SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE

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2 REGIONE MARCHE Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile P.F. DIFESA DELLA COSTA COMUNE DI GABICCE MARE PROVINCIA DI PESARO E URBINO SALPAMENTO E RIALLINEAMENTO DI SCOGLIERE EMERSE PROGETTO DEFINITIVO

3 Sommario 1. PREMESSA PROCEDURE AMMINISTRATIVE Procedura di VIA e Autorizzazione Paesaggistica Valutazione d incidenza Richiesta specchi acquei e autorizzazione Ufficio Dogane IL PIANO DI GESTIONE INTEGRATA DELLA AREE COSTIERE Stato di fatto Analisi degli squilibri Indicazioni progettuali Considerazioni sulle indicazioni del Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere INQUADRAMENTO STORICO-MARITTIMO ED ANALISI DELLE PROBLEMATICHE ATTUALI DELLA SPIAGGIA DI GABICCE MARE LA CONVENZIONE PER GLI STUDI PRELIMINARI E LA REALIZZAZIONE DI MODELLI FISICI Sintesi dei risultati dei modelli 2D e 3D Considerazioni sugli studi ambientali condotti dal Dipartimento di Scienze del Mare DiSMar di Ancona Caratterizzazione topo-batimetrica e sedimentologica della spiaggia bassa di Gabicce Mare L INTERVENTO PROPOSTO PRIME INDICAZIONI SULLA SICUREZZA QUADRO TECNICO ECONOMICO tecnica.doc Pagina 2 di 29

4 1. PREMESSA Il tratto di litorale oggetto del presente progetto è compreso tra il molo di levante del porto di Cattolica-Gabicce e la punta Gesso del promontorio del San Bartolo. L intero paraggio ha una forte vocazione turistica ed è protetto fin dagli anni da una serie di scogliere emerse che, con il contributo del molo di levante del porto canale sul torrente Tavollo, ha permesso la formazione di una spiaggia emersa in sabbia nella parte nord e centrale del paraggio. Nella parte sud dello stesso è invece presente una stretta spiaggia in ghiaia e ciottoli formatasi con il contributo della falesia del San Barolo. Negli ultimi anni le barriere frangiflutto presenti sono state messe in discussione per alcune problematiche che anno dopo anno si sono aggravate ed hanno portato ad un ripensamento del sistema di difesa della spiaggia bassa di Gabicce Mare. Tali problematiche si possono brevemente riassumere in: scarso idrodinamismo delle acque di balneazione, continua erosione del piede della falesia, forte impatto visivo causato dalle scogliere emerse distribuite in modo caotico e con forme non lineari che ostacolano fortemente la linea d orizzonte. Il Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere della Regione Marche del 2005 ha analizzato i sopracitati squilibri del paraggio identificato come unica unità fisiografica, la n 1, prevedendo come soluzione l allineamento delle attuali scogliere emerse e la trasformazione delle stesse in sommerse. Ulteriore elemento che arricchisce il quadro già complesso del litorale in questione è la presenza, principalmente nella parte sud del paraggio, di praterie di fanerogame marine radicate sui fondali, unico caso della Regione Marche. Tali specie sono protette dall attuale normativa comunitaria e vanno perciò tutelate e tenute debitamente in considerazione nell attuazione di un intervento di difesa costiera. Vista l estrema complessità del tratto di litorale in questione e le diverse problematiche evidenziate, il Comune di Gabicce Mare, in qualità di ente attuatore, d intesa con la Regione Marche, ha voluto approfondire la soluzione già prospettata dal Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere, stipulando una convenzione 1 con il Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico di Bari e con l Istituto di Idraulica e Infrastrutture Viarie dell Università Politecnica delle Marche di Ancona, per la redazione di studi preliminari e di due modelli fisici, 3D e 2D, per il cambiamento della geometria delle scogliere del litorale di Gabicce Mare. Tale convenzione è stata cofinanziata dalla Regione Marche con Decreto del Dirigente della P.F. Difesa della Costa n.49 del 20/6/2006. I risultati degli studi compiuti dal Politecnico di Bari e dall Università Politecnica delle Marche sono stati consegnati alla P.F. Difesa della Costa, incaricata della redazione del progetto definitivo ed esecutivo dell intervento, a marzo La presente relazione riprende i punti salienti di tali studi e le indicazioni progettuali scaturiti dagli stessi. Si sottolinea che dal punto di vista tecnico-scientifico, gli studi effettuati dal Politecnico di Bari tramite una serie di prove sperimentali di carattere idrodinamico e morfodinamico su modelli fisici tridimensionali presso il proprio Laboratorio di Ingegneria delle Coste (LIC a 1 Convenzione di consulenza stipulata tra il Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico di Bari, l Istituto di Idraulica e Infrastrutture Viarie dell Università Politecnica delle Marche con il Comune di Gabicce Mare dal titolo Studi preliminari e realizzazione di modelli fisici per il cambiamento della geometria delle scogliere del litorale di Gabicce. tecnica.doc Pagina 3 di 29

