IL LAVORO NERO NELLA REGIONE LAZIO

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1 IL LAVORO NERO NELLA REGIONE LAZIO (Ricerca della Fondazione Cesar per conto della Cgil Regionale del Lazio)

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3 La Repubblica (Italiana) riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta un attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. (articolo 4 della Costituzione Italiana) 3

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5 Indice Perché questa ricerca di Walter Schiavella pag. 7 Premessa: L economia irregolare 9 Il lavoro nero nel Lazio 32 Rapporto regionale Inail sugli infortuni 36 Indicatori statistici relativi al territorio oggetto della nostra ricerca 39 Cenni storco-geografici della provincia di Frosinone 44 Storia dell industria e dell artigianato in Ciociaria 49 Tasso di sviluppo della provincia di Frosinone 52 Morti bianche a Frosinone 54 La nostra ricerca 56 Frosinone: Agroindustria 60 Tessile e abigliamento 63 Edilizia 68 Cenni storico-geografici Pomezia 76 Anzio 79 Nettuno 81 Ardea 82 Nota aggiuntiva 86 Contributo ai tavoli tecnici dell Economia del Mare di Cgil, Cisl, Uil 87 Evasori fiscali e fornitori della Pubblica Amministrazione 90 Territorio di Pomezia: Edilizia 94 Commercio-Tturismo,-Servizi- Vigilanza 105 Agroindustria 113 Cenni storico-geografici: Ostia 120 Fiumicino 123 Acilia 125 Territorio Municipio XIII: Edilizia 126 Commercio-Turismo-Servizi-Vigilanza 131 Agroindustria 132 Cenni storico-geografici della provincia di Latina 136 Inail Latina: Infortuni mortali nel periodo Elementi generali 139 Latina: Commercio-Turismo-Servizi-Vigilanza 140 Agroindustria 141 Edilizia 145 Appendice: Infiltrazioni criminali nel Lazio 149 5

6 Perché questa ricerca Quando lo scorso anno Paolo Guerra ci propose una collaborazione per la realizzazione di una ricerca sul lavoro nero e le infiltrazioni criminali in alcuni territori della nostra regione, aderimmo con entusiasmo. La Cgil era impegnata in una campagna nazionale IL ROSSO CONTRO IL NERO e Cgil Cisl e Uil avevano opportunamente deciso di realizzare una iniziativa forte e diffusa, a partire da una piattaforma che è diventata poi la base del confronto con il Governo nazionale. Che il contrasto al lavoro nero resta uno dei temi centrali dell agenda politica lo confermano le stime dell ISTAT. Il 17% circa del PIL nazionale e 4 milioni di lavoratori e lavoratrici condannati all invisibilità. Risorse sottratte al fisco, agli istituti previdenziali, ai lavoratori. Diritti negati, dal salario contrattuale alla sicurezza, alla pensione. Il dato nazionale, per il quale l ISTAT continua ad affinare i propri strumenti di rilevazione, viene costantemente confermato dalle ispezioni, ancora troppo scarse, delle direzioni provinciali del lavoro e dalle nostre esperienze sul campo. Anche nel Lazio, infatti, il fenomeno ha assunto dimensioni preoccupanti. Cresciuto all ombra di una cultura della legalità che si tende ad interpretare in modo ristretto e che ancora non considera il rispetto del lavoro e dei suoi diritti un parametro oggettivo dell indice della legalità E all ombra di una preoccupante rassegnazione che contempla l irregolarità come parte di un calvario al quale il lavoratore deve sottoporsi fino al raggiungimento, che talvolta non consegue, della regolarizzazione. E potuto così accadere che perfino fuori dalla sede del Consiglio regionale un cantiere, visitato dagli ispettori, utilizzasse lavoratori in nero. La ricerca sul campo, della quale ringraziamo Palmieri e naturalmente la Fondazione Cesar, ci spiega anche come il lavoro nero non sia ai margini ma dentro le economie delle comunità. L analisi dei diversi comparti mette insieme le direttrici dello sviluppo dei territori osservati e l uso distorto della forza lavoro. Le testimonianze aiutano a comprendere l umanità negata che sottende le cifre spaventose della irregolarità. Caporali e paghe da fame, infortuni denunciati come incidenti domestici, e ricatti soprattutto nei confronti delle migliaia di lavoratori migranti della regione. Non di rado, la ricerca prova a seguire questa strada, il lavoro illegale viene utilizzato in una parte del processo dell infiltrazione criminale. Riciclo di denaro, o smaltimento dei rifiuti tossici, attività finanziarie e mercati ortofrutticoli. Spesso infatti il tratto dell invisibilità del sommerso si combina con la crescita e lo sviluppo di economie illegali. In alcuni casi il nero (ma anche l illegalità tout-court) incrocia l attività della P.A.. Soprattutto le modalità con cui si affidano appalti o si rilasciano concessioni mostrano la loro intrinseca debolezza. Quando non colpevolezza. Si conferma così, con questa che proponiamo come un contributo utile al dibattito regionale, non solo la ragione che ha condotto Cgil Cisl e Uil ad avanzare le proposte che hanno già determinato, attraverso i decreti Bersani e la Finanziaria, un cambio di passo del governo nazionale, ma anche le motivazioni delle nostre proposte a livello regionale e l urgenza della legge, che già concordata con le parti sociali, deve essere ora approvata dal Consiglio. 6

7 C è infatti la necessità di considerare la qualità del lavoro ed il rispetto dei diritti dei lavoratori come la premessa per la qualità dello sviluppo della nostra regione. Da questo punto di vista la definizione di nuove regole per l affidamento degli appalti della regione e dei comuni debbono essere utilizzate come norme positive per sostenere la crescita delle imprese sane. Siamo anche convinti che accanto alle norme ed ai comportamenti virtuosi e organizzati della P.A., in senso largo, vada decisa una campagna capillare nei territori, nelle scuole, che sappia fare del riconoscimento del valore del lavoro, a partire dai diritti e dalla cultura della legalità, un tratto della propria identità territoriale. Anche da questo punto di vista la nostra collaborazione con la Fondazione Caesar può costituire un esempio di ricerca sociale e al tempo stesso, sollecitare le energie sane delle comunità regionali a misurarsi giorno per giorno nel contrasto, anche culturale, al lavoro sommerso e all illegalità. Walter Schiavella Segretario Generale CGIL Lazio 7

