Scenari di Rete: opportunità e strategie per un vero sistema aeroportuale. Tavola Rotonda Forlì-Cesena 28 agosto 2014
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1 Scenari di Rete: opportunità e strategie per un vero sistema aeroportuale Tavola Rotonda ForlìCesena 28 agosto 2014
2 Sommario v Il quadro di riferimento. Numeri e crescita del settore I traffici aerei del 2013 Ruolo del sistema camerale: ieri, oggi, domani Effetti diretti, indiretti e indotti v La pianificazione nazionale. L evoluzione delle scelte Il Piano nazionale 2014 v Gli aeroporti del bacino CentroNord Localizzazione e traffici Aeroporto Ridolfi di Forlì: indicazioni e condizioni per un rilancio suo
3 Numeri del settore Pax, tons, occupati e Pil 144 milioni passeggeri trasportati negli aeroporti italiani nel 2013 (valore raddoppiato negli ultimi 15 anni) 907 mila tons merce movimentata negli aeroporti italiani nel mila voli internazionali dall Italia diretti verso circa 230 aeroporti situati in 82 Paesi 195 mila addetti diretti occupati nel settore del trasporto aereo in Italia 23 miliardi contributo del settore al PIL nazionale N. Movimenti N. Passeggeri Tonn Merci
4 La crescita del settore Dalla liberalizzazione al low cost q Milioni di passeggeri traspoprtati in Italia Ascesa del trasporto aereo Fonte: Assaeroporti e MIT La liberalizzazione q q Da poco più di 10 milioni di passeggeri trasportati all inizio degli anni 60, si è giunti a 50 milioni negli anni 90 e, con una decisa accelerazione, ai 144 milioni del La strepitosa crescita del traffico avvenuta tra gli anni 90 e 2000 è attribuibile alle politiche di liberalizzazione implementate dai singoli Stati su impulso della Commissione Europea, ma anche alla nascita di un nuovo mercato, con nuovi modelli di business (low cost), grazie anche a nuove tecnologie (internet). In questo contesto, gli aeroporti hanno dunque contribuito alla crescita del Paese, aumentandone la capacità di proiezione internazionale, l accessibilità dall estero e generando valore aggiunto per il territorio.
5 I traffici del aeroporti per il 90% dei traffici Pos 1 Aeroporto Roma FCO Passeggeri Pos Aeroporto Passeggeri Cargo (tons) Cargo (tons) Alghero Milano MXP Genova Milano LIN Treviso Bergamo Rimini Venezia Reggio Cal Catania Pescara Bologna Ancona Napoli Capodichino Cuneo Roma CIA Perugia Pisa Lampedusa Palermo Parma Bari Pantelleria Cagliari Comiso Torino Forlì Verona Bolzano Lamezia T Crotone Trieste Ronchi dei L Marina di Campo (Elba) Brindisi Brescia Firenze Foggia Olbia Grosseto Trapani Salerno Oltre 10 milioni (2) ,45% Tra 1 e 2 milioni (6) ,40% Tra 5 e 10 milioni (6) ,75% Tra 0,5 e 1 milione (5) ,10% Tra 2 e 5 milioni (9) ,45% Sotto 500 mila (14) ,85% Fonte: Assaeroporti
6 Il sistema camerale Il contributo nello sviluppo degli aeroporti 68 Partecipazioni camerali negli aeroporti 30 Società di gestione aeroportuale partecipate dalle Camere di commercio (tutte tranne Alghero, Aosta, Bolzano, Milano, Napoli, Torino, Trieste, oltre Lampedusa e Pantelleria) 107 milioni euro sottoscritti dalle Camere di commercio 4 Aeroporti con capitale camerale oltre il 50% (Bologna, Cagliari, Catania e Salerno) 40 milioni euro sottoscritti dalle Camere di commercio emilianoromagnole, con Bologna principale investitore.
