Lo psicologo forense nella valutazione dell idoneità a rendere testimonianza del minore vittima di abusi se
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- Ottaviano Esposito
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1 A tal proposito sono state messe a punto diverse Linee Guida specifiche per un corretto esame testimoniale di minori vittime di abusi sessuali, che aiutano e che dovrebbero rappresentare dei riferimenti per coloro che operano in tale ambito. Le Linee Guida, inoltre, sono fondamentali poichè chiariscono che: "la valutazione psicologica non può avere come oggetto la ricostruzione dei fatti o la veridicità di quanto raccontato dal minore, che spettano esclusivamente all'autorità Giudiziaria. L'esperto deve esprimere giudizi di natura psicologica anche riguardo alla peculiarità della fase evolutiva del minore" (art. 3 Carta Noto III). Ciò significa che le dichiarazioni del minore devono chiarire al Giudice solo se il minore è idoneo o no a testimoniare. Il perito, quindi, dovrà esprimersi solo riguardo all'attendibilità del minore, aspetto che in seguito il Giudice valuterà insieme ad altri elementi probatori e di giudizio da lui acquisiti. Si riporta la sentenza della Cass azione Penale sez. III ottobre 1997 n. 8962, nota come sentenza Ruggeri, che stabilisce che nella valutazione del contenuto delle dichiarazioni del minore ( )Proficuo è l uso dell indagine psicologica che concerne due aspetti fondamentali: l attitudine del bambino a testimoniare, sotto il profilo intellettivo ed affettivo, e la sua credibilità ( )da tenere distinto dall attendibilità della prova che rientra nei compiti esclusivi del giudice". Il perito, pertanto, deve rispondere ai soli quesiti formulati dal giudice: il suo scopo è quello di fornire chiarificazioni al giudice senza assumersi responsabilità decisionali né tendere alla conferma di opinioni preconcette. Egli non può e non deve considerarsi o essere considerato sostituto del giudice (Linee guida per lo psicologo giuridico in ambito civile e penale, Art 4., Ordine Psicologi Lazio e AIPG ). Il perito dovrà valutare l attitudine del bambino a testimoniare, cioè le sue competenze, (insieme di caratteristiche cognitive, affettive e sociali, le sue capacità percettive, mnemoniche, lessicali, la capacità di distinguere la realtà dall immaginazione, naturalmente con riferimento alla fascia di età d appartenenza) e la sua credibilità (intesa come l eventuale influenza di aspetti suggestivi o motivazionali nella testimonianza). 1 / 5
2 E quindi fondamentale che lo psicologo forense che opera in tale settore abbia un'adeguata formazione in psicologia dell età evolutiva. Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione (Sez. III pen., Sent. 3 ottobre 1997) "La valutazione del contenuto delle dichiarazioni del minore parte offesa in materia di reati sessuali, in considerazione delle complesse implicazioni che la materia stessa comporta, deve contenere un esame dell'attitudine psicofisica del teste ad esporre le vicende in modo utile ed esatto...proficuo è l'uso dell'indagine psicologica che concerne due aspetti: l'attitudine del bambino a testimoniare, sotto il profilo intellettivo ed affettivo, e la sua credibilità. Il primo consiste nell'accertamento della sua capacità a recepire le informazioni, di raccordarle con altre, di ricordarle ed esprimerle in una visione complessa, da considerare in relazione all'età, alle condizioni emozionali che regolano le sue relazioni con il mondo esterno, alla qualità e natura dei rapporti familiari. Il secondo - da tenere distinto dall'attendibilità della prova che rientra nei compiti esclusivi del giudice - è diretto ad esaminare il modo in cui la giovane vittima ha vissuto e rielaborato la vicenda in maniera da selezionare sincerità, travisamento dei fatti e menzogna". Qualora si ritenga il minore idoneo a rendere testimonianza ciò non significa necessariamente che abbia anche fornito un resoconto veritiero, invero ritenere il minore non idoneo a rendere testimonianza non implica che egli non sia, o non intenda essere sincero nel suo resoconto testimoniale. Accogliendo le indicazione fornite dalla Carta di Noto-III (2011) nel raccogliere e valutare le informazioni del minore il perito dovrà inoltre esplicitare i modelli teorici di riferimento ed utilizzare metodologie che siano reperibili, accurate e riconosciute come affidabili dalla comunità scientifica di riferimento per consentire una adeguata valutazione critica dei risultati. Indubbia la validità dei test in ambito giuridico: l utilizzo dei vari strumenti diagnostici dovrà però essere sempre inserito all interno della cornice del colloquio e dell osservazione diretta, poiché solo in base alle informazioni ottenute da tali metodologie sarà possibile scegliere al meglio quali test utilizzare nel caso specifico del soggetto in esame. Nelle Linee Guida per le perizie in caso di abuso sui minori dell Ordine degli psicologi del Lazio viene sottolineata la necessità di rispettare le norme legislative nazionali ed internazionali che proteggono i diritti del minore e nella prassi peritale l esperto dovrà adoperarsi quindi per garantire: - la conoscenza e il rispetto dei diritti dell infanzia in ogni momento del percorso giudiziario; 2 / 5
3 - la tutela della salute psichica del singolo minore in relazione alle sue caratteristiche di personalità, di storia e contesto di vita; - il possesso di una competenza approfondita delle procedure di ascolto e valutazione del minore nel rispetto della serenità e spontaneità del bambino con cui andrà creato un rapporto di fiducia, evitando domande suggestive e/o induttive (Premessa alla prassi peritale). La complessità della materia pertanto richiede una formazione continua ed adeguata sulla psicologia dell infanzia e dell adolescenza, sulle dinamiche familiari, come pure sulla psicologia giuridica e sulla psicodiagnostica che possa sostenere lo psicologo forense nel suo operato. Bibliografia AA. VV. (2008). Minori La cultura dell ascolto a confronto. Notiziario dell Ordine degli Psicologi del Lazio, 4. Capri P. (2011). La valutazione del minore nelle perizie in ipotesi di abuso sessuale. AIPG Newsletter. 45. Carta di Noto, aggiornata 12/06/2011 Cass. Pen. Sez. III 3 ottobre 1997, n Ruggeri 3 / 5
4 Dèttore, D., Fuligni, C. (2008). L abuso sessuale sui minori. Valutazione e terapia delle vittime e dei responsabili. McGraw-Hill, Milano. Fornari U. (2008), Trattato di Psichiatria Forense, UTET giuridica. Gulotta G. & Cutica I. (2004). Guida alla perizia in tema di abuso sessuale e alla sua critica, Milano. Giuffrè Editore. Gulotta, G. (a cura di) (1987). Psicologia della testimonianza. Milano, Giuffrè Editore. Linee Guida per lo psicologo giuridico in ambito civile e penale dell'ordine degli Psicologi del Lazio. Linee Guida per le perizie in caso di abuso sui minori dell'ordine degli Psicologi del Lazio. Linee Guida Nazionali, Roma : L'ascolto del minore testimone 4 / 5
5 Linee Guida SINPIA in tema di abuso sui minori, Erickson, 2008 Serra, C. (2005). Nuove proposte di criminologia applicata. Giuffré Editore, Milano. Volterra, V. (2006). Psichiatria forense, criminologia ed etica psichiatrica (Trattato Italiano di Psichiatria, TIP). Milano, Masson. 5 / 5
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