D.lgs. N. 81 Del 9 Aprile 2008 SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

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1 CONVEGNO DI STUDIO E AGGIORNAMENTO AMMINISTRATIVO AGOSTO 2008 ISTITUTO SUORE TERZIARIE FRANCESCANE ELISABETTINE D.lgs. N. 81 Del 9 Aprile 2008 SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO 27 agosto 2008 studio.sipro sipro@ .itit

2 ARTICOLO 1 DELLA LEGGE 3 AGOSTO 2007, N. 123 Le disposizioni contenute nel presente decreto legislativo costituiscono attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, per il riassetto e la riforma delle norme vigenti in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratorineiluoghidilavoro,medianteil riordino e il coordinamento delle medesime in un unico testo normativo.

3 precisazione iniziale Il D.Lgs. 81/08 non è il tanto atteso TESTO UNICO!!! Perché non ha abrogato e quindi assorbito TUTTE le leggi e le norme preesistenti

4 Vengono abrogati (solamente ): DPR 547/55 DPR 164/56 DPR 303/56 (tranne art ISPETTORI) D.Lgs. 277/91 D.Lgs.626/94 D.Lgs.493/96 (segna.) D.Lgs.494/96 (d.c.) D.Lgs.187/05 (vibr.) Art, 36 bis, c.1 e 2 D.L.223/06 (convertito e modificato L.248/06 - contr. evasione) L.123/07 (tranne artt.4, 8,9,10,11,12) Ogni altra disposizione legislativa incompatibile

5 unico testo normativo E pur sempre un unico testo normativo 306 articoli XIII Titoli 51 Allegati (Compresi all.3a e 3B) È complesso ma non complicato Innova ma non stravolge

6 Lo schema TITOLO I CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II SISTEMA ISTITUZIONALE CAPO III GESTIONE DELLA PREVENZIONE NEI LUOGHI DI LAVORO CAPO IV DISPOSIZIONI PENALI TITOLO II Luoghi di lavoro TITOLO III Uso delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di Protezione individuale TITOLO IV: Cantieri temporanei o mobili TITOLO V Segnaletica di salute e sicurezza sul lavoro TITOLO VI: Movimentazione Manuale dei Carichi TITOLO VII Attrezzature munite di Video Terminale Titolo VIII Agenti Fisici Titolo IX Sostanze pericolose Titolo X Esposizione ad Agenti biologici Titolo XI Protezione atmosfere esplosive Titolo XII Disposizioni diverse in materia penale Titolo XIII Norme transitorie e finali Allegati dal I al LI

7 FINALITA Il D.lgs intende garantire sul territorio nazionale l uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori siano essi subordinati, autonomi od equiparati

8 LE PRINCIPALI NOVITA Definizione di lavoratore Soggetti equiparati al lavoratore Computo dei lavoratori Sistema istituzionale Campo di applicazione Formazione del RSPP Comunicazioni obbligatorie DVR DUVRI Informazione formazione lavoratori Sanzioni

9 Definizioni (articolo 2) LAVORATORE NUOVO T.U. Persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e familiari. precedente normativa Persona che presta il proprio lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro

10 SOGGETTI EQUIPARATI AL LAVORATORE soci lavoratori di cooperativa; soci di società, anche di fatto, che prestano attività; associati in partecipazione (art e seguenti c.c.); tirocini formativi e di orientamento (legge n. 196/97); soggetti formati per promuovere e realizzare l alternanza studio/lavoro o agevolare le scelte professionali con la conoscenza diretta del mondo del lavoro; allievi degli istituti di istruzione ed universitari; partecipanti ai corsi di formazione professionale in cui si faccia uso di laboratori, attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, compresi i VDT.

11 COMPUTO DEI LAVORATORI (numero lavoratori / particolari obblighi) non sono computati: icollaboratorifamiliaridicui all'articolo 230-bis del codice civile; gli allievi degli istituti di istruzione e universitari i lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo determinato,. i lavoratori che svolgono prestazioni occasionali.. i volontari, come definiti dalla legge 11 agosto 1991, n. 266,.