5 Valenzano di Bari) e gli studi effettuati dall Università Politecnica delle Marche tramite una serie di prove sperimentali di carattere idrodinamico e morfodinamico su modelli fisici bidimensionali presso il proprio Laboratorio di Idraulica, rappresentano attualmente la massima espressione del mondo accademico per affrontare problematiche inerenti l ingegneria costiera. 2. PROCEDURE AMMINISTRATIVE 2.1. Procedura di VIA e Autorizzazione Paesaggistica Per quanto riguarda le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi della L.R. n.3/2012, l intervento sarà sottoposto a procedura di VIA per i seguenti motivi. Trattasi di opera di difesa costiera per contrastare l erosione del litorale compresa nell allegato B1, punto 3, lett.f, della L.R. n.3/2012, per cui soggetta a verifica di assoggettabilità regionale (artt. 4 e 8) ma, essendo in zona parco (Parco San Bartolo), si ritiene opportuno sottoporre il presente progetto a VIA regionale (artt. 4 e 12). All interno della stessa procedura di VIA viene richiesta anche l autorizzazione paesaggistica prevista dall art. 146 del Codice dei beni culturali (Dlgs 42/2004 e ss.mm.ii.) Valutazione d incidenza L area di intervento è prospicente la Zona di protezione Speciale (ZPS) di Colle San Bartolo e litorale Pesarese ed il Sito di Interesse Comunitario (SIC) del Colle San Bartolo (AB01) in base alle Direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE per cui è stata redatta dal Dipartimento Scienze della Vita e dell Ambiente dell Università Politecnica delle Marche apposita relazione di Studio di incidenza. Per quanto riguarda l analisi dell area di intervento, della valutazione di incidenza e l indicazione delle eventuali attività di compensazione degli impatti si rimanda all apposita relazione specialistica Richiesta specchi acquei e autorizzazione Ufficio Dogane Per la realizzazione dell intervento dovranno essere avviate le procedure per la richiesta degli specchi acquei alla Capitaneria di Porto competente e per l autorizzazione ai sensi art. 19 D.L.vo n.374. all Ufficio delle Dogane. 3. IL PIANO DI GESTIONE INTEGRATA DELLA AREE COSTIERE Di seguito si riporta la descrizione dell unità fisiografica n 1 tratta dal Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere (DACR n.169 del 2/2/20059) che, in questo caso, riguarda l intero paraggio oggetto di intervento Stato di fatto Il tratto in esame ha una lunghezza totale di 1,75 Km interamente ricadente nel Comune di Gabicce Mare (PU). Il litorale presenta per tutta la lunghezza barriere emerse e un molo con pontile. Le caratteristiche sedimentologiche della spiaggia emersa evidenziano la presenza del 94% di sabbia e del 6% di ghiaia, il bacino principale di apporto solido è costituito dalla falesia del promontorio del colle San Bartolo e dal torrente Tavollo. tecnica.doc Pagina 4 di 29

6 Le strutture aggettanti del porto canale di Cattolica-Gabicce, alla foce del torrente Tavollo, sono state le prime opere artificiali realizzate, a partire dalla fine dell 800, nel litorale in questione. Per contrastare l invasione delle ghiaie, provenienti dal promontorio del colle San Bartolo, sulla spiaggia formatasi di fronte al centro dell abitato di Gabicce Mare, si realizzò a fine 800 un pennello di scogli, successivamente trasformato in molo e poi prolungato con il pontile su cui si realizzò il locale Mississipi. Nel tentativo di limitare l arretramento abbastanza generalizzato nella parte centroorientale della spiaggia bassa di Gabicce, posta sottoflutto alla aggettante punta settentrionale del promontorio del San Bartolo, negli anni 50 si posero dei piccoli pennelli e dei brevi tratti di scogliere foranee molto ravvicinate alla riva, ad una distanza di circa 20m, poi salpati o rimasti sepolti sotto i sedimenti della successiva nuova spiaggia. Dagli anni 60 alla fine degli anni 70 è stata realizzata di fronte all intero tratto della spiaggia bassa di Gabicce la serie di scogliere foranee parallele poste ad una certa distanza, circa 100 m, dalla riva. Alcune di queste hanno subito, nel corso degli anni successivi, diverse variazioni ma sostanzialmente hanno mantenuto la tipologia originaria di barriere foranee emerse fino a tutt oggi. tecnica.doc Pagina 5 di 29

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8 tecnica.doc Pagina 7 di 29 COMUNE DI GABICCE MARE

9 3.2. Analisi degli squilibri Le scogliere foranee emerse presentano essenzialmente il notevole pregio di garantire la formazione di una spiaggia emersa stabile nella zona retrostante. Tuttavia producono un forte impatto visivo verso il mare aperto e non consentono una adeguata circolazione delle acque nella zona protetta, agevolando conseguentemente il deposito di materiali fini e la formazione di salienti e tomboli. Negli interventi più recenti di questo tipo è stata posta più cura alla loro orientazione ed al dimensionamento dei varchi fra le barriere per migliorare l efficacia di tale sistema difensivo. In definitiva tale tipologia difensiva si evolve verso situazioni asfittiche e che limitano fortemente l accesso, la fruizione ed anche la vista del mare aperto. Sia dall analisi dello stato di fatto e degli squilibri, che in base alle indicazioni ricevute nella fase di concertazione, è emersa una tipologia di squilibrio ambientale singolare e, per quanto riguarda il litorale della Regione Marche, unica nel suo genere. Infatti a causa della completa chiusura verso il largo da parte di scogliere emerse, realizzate in vari periodi per la costruzione di un più ampio litorale sabbioso, si sono venute a creare, lungo tutto il tratto dell U.F. n.1, le condizioni ottimali per lo sviluppo di alghe. Si tratta della fioritura, all interno delle OO.MM. attualmente presenti, di fanerogame marine (Zostera noltii, Zostera marina, Cymodocea nodosa) radicata sul fondale. Tali piante hanno determinando problematiche all aspetto turistico, provocando da parte dei bagnanti una sorta di fastidio nel nuotare e nel trovare una spiaggia con la presenza di materia organica in lento dissolvimento. Per ovviare a quanto sopra, negli ultimi anni, l Amministrazione Comunale si è dovuta attrezzare acquistando macchinari per il taglio parziale della vegetazione in questione e per raccogliere e smaltire il materiale di risulta. In seguito il Comune ha interessato del problema il Servizio Ambiente della Regione Marche ed ha affidato un incarico all Università degli Studi di Ancona Istituto di scienze del Mare con responsabile il Prof. Roberto Danovaro per studiare il fenomeno. L analisi ha evidenziato la presenza di una prateria di fanerogame marine considerate qualificanti dello stato dell ambiente (Direttiva 92/43 U.E.) e identificate come protette dalla normativa nazionale con la ratifica della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mar Mediterraneo dall inquinamento (16 febbraio 1976), attraverso la legge 21 Gennaio 1979 n. 30. La relazione del prof. Danovaro, alla quale si rimanda per dettagli, termina con la descrizione delle risultanze degli interventi di trapianto effettuati con varie tecniche (zolle e vasi idrosolubili) ma soprattutto suggerendo di mantenere invariate le condizioni ambientali che ne hanno permesso lo sviluppo al fine di salvaguardarne l integrità. Questo fatto ha indotto la Regione Marche a chiedere al Comune di Gabicce Mare quale fosse il suo indirizzo in quanto sostanziale e condizionante per quanto attiene alla programmazione di opere marittime da inserire nel piano di cui all oggetto, all interno della presene Unità Fisiografica. Si ritiene infatti che qualunque modifica all attuale assetto fisico delle opere a salvaguardia del litorale interessato, possa modificare le particolari condizioni ambientali attraverso le quali le praterie di fanerogame, sia naturali che trapiantate, hanno trovato condizioni favorevoli alla vegetazione (temperatura, trasparenza, granulometria, acque calme, ecc.). A seguito di quanto sopra si è tenuta una riunione il giorno 27 febbraio 2003 alle ore 16:00 tecnica.doc Pagina 8 di 29

