LEZIONE 5. PROGETTO DI COSTRUZIONI IN ACCIAIO Progetto di giunzioni bullonate. Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A.

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1 Corso di TECNICA DELLE COSTRUZIONI Chiara CALDERINI A.A Facoltà di Architettura Università degli Studi di Genova LEZIONE 5 PROGETTO DI COSTRUZIONI IN ACCIAIO Progetto di giunzioni bullonate

2 ASPETTI TECNOLOGICI GEOMETRIA TESTA GAMBO FILETTATURA DADO

3 ASPETTI TECNOLOGICI GEOMETRIA LA FILETTATURA PASSO AREA RESISTENTE DIAMETRO NOMINALE DEL GAMBO

4 ASPETTI TECNOLOGICI GEOMETRIA BULLONERIA A PASSO GROSSO

5 ASPETTI TECNOLOGICI GEOMETRIA - TOLLERANZE TOLLERANZA RELATIVA AL GIOCO BULLONE-FORO MINIMO INDISPENSABILE PER RIDURRE AL MINIMO LO SCORRIMENTO DELLE PIASTRE DI GIUNZIONE CHE IMPEGNANO PER CONTATTO IL GAMBO DEL BULLONE. φ d 2mm φ d 3mm (per d 24 mm) (per d>24 mm) TOLLERANZA RELATIVA AL TRATTO NON FILETTATO DEL GAMBO LA LUNGHEZZA OTTIMALE DELLA PARTE FILETTATA E PARI ALLO SPESSORE DELLE PIASTRE DA UNIRE.

6 ASPETTI TECNOLOGICI IL SERRAGGIO CON SERRAGGIO SI INTENDE L APPLICAZIONE DI UNA COPPIA TORCENTE AL BULLONE, PRIMA DI SOTTOPORRE L UNIONE ALLE FORZE DOVUTE AI CARICHI ESTERNI. NE CONSEGUE: UN AVVITAMENTO DEL DADO ED UN ALLUNGAMENTO DEL GAMBO; UNA QUOTA PARTE DEL MOMENTO TORCENTE VIENE ASSORBITA DALL ATTRITO TRA LE PIASTRE E LA TESTA DELLA VITE DA UNA PARTE E IL DADO DALL ALTRO; UNA QUOTA PARTE DEL MOMENTO TORCENTE IMPEGNA IL GAMBO DEL BULLONE. STATO DI SOLLECITAZIONE DELL UNIONE DOVUTO AL SERRAGGIO IL GAMBO DEL BULLONE E SOGGETTO A SFORZO NORMALE DI TRAZIONE, EQUILIBRATO DA UNO SFORZO NORMALE DI COMPRESSIONE NELLE PIASTRE. IL GAMBO DEL BULLONE E SOGGETTO A TORSIONE, EQUILIBRATA DALL ATTRITO TRA LE PIASTRE E LA TESTA DEL BULLONE/DADO.

7 PRINCIPI GENERALI IL SERRAGGIO CON SERRAGGIO SI INTENDE L APPLICAZIONE DI UNA COPPIA TORCENTE AL BULLONE, PRIMA DI SOTTOPORRE L UNIONE ALLE FORZE DOVUTE AI CARICHI ESTERNI. NE CONSEGUE: UN AVVITAMENTO DEL DADO ED UN ALLUNGAMENTO DEL GAMBO; UNA QUOTA PARTE DEL MOMENTO TORCENTE VIENE ASSORBITA DALL ATTRITO TRA LE PIASTRE E LA TESTA DELLA VITE DA UNA PARTE E IL DADO DALL ALTRO; UNA QUOTA PARTE DEL MOMENTO TORCENTE IMPEGNA IL GAMBO DEL BULLONE. BENEFICI DEL SERRAGGIO (STATI LIMITE DI ESERCIZIO) LIMITA LO SCORRIMENTO DELLE PIASTRE CON CONSEGUENTE RIPRESA DEL GIOCO FORO-BULLONE PER UNIONI I CUI BULLONI LAVORINO A TAGLIO. LIMITA IL DISTACCO DELLE PIASTRE PER UNIONI IN CUI I BULLONI LAVORINO A TRAZIONE, CON CONSEGUENTE ELIMINAZIONE DEI PERICOLI DI CORROSIONE.

