COMUNE DI MASERADA SUL PIAVE ALLEGATO ALLA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA DEL P.A.T. DI MASERADA SUL PIAVE

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1 REGIONE DEL VENETO PROVINCIA DI TREVISO COMUNE DI MASERADA SUL PIAVE ALLEGATO ALLA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA DEL P.A.T. DI MASERADA SUL PIAVE ELABORATO N. TITOLO SCALA 2.00 Norme idrauliche per l'edificazione CODICE DOCUMENTO R0200 FILE 0094_R02_00.DO PROGETTAZIONE ID&A ingegneria sostenibile per l IDraulica & l Ambiente via Monte Paularo, 1/ Favaro Veneto (Venezia) ITALIA mobile a.pattaro@ideaingegneria.com web: PRIMA EMISSIONE ING. ALESSANDRO PATTARO ING. ALESSANDRO PATTARO ING. ALESSANDRO PATTARO REV. DATA MOTIVO REDATTO VERIFICATO APPROVATO

2 INDICE TITOLO I: NORME DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA 2 ART. 1. DEFINIZIONI E RIFERIMENTO ALLE NTA DEL PAT 2 ART. 2 RILASCIO DEL PERMESSO DI COSTRUIRE 4 ART. 3. SOGLIE DIMENSIONALI PER LA VALUTAZIONE DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA 5 ART. 4. CALCOLO DEL VOLUME DI COMPENSO IDRAULICO 6 ART. 5. CALCOLO DELLA PORTATA SMALTIBILE IN FALDA FREATICA 10 ART. 6. NORME PER GLI INTERVENTI EDILIZI 16 ART. 7. NORME SU STRADE PIAZZALI PARCHEGGI E MOVIMENTAZIONE VEICOLI AREA STOCCAGGIO E MOVIMENTAZIONE MATERIALI STRADE E NUOVE ARTERIE STRADALI 18 ART. 8. PRESCRIZIONI SU INVASI CONCENTRATI A CIELO APERTO 19 ART. 9. PRESCRIZIONI SU INVASI CONCENTRATI SOTTERRANEI 19 ART. 10. PRESCRIZIONI SU INVASI DIFFUSI 19 ART. 11. PRESCRIZIONI POZZI DRENANTI 20 ART. 12. PRESCRIZIONI TUBAZIONI DRENANTI 21 ART. 13. PRESCRIZIONI LINEA FOGNARIA 21 ART. 14. COLLEGAMENTO CON LA RETE DI SMALTIMENTO 22 TITOLO II: NORME DI POLIZIA IDRAULICA 23 ART. 15. DEFINIZIONE DEL RETICOLO IDRICO 23 ART. 16. FASCIA DI TUTELA 23 ART. 17. MANUTENZIONE DEI FOSSATI 24 ART. 18. TOMBINAMENTO DI FOSSATI _R02_00.DOC I

3 COMUNE DI MASERADA SUL PIAVE PIANO DI ASSETTO TERRITORIALE NORME IDRAULICHE PER L EDIFICAZIONE 0094_R02_00.DOC 1

4 TITOLO I: NORME DI COMPATIBILITÀ IDRAULICA ART. 1. Definizioni e riferimento alle NTA del PAT Le presenti norme idrauliche per l edificazione costituiscono parte integrante delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Assetto Territoriale del Comune di Maserada sul Piave. 1) superficie totale (S tot ): superficie totale territoriale 2) superficie tetti (S tetti ): proiezione sul piano orizzontale di tutte le parti edificate fuori terra dotate di copertura senza nessuna esclusione 3) superficie pavimentata (S pav ): superficie resa impermeabile con strade, piazzali, sia pedonali, sia carrabili 4) superficie semipermeabile (S semi ): superficie pavimentata con materiale drenante o con terra battuta, stabilizzato, ecc. 5) superficie a verde (S ver ): superficie permeabile per aree a verde 6) superficie impermeabile (S imp ): superficie resa totalmente o parzialmente impermeabile. computata convenzionalmente con i seguenti coefficienti di deflusso: 0.9 per superficie coperta e pavimentata, 0.6 per superficie semipermeabile, ver per superficie a verde 1 7) superficie coperta (S cop ): Superficie coperta con pavimentazioni o coperture computata convenzionalmente con i seguenti coefficienti di deflusso: 0.9 per superficie coperta e pavimentata, 0.6 per superficie semipermeabile 8) pioggia di progetto: pioggia derivante dall equazione di possibilità pluviometrica con tempo di ritorno pari a 50 anni h (mm) = t (ore) ) quota zero o quota di riferimento: è la quota del colmo della pavimentazione stradale più prossima all area urbanizzata 1 Il coefficiente di deflusso dell area a verde viene definito nell art. 4 delle presenti Norme idrauliche per l edificazione: ver vale 0.2 per terreno permeabile (ghiaia), 0.4 per terreno poco permeabile (sabbia), 0.6 per terreno impermeabile (argilla) 0094_R02_00.DOC 2