10 presso la sede della Segreteria Tecnica dell Autorità di Bacino Regionale in Via Palestro 19 Ancona [ ]. Di seguito si riportano le conclusioni dell incontro: 1. Lungo il tratto di spiaggia che ha subito maggiormente gli effetti erosivi degli ultimi anni, posta di fronte alla spiaggia sommersa che ospita la prateria di Fanerogame, si può effettuare una semplice ricarica della spiaggia emersa attraverso due tipi di sabbie compatibili rappresentate: da quelle della limitrofa spiaggia di Cattolica, previe analisi chimiche e batteriologiche da effettuare dall Arpa Marche in accordo con l Arpa della Regione Emilia Romagna se non già eseguite e da quelle della stessa spiaggia di Gabicce, da quelle provenienti dal dragaggio di porti marchigiani e compatibili con quelle del sito di ricevimento. 2. Il Piano di Gestione delle Aree Costiere in fase di redazione, programma il riordino delle opere marittime esistenti all interno della Unità Fisiografica n.1, verificando la possibilità di mitigare gli impatti con interventi non invasivi e con lo scopo di evitare modifiche ad un ambiente comunque fortemente antropizzato e con una elevata pressione turistica. In relazione al concetto di Habitat naturale si riporta integralmente il punto b) dell art.1- Definizioni della Direttiva 92/43/CEE Conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica (GUCE 22 luglio 1992 n. L 206): Ai fini della presente direttiva si intende per: omissis b) Habitat naturali: zone terrestri o acquatiche che si distinguono grazie alle loro caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, interamente naturali o seminaturali. Come già accennato, lo stato attuale vede l intera U.F. completamente coperta da opere marittime di tipo scogliere emerse poste su vari livelli e non perfettamente allineate; a queste va aggiunto verso Nord il molo sud che protegge l uscita a mare del torrente Tavollo, mentre verso Sud il limite dell U.F. è rappresentato dal promontorio del Colle del San Bartolo. L Amministrazione Comunale di Gabicce Mare conferma la possibilità di ricerca di sostegni finanziari da privati come contributo al Piano. Sottolineano sia l importanza del fattore economico che incide notevolmente, sia le altre problematiche che investono il tratto di costa del promontorio del S.Bartolo che con i suoi dissesti gravitativi sono da ostacolo allo sviluppo turistico Indicazioni progettuali Il Piano prevede il salpamento delle scogliere emerse esistenti che risultano attualmente non allineate lungo la direttrice definita dalle scogliere più arretrate. Al fine di migliorare la circolazione nello specchio d acqua protetto, si prevede la modifica della tipologia da scogliere foranee emerse a soffolte. Questo comporta il riposizionamento dei massi ciclopici componenti le barriere esistenti ed il posizionamento di nuovo materiale (necessario per la riprofilatura delle sezioni della tecnica.doc Pagina 9 di 29

11 scogliera, secondo quanto disposto negli allegati grafici rappresentatati le sezioni tipo) proveniente da cave di prestito o meglio da salpamenti da altre Unità Fisiografiche. tecnica.doc Pagina 10 di 29

12 3.4. Considerazioni sulle indicazioni del Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere Come emerge chiaramente dallo Stato di fatto, dalla Analisi degli squilibri e dalle Indicazioni progettuali del Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere, le problematiche già evidenziate in premessa legate allo scarso idrodinamismo delle acque a tergo delle scogliere, la continua erosione del piede della falesia del San Bartolo nella parte sud del paraggio ed il forte impatto visivo causato dalle scogliere emerse attualmente distribuite in modo disordinato (e in alcuni casi sovrapposte per molte delle visuali della spiaggia emersa), erano state già evidenziate nel Piano nel 2005 e restano ad oggi attuali. Per quanto riguarda eventuali ripascimenti il Piano indica la ricarica della spiaggia emersa con materiale compatibile proveniente o dalla limitrofa spiaggia di Cattolica o proveniente dal dragaggio dei porti marchigiani. In ultima analisi si evidenzia l indicazione progettuale del Piano, che ha valore di progettazione preliminare, che propone la trasformazione delle attuali scogliere emerse in sommerse con il loro allineamento. Tale proposta, come si vedrà più avanti nella presente relazione, viene superata dalle ulteriori indicazioni fornite dalle due università incaricate della realizzazione dei due modelli fisici 3D e 2D, che, in definitiva, ritengono le scogliere emerse allineate la migliore soluzione alle problematiche evidenziate. 4. INQUADRAMENTO STORICO-MARITTIMO ED ANALISI DELLE PROBLEMATICHE ATTUALI DELLA SPIAGGIA DI GABICCE MARE La spiaggia di Gabicce Mare è racchiusa tra il molo del porto canale di Cattolica a nord e la falesia del colle San Bartolo a sud. È attualmente difesa da una serie di barriere foranee emerse, costruite a partire dagli anni Tali barriere sono posizionate a diversa distanza dalla linea di riva (con una distanza massima di circa 100 metri da riva), sono imbasate su fondale di diversa profondità, mediamente 3,00 3,40 m., e sono caratterizzate da quote di sommità differenti. Esse furono realizzate per creare un più ampio litorale sabbioso e per proteggere la falesia a Sud dall azione erosiva del mare; in seguito furono rimodellate e modificate in più fasi fino alla fine degli anni 90, risultando disposte in maniera disallineata e piuttosto disordinata. tecnica.doc Pagina 11 di 29

