale. Ritorna

5 Grazie alla riforma marked oriented varata nel 1978, la Cina è emersa come la più grande protagonista della crescita economica mondiale, con un prodotto interno lordo aumentato del 9,3% l anno (triplo rispetto alla media mondiale). L invenzione della ceramica nell era neolitica viene attribuita proprio alle popolazioni di questa zona e, a partire dal XX secolo, la Cina si è concentrata sulla produzione industriale di essa. Dal 1993 è diventata la principale produttrice di sanitari e constructional ceramics arrivando, nel 2002, a produrre dei primi e 1868 miliardi di m² dei secondi.

6 A livello di settore manifatturiero, la concorrenza cinese sui manufatti italiani è cresciuta dal 18% nel 1991 al 34% nel I prodotti cinesi si sovrappongono a quelli italiani, ma molti di questi ultimi (circa il 74%) hanno una qualità superiore. Comunque, il livello della concorrenza cinese è cresciuto, grazie al miglioramento della qualità delle loro merci, dovuto al fatto che molte di esse sono prodotte da multinazionali che hanno stabilito in Cina la propria base produttiva. Oltre il 53% dei flussi d importazione dall Italia si trova a competere con quelli provenienti dalla Cina.

7 Secondo i dati forniti dal NBS il valore della produzione dell industria ceramica cinese ha raggiunto i 66,5 miliardi di yuan (circa 8,1 miliardi di dollari) nel In termini di valore dell output, i sanitari costituivano il 21% della produzione cinese, i constructional ceramics il 47%, i prodotti daily use il 24% e le ceramiche industriali l 8%. construction al ceramics sanitari daily use industriale

8 Gli investimenti in edilizia residenziale, e di conseguenza quelli nelle piastrelle,si assestano in molti paesi, trainati da bassi tassi d interesse. La Germania rappresenta un eccezione in quanto è uno dei principali mercati di sbocco delle ceramiche italiane. Quindi,escluso questo paese, i consumi di piastrelle nell Europa occidentale sono cresciuti. Per quanto riguarda la produzione di esse da parte delle imprese italiane, nel 2004 è diminuita del 2,36% rispetto all anno precedente (589,2 milioni di m² rispetto a 603,4), nel 2005 vi è stata una certa stabilità mentre nel 2006 è aumentata dello 0,5% (590 milioni di m²).

9 Livelli 2004 (mil.m²) var. % Vendite in Italia 171-0,2 0,5 0,6 0,1 V. in Europa Occ. V. In Europa centro- Or. V. in Nord America V. Resto del mondo V. Nei mercati non contendibili Totali vendite estero 211-1,1-0,1-0,1 0, , ,3 83 4,2 5,6 3,2 1, , , ,5 9,5 5,3 4, ,6-1,2 0 0,7 Totale vendite 584-3,4-0,7 0,2 0,5 Produzione 589-0,3-2,4 0 0,5

10 La tabella sopra riportata mostra i risultati di vendita delle industrie italiane negli anni compresi tra 2003 e Il mercato di sbocco più rilevante è quello del mercato interno, che da solo assorbe 171 dei 598 mil.m² prodotti in un anno. Inoltre gran parte delle esportazioni in Europa sono dirette verso Germania e Francia; mentre in America sono in aumento (dove l Italia è da alcuni anni il market leader ). Il medio oriente, nella sezione resto del mondo, non è un mercato importante per l esportazione di piastrelle, ma maggiormente per macchine e attrezzature di produzione (fatta eccezione per Iran e Arabia Saudita).

11 La globalizzazione ci sta costringendo ad analizzare il fatto che vi è un amore irrazionale per il made in Italy in vaste aree del mondo, e questo è traumatico per tutti i managers che hanno sempre venduto i prodotti sui mercati internazionali sfruttando, più che la qualità del prodotto, la percezione illusoria che i clienti avevano di esso. Il made in Italy si è affermato in paesi come Europa e Stati Uniti, ma è più difficile che lo faccia in un paese distante sia geograficamente che culturalmente come la Cina, dove si confrontano modelli del tutto differenti. Questo processo sarebbe fattibile con un invasione mediatica, se non che la Cina è una delle dittature più potenti al mondo ed è attenta a non prestare il fianco al nemico.

12 Il futuro è molto incerto. La sopravvivenza del settore ceramico italiano dipende sia dalle strategie di crescita che adotteranno le imprese cinesi, ossia quali mercati cercheranno di invadere, che dalle capacità del management italiano di creare un vantaggio competitivo difendibile. Aiutati, magari, da un controllo più rigoroso della fair competition da parte di organizzazioni adatte allo scopo. In qualunque caso non bisogna difendere lo stato attuale dell industria ceramica italiana, ma cercare di intervenire migliorandola.

13 Tutti i dati analizzati portano verso un unica considerazione, ossia che avviare una produzione di constructional ceramics in Cina, per quante difficoltà possa portare questo progetto, è un opportunità di business di proporzioni gigantesche, in quanto ci permetterebbe di immetterci direttamente nel loro mercato. Se da un lato è naturale che le industrie del settore vogliano difendere il tessuto economico italiano, dall altro si ha l impressione che, ostentando sempre la concorrenza sleale cinese si stia cercando di diffondere allarmismo infondato, per fare in modo che il governo intervenga con dazi doganali e rigidissimi controlli su qualsiasi merce proveniente in Europa. L Italia deve saper accettare gli effetti negativi della globalizzazione ma anche imparare a sfruttare quelli positivi.