Molecole che riconoscono gli antigeni nei Linfociti
|
|
- Arnaldo Pini
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Molecole che riconoscono gli antigeni nei Linfociti Il riconoscimento dell antigene è altamente specifico Immunoglobuline: Libere (Anticorpi), prodotte dai Linfociti B Legate alla membrana dei Linfociti B a formare il BCR Recettore per l antigene dei Linfociti T (TCR)
2 Immunoglobuline Sono molecole glicoproteiche formate da 2 catene pesanti ( H ) e da due catene leggere ( L ) unite tra loro da ponti disolfuro. Ogni catena è formata da una Regione Variabile (V) e una Regione Costante (C) Ogni Regione è formata da una o più unità di peptidi omologhi detti Domini Immunoglobulinici
3 Schema generale della Struttura delle Immunoglobuline Cys-Cys V L V L N N C L V H V H Regione Cerniera C H 1 C H 2 Domini Variabili Domini Costanti C C H 3
4 Dominio Variabile delle Ig rappresentazione grafica della Variabilità (Kabat, 1970)
5 FUNZIONI DEI DOMINI DEGLI ANTICORPI FUNZIONI: V = Lega il determinante antigenico CH1 = stabilizza V e lega C4b CH2 = lega C1q CH3 (e CH4) = si legano al Recettore FcR
6 Classi Ig - umane Classi o Isotipi Catena Catene H IgG 1, IgG 2, IgG 3, IgG 4 γ 1, γ 2, γ 3,γ 4 IgM µ IgA 1, IgA 2 α 1, α 2 IgD IgE δ ε Catene L κ λ
7 RECETTORE PER L ANTIGENE DEI LINFOCITI B: BCR Struttura : Funzione : Finalità: Una Immunoglobulina di membrana (IgM o IgD) + due eterodimeri Igα (CD79a) e Igβ (CD79b) Riconoscimento Specifico dell antigene nativo Trasduzione del Segnale all interno del linfocita Internalizzazione del recettore con l antigene Attivazione cellulare o Delezione
8 STRUTTURA del BCR ITAM ITAM ITAM ITAM
9 Diversità degli anticorpi I determinanti antigenici delle Ig possono essere Comuni o Individuali: Isotipi: determinanti comuni presenti nelle Regioni Costanti. Rappresentano le variazioni nell ambito di specie differenti (Classi). Allotipi: varianti alleliche di un isotipo, specifiche per ciascun individuo della stessa specie. Idiotipi: determinanti individuali contenuti nelle Regioni Variabili di uno stesso individuo.
10 VARIABILITA dell IDIOTIPO Il sistema immune riconosce un numero virtualmente infinito di antigeni grazie alla elevata variabilità delle immunoglobuline sia libere che di membrana (BCR) e del TCR, Assicurando una risposta immune efficiente verso tutti i patogeni in continua evoluzione
11 Variabilità degli Anticorpi Cenno storico 1965 Dreyer e Bennet: due geni separati (V e C) per formare una molecola di Anticorpo 1970 Tonegawa: Pochi geni ricombinati per formare un Anticorpo specifico + taglio dei geni non espressi
12 GENERAZIONE DELLA VARIABILITA dell Idiotipo Utilizza un meccanismo di Ricombinazione Genica seguito dalla Rottura e dalla successiva Riparazione del Doppio Filamento del DNA (DSB): durante il differenziamento dei linfociti, diversi geni si ricombinano tra loro a caso per formare un solo gene.
13 GENI CHE CODIFICANO PER LE IMMUNOGLOBULINE NEI LINFOCITI B MATURI: GENI Geni della catena H Geni della catena k Geni della catena λ n geni che codificano per la regione V n geni che codificano per la regione C Cromosoma 3 (V - D- J) (V - J) (V - J) 1 22 V D H J H Cµ m Cδ Cγ3 Cγ 1 Cα1 Cγ2 Cγ4 Cε Cα2 V H C m V k J k Cκ Vλ Jλ Cλ
14 Origine della Regione Variabile: Si forma durante la maturazione dei Linfociti B nel midollo, indipendentemente dalla presenza dell antigene, tramite una Ricombinazione Somatica casuale tra elementi subgenici: segmenti genici V segmenti genici D segmenti genici J
15 NELLE CELLULE B GERMINALI CIASCUN GENE DELLA REGIONE V è UN GENE MULTIPLO: Geni Regione V Geni della catena H Geni della catena k Geni della catena λ n segmenti del gene V n segmenti del gene D n segmenti del gene ~ ~ ~ /5 J
16 GENI delle catene Ig umane (nei B germinali) 46
17 Loci delle catene H e L umane
18 Locus Vh germinale umano Localizzato sul cromosoma 14, è formato da circa 81 segmenti genici Vh raggruppati in 7 famiglie. Altri segmenti Vh (circa 24) sono stati individuati sui cromosomi 15 e 16. Soltanto 39/46 sono geni funzionali Alcuni segmenti sono polimorfici (POLIMORFISMO ALLELICO)
19 Fasi del Riarrangiamento V(D)J 1. Ricombinazione tramite meccanismo di Giunzione 2. Rottura del doppio filamento di DNA 3. Riparazione
20 RICOMBINAZIONE DEI GENI DELLE Ig durante il differenziamento dei linfociti B nel midollo Tramite un MECCANISMO DI GIUNZIONE V(D)J : Per la catena H: 1. Un segmento del gene D è selezionato a caso insieme a un segmento del gene J. 2. Successivamente, un segmento del gene V è selezionato a caso con il segmento DJ Per le catene k e λ : 1. Un segmento del gene V è selezionato a caso insieme a un segmento del gene J I segmenti genici selezionati si uniscono insieme dopo il taglio del DNA segue: Trascrizione del DNA, formazione di RNAm e quindi Traduzione
21
22 Fasi del MECCANISMO DI GIUNZIONE V(D)J APPAIAMENTO DELLE SEQUENZE SEGNALE DI RICOMBINAZIONE (RSS) ADIACENTI AD OGNI SEGMENTO GENICO CODIFICANTE V,D e J. Le RSS sono di due tipi : RSS 12 formata da 1 eptamero conservato + 12 basi variabili (sequenza spaziatrice) + 1 nonamero conservato RSS 23 formata da 1 eptamero conservato + 23 basi variabili (sequenza spaziatrice) + 1 nonamero conservato. Le RSS 12 si accoppiano solo con le RSS 23
23 Localizzazione delle RSS nei geni delle Ig dei B germinali
24 V k1 J k1 Meccanismo di Giunzione: appaiamento RSS 12/23 Sequenza spaziatrice di 12 nucleotidi nonamero Sequenza spaziatrice di 23 nucleotidi eptamero V k1 J k1 taglio ricombinazione V k1 J k1