8 PRINCIPI GENERALI IL SERRAGGIO ESPERIMENTO PROVA 1: SI AVVITI UN BULLONE SU DUE PIASTRE PRATICAMENTE RIGIDE FINO AD OTTENERE IL CONTATTO. SI APPLICHI POI UN CARICO N ALLE PIASTRE IN MODO DA PORTARLE AL DISTACCO E SI MISURI, IN FUNZIONE DI N, L ALLUNGAMENTO L DEL BULLONE, CHE RISULTA SEMPLICEMENTE TESO. PROVA 2: SI AVVITI UN BULLONE SU DUE PIASTRE PRATICAMENTE RIGIDE FINO AD OTTENERE IL CONTATTO. SI APPLICHI QUINDI AL DADO UNA COPPIA TORCENTE Ts; IL DADO SI AVVITERA TENDENDO IL GAMBO DEL BULLONE. SI MISURI LA FORZA ASSIALE N CHE IMPEGNA IL BULLONE E L ALLUNGAMENTO DEL GAMBO L. PROVA 1 PROVA 2 SE LIMITATO, IL SERRAGGIO E ININFLUENTE SULLE PRESTAZIONI ULTIME DELLE UNIONI.

9 PRINCIPI GENERALI IL SERRAGGIO ESPERIMENTO PROVA 1: SI AVVITI UN BULLONE SU DUE PIASTRE PRATICAMENTE RIGIDE FINO AD OTTENERE IL CONTATTO. SI APPLICHI POI UN CARICO N ALLE PIASTRE IN MODO DA PORTARLE AL DISTACCO E SI MISURI, IN FUNZIONE DI N, L ALLUNGAMENTO L DEL BULLONE, CHE RISULTA SEMPLICEMENTE TESO. PROVA 2: SI AVVITI UN BULLONE SU DUE PIASTRE PRATICAMENTE RIGIDE FINO AD OTTENERE IL CONTATTO. SI APPLICHI QUINDI AL DADO UNA COPPIA TORCENTE T s ; IL DADO SI AVVITERA TENDENDO IL GAMBO DEL BULLONE. SI MISURI LA FORZA ASSIALE N CHE IMPEGNA IL BULLONE E L ALLUNGAMENTO DEL GAMBO L. TENSIONE TANGENZIALE MASSIMA ASSOCIATA AL TENSIONE MOMENTO TORCENTE NORMALE MEDIA NEL GAMBO σ = N N A res Td sl τ T = 2J σ = σ + 3τ = ησ 2 2 id N T N o

10 PRINCIPI GENERALI IL SERRAGGIO σ = σ + 3τ = ησ 2 2 id N T N SE SI VUOLE LIMITARE IN VIA CAUTELATIVA IL SERRAGGIO AD UN VALORE CHE NON CONSENTE IL SUPERAMENTO DEL LIMITE ELASTICO DEL MATERIALE DOVRA ESSERE: N fe ησ LIMITE ELASTICO DEL MATERIALE NE DISCENDE CHE SE SI LIMITA IL SERRAGGIO AD UN VALORE TALE DA INGENERARE UNO SFORZO ASSIALE MEDIO NEL GAMBO PARI A: σ N f e = η SICURAMENTE IL SERRAGGIO NON INFLUENZA IL CARICO DI COLLASSO DELL UNIONE IN QUANTO L ALLUNGAMENTO DEL BULLONE CHE NE CONSEGUE E SICURAMENTE INFERIORE AL VALORE L f e

11 ASPETTI TECNOLOGICI SERRAGGIO - NORMATIVA AREA RESISTENTE NETTA DIAMETRO NOMINALE COPPIA DI SERRAGGIO SFORZO NORMALE DI SERRAGGIO T s = 0.2N d s N = 0.8 f A s k, N res DIPENDE DA MATERIALE E CONDIZIONI DELLE SUPERFICI DI CONTATTO VALORE CONVENZIONALMENTE ASSUNTO EQUIVALENTE AD f e