13 Porto Cattolica Torrente Tavullo Mississippi Pennello Porticciolo di Baia Vallugola PROMONTORIO DEL SAN BARTOLO Attuale paraggio di Gabicce Mare - Immagine di Google Map (giugno 2011) Come già descritto nel Piano della Costa (PGIAC), negli anni più recenti le opere di difesa realizzate hanno generato un fenomeno ambientale del tutto singolare ed inaspettato. Infatti, a causa della scarsa circolazione idrica nella zona protetta dovuta alle numerose opere di difesa costiera realizzate sul litorale, si sono create le condizioni ottimali per lo spontaneo insediamento e sviluppo di una colonia di fanerogame marine. Queste ultime sono piante acquatiche considerate elementi qualificanti dello stato dell ambiente e protette dalla Direttiva 92/43 dell Unione Europea. Esse, a causa della presenza di materia organica in lento dissolvimento sul litorale, hanno generato però problemi alla balneazione, tanto da richiedere il trapianto artificiale di parte della colonia dalla zona con la balneazione più intensiva ad una zona meno frequentata dai turisti bagnanti. La parte sud-est del litorale è inoltre soggetta da diverso tempo a fenomeni di erosione al piede della falesia che le attuali scogliere emerse non riescono a contrastare. Tale forte fenomeno di erosione non permette inoltre la formazione di una spiaggia emersa. Per quanto riguarda lo sviluppo delle opere di difesa costiera della spiaggia di Gabicce Mare e l andamento della sua linea di riva nel tempo, rimandando agli studi della convenzione le analisi storiche più approfondite per il periodo che precede gli anni 50, si può affermare che l intero paraggio protetto da scogliere emerse nel periodo che va dagli anni 50 agli anni 70, ha mantenuto sostanzialmente stabile la sua linea di riva fino ad oggi con una maggiore variazione della stessa nella parte meridionale in occasione delle mareggiate più intense. L attuale linea di riva ha trovato infatti il suo punto di equilibrio artificiale grazie alle scogliere emerse poste a copertura dell intero paraggio di Gabicce Mare ed il forte aggetto a nord dell armatura della foce del torrente Tavullo (anche portocanale di Gabicce), iniziata negli anni 50 del 1800 e mano a mano modificata fino all attuale configurazione che ha inglobato la nuova darsena turistica nel lato romagnolo (anni 2000). La particolare conformazione della spiaggia bassa di Gabicce, compresa tra l aggetto del porto di Cattolica ed il promontorio del San Bartolo, fa si che i 1750 metri di litorale si trovino, per i mari dominanti, sopraflutto nella parte settentrionale rispetto allo stesso molo posto alla foce del Tavullo e sottoflutto rispetto al colle San Bartolo. I principali fenomeni di tecnica.doc Pagina 12 di 29

14 erosione sono quindi concentrati nella parte meridionale anche se la stessa falesia, proprio grazie a tale erosione, rappresenta la principale fonte di alimentazione della stessa spiaggia di Gabicce (più ciottolosa nella parte meridionale a ridosso del San Bartolo). Attuale paraggio di Gabicce Mare - Immagine di Google Map (giugno 2011) Altro elemento antropico storicizzato presente sul litorale è il cosiddetto Mississippi, locale-ristorante costruito su un molo che ha avuto la sua origine nell ultimo decennio del 1800 come piccolo molo posto a protezione della spiaggia di ponente del centro storico dall invasione delle ghiaie/ciottoli provenienti dalla falesia del San Bartolo. Un chilometro più a sud-est del Mississippi, quasi in prossimità del promontorio, è ancora presente un pennello in scogli naturali, residuo di un gruppo di tre pennelli posti a difesa della spiaggia centro-meridionale nel Nel periodo che va dal 1960 al 1974 l intero paraggio è stato difeso da varie configurazioni di difese foranee poste a distanze più o meno variabili dalla linea di riva soggette a diverse modifiche e salpamenti. Quello che vediamo oggi è il risultato dei vari interventi. Di seguito si riporta una planimetria di sintesi con l evoluzione storica delle opere di difesa descritte: Spiaggia di Gabicce Mare Evoluzione storica delle opere di difesa e della linea di costa tecnica.doc Pagina 13 di 29

15 Le attuali scogliere poste in corrispondenza di Punta Gabicce a protezione del piede della falesia del San Bartolo, provengono dalla trasformazione di scogliere sommerse ad emerse dopo la violenta mareggiata da scirocco-levante del 31 gennaio 1986 e dai lavori fatti intorno all anno 2000 in cui furono salpate delle soglie che collegavano le scogliere a Punta Gabicce. In definitiva le problematiche evidenziate dagli studi effettuati si possono riassumere in: 1. erosione al piede del tratto di falesia sottostante il centro abitato di Gabicce Monte. 2. inondazione dell intero tratto centro-orientale in occasione delle mareggiate più violente di scirocco-levante; 3. scarsa circolazione idrica a tergo delle scogliere nel tratto centro-occidentale; 4. eccessivo avanzamento della linea di riva nel tratto a ridosso del porto; 5. invasione delle ghiaie provenienti dalla falesia nel tratto centro-orientale in occasione delle mareggiate più violente di scirocco-levante; Sicuramente i punti 1 e 2 rappresentano le problematiche più urgenti dal punto di vista della difesa costiera. Il rilevamento geomorfologico della falesia costiera tra Pesaro e Gabicce Mare, eseguito per il Progetto Coste Italiane Protette (CIP), ha portato a riconoscere e cartografare più di 100 movimenti franosi classificati come scivolamenti traslativi e/o rotazionali, colamenti, crolli e frane complesse. I dati ottenuti per il settore Punta del Gesso-Gabicce Mare hanno evidenziato che il 31,6% di esso risulta in frana. Anche il punto 3, scarsa circolazione idrica a tergo delle scogliere nel tratto centrooccidentale, rappresenta una problematica importante. Negli ultimi anni infatti, in alcuni tratti di litorale della Regione Marche ed in altre regioni italiane, si è manifestato il fenomeno di fioriture algali di Otreopsis Ovata, alga tossica nociva per la salute, in corrispondenza di scogliere e zone a scarso idrodinamismo. L eccessivo avanzamento della linea di riva nella parte occidentale viene in parte risolto con il trasferimento meccanico del materiale sabbioso nella parte orientale, da sempre in deficit. Riguardo al punto 5, in realtà l invasione delle ghiaie della spiaggia di Gabicce è un fenomeno naturale e non rappresenterebbe una problematica se non fosse che, da sempre, la presenza di sabbia senza ghiaia nella spiaggia di Gabicce è considerata un pregio dagli operatori balneari e dai turisti. 5. LA CONVENZIONE PER GLI STUDI PRELIMINARI E LA REALIZZAZIONE DI MODELLI FISICI Gli obiettivi della convenzione stipulata tra il Comune di Gabicce Mare ed il Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico di Bari e l Istituto di Idraulica e Infrastrutture Viarie dell Università Politecnica delle Marche, si possono riassumere in: eseguire degli studi sperimentali su modelli fisici bidimensionali (2D) e tridimensionali (3D) al fine di confrontare, in termini di abbattimento dell energia ondosa incidente e dell evoluzione morfodinamica del profilo trasversale del fondo mobile sabbioso (modelli 2D) e dell intero arco litoraneo (modelli 3D), diverse configurazioni di scogliera (emerse e sommerse); tecnica.doc Pagina 14 di 29