5 10) franco di sicurezza: differenza tra quota più bassa nell area di intervento e massimo livello di invaso: il franco imposto è di 20 cm 11) area residenziale: zona prevista dal PAT di tipo residenziale, comprensiva di tutti gli standard urbanistici: strade, parcheggi, aree verdi,... 12) area produttiva o a servizi: tutte le zone previste dal PAT escluse le residenziali 13) coefficiente udometrico consentito (u max ): 14) portata massima di scarico (Q max ): 15) volume di compensazione (V comp ): 16) volume di infiltrazione in falda freatica (V prix ): coefficiente udometrico dell area, ovvero la portata specifica per unità di superficie di deflusso il deflusso massimo consentito al corpo idrico di recapito Q max (l/s) = u max S imp (hm²) volume specifico di compensazione per l impermeabilizzazione del terreno [m³/hm²] volume specifico di infiltrazione attraverso sistemi di infiltrazione facilitata nei quali convogliare i deflussi [m³/hm²] 17) volume di prima pioggia (V prix ): i primi 5 mm di pioggia distribuiti sul bacino elementare di riferimento precipitati nei primi 15 minuti 2 La tavola di riferimento allegata alla presente normativa è la tavola 03 Carta delle penalità idrauliche, in cui viene suddiviso il territorio a seconda del tipo di terreno (permeabile con falda profonda, permeabile con falda interferente, impermeabile, ecc.) e a seconda del grado di pericolosità idraulica (basso, moderato, medio ed elevato pericolo idraulico). 2 Per l esatta definizione del volume delle acque di prima pioggia si faccia riferimento all art. 39 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano di Tutela delle Acque della Regione del Veneto. Il Piano di Tutela delle Acque è stato adottato con deliberazione della Giunta Regionale n del 29/12/2004; dopo un primo aggiornamento, sono state approvate le norme di salvaguardia. Entro il 31/12/2008 verranno approvati il Piano di Tutela delle Acque nella sua interezza e le Norme Tecniche di Attuazione (le NTA possono già essere richieste alla Regione Veneto, Direzione Tutela Ambiente, Servizio Tutela Acque). 0094_R02_00.DOC 3

6 ART. 2 Rilascio del Permesso di Costruire Per il rilascio, da parte dell Amministrazione Comunale, del Permesso di Costruire (ai sensi del D.P.R. n. 380 del 06/06/2001), relativo ad ogni opera o urbanizzazione che comporti aggravio al regime idraulico attuale, il soggetto richiedente dovrà allegare agli altri elaborati progettuali, uno studio idraulico relativo alla progettazione specifica delle opere idrauliche di compensazione e mitigazione previste per l area in esame. La relazione idraulica dovrà essere redatta conformemente alla D.G.R. n del 19 Giugno In particolare, dovrà contenere una valutazione quantitativa delle portate di massima piena effettuate in corrispondenza della sezione di chiusura relativa al bacino sotteso dall area in esame. Tale valutazione dovrà essere svolta sia per la condizione attuale della superficie in oggetto, sia per quella di progetto. Dal confronto tra le due condizioni di calcolo dovrà emergere con chiarezza l alterazione nel regime idraulico della rete idrografica locale, per effetto dell impermeabilizzazione del suolo (cagionata dalla realizzazione del progetto). La relazione idraulica dovrà contenere: il dimensionamento delle opere idrauliche necessarie per la compensazione dei maggiori deflussi (dovrà essere garantito il principio dell invarianza idraulica); il dimensionamento delle opere di modulazione delle portate al corpo idrico di recapito; il dimensionamento delle opere di infiltrazione nella falda freatica (dove consentito). In ogni caso, nelle aree definite a pericolo idraulico (cfr. Tavola 03 - Carta delle penalità idrauliche), le progettazioni dovranno esser dotate di una relazione idraulica specifica con il dimensionamento degli interventi di tipo idraulico proposti. In particolare per le aree classificate dal PAI del Piave a pericolosità molto elevata (P4) o a pericolosità elevata (P3), si dovranno seguire le indicazioni e le prescrizioni riportate negli artt. 14 e 15 delle Norme Tecniche di Attuazione del PAI del Piave. 0094_R02_00.DOC 4

7 ART. 3. Soglie dimensionali per la valutazione di compatibilità idraulica La verifica della compatibilità idraulica è obbligatoria per ogni intervento, approfondimento dipende dall estensione territoriale dell area urbanizzata: l eventuale CASO A S tot inferiore a 1000 m² e S cop inferiore a 200 m² è sufficiente un asseverazione con planimetria dell area di intervento, il calcolo della superficie coperta S cop e l indicazione della soluzione di mitigazione scelta; se il terreno è permeabile deve essere realizzato un pozzo perdente; se il terreno è poco permeabile, si realizzi un volume d invaso di 0.04 m³/m² (di S cop ) in area residenziale, di 0.06 m³/m² in area produttiva o servizi (il volume d invaso sia collegato alla rete meteorica di deflusso dell area coperta); CASO B volume di compenso calcolato con la relazione all art. 4; S tot inferiore a 1000 m² e S cop superiore a 200 m² sezione di chiusura avente dimensioni massime pari ad un tubo diametro 50 mm; planimetria e profilo delle opere di compensazione; CASO C S tot tra 0.1 e 1 hm² volume di compenso calcolato con la relazione all art. 4; portata uscente calcolata con coefficiente udometrico pari a 10 l/s hm²; CASO D S tot tra 1 e 10 hm² sezione di chiusura regolabile con dimensione massima pari ad un tubo di diametro 100 mm e tirante idrico massimo di 1 m; planimetria e profilo delle opere di compensazione; relazione di compatibilità idraulica; volume di compenso minimo calcolato con la relazione all art. 4; portata uscente calcolata con coefficiente udometrico pari a 10 l/s hm²; 0094_R02_00.DOC 5

8 sezione di chiusura regolabile e tiranti idrici derivanti da apposito calcolo; planimetria, profilo e particolari costruttivi della linea fognaria e delle opere di compensazione; CASO E S tot superiore a 10 hm² simulazione del funzionamento della rete meteorica (facente parte del progetto) di deflusso per l evento di piena corrispondente al tempo di corrivazione con modello idrodinamico monodimensionale (i.e.: EPA SWMM o similare) o 1D 2D; relazione di compatibilità idraulica con studio di dettaglio della rete meteorica di deflusso; verifica dei volumi d invaso con l applicazione di diversi metodi o modelli idrologici; volume di compenso minimo calcolato con la relazione all art. 4; portata uscente calcolata con coefficiente udometrico pari a 10 l/s hm²; sezione di chiusura regolabile e tiranti idrici derivanti da apposito calcolo; planimetria, profilo e particolari costruttivi della linea fognaria e delle opere di compensazione; simulazione del funzionamento della rete meteorica (facente parte del progetto) di deflusso per l evento di piena corrispondente al tempo di corrivazione con modello idrodinamico monodimensionale (i.e.: EPA SWMM o similare) o 1D 2D; ART. 4. Calcolo del volume di compenso idraulico Ogni intervento edilizio deve prevedere la fognatura pluviale, il recapito finale e le opere di mitigazione e compensazione idraulica. Non sono ammesse fognature miste. I volumi degli invasi di compensazione idraulica saranno calcolati, in base al coefficiente di deflusso 0094_R02_00.DOC 6

