Qualità delle acque di balneazione del Fiume Ticino a nord ovest di Milano

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1 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE MEDICA U.O.C. Igiene e Sanità Pubblica Qualità delle acque di balneazione del Fiume Ticino a nord ovest di Milano Premessa Quando si parla di qualità delle acque destinate alla balneazione i principali aspetti da prendere in considerazione sono sostanzialmente due. Il primo riguarda la tutela della salute pubblica, per cui occorre garantire che le acque utilizzate per la balneazione non siano causa di rischi per la salute dei bagnanti. Diventano quindi necessari i controlli ed i conseguenti divieti in caso di non conformità dei parametri ai limiti di legge. Il secondo aspetto riguarda la qualità propria delle acque e l eventuale conseguente adozione di piani di risanamento volti a riportarle nelle migliori condizioni possibili. Le analisi batteriologiche ai sensi della normativa finora vigente in materia (DPR 47 del 1982 e s.m.i.) forniscono pertanto non solo indicazioni sulla salubrità dell acqua rispetto alla possibile veicolazione di malattie e quindi sulla idoneità alla balneazione ed il loro utilizzo dal punto di vista socio-ricreativo, ma definiscono conseguentemente anche lo stato di compromissione batteriologica del fiume. L articolo 8 del DPR 47/82 e la Circolare regionale 27/SAN/89 del 13 luglio 1989 indicano le modalità di esclusione di una località dai piani di campionamento. In particolare, in presenza di una serie di analisi delle acque ai fini della balneabilità che abbiano evidenziato una costanza di esiti sfavorevoli, stabiliscono la sospensione dei campionamenti fino a quando non siano stati effettuati interventi che possano far ipotizzare miglioramenti della qualità dell acqua. Il Ticino rientra in questo caso, visto che ormai da anni nel tratto che scorre a nord ovest di Milano in corrispondenza del territorio di competenza dell ASL della Provincia di Milano n. 1 non risulta balneabile. Comunque, sebbene non sussista l obbligo di proseguire i controlli in mancanza di segnali che possano far presumere un miglioramento della situazione ed allo scopo di poter disporre di dati sempre aggiornati sullo stato del fiume, i controlli sono proseguiti nei punti e nei periodi più significativi, in numero quindi ridimensionato rispetto a quanto previsto dal DPR 47/82. Le stazioni di prelievo consentono il controllo dello stato del fiume all ingresso ed all uscita dal territorio dell ASL, oltre che a valle del punto di immissione di affluenti in cui scaricano impianti di depurazione. Annualmente, tra maggio e settembre, vengono effettuati 25 controlli. I giudizi derivanti dalle determinazioni sul campo e dalle analisi di laboratorio fanno riferimento agli standard di qualità fissati dal DPR 47/82. Bisogna infine tenere presente che con il Decreto Legislativo 3 maggio 28 n.116 è stata recentemente recepita la Direttiva 26/7/CE riguardante le acque di balneazione (G.U. n. 155 del 4 luglio 28). Ciò comporterà la ridefinzione del profilo di tali acque e potrebbe anche preludere alla possibilità di riadibire a scopo di balneazione corpi idrici attualmente non rispondenti ai requisiti del vigente DPR 47/82. Qualità chimica Per quanto riguarda i parametri chimico fisici (ph, colore, trasparenza, olii minerali, sostanze tensioattive, fenoli, ossigeno disciolto) nel 27 solo tre campioni sono risultati non idonei a causa del riscontro di percentuali di ossigeno disciolto superiori ai limiti previsti. Negli anni passati gli altri parametri sono sempre risultati conformi, mentre si sono osservati eventi sporadici di superamento dei limiti previsti per l ossigeno, tali però da non far ipotizzare fenomeni di eutrofizzazione. Solo nel 27 il superamento ha riguardato il medesimo punto di monitoraggio (Figg. 1 e 2). Il fenomeno si è riscontrato in maniera non consecutiva (Fig. 2) e peraltro senza che le rilevazioni sul campo abbiano evidenziato parallelamente fenomeni di fioritura algale. Allo stato attuale la situazione non è quindi da considerarsi preoccupante. 1