25 COMPONENTI DEL MECCANISMO V(D)J: Proteine specifiche dei linfociti: 1. RAG-1 e RAG-2 attività endonucleasica: provocano una rottura della doppia elica (DSB) del DNA 2. TdT Inserisce nucleotidi nelle giunzioni V(D)J (nucleotidi N). Proteine ubiquitarie di riparazione della DSB del DNA: 1. Ku70+ Ku80: DNA elicasi - si legano alle estremità tagliate del DNA stimolando la polimerizzazione del DNA - Reclutano gli altri membri della riparazione. 2. DNA PK: si lega al DNA - fosforila Artemis. 3. Artemis: attività endonucleasica 4. DNA-ligasi IV: lega le estremità del DNA
26 ROTTURA DEL DOPPIO FILAMENTO DI DNA (DSB) 1. RAG1 riconosce RSS 12, RAG2 si associa a RAG1 e all eptamero (Complesso Sinaptico). 2. Legame di un secondo complesso RAG1/RAG2 su RSS23 3. Interazione tra i due complessi 4. Rottura della doppia elica di DNA a livello dell Eptamero +RAG2 RAG1 5 3 V J RAG2 RAG1
27 5. Formazione delle Forcine tra le due estremità di DNA Tagliate : RAG1 + RAG2 5 3 V RAG J RAG2 Delezione
28 RIPARAZIONE del DNA 6. Associazione di Ku alle estremità del DNA. Attivazione della DNA-PK Fosforilazione di Artemis ê 7. Apertura delle forcine con perdita a caso di nucleotidi 5 3 V 3 5 J 8. Congiunzione delle estremità aperte di DNA Codificanti, tramite DNA-Ligasi IV. 9. Aggiunta di nucleotidi mediata da DNA-Polimerasi (nucleotidi P) o da Tdt (Nucleotidi N) Nucleotidi N Nucleotidi P Nucleotidi P 5 3 V 3 5 J
29 Schema degli eventi della ricombinazione V(D)J
30 RAG1 e RAG2 Catalizzano la ricombinazione V(D)J Sono espressi nei linfociti solo durante il riarrangiamento che avviene: Durante il differenziamento nel midollo nei centri germinativi 1.Differenziamento dei linfociti pro-b = riarrangiamento primario del DNA della catena H 2. Differenziamento dei linfociti pre-b = riarrangiamento primario del DNA della catena L 3. Revisione del recettore che riconosce il self = riarrangiamento secondario del DNA 4. Dopo il contatto con l antigene: Revisione del recettore per aumentarne l affinità = riarrangiamento secondario DNA
31 Revisione del Recettore Funzioni A livello centrale: per mantenere la Tolleranza, eliminando l autoreattività I linfociti B reattivi verso il Self mantengono elevati livelli di RAG producono nuovi recettori che non riconoscono il self In caso di fallimento, vengono eliminati per Apoptosi A livello periferico: per aumentare l Affinità degli Anticorpi I linfociti B dei Centri Germinativi con recettori a bassa affinità esprimono nuovamente RAG1 e RAG2 E producono recettori ad alta affinità che sfuggono all apoptosi. Circa il 25% dei B maturi deriva dalla Revisione del Recettore
32 DIFETTI DEL MECCANISMO V(D)J NELL'UOMO: SCID (Severe combined immunodeficiency) In circa il 30% dei pazienti vi può essere una mancanza di linfociti B in circolo (SCID B-). In questi casi è bloccata la ricombinazione V(D)J a vari livelli : mutazioni ereditarie nei geni RAG1 o 2 mutazioni del gene che codifica per Artemis
33 CAUSE DELLA DIVERSITA ANTICORPALE A) VARIAZIONI DELLA DIVERSITA IDIOTIPICA 1. Ricombinazione V(D)J (>10 10 ): Frequenza combinatoria dei geni V,D,J Diversita Giunzionale: a) delezioni ai punti di giunzione b) inserimento di nucleotidi addizionali (P e N) 1. Associazione casuale tra catena H e L 2. Revisione del recettore 3. Ipermutazioni somatiche B) VARIAZIONI DI FORMA E DI CLASSE Processazione (splicing) alternativa dell RNA a) forme di secrezione o di membrana b) co-espressione IgM E IgD 1. Scambio isotipico
34 Inserimento di Nucleotidi P e N durante l apertra delle forcine DNA polimerasi Tdt
35 Corrispondenza tra Segmenti Genici e Dominio V nelle Catene H Nucleotidi N e P 5 3 P L V J 3 H D C µ 5 CDR-H3 FR1 CDR1 F FR2 CDR2 FR3 CDR3 FR4 C H 1 N C V H
36 Sito Combinatorio per l Antigene
37 IPERMUTAZIONI SOMATICHE Mutazioni somatiche dei geni V nei linfociti B attivati dall esposizione all antigene e dalla cooperazione con i Linfociti T hanno una frequenza 100 volte maggiore delle mutazioni spontanee Funzione: Maturazione Affinità Meccanismo: attivazione del gene aid che codifica per l enzima AID (deaminasi). deaminazione dei residui di Citidina in Uridina nel ssdna formazione di diverse mutazioni punto selezione dei cloni ad alta affinità
38 Azione dell enzima AID nella Ipermutazione con intervento degli enzimi UNG e APE1 per creare una mutazione punto
39 Frequenza Ipermutazione Somatica
40 Aumento delle Ipermutazioni con le immunizzazioni nelle Regioni V
41 Ipermutazioni e Affinità Risposta Immune prima fase della risposta immune primaria fase tardiva della risposta immune primaria risposta secondaria e successive immunizzazioni Concentrazione antigenica Affinità degli anticorpi Origine dei cloni elevata bassa Riarrangiamento bassa alta Riarrangiamento Ipermutazione alta/bassa elevata Ipermutazione
42 Espressione dei diversi Isotipi: il cambio di classe e di forma varia le Funzioni ma non la Specificità Prima del contatto con l antigene: - Co-espressione IgM e IgD Dopo il contatto con l antigene: Produzione di forme secrete e di membrana Scambio isotipico (Switch)
43 Co-espressione IgM e IgD Le IgM (BCR con catene µ) e le IgD (BCR con catene δ) sono co-espresse dai Linfociti B al termine del differenziamento (B-mature) Meccanismo: splicing alternativo dell RNA
44 Coespressione IgM e IgD
45 Formazione di Ig Secrete e di Membrana Quasi tutte le Ig possono essere prodotte nelle due forme Meccanismo: Splicing alternativo dell RNA