9 di progetto ed alla zona di appartenenza di pericolo idraulico, secondo le seguenti formule: Tabella 1 volumi di compensazione in base al coefficiente di deflusso di progetto Pericolo idraulico Terreno e falda freatica formula basso Permeabile falda profonda V comp =574.5 LN( )+921- V inf moderato Permeabile falda profonda V comp =632 LN( ) V inf medio Permeabile falda profonda V comp =689.6 LN( ) V inf elevato Permeabile falda profonda Artt. 14 e 15 PAI del Piave basso Permeabile falda poco profonda V comp =574.5 LN( )+921- V inf moderato Permeabile falda poco profonda V comp =632 LN( ) V inf medio Permeabile falda poco profonda V comp =689.6 LN( ) V inf elevato Permeabile falda poco profonda Artt. 14 e 15 PAI del Piave basso Poco permeabile falda profonda V comp =574.5 LN( )+921 moderato medio elevato Poco permeabile falda profonda Non presente Poco permeabile falda profonda Non presente Poco permeabile falda profonda Non presente basso Poco permeab. falda poco prof. V comp =574.5 LN( )+921 moderato Poco permeab. falda poco prof. Non presente medio Poco permeab. falda poco prof. Non presente elevato Poco permeab. falda poco prof. Non presente basso impermeabile V comp =574.5 LN( )+921 moderato impermeabile V comp =632 LN( ) medio impermeabile V comp =689.6 LN( ) elevato impermeabile Artt. 14 e 15 PAI del Piave Dove: V comp = volume di compenso [m³/hm²]; = coefficiente di deflusso dell area totale; V inf = volume infiltrato attraverso dispersione in falda freatica. Il Volume minimo di compensazione si calcola attraverso il prodotto: 0094_R02_00.DOC 7

10 V = V comp S tot Volume specifico d'invaso 1200 pericolo medio 1000 pericolo moderato pericolo basso volume d'invaso [m³/hm²] coefficiente di deflusso Figura 1 relazione fra coefficiente di deflusso e il volume specifico d invaso dell area La superficie impermeabilizzata S imp e il coefficiente di deflusso vanno calcolati secondo le relazioni: S imp = (O.9 S tetti + O.9 S pav + O.6 S semi + ver S ver ) S cop = (O.9 S tetti + O.9 S pav + O.6 S semi ) = S imp /S tot dove: ver = coefficiente di deflusso dell area verde e vale: Tipo di terreno (si ricava dalla tavola 03 carta delle penalità idrauliche) permeabile Poco permeabile impermeabile S imp = superficie impermeabilizzata; S cop = superficie coperta; S tetti = superficie tetti; S tot = superficie totale (uguale a quella territoriale). 0094_R02_00.DOC 8

11 ID&A Ingegneria sostenibile per l IDraulica e l Ambiente Figura 2 Esempio di bacino di invaso realizzato (fonte: CdB Dese Sile) Figura 3 Esempio di bacino di invaso realizzato (fonte: CdB Dese Sile) 0094_R02_00.DOC 9

12 ART. 5. Calcolo della portata smaltibile in falda freatica Nelle zone con terreno permeabile le acque raccolte dalle coperture devono essere smaltite nel sottosuolo con pozzi drenanti (falda non interferente) o con tubi drenanti (falda interferente). E consentito realizzare sistemi di infiltrazione facilitata nei quali convogliare i deflussi in eccesso prodotti dall impermeabilizzazione del terreno. Le misure compensative devono individuare i volumi di invaso per la laminazione di almeno il 50% degli aumenti di portata rispetto al coefficiente udometrico consentito. Lo stesso tipo di smaltimento può essere adottato per tutta la superficie interna dei soli lotti residenziali con superficie coperta inferiore (S cop ) a 200 m² complessivi, senza la necessità di invaso locale (se il terreno è permeabile: cfr. tavola 03 carta delle penalità idrauliche). Ogni intervento, che comporti modifica all assetto idraulico, ivi compresi gli interventi edilizi diretti e quelli previsti da piani urbanistici attuativi (PUA), deve prevedere opere per la mitigazione idraulica. Anche gli interventi di urbanizzazione devono prevedere le opere di mitigazione e di compensazione idraulica con riferimento all area residenziale o produttiva di appartenenza nel contesto del PAT. In prima approssimazione, alla rete fognaria deve essere recapitata (da tutti i lotti allacciati) solo la portata corrispondente al coefficiente udometrico di 10 l/s hm² (così come generalmente prescritto dal Consorzio di Bonifica Destra Piave). Diverse soluzioni progettuali andranno concordate con l ente gestore della rete delle acque superficiali. Per giustificati motivi le opere di mitigazione e compensazione dei singoli lotti possono trovare allocazione, anziché all interno dei lotti stessi, nelle aree pubbliche o ad uso pubblico, previo dimensionamento idraulico riferito alla superficie dell intero bacino di deflusso del corpo idrico di recapito. Per PI o PUA con superfici totali inferiori a 1 hm² (a meno di più approfonditi studi realizzati sull area del PUA o del PI da un ingegnere idraulico, con laurea di 2 livello, con profilo di studi e comprovata esperienza nel settore dell idrologia, dell idraulica e dell idrodinamica) la portata massima scaturita dal bacino deve essere stimata attraverso la consultazione del seguente grafico (cfr. Figura 4) in funzione del coefficiente di deflusso della superficie totale. 0094_R02_00.DOC 10

