I PIU LEGGERI DELL ARIA: DIRIGIBILI E PALLONI

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1 1 I PIU LEGGERI DELL ARIA: DIRIGIBILI E PALLONI Basilio Di Martino Treviso, 5 novembre 2012

2 2 SUCCESSIONE DEGLI ARGOMENTI I DIRIGIBILI La situazione iniziale Il biennio difficile ( ) La rinascita ( ) I PALLONI-OSSERVATORIO La situazione iniziale Lo sviluppo della specialità Palloni sul Piave

3 I 3 DIRIGIBILI Ferrara, il dirigibile M8 in uscita dall hangar

4 4 LE AERONAVI Tipo P (Piccolo) mc Velocità km/ Quota operativa metri Carico bellico 100 kg Autonomia 7 ore, raggio d azione 175 km/h Tipo M (Medio) mc Velocità km/h Quota operativa metri Carico bellico kg Autonomia 10 ore, raggio d azione 300 km 1 ora di moto = 100 metri di quota

5 5 I CANTIERI Cantieri di manovra Regio Esercito: Boscomantico (Verona), Campalto (Venezia), con due hangar, Casarsa (in costruzione) Regia Marina: Jesi, Ferrara, Grottaglie (in costruzione) Cantieri d armamento Mirafiori (Torino), Vigna di Valle, Baggio (Milano), Ciampino (in costruzione), Pontedera (in costruzione) L hangar metallico di Casarsa, operativo nell estate del 1915

6 6 LO SCHIERAMENTO Regio Esercito M1 (Campalto) P4 (Campalto) P5 (Boscomantico) M3 (Vigna di Valle) M4 in costruzione Regia Marina Città di Jesi V1 (Ferrara) Città di Ferrara M2 (Jesi) Il dirigibile V1 della Regia Marina Il dirigibile M1 a Vigna di Valle

7 7 IL BIENNIO DIFFICILE ( ) 1917) Il cantiere dirigibili di Ferrara in costruzione

8 8 Le aeronavi agiscono isolate nelle notti senza luna. Quote di navigazione superiori ai metri e proiettate oltre i Conferma della forte suscettibilità alle condizioni atmosferiche, soprattutto al vento (limite 8-10 m/s). Frequenti inconvenienti ai motori. Sostanziale fallimento del tipo V, troppo pesante, e del tipo F4, penalizzato anche dai motori. Dirigibili tipo P in hangar

9 Scelta non ottimale dei 9 bersagli, con tendenza dell esercito ad impiegare le aeronavi in un ruolo tattico, senza alcun reale risultato Impiego delle aeronavi della marina meglio finalizzato ma non coerente con le caratteristiche dei mezzi, e del tutto discontinuo Aspettative deluse, scarsi risultati e perdite dolorose: M2 e V M4 in azione, P6 in hangar M3, M10, M12 in azione, M13, M8 in hangar Il dirigibile V1 (Città di Jesi) abbattuto in mare davanti a Pola il 6 agosto 1915

10 Le 10 soluzioni: incremento delle prestazioni in termini di quota, per sfuggire alla contraerea, con conseguente sviluppo del tipo M Alta Quota ottimizzazione dei motori puntando sui modelli di derivazione Maybach da cv Incremento dell armamento difensivo nuovi criteri di impiego La postazione difensiva dorsale prevista sui dirigibili tipo M Alta Quota

11 11 LA RINASCITA ( ) 1918)

12 12 LA RICERCA DELL ALTA QUOTA Tipo M (M1 M6, M9) - quota operativa massima metri V2 (dicembre 1915) - capacità teorica di salire a metri - capacità dimostrata di salire a metri F4 (settembre 1916) - obiettivo di progetto metri - capacità dimostrata di salire a metri Tipo M Alta Quota (M7, M8, M10 M19) - obiettivo di progetto metri - capacità dimostrata di salire oltre i metri F5 F6 - capacità dimostrata di salire oltre i metri