46 IgM secrete e di membrana
47 SCAMBIO (" Switch") ISOTIPICO Dopo successivi contatti con lo stesso antigene, alcuni cloni di linfociti B sintetizzano isotipi diversi dalle IgM. Avviene sotto stimolo dei Linfociti T e delle citochine (IL-4, TGF e IFNγ ) Gli anticorpi variano la regione costante ma mantengono invariata la regione variabile della catena H = variano la funzione effettrice ma non variano la specificità
48 Induzione dello Scambio Isotipico
49 Meccanismo dello Switch Isotipico Ricombinazione e Delezione del DNA tra le Regioni switch (S) (sequenze geniche ricche di CG) Ogni Regione Costante, eccetto Cδ, è preceduta da un esone non traslato (esone I) e da una Regione S 1. Il segnale esterno indotto dalle Citochine attiva l esone I che apre l elica del DNA della Regione S 2. Intervento dell enzima AID che deamina la Citidina convertendola in Uridina 3. Intervento dell enzima riparatore del DNA (UNG) che rimuove l Uracile 4. Rottura del doppio filamento di DNA tramite l Endonucleasi (APE1) 5. Ricongiunzione delle due estremità di DNA tramite i meccanismi di riparazione
50 meccanismo dello Switch Isotipico I
51 Meccanismo di Rottura del DNA nello Switch Isotipico
52 Esclusione Allelica le cellule B esprimono una molecola di Ig con una sola specificità Il riarrangiamento avviene solo su un set genico La formazione di una catena (H ol) produttiva dà un segnale inibitorio sul riarrangiamento dell allele.
53 Controlllo trascrizionale durante lo sviluppo dei B (gene catena k) P P P E E P P P
54 CONTROLLO DELLA TRASCRIZIONE del gene della catena k Promotore Enhancer 5 -- OTTAMERO TATA -LVJ----- OTTAMERO --- MOTIVI kb --- MOTIVI ke ---Ck E OCT-1 OCT-1 NFkB HLH OCT-2 OCT-2 (Proteine E) Fattori di Trascrizione Lectine,IL-1,TNF,IL-2,ecc.
55 CONTROLLO DELLA TRASCRIZIONE del gene della catena H OTTAMERO --- TATA --LVDJ MOTIVI µ B -- OTTAMERO -- MOTIVI µ E Cµδγεα E ---3 OCT-1 bhlh OCT-1 bhlh (Proteine E) OCT-2 (Proteine E) OCT-2
56 Alcuni Fattori di Trascrizione attivi nei linfociti B Fattori Proteine E (bhlh) (E2A, EBF,E47.) Pax5 OCT1 e OCT2 GATA-2 PU.1 Ikaros IRF NFkB Azioni principali di controllo su: Espressione dei geni dei linfociti B, riarrangiamento locus H, sviluppo linfociti B Sviluppo progenitore linfoide B Si legano all ottamero Sviluppo cellule emopoietiche pluripotenti. Sviluppo cellule emopoietiche Maturazione linfociti Riarrangiamento della catena L pleiotropico
57 Fattori di Trascrizione nel riarrangiamento VDJ nei B E2A e EBF : controllano l iniziale riarrangiamento D H -J H attivano l espressione dei geni Rag promuovono l accessibilità della regione D-J Pax5 controlla il riarrangiamento secondario V-DJ,
Riarrangiamento genico
Riarrangiamento genico 1 3 quesiti per la comprensione Ø l esistenza nello stesso anticorpo di una parte variabile ed una costante; Ø l esistenza della enorme variabilità (diversità) del sito combinatorio;
DettagliRICONOSCIMENTO DELL ANTIGENE: IMMUNOGLUBULINE TCR COMPLESSO MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITA PROCESSAZIONE E PRESENTAZIONE DELL ANTIGENE
RICONOSCIMENTO DELL ANTIGENE: IMMUNOGLUBULINE TCR COMPLESSO MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITA PROCESSAZIONE E PRESENTAZIONE DELL ANTIGENE IMMUNOGLUBULINE TCR COMPLESSO MAGGIORE DI ISTOCOMPATIBILITA (MHC) PROCESSAZIONE
DettagliImmunologia e Immunologia Diagnostica MATURAZIONE DEI LINFOCITI
Immunologia e Immunologia Diagnostica MATURAZIONE DEI LINFOCITI Il percorso di maturazione dei linfociti Sviluppo della specicifità immunologica I linfociti B e T avviano le risposte immunitarie dopo il
DettagliDownloaded from www.immunologyhomepage.com. Riarrangiamento dei geni per le Immunoglobuline e sviluppo dei linfociti B
Downloaded from www.immunologyhomepage.com Riarrangiamento dei geni per le Immunoglobuline e sviluppo dei linfociti B I geni che codificano i recettori per gli antigeni (BCR e TCR) sono presenti in uno
DettagliImmunologia e Immunologia Diagnostica ATTIVAZIONE CELLULE B E IMMUNITÀ UMORALE
Immunologia e Immunologia Diagnostica ATTIVAZIONE CELLULE B E IMMUNITÀ UMORALE Le fasi della risposta umorale 1. Riconoscimento dell antigene (legame BCR) 2. Stimoli addizionali (T helper, citochine, complemento)
Dettagli1 Capitolo 8. Sviluppo linfocitario e riarrangiamento ed espressione dei geni dei recettori antigenici
1 Capitolo 8. Sviluppo linfocitario e riarrangiamento ed espressione dei geni dei recettori antigenici La maturazione consiste in una serie di eventi che avvengono negli organi linfoidi generativi o primari:
DettagliImmunità umorale = immunità mediata dagli anticorpi
Immunità umorale = immunità mediata dagli anticorpi ADCC Tre vie di attivazione del complemento 24 L attivazione del complemento avviene attraverso la proteolisi (clivaggio) sequenziale dei diversi frammenti
DettagliTCR e maturazione linfociti T
TCR e maturazione linfociti T Il recettore per l Ag dei linfociti T, T-Cell Receptor (TCR) eterodimero composto da catene a e b o g e d TCR a/b presente in 95% delle cellule T periferiche eterodimero legato
DettagliAttivazione linfociti B Interazione linfociti T-B Centro germinativo Maturazione affinità Cambio di classe
Downloaded from www.immunologyhomepage.com Attivazione linfociti B Interazione linfociti T-B Centro germinativo Maturazione affinità Cambio di classe Fasi della risposta umorale Fase di riconoscimento
DettagliSviluppo dei Linfociti B