2 E inoltre importante rilevare che il recente Decreto legislativo 11/7/7 n. 94 indica che le evidenze scientifiche relative all ossigeno disciolto di per sé considerato non hanno mai rilevato pericoli per la tutela della salute pubblica e che pertanto il DPR 47/82 è stato più volte derogato per questo parametro. Considerato inoltre che la Direttiva 26/7/CE non include più l ossigeno disciolto tra i parametri necessari per la valutazione della balneabilità delle acque, il decreto del 27 stabilisce pertanto che, ai fini del giudizio di idoneità alla balneazione, in sede di svolgimento delle indagini per determinare i potenziali rischi per la salute umana non rileva la valutazione del parametro ossigeno disciolto. Parallelamente evidenzia comunque la necessità di garantire la salvaguardia della salute pubblica attraverso il controllo della crescita algale e l informazione al pubblico. Tale aspetto sarà quindi da prendere eventualmente in considerazione qualora la ridefinizione del profilo delle acque del Ticino, a seguito del recepimento della Direttiva 26/7/CE, dovesse in futuro portare a giudicare idoneo e quindi a riadibire alla balneazione il fiume. Qualità microbiologica Per quanto riguarda i parametri microbiologici (coliformi totali, coliformi fecali, streptococchi fecali), nel 27 in nessun campionamento sono stati rispettati gli standard di qualità attualmente vigenti. Tale situazione è causata principalmente dalla presenza di coliformi totali e fecali. I primi, rappresentanti di un gruppo polimicrobico di origine per lo più ambientale, non sono infatti mai risultati conformi; mentre i secondi, specifici indicatori di inquinamento fecale, sono risultati conformi solo in un caso. Migliore è la situazione per quanto riguarda gli streptococchi fecali, risultati conformi ai limiti stabiliti nel 56 dei casi. Rispetto agli anni precedenti, la situazione non tende al miglioramento, soprattutto per quanto riguarda i coliformi totali. Negli ultimi tre anni, nessun campionamento è infatti risultato conforme per questo parametro, contro il 4 di campioni conformi nel 24, il 35 nel 23 e il 24 nel 22 (Fig.3). Per i coliformi fecali si è osservato un 4 di campioni conformi, contro l 8 dei precedenti tre anni, il 13 nel 23 ed il 12 nel 22 (Fig.4). Per quanto riguarda gli streptococchi fecali si è rilevato un 56 di campioni conformi, contro il 76 del 26, il 24 del 25, il 76 del 24, il 78 del 23 ed il 44 del 22 (Fig.5). Nelle successive figure 6, 7 e 8 sono riportati i valori medi riscontrati nel 27 in ogni stazione di prelievo, indicate in sequenza geografica da nord verso sud lungo al linea di corrente. I dati confermano la qualità delle acque del Ticino già rilevata negli anni precedenti e cioè valori dei carichi microbiologici, tendenzialmente crescenti da nord a sud del corso del Fiume, tali da imporre il divieto di balneazione, anche se con diversi livelli di superamento degli indici. Conclusioni Nel 27 il Ticino, nel tratto che scorre a nord ovest della provincia di Milano, ha mantenuto uno stato qualitativo dell acqua paragonabile a quello degli anni precedenti. Come illustrato in precedenza, in nessun caso sono stati rispettati i requisiti previsti dalla normativa vigente in materia di acque di balneazione a causa di un inquinamento microbiologico di origine antropica. Il fattore limitante la qualità delle acque del Ticino dal punto di vista della balneazione è infatti costituito dai parametri microbiologici in generale e dai coliformi fecali in particolare. Dal punto di vista dei parametri chimici la qualità permane invece soddisfacente. Da una analisi complessiva, fondata sui criteri previsti dalla normativa vigente fino ad ora, non è ancora purtroppo possibile delineare una situazione che possa far prevedere a breve un miglioramento delle condizioni dell inquinamento, tali da rendere balneabile il fiume. I risultati analitici evidenziano infatti come non siano stati approntati efficaci interventi di risanamento in grado di determinare modificazioni significative della qualità delle acque. Da un lato, nel breve periodo è quindi importante informare la popolazione sulle condizioni di non balneabilità attraverso l apposizione di una adeguata cartellonistica. Dall altro, in attesa della ridefinizione della qualità della acque del fiume secondo i criteri previsti dalla normativa recentemente recepita, è comunque auspicabile un risanamento complessivo, incentivando azioni di miglioramento dei principali scarichi e del suo ambiente circostante. Il Referente dell Area Tematica Ambienti di Vita Dott.ssa Maira Bonini Il Direttore U.O.C. Igiene e Sanità Pubblica Dott. Pasquale Pellino 2

3 Bibliografia 1. Decreto del Presidente della Repubblica 8 giugno 1982, n. 47 Attuazione della Direttiva (CEE) n.76/16 relativa alla qualità delle acque di balneazione e s.m.i. 2. Circolare Regione Lombardia n. 27/SAN/89 3. Direttiva 26/7/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 febbraio 26 relativa alla gestione della qualità delle acque di balneazione e che abroga la direttiva 76/16/CEE 4. Decreto legislativo 11 luglio 27 n.94 Attuazione della direttiva 26/7, concernente la gestione delle acque di balneazione, nella parte relativa all ossigeno disciolto" 5. Decreto legisltativo 3 maggio 28, n.116 Attuazione della direttiva 26/7/CE, relativa alla gestione delle acque di balneazione e abrogazione della direttiva 76/16/CEE" Figura 1: Andamento dei valori di ossigeno disciolto nelle stazioni del Castanese dal 1996 al 27 Ossigeno disciolto Casa delle DPR 47/82 Figura 2: Andamento dei valori di ossigeno disciolto nelle stazioni del Magentino e dell Abbiatense dal 1996 al 27 Ossigeno disciolto Barenghi Guado della Signora DPR 47/82 3

4 Figura 3: Conformità del parametro coliformi totali dal 2 al Coliformi totali campioni conformi campioni non conformi Figura 4: Conformità del parametro coliformi fecali dal 2 al Coliformi fecali campioni conformi campioni non conformi Figura 5: Conformità del parametro streptococchi fecali dal 2 al 27 1 Streptococchi fecali campioni conformi campioni non conformi 4

5 Figura 6: Concentrazioni medie di coliformi totali riscontrate nelle stazioni di monitoraggio dell ASL della Provincia di Milano n.1 nell anno 27 Coliformi totali:valori medi MPN/1 ml DPR 47/82 Casa delle Figura 7: Concentrazioni medie di coliformi fecali riscontrate nelle stazioni di monitoraggio dell ASL della Provincia di Milano n 1 nell anno 27 Coliformi fecali:valori medi MPN/1 ml DPR 47/82 Casa delle Figura 8: Concentrazioni medie di streptococchi fecali riscontrate nelle stazioni di monitoraggio dell'asl della Provincia di Milano n 1 nell'anno 27 Streptococchi fecali:valori medi ufc/1 ml DPR 47/82 2 Casa delle 5

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