Settembre Presidio idraulico intelligente per gestione acque di Dilavamento BOLOGNA

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1 BOLOGNA 1

2 D.lgs n. 152 (Testo Unico Ambientale) art 74 lett. h) Acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue provenienti da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento, intendendosi per tali anche quelle venute in contatto con sostanze o materiali, anche inquinanti, non connessi con le attività esercitate nello stabilimento. D.lgs n. 152 (Testo Unico Ambientale) art 74 lett. h) Modificato dal D.lgs n. 4, Acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento. Sentenza del 22 gennaio 2015 n della terza sezione penale della Cassazione L eliminazione dell inciso non amplia il concetto di acque meteoriche di dilavamento ma al contrario lo restringe. Acque meteoriche di dilavamento: Sole quelle acque che cadendo al suolo per effetto di precipitazioni atmosferiche e non subiscono contaminazioni di sorta con altre sostanze o materiali inquinanti. 2

3 D.lgs n. 152 (Testo Unico Ambientale) art 113 «Ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali, le regioni ( ), disciplinano»: le acque meteoriche di dilavamento; Le acque di prima pioggia; Le acque di lavaggio di aree esterne. Le regioni hanno già provveduto ad emanare i regolamenti in materia: 3 3

4 D.lgs n. 152 (Testo Unico Ambientale) art 113 «Ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali, le regioni ( ), disciplinano»: le acque meteoriche di dilavamento; Le acque di prima pioggia; Le acque di lavaggio di aree esterne. Acque meteoriche di dilavamento: Puglia: «Le acque di pioggia che precipitano sull intera superficie impermeabilizzata scolante afferente allo scarico o all immissione». Lombardia e Umbria: «La parte delle acque di una precipitazione atmosferica che, non assorbita o evaporata, dilava le superfici scolanti». Emilia Romagna: «Le acque meteoriche che dilavano superfici scoperte, che si rendono disponibili al deflusso superficiale con recapito finale in corpi idrici superficiali, reti fognarie o suolo». 4 Toscana: «Acque meteoriche derivanti da precipitazioni atmosferiche, si dividono in AMD non contaminate e AMD contaminate.»

5 D.lgs n. 152 (Testo Unico Ambientale) art 113 «Ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali, le regioni ( ), disciplinano»: le acque meteoriche di dilavamento; Le acque di prima pioggia; Le acque di lavaggio di aree esterne. 5 Acque di prima pioggia: Toscana: «acque corrispondenti, per ogni evento meteorico, ad una precipitazione di cinque millimetri uniformemente distribuita sull intera superficie scolante servita dalla rete di drenaggio; ai fini del calcolo delle portate si stabilisce che tale valore si verifichi in quindici minuti; i coefficienti di deflusso si assumono pari ad 1 per le superficie coperte, lastricate od impermeabilizzate ed a 0,3 per quelle permeabili di qualsiasi tipo, escludendo dal computo le superfici coltivate.» Puglia: «le prime acque meteoriche di dilavamento relative ad ogni evento meteorico preceduto da almeno 48 ore Veneto: «i primi 5 mm di acqua meteorica di dilavamento uniformemente distribuita su tutta la superficie scolante di tempo asciutto, per una altezza di precipitazione uniformemente distribuita: servita dal sistema di collettamento.» 1. di 5 mm per superfici scolanti aventi estensione, valutata al netto delle aree a verde e delle coperture non Emilia carrabili Romagna: che non «i primi corrivano 2,5-5 sulle mm. superfici di acqua scolanti meteorica stesse, di dilavamento inferiore o uniformemente uguale a distribuita mq; su tutta la superf. 2. scolante compresa servita tra dal 5 e sistema 2,5 mm di per drenaggio. le superfici Per scolanti il calcolo di delle estensione relative rientranti portate si tra assume che mq tale e valore mq si verifichi in funzione in un periodo dell estensione di tempo dello di 15 stesso minuti; bacino i coefficienti correlata di ai afflusso tempi di alla corrivazione rete si considerano alla vasca pari di prima ad 1 per pioggia; le superfici lastricate 3. od impermeabilizzate. di 2,5 mm superfici Restano scolanti escluse aventi dal estensione, computo suddetto superiori le a superfici mq.» eventualmente coltivate».