Sviluppo dei Linfociti B Fase Antigene-indipendente: Midollo Organi Linfoidi Secondari Fase Antigene-dipendente: Organi Linfoidi Secondari risposta ad Antigeni T-dipendenti risposta ad Antigeni T-indipendenti
DettagliAnticorpi. Anticorpi = Immunoglobuline = Ig. La loro struttura: catene pesanti e leggere. L interazione tra anticorpo e antigene
Anticorpi Anticorpi = Immunoglobuline = Ig La loro struttura: catene pesanti e leggere Le classi o isotipi L interazione tra anticorpo e antigene Le funzioni dei diversi isotipi 1 Repertorio anticorpale
DettagliIntroduzione: gli anticorpi monoclonali
Introduzione: gli anticorpi monoclonali I) Struttura e funzioni degli anticorpi Gli anticorpi - o immunoglobuline - sono delle glicoproteine sieriche prodotti da cellule della serie linfoide; appartengono
DettagliSviluppo dei linfociti B
Sviluppo dei linfociti B Checkpoints multipli nella maturazione dei linfociti Durante lo sviluppo i linfociti che esprimono recettori per l antigene funzionali sono selezionati e sopravvivono, gli altri
DettagliI linfociti B derivano da cellule progenitrici midollari. In seguito alla secrezione di numerose citochine prodotte dalle cellule dello stroma
1 2 I linfociti B derivano da cellule progenitrici midollari. In seguito alla secrezione di numerose citochine prodotte dalle cellule dello stroma midollare, essi maturano e cioè producono ed espongono
Dettagli10/30/16. non modificato CAP al 5 e poly-a al 3. RNA messaggero: soggetto a splicing
procarioti eucarioti poli-cistronico mono-cistronico non modificato CAP al 5 e poly-a al 3 RNA messaggero: procarioti eucarioti policistronico monocistronico non modificato CAP al 5 e poly-a al 3 continuo
DettagliRNA: trascrizione e maturazione
RNA: trascrizione e maturazione Trascrizione e traduzione Nei procarioti: : stesso compartimento; negli eucarioti: : due compartimenti Pulse and chase 1) le cellule crescono in uracile radioattivo in eccesso
DettagliArgomento della lezione
Argomento della lezione I linfociti T Struttura del TCR e dei corecettori CD3, CD4 e CD8 Maturazione dei linfociti T Struttura del timo Riarrangiamento genico delle catena α e β Selezione timica: acquisizione
DettagliTrascrizione negli eucarioti
Trascrizione negli eucarioti TRASCRIZIONE EUCARIOTI Fattori di trascrizione fattori basali, attivatori (costitutivi, non costitutivi), co-attivatori, repressori Enhancer Promotore 100bp 200bp Enhancer:
Dettagli1 Capitolo 7. Recettori antigenici e molecole accessorie dei linfociti
1 Capitolo 7. Recettori antigenici e molecole accessorie dei linfociti T I linfociti T hanno una doppia specificità: per i residui di MHC e per l antigene. Il recettore che riconosce questi complessi MHC-antigene
DettagliEMATOPOIESI. Cellula staminale Progenitore. linfoide. Progenitore. mieloide. Cellula staminale pluripotente. Timo. Cellula NK. Linfocita B Linfocita T
EMATOPOIESI Cellula staminale Progenitore mieloide Progenitore linfoide Cellula staminale pluripotente Timo Linfocita B Linfocita T Cellula NK LINFOCITA PLASMACELLULA MONOCITA MATURAZIONE DEI LINFOCITI
DettagliGli Ac sono il 20% delle proteine sieriche; oggi sono chiamati immunoglobuline: Ig Le Ig sono nel plasma, nel muco, nei secreti ghiandolari e negli
ANTICORPI ANTICORPI: molecole ( glicoproteine ) prodotte in risposta ad un antigene e capaci di formare un legame specifico con la sostanza che ne ha indotto la formazione. espressi sulla superficie dei
DettagliLe immunoglobuline: struttura e funzioni
PFA APPROPRIATEZZA NELL USO DELLE IMMUNOGLOBULINE Savona 2007 Le immunoglobuline: struttura e funzioni Francesco Indiveri,M.D. Clinica di medicina interna ad orientamento immunologico Di.M.I- Università
DettagliOrganizzazione del genoma umano
Organizzazione del genoma umano Famiglie di geni o geniche Copie multiple di geni, tutte con sequenza identica o simile. La famiglia multigenica corrisponde a un insieme di geni correlati che si sono evoluti
DettagliFattori di crescita. Membrana citoplasmatica. Recettori di fattori di crescita. Proteine trasduttrici del segnale. Nucleo. Fattori trascrizionali
Fattori di crescita Recettori di fattori di crescita Membrana citoplasmatica roteine trasduttrici del segnale Nucleo Fattori trascrizionali roteine del ciclo cellulare Ciclo di divisione cellulare Fattori
DettagliDOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA. Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la. sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle
DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA Secondo il dogma centrale della biologia, il DNA dirige la sintesi del RNA che a sua volta guida la sintesi delle proteine. Tuttavia il flusso unidirezionale di informazioni
DettagliIMMUNITA. L obiettivo finale è quello di proteggere l organismo da agenti infettivi e/o antigeni estranei
IMMUNITA L uomo ha acquisito nel corso dell evoluzione tutta una serie di meccanismi difensivi che costituiscono il sistema immunitario, il quale mediante una risposta specifica e coordinata verso tutte
DettagliLa trascrizione. La trascrizione è la sintesi delle molecole di RNA sulla base di un filamento stampo di DNA
LA TRASCRIZIONE La trascrizione La trascrizione è la sintesi delle molecole di RNA sulla base di un filamento stampo di DNA Le caratteristiche dell RNA La costituzione a singolo filamento permette alle
DettagliSchema delle citochine
Schema delle citochine 13 gennaio 2011 1 Risposta innata TNF - Tumor Necrosis Factor Fonti principali: fagociti attivati, NK e mastociti. Struttura e recettore: inizialmente proteina di membrana, poi tagliata