7 Il sistema camerale Le partecipazioni negli aeroporti del CentroNord SOCIETA' DI GESTIONE AEROPORTI GESTITI CAPIALE SOCIALE AEROPORTO GUGLIELMO MARCONI S.P.A. Bologna ,00 AERADRIA AERDORICA S.P.A S.E.A.F S.P.A Rimini Ancona Forlì , , ,00 SO.GE.AP S.P.A Parma ,00 CCIAA/UR SOCIA BOLOGNA MODENA FERRARA REGGIO EMILIA PARMA U.R. EMILIA ROMAGNA RIMINI ANCONA FORLI' CESENA PARMA PIACENZA CREMONA CAPITALE SOTTOSCRITTO , , , , , , , , , , , ,00 QUOTA 50,55% 0,36% 0,27% 0,19% 0,14% 0,05% 8,96% 5,07% 11,52% 7,35% 0,02% 0,02% ,21 S.A.T GALILEO GALILEI S.P.A Pisa ,00 A.D.F. S.P.A. Firenze ,00 Fonte: Registro Imprese PISA FIRENZE LIVORNO LUCCA PISTOIA GROSSETO SIENA AREZZO FIRENZE PRATO , , , , , , , , , , ,40 9,82% 1,77% 0,39% 0,21% 0,09% 0,04% 0,02% 0,01% 9,58% 3,17%
8 L impatto economico sul territorio Fonte: Oxford Economics
9 L evoluzione delle scelte Tre «piani» in due anni
10 L evoluzione delle scelte Gli aeroporti nei 3 Piani
11 L evoluzione delle scelte Promozioni, conferme e declassamenti Tra gli aeroporti strategici (2014): conferme per Bologna, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Venezia promozioni per Bari, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia T. e Pisa Tra gli aeroporti di interesse nazionale (2014): promozioni per Ancona, Brescia*, Comiso*, Crotone*, Cuneo*, Parma*, Perugia*, Pescara, Reggio C., Rimini, Salerno e Taranto* (nel Piano del 2012 erano tra gli scali con futuro incerto) conferme per Alghero, Brindisi, Olbia, Roma Ciampino, Trapani, Treviso, Trieste e Verona Declassamenti per Bergamo, Genova, Milano Linate e Torino Tra gli aeroporti esclusi (2014): Albenga, Aosta, Bolzano, Foggia, Forlì, Grosseto, Elba, Tortolì
12 Il Piano Nazionale del 2014 Obiettivi Partendo dall attuale quadro normativo, il Piano si rende necessario per i seguenti motivi: fornire alle varie componenti istituzionali e operative del settore un quadro programmatico per lo sviluppo globale di un comparto fondamentale ai fini della crescita economica, occupazionale e sociale del Paese; disporre di uno strumento di governance del settore, per affrontare le sfide che nascono dai cambiamenti in corso nello scenario di riferimento internazionale ed europeo; ottimizzare l offerta trasportistica anche mediante il coordinamento delle azioni di intervento nel settore del trasporto aereo con i piani riguardanti le altre modalità di trasporto; individuare le priorità infrastrutturali su cui concentrare gli investimenti, ai fini di una migliore allocazione delle risorse disponibili.
13 Il Piano Nazionale del 2014 Linee direttrici di sviluppo del settore creazione di una visione di sistema e di sviluppo della rete nazionale di trasporto nel suo complesso per renderla sostenibile e competitiva, nell ambito dei nuovi orientamenti delle reti transeuropee di trasporto, tenendo conto della vocazione dei territori, delle potenzialità di crescita e della capacità degli aeroporti stessi di intercettare la domanda di traffico; superamento dell ostacolo della conflittualità fra aeroporti situati a distanze minimali nell ambito dello stesso bacino territoriale, che determina situazioni di scarso sviluppo per tutti gli scali; incentivazione alla costituzione di reti o sistemi aeroportuali, che si ritiene possano costituire la chiave di volta per superare situazioni di inefficienza, ridurre i costi e consentire una crescita integrata degli aeroporti, con possibili specializzazioni degli stessi; promozione dell accessibilità dei territori caratterizzati da carenze di altre modalità di trasporto; focalizzazione efficace degli investimenti sia in termini di capacità aeroportuale che di accessibilità agli aeroporti; razionalizzazione della spesa e dei servizi in un ottica di efficientamento degli stessi; realizzazione di un disegno industriale in itinere suscettibile di un aggiornamento periodico delle politiche di Piano tese al governo del sistema
14 Il Piano Nazionale del 2014 Traffico per bacino BACINI DI TRAFFICO N AEROPORTI STRATEGICI aeroporti RESTANTI AEROPORTI DI INTERESSE NAZIONALE TRAFFICI 2013 Strategici Interesse Naz. NORD OVEST 7 Milano Malpensa Milano Linate, Torino, Bergamo, Genova, Brescia, Cuneo NORD EST 4 Venezia Verona, Treviso, Trieste CENTRO NORD 6 Bologna Pisa/Firenze* Rimini, Parma, Ancona CENTRO ITALIA 4 Roma Fiumicino Roma Ciampino, Perugia, Pescara CAMPANIA 2 Napoli Salerno MEDIT ADRIAT. 3 Bari Brindisi, Taranto CALABRIA 3 Lamezia Terme Reggio Calabria, Crotone SICILIA ORIENT. 2 Catania Comiso SICILIA OCC. 4 Palermo Trapani, Pantelleria, Lampedusa SARDEGNA 3 Cagliari Olbia, Alghero Fonte: Assaeroporti e MIT