6 D.lgs n. 152 (Testo Unico Ambientale) art 113 «Ai fini della prevenzione di rischi idraulici ed ambientali, le regioni ( ), disciplinano»: le acque meteoriche di dilavamento; Le acque di prima pioggia; Le acque di lavaggio di aree esterne. Evento meteorico: Toscana:«si considerano eventi meteorici distinti quelli che si succedono a distanza di 48 ore». Lombardia:«una o più precipitazioni atmosferiche, anche tra loro temporalmente di-stanziate, di altezza complessiva di almeno 5 mm, che si verifichi o che si susseguano a distanza di almeno 96 ore da un analogo precedente evento». Veneto: «Si considerano eventi di pioggia separati quelli fra i quali intercorre un intervallo temporale di almeno 48 ore.» Emilia Romagna: «una o più precipitazioni atmosferiche, anche fra loro temporalmente distanziate, di altezza complessiva almeno pari a 5 mm, che si verifichino o si susseguano a distanza di almeno 72 ore da un precedente o analogo evento». 6

7 7 D.lgs n. 152 (Testo Unico Ambientale) art 113 «"Le regioni disciplinano altresì i -impianti casi in di cui combustione può essere con richiesto potenza termica che le elevata; acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne siano convogliate e opportunamente -raffinazione di petrolio trattate e gas; in -cokerie; impianti -impianti di depurazione di gassificazione per particolari e liquefazione condizioni del carbone; nelle quali, in relazione alle attività svolte, vi -impianti sia il rischio diproduzione dilavamento e trasformazione, da trattamento superfici impermeabili e rivestimento di metalli; scoperte di sostanze -impianti per la produzione di cemento o di calce viva; pericolose o di sostanze che creano pregiudizio Tabella 3/A. Limiti per il di raggiungimento emissione per unità degli di prodotto obiettivi riferiti di a specifici qualità cicli dei produttivi corpi idrici".. Attività svolta o Tipologia o Potenzialità Presenza sostanze pericolose Presenza sostanze inquinanti Tipologia superfici Dimensioni superfici -impianti per la produzione di amianto e la fabbricazione di prodotti dell'amianto; (**). -impianti per la produzione di vetro compresi quelli per la produzione di fibre di vetro; Tabella 5 allegato 5 alla parte terza del D. Lgs 152/06 e s.m.i. -impianti per la fusione di sostanze minerali compresi quelli per la produzione di fibre minerali; 1 Arsenico -impianti per la fabbricazione di tegole, mattoni, mattoni refrattari, piastrelle; 2 Cadmio Solidi sospesi totali, se essi superano il valore limite di emissione per lo -industrie chimiche; 3 Cromo totale scarico in acque superficiali (80 mg/l), sul Suolo (25 mg/l) o in fognatura -impianti di smaltimento, recupero, deposito, stoccaggi, cernita, trasformazione rifiuti; 4 Cromo esavalente (200 mg/l) in relazione al recettore delle acque meteoriche di -impianti per la fabbricazione di pasta per carta, carta e cartoni; 5 Mercurio dilavamento; -impianti per la concia e/o tintura delle pelli e del cuoio; 6 Nichel - impianti trattamento di fibre tessili: 7 Piombo COD, limitatamente alle tipologie di insediamenti n. 6, 10, 11, 13, 14, 15 -impianti di produzione di pneumatici; 8 Rame dell allegato F, se esso supera il valore limite di emissione per lo scarico in -aziende agricole e allevamenti zootecnici; 9 Selenio acque superficiali (160 mg/l), sul suolo (100 mg/l) o in fognatura (500 -macelli aventi capacità di produzione elevata; 10 Zinco mg/l) in relazione al recettore delle acque meteoriche di dilavamento; -impianti per l'eliminazione o il recupero di carcasse e residui di animali; 11 Fenoli - impianti per trattamenti superficiali con solventi organici, (apprettare, stampare, verniciare, sgrassare; ecc) 12 Oli minerali Idrocarburi persistenti totali, e idrocarburi se essi superano di origine il petrolifera valore limite persistente di 5 mg/l nel caso di - parcheggi e piazzali di transito e movimentazione merci di aree commerciali o aree intermodali; 13 Solventi organici scarico aromatici delle acque meteoriche di Dilavamento in acque superficiali o sul -parcheggi e piazzali di deposito di mezzi di trasporto; 14 Solventi organici suolo, azotati o di 10 mg/l nel caso di scarico in fognatura; -autofficine, -carrozzerie; 15 Composti organici alogenati (compresi i pesticidi clorurati) - vendita e distribuzione/stoccaggio di carburanti/idrocarburi; - lavorazione e deposito di oli minerali; 16 Pesticidi fosforati - deposito di rottami e deposito di veicoli fuori uso destinati a demolizione; 17 Composti organici dello stagno 18 Sostanze di cui, secondo le indicazione dell agenzia internazionale di ricerca sul cancro (IARC), è provato il potere cancerogeno