16 verificare la disposizione planimetrica del sistema di difesa (modelli 3D) da porre a protezione della spiaggia di Gabicce Mare in modo da garantire una efficace difesa alla zona protetta e, al tempo stesso, un buon livello della qualità ambientale che consenta, tra l altro, la conservazione delle praterie di fanerogame marine nella zona meridionale del tratto di spiaggia; verificare la tipologia e le caratteristiche della scogliera da realizzare (modelli 2D). L ulteriore aspetto tenuto in considerazione durante l analisi dei modelli sperimentali è stato quello rivolto alla conservazione della parte emersa del litorale e quindi al miglior mantenimento della linea di riva soprattutto in condizioni ondose estreme (anche con eventi caratterizzati da elevati tempi di ritorno) e nel contempo ad evitare depositi di materiali fini nelle zone protette. Sono state eseguite, nella canaletta e nella vasca per modelli marittimi di dinamica costiera, specifiche simulazioni ondose estreme al fine di individuare gli effetti che le modifiche delle diverse configurazioni delle strutture e del sistema di scogliere di protezione, rispettivamente, erano in grado di arrecare alle tendenze evolutive del profilo trasversale e della conformazione generale della spiaggia. Come simulazione del moto ondoso estremo sono state selezionate alcune fra le massime mareggiate rilevate nel paraggio marino di Gabicce. Gli aspetti studiati ed analizzati dalla convenzione sono stati i seguenti: inquadramento della conoscenza dello stato fisico del sistema costiero di Gabicce Mare nel suo quadro naturale ed antropico; descrizione della batimetria del fondale dei luoghi da considerare come base di riferimento per la realizzazione dei modelli fisici; individuazione delle caratteristiche del regime ondoso e di soprelevazione di livello marino del paraggio, con l applicazione della modellazione matematica per ottenere le condizioni ondose da simulare nei modelli sperimentali in canaletta ed in vasca, rispettivamente; descrizione delle soluzioni progettuali adottate nelle prove; realizzazione del modello fisico bidimensionale (2D) a fondo mobile in canaletta, con le relative prove sperimentali effettuate e l analisi dei risultati ottenuti dall elaborazione dei dati raccolti nella sperimentazione; analoghe analisi per quanto riguarda la modellazione tridimensionale (3D) in vasca. Sono stati infine ricavati risultati, restituiti in forma numerica e grafica, sulle variazioni morfo-dinamiche caratterizzanti le varie fasi in cui si articola lo sviluppo del fondale emerso e sommerso della spiaggia (rispettivamente del profilo trasversale in canaletta e della batimentria generale in vasca) ed i valori elaborati dei dati acquisiti dalle sonde di misura, consistenti in particolare nell andamento qualitativo e quantitativo del moto ondoso e del livello medio superficiale, e dagli strumenti correntometrici, per le varie condizioni idrodinamiche determinate dagli attacchi ondosi simulati e per le diverse configurazioni di prova adottate nelle modellazioni bidimensionale (2D) in canaletta e tridimensionale (3D) in vasca. tecnica.doc Pagina 15 di 29

17 5.1. Sintesi dei risultati dei modelli 2D e 3D Gli studi condotti nell ambito della convenzione per gli studi preliminari e la realizzazione di modelli fisici delle due università hanno portato alla scelta della soluzione proposta nel presente progetto. Di seguito sono riportate in modo schematico alcune delle misure scelte per mettere a confronto le soluzioni plano/altimetriche più significative delle opere di difesa costiera proposte dagli studi. Le misure scelte per tale confronto sono: Modello 2D 1. Arretramento della linea di riva 2. Accumulo lato spiaggia (distinguere zona nord da zona sud) 3. Andamento altezza d onda significativa 4. Coefficiente di trasmissione Kt Modello 3D 1. Moto ondoso Altezza significativa all interno della zona protetta 2. Moto ondoso Coefficiente di trasmissione 3. Moto ondoso Wave set-up nella zona protetta 4. Correnti 5. Evoluzione dei fondali 6. Massima risalita del moto ondoso sulla spiaggia emersa Modello 2D Nel modello 2D le soluzioni messe a confronto sono: Sol. A = stato attuale: scogliere emerse Sol. D = stato di progetto: scogliere emerse con H berma = 1,50 ml, L berma = 3,00 ml Sol. E = stato di progetto: scogliere emerse rinforzate con H berma = 2,20 ml, L berma = 4,50 ml Il confronto ha portato alle seguenti considerazioni: 1. Arretramento della linea di riva Confronto tra soluzione E (emersa rinforzata) e soluzione A (stato attuale): E migliore di A Confronto tra soluzione D (emersa) e soluzione A (stato attuale): D peggiore di A 2. Accumulo lato spiaggia (distinguere zona nord da zona sud) Confronto tra soluzione E (emersa rinforzata) e soluzione A (stato attuale): E migliore di A Confronto tra soluzione D (emersa) e soluzione A (stato attuale): D peggiore di A 3. Andamento altezza d onda significativa Confronto tra soluzione E (emersa rinforzata) e soluzione A (stato attuale): E migliore di A Confronto tra soluzione D (emersa) e soluzione A (stato attuale): D peggiore di A 4. Coefficiente di trasmissione Kt Confronto tra soluzione E (emersa rinforzata) e soluzione A (stato attuale): E peggiore di A Confronto tra soluzione D (emersa) e soluzione A (stato attuale): D molto peggio di A tecnica.doc Pagina 16 di 29