12 SISTEMA ISTITUZIONALE Comitato per l'indirizzo e la valutazione delle politiche attive e per il coordinamento nazionale delle attivita' di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro Comitati regionali di coordinamento Sistema informativo nazionale per la prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP)

13 CAMPO DI APPLICAZIONE articolo 3 Tutti i lavoratori e lavoratrici subordinati, autonomi ed equiparati Tutti i settori d attività, privati e pubblici, e tutte le tipologie di rischio

14 LE PRINCIPALI FIGURE INDIVIDUATE DAL T.U. SICUREZZA IL DATORE DI LAVORO DIRIGENTE IL PREPOSTO IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE GLI ADDETTI ALL EMERGENZA: ANTINCENDIO E PRIMO SOCCORSO IL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA IL MEDICO COMPETENTE, qualora sia previsto l obbligo di sorveglianza sanitaria.

15 DATORE DI LAVORO SOGGETTO TITOLARE DEL RAPPORTO DI LAVORO CON IL LAVORATORE O, COMUNQUE, IL SOGGETTO CHE, SECONDO IL TIPO E L'ASSETTO DELL'ORGANIZZAZIONE NEL CUI AMBITO IL LAVORATORE PRESTA LA PROPRIA ATTIVITA', HA LA RESPONSABILITA' DELL'ORGANIZZAZIONE STESSA O DELL'UNITA' PRODUTTIVA IN QUANTO ESERCITA I POTERI DECISIONALI E DI SPESA.

16 DIRIGENTE PERSONA CHE, IN RAGIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI E DI POTERI GERARCHICI E FUNZIONALI ADEGUATI ALLA NATURA DELL'INCARICO CONFERITOGLI, ATTUA LE DIRETTIVE DEL DATORE DI LAVORO ORGANIZZANDO L'ATTIVITA' LAVORATIVA E VIGILANDO SU DI ESSA;

17 PREPOSTO PERSONA CHE, IN RAGIONE DELLE COMPETENZE PROFESSIONALI E NEI LIMITI DI POTERI GERARCHICI E FUNZIONALI ADEGUATI ALLA NATURA DELL'INCARICO CONFERITOGLI, SOVRINTENDE ALLA ATTIVITA' LAVORATIVA E GARANTISCE L'ATTUAZIONE DELLE DIRETTIVE RICEVUTE, CONTROLLANDONE LA CORRETTA ESECUZIONE DA PARTE DEI LAVORATORI ED ESERCITANDO UN FUNZIONALE POTERE DI INIZIATIVA;

18 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Il Datore di Lavoro può : auto-nominarsi nominare altro soggetto esterno o interno all azienda L AUTO-NOMINA è ammessa nelle Aziende artigiane e industriali fino a 30 addetti

19 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE la formazione obbligatoria I corsi di formazione RSPP per titolari/leg. Rapp. : durata minima16 / massima 48 ore Novità corsi di aggiornamento (anche per coloro che si sono auto-nominati in sanatoria prima del dicembre 1996), da definire tramite Accordo Stato/Regioni.

20 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE la formazione obbligatoria IL RSPP esterno (es: Consulenti Sicurezza) oppure interno/dipendente della azienda, deve : essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore frequentare specifici corsi di formazione (a seconda del tipo di attività aziendale, da un minimo di 64 a un massimo di 120 ore).

21 IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE L auto-nomina Novità: non è più dovuto l invio all Organo di Vigilanza AUSL va inviata per conoscenza al Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

22 ADDETTI ALL EMERGENZA ADDETTO PREVENZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE ADDETTO PRIMO SOCCORSO L incarico può essere ricoperto sia da un titolare sia da un dipendente dell impresa I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione Gli incaricati devono essere opportunamente formati e dotati delle attrezzature adeguate.