8 Premessa: L economia irregolare Il lavoro sommerso e quello nero (preferiamo lasciare divisi i due aggettivi) non sono questioni marginali della realtà italiana; sono, invece, parte consistente e funzionale della struttura produttiva nazionale, con tutte le ricadute che ad esso si riconducono, potenzialmente positive se assicurassero una sorta di accumulazione originaria in aree ancora poco sviluppate, o sicuramente negative in quanto obbligano le imprese a bloccarsi nell impossibilità di emergere, ma soprattutto paralizzano i lavoratori alla necessità di restare invisibili. Indubbiamente il sommerso e il nero generano una sorta di attrazione/rimozione: rimozione perché intrattabili, poco monitorati, non inquadrati, quindi difficilmente stimabili perché sovrabbondanti di ipotesi poco verificabili; attrazione perché bisogna cimentarsi con argomenti di frontiera, dove le conoscenze non sono consolidate, pertanto destinate ad affinamenti e precisazioni. L esistenza di un ampia economia irregolare (dall evasione fiscale al lavoro nero) ha fatto sì che i tanti problemi generati da questo fenomeno divenissero un fatto acquisito, tanto da trovare un riconoscimento istituzionale. Basti pensare alla costituzione, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, di un apposito Comitato per l emersione dal lavoro non regolare o all iniziativa dell INPS di autorizzare la stipula di protocolli d intesa con istituzioni e organismi interessati per la costituzione di osservatori regionali sul lavoro nero, l economia sommersa, l evasione e l elusione contributiva. Numerosi, inoltre, sono i segnali di crescente attenzione a questi temi anche da parte dell Unione Europea, che li ha fatti entrare in agenda come evidenziano alcuni espliciti riferimenti ed indicazioni contenute nelle Linee guida proposte dalla Commissione europea a partire dal 2000 come indirizzo per la redazione dei Piani nazionali per l occupazione (Nap), e il fatto che nel documento della Commissione, dedicato al futuro della Strategia europea dell occupazione, sia esplicitata la previsione, nel contesto di una complessa razionalizzazione/concentrazione delle Linee guida ridotte a 11, di una linea guida dedicata a Trasformare il lavoro non dichiarato in lavoro regolare. 8

9 In particolare per l Italia, il Nap 2002 ha dato ampio spazio alla tematica della lotta al lavoro nero mettendo al primo posto la necessità di affrontare le inefficienze e le iniquità causate dall economia sommersa. L insieme delle iniziative italiane e della Commissione europea si basa su un analisi secondo cui il sommerso non è affatto un problema superato con il progredire di una modernizzazione ineluttabile che trascina le imprese verso organizzazioni più complesse e, per ciò, inevitabilmente più trasparenti, almeno nell utilizzo del fattore lavoro. Il sommerso non è un retaggio di strutture economiche e sociali ormai sorpassate e quindi trascurabili. Tutt altro: esso, nella forma specifica del lavoro nero, sembra in crescita per lo stretto intreccio esistente tra trasformazioni interne ed esterne. Particolarmente in Italia mostra radici tenaci, alimentate da una cultura che non di rado concede scarso riconoscimento alla virtù civica. Non solo, ma tali radici si espandono ogni qualvolta mutamenti congiunturali (fasi di crisi, recessioni) o strutturali (globalizzazione, terziarizzazione) impongono una qualche costosa riorganizzazione della struttura economica. Provare a misurare il sommerso, il lavoro nero, è un esigenza stimolata da una curiosità legittima, densa di implicazioni politiche e di vere e proprie sfide statistiche. Non è un caso che su di essi continuano ad essere proposte stime mirabolanti, non certo intese a far avanzare la conoscenza. E dunque opportuno partire dalle misure ufficiali, che devono essere ben comprese, nei loro pregi e nei loro limiti, prima di procedere (più o meno avventurosamente) per altre strade. 9

10 Tavola Posizioni di lavoro dipendenti - Non regolari (in migliaia) ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura, silvicoltura e pesca 362,9 373,7 377,8 350,6 359,2 Agricoltura, caccia e silvicoltura 352,0 362,4 366,2 339,6 348,3 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 10,9 11,3 11,6 11,0 10,9 Industria 473,6 482,5 452,1 427,7 426,4 Industria in senso stretto 282,1 280,2 268,4 261,4 256,0 Estrazione di minerali 3,2 2,9 2,9 2,8 2,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 18,5 17,6 19,0 18,5 20,4 Industrie tessili e dell'abbigliamento 64,0 63,9 56,4 53,0 52,7 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 14,8 14,3 11,5 10,0 9,4 Industria del legno e dei prodotti in legno 20,3 20,4 19,3 17,9 16,5 Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 20,7 20,6 19,9 20,5 19,5 1,6 1,7 1,6 1,6 1,7 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 14,5 13,7 12,2 12,4 11,9 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 9,9 10,5 9,8 8,2 8,0 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 25,7 26,6 28,3 29,0 27,8 Produzione di metalli e fabbricazione di prodotti in metallo 21,8 22,4 21,2 19,1 18,2 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 24,8 24,0 26,2 26,1 24,4 11,5 11,9 12,5 13,2 14,5 Fabbricazione di mezzi di trasporto 13,2 11,8 11,4 12,0 12,7 Altre industrie manifatturiere 16,6 16,5 15,5 16,1 14,9 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda 1,0 1,4 0,7 1,0 0,9 Costruzioni 191,5 202,3 183,7 166,3 170,4 Servizi 3.524, , , , ,7 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 1.547, , , , ,4 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 289,9 289,5 248,6 206,5 200,9 Alberghi e pubblici esercizi 661,4 600,6 526,8 399,4 415,0 Trasporti e comunicazioni 596,4 684,1 732,5 749,1 710,5 Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 427,7 435,8 464,3 486,0 503,2 Intermediazione monetaria e finanziaria 56,5 54,5 49,8 51,7 51,0 Attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali 371,2 381,3 414,5 434,3 452,2 Altre attività di servizi 1.549, , , , ,1 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione 28,5 25,1 23,5 22,4 19,7 Sanità e altri servizi sociali 28,3 28,8 23,9 19,2 19,9 Altri servizi pubblici, sociali e personali 149,1 156,2 144,6 132,3 130,5 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 1.343, , , , ,0 TOTALE 4.361, , , , ,3 Fonte: Dati ISTAT 10

