Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI. Prof. Ing. Francesco Zanghì SCALE
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1 Sussidi didattici per il corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì SCALE AGGIORNAMENTO 30/09/2013
2 Le scale sono elementi di collegamento verticale tra i vari piani di un edificio. Elementi identificativi 2
3 Posizionamento Il posizionamento del corpo scala all interno dell edificio dipende dal tipo di costruzione, dalle scelte architettoniche, funzionali e strutturali. Si riportano a fianco alcuni schemi tipici. L ubicazione e il numero dei corpi scala dipende anche dal numero degli appartamenti da servire. Nei sette schemi superiori, la scala e i servizi hanno illuminazione diretta dall esterno. Negli schemi riportati in basso, la scala e i servizi sono interni, privi di illuminazione e aerazione diretta. 3
4 Forma La forma in pianta del corpo scala può essere un poligono regolare, irregolare oppure un cerchio, un ellisse, ecc. I gradini devono sempre essere perpendicolari ai muri della gabbia, in modo che le irregolarità siano concentrate nei pianerottoli. La larghezza utile di passaggio della rampa può essere così fissata. Per scale di servizio da 80 cm a 100 cm (la normativa indica minimo 80 cm per scale ad uso privato). Per abitazioni di tipo normale da 110 cm a 130 cm (la normativa indica minimo 120 cm per scale ad uso comune) Per abitazioni di tipo signorile da 130 cm a 200 cm Per edifici pubblici le norme stabiliscono i valori in base al numero degli utenti e alla destinazione dell edificio. 4
5 L altezza utile di passaggio, fra una rampa e l altra, deve essere 2.10 m. Con i presupposti statistici possiamo stabilire che la lunghezza media del piede umano sia da considerare in 27 cm (24-30) pertanto il valore della pedata è da considerare convenientemente pari a cm 30. Si riportano i valori consigliabili e ordinariamente assunti per le alzate: cm per scale di edifici a carattere monumentale e di rappresentanza ,5 cm per scale di edifici pubblici e di abitazioni signorili ,5 cm per scale di abitazioni di tipo normale cm per scale di servizio. In ogni caso, per ottenere la migliore agibilità funzionale è necessario che, tra pedata p e alzata a, valga la seguente relazione di Blondel: Altre formule usate sono: 2 a + p = 64 cm a + p = 48 cm 4/3 a + p = 52 cm 1. Quando una scala deve collegare diversi piani aventi interpiani differenti, si deve iniziare lo studio partendo dall interpiano di maggior valore e sopprimendo, successivamente, alcune alzate ove gli interpiani sono minori. 2. Dopo avere determinato in pianta le dimensioni della scala, si traccia il profilo della rampa proiettando verticalmente le linee corrispondenti alle alzate. 3. Si fissano i piani corrispondenti alle quote di partenza e di arrivo. Sia A il punto corrispondente alla prima alzata sul piano di partenza. Sul piano d arrivo di prende un punto B ad una distanza pari alla pedata p dalla proiezione dell ultima alzata. Si unisce A con B e si trovano i punti intersezione corrispondenti alle varie alzate. 4. Fissando lo spessore della soletta, la parallela A B alla retta AB segnerà l intradosso della rampa. 5
6 Affinché non si presentino discontinuità nelle superfici di intradosso della scala, la superficie di intradosso del pianerottolo deve intersecare quelle delle singole rampe sulla stessa retta, detta asse di sfalsamento. I radenti della 1 e della 2 rampa si incontrano in rette orizzontali, le cui tracce devono anch esse appartenere all asse di sfalsamento. Il corrimano della scala non deve subire discontinuità lungo il percorso e, affinché ciò avvenga, esso deve invertire la direzione in corrispondenza dell asse di sfalsamento. Si definisce sfalsamento della scala la distanza tra l ultima alzata della prima rampa e la prima alzata della seconda rampa. Possiamo distinguere tre casi: Sfalsamento nullo Sfalsamento in avanti Sfalsamento indietro 6
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8 Corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì In generale, conoscendo lo spessore delle rampe r, la pedata p, l alzata a e imponendo lo spessore del pianerottolo S, lo sfalsamento Sf può essere calcolato mediante la seguente relazione: Esempio 1 Nessuno sfalsamento: Non si avrà continuità né nel passamano né all intradosso. Spessore del pianerottolo: ϕ = inclinazione della rampa 8
9 Corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Esempio 2 Prof. Ing. Francesco Zanghì Sfalsamento tutto indietro : Continuità nel passamano e all intradosso. Spessore del pianerottolo: ϕ = inclinazione della rampa 9
10 Corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì Esempio 3 Noti: S=15 cm ; a=16 cm, p=30 cm, r= =10 cm si ricava: Sf cm 10
11 Struttura SCALE IN C.A. A SBALZO Insieme di gradini staticamente autonomi uscenti a sbalzo dalla struttura portante (muratura della gabbia o centrale, trave a ginocchio in c.a. mascherata dai muri di tamponamento). L ossatura dei gradini si realizza contemporaneamente alla struttura portante. 11
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13 Corso di PROGETTAZIONE, COSTRUZIONI E IMPIANTI Prof. Ing. Francesco Zanghì SCALE IN C.A. A SOLETTA RAMPANTE Si tratta di una soletta in c.a. (a ginocchio o curvilinea) sulla quale poggiano i gradini (con funzione non portante), portante) che si realizzano contemporaneamente alla soletta o in un tempo successivo. 13
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16 ESERCITAZIONE 1 Progettare una scala rettilinea a due rampe a servizio di un edificio di civile abitazione, a quattro elevazioni f.t., con interpiano pari a 3.00 m. Si richiede per la rampa una larghezza di 1.20 m e 1.50 m per il pianerottolo d arrivo. Si assuma uno spessore al finito della rampa pari a r=15 cm e dei pianerottoli pari a S=30 cm. L altezza del corrimano è Hg=1.00 m. Ogni altro dato non specificato può essere stabilito liberamente. Si predispongano i seguenti elaborati in scala 1:25: Pianta, sezione longitudinale in corrispondenza della rampa, sezione trasversale in corrispondenza del pianerottolo intermedio. ESERCITAZIONE 2 Progettare una scala rettilinea a tre rampe a servizio di un edificio di civile abitazione, a tre elevazioni f.t., con interpiano pari a 3.30 m. Si richiede per la rampa una larghezza di 1.20 m e 1.50 m per il pianerottolo d arrivo. Si assuma uno spessore al finito della rampa pari a r=17.7 cm e dei pianerottoli pari a S=22.5 cm. L altezza del corrimano è Hg=0.95 m. Ogni altro dato non specificato può essere stabilito liberamente. Si predispongano i seguenti elaborati in scala 1:25: Pianta, sezione longitudinale in corrispondenza della prima rampa, sezione trasversale in corrispondenza della seconda rampa. Fonti L. Caleca Architettura tecnica - Flaccovio S.Cascio Scale Grafill A.Guida Tecnologia dell architettura I Università degli Studi della Basilicata 16
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