DettagliLINFOCITI B e IMMUNITA UMORALE. I linfociti B riconoscono gli antigeni conformazione naturale (Ag solubili )
LINFOCITI B e IMMUNITA UMORALE I linfociti B sono responsabili dell IMMUNITA UMORALE o anticorpomediata. I linfociti B riconoscono gli antigeni conformazione naturale (Ag solubili ) sono i precursori delle
DettagliArgomento della lezione
Argomento della lezione Le molecole d adesione intercellulare: definizione Le famiglie delle molecole d adesione: Selectine Integrine ICAM Espressione e funzione MOLECOLE DI ADESIONE INTERCELLULARE Le
DettagliFORMAZIONE DEL LEGAME PEPTIDICO
AMINOACIDI FORMAZIONE DEL LEGAME PEPTIDICO SEQUENZA AMINOACIDICA DELL INSULINA STRUTTURA SECONDARIA DELLE PROTEINE STRUTTURA TERZIARIA DELLE PROTEINE STRUTTURA QUATERNARIA DELLE PROTEINE Definizione Processi
DettagliIMMUNITA RIMOZIONE DELL AGENTE INFETTIVO. Riconoscimento da parte di effettori preformati non
IMMUNITA INFEZIONE Immunità innata specifici RIMOZIONE DELL AGENTE INFETTIVO Riconoscimento da parte di effettori preformati non (risposta immediata 0-4 ore) Risposta indotta precoce Riconoscimento, Reclutamento
DettagliImmunologia: Testi consigliati
Immunologia: Testi consigliati -Le basi dell immunologia. Fisiopatologia del sistema immunitario. Abul K Abbas, Andrew H. Lichtman. Edizione Italiana a cura di Silvano Sozzani e Marco Pesta. Ed. Elsevier
DettagliUniversità di Roma Tor Vergata - Corso di Laurea in Scienze Biologiche - Immunologia Molecolare - dott. Claudio PIOLI - a.a.
Anticorpi generalità Riconoscimento antigene Anticorpi Molecole MHC Recettore per l Ag dei linfociti T (TCR) Anticorpi riconoscono diversi tipi di strutture antigeniche macromolecole proteine, lipidi,
DettagliProgetto Tandem Biologia saperi minimi Anno accademico Marzo 2012 COGNOME...
Progetto Tandem Biologia saperi minimi Anno accademico 2011-2012 2 Marzo 2012 COGNOME... NOME 1) Quali delle seguenti affermazioni sulla struttura primaria delle proteine è falsa? a) può essere ramificata
DettagliLe Ig sono glicoproteine costituite da 4 catene polipeptidiche:
Struttura delle Ig Le Ig sono glicoproteine costituite da 4 catene polipeptidiche: 2 catene pesanti H (heavy( heavy) di P.M. 50.000 D, formate da c/a 450 amminoacidi 2 catene leggere L (light) Di P.M.
DettagliImmunità umorale = immunità mediata dagli anticorpi ADCC
Immunità umorale = immunità mediata dagli anticorpi ADCC 1 2 Necessari 2 segnali per attivare i linfociti B Primo segnale: BCR Secondo segnale = - Antigeni timo-dipendenti (TD):. cellule T adiuvanti (T
DettagliStruttura dei nucleotidi...6 Modello di Watson e Crick...10 Organizzazione strutturale superiore del DNA...13 DUPLICAZIONE DEL DNA...
ACIDI NUCLEICI...2 FUNZIONI DEL DNA...5 FUNZIONI DELL RNA...5 I NUCLEOTIDI...6 Struttura dei nucleotidi...6 Modello di Watson e Crick...10 Organizzazione strutturale superiore del DNA...13 DUPLICAZIONE
DettagliTipi di immunità acquisita. www.uniroma2.it/didattica/immunotlb
Tipi di immunità acquisita Caratteristiche dell immunità acquisita Espansione clonale Fasi della risposta immunitaria acquisita Specificità, memoria, risoluzione delle risposte immunitarie acquisite Immunità
DettagliImmunologia del sistema materno-fetale. Fisiologia e biochimica degli Anticorpi
Immunologia del sistema materno-fetale Fisiologia e biochimica degli Anticorpi Le due vie dell immunità Schema del contatto linfocita T helper - linfocita B CD4 L interazione avviene tramite MHC classe
Dettagli1.4 ORGANIZZAZIONE DEI GENI DELLE IG E DEL TCR... 12 1.4.1 Immunoglobuline... 14 1.4.2 TCR... 15
INTRODUZIONE... 4 CAPITOLO 1:... 5 GENETICA DELLE IMMUNOGLOBULINE E DEL T-CELL RECEPTOR... 5 1.1 INTRODUZIONE... 5 1.2 LA RISPOSTA IMMUNITARIA... 6 1.3 STRUTTURA MOLECOLARE DELLE IG E DEL TCR... 8 1.3.1
DettagliContenuto di DNA aploide in alcune specie
Contenuto di DNA aploide in alcune specie 1-10 2 kb 10 3 kb 10 4 kb 10 5-10 8 kb Dimensioni del genoma Paradosso del valore C Non c è una correlazione tra la quantità di DNA e la complessità di un organismo
DettagliTrascrizione negli Eucariotici
Trascrizione negli Eucariotici Cytoplasm DNA RNA Transcription RNA Processing mrna G Nucleus AAAAAA Export G AAAAAA CLASSI DI GENI Le unità di trascrizione eucariotiche sono più complesse di quelle procariotiche
DettagliLa trascrizione del DNA
La trascrizione del DNA I prodotti iniziali dei geni consistono in molecole di Acido Ribonucleico Dogma centrale DNA RNA polipeptide RNA/DNA Proprieta dell RNA - Prodotto a partire dal DNA stampo (trascrizione)
DettagliANNO SCOLASTICO 2013/2014 PROF. FAUSTO PITROLINO PROGRAMMA SVOLTO DI SCIENZE CLASSE 3^A
LICEO SCIENTIFICO STATALE «GALILEO GALILEI» Via Ceresina 17 - Tel. 049 8974487 Fax 049 8975750 35030 SELVAZZANO DENTRO (PD) ANNO SCOLASTICO 2013/2014 PROF. FAUSTO PITROLINO PROGRAMMA SVOLTO DI SCIENZE
Dettagli-85% del genoma é trascritto in RNA -Solo 1.1% codifica per proteine (c.a geni) -Le proteine sono milioni ( ogni gene più proteine) I GENI SONO
Replication -85% del genoma é trascritto in RNA -Solo 1.1% codifica per proteine (c.a 20000 geni) -Le proteine sono milioni ( ogni gene più proteine) I GENI SONO QUINDI AMBIGUI I processi epigenetici,tutti
DettagliIl sistema immunitario
1 Il sistema immunitario COMPONENTI MOLECOLARI E CELLULARI. Meccanismi e caratteristiche delle risposte immunitarie; Risposte umorali e cellulari; Teoria della selezione clonale; Versatilità, specificità
Dettagli1 Attivazione delle cellule B e produzione di anticorpi