11 Tavola Posizioni di lavoro dipendenti - Regolari e non regolari (in migliaia) ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura, silvicoltura e pesca 564,0 576,9 578,5 545,0 558,8 Agricoltura, caccia e silvicoltura 546,0 558,7 560,3 526,9 541,2 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 18,0 18,2 18,2 18,1 17,6 Industria 5.419, , , , ,0 Industria in senso stretto 4.487, , , , ,6 Estrazione di minerali 39,2 38,1 37,5 35,7 34,7 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 344,0 341,4 365,1 376,1 391,9 Industrie tessili e dell'abbigliamento 602,1 594,8 568,1 548,6 537,6 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 172,7 170,6 166,0 163,0 158,6 Industria del legno e dei prodotti in legno 123,5 124,4 124,8 123,6 119,1 Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 243,7 244,3 243,9 246,2 240,7 25,6 25,1 25,2 25,4 25,5 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 231,6 229,6 225,9 225,7 225,0 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 184,8 187,3 192,1 192,2 189,1 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 284,6 292,4 308,1 318,8 314,6 Produzione di metalli e fabbricazione di prodotti in metallo 644,2 658,5 670,4 669,8 663,3 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 522,3 523,4 541,3 543,7 539,4 414,2 417,4 418,4 425,8 429,7 Fabbricazione di mezzi di trasporto 283,2 276,5 271,4 266,7 269,0 Altre industrie manifatturiere 225,9 226,5 230,5 239,8 236,5 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda 145,7 141,2 133,7 128,4 123,9 Costruzioni 931,7 983, , , ,4 Servizi , , , , ,2 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 4.490, , , , ,3 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 1.953, , , , ,0 Alberghi e pubblici esercizi 1.113, , , , ,0 Trasporti e comunicazioni 1.422, , , , ,3 Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 2.015, , , , ,5 Intermediazione monetaria e finanziaria 585,2 587,9 584,6 594,3 592,3 Attività immobiliari, noleggio, attività professionali 1.430, , , , ,2 Altre attività di servizi 6.276, , , , ,4 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 1.389, , , , ,0 Istruzione 1.490, , , , ,7 Sanità e altri servizi sociali 1.097, , , , ,2 Altri servizi pubblici, sociali e personali 669,4 697,9 724,9 739,7 758,5 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 1.629, , , , ,0 TOTALE , , , , ,0 Fonte: Dati ISTAT 11

12 Tavola Posizioni di lavoro dipendenti - Peso delle posizioni non regolari sul totale delle posizioni regolari e non regolari (in %). ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura, silvicoltura e pesca 64,3 64,8 65,3 64,3 64,3 Agricoltura, caccia e silvicoltura 64,5 64,9 65,4 64,5 64,4 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 60,6 62,1 63,7 60,8 61,9 Industria 8,7 8,8 8,1 7,6 7,6 Industria in senso stretto 6,3 6,2 5,9 5,8 5,7 Estrazione di minerali 8,2 7,6 7,7 7,8 7,2 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 5,4 5,2 5,2 4,9 5,2 Industrie tessili e dell'abbigliamento 10,6 10,7 9,9 9,7 9,8 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 8,6 8,4 6,9 6,1 5,9 Industria del legno e dei prodotti in legno 16,4 16,4 15,5 14,5 13,9 Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 8,5 8,4 8,2 8,3 8,1 6,3 6,8 6,3 6,3 6,7 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 6,3 6,0 5,4 5,5 5,3 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 5,4 5,6 5,1 4,3 4,2 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 9,0 9,1 9,2 9,1 8,8 Produzione di metalli e fabbricazione di prodotti in metallo 3,4 3,4 3,2 2,9 2,7 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 4,7 4,6 4,8 4,8 4,5 2,8 2,9 3,0 3,1 3,4 Fabbricazione di mezzi di trasporto 4,7 4,3 4,2 4,5 4,7 Altre industrie manifatturiere 7,3 7,3 6,7 6,7 6,3 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda 0,7 1,0 0,5 0,8 0,7 Costruzioni 20,6 20,6 17,7 15,4 15,2 Servizi 27,6 27,0 25,8 24,5 24,7 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 34,5 34,0 32,0 28,6 28,0 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 14,8 14,3 11,9 9,6 9,3 Alberghi e pubblici esercizi 59,4 54,7 49,0 39,1 39,7 Trasporti e comunicazioni 41,9 45,4 47,4 47,8 46,3 Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 21,2 20,4 20,5 20,8 20,8 Intermediazione monetaria e finanziaria 9,7 9,3 8,5 8,7 8,6 Attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali 25,9 24,6 24,7 24,9 24,8 Altre attività di servizi 24,7 24,2 23,3 22,9 23,7 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione 1,9 1,6 1,5 1,5 1,3 Sanità e altri servizi sociali 2,6 2,6 2,1 1,7 1,7 Altri servizi pubblici, sociali e personali 22,3 22,4 19,9 17,9 17,2 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 82,5 82,8 74,3 70,9 73,9 TOTALE 23,2 23,0 22,0 20,8 21,0 Fonte: Dati ISTAT 12