12 PROGETTO DELL UNIONE VERIFICHE DI RESISTENZA TIPI DI UNIONE: UNIONI IN CUI IL BULLONE E SOLLECITATO A TAGLIO UNIONI IN CUI IL BULLONE E SOLLECITATO A TRAZIONE UNIONI IN CUI IL BULLONE E SOLLECITATO A TRAZIONE E TAGLIO STATI LIMITE: ULTIMI (COLLASSO DELL UNIONE) ESERCIZIO: - SCORRIMENTO DELLE PIASTRE CON CONSEGUENTE RIPRESA DEL GIOCO FORO-BULLONE, NELLE UNIONI A TAGLIO; - DECOMPRESSIONE DELLE PIASTRE CON CONSEGUENTE DISTACCO DELLE PIASTRE, NELLE UNIONI A TRAZIONE.

13 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO COMPORTAMENTO F V F V,u MAGGIOR SERRAGGIO IV FASE III FASE II FASE F V,f I FASE I FASE: LO SCORRIMENTO TRA LE PIASTRE E PRATICAMENTE NULLO: LA TRASMISSIONE DELLA FORZA AVVIENE PER ATTRITO FRA LE LAMIERE. LA FASE HA TERMINE PER UN VALORE F V,f DEL CARICO CHE CORRISPONDE AL SUPERAMENTO DELL ATTRITO. II FASE: SI MANIFESTA UN BRUSCO SCORRIMENTO TRA LE PIASTRE. LA FASE HA TERMINE CON LA RIPRESA DEL GIOCO FORO-BULLONE. III FASE: LO SCORRIMENTO E PRATICAMENTE PROPORZIONALE AL CARICO E IL COMPORTAMENTO E PRATICAMENTE ELASTICO. LA FASE ELASTICA HA TERMINE AL RAGGIUNGIMENTO DEL LIMITE ELASTICO DEL BULLONE O DELLE PIASTRE. IV FASE: COMPORTAMENTO ANELASTICO E COLLASSO IN CORRISPONDENZA DI F V,u. L

14 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO VERIFICHE DI RESISTENZA STATO LIMITE ULTIMO POSSIBILI MECCANISMI DI COLLASSO: a) ROTTURA PER TAGLIO DEL BULLONE b) ROTTURA PER RIFOLLAMENTO DELLE LAMIERE c) ROTTURA PER TAGLIO DELLE LAMIERE LA RESISTENZA DI PROGETTO CORRISPONDE A QUELLA DEL MECCANISMO PIU DEBOLE d) ROTTURA PER TRAZIONE DELLE LAMIERE. UN UNIONE BULLONATA E TANTO PIU CORRETTAMENTE CONCEPITA QUANTO PIU VICINI TRA LORO SONO I VALORI DI CARICHI DI ROTTURA ASSOCIATI AI POSSIBILI MECCANISMI DI COLLASSO.

15 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO MECCANISMO a) ROTTURA A TAGLIO DEL BULLONE F V /2 F V /2 RESISTENZA DI PROGETTO A TAGLIO DEL BULLONE L AZIONE DI TAGLIO AGENTE SUL BULLONE PROVOCA DELLE TENSIONI TANGENZIALI NEL GAMBO DEL BULLONE. IL BULLONE E PIUTTOSTO TOZZO (ORDINE DI GRANDEZZA DEL DIAMETRO PARAGONABILE A QUELLO DELLE PIASTRE COLLEGATE). PERTANTO, NON PUO ESSERE ASSIMILATO AD UNA TRAVE. IL CALCOLO DELLE TENSIONI TANGENZIALI SI COMPLICA. LA DIFFICOLTA NEL CALCOLO DELLE TENSIONI TANGENZIALI RENDE DIFFICOLTOSA L APPLICAZIONE DIRETTA DEL CRITERIO DI VON MISES. PERTANTO LA RESISTENZA DI PROGETTO A TAGLIO DEL BULLONE (f d,0 ) VIENE DEFINITA IN MODO CONVENZIONALE, A PARTIRE DALLA SUA RESISTENZA A TRAZIONE, SULLA BASE DI DATI SPERIMENTALI. F V RESISTENZA A TAGLIO DELL UNIONE V = f A d,0 d, V res