13 coefficiente udometrico stimato per area urbanizzata coefficiente udometrico [m³/s hm²] coefficiente di deflusso Figura 4 Stima del coefficiente udometrico per le aree studiate a Maserada sul Piave in relazione al coefficiente di deflusso della superfcie totale 3 I volumi di invaso possono essere realizzati concentrati a cielo aperto o interrati o diffusi, a gravità o con sollevamento (quest ultima soluzione è generalmente sconsigliata: si ricorra solo come extrema ratio) in modo che la somma dei volumi realizzati corrisponda al voiume totale imposto. La portata massima scaricabile nella rete delle acque superficiali si calcola moltiplicando la superficie totale per il coefficiente udometrico di 10 l/s hm². In sede di redazione di compatibilità idraulica di un PUA o di un PI, il tecnico incaricato stimerà il valore della portata smaltibile in falda freatica e procederà al calcolo del volume infiltrato V inf, per l evento di precipitazione considerato. In ogni caso, le misure compensative devono essere individuate in volumi di invaso per la laminazione di almeno il 50% degli aumenti di portata rispetto al coefficiente udometrico consentito (75 % per falda poco profonda). 3 Il valore del coefficiente udometrico al colmo è stato stimato con il modello di Nash, regolarizzando i valori con una curva di tendenza. Il grafico ha valore indicativo: il progettista incaricato di redigere la valutazione di compatibilità idraulica dovrà suffragare la stima con un calcolo tarato sull intervento di progetto. 0094_R02_00.DOC 11

14 Per PI o PUA con superfici territoriali inferiori a 1 hm², il calcolo della portata specifica massima smaltibile in falda e del volume di compenso minimo da realizzare si ricavano dai seguenti grafici (cfr. da Figura 5 a Figura 10). Per terreni permeabili e falda non interferente (basso pericolo idraulico) il calcolo della portata smaltibile attraverso pozzi perdenti deve essere ricavato dalla consultazione del seguente grafico (cfr. Figura 5), che mette in relazione (dato il coefficiente di deflusso dell area totale) il coefficiente udometrico smaltibile in falda freatica e il volume specifico d invaso (che diminuisce all aumentare della portata smaltita in falda). Anche per i PI o PUA realizzati su terreni permeabili con falda poco profonda è consentito smaltire parte della portata in eccesso in falda freatica: le misure compensative devono essere individuate in volumi di invaso per la laminazione di almeno il 75% degli aumenti di portata rispetto al coefficiente udometrico consentito (cfr. Figura 6, per aree con pericolo idraulico basso). Per i PI o PUA realizzati su terreni permeabili e con grado di pericolo basso, moderato e medio, si riportano i grafici Volume d invaso specifico portata smaltibile in falda nelle figure successive: Pericolo idraulico basso: cfr. Figura 5 (falda profonda), Figura 6 (falda poco profonda); Pericolo idraulico moderato: cfr. Figura 7 (falda profonda), Figura 8 (falda poco profonda); Pericolo idraulico medio: cfr. Figura 9 (falda profonda), Figura 10 (falda poco profonda). 0094_R02_00.DOC 12

15 900 volume specifico d'invaso e portata specifica smaltibile attraverso perdenti (terreno permeabile - falda profonda - pericolo basso) 800 volume invaso [m³/hm²] curve relative al coefficiente di deflusso dell'area urbanizzata portata specifica smaltibile in falda attraverso perdenti [m³/s hm²] Figura 5 Volume specifico d invaso in ragione della portata smaltita in falda freatica (terreno permeabile, falda profonda, basso pericolo idraulico) 900 volume specifico d'invaso e portata specifica smaltibile attraverso perdenti (terreno permeabile - falda poco profonda - pericolo basso) curve relative al coefficiente di deflusso dell'area urbanizzata volume invaso [m³/hm²] portata specifica smaltibile in falda attraverso perdenti [m³/s hm²] Figura 6 Volume specifico d invaso in ragione della portata smaltita in falda freatica (terreno permeabile, falda poco profonda, basso pericolo idraulico) 0094_R02_00.DOC 13

16 1000 volume specifico d'invaso e portata specifica smaltibile attraverso perdenti (terreno permeabile - falda profonda - pericolo moderato) curve relative al coefficiente di deflusso dell'area urbanizzata volume invaso [m³/hm²] portata specifica smaltibile in falda attraverso perdenti [m³/s hm²] Figura 7 Volume specifico d invaso in ragione della portata smaltita in falda freatica (terreno permeabile, falda profonda, moderato pericolo idraulico) 1000 volume specifico d'invaso e portata specifica smaltibile attraverso perdenti (terreno permeabile - falda poco profonda - pericolo moderato) curve relative al coefficiente di deflusso dell'area urbanizzata 700 volume invaso [m³/hm²] portata specifica smaltibile in falda attraverso perdenti [m³/s hm²] Figura 8 Volume specifico d invaso in ragione della portata smaltita in falda freatica (terreno permeabile, falda poco profonda, moderato pericolo idraulico) 0094_R02_00.DOC 14

17 1200 volume specifico d'invaso e portata specifica smaltibile attraverso perdenti (terreno permeabile - falda profonda - pericolo medio) 1000 curve relative al coefficiente di deflusso dell'area urbanizzata volume invaso [m³/hm²] portata specifica smaltibile in falda attraverso perdenti [m³/s hm²] Figura 9 Volume specifico d invaso in ragione della portata smaltita in falda freatica (terreno permeabile, falda profonda, medio pericolo idraulico) 1200 volume specifico d'invaso e portata specifica smaltibile attraverso perdenti (terreno permeabile - falda poco profonda - pericolo medio) 1000 curve relative al coefficiente di deflusso dell'area urbanizzata volume invaso [m³/hm²] portata specifica smaltibile in falda attraverso perdenti [m³/s hm²] Figura 10 Volume specifico d invaso in ragione della portata smaltita in falda freatica (terreno permeabile, falda poco profonda, medio pericolo idraulico) 0094_R02_00.DOC 15