13 Tavola Posizioni di lavoro indipendenti - Regolari (in migliaia) ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura, silvicoltura e pesca 3.133, , , , ,5 Agricoltura, caccia e silvicoltura 3.083, , , , ,3 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 49,5 44,7 40,2 32,9 31,2 Industria 1.675, , , , ,0 Industria in senso stretto 953,4 940,2 947,6 948,5 957,7 Estrazione di minerali 4,0 4,2 4,2 4,1 4,2 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 136,0 127,5 135,7 126,0 122,5 Industrie tessili e dell'abbigliamento 158,6 160,1 148,1 152,4 148,0 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 50,9 48,3 44,7 45,5 47,2 Industria del legno e dei prodotti in legno 76,9 75,4 79,2 77,4 82,6 Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 70,3 68,3 70,7 69,0 72,4 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 12,3 13,0 12,6 12,7 12,0 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 21,6 20,2 19,7 18,9 20,8 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 49,8 52,0 55,4 52,1 51,3 Produzione di metalli e fabbricazione di prodotti in metallo 134,4 133,8 139,4 147,2 143,4 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 54,9 55,0 53,0 54,4 58,8 87,6 89,1 87,4 89,8 85,4 Fabbricazione di mezzi di trasporto 9,2 9,3 8,8 9,3 10,0 Altre industrie manifatturiere 86,2 83,4 88,1 89,1 98,5 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda 0,5 0,4 0,4 0,4 0,4 Costruzioni 722,1 751,0 744,7 754,5 780,3 Servizi 4.985, , , , ,8 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 2.733, , , , ,7 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 1.902, , , , ,5 Alberghi e pubblici esercizi 578,8 606,6 629,3 658,8 672,9 Trasporti e comunicazioni 252,3 242,7 236,2 234,4 247,3 Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 1.480, , , , ,1 Intermediazione monetaria e finanziaria 89,6 89,5 84,1 89,2 88,6 Attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali 1.391, , , , ,5 Altre attività di servizi 770,8 779,9 791,1 786,6 806,0 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione 100,0 102,5 108,9 108,5 110,3 Sanità e altri servizi sociali 247,7 249,3 245,6 243,0 251,0 Altri servizi pubblici, sociali e personali 423,1 428,1 436,6 435,1 444,7 Servizi domestici presso famiglie e convivenze TOTALE 9.793, , , , ,3 Fonte: Dati ISTAT 13

14 Tavola Posizioni di lavoro indipendenti - Non regolari (in migliaia) ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura, silvicoltura e pesca 301,9 303,4 293,0 295,2 284,0 Agricoltura, caccia e silvicoltura 291,8 293,6 283,7 286,1 275,1 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 10,1 9,8 9,3 9,1 8,9 Industria 147,8 143,0 144,1 142,1 145,4 Industria in senso stretto 31,7 31,5 30,9 29,2 29,0 Estrazione di minerali 0,6 0,6 0,6 0,1 0,2 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 12,7 12,1 12,8 11,3 10,6 Industrie tessili e dell'abbigliamento 4,1 4,4 4,0 4,2 3,8 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 0,4 0,5 0,4 0,4 0,4 Industria del legno e dei prodotti in legno 2,6 2,9 2,7 2,5 2,7 Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 1,3 1,4 1,4 1,6 1,8 0,2 0,2 0,1 0,1 0,1 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 0,4 0,4 0,4 0,4 0,4 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 0,6 0,6 0,6 0,4 0,4 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 1,1 1,1 1,0 1,1 1,2 Produzione di metalli e fabbricazione di prodotti in metallo 1,4 1,5 1,3 1,4 1,3 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 0,9 0,9 0,8 0,9 1,0 1,1 0,9 1,0 1,0 0,8 Fabbricazione di mezzi di trasporto 1,4 1,3 1,3 1,3 1,5 Altre industrie manifatturiere 2,6 2,4 2,2 2,2 2,5 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3 Costruzioni 116,1 111,5 113,2 112,9 116,4 Servizi 660,3 688,6 706,5 687,7 678,6 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 479,8 507,0 522,1 503,7 490,3 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 49,1 46,6 43,9 41,9 43,9 Alberghi e pubblici esercizi 137,9 120,2 110,8 86,9 91,9 Trasporti e comunicazioni 292,8 340,2 367,4 374,9 354,5 Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 21,6 24,9 27,2 29,2 28,1 Intermediazione monetaria e finanziaria 1,9 2,0 1,8 1,9 1,9 Attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali 19,7 22,9 25,4 27,3 26,2 Altre attività di servizi 158,9 156,7 157,2 154,8 160,2 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione 65,0 62,6 63,6 63,0 64,0 Sanità e altri servizi sociali 66,5 66,6 68,1 62,8 64,9 Altri servizi pubblici, sociali e personali 27,4 27,5 25,5 29,0 31,3 Servizi domestici presso famiglie e convivenze TOTALE 1.110, , , , ,0 Fonte: Dati ISTAT 14

15 Tavola Posizioni di lavoro indipendenti - Regolari e non regolari (in migliaia) ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura, silvicoltura e pesca 3.434, , , , ,5 Agricoltura, caccia e silvicoltura 3.375, , , , ,4 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 59,6 54,5 49,5 42,0 40,1 Industria 1.823, , , , ,4 Industria in senso stretto 985,1 971,7 978,5 977,7 986,7 Estrazione di minerali 4,6 4,8 4,8 4,2 4,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 148,7 139,6 148,5 137,3 133,1 Industrie tessili e dell'abbigliamento 162,7 164,5 152,1 156,6 151,8 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 51,3 48,8 45,1 45,9 47,6 Industria del legno e dei prodotti in legno 79,5 78,3 81,9 79,9 85,3 Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 71,6 69,7 72,1 70,6 74,2 0,4 0,4 0,3 0,3 0,3 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 12,7 13,4 13,0 13,1 12,4 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 22,2 20,8 20,3 19,3 21,2 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 50,9 53,1 56,4 53,2 52,5 Produzione di metalli e fabbricazione di prodotti in metallo 135,8 135,3 140,7 148,6 144,7 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 55,8 55,9 53,8 55,3 59,8 88,7 90,0 88,4 90,8 86,2 Fabbricazione di mezzi di trasporto 10,6 10,6 10,1 10,6 11,5 Altre industrie manifatturiere 88,8 85,8 90,3 91,3 101,0 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda 0,8 0,7 0,7 0,7 0,7 Costruzioni 838,2 862,5 857,9 867,4 896,7 Servizi 5.645, , , , ,4 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 3.213, , , , ,0 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 1.951, , , , ,4 Alberghi e pubblici esercizi 716,7 726,8 740,1 745,7 764,8 Trasporti e comunicazioni 545,1 582,9 603,6 609,3 601,8 Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 1.502, , , , ,2 Intermediazione monetaria e finanziaria 91,5 91,5 85,9 91,1 90,5 Attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali 1.410, , , , ,7 Altre attività di servizi 929,7 936,6 948,3 941,4 966,2 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione 165,0 165,1 172,5 171,5 174,3 Sanità e altri servizi sociali 314,2 315,9 313,7 305,8 315,9 Altri servizi pubblici, sociali e personali 450,5 455,6 462,1 464,1 476,0 Servizi domestici presso famiglie e convivenze TOTALE , , , , ,3 Fonte: Dati ISTAT 15

