Effetti dell Incertezza del Lavoro e della Disoccupazione sulla Salute
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- Eva Romagnoli
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1 Effetti dell Incertezza del Lavoro e della Disoccupazione sulla Salute Modificato da: WHO. Social Determinants of Health: The Solid Facts. II Ed, Wilkinson R, Marmot M (Eds). Denmark, 2003.
2 Modificato da: WHO. Social Determinants of Health: The Solid Facts. II Ed, Wilkinson R, Marmot M (Eds). Denmark, Livello di Controllo del Lavoro Auto-Dichiarato ed Incidenza delle Malattie Cardiache di Tipo Coronarico in Uomini e Donne
3 Livelli di Integrazione Sociale e Mortalità in Cinque Studi Prospettici Modificato da: WHO. Social Determinants of Health: The Solid Facts. II Ed, Wilkinson R, Marmot M (Eds). Denmark, 2003.
4 L importanza dei comportamenti Oltre la metà delle cause di morte più frequenti sono il risultato di 7 fattori di rischio: alta pressione del sangue fumo di tabacco elevato consumo di alcol troppo colesterolo nel sangue sovrappeso scarso consumo di frutta e verdura scarsa attività fisica Fonte: WHO, European Strategy on Noncommunicable Diseases,
5 Prevenzione e Medicina Preventiva PREVENZIONE Ogni attività messa in opera per evitare che all azione sugli individui degli agenti eziologici o dei fattori di rischio faccia seguito la perdita della salute o la diminuzione del suo livello. MEDICINA PREVENTIVA L'insieme degli interventi messi in atto individualmente dal medico a scopo preventivo. Atti medici che sono rivolti ad evitare nel singolo l insorgenza degli eventi morbosi o le loro complicanze o cronicizzazioni. Igiene e Medicina Preventiva potranno ritrovarsi su di una unica strada, indirizzate verso una meta comune. Promuovere e conservare la salute antica e solenne definizione della prima; obiettivo prestigioso da raggiungere per la seconda Bruno Angelillo
6 I livelli della Prevenzione Si distinguono tre differenti livelli di prevenzione: prevenzione primaria (o eziologico-ambientale); prevenzione secondaria (o patogenetico-clinica); prevenzione terziaria (o riabilitativo-sociale).
7 Prevenzione primaria Prevenzione primaria (o eziologico-ambientale): è quella tendente alla promozione della salute ed alla individuazione dei soggetti predisposti, mediante interventi sull ambiente e sull individuo con l eliminazione dei fattori di rischio. Hee is a better physician that keeps diseases off us, than hee that cures them being on us. Prevention is so much better than healing, because it saves us the labor of being sick. Thomas Adams, XVII secolo d.c. Alcuni esempi: interventi di educazione alimentare nelle scuole per una corretta nutrizione; acido folico prima della gravidanza e nei tre mesi successivi per la prevenzione dei difetti congeniti del tubo neurale; vaccino pneumococcico polivalente per la prevenzione delle infezioni pneumococciche, in particolare respiratorie, nei soggetti a rischio, di età superiore a 2 anni; negli anziani, specie se affetti da bronchite cronica; nei pazienti affetti da drepanocitosi; nei soggetti asplenici; nei soggetti già splenectomizzati o da splenectomizzare; nei pazienti immunodepressi; vaccinare le ragazze tra i 9 ed i 13 anni d età con due dosi di vaccino anti-hpv per la prevenzione del carcinoma della cervice uterina; uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) per la manipolazione dei rifiuti sanitari; bonifica ambientale dei siti contaminati da amianto (es. rimozione e smantellamento delle lastre in eternit).
8 Il vaccino anti-influenzale Il vaccino antinfluenzale è indicato per tutti i soggetti che desiderano evitare la malattia influenzale e che non abbiano specifiche controindicazioni. Tuttavia, in accordo con gli obiettivi della pianificazione sanitaria nazionale e con il perseguimento degli obiettivi specifici del programma di immunizzazione contro l'influenza, tale vaccinazione viene offerta attivamente e gratuitamente ai soggetti che per le loro condizioni personali corrano un maggior rischio di andare incontro a complicanze nel caso contraggano l'influenza. Sulla base della Circolare del Ministero della Salute Prevenzione e controllo dell influenza: raccomandazioni per la stagione , la vaccinazione antinfluenzale è raccomandata per: soggetti di età pari o superiore a 65 anni; bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti fino a 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza (malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio, incluse le seguenti: l'asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronicoostruttiva-bpco; malattie dell'apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite; diabete mellito ed altre malattie metaboliche, inclusa l'obesità con BMI >30 e gravi patologie concomitanti; insufficienza renale cronica; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori; malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; patologie associate ad aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie come, ad esempio, malattie neuromuscolari; epatopatie croniche); bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale; donne che all inizio della stagione epidemica si trovino nel secondo e terzo trimestre di gravidanza; individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti; medici e personale sanitario di assistenza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori (Forze di Polizia, Vigili del Fuoco, altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa; a tale riguardo, è facoltà delle Regioni/PP.AA. definire i principi e le modalità dell offerta a tali categorie); personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, addetti all attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori, vaccinatori, veterinari pubblici e libero-professionisti). E pratica internazionalmente diffusa l offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale da parte dei datori di lavoro ai lavoratori particolarmente esposti per attività svolta e al fine di contenere ricadute negative sulla produttività.
9 Prevenzione secondaria Prevenzione secondaria (o patogenetico-clinica): è basata sullo screening e sulla diagnosi precoce degli stati morbosi. Scopo della prevenzione nella popolazione a rischio è quello di anticipare il più possibile la scoperta di uno stato morboso. La malattia, prima di manifestarsi, si svolge ed esordisce a luci spente nella lotta silenziosa dei tessuti; là è la radice dei morbi, là va tempestivamente scoperta e bonificata. Di qui la necessità della visita precoce, di quella esplorazione profilattica che deve scaturire da quelle periodiche verifiche dello stato di salute che, interessando dapprima il singolo, finiscono, poi, per tutelare le condizioni sanitarie di tutta la collettività. Questo controllo, per essere veramente utile, deve potersi inserire in quella globalità, continuità e capillarità da considerarsi indispensabili per l attuazione di una buona medicina preventiva. Alcuni esempi: Pap test per la diagnosi precoce del carcinoma della cervice uterina; screening mammografico per la diagnosi precoce del carcinoma della mammella; screening per l ipotiroidismo congenito nei nuovi nati (nella prima settimana di vita). Bruno Angelillo
10 Prevenzione terziaria Prevenzione terziaria (o riabilitativo-sociale): è basata sulla prevenzione delle recidive, sulla riabilitazione psico-fisica e sul reinserimento sociale dei soggeti colpiti da malattia. Promuovere la prevenzione terziaria vuol dire promuovere percorsi che garantiscano la continuità della presa in carico di target particolarmente fragili, quali anziani, malati cronici, portatori di polipatologie, disabili. Alcuni esempi: riabilitazione neurologica dopo uno stroke; riabilitazione motoria dopo un intervento di artroprotesi; riabilitazione cardiologica dopo un infarto del miocardio; riabilitazione respiratoria nei pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO).
11 Asclepio ed Igea
12 Jim Collins - Level 5 Leadership
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