18 ART. 6. Norme per gli interventi edilizi Nelle zone a pericolo idraulico medio, come definite dalla Tavola 03 Carta delle penalità idrauliche allegata alla presente normativa, non sono ammessi piani interrati. Il piano d imposta degli edifici, di accesso alle rampe e delle bocche di lupo sarà il seguente in base al tipo di terreno e alla zona di pericolo idraulico d appartenenza: Tabella 2 - quota del piano d imposta degli edifici terreno permeabile basso rischio idraulico: moderato rischio idraulico: medio rischio idraulico: + 20 cm rispetto alla quota di riferimento + 30 cm rispetto alla quota di riferimento + 40 cm rispetto alla quota di riferimento terreno poco permeabile o impermeabile basso rischio idraulico: moderato rischio idraulico: medio rischio idraulico: + 30 cm rispetto alla quota di riferimento + 40 cm rispetto alla quota di riferimento + 50 cm rispetto alla quota di riferimento La quota zero o quota di riferimento è definita all art. 1 delle presenti norme (è la quota del colmo della pavimentazione stradale più prossima all area urbanizzata). Nella costruzione di recinzioni, marciapiedi e in genere nella progettazione stessa dell intervento edilizio, devono essere individuate e garantite, con adeguati manufatti, le vie di deflusso naturale delle acque. Il progettista dovrà verificare con sopralluoghi, constatare presso gli enti di gestione della rete di smaltimento degli afflussi meteorici e documentare la continuità della rete fognaria e l esistenza di un corpo idrico di recapito finale. All interno delle fasce di tutela dei corsi d acqua demaniali della rete idrica minore (il fiume Mignagola, il rio Dolzal e il rio Piavesella, il rio Valier, il canale Priula, i ripartitori secondari n. 2 e 3, il ripartitore secondario n. 6) non possono essere assentite costruzioni (edifici, muri, recinzioni, cancelli, sbarramenti o altri manufatti) o la messa a dimora di colture nelle fasce di rispetto, a meno di cinque metri dagli alvei di bonifica e a meno di dieci metri dagli alvei idraulici e dai corsi navigabili. Al fine dell applicazione delle presenti norme, per alveo di bonifica deve intendersi, preminentemente, quello di una via d'acqua artificiale, ovvero di un canale di bonifica, mentre per 0094_R02_00.DOC 16

19 alveo idraulico deve intendersi, eminentemente, quello di un corso d'acqua naturale, in cui si distinguono, a monte e a valle, un bacino di raccolta ed un cono di deiezione strettamente connessi col regime delle acque (fiumi, torrenti, rii). Per canali privati od alvei minori, vigono le limitazioni del combinato disposto degli art del Codice Civile, nonché del disposto dell'articolo 891 dello stesso. Dove è concesso, gli interrati devono essere ben impermeabilizzati, non sono permessi scarichi di drenaggio continuo. La portata raccolta dalle coperture, laddove possibile, può essere smaltita nel sottosuolo. Lo stesso tipo di smaltimento può essere adottato per l interno dei soli lotti di tipo residenziale. ART. 7. Norme su strade piazzali 7.1. Parcheggi e movimentazione veicoli Il presente articolo si applica sino all entrata in vigore del Piano di Tutela delle Acque regionale 4. Le acque raccolte su aree di movimentazione e parcheggio veicoli non possono essere disperse nel sottosuolo. Se l area di sosta e movimentazione dei veicoli è uguale o inferiore a 1000 m², l acqua raccolta deve essere consegnata alla rete di smaltimento, previo il transito dei deflussi attraverso un pozzetto di calma: sia pianificata una pulizia periodica del pozzetto. Se l area di sosta e movimentazione dei veicoli è superiore a 1000 m², le acque di prima pioggia devono transitare per un manufatto dissabbiatore e disoleatore opportunamente dimensionato, la consegna deve sempre avvenire alla rete di smaltimento superficiale. Il volume di acqua di prima pioggia è inteso come la lama d acqua di 5 mm uniformemente distribuita su tutta la superficie pavimentata, i coefficienti di afflusso alla rete si assumono pari a 0.9 per le superfici coperte, lastricate o impermeabilizzate e a 0.6 per quelle permeabili di qualsiasi tipo, escludendo dal computo le superfici coltivate o a verde. Se si intendono adottare dei manufatti di disoleazione in continuo, sarà necessario calcolare il deflusso scaturito dall area impermeabilizzata (facendo riferimento alla curva di possibilità pluviometrica dell art. 1), tenere in considerazione la portata massima consentita o la potenzialità 4 Entro il 31/12/2008 verranno approvati il Piano di Tutela delle Acque nella sua interezza e le Norme Tecniche di Attuazione (le NTA possono già essere richieste alla Regione Veneto, Direzione Tutela Ambiente, Servizio Tutela Acque) 0094_R02_00.DOC 17