8 D.lgs n. 152 (Testo Unico Ambientale) art 113 «"Le regioni disciplinano altresì i casi in cui può essere richiesto che le acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne siano convogliate e opportunamente trattate in impianti di depurazione per particolari condizioni nelle quali, in relazione alle attività svolte, vi sia il rischio di dilavamento da superfici impermeabili scoperte di sostanze pericolose o di sostanze che creano pregiudizio per il raggiungimento degli obiettivi di qualità dei corpi idrici".. REGIONE PUGLIA REGOLAMENTO REGIONALE 9/12/13 N. 26 Art.10 Comma 5 Qualorail dilavamento di sostanze pericolose dalle superfici coperte di edifici, installazioni e/o attività di cui all art. 8 della presente disciplina, in relazione alle attività che in esse si svolgono o agli usi previsti, non si esaurisce con le acque di prima pioggia, bensì si protrae nell arco di tempo dell evento meteorico, anche le acque di seconda pioggiasono sottoposte alla stessa disciplina delle acque di prima pioggia. Al fine di contenere il quantitativo di acque da sottoporre a trattamento, nonché limitare il carico inquinante, è consentito il frazionamento delle reti di raccolta e l adozione di misure atte a prevenire il dilavamento. 8

9 Esiste un impianto? Sufficientemente sofisticato da potere gestire autonomamente situazioni diverse quali: Sufficientemente flessibile da poter essere adattabile: Alle diverse impostazioni normative; Alle diverse sostanze inquinanti; Alle diverse strutture dilavate: o Strade e piazzali; SI! E il o Aree di lavorazione; o Aree di stoccaggio; o Ecc. Acque di prima pioggia; Acque di seconda pioggia non contaminate; Acque di seconda pioggia contaminate; Acque di lavaggio; Reflui per eventi accidentali: o Sversamenti; o Fuoriuscite di sostanze varie; o Reflui da spegnimento incendi; o Ecc. Brevettato da 9 Patent No

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13 Set di sensori Gestione automatizzata Sensore di pioggia Sensore di livello Sensore presenza olio in acqua Rilevatore combinato di presenza liquido Possibilità di trasmissione dati e controllo remoto 13 Logica di gestione

14 Posizionamento deve garantire: Rapidità; Sensibilità anche con basse portate; Funzionamento anche se sommerso; Assenza di intasamenti e autopulizia. 14

15 Set di sensori Gestione automatizzata Sensore di pioggia Sensore di livello Sensore presenza olio in acqua Rilevatore combinato di presenza liquido Pannello di campionamento e analisi 15 Possibilità di trasmissione dati e controllo remoto Logica di gestione