15 Il Piano Nazionale del 2014 Qualche considerazione La separazione in due categorie (oltre agli esclusi ) appare riconducibile più alla copertura territoriale che all importanza di mercato dei vari scali, compresi i tassi di sviluppo recenti. Tale separazione appare un po singolare solo per l area NordOvest dove la maggior parte del traffico sta negli aeroporti non strategici. Il concetto di strategicità è quindi di sostegno ai progetti di investimento finalizzati a evitare fenomeni di remoteness Per gli aeroporti di interesse nazionale possiamo immaginare un futuro di aeroporti market driven. Ciò non preclude una logica di rete, ma certamente chiama una maggiore libertà in termini regolatori Se tutto questo ha una sua logica si apre la questione della relazione tra aeroporti strategici e aeroporti di interesse nazionale Last but not least: Quale destino per gli aeroporti non di interesse nazionale? Occorre fare emergere la progettualità dei territori
16 Aeroporti del Bacino CentroNord La localizzazione
17 Aeroporti del Bacino CentroNord Trend dei traffici passeggeri ( ) Ancona Bologna Forlì Parma Rimini Tot 5 Italia Peso ,46% 4,48% 4,55% 4,59% 4,87% 5,38% 5,40% 5,28% ,19%
18 Aeroporto Ridolfi di Forlì Le priorità per un suo rilancio FARE SISTEMA CON ALTRI AEROPORTI (contratto di rete, società unica di gestione per più aeroporti, altre forme consortili) SPECIALIZZAZIONE DEI SINGOLI AEROPORTI (cargo, linea, city airport, leasure, charter, ecc) 3. EQUILIBRIO DI BILANCIO 4. INVESTIMENTI EFFICACI 5. COORDINAMENTO PER ROTTE E COLLEGAMENTI TRA AEROPORTI VICINI
19 Aeroporto Ridolfi di Forlì Le risposte arrivano dal Piano nazionale v v v v v v Il Piano parla di una «RETE AEROPORTUALE» sostenibile e competitiva, tenendo conto della vocazione dei territori, delle potenzialità di crescita e della capacità degli aeroporti stessi di intercettare la domanda di traffico; Il Piano chiede di superare la questione della conflittualità fra aeroporti situati a distanze minimali nell ambito dello stesso bacino territoriale, che determina situazioni di scarso sviluppo per tutti gli scali; Il Piano intende incentivare la costituzione di reti o sistemi aeroportuali, che si ritiene possano costituire la chiave di volta per superare situazioni di inefficienza, ridurre i costi e consentire una crescita integrata degli aeroporti, con possibili specializzazioni degli stessi; Il Piano chiede una focalizzazione efficace degli investimenti sia in termini di capacità aeroportuale che di accessibilità agli aeroporti; Il Piano impone una razionalizzazione della spesa e dei servizi in un ottica di efficientamento degli stessi; Il Piano parla di un disegno industriale in itinere suscettibile di un aggiornamento periodico delle politiche di Piano tese al governo del sistema aeroportuale QUINDI VIENE LASCIATA UNA PORTA APERTA A QUEGLI AEROPORTI COME IL RIDOLFI DI FORLÌ CHE, OGGI NON CONSIDERATI TRA GLI SCALI DI INTERESSE NAZIONALE, HANNO TUTTE LE POTENZIALITÀ PER FORNIRE IL PROPRIO CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO ECONOMICO DEL TERRITORIO SU CUI INSISTONO.
20 Aeroporto Ridolfi di Forlì Le condizioni definite dal Piano nazionale Per rientrare tra gli aeroporti di interesse nazionale, gli scali devono però rispondere a due condizioni: A. B. l aeroporto deve essere in grado di esercitare un ruolo ben definito all'interno del bacino, con una sostanziale specializzazione dello scalo e una riconoscibile vocazione dello stesso, funzionale al sistema aeroportuale di bacino che il Piano vuole incentivare (es. aeroporto focalizzato sul traffico leasure, aeroporto prevalentemente destinato al traffico merci, city airport, ecc.). Forme di alleanze di rete o sistema tra gli aeroporti saranno considerate elemento prioritario ai fini del riconoscimento dell interesse nazionale degli stessi; l aeroporto deve essere in grado di dimostrare il raggiungimento dell equilibrio economicofinanziario, anche a tendere, purché in un arco temporale ragionevole. L AEROPORTO RIDOLFI DI FORLÌ RIENTRERÀ NEGLI AEROPORTI DI INTERESSE NAZIONALE PREVISTI DAL PIANO NAZIONALE DEGLI AEROPORTI 2014?
21 Grazie per l attenzione Per informazioni fontanili@uniontrasporti.it
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