20 del manufatto di disoleazione e calcolare l eventuale volume di compensazione da disporre a monte. In questo caso sarà necessario distinguere il volume d invaso delle acque di prima pioggia (che andrà adeguatamente impermeabilizzato) e quello di compensazione (acque di seconda pioggia) Area stoccaggio e movimentazione materiali Il presente articolo si applica sino all entrata in vigore del Piano di Tutela delle Acque regionale 5. Le acque raccolte su aree di stoccaggio e movimentazione materiali non possono essere disperse nel sottosuolo. Aree di movimentazione e stoccaggio di materiale vanno obbligatoriamente pavimentate e deve essere predisposta una rete di raccolta delle acque piovane. Le acque di dilavamento di queste aree vanno condotte ad un impianto di depurazione e/o di pretrattamento alla luce delle caratteristiche quantitative e qualitative degli scarichi effettuati e risultanti da analisi campionarie. Detti scarichi sono considerati di tipo produttivo e saranno soggetti alle procedure di autorizzazione come da normativa vigente. Non deve essere pavimentata l area, ai fini della raccolta delle acque di dilavamento adibita allo stoccaggio del materiale qui di seguito elencato: vetro non contaminato; terre, ghiaie, sabbie, limi, argille; ceramiche, mattoni, mattonelle e materiali da costruzioni; manufatti di cemento, calce e gesso; materiali misti provenienti da costruzioni e demolizioni; rivestimenti e refrattari in acciaio Strade e nuove arterie stradali Si dovrà assicurare la continuità delle vie di deflusso tra monte e valle delle strade di nuova realizzazione, mediante la creazione di scoline laterali e opportuni manufatti di attraversamento. In particolare, lungo la nuova viabilità, dovranno essere inseriti fossi di raccolta delle acque meteoriche, adeguatamente dimensionati, in modo tale da compensare la variazione di permeabilità causata dalla realizzazione delle infrastrutture al fine da non sovraccaricare i ricettori finali delle acque. 5 Ibidem 0094_R02_00.DOC 18

21 Si dispone la realizzazione di un volume di compenso minimo per le strade e le arterie stradali di prioritaria importanza, salvo verifiche di calcolo di maggior dettaglio: si consideri di realizzare, attraverso fossi o bacini d invaso, un volume specifico di 1000 m³/hm² di superficie impermeabilizzata. In generale, è da evitare lo sbarramento delle vie di deflusso in qualsiasi punto della rete drenante, per ridurre le zone di ristagno. ART. 8. Prescrizioni su invasi concentrati a cielo aperto Il volume complessivo degli invasi deve essere pari a quello dato dalla formula in art. 2 calcolato a partire dal livello del punto più depresso dell area di intervento considerando anche il franco di sicurezza di 20 cm. Il collegamento tra la rete fognaria e le aree di espansione deve garantire una ritenzione grossolana dei corpi estranei ed evitare la presenza di rifiuti nell area. La vasca dell invaso deve avere un fondo con una pendenza minima dell 1 verso Io sbocco, al fine di garantire il completo svuotamento dell area. La linea fognaria deve avere il piano di scorrimento ad una quota uguale o inferiore a quella del fondo dell invaso. ART. 9. Prescrizioni su invasi concentrati sotterranei Il volume complessivo degli invasi deve essere pari a quello dato dalla formula in art. 2 calcolato a partire dal livello del punto più depresso dell area di intervento considerando anche il franco di sicurezza di 20 cm. L invaso deve avere un fondo con una pendenza minima dell 1 verso Io sbocco o la zona di pompaggio, al fine di garantire il completo svuotamento del vano. La stazione di pompaggio deve garantire la presenza di una pompa di riserva di portata pari alla massima calcolata. Il vano di compenso deve essere facilmente ispezionabile e di agevole pulizia. ART. 10. Prescrizioni su invasi diffusi La rete deve avere un volume di invaso pari a quello dato dalla formula in art. 2 calcolato a partire dal livello del punto più depresso dell area di intervento, considerando anche il franco di sicurezza. In pratica si intende sfruttare il volume d invaso ottenibile con sovradimensionamento delle rete fognaria meteorica. Nel calcolo del volume di compenso si considera solo il contributo delle 0094_R02_00.DOC 19

22 tubazioni principali e dei i pozzetti, senza considerare le caditoie e i tubi di collegamento. La linea fognaria deve avere lo scorrimento con una pendenza minima dell 1 verso la sezione di chiusura, al fine di garantirne il completo vuotamento. Qualora la posa della linea fognaria adibita ad invaso diffuso avvenga al di sotto del massimo livello di falda, è necessaria la prova di tenuta idraulica della stessa. ART. 11. Prescrizioni pozzi drenanti Se il PI o il PUA viene realizzato su terreno permeabile, la falda è profonda e si intende smaltire parte degli afflussi per infiltrazione nel terreno, deve essere posizionato un pozzo drenante di diametro interno pari a 1.5 m e profondità 3.5 m ogni 2000 m² o frazione di superficie coperta (S cop ): si stima che l adozione di questa misura corrisponda a smaltire in falda circa il 50 % dell aumento del deflusso (per il bacino elementare di 2000 m²). Il pozzo deve essere rinterrato nel contorno con almeno 50 cm di materiale arido di nuova fornitura avente pezzatura dai 50 ai 150 mm. La batteria, o il singolo pozzo, deve essere preceduta da un pozzetto di decantazione: il pozzetto deve essere periodicamente ispezionato e svuotato del materiale fino depositato. La distanza tra due pozzi successivi deve essere almeno pari a 2 o 3 volte l altezza del pozzo stesso. Per il pozzo perdente, o per la batteria, deve essere predisposto un troppo pieno di sicurezza che consenta il recapito dei deflussi alla rete di smaltimento superficiale. 0094_R02_00.DOC 20