23 ADDETTO PREVENZIONE INCENDI ED EVACUAZIONE Formazione sarà ridefinita con apposito decreto, nel frattempo si applica il DM 10/3/98 il quale prevede un corso per: ATTIVITA' A RISCHIO DI INCENDIO BASSO DURATA 4 ORE ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCENDIO MEDIO DURATA 8 ORE ATTIVITÀ A RISCHIO DI INCENDIO ELEVATO DURATA 16 ORE Una azienda si considera a Medio Rischio Incendio quando è soggetta a richiesta di Certificato Prevenzione Incendi dei Vigili del Fuoco

24 ADDETTO PRIMO SOCCORSO compiti mantenere in efficienza i presidi medico aziendali (cassetta o pacchetto di pronto soccorso) aggiornare i recapiti telefonici dei servizi pubblici competenti intervenire in caso d infortunio onde evitare che l infortunato venga soccorso in modo non corretto

25 ADDETTO PRIMO SOCCORSO Formazione - DM 388/2003 invariato Sono identificati tre gruppi di aziende: Gruppo A I) attività industriali a rischio di incidente rilevante (legge Seveso), centrali termoelettriche, impianti e laboratori nucleari, aziende estrattive ed altre attività minerarie, lavori in sotterraneo, aziende per la fabbricazione di esplosivi, polveri e munizioni. II) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori appartenenti o riconducibili ai gruppi tariffari INAIL con indice infortunistico di inabilità permanente superiore a quattro III) Aziende o unità produttive con oltre cinque lavoratori a tempo indeterminato del comparto dell'agricoltura. Gruppo B aziende o unità produttive con tre o più lavoratori che non rientrano nel gruppo A. Gruppo C aziende o unità produttive con meno di tre lavoratori che non rientrano nel gruppo A.

26 ADDETTO PRIMO SOCCORSO Formazione E svolta da personale medico ed ha cadenza triennale DURATA E TIPOLOGIA DEI CORSI gruppo A Corso di formazione di 16 ore Corso di aggiornamento di 6 ore gruppo B Corso di formazione di 12 ore Corso di aggiornamento di 4 ore gruppo C Corso di formazione di 12 ore Corso di aggiornamento di 4 ore

27 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA AZIENDALE: formazione minima di 32 ore iniziali, con aggiornamento periodico (4/8 h) TERRITORIALE: per aziende o unità produttive che occupano fino a 15 lavoratori (quindi anche i soci partecipanti, collaboratori familiari, ecc. ) L RLS deve essere consultato sulla valutazione dei rischi e l attuazione delle misure preventive. L impresa ha l obbligo di comunicare annualmente all INAIL i nominativi dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.

28 SORVEGLIANZA SANITARIA MEDICO COMPETENTE La sorveglianza sanitaria è obbligatoria quando ricorrono casi di rischio per la salute dei lavoratori la modalità corretta per determinare l obbligo è effettuare la valutazione dei rischi

29 OBBLIGHI DEL MEDICO COMPETENTE Programma ed effettua la sorveglianza sanitaria Istituisce, aggiorna e custodisce, sotto la propria responsabilità, una cartella sanitaria e di rischio per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria Nelle aziende o unità produttive con più di 15 lavoratori concorda con il datore di lavoro il luogo di custodia Consegna la documentazione sanitaria: - al Datore di Lavoro alla cessazione dell incarico - al lavoratore alla cessazione del rapporto di lavoro Visita gli ambienti di lavoro almeno una volta all anno o a cadenza diversa che stabilisce in base alla valutazione dei rischi Comunica, mediante autocertificazione, il possesso dei titoli e requisiti (art. 38) al Ministero della Salute entro il termine di sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto Collabora con il datore di lavoro a: predisposizione servizio di primo soccorso ed attuazione delle misure di prevenzione e protezione, informazione e formazione dei lavoratori, Fornisce ai lavoratori le informazioni sugli accertamenti sanitari eseguiti.

30 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Il DVR Il datore di lavoro deve valutare, in collaborazione con il RSPP ed il medico competente, previa consultazione del RLS, irischi perlasicurezzaelasalutedei lavoratori, che possono derivare dalla scelta delle attrezzature di lavoro, delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché dalla sistemazione dei luoghi di lavoro La valutazione deve essere effettuata su tutti rischi (obbligo non delegabile ) compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari (compreso lo stress lavoro - correlato), lavoratrici in stato di gravidanza, rischi connessi a differenze di genere, età, provenienza.