1 Attivazione delle cellule B e produzione di anticorpi 1.1 Caratteristiche generali della risposta umorale Il processo di attivazione delle cellule B è sequenziale. I linfociti B maturi e in grado di
DettagliScaricato da www.sunhope.it. Sviluppo linfocitario
Sviluppo linfocitario sviluppo linfocita T -Indipendente dall'antigene non-self idiotipo TCR repertorio CD3 coorecettori CD4 CD8 Cellule con TCR verso le MHC autologhe: restrizione per le molecole MHC
DettagliDuplicazione del DNA. 6 Dicembre 2007
Duplicazione del DNA 6 Dicembre 2007 Duplicazione - Trascrizione - Traduzione DNA Trascrizione DNA - La DUPLICAZIONE è il processo che porta alla formazione di copie delle molecole di DNA ed al trasferimento
DettagliTRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE
TRASDUZIONE DEL SEGNALE CELLULARE RECETTORI I recettori ormonali sono proteine (spesso glicoproteine) capaci di riconoscere e legare l ormone L interazione tra ormone e recettore è estremamente specifica
DettagliVettori derivati dal fago λ: batteriofagi filamentosi M13
Vettori derivati dal fago λ: batteriofagi filamentosi M13 A. Phage display: esibizione della proteina clonata in M13 ed esposta sulla superficie del batteriofago (facile screening dei ricombinanti) mediante
DettagliCos,tuzione del sistema immunitario
Le funzioni Il sistema immunitario ha lo scopo di individuare ed eliminare le sostanze estranee (NON SELF), e quindi potenzialmente dannose, con cui il nostro organismo viene a contatto quali: batteri,
DettagliDati Relativi all organizzazione didattica. Programma dell insegnamento per l anno accademico 2012/2013
Dati Relativi all organizzazione didattica Programma dell insegnamento per l anno accademico 2012/2013 Obiettivi formativi generali (risultati di apprendimento previsti e competenze da acquisire): Obiettivi
DettagliCONTROLLO DELL ESPRESSIONE GENICA NEI PROCARIOTI
CONTROLLO DELL ESPRESSIONE GENICA NEI PROCARIOTI Unità trascrizionale E. Coli possiede diversi fattori sigma generale shock da calore carenza di azoto sintesi flagellare stress calore e sali Fattori sigma
DettagliIMMUNOISTOCHIMICA branca dell istochimica in cui si ottiene la localizzazione di sostanze nelle cellule e nei tessuti con l impiego di reazioni tra
IMMUNOISTOCHIMICA branca dell istochimica in cui si ottiene la localizzazione di sostanze nelle cellule e nei tessuti con l impiego di reazioni tra antigene e anticorpo Antigene è qualsiasi sostanza che,
DettagliClassi e sottoclassi di anticorpi
Classi e sottoclassi di anticorpi Anticorpi: classi e sottoclassi In base alla catena pesante gli anticorpi sono divisi in classi e sottoclassi Classi o isotipi IgA, IgD, IgE, IgG, IgM Sottoclassi IgA1
DettagliDIAGNOSTICA COLLATERALE IN MEDICINA INTERNA VETERINARIA
Alma Mater Studiorum Università di Bologna DOTTORATO DI RICERCA DIAGNOSTICA COLLATERALE IN MEDICINA INTERNA VETERINARIA Ciclo XXII Settore scientifico disciplinare di afferenza: Vet/08 Clinica Medica Veterinaria
DettagliTipi di ricombinazione
Tipi di ricombinazione Omologa tra sequenze molto simili (durante la meiosi) Sito-Specifica tra sequenze con limitata similarità. Coinvolge siti specifici Transposizione movimento di elementi di DNA da
DettagliGeni che regolano la divisione cellulare
Geni che regolano la divisione cellulare!geni il cui prodotto proteico promuove un aumento del numero di cellule (oncogeni) Oncogeni = acceleratori!geni il cui prodotto proteico induce una riduzione del
DettagliRegione cerniera monomero regione cerniera
Regione cerniera Tutte le Ig, sia quelle secrete che quelle presenti sulla membrana plasmatica dei linfociti B, sono costituite da quattro catene proteiche, due pesanti (H, da heavy, in rosso nel disegno)
DettagliKIR EVOLUZIONE RAPIDA E DIVERSIFICATA DEI RECETTORI DELL IMMUNITA INNATA E ADATTATIVA
KIR EVOLUZIONE RAPIDA E DIVERSIFICATA DEI RECETTORI DELL IMMUNITA INNATA E ADATTATIVA C.Vilches, P. Parham Natural Killer Cellule di origine linfoide la cui funzione è lisare le cellule infettate da virus
DettagliLA TRASCRIZIONE. Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene
LA TRASCRIZIONE Dipartimento di Scienze Agronomiche e Genetica Vegetale Agraria Giovanna Attene GLI ACIDI RIBONUCLEICI Nelle cellule nucleate la sintesi proteica avviene nel citoplasma, mentre il DNA si
DettagliIL COMPLEMENTO Sistema di numerose proteine plasmatiche, molte con attività proteolitica, capaci di attivarsi a cascata
IL COMPLEMENTO Sistema di numerose proteine plasmatiche, molte con attività proteolitica, capaci di attivarsi a cascata I componenti del complemento mediano funzioni che portano indirettamente o direttamente
DettagliCROMATINA ISTONI. Proteine relativamente piccole, con forte carica positiva per la presenza degli aminoacidi lisina e arginina
CROMATINA Complesso molecolare formato da DNA, istoni e proteine non istoniche ISTONI Proteine relativamente piccole, con forte carica positiva per la presenza degli aminoacidi lisina e arginina Si conoscono
DettagliE. Giordano 16/09/2010
GRUPPO NAZIONALE DI BIOINGEGNERIA XXIX Scuola Annuale BIOLOGIA SINTETICA Bressanone 13-17 settembre 2010 1/41 COSTITUENTI MOLECOLARI DELLO CHASSIS CELLULARE Emanuele GIORDANO II Facoltà di Ingegneria Dipartimento
DettagliOrganizzazione del genoma umano I
Organizzazione del genoma umano I LEZIONE 7 1 Oggi, uno degli obiettivi prioritari è la comprensione dei meccanismi mediante i quali le informazioni contenute nel materiale genetico portano, partendo da