23 70 Qtot smaltita dal pozzo perdente terreno permeabile - falda profonda La stima è stata effettuata considerando una profondità della falda freatica pari a 7 m, per un pozzo profondo 5 m e del diametro di 1.5 m Qtot Sieker portata smaltita [l/s] carico idraulico [m] Figura 11 Stima della portata smaltita da un pozzo perdente (diametro 1.5 m) di profondità pari a 5 m, con profondità della falda freatica a 7 m, in terreno permeabile (k = m/s) ART. 12. Prescrizioni tubazioni drenanti Se l intervento urbanistico viene realizzato su terreno permeabile e la falda è poco profonda, devono essere posati 400 m di condotta DN 200 mm forata ogni 2000 m² di superficie coperta; la lunghezza è proporzionale alla superficie coperta (S cop ): si stima che l adozione di questa misura corrisponda a smaltire in falda circa il 25 % dell aumento del deflusso (per il bacino elementare di 2000 m²). La linea drenante deve essere avvolta da almeno 10 cm di sabbia e poi altri 30 cm di materiale arido di nuova fornitura, avente pezzatura dai 50 ai 150 mm. La rete di drenaggio deve avere un pozzetto di ispezione a monte e uno a valle. La distanza tra due linee drenanti deve essere di almeno 1.0 m. Per la linea perdente deve essere predisposto un troppo pieno di sicurezza che consenta il recapito dei deflussi alla rete di smaltimento superficiale. ART. 13. Prescrizioni linea fognaria La linea fognaria deve essere ispezionabile con pozzetti almeno ogni 40 m. I pozzetti devono avere il fondo posto ad almeno 30 cm al di sotto dello scorrimento della linea fognaria. 0094_R02_00.DOC 21

24 ART. 14. Collegamento con la rete di smaltimento La sezione di chiusura della linea fognaria deve essere munita di un pozzetto di modulazione dei deflussi, con luce derivata dal coefficiente udometrico massimo consentito di 10 l/s hm². Questa sezione deve essere ispezionabile e regolabile. E necessario che il singolo proprietario provveda alla rimozione di qualsiasi ostruzione della luce tarata. Alla quota di massimo invaso va posta una soglia sfiorante di sicurezza capace di smaltire la massima portata generata dall area con la pioggia di progetto. capacità deflusso da una luce sotto battente di sezione quadrata 60 15x15 cm 12.5x12.5 cm 50 10x10 cm 7.5x7.5 cm 40 5x5 cm portata [l/s] tirante [m] Figura 12 capacità di deflusso di una luce sotto battente di sezione quadrata al variare del tirante e della dimensione della luce condizione di deflusso libero 0094_R02_00.DOC 22

25 TITOLO II: NORME DI POLIZIA IDRAULICA ART. 15. Definizione del reticolo idrico La seguente normativa si riferisce a tutti i corsi d acqua, i canali e i fossati esistenti nel territorio comunale di Maserada sul Piave. In caso di difformità con norme esistenti, valgono le norme più restrittive. ART. 16. Fascia di tutela Per tutte le opere da realizzarsi in fregio ai corsi d acqua, siano essi Collettori di Bonifica, acque pubbliche o fossati privati, deve essere richiesto parere idraulico al Consorzio di Bonifica. In particolare, per le opere in fregio ai collettori di Bonifica o alle acque pubbliche, ai sensi del R.D. 368/1904 e ai sensi del R.D. 523/1904, il Consorzio di Bonifica o il Genio Civile, deve rilasciare regolari Licenze o Concessioni. La fascia minima di tutela dei canali di scolo fuori dal centro storico è di 10 m per un corso naturale e di 5 m per un canale di bonifica, la distanza è da misurare rispetto all unghia arginale e va, in ogni caso, concordata con l ente gestore del corso d acqua. In questa fascia non può essere costruito o piantumato alcunché che possa inibire la possibilità di manutenzione del corso d acqua con mezzi meccanici dalle sponde. Si conserva una fascia di rispetto lungo il corso del fiume Piave di 150 m, ai fini della sicurezza idraulica, della conservazione dell'ambiente e della tutela dagli scarichi. La distanza di rispetto dai corsi d acqua ha valore anche per le coltivazioni e le lavorazioni rurali. Ai proprietari di terreni soggetti a servitù di scolo di fossi o canali è fatto obbligo di mantenere l alveo del corso d acqua sgombro da materiale estraneo o dalla vegetazione spontanea, in modo che la sezione risulti libera e l alveo sempre ben definito. Alla stregua dei canali, devono essere manutentati anche eventuali manufatti, tombini e ponticelli. Il materiale di derivazione dallo spurgo o dallo sfalcio deve essere prontamente rimosso dall alveo stesso. L utilizzo di sistemi Wellpoint di drenaggio, che scaricano in canali di scolo, deve essere autorizzato dal Comune di Maserada sul Piave, che si riserva di imporre le condizioni in funzione dello stato idraulico del corso d acqua; in ogni caso le acque di scarico devono essere filtrate. I fossi di guardia delle strade comunali, vicinali e rurali devono essere manutentati da parte dei frontisti, dei consorziati e dai proprietari limitrofi. Una volta individuato un alveo demaniale in disuso, sarà sempre onere degli stessi frontisti il ripristino alle condizioni originali. 0094_R02_00.DOC 23

26 ART. 17. Manutenzione dei fossati Deve essere garantita la manutenzione dei fossati e delle scoline laterali nei tratti di proprietà, attraverso lo sfalcio periodico dell erba (quando la presenza è eccessiva), la rimozione del fogliame o di altro materiale di deposito, allo scopo di evitare il progressivo interrimento della rete idrica minore e assicurare il corretto deflusso delle acque. Alla stregua dei fossati e dei canali devono essere soggetti alla manutenzione anche i manufatti, ponti, ponticelli e tombini esistenti. Il materiale di derivazione dallo spurgo e dallo sfalcio deve essere prontamente rimosso dall alveo. E severamente proibito e sia prontamente perseguito a termini di legge l uso di diserbanti o il ricorso a liquidi infiammabili per rimuovere la vegetazione lungo i fossi. La vegetazione riparia non ostacola il deflusso delle acque e costituisce il dominio di una prima forma di disinquinamento delle acque superficiali. Le fasce di vegetazione riparia lungo il corso d acqua svolgono numerose importanti funzioni: intercettano le acque di dilavamento prima che raggiungano il fiume, fungendo da filtro meccanico, trattenendo i sedimenti e restituendo acqua limpida, e da filtro biologico dei nutrienti; consolidano le sponde attraverso il loro apparato radicale, riducendone l erosione; arricchiscono il numero dei microambienti fluviali; forniscono cibo agli organismi acquatici, ostacolano il riscaldamento delle acque, riducendo l escursione termica diurna e stagionale; forniscono cibo e rifugio alla fauna riparia, moltiplicando le interconnessioni ecologiche tra ambiente acquatico e terrestre e migliorando l efficienza e la stabilità dell ecosistema fluviale. ART. 18. Tombinamento di fossati E vietato il tombinamento 6 di fossati e canali e, in ogni caso, si deve garantire la continuità idraulica attraverso tombini 7 di attraversamento adeguatamente dimensionati, per non 6 L'articolo 115 del D.Lgs. 152/06, relativo alla tutela delle aree di pertinenza dei corpi idrici, prescrive specificatamente il divieto di tombinamento (se non per ragioni di difesa della pubblica incolumità); tale articolo, per altro, sostituisce il precedente art. 41 del D.Lgs. 152/99 abrogato dal nuovo Codice dell'ambiente. 7 Non si confondano tombini e pozzetti: il tombino è una tubazione. A seconda del rapporto fra larghezza e lunghezza del manufatto, si distingue fra ponti, ponticelli e tombini. 0094_R02_00.DOC 24