16 Tavola Posizioni di lavoro indipendenti - Peso delle posizioni non regolari sul totale delle posizioni regolari e non regolari (in %). ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura, silvicoltura e pesca 8,8 8,9 8,9 9,1 8,9 Agricoltura, caccia e silvicoltura 8,6 8,8 8,8 9,0 8,7 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 16,9 18,0 18,8 21,7 22,2 Industria 8,1 7,8 7,8 7,7 7,7 Industria in senso stretto 3,2 3,2 3,2 3,0 2,9 Estrazione di minerali 13,0 12,5 12,5 2,4 4,5 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 8,5 8,7 8,6 8,2 8,0 Industrie tessili e dell'abbigliamento 2,5 2,7 2,6 2,7 2,5 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 0,8 1,0 0,9 0,9 0,8 Industria del legno e dei prodotti in legno 3,3 3,7 3,3 3,1 3,2 Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 1,8 2,0 1,9 2,3 2,4 50,0 50,0 33,3 33,3 33,3 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 3,1 3,0 3,1 3,1 3,2 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 2,7 2,9 3,0 2,1 1,9 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2,2 2,1 1,8 2,1 2,3 Produzione di metalli e fabbricazione di prodotti in metallo 1,0 1,1 0,9 0,9 0,9 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 1,6 1,6 1,5 1,6 1,7 1,2 1,0 1,1 1,1 0,9 Fabbricazione di mezzi di trasporto 13,2 12,3 12,9 12,3 13,0 Altre industrie manifatturiere 2,9 2,8 2,4 2,4 2,5 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda 37,5 42,9 42,9 42,9 42,9 Costruzioni 13,9 12,9 13,2 13,0 13,0 Servizi 11,7 12,0 12,2 11,8 11,5 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 14,9 15,5 16,1 15,5 15,0 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 2,5 2,4 2,3 2,2 2,3 Alberghi e pubblici esercizi 19,2 16,5 15,0 11,7 12,0 Trasporti e comunicazioni 53,7 58,4 60,9 61,5 58,9 Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 1,4 1,6 1,7 1,8 1,7 Intermediazione monetaria e finanziaria 2,1 2,2 2,1 2,1 2,1 Attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali 1,4 1,6 1,7 1,8 1,7 Altre attività di servizi 17,1 16,7 16,6 16,4 16,6 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria - - 1,0 2,0 3,0 Istruzione 39,4 37,9 36,9 36,7 36,7 Sanità e altri servizi sociali 21,2 21,1 21,7 20,5 20,5 Altri servizi pubblici, sociali e personali 6,1 6,0 5,5 6,2 6,6 Servizi domestici presso famiglie e convivenze - - 1,0 2,0 3,0 TOTALE 10,2 10,4 10,5 10,3 10,1 Fonte: Dati ISTAT 16

17 Tavola Posizioni di lavoro totali - Regolari (in migliaia) ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura, silvicoltura e pesca 3.334, , , , ,1 Agricoltura, caccia e silvicoltura 3.277, , , , ,2 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 56,6 51,6 46,8 40,0 37,9 Industria 6.620, , , , ,6 Industria in senso stretto 5.158, , , , ,3 Estrazione di minerali 40,0 39,4 38,8 37,0 36,4 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 461,5 451,3 481,8 483,6 494,0 Industrie tessili e dell'abbigliamento 696,7 691,0 659,8 648,0 632,9 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 208,8 204,6 199,2 198,5 196,4 Industria del legno e dei prodotti in legno 180,1 179,4 184,7 183,1 185,2 Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 293,3 292,0 294,7 294,7 293,6 24,2 23,6 23,8 24,0 24,0 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 229,4 228,9 226,3 226,0 225,1 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 196,5 197,0 202,0 202,9 201,9 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 308,7 317,8 335,2 341,9 338,1 Produzione di metalli e fabbricazione di prodotti in metallo 756,8 769,9 788,6 797,9 788,5 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 552,4 554,4 568,1 572,0 573,8 490,3 494,6 493,3 502,4 500,6 Fabbricazione di mezzi di trasporto 279,2 274,0 268,8 264,0 266,3 Altre industrie manifatturiere 295,5 293,4 303,1 312,8 320,1 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda 145,2 140,2 133,4 127,8 123,4 Costruzioni 1.462, , , , ,3 Servizi , , , , ,3 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 5.676, , , , ,6 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 3.566, , , , ,6 Alberghi e pubblici esercizi 1.030, , , , ,9 Trasporti e comunicazioni 1.078, , , , ,1 Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 3.068, , , , ,4 Intermediazione monetaria e finanziaria 618,3 622,9 618,9 631,8 629,9 Attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali 2.450, , , , ,5 Altre attività di servizi 5.498, , , , ,3 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria 1.389, , , , ,0 Istruzione 1.562, , , , ,3 Sanità e altri servizi sociali 1.317, , , , ,3 Altri servizi pubblici, sociali e personali 943,4 969, , , ,7 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 285,9 276,2 466,9 558,5 502,0 TOTALE , , , , ,0 Fonte: Dati ISTAT 17