31 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Oggetto della valutazione : relazione sulla valutazione di tutti i rischi specificando i criteri adottati, indicazione delle misure attuate e dei DPI adottati, programma delle misure per il miglioramento nel tempo, individuazione procedure per attuazione della misure e dei ruoli che le devono attuare, nominativi RSPP- RLS- medico competente, individuazione mansioni richiedenti specifiche capacità, esperienza, formazione ed addestramento Novità: la valutazione deve avere data giuridicamente certa (vidimazione notarile). La richiesta è di riconoscere la data certa quando il documento, come previsto, è controfirmato dal RLS/RLST e dal medico competente che sono attori terzi rispetto al datore di lavoro.

32 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Autocertificazione I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori possono autocertificare l effettuazione della valutazione dei rischi non oltre il 30 giugno I datori di lavoro che occupano fino a 10 lavoratori dovranno effettuare la valutazione sulla base di procedure standardizzate definite entro 18 mesi da apposito DM. I datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori possono effettuare la valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate. L autocertificazione non è possibile per le aziende ad elevato rischio (attività a rischio di incidenti rilevanti, centrali termoelettriche, impianti nucleari, fabbricazione e deposito di esplosivi, aziende industriali con oltre 200 dipendenti, strutture di ricovero e cura).

33 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Il DVR - novità si amplia la platea delle aziende che devono avere il DVR (lavoratori rischi d attività) quando saranno elaborate le procedure standardizzate previste dal decreto tutte le aziende fino a 50 lavoratori dovranno avere il DVR standardizzato, scomparirà cosi la differenziazione per le aziende fino a 10 lavoratori.

34 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI decorrenza La valutazione dei rischi ed i suoi contenuti nonché tutte le disposizioni che ad essa rinviano,comprese le relative sanzioni, previste dal decreto, diventano efficaci decorsi 90 giorni dalla sua data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (29/07/2008) fino a tale data continuano a trovare applicazione le disposizioni previgenti.

35 LA VALUTAZIONE DEI RISCHI casi particolari Occorre realizzare una specifica valutazione dei rischi in presenza di lavoratrici in età fertile e di minori (che dovrà essere comunicata ai genitori del minorenne). è vietato adibire i minori ad una serie di lavorazioni e processi (D.lgs 345/1999 che richiama la legge 977/1967)

36 OBBLIGHI CONTRATTI D APPALTO O D OPERA O DI SOMMINISTRAZIONE DITTA ESTERNA Il datore di lavoro committente promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2, elaborando un Documento Unico di Valutazione dei Rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove cio' non e' possibile, ridurre al minimo i rischi da Interferenze (DUVRI). Tale documento e' allegato al contratto di appalto o di opera.

37 DUVRI - documento unico valutazione rischi interferenti è soggetto: DITTA ESTERNA Il datore di lavoro committente che affida i lavori ad imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi all'interno della propria azienda, o di una singola unità produttiva o nell'ambito dell'intero ciclo produttivo.

38 Appalti DITTA ESTERNA Le imprese e i lavoratori autonomi dovranno essere qualificati con apposito sistema Riconfermata la partecipazione in solido del committente al pagamento dei danni non riconosciuti dall INAIL Redazione del Documento di Valutazione dei rischi coordinato da parte del Committente (DUVRI) Esplicitazione dei costi della sicurezza Tesserino di riconoscimento

39 DUVRI DITTA ESTERNA obblighi del datore di lavoro committente : Fornisce dettagliate informazioni sui rischi specifici e misure di prevenzione e di emergenza adottate nell ambiente in cui sono destinati ad operare. Verifica l idoneità tecnico- professionale delle imprese appaltatrici o lavoratori autonomi, nei contratti di appalto (1655 c.c.), d opera (2222.c.c.) o somministrazione (1559 c.c.). Le modalità sono demandate ad un DPR che disciplinerà il sistema di qualificazione delle imprese, entro dodici mesi dall entrata in vigore del D.lgs. 81/08 (nel frattempo, certificato di iscrizione alla CCIAA, autocertificazione del possesso di questi requisiti). Promuove il coordinamento e la cooperazione elaborando il DUVRI che indichi le misure adottate per eliminare o, quando ciò non è possibile, ridurre al minimo, i rischi da interferenze. Il DUVRI va allegato al contratto di appalto o d'opera. Per i contratti d appalto o d opera stipulati prima del 25/8/2007 e ancora in corso alla data del 31/12/2008, il DUVRI deve essere allegato entro il termine perentorio del 31/12/2008.