18 Tutti i parametri utilizzati per il confronto delle diverse soluzioni sono concordi nell attribuire alla E la miglior soluzione proposta. L unico coefficiente discorde è il coefficiente di trasmissione Kt che però viene considerato poco attendibile nel calcolo in caso di scogliere emerse (vedi relazione specialistica dell Università Politecnica delle Marche Sezione E ). Modello 3D Nel modello 3D le soluzioni messe a confronto sono: Gruppo B: stato attuale: scogliere emerse con disposizione irregolare Gruppo C: stato di progetto: scogliere emerse (ipotesi 13-3p) Gruppo D: stato di progetto: scogliere emerse rinforzate (ipotesi 16-3p) Il confronto ha portato alle seguenti considerazioni: 1. Moto ondoso Altezza significativa all interno della zona protetta Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale): 2. Moto ondoso Coefficiente di trasmissione Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale): 3. Moto ondoso Wave set-up nella zona protetta Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale): 4. Correnti Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale): Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale): 5. Evoluzione dei fondali Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale): 6. Massima risalita del moto ondoso sulla spiaggia emersa Confronto tra gruppo D (emersa rinforzata) e gruppo B (stato attuale): Confronto tra gruppo C (emersa) e gruppo B (stato attuale): D migliore di B C molto peggio di B D migliore di B C molto peggio di B D migliore di B C molto peggio di B 76 N: D = B 76 N: C = B 16 N: D migliore di B 16 N: C = B D migliore di B C = B (forti accumuli) D migliore di B C = B Dai confronti sopra riportati risulta evidente che la soluzione progettuale scelta, identificata con la sigla ipotesi 16-3p - scogliere emerse non rinforzate nel tratto di ponente e scogliere emerse rinforzate nel tratto di levante, è quella che meglio risponde alle problematiche relative alla spiaggia di Gabicce. Da mettere in evidenza come, sia nel modello 2D che nel modello 3D, l eventuale configurazione di progetto con scogliere emerse non rinforzate porterebbe ad un peggioramento generalizzato su quasi tutti i parametri di confronto rispetto allo stato attuale. tecnica.doc Pagina 17 di 29

19 5.2. Considerazioni sugli studi ambientali condotti dal Dipartimento di Scienze del Mare DiSMar di Ancona Dagli studi ambientali condotti dal Dipartimento di Scienze del Mare DiSMar (oggi Dipartimento Scienze della Vita e dell Ambiente) dell Università Politecnica delle Marche si possono trarre alcuni aspetti utili dal punto di vista della scelta progettuale: La popolazione di Fanerogame negli ultimi 10 anni si è ampliata di circa il 20% 30% nella zona a tergo delle scogliere in cui si è costituito un hot spot di pregevole qualità ambientale; Al di fuori della zona protetta dalle scogliere non sono attualmente presenti Fanerogame; L intervento di salpamento e riallineamento delle attuali scogliere potrà influenzare l attuale popolazione di Fanerogame. I principali suggerimenti proposti dal Dipartimento DisMar dell università per minimizzare eventuali impatti negativi sono: 1. salpamento delle scogliere esistenti senza escavo di fondale per ridurre al minimo l eventuale estirpazione delle Fanerogame cresciute in adiacenza alle scogliere (piuttosto che effettuare ripascimenti o sulla riva o direttamente nelle depressioni causate dalla rimozione profonda degli scogli); 2. eventuale trapianto delle Fanerogame poste in prossimità delle attuali scogliere; 3. monitoraggio in corso d opera per eventuali azioni correttive durante l esecuzione dei lavori; 4. monitoraggio post d opera per eventuali azioni correttive dopo l esecuzione dei lavori. Tutti i suggerimenti sopra riportati sono stati recepiti dal progetto in quanto: 1. nell esecuzione dei salpamenti e nel computo del materiale salpato non sono stati considerati scavi per il recupero del materiale sommerso. Di conseguenza non sono stati previsti ripascimenti emersi e/o sommersi per il riempimento di eventuali depressioni (ma solamente, ove necessario, la chiusura dei vacui potenzialmente pericolosi alla balneazione mediante la riprofilatura del materiale presente nella spiaggia sommersa al di fuori delle barriere esistenti per non alterare la popolazione esistente di fanerogame); 2. tra le somme a disposizione dell amministrazione nel quadro tecnico economico sono stati previsti degli importi per l eventuale trapianto di Fanerogame in caso di necessità (eventuali misure compensative); 3. la relazione ambientale prevede monitoraggi dell intervento sia in corso che postoperam. tecnica.doc Pagina 18 di 29

20 5.3. Caratterizzazione topo-batimetrica e sedimentologica della spiaggia bassa di Gabicce Mare I rilievi topo-batimetrici effettuati nel tratto di litorale interessato dal presente progetto e disponibili per gli studi effettuati dall università vengono illustrati di seguito in ordine cronologico: Rilievo batimetrico effettuato per gli studi propedeutici alla redazione del Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere della Regione Marche. Sezioni effettuate: n 6 sezioni single-beam. Equidistanza tra le sezioni: m. Lunghezza dei transetti: circa 1 Km 2007, aprile Rilievo topo-batimetrico commissionato dal Comune di Cattolica per la progettazione definitiva del prolungamento del molo di levante del Porto di Cattolica-Gabicce. Sezioni effettuate: n 14 sezioni topo-batimetriche single-beam. Equidistanza tra le sezioni: 100 m. Lunghezza dei transetti: circa 900 m (batimetrica 5,5 6m) NOTA: In virtù del buon dettaglio offerto dai rilievi di tali sezioni topo-batimetriche del tratto di spiaggia bassa di Gabicce Mare in studio, tali indagini sono state impiegate per l individuazione della sezione di base della spiaggia di Gabicce Mare da simulare per le prove sperimentali sui modelli fisici in scala ridotta di tipo bidimensionale. Infatti, come è stato illustrato con maggior dettaglio nella sezione della presente relazione dedicata alle prove sperimentali in canaletta, uno dei profili delle sezioni descritte fungerà da base del modello bidimensionale testato. Lo stesso rilievo del 2007 è stato utilizzato per il calcolo dei volumi utilizzati nel computo metrico. 2008, settembre Rilievo batimetrico con tecnica multi-beam eseguiti appositamente per la convenzione tra il Comune di Gabicce e le Università di Bari e Ancona. Tecnica utilizzata: Multi-beam Area coperta: circa 1700x750 metri NOTA: I limiti tecnici della presente tecnica di rilievo sono solamente costituiti dal fatto di non poter raggiungere le piccolissime profondità (fino a circa un metro di profondità), in quanto il delicato apparato di rilevamento funziona con una sonda di misura che deve operare immersa in acqua, non può urtare corpi solidi e i fondali marini ed infine essa lavora prevedendo un cono di azione, verticale o poco inclinato, di ampiezza contenuta. Di seguito si riporta un immagine che fornisce la copertura della zona rilevata con tecnica multi-beam (zona colorata) rispetto alla parte non rilevata (con sfondo bianco). Si mette in evidenza che l area coperta dalle scogliere non è stata rilevata. tecnica.doc Pagina 19 di 29