18 Tavola Posizioni di lavoro totali - Non regolari (in migliaia) ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura, silvicoltura e pesca 664,8 677,1 670,8 645,8 643,2 Agricoltura, caccia e silvicoltura 643,8 656,0 649,9 625,7 623,4 Pesca, piscicoltura e servizi connessi 21,0 21,1 20,9 20,1 19,8 Industria 621,4 625,5 596,2 569,8 571,8 Industria in senso stretto 313,8 311,7 299,3 290,6 285,0 Estrazione di minerali 3,8 3,5 3,5 2,9 2,7 Industrie alimentari, delle bevande e del tabacco 31,2 29,7 31,8 29,8 31,0 Industrie tessili e dell'abbigliamento 68,1 68,3 60,4 57,2 56,5 Industrie conciarie, prodotti in cuoio, pelle e similari 15,2 14,8 11,9 10,4 9,8 Industria del legno e dei prodotti in legno 22,9 23,3 22,0 20,4 19,2 Fabbricazione della carta e dei prodotti di carta; stampa ed editoria Fabbricazione di coke, raffinerie di petrolio, trattamento dei combustibili nucleari 22,0 22,0 21,3 22,1 21,3 1,8 1,9 1,7 1,7 1,8 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 14,9 14,1 12,6 12,8 12,3 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 10,5 11,1 10,4 8,6 8,4 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 26,8 27,7 29,3 30,1 29,0 Produzione di metalli e fabbricazione di prodotti in metallo 23,2 23,9 22,5 20,5 19,5 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici, compresi la riparazione e la manutenzione Fabbricazione di macchine elettriche e di apparecchiature elettriche ed ottiche 25,7 24,9 27,0 27,0 25,4 12,6 12,8 13,5 14,2 15,3 Fabbricazione di mezzi di trasporto 14,6 13,1 12,7 13,3 14,2 Altre industrie manifatturiere 19,2 18,9 17,7 18,3 17,4 Produzione e distribuzione di energia elettrica, di gas, di vapore e acqua calda 1,3 1,7 1,0 1,3 1,2 Costruzioni 307,6 313,8 296,9 279,2 286,8 Servizi 4.184, , , , ,3 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasporti e comunicazioni 2.027, , , , ,7 Commercio all'ingrosso, al dettaglio e riparazioni 339,0 336,1 292,5 248,4 244,8 Alberghi e pubblici esercizi 799,3 720,8 637,6 486,3 506,9 Trasporti e comunicazioni 889, , , , ,0 Intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari ed imprenditoriali 449,3 460,7 491,5 515,2 531,3 Intermediazione monetaria e finanziaria 58,4 56,5 51,6 53,6 52,9 Attività immobiliari, noleggio, attività professionali ed imprenditoriali 390,9 404,2 439,9 461,6 478,4 Altre attività di servizi 1.708, , , , ,3 Pubblica amministrazione e difesa; assicurazione sociale obbligatoria Istruzione 93,5 87,7 87,1 85,4 83,7 Sanità e altri servizi sociali 94,8 95,4 92,0 82,0 84,8 Altri servizi pubblici, sociali e personali 176,5 183,7 170,1 161,3 161,8 Servizi domestici presso famiglie e convivenze 1.343, , , , ,0 TOTALE 5.471, , , , ,3 Fonte: Dati ISTAT 18

19 Tavola A.1 - Unità di lavoro non regolari - Totale economia (in migliaia) Regioni Lazio 346,5 346,4 358,2 368,7 364,1 378,0 384,2 358,1 336,1 Totale Italia 3262,7 3287,8 3358,8 3465,2 3446,6 3529,0 3601,8 3437,3 3237,8 Tavola A.2 - Unità di lavoro non regolari - Agricoltura, silvicoltura e pesca Regioni Lazio 26,8 25,8 25,9 25,0 24,4 25,8 27,6 29,2 23,6 Totale Italia 452,9 429,0 433,4 429,3 421,2 435,8 444,9 445,6 418,7 Tavola A.3 - Unità di lavoro non regolari - Industria Regioni Lazio 61,1 56,2 57,9 57,3 59,4 65,1 68,9 62,0 58,0 Totale Italia 558,9 520,8 527,5 549,0 547,4 549,1 554,3 524,3 497,7 Tavola A.4 - Unità di lavoro non regolari - Industria in senso stretto Regioni Lazio 21,6 19,0 18,6 18,9 21,1 24,1 23,1 21,6 23,9 Totale Italia 310,1 286,3 282,0 302,8 304,2 305,3 302,2 290,6 281,7 Tavola A.5 - Unità di lavoro non regolari - Costruzioni Regioni Lazio 39,5 37,2 39,3 38,4 38,3 41,0 45,8 40,4 34,1 Totale Italia 248,8 234,5 245,5 246,2 243,2 243,8 252,1 233,7 216,0 Tavola A.6 - Unità di lavoro non regolari - Totale servizi Regioni Lazio 258,6 264,4 274,4 286,4 280,3 287,1 287,7 266,9 254,5 Totale Italia 2250,9 2338,0 2397,9 2486,9 2478,0 2544,1 2602,6 2467,4 2321,4 Tavola A.7 - Unità di lavoro totali - Totale economia (a) Regioni Lazio 2097,7 2101,9 2106,8 2137,9 2156,6 2194,7 2238,7 2304,7 2335,5 Totale Italia 22528, , , , , , , , ,5 Tavola A.8 - Unità di lavoro totali - Agricoltura, silvicultura e pesca (a) (in migliaia) Regioni Lazio 82,0 77,6 76,3 72,5 69,9 70,4 75,5 74,9 66,2 Totale Italia 1622,6 1552,0 1509,9 1451,6 1373,3 1347,0 1345,7 1320,5 1271,7 Tavola A.9 - Unità di lavoro totali - Industria (a) Regioni Lazio 397,4 386,8 387,3 387,6 391,7 402,2 408,5 419,5 420,8 Totale Italia 6743,3 6671,4 6703,8 6781,8 6773,5 6818,1 6862,8 6932,7 6963,3 Tavola A.10 - Unità di lavoro totali - Industria in senso stretto (a) Regioni Lazio 257,3 250,9 249,2 253,4 253,7 257,9 253,3 255,5 251,2 Totale Italia 5233,2 5176,3 5185,0 5288,8 5248,5 5248,2 5219,8 5247,2 5229,6 Tavola A.11 - Unità di lavoro totali - Costruzioni (a) Regioni Lazio 140,1 135,9 138,1 134,2 138,0 144,3 155,2 164,0 169,6 Totale Italia 1510,1 1495,1 1518,8 1493,0 1525,0 1569,9 1643,0 1685,5 1733,7 19