Dettagli3 modulo didattico - Le
3 modulo didattico - Le mutazioni del DNA e le malattie monogeniche. Le mutazioni del genoma umano Mutazione: qualsiasi cambiamento permanente ed ereditabile del DNA Mutazione ereditata proveniente dai
DettagliI CONTROLLI IMMUNOEMATOLOGICI SUL DONATORE E SUL PRODOTTO. Dr.ssa Loredana Gobbi Medicina Trasfusionale Ancona
I CONTROLLI IMMUNOEMATOLOGICI SUL DONATORE E SUL PRODOTTO Dr.ssa Loredana Gobbi Medicina Trasfusionale Ancona 9 maggio 2011 IMMUNOEMATOLOGIA Ricerca e caratterizzazione di: Antigeni eritrocitari che determinano
DettagliIl flusso e la regolazione dell informazione genica. Lezione nr. 8 Psicobiologia
Il flusso e la regolazione dell informazione genica Lezione nr. 8 Psicobiologia L informazione che viene trascritta non riguarda tutto il DNA ma solo delle particolari sequenze definite GENI. Tipologie
DettagliTRASCRIZIONE e TRADUZIONE
TRASCRIZIONE e TRADUZIONE Trascrizione e traduzione Dogma centrale della biologia molecolare: processo con cui l informazione contenuta nel DNA dirige la sintesi delle proteine. Trascrizione Maturazione
DettagliLezione 12. Origine degli introni
Lezione 12 Origine degli introni Nature Reviews Genetics 2006 Introni di gruppo I batteri, organelli identificati circa 1500 Introni di gruppo II identificati circa 200 Introni con spliceosomi genoma nucleare
DettagliLa nuova biologia.blu
David Sadava, David M. Hillis, H. Craig Heller, May R. Berenbaum La nuova biologia.blu Il corpo umano PLUS 2 Capitolo C6 Il sistema linfatico e l immunità 3 Il sistema linfatico /1 Il sistema linfatico
DettagliRegolazione dell espressione genica EUCARIOTI
Regolazione dell espressione genica EUCARIOTI Regolazione della espressione genica Molte proteine sono comuni a tutte le cellule RNA polimerasi, proteine ribosomali, enzimi che regolano il metabolismo,
DettagliRegolazione dell espressione genica nei batteri e nei batteriofagi
Regolazione dell espressione genica nei batteri e nei batteriofagi Prof. Renato Fani Lab. di Evoluzione Microbica e Molecolare Dip.to di Biologia Evoluzionistica,Via Romana 17-19, Università di Firenze,
DettagliTraduzione. Trascrizione
Duplicazione del DNA IL DNA è LA MOLECOLA DEPOSITARIA DELL INFORMAZIONE GENICA CHE DEVE ESSERE EREDITATA DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE. PERTANTO LA STRUTTURA DEL DNA DEVE ESSERE TALE DA SODDISFARE AL MEGLIO
DettagliCorso di Laurea in Farmacia Insegnamento di BIOCHIMICA. Angela Chambery Lezione 11
Corso di Laurea in Farmacia Insegnamento di BIOCHIMICA Angela Chambery Lezione 11 Funzioni delle proteine Concetti chiave: La varietà strutturale delle proteine consente loro di svolgere un enorme quantità
DettagliSINTESI DELL RNA. Replicazione. Trascrizione. Traduzione
SINTESI DELL RNA Replicazione Trascrizione Traduzione L RNA ha origine da informazioni contenute nel DNA La TRASCRIZIONE permette la conversione di una porzione di DNA in una molecola di RNA con una sequenza
DettagliClassi e sottoclassi di anticorpi
Classi e sottoclassi di anticorpi Anticorpi: classi e sottoclassi In base alla catena pesante gli anticorpi sono divisi in classi e sottoclassi Classi o isotipi IgA, IgD, IgE, IgG, IgM Sottoclassi IgA1
DettagliLA TRASCRIZIONE. Titolo modulo: Biologia applicata alla ricerca Biomedica. Materiale Didattico. Docente:
Materiale Didattico Titolo modulo: Biologia applicata alla ricerca Biomedica LA TRASCRIZIONE Docente: FLUSSI DI INFORMAZIONE ATTRAVERSO LA CELLULA 1. Accessibilità del genoma 2. Assemblaggio del complesso
DettagliBiologia Molecolare. CDLM in CTF La trascrizione negli eucarioti
Biologia Molecolare CDLM in CTF 2010-2011 La trascrizione negli eucarioti I meccanismi della trascrizione Organizzazione generale delle sequenze regolative Il macchinario generale della trascrizione Si
DettagliMUTAZIONI. -Spontanee. -appaiamenti vacillanti*, depurinazione, deaminazione e sequenze ripetute portano ad errori durante la replicazione
MUTAZIONI -Spontanee -appaiamenti vacillanti*, depurinazione, deaminazione e sequenze ripetute portano ad errori durante la replicazione -errori durante il riparo -errori durante la meiosi -Indotte -agenti
DettagliAnalisi dell attività. antimicrobica ed antivirale. dei prodotti di geni codificanti gli anticorpi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PARMA Dottorato di Ricerca in Microbiologia e Virologia Ciclo XXVII Analisi dell attività antimicrobica ed antivirale dei prodotti di geni codificanti gli anticorpi Coordinatore:
DettagliIL CONTROLLO DELL ESPRESSIONE GENETICA
IL CONTROLLO DELL ESPRESSIONE GENETICA INDICE Scopo della regolazione genica Geni costitutivi e non costitutivi Regolazione genica dei procarioti Il modello dell operone Operone del triptofano e del lattosio
DettagliAlcune molecole presenti sulla membrana delle cellule di ciascuno di noi, sono un po differenti tra una persona e l altra. Queste molecole vengono
Alcune molecole presenti sulla membrana delle cellule di ciascuno di noi, sono un po differenti tra una persona e l altra. Queste molecole vengono dette antigeni di istocompatibilità. Il sistema immunitario
DettagliCiclo Cellulare Mitosi Meiosi
Ciclo Cellulare Mitosi Meiosi CORREDO CROMOSOMICO E DIVISIONE CELLULARE NELL UOMO CROMOSOMI n:23 (22 somatici, 1 sessuale) CELLULE APLOIDI: 1n CELLULE DIPLOIDI: 2n Nelle cellule diploidi una serie di 23
DettagliA COSA SERVE il CLONAGGIO del DNA?? COME FUNZIONA il CLONAGGIO del DNA? COME FUNZIONA il CLONAGGIO del DNA?