16 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO CLASSI DI RESISTENZA DEI BULLONI (CNR-UNI 10011) CLASSE TENSIONE DI ROTTURA (TRAZIONE) TENSIONE DI SNERVAMENTO (TRAZIONE) RESISTENZA CARATTERISTICA (TRAZIONE) RESISTENZA DI PROGETTO (TRAZIONE) RESISTENZA DI PROGETTO (TAGLIO) NORMALI ALTA RESISTENZA Classe vite f t f y Stato di tensione f k,n f d,n f d,v [N/mm 2 ] [N/mm 2 ] [N/mm 2 ] [N/mm 2 ] [N/mm 2 ] f k,n è assunto pari al minore dei due valori f k.n =0.7 f t (f k,n =0.6 f t per viti di classe 6.8) e f k,n =f y essendo f t ed f y le tensioni di rottura e di snervamento secondo UNI 3740 f d,n = f k,n = resistenza di calcolo a trazione f d,v = f k,n / 2 = resistenza di calcolo a taglio VALORE CONVENZIONALE (DATI SPERIMENTALI)

17 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO MECCANISMI b) e c) ROTTURA PER RIFOLLAMENTO O TAGLIO DELLE LAMIERE ANELASTICO DISTRUBUZIONE DELLE TENSIONI SUL BORDO DEL FORO F V F V ELASTICO RESISTENZA PER RIFOLLAMENTO O TAGLIO DIPENDE DALLA DISTANZA DEL BULLONE DAL BORDO LIBERO DELLE LAMIERE (a), NEL VERSO DELLA FORZA CHE SOLLECITA IL BULLONE. NEI DUE CASI, CI SI RIFERISCE AD UNA PRESSIONE DI CONTATTO TRA BULLONE E LAMIERE. F V F V F V

18 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO MECCANISMI b) e c) ROTTURA PER RIFOLLAMENTO O TAGLIO DELLE LAMIERE RESISTENZA PER RIFOLLAMENTO O TAGLIO DELLE LAMIERE DIPENDE DALLA DISTANZA DEL BULLONE DAL BORDO LIBERO DELLE LAMIERE, NEL VERSO DELLA FORZA CHE SOLLECITA IL BULLONE. NEI DUE CASI, CI SI RIFERISCE AD UNA PRESSIONE DI CONTATTO TRA BULLONE E LAMIERE. RESISTENZA A TAGLIO DELL UNIONE V = f dt =α f dt drif, rif min d min t min =min{t 3 ; t 1 +t 2 } FUNZIONE DELLA DISTANZA a DEI FORI DAL BORDO LIBERO NEL VERSO DELLA FORZA CHE SOLLECITA IL BULLONE α = 3 α = (In compressione) (In trazione, in funz. di a/d)

19 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO MECCANISMO d) ROTTURA PER TRAZIONE DELLE LAMIERE RESISTENZA PER TRAZIONE DELLE LAMIERE LA DISTRIBUZIONE DELLE TENSIONI NORMALI AGENTI NELLA LAMIERA IN CAMPO ELASTICO E SIMILE A QUELLA RAPPRESENTATA IN FIGURA a); LA RIDISTRIBUZIONE DELLE TENSIONI A COLLASSO RAPPRESENTATA IN FIGURA b), CONSENTE DI ESPRIMERE LA RESISTENZA A TAGLIO DELL UNIONE CONVENZIONALMENTE COME: RESISTENZA A TAGLIO DELL UNIONE V = f A d, traz d nom AREA NOMINALE DELLA SEZIONE CRITICA