40 RESPONSABILE SERVIZIO scambio di informazioni sui rischi specifici COS E IL DUVRI? DITTA ESTERNA Il D.U.V.R.I. e lo strumento attraverso il quale il COMMITTENTE individua e valuta i rischi generati all interno dei suoi ambienti dalla contemporanea esecuzione di lavori ad opera di APPALTATORI

41 I COSTI DELLA SICUREZZA devono essere specificamente indicati, a pena di nullità, nei contratti, anche in essere alla data del 15 maggio 2008, relativi a: Subappalto Appalto Somministrazione, ad esclusione dei contratti di somministrazione di beni e servizi essenziali Prestazione continuativa o periodica di servizi I costi da indicare sono quelli propri connessi allo specifico appalto Nei contratti stipulati prima del 25/8/2007 e ancora in corso alla data del 31/12/2008, i costi della sicurezza devono essere indicati entro questa data.

42 Esclusione del DUVRI e relativa stima dei costi per i seguenti appalti: la mera fornitura senza installazione, salvo i casi in cui siano necessarie attività o procedure suscettibili di generare interferenza con la fornitura stessa, come per esempio la consegna di materiali e prodotti nei luoghi di lavoro o nei cantieri; i servizi per i quali non è prevista l'esecuzione all'interno della stazione appaltante, intendendo per «interno» tutti i locali/luoghi messi a disposizione dalla stazione appaltante per l'espletamento del servizio, anche non sede dei propri uffici; i servizi di natura intellettuale, anche se effettuati presso la stazione appaltante.

43 TESSERA DI RICONOSCIMENTO Nello svolgimento di attività in appalto o subappalto, il personale occupato dall impresa appaltatrice o subappaltatrice deve essere munito di apposita tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l'indicazione del datore di lavoro.

44 MODELLI DI ORGANIZZAZIONE EDIGESTIONE CHE COS E UN SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA E SALUTE SUL LAVORO? PARTE DEL SISTEMA DI GESTIONE CHE FACILITA LA GESTIONE DEI RISCHI DELLA SICUREZZA ASSOCIATI CON LE ATTIVITA DELL ORGANIZZAZIONE Comprende struttura organizzativa, attività di pianificazione (inclusi, ad esempio, la valutazione dei rischi e la definizione di obiettivi), responsabilità, prassi, procedure, processi e risorse, per sviluppare e attuare la Politica della Sicurezza e Salute dell Organizzazione e per gestirne i rischi.

45 MODELLI DI ORGANIZZAZIONE EDIGESTIONE Deve essere adottato ed efficacemente attuato in relazione a: al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici; prevedendo idonei sistemi di registrazione dell'avvenuta effettuazione delle attività

46 MODELLI DI ORGANIZZAZIONE EDIGESTIONE alle attività di valutazione dei rischi; alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza; attività di sorveglianza sanitaria; alle attività di informazione e formazione; alle attività di vigilanza; alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate.

47 MODELLI DI ORGANIZZAZIONE EDIGESTIONE I modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi. L'adozione del modello di organizzazione e di gestione fino a 50 lavoratori rientra tra le attività finanziabili ai sensi dell'articolo 11

48 INFORMAZIONE dei dipendenti Il datore di lavoro provvede affinché ciascun Lavoratore riceva una adeguata informazione su: rischi per la salute e sicurezza sul lavoro connessi all attività' dell impresa in generale e sui rischio specifici cui e' esposto in relazione all'attività' svolta, le normative di sicurezza e le disposizioni aziendali in materia procedure che riguardano il primo soccorso, la lotta antincendio, l'evacuazione dei luoghi di lavoro nominativi dei lavoratori incaricati di applicare le misure di cui agli articoli 45 e 46 (primo soccorso e prevenzione incendi); nominativi del responsabile e degli addetti del servizio di prevenzione e protezione, e del medico competente. pericoli connessi all'uso delle sostanze e dei preparati pericolosi sulla base delle schede dei dati di sicurezza previste dalla normativa vigente e dalle norme di buona tecnica; misure e le attività di protezione e prevenzione adottate. Il contenuto della informazione deve essere facilmente comprensibile per i lavoratori e deve consentire loro di acquisire le relative conoscenze. Ove la informazione riguardi lavoratori immigrati, essa avviene previa verifica della comprensione della lingua utilizzata nel percorso informativo.