A COSA SERVE il CLONAGGIO del DNA?? CREARE COPIE IDENTICHE (= CLONI) DI UN FRAMMENTO DI DNA DIFFERENZE con la PCR: è una reazione in vivo sfrutta l apparato di replicazione del DNA della cellula ospite
DettagliSoluzioni ai problemi del Capitolo 15. Domande concettuali
Soluzioni ai problemi del Capitolo 15 Domande concettuali C1. 1. La struttura DNA-cromatina. Questo livello comprende l amplificazione genica, un aumento del numero di copie; riarrangiamenti di geni, come
DettagliDNA - RNA. Nucleotide = Gruppo Fosforico + Zucchero Pentoso + Base Azotata. Le unità fondamentali costituenti il DNA e l RNA sono i Nucleotidi.
DNA - RNA Le unità fondamentali costituenti il DNA e l RNA sono i Nucleotidi. Nucleotide = Gruppo Fosforico + Zucchero Pentoso + Base Azotata. Esistono 4 basi azotate per il DNA e 4 per RNA Differenze
DettagliIl SISTEMA IMMUNITARIO
Il SISTEMA IMMUNITARIO RETE DIFENSIVA CONTRO INFEZIONI MICROBICHE, SOSTANZE ESTRANEE E CANCRO IMMUNOLOGIA: STUDIO DELLE CELLULE, DELLE MOLECOLE E DEI MECCANISMI ATTRAVERSO I QUALI IL S.I. PROTEGGE IL S.I.
Dettagli18. LA CROMATINA E IL CONTROLLO TRASCRIZIONALE DELLA ESPRESSIONE GENICA! DR. GIUSEPPE LUPO!
18. LA CROMATINA E IL CONTROLLO TRASCRIZIONALE DELLA ESPRESSIONE GENICA! DR. GIUSEPPE LUPO! Il DNA Eʼ ORGANIZZATO IN CROMOSOMI! I CROMOSOMI SONO! COSTITUITI DA CROMATINA:! DNA ASSOCIATO A PROTEINE.! LO
DettagliReplicazione Lewin, IL GENE VIII, Zanichelli editore S.p.A. Copyright 2006
Replicazione Lewin, IL GENE VIII, Zanichelli editore S.p.A. Copyright 2006 Replicazione Ciclo cellulare Lewin, IL GENE VIII, Zanichelli editore S.p.A. Copyright 2006 Arthur Kornberg, 1970 Replicazione
DettagliIL CODICE GENETICO E I CARATTERI EREDITARI
IL CODICE GENETICO E I CARATTERI EREDITARI Il DNA porta le informazioni genetiche scritte nella sequenza di basi. Qualunque sequenza è possibile. Il DNA virus più semplici: 5000 basi appaiate; 46 cromosomi
DettagliRecettori per gli antigeni
Recettori 1 TM U U Recettori della morte Tirosina-chinasi Serina-Treonina-chinasi Con attività chinasica intrinseca Recettori per gli antigeni Recettori per citochine Recettori per gli Senza antigeni attività
DettagliIl genoma dei batteri è organizzato in operon. Un operon è una unità trascrizionale indipendente, formata da (2-15) geni regolati da un solo promotore
Il genoma dei batteri è organizzato in operon Un operon è una unità trascrizionale indipendente, formata da (2-15) geni regolati da un solo promotore I geni di un operon sono diversi, ma concorrono allo
DettagliI VIRUS. Tutti i virus esistono in due stati: EXTRACELLULARE e INTRACELLULARE. Nel primo caso si parla comnemente di virioni o particelle virali.
I VIRUS Un virus è definito come materiale nucleico (DNA o RNA) organizzato in una struttura di rivestimento proteico. Il materiale nucleico del virus contiene l informazione necessaria alla sua replicazione
DettagliLA DIAGNOSI DEI LINFOMI MALIGNI ATTRAVERSO TECNICHE DI BIOLOGIA MOLECOLARE
LA DIAGNOSI DEI LINFOMI MALIGNI ATTRAVERSO TECNICHE DI BIOLOGIA MOLECOLARE Dott.ssa Cristina Colarossi Anatomia Patologica Istituto Oncologico del Mediterraneo Catania Linfomi I Linfomi sono malattie monoclonali
DettagliPresentazione dell antigene tramite TCR
Presentazione dell antigene tramite TCR Elena Adinolfi Il recettore della cellula T (TCR) Il TCR è il recettore per l antigene delle cellule T. In maniera analoga a quanto accade per le cellule B ad ogni
DettagliIl modello del Replicone
Il modello del Replicone Il replicone copre l intera regione di DNA replicata a partire da una singola origine di replicazione (es. il genoma di E.coli corrisponde ad un singolo replicone). Il replicone
Dettagli