20 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO MECCANISMO d) ROTTURA PER TRAZIONE DELLE LAMIERE COME DEFINIRE L AREA NOMINALE DELLA SEZIONE CRITICA A nom? UN SOLO BULLONE: b nom min ( ) A = t b φ PIU BULLONI: REGOLA EMPIRICA: MINIMO PERCORSO PASSANTE PER UNO O PIU FORI

21 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO SI PUO DEFINIRE IL DIMENSIONAMENTO OTTIMALE DELLE PIASTRE DELL UNIONE ELEMENTARE, QUALORA QUESTE VENGANO IMPEGNATE A TRAZIONE, IMPONENDO LA CONDIZIONE: ( φ ) V = V f t b = α f dt d, traz d, rif d min d min IMPONENDO PER SEMPLICITA d φ, SI OTTIENE: b d = α + 1 A = t ( b φ ) nom min LA NORMATIVA IMPONE DELLE DISTANZE MINIME E MASSIME DEI BULLONI TRA LORO E RISPETTO AL BORDO DELLELAMIERE. IL RISPETTO DI TAGLI DISTANZE GARANTISCE IL RISPETTO DELLE IPOTESI SU CUI SONO BASATE LE VERIFICHE NUMERICHE.

22 PROGETTO DELL UNIONE A TAGLIO INTERASSI E DISTANZE DAI MARGINI (CNR-UNI ) INDICATO CON t min IL MINORE DEGLI SPESSORI DA COLLEGARE E CON d IL DIAMETRO DEL BULLONE: INTERASSE FORI IN DIREZIONE DELLA FORZA: Elementi compressi: 15 t min p 3d Elementi tesi: 25 t min p 3d DISTANZA FORI DAL BORDO LIBERO In direzione della forza: a 2d Bordo non irrigidito: a 6 t min Bordo irrigidito: a 9 t min DISTANZA FORI DAL BORDO LIBERO In direzione perpend. alla forza: a 1.5d 1 Bordo non irrigidito: Bordo irrigidito: a 1 6 t min a 1 9 t min

23 PROGETTO DELL UNIONE A TRAZIONE VERIFICHE DI RESISTENZA STATO LIMITE ULTIMO LA RESISTENZA A TRAZIONE DELL UNIONE PUO ESSERE ESPRESSA NELLA FORMA: RESISTENZA A TRAZIONE DELL UNIONE N = f A d d, N res

24 PROGETTO DELL UNIONE A TRAZIONE E TAGLIO VERIFICHE DI RESISTENZA STATO LIMITE ULTIMO RESISTENZA A TAGLIO DEL BULLONE RESISTENZA A TRAZIONE DEL BULLONE V = f A d,0 d, V res N = f A d d, N res LA RESISTENZA A TRAZIONE E TAGLIO DELL UNIONE PUO ESSERE ESPRESSA NELLA FORMA: V RESISTENZA A TRAZIONE E TAGLIO DELL UNIONE 2 2 V N + 1 V N d,0 d,0 V d,0 ELLISSI 0 N d,0 N

25 METODI DI VERIFICA TIPI DI SOLLECITAZIONE DELLE UNIONI BULLONATE TAGLIO E TORSIONE SOLLECITAZIONI DI TAGLIO E TORSIONE CHE AGISCONO NEL PIANO DELLE LAMIERE COLLEGATE DAI BULLONI E I CUI EFFETTI IMPEGNANO A TAGLIO I GAMBI. SFORZO NORMALE E MOMENTO FLETTENTE SOLLECITAZIONI ASSIALI E FLETTENTI CHE AGISCONO IN PIANI PARALLELI AL GAMBO DEI BULLONI E CHE QUINDI LI SOLLECITANO A TRAZIONE. COME CALCOLARE GLI EFFETTI DELLE SOLLECITAZIONI SUI SINGOLI BULLONI? E SULLE PIASTRE? METODI CONVENZIONALI