21 2009, aprile Rilievo topografico con tecnica laserscanner aviotrasportato, produzione di ortofoto digitali. Rilievo topografico Tecnica utilizzata: Laser-scanner Area coperta: circa 2500x500 metri Precisione: 1 metro NOTA: Essendo tale rilievo esclusivamente di tipo topografico, il rilievo delle scogliere ha riguardato esclusivamente la parte emersa con precisione di 1 metro. Di seguito si riporta un immagine della restituzione tridimensionale del modello DTM: Ortofoto Tecnica utilizzata: ortofoto digitali Area coperta: circa 1700x750 metri Risoluzione foto: 10 cm Le campagne sedimentologiche più recenti richiamate dagli studi sono due: tecnica.doc Pagina 20 di 29

22 1999, maggio/giugno Rilievi sedimentologici della spiaggia emersa e sommersa eseguita nell ambito dei lavori della fase preliminare alle attività di progettazione del Piano di Gestione Integrata delle Aree Costiere della Regione Marche; 2008, settembre - Rilievi sedimentologici della spiaggia emersa e sommersa eseguiti nell ambito della convenzione stipulata tra il Comune di Gabicce e le due università di Bari e Ancona. Tali campagne sono descritte in modo dettagliato nella relazione specialistica (geologica). L unico dato che va evidenziato è la presenza di sabbia quasi sempre compresa nei campioni tra il 95% ed il 98% e la prevalenza della parte ghiaiosa-ciottolosa in corrispondenza del promontorio del san Bartolo. tecnica.doc Pagina 21 di 29

23 6. L INTERVENTO PROPOSTO Dopo varie considerazioni ed analisi sulle configurazioni alternative per le nuove barriere poste a difesa del litorale rispetto allo stato attuale, che hanno considerato sia aspetti planimetrici che altimetrici (diverse emergenze o sommergenze), le due Università incaricate hanno proposto come intervento ottimale quello identificato come ipotesi 16-3p (vedi Sezione D Configurazioni alternative per la difesa della spiaggia bassa di Gabicce ). Tale Ipotesi 16-3p (Figura D.17 estratta da Sezione D Configurazioni alternative per la difesa della spiaggia bassa di Gabicce ) risulta così costituita, a partire da occidente, da un primo allineamento relativamente ad un gruppo di n 4 barriere, che comincia circa 25m a ponente della testata orientale della scogliera più lunga posta attualmente a difesa del massiccio pontile con il locale Mississipi e prosegue, verso levante, praticamente in allineamento con queste preesistenti, con una direzione che fronteggia i 23 N. I setti sono sempre lunghi 60m in sommità ed i varchi intermedi sono previsti, nella configurazione iniziale adattabile in seguito come suddetto, ampi circa 20,5m, valutati sul livello del medio mare. Proseguendo verso levante, dopo un singolo varco intermedio di circa 20m, risulta partire il secondo allineamento di barriere disposte, su cui risulta disposta una serie di n 5 setti allineati, lungo la direzione che fronteggia i 17 N. Per questo secondo gruppo di difese allineate, sono previsti varchi intermedi ampi circa 16,5m. Proseguendo ancora verso levante, dopo un altro singolo varco intermedio di circa 15m, risulta partire la fila del terzo gruppo di scogliere allineate, costituito da n 5 setti, disposti secondo il terzo allineamento di barriere, che si trova lungo la direzione che fronteggia i 6 N. Sono previsti varchi intermedi ampi circa 16,5m. Infine, ancora verso levante, ormai in corrispondenza del tratto di costa più scoscesa relativa alla zona di Punta Gabicce, dopo un altro singolo varco intermedio di circa 15,7m, tecnica.doc Pagina 22 di 29