20 Tavola A.12 - Unità di lavoro totali - Totale servizi (a) Regioni Lazio 1618,3 1637,5 1643,2 1677,8 1695,0 1722,1 1754,7 1810,3 1848,5 Totale Italia 14162, , , , , , , , ,5 (a) le somme dei dati regionali e ripartizionali differiscono dal dato nazionale per la presenza di attività produttive "extraregionali" (esempio: ambasciate italiane) Tavola A.13 -Tassi di irregolarità (*) - Totale economia Regioni Lazio 16,5 16,5 17,0 17,2 16,9 17,2 17,2 15,5 14,4 Totale Italia 14,5 14,5 14,8 15,1 15,0 15,0 15,1 14,2 13,4 Tavola A.14 -Tassi di irregolarità (*) - Agricoltura Regioni Lazio 32,7 33,2 33,9 34,5 34,9 36,6 36,6 39,0 35,6 Totale Italia 27,9 27,6 28,7 29,6 30,7 32,4 33,1 33,7 32,9 Tavola A.15 -Tassi di irregolarità (*) - Industria Regioni Lazio 15,4 14,5 14,9 14,8 15,2 16,2 16,9 14,8 13,8 Totale Italia 8,3 7,8 7,9 8,1 8,1 8,1 8,1 7,6 7,1 Tavola A.16 -Tassi di irregolarità (*) - Industria in senso stretto Regioni Lazio 8,4 7,6 7,5 7,5 8,3 9,3 9,1 8,5 9,5 Totale Italia 5,9 5,5 5,4 5,7 5,8 5,8 5,8 5,5 5,4 Tavola A.17 -Tassi di irregolarità (*) - Costruzioni Regioni Lazio 28,2 27,4 28,5 28,6 27,8 28,4 29,5 24,6 20,1 Totale Italia 16,5 15,7 16,2 16,5 15,9 15,5 15,3 13,9 12,5 Tavola A.18 -Tassi di irregolarità (*) - Totale servizi Regioni Lazio 16,0 16,1 16,7 17,1 16,5 16,7 16,4 14,7 13,8 Totale Italia 15,9 16,3 16,6 16,9 16,6 16,6 16,7 15,5 14,5 (*) incidenza % delle unità di lavoro non regolari sul totale delle unità di lavoro. Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT L Istat è certamente tra gli Istituti nazionali di Statistica, il più attento alla problematica del sommerso: ha continuamente affinato sia le definizioni utilizzate sia gli strumenti di indagine e annualmente pubblica dati ufficiali sull economia irregolare. Disponiamo, come avete letto, di dati nazionali, rilasciati che, pur fermandosi al 2004 possono comunque definirsi abbastanza recenti (per la regione Lazio al 2003). I prospetti prendono in considerazione occupati, posizioni lavorative e unità di lavoro per settore, distinti in regolari e non regolari. Secondo queste stime, le posizioni di lavoro dipendenti non regolari (i posti di lavoro principali e secondari) ammontano a oltre 4 milioni. Il loro peso sul totale delle posizioni regolari e non regolari è del 21%. E vero che registriamo, dal 2000 al 2004, un lieve decremento sia in termini assoluti che percentuali, purtuttavia il dato è 20

21 rilevante, in quanto sintetizza il volume complessivo di lavoro irregolare utilizzato nel sistema. Per la regione Lazio, elaborando i dati Istat, presentiamo un quadro sulle unità di lavoro e sui tassi di irregolarità che, riteniamo, contribuiscano a chiarire la dimensione del problema. Interessante è dare uno sguardo alla stima del prodotto interno lordo attribuibile al sommerso economico, per apprezzare ancora meglio il peso che il lavoro nero, in particolare, ha sul sistema economico. L Istat diffonde le dette stime, aggiornate al 2004, del Pil e dell occupazione attribuibile alla parte di economia non osservata costituita dal sommerso economico. Quest ultimo deriva dall attività di produzione di beni e servizi che, pur essendo legale, sfugge all osservazione diretta in quanto connessa al fenomeno della frode fiscale e contributiva. Tale componente è già compresa nella stima del prodotto interno lordo e negli aggregati economici diffusi correntemente dall Istat il 1 marzo di ogni anno. Secondo i criteri dell Unione Europea, solo una misura esaustiva del Pil rende tale aggregato confrontabile fra i vari Paesi e uno degli elementi per il calcolo dei contributi che gli Stati membri versano all Unione, una delle misure di riferimento per il controllo dei parametri di Mastricht, infine, uno degli indicatori per l attribuzione dei fondi strutturali. Fornire una stima esaustiva del Pil significa valutare non soltanto l economia direttamente osservata attraverso le indagini statistiche sulle imprese e gli archivi fiscali e amministrativi, ma anche quella non direttamente osservata. Riteniamo che la conoscenza del complesso fenomeno dell economia sommersa è condizione necessaria per assicurare l esaustività delle stime del prodotto interno lordo, misurarne l impatto sulla crescita del sistema economico, studiare le forme che tale fenomeno assume nel nostro mercato del lavoro. Ci spiega l Istat che il termine economia non direttamente osservata fa riferimento a quelle attività economiche che devono essere incluse nella stima del Pil ma che non sono registrate nelle indagini statistiche presso le imprese o nei dati fiscali e amministrativi utilizzati ai fini del calcolo delle stime dei conti economici nazionali, in quanto non osservabili in modo diretto. I nuovi sistemi di contabilità nazionale, come detto, impongono a tutti i paesi di contabilizzare nel Pil anche l economia non osservata. Teoricamente, tutti i fenomeni che danno luogo a economia non osservata sono oggetto di stima e di inclusione nei conti nazionali. 21