16 Studiato per garantire: Massima affidabilità; Possibilità di personalizzazione dei parametri controllati; Autopulizia e gestione dell acqua di pulizia; Installazione in locale separato; Massima semplicità di manutenzione. Sistema di campionamento: Massima affidabilità; Possibilità di gestione di punti di campionamento multipli; Doppio sistema di aspirazione; Rapidità di attivazione. 16

17 Set di sensori Gestione automatizzata Logica di gestione Sensore di pioggia Sensore di livello Sensore presenza olio in acqua Rilevatore combinato di presenza liquido Pannello di campionamento e analisi Possibilità di trasmissione dati e controllo remoto 17 17

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19 Pioggia Acqua In arrivo Refluo Inquinato Vasca Piena Sedimentazione Intervallo Pioggia Fase: REFLUO SECONDA SEDIMENTAZIONE ARRIVO PRIMA Tempo SCARICO REFLUO PIOGGIA secco SMALTIRE Sensore Pioggia Pannello Analisi Attivo 19

20 INDAGINI PRELIMINARI Analisi situazione normativa Valutazione sito, relativamente a: Strutture oggetto di dilavamento; Sostanze potenzialmente disperse; Potenziali inquinamenti accidentali; Rilievo strutture fognarie esistenti; Rilievo strutture depurative esistenti; PROGETTAZIONE Progetto esecutivo Presidio Idraulico Strutture; Sensori; Logica di funzionamento; REALIZZAZIONE Realizzazione opere civili; Realizzazione opere elettromeccaniche; Fornitura e montaggio sistema di controllo PatentNo PatentNo GESTIONE Avviamento e taratura parametri Servizio di gestione e/o supervisione 20 E disponibile per l esecuzione di tutte le fasi di realizzazione del Presidio Idraulico Intelligente Globalmente o singolarmente

21 CEA, Cooperativa Edile Appennino, società cooperativa a responsabilità limitata, impresa generale di costruzioni, operante sia nel settore pubblico sia nel settore privato La CEA nasce a Monghidoro, in provincia di Bologna, nel 1982, come srl, e diventa cooperativa due anni più tardi Nel 1989, su pressione della municipalizzata operante all epoca su Bologna e provincia, apre il ramo di azienda deputato alla realizzazione e alla gestione dei depuratori, tuttora settore di nicchia ma strategico della Cooperativa. Dal 1995 le varie sedi operative sono accorpate nel comune di Calderara di Reno, in quello che è oggi l headquarter delle attività di CEA, in località Sacerno (a pochi minuti di macchina dall aeroporto Marconi di Bologna

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23 CERTIFICAZIONI CEA UNI EN ISO 9001:2008 SISTEMA DI GESTIONE QUALITA UNI EN ISO 14001:2004 SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE BS OHSAS 18001:2007 SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA UNI/CEI ISO/IEC 27001:2013 SISTEMA DI GESTIONE SICUREZZA INFORMAZIONI SA 8000:2008 SISTEMA DI GESTIONE LA RESPONSABILITA SOCIALE ISCRIZIONE ALBO GESTORI AMBIENTALI CEA Trasporto rifiuti conto proprio CAT 2BIS Trasporto rifiuti conto terzi CAT 4 Trasporto rifiuti pericolosi conto proprio CAT 5 Bonifica siti inquinati CAT 9 Bonifica beni contenenti amianto in matrice compatta CAT 10 SOA QUALIFICHE PRESSO COMMITTENTI PUBBLICI QUALI TERNA, ENEL, 2I QUALIFICA LAVORI AEROPORTUALI IN ROMANIA CENTRO DI RECUPERO RIFIUTI INERTI R5

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32 Riferimenti: Via Bacciliera, 10/ Calderara di Reno BO Tel: Responsabile Settore Ambiente: Ing. Dante Lorenzini Cel:

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