49 FORMAZIONE DEI LAVORATORI Il datore di lavoro assicura che ciascun lavoratore riceva una formazione sufficiente ed adeguata in materia di salute e sicurezza, anche rispetto alle conoscenze linguistiche, con particolare riferimento a: a) concetti di rischio, danno, prevenzione, protezione, organizzazione della prevenzione aziendale, diritti e doveri dei vari soggetti aziendali, organi di vigilanza, controllo, assistenza; b) rischi riferiti alle mansioni e ai possibili danni e alle conseguenti misure e procedure di prevenzione e protezione caratteristici del settore o comparto di appartenenza dell'azienda. È specificato che la formazione comprenda anche l addestramento effettuato da persona esperta e sul luogo di lavoro

50 APPARATO SANZIONATORIO PRINCIPALI SANZIONI A CARICO DEL DATORE DI LAVORO MancatanominaRSPP Forniture DPI Formazione lavoratori Informazione lavoratori VIOLAZIONE Mancato documento di valutazione rischi Mancata autonomina RSPP e formazione Designazione addetti antincendio evacuazione Primo soccorso Mancata informazione, formazione e addestramento SANZIONE Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a Arrestoda3a6mesioammendada2000a5000 Arrestoda2a4mesioammendada800 a3.000 Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 800 a (per ogni comma) Arrestoda4a8mesioammendada1500a6000 (per ogni comma) Arrestoda4a8mesioammendada2000a 4.000

51 APPARATO SANZIONATORIO PRINCIPALI SANZIONI A CARICO DEL DATORE DI LAVORO VIOLAZIONE Mancata nomina Medico competente SANZIONE Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da a Adibire i lavoratori per i quali vige l'obbligo di sorveglianza sanitaria alla mansione lavorativa specifica senza il prescritto giudizio di idoneità Contratti appalto d opera e somministrazione. Verifica idoneità appaltatori e lavoratori autonomi; Informazioni sui rischi agli appaltatori Deve astenersi dal chiedere ai lavoratori di riprendere l attività in caso di pericolo grave e immediato Sanzione amministrativa pecuniaria da a Arrestoda4a8mesioammendada1500a6000 Arresto da 4 a 8 mesi o ammenda da a Permettere ai lavoratori di verificare, mediante il rappresentante per la sicurezza, l'applicazione delle misure di sicurezza e di protezione della salute Arrestoda2a4mesioammendada800a 3.000

52 SANZIONI A CARICO DEL LAVORATORE AUTONOMO/ IMPRESE FAMIGLIARI Violazione Utilizzo attrezzature e DPI non conformi ai titoli specifici SANZIONE Sanzione amministrativa pecuniaria da 300 a 2.000

53 SANZIONI A CARICO DEI LAVORATORI le seguenti INOSSERVANZE sono punite con arresto fino ad un mese od ammenda da 200,00 ad 600,00: disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; utilizzo corretto delle attrezzature di lavoro, sostanze e preparati pericolosi, mezzi di trasporto e dispositivi di sicurezza; utilizzo in modo appropriato dei dispositivi di protezione messi a loro disposizione; segnalazione immediata al datore di lavoro, al dirigente o al preposto delle deficienze dei mezzi e dei dispositivi, di qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza;

54 SANZIONI A CARICO DEI LAVORATORI le seguenti INOSSERVANZE sono punite con arresto fino ad un mese od ammenda da 200,00 ad 600,00: rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza; non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza eche possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; sottoporsi ai controlli sanitari;

55 primo principio Senza il lavoro non esiste la sicurezza del lavoro.. ma non si può morire di lavoro!!

56 secondo principio Senza il lavoro non esiste la sicurezza del lavoro.masipuò morire di troppa burocrazia

57 GRAZIE PER L ATTENZIONE..

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