13 13 I NUOVI CRITERI DI IMPIEGO Impiego accentrato, come componente delle forze di attacco a disposizione del Comando Supremo Costituzione (agosto 1917) di un Comando Cantieri Dirigibili (magg. Giuseppe Valle) con il compito di - dare unità di indirizzo alla loro azione Ottimizzazione degli obiettivi privilegiando l organizzazione logistica dell avversario - terminali ferroviari - centri di raccolta Nessuna concessione ad ipotesi di rappresaglia AZIONE CONTRO FORZE NON CONTRO VALORE

14 Nel 14 dicembre 1917 ridefinizione dei programmi delle nuove costruzioni a causa delle forti spese forse non in completa relazione con il loro rendimento. Decisa la costruzione dei soli dirigibili già in allestimento o per i quali vi fossero impegni presi: Regio Esercito: 4 M.A. in servizio, 1 M.A., 2 F (F5 e F6) e 1 A in previsione Regia Marina: 3 M.A. in servizio, 2 M.A. e 2 A in previsione, forte incremento aeronavi da esplorazione. Il dirigibile Forlanini F6 Dirigibili Esploratori

15 15 IL PATTUGLIAMENTO MARITTIMO Minaccia sottomarina sempre più consistente anche nelle acque del Mediterraneo Necessità di assicurare la sorveglianza delle rotte (in particolare costiere ed ingresso / uscita dai porti) e la scorta convogli, con mezzi ad alta autonomia e con buone capacità di scoperta Sviluppo a partire dal 1916 di una flotta di dirigibili esploratori, di consistenza di gran lunga superiore a quella della flotta da bombardamento Forte suscettibilità alle condizioni atmosferiche Nessuna nave scortata persa

16 16 LE OPERAZIONI DEL 1918 Impiego razionale, nel quadro di un concetto operativo ben definito privilegiando le operazioni di controaviazione e di interdizione. Intensa attività di propaganda sul nemico Significativo contenimento delle perdite (M17 e A1) Notevole incremento di attività nell ultimo anno di guerra (207 missioni dall agosto 1917, 45 nei due anni precedenti) Possibilità del mezzo esaltate dalle caratteristiche degli obiettivi e dalla tipologia di contrasto Problemi tecnici ed operativi comunque evidenti (limitazioni ambientali, costo di esercizio)

17 17 I PALLONI-OSSERVATORIO OSSERVATORIO

18 18 GLI SVILUPPI INIZIALI Organizzazione consolidata da 30 anni di esperienza - 6 sezioni campali - 4 sezioni da fortezza - 3 sezioni d artiglieria Drachen ormeggiato Osservazione del campo di battaglia Osservazione del tiro a favore dei medi e grossi calibri Schieramento proiettato verso l Isonzo, per compensare la mancanza di buoni osservatori naturali Campi d ascensione distanti 4-5 km dalle linee nemiche, per sottrarli all azione dell artiglieria Attivazione di una efficiente struttura logistica

19 19 LA CRESCITA DELLA SPECIALITA Graduale potenziamento della specialità che nell aprile 1917 era strutturata su 18 sezioni campali e 3 da fortezza, inquadrate in 4 gruppi assegnati alle armate 1ª (I Gruppo) 2ª, (II), 3ª (III e IV) e alla piazza di Venezia (V). Perfezionamento delle procedure per l osservazione del tiro e dell organizzazione logistica, in particolare per l idrogeno e gli involucri. Distribuzione del paracadute agli osservatori in navicella e potenziamento delle difese con armi contraeree e crociere di protezione della caccia. Buon rendimento del servizio aerostatico durante le battaglie dell Isonzo.

20 20 PALLONI SUL PIAVE Nel novembre 1917 il servizio contava 20 sezioni campali, 2 sezioni natanti, 3 sezioni da fortezza, 3 sezioni per ostruzioni aeree, 2 da marina, distribuite in 8 gruppi. Nel 1918 il drachen fu sostituito dal pallone Avorio-Prassone più stabile e di maggiore capacità ascensionale (1.100 mc/2.300 metri di quota). Distribuite a livello di corpo d armata, e sul Piave anche di divisione, le sezioni aerostatiche ebbero un ruolo importante come organi di osservazione e collegamento grazie alla superiorità aerea italiana. Il 4 novembre 1918 le sezioni campali erano 44.

21 21 Pallone osservatorio tipo Avorio-Prassone

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