24 risulta partire la fila del quarto gruppo di scogliere allineate, il più orientale, costituito dalle già citate n 3 barriere, disposte secondo il quarto ed ultimo allineamento, che si trova lungo la direzione che fronteggia gli stessi già citati 12 N e per i quali i varchi intermedi risultano ampi circa 12,5m. Quindi in tale ipotesi la distribuzione dei varchi e delle relative ampiezze rispecchia, in linea di massima, la richiesta di assicurare un maggior grado di protezione costiera al tratto orientale della spiaggia, lasciando invece al tratto più occidentale la maggior possibilità di agevolare una migliore circolazione. Infatti, relativamente a tale aspetto, i varchi previsti hanno ampiezze gradualmente decrescenti andando da ponente (zona pontile Mississipi) verso levante (zona di Punta Gabicce). Considerando l ipotesi 16-3p dai punti di vista economico ed ambientale, sono emerse questioni che hanno portato ad ottimizzare la scelta individuata dalle università. Di seguito si riportano i punti principali che hanno guidato la modifica dell ipotesi 16-3p: 1. Da una verifica del costo delle lavorazioni da effettuare (salpamenti e nuova fornitura) per realizzare l ipotesi 16-3p è emerso un costo eccessivo rispetto all attuale disponibilità finanziarie prevista per l intervento ( ,00); 2. L hot spot di biodiversità di assoluto valore scientifico ed interesse naturalistico creatosi nella zona di litorale ricompresa tra la battigia e le attuali barriere emerse, specialmente nella parte orientale del paraggio, dovuto alla presenza delle fanerogame marine e gli eventuali interventi di compensazione proposti dal Dipartimento di Scienza del Mare (DiSMar) dell Università Politecnica delle Marche, hanno portato a considerare una soluzione con minimi spostamenti delle attuali barriere emerse dato che le stesse praterie di fanerogame si sono rigogliosamente sviluppate soprattutto a ridosso dei massi nella zona protetta dagli stessi. L ottimizzazione dell ipotesi 16-3p ha quindi l obiettivo di realizzare il primo stralcio funzionale e risolvere le problematiche economico/finanziarie legate alla fattibilità dell intervento tenendo in debita considerazione tutti gli aspetti ambientali e le eventuali attività di compensazione proposte. Di seguito si illustrano schematicamente i principali aspetti progettuali: 1. Ottimizzazione dell asse della nuova configurazione planimetrica di progetto nella parte occidentale e centrale (prime 11 scogliere partendo dal Missisipi ). Il nuovo asse è stato suddiviso in soli tre tratti rettilinei in sostituzione dei quattro assi proposti dall ipotesi 16-3p. Tale nuova soluzione tende a minimizzare i salpamenti previsti nell ipotesi 16-3p che in alcuni casi prevedeva spostamenti di scogliere di soli pochi metri. Ridurre le lavorazioni di salpamento comporta anche una maggior tutela dell hot spot di biodiversità (presenza di Fanerogame). Schematicamente, partendo da ovest verso est, il primo tratto del nuovo asse si discosta da quello dell ipotesi 16-3p al massimo di circa 10 ml (misurati sulla sezione ortogonale rispetto alla linea di riva). La parte centrale risulta sostanzialmente sovrapposta all ipotesi dell università. 2. Ricarica delle 5 scogliere emerse esistenti nella parte orientale (dalla 12 alla 16). La parte più orientale del nuovo asse è quella che differisce di più rispetto all ipotesi 16-3p avvicinandosi di circa 30 metri alla linea di riva (sempre misurati sulla sezione ortogonale rispetto alla linea di riva); tecnica.doc Pagina 23 di 29

25 3. Chiusura del paraggio ed effetti di bordo. Altro elemento preso in considerazione dalla proposta progettuale è la chiusura anche con il primo stralcio del tratto interessato dall intervento e gli eventuali effetti di bordo nella parte orientale. In primo luogo la configurazione ottimizzata permette la chiusura completa del paraggio ricalcando la configurazione attuale, alzando la quota della berma, regolarizzando i varchi e minimizzando gli effetti di bordo che altrimenti vedrebbero necessarie soluzioni di transizione non previste nell ipotesi 16-3p. Per minimizzare ulteriormente gli effetti di bordo dovuti alla brusca interruzione della cortina difensiva delle scogliere emerse, la soluzione adottata con asse ravvicinato alla linea di riva, permette un ulteriore raccordo altimetrico tra le nuove scogliere e le radenti esistenti. In secondo luogo e non da ultimo, una soluzione mediata permetterà una più semplice rimodulazione con il secondo stralcio funzionale,anche in considerazione del progetto di ampliamento del porto di Vallugola ancora in istruttoria ed in fase di discussione. In definitiva il secondo stralcio completerà l ipotesi progettuale 16-3p con il riallineamento delle ultime ricaricate nel primo stralcio; 4. La salvaguardia dell hot spot di biodiversità. L ottimizzazione dell asse delle nuove scogliere permette di rispettare le quote altimetriche delle berme proposte nell ipotesi 16-3p e lo spessore delle stesse berme per tutte le 16 scogliere garantendo una adeguata protezione del litorale e la protezione al piede della falesia, anche nel primo stralcio. Tale scelta ha inoltre il pregio di minimizzare i salpamenti delle attuali scogliere e di allargare le scogliere esistenti solamente verso il mare aperto non interferendo con la prateria di fanerogame sviluppatasi esclusivamente a tergo delle scogliere. Per quanto riguarda le eventuali attività di compensazione proposte dalle relazioni ambientali, è stata prevista in computo metrico una somma tra le somme a disposizione dell amministrazione per interventi quali il trapianto di fanerogame in aree idonee (da attuarsi solo se il monitoraggio in corso d opera lo riterrà necessario). La nuova configurazione planimetrica delle barriere emerse è stata sottoposta al parere preventivo delle università che hanno redatto gli studi preliminari, le quali hanno condiviso le scelte operate in quanto la soluzione indicata rispetta le indicazioni fornite dai modelli fisici, e consente di rientrare nelle attuali disponibilità economiche (vedi nota dell Università Politecnica delle Marche prot. n del 27/12/2011). Di seguito si rappresenta planimetricamente la soluzione individuata dal primo stralcio. tecnica.doc Pagina 24 di 29

26 Planimetria generale del paraggio con a nord il porto canale di Cattolica e a sud la falesia del San Bartolo ed il porto di Vallugola (In verde le scogliere esistenti, in rosso l ipotesi 16-3p dell università, in giallo la soluzione proposta) Dettaglio della planimetria generale Parte ovest tecnica.doc Pagina 25 di 29

27 Dettaglio della planimetria generale Parte centrale Dettaglio della planimetria generale Parte est Le 16 nuove scogliere di progetto sono quindi realizzate con due diversi tipi di sezione: Tipo A: non rinforzata e Tipo B: rinforzata. La sezione non rinforzata presenta una berma con altezza di 1,50 ml sul l.m.m. e larghezza pari a ml.3,00. La sezione rinforzata presenta una berma con altezza di 2,20 ml sul l.m.m. e larghezza pari a ml.4,50. Partendo da ponente (Mississipi) verso levante, le prime 7 scogliere sono di tipo A mentre le ultime 9 sono di tipo B. Per meglio adattarsi alla configurazione attuale e ridurre i costi, la lunghezza delle nuove scogliere sarà compresa tra 66,00 ml e 72,00 ml (misurate dal l.m.m.). Solo la scogliera tecnica.doc Pagina 26 di 29

28 n 12 avrà una lunghezza di 101,00 ml. I varchi, sempre per lo stesso motivo, saranno di due diverse tipologie: da 16,50 ml e da 20,50 ml. (misurati dal l.m.m.), prevedendo tre varchi di lancio per il soccorso via mare opportunamente segnalati. Di seguito si riportano le sezioni tipo di progetto: Sezione scogliera emersa Tipo A costruita su scogliera esistente Sezione scogliera emersa Tipo B costruita su scogliera esistente tecnica.doc Pagina 27 di 29

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