26 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TAGLIO E TORSIONE PER CALCOLARE L EFFETTO DEL MOMENTO TORCENTE SUL SINGOLO BULLONE E NECESSARIO INDIVIDUARE IL CENTRO DI ISTANTANEA ROTAZIONE DELL UNIONE. TALE PUNTO NON E INVARIABILE NELLO SPAZIO, A CAUSA DELLA DISTRIBUZIONE DEGLI ATTRITI (DISOMOGENEA), DEL COMPORTAMENTO ELASTOPLASTICO DEL MATERIALE, DEL GICO FORO-BULLONE. SI PREFERISCE QUINDI RICORRERE AD UN IPOTESI SEMPLIFICATIVA CHE SI E SEMPRE DIMOSTRATA A FAVORE DI SICUREZZA: UNIONE COSTITUITA DA LAMIERE INFINITAMENTE RIGIDE E DA BULLONI PERFETTAMENTE ELASTICI. SOTTO QUESTA IPOTESI, LO SPOSTAMENTO RELATIVO DI OGNI BULLONE E QUINDI IL SUO SCORRIMENTO ANGOLARE E : COSTANTE PER EFFETTO DELL AZIONE DI TAGLIO; PROPORZIONALE ALLA DISTANZA DAL CENTRO DI ISTANTANEA ROTAZIONE PER EFFETTO DEL MOMENTO TORCENTE.

27 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TAGLIO E TORSIONE SOTTO LA SUDDETTA IPOTESI, DAL PUNTO DI VISTA QUALITATIVO, E POSSIBILE: CALCOLARE LA FORZA DI TAGLIO ED IL MOMENTO TORCENTE RISPETTO AL BARICENTRO DELLA BULLONATURA; CONSIDERARE LA COMPONENTE LA FORZA DI TAGLIO SUDDIVISA IN PARTI EGUALI AGENTI SUI BULLONI (a); CONSIDERARE IL MOMENTO TORCENTE SUDDIVISO IN FORZE AGENTI SUI BULLONI IN DIREZIONE PERPENDICOLARE AL SEGMENTO CHE UNISCE IL BULLONE AL BARICENTRO E DI ENTITA PROPORZIONALE A QUESTA DISTANZA (b). a) b)

28 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TAGLIO E TORSIONE DISTRIBUZIONE DELLA COMPONENTE TAGLIANTE FORZA DI TAGLIO AGENTE SFORZO DI TAGLIO SUL SINGOLO BULLONE V Fi, FV = nn V NUMERO DI BULLONI NELL UNIONE NUMERO DI SEZIONI RESISTENTI NELL UNIONE

29 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TAGLIO E TORSIONE DISTRIBUZIONE DELLA COMPONENTE TORCENTE MOMENTO TORCENTE AGENTE SFORZO DI TAGLIO SUL SINGOLO BULLONE V Ti, NUMERO DI SEZIONI RESISTENTI DELL UNIONE = n V Ta n i i= 1 a DISTANZA DEL BULLONE DAL BARICENTRO 2 i DERIVA DA EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE: n T = n V a V T, i i i= 1

30 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TAGLIO E TORSIONE EFFETTI COMBINATI y x V V F = V = F V, x V, y Fix,, ; Fiy,, ; n nv n nv Ty Txi = ; V = ; n x y n x y i Tix,, Tiy,, nv nv ( + ) ( + ) V i i V i i i= 1 i= 1 ( ) 2 ( ) 2 V = V + V + V + V i Fix,, Tix,, Fiy,, Tiy,,

31 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TRAZIONE E FLESSIONE LA RIPARTIZIONE DELLE AZIONI ASSIALI E FLETTENTI SU UN GIUNTO BULLONATO DIPENDE STRETTAMENTE DALLA RIGIDEZZA DELLA LAMIERA (FLANGIA) ATTRAVERSO LA QUALE L AZIONE ESTERNA E APPLICATA. SE LA FLANGIA E SUFFICIENTEMENTE RIGIDA (a), E POSSIBILE TRASCURARE LA SUA DEFORMAZIONE: I BULLONI RISULTANO SEMPLICEMENTE TESI E PRIVI DI FLESSIONI PARASSITE. SE LA FLANGIA E PIU DEFORMABILE, NASCONO DELLE FORZE DI CONTATTO Q ED IL BULLONE, PER SEGUIRE LA DEFORMAZIONE DELLA FLANGIA, E IMPEGNATO ANCHE A FLESSIONE.