22 Allo stato attuale, però, la contabilità nazionale italiana, al pari di quella degli altri partners europei, esclude l economia illegale per l eccessiva difficoltà a calcolare tale aggregato e per la conseguente incertezza della stima, che renderebbe poco confrontabili i dati dei vari paesi. L esercizio condotto dall Istat, tuttavia, consente di identificare separatamente le diverse componenti della stima complessiva del valore aggiunto, riconducibili al fenomeno della frode fiscale e contributiva. Queste derivano, o da stime miranti ad integrare e correggere i dati ricavabili dalle dichiarazioni delle imprese (integrazioni esplicite), o dall enucleazione, dalla stima complessiva di un fenomeno (es.: l insieme dei fitti pagati), della parte implicita relativa a sommerso economico (integrazioni implicite). La valutazione che l Istat fornisce dell economia sommersa individua quanta parte del prodotto interno lordo italiano è certamente ascrivibile al sommerso economico (ipotesi minima) e quanta parte del prodotto interno è presumibilmente derivante dallo stesso sommerso economico ma è difficile misurare in modo certo, data la commistione tra problematiche di natura statistica e di natura economica da cui essa origina (ipotesi massima). Le nuove stime del Pil a prezzi correnti presentano una generale rivalutazione rispetto a quelle precedenti: nel 2000 il coefficiente di rivalutazione del Pil a prezzi correnti risulta pari al 2,1%. Scomponendo il coefficiente di rivalutazione si evidenzia come l impatto sia dovuto al miglioramento delle fonti e dei metodi di stima (1,1%), ma anche in modo consistente al nuovo sistema di trattamento dei servizi d intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM, 1%). Valore aggiunto prodotto dal sommerso economico. Anni Ipotesi minima (A) Ipotesi massima (B) Anno Milioni di Variazioni Milioni di Variazioni % sul Pil euro % euro % % sul Pil , , , ,5 19, ,5 16, ,8 17, ,7 16, ,4 17, ,2 16, ,8 17,7 Fonte: Dati Istat Nel 2004 il valore aggiunto prodotto nell area del sommerso economico è compreso tra un minimo del 16.6% del Pil (pari a circa 230 miliardi di euro) e un massimo del 17,7% (pari a circa 246 miliardi di euro). Nel 2000, la percentuale 22

23 minima era pari al 17,7% e la massima al 18,8% (rispettivamente corrispondenti a circa 211 miliardi e a 225 miliardi di euro). Un analisi più approfondita dei dati evidenzia come il peso del valore aggiunto sommerso differisce in modo consistente a livello di settore di attività economica (come si può rilevare dalla sottostante tabella). Nell ipotesi massima, il valore aggiunto sommerso è pari, nel 2004, al 20,5% del valore aggiunto totale del settore agricolo (5.814 milioni di euro), all 11% di quello del settore industriale ( milioni di euro) mentre raggiunge il 22,1% pari a milioni di euro, nel terziario: Valore aggiunto prodotto nell area del sommerso economico per settore di attività economica. - Anni Ipotesi massima Anni Milioni di euro Agricoltura Industria Servizi % sul % sul valore valore Milioni di Milioni di aggiunto ai aggiunto euro euro prezzi di di prezzi di mercato mercato % sul valore aggiunto ai prezzi di mercato , , , , , , , , , , , , , , ,1 Fonte: Dati Istat L esercizio condotto dall Istat consente di identificare separatamente le diverse componenti della stima complessiva del valore aggiunto, riconducibili al fenomeno della frode fiscale e contributiva, come leggeremo nella successiva tabella. Nel 2004 la quota Pil imputabile all area del sommerso economico (17,7%) è scomponibile in un 10,2% dovuto alla sottodichiarazione del fatturato ottenuto con un occupazione regolarmente iscritta nei libri paga, al rigonfiamento dei costi intermedi, all attività edilizia abusiva e ai fitti in nero, in un 6,4% dovuto all utilizzazione di lavoro non regolare e in un 1,1% derivante dalla necessità di riconciliare le stime dell offerta di beni e servizi con quelle della domanda. 23

24 Valore aggiunto prodotto nell area del sommerso economico per tipologia dell integrazione - Anni Anni Correzione del fatturato e dei costi intermedi % % Milioni sull ipotesi sul di euro massima Pil Lavoro non regolare Milioni di euro % sull ipotesi massima % sul Pil Riconciliazione stime offerta e domanda Milioni di euro % sull ipotesi massima ,4 10, ,6 7, ,0 1, ,9 10, ,6 7, ,5 1, ,4 9, ,4 7, ,2 0, ,1 9, ,2 6, ,7 1, ,5 10, ,3 6, ,2 1,1 Fonte: Dati Istat % sul Pil Il concetto di occupazione regolare e non regolare è strettamente connesso a quello di attività produttive osservabili e non osservabili comprese nei confini della produzione del sistema di contabilità nazionale. Ai fini delle sue elaborazioni statistiche, l Istat considera regolari le prestazioni lavorative registrate e osservabili sia dalle istituzioni fiscali-contributive sia da quelle statistiche e amministrative. Sono definite non regolari le prestazioni lavorative svolte senza il rispetto della normativa vigente in materia fiscale-contributiva, quindi non osservabili direttamente presso le imprese, le istituzioni e le fonti amministrative. L anno base della nuova serie di dati di occupazione è il In tale anno le unità di lavoro nel complesso sono risultate pari a 23 milioni e 829 mila unità (8 mila unità in meno rispetto al valore precedente alla revisione). Scomponendo le unità di lavoro tra regolari e non regolari, le prime raggiungono i 20 milioni e 548 mila unità (circa 314 mila in più rispetto alla stima precedente, effettuata sempre dall Istat, alla revisione), mentre le unità di lavoro non regolari ammontano a circa 3 milioni e 280 mila (-322 mila unità). In particolare, il numero degli occupati residenti rilevati dalla nuova indagine sulle forze di lavoro è stato aggiornato in base alla popolazione legale definita dal Censimento della popolazione di ottobre Ciò ha comportato, avverte l Istituto di statistica, la conseguente revisione del numero di occupati residenti, regolari e irregolari, anche nelle stime della contabilità nazionale (nel 2001 circa 244 mila unità rispetto alla serie precedente). 24

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