27 comprometterne la funzionalità. Gli accessi ai fondi privati che necessitino di attraversamenti di fossi siano realizzati con ponti (e non con tombinamenti) che conservino la sezione idraulica del fosso. Si consiglia a tal proposito di consultare, in fase di progettazione, gli Enti che operano e conoscono il territorio e le problematiche idrauliche, in funzione delle competenze territoriali. In zona agricola e rurale il ponte o ponticello deve avere una lunghezza massima (tratto di fosso a sezione chiusa) di 6 m. Nelle zone urbane il ponte o ponticello deve avere una lunghezza massima (tratto di fosso a sezione chiusa) di 10 m. A monte del tratto tombinato deve essere prevista una griglia grossolana con sfioratore laterale. Se, per ragioni di difesa della pubblica incolumità, è necessario ricorrere al tombinamento di un fosso o di una scolina, si deve disporre un tombino di adeguato diametro (non inferiore a 100 cm). Figura 13 Esempi (virtuosi e non) di corpi idrici di recapito privati (fonte: CdB Dese Sile) Concettualmente, il tombino è un ponte lungo. 0094_R02_00.DOC 25

28 Figura 14 Esempi di ponti e accessi (virtuosi e non) a fondo privato (fonte: CdB Dese Sile) 0094_R02_00.DOC 26

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38 MODULO PER LA VERIFICA DELL APPLICAZIONE DELLE NORME IDRAULICHE PER L EDIFICAZIONE PROGETTO PROPRIETA (NOME, COGNOME O SOCIETA )... N TEL.... TECNICO (NOME, COGNOME O SOCIETA )... N TEL Il progetto (PI o PUA) si trova in un area di pericolo idraulico? (cfr. Tavola 03 Carta delle penalità idrauliche) Pericolo Prescrizione Basso - Moderato (P1 del PAI del Piave) Medio (P2 del PAI del Piave) Verifica di compatibilità idraulica approfondita (DGRV 1841/07) Verifica di compatibilità idraulica approfondita (DGRV 1841/07, NdA del PAI del Piave) Elevato (P3, P4 del PAI del Piave) Artt. 14 e 15 delle NdA del PAI del Piave 2. Il progetto si trova su terreno permeabile, poco permeabile, impermeabile? La falda è profonda o poco profonda? (cfr. Tavola 03 Carta delle penalità idrauliche) Terreno Falda freatica Permeabile Profonda Permeabile Poco profonda Poco permeabile Profonda Poco permeabile Poco profonda Impermeabile -

39 3. Qual è l estensione della superficie totale del progetto (S tot )? Estensione S tot S tot inferiore a 1000 m² S tot tra 0.1 e 1 hm² S tot tra 1 e 10 hm² S tot superiore a 10 hm² 4. Qual è l estensione della superficie coperta del progetto (S cop )? (cfr. Art. 4) Estensione S cop Prescrizioni S cop inferiore a 200 m² ART. 3 CASO A S cop superiore a 200 m² ART. 3 CASI SUCCESSIVI 5. Se la superficie coperta del progetto (S cop ) è maggiore di 200 m²: Verificare le soglie dimensionali per la valutazione di compatibilità idraulica (cfr. ART. 3) CASO Calcolare il coefficiente di deflusso di progetto dell area totale (cfr. ART. 4) Calcolare il volume minimo di compenso (cfr. ART. 4 Tab. 1 o Fig. 1) Stimare la portata al colmo (di progetto) in uscita dal bacino (cfr. ART. 5 Fig. 4) Calcolare l aumento della portata rispetto al coefficiente udometrico di 10 l/s hm²

40 6. Se il terreno è permeabile, parte dei deflussi possono essere smaltiti in falda freatica (cfr. ART. 5 - da Fig. 3 a Fig 8): in che misura (%) si intende smaltire in falda l aumento della portata? % Consultare le figure per stabilire quanta parte del deflusso può essere smaltito in falda e di quanto può essere ridotto il volume d invaso PORTATA IN FALDA INVASO DA REALIZZARE 7. Se il terreno è permeabile e si intende smaltire una parte dei deflussi in falda, come si dimensiona il pozzo perdente? Quanto profondo realizzare il pozzo perdente o per che lunghezza realizzare le tubazioni drenanti? (Cfr. ART. 11 e ART. 12) PROFONDITA (LUNGHEZZA) 8. Come dimensionare il manufatto di laminazione dei deflussi? Qual è la dimensione della luce di fondo? (Cfr. ART. 14 Fig. 12) DIMENSIONE LUCE 9. A che quota portare il piano d imposta? Quale quota assegnare al piano d mposta? (Cfr. ART. 6 - Tab. 2) QUOTA

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