32 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TRAZIONE E FLESSIONE E MOLTO DIFFICILE DARE DELLE LEGGI GENERALI PER CALCOLARE LE FORZE DI CONTATTO Q. SI PUO DIRE CHE ESSE DIPENDONO DALLA RIGIDEZZA DELLA FLANGIA, DA QUELLA DEL BULLONE, DAL CARICO APPLICATO. IL COLLASSO PUO AVVENIRE: PER SNERVAMENTO DEL BULLONE PENALIZZATO DALL INTERVENTO DI FLESSIONI PARASSITE E SOLLECITATO ASSIALMENTE DALLA FORZA F+Q; PER LA FORMAZIONE DI UNA O PIU CERNIERE PLASTICHE NELLA FLANGIA CHE RISULTA IMPEGNATA A FLESSIONE. E IN GENERALE UTILE DIMENSIONARE LO SPESSORE DELLA FLANGIA IN MODO CHE SIA SUFFICIENTEMENTE RIGIDA DA EVITARE L ATTIVAZIONE DI QUESTI MECCANISMI

33 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TRAZIONE E FLESSIONE SE LA DEFORMABILITA DELLA FLANGIA E TRASCURABILE, LA SEZIONE PUO ESSERE SCHEMATIZZATA COME PARZIALMENTE REAGENTE: LE TRAZIONI SONO ASSORBITE DAI BULLONI, LE EVENTUALI COMPRESSIONI PER CONTATTO TRA LE PIASTRE. I BULLONI POTRANNO ESSERE QUINDI VERIFICATI TRASCURANDO L EFFETTO DELLE FLESSIONI PARASSITE NEL GAMBO. F N ALL INTERNO DEL NOCCIOLO D INERZIA DELLA SEZIONE FORMATA DAI BULLONI N i F N = + n F e n i= 1 N y 2 i y i (DA EQUILIBRIO ALLA ROTAZIONE)

34 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TRAZIONE E FLESSIONE SE LA DEFORMABILITA DELLA FLANGIA E TRASCURABILE, LA SEZIONE PUO ESSERE SCHEMATIZZATA COME PARZIALMENTE REAGENTE: LE TRAZIONI SONO ASSORBITE DAI BULLONI, LE EVENTUALI COMPRESSIONI PER CONTATTO TRA LE PIASTRE. I BULLONI POTRANNO ESSERE QUINDI VERIFICATI TRASCURANDO L EFFETTO DELLE FLESSIONI PARASSITE NEL GAMBO. F N ALL ESTERNO DEL NOCCIOLO D INERZIA DELLA SEZIONE FORMATA DAI BULLONI (SEZIONE PARZIALIZZATA) PROBLEMA DELLA DEFINIZIONE DEL CENTRO DI ROTAZIONE DEFINIZIONE A PRIORI IN VIA CONVENZIONALE

35 METODI DI VERIFICA SOLLECITAZIONI DI TRAZIONE E FLESSIONE SE LA DEFORMABILITA DELLA FLANGIA E TRASCURABILE, LA SEZIONE PUO ESSERE SCHEMATIZZATA COME PARZIALMENTE REAGENTE: LE TRAZIONI SONO ASSORBITE DAI BULLONI, LE EVENTUALI COMPRESSIONI PER CONTATTO TRA LE PIASTRE. I BULLONI POTRANNO ESSERE QUINDI VERIFICATI TRASCURANDO L EFFETTO DELLE FLESSIONI PARASSITE NEL GAMBO. F N ALL ESTERNO DEL NOCCIOLO D INERZIA DELLA SEZIONE FORMATA DAI BULLONI (SEZIONE PARZIALIZZATA) PROBLEMA DELLA DEFINIZIONE DEL CENTRO DI ROTAZIONE DEFINIZIONE A PRIORI IN VIA CONVENZIONALE

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