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1 1 INQUISIZIONE 1542 bolla di Paolo III Farnese con la quale istituì la Congregazione Romana del Santo Uffizio. L'Inquisizione era un elemento vecchio, tribunale della fede medievale, che aveva dato ottimi risultati, nel contrasto alla eresia medievale che poi fu semplicemente dimenticato perché non più usato. Bisogna precisare che nell'inquisizione medievale ciò che si combatté non fu un'eresia vera e propria ma erano presenti altre religioni ( ebraismo, musulmani), quindi non eresie ma conversioni. In Spagna dove c'era stato bisogno di questo strumento, che era stato così vincente nel periodo medievale, infatti il papa aveva regalato alla regina di quelle terre, Isabella di Castiglia, talaltro molto religiosa, l'inquisizione ( 1478 ), proprio perché in quelle terre c'era il problema della presenza di altre religioni. Quindi l'inquisizione spagnola, da strumento della chiesa divenne uno strumento della corona. Tale potere venne regalato ad Isabella e ai suoi successori, ma non al marito Ferdinando d'aragona. RIFORMA che ha portato al Concilio di Trento, in cui l'organizzazione dell'inquisizione era diversa, nuova. Non più gestiti dagli ordini mendicanti, ma dal centro, cioè dal papato. Ed tale organizzazione verrà chiamata Congregazione Romana del Santo Uffizio. (1542). CONCILIO DI TRENTO I concili precedenti furono convocati e svolti a Roma, mentre questi ultimi furono invece convocati a Trento, lontano da Roma e dal papa. Il concio di Trento è un concilio ecumenico riunione di tutti i rappresentanti della chiesa e anche dei rappresentanti degli stati cristiani. Trento è una città d i frontiera, più estremo e vicino alla realtà tedesca, dove si sviluppa la riforma protestante. Il concilio di Trento non dura 20 anni, ma in reltà e diviso in 3 sedute e non continue. TRIDENTINO (Trento) Paolo III- Giulio III-Pio IV Anni Diciannovesimo concilio ecumenico. Condanna di Lutero e delle sue dottrine, di Zwingli e di Calvino. Attuazione della Controriforma. Decreti di riforma della vita della Chiesa. Dottrina sulla Sacra Scrittura, sul peccato originale, sulla grazia e la giustificazione, sui sacramenti e sul sacrificio della messa, sul culto dei santi e delle immagini. In reazione alla Riforma protestante, deliberò una riforma generale del corpo ecclesiastico e ridefinì i dogmi. I decreti conciliari ratificati da papa Pio IV il 26 gennaio del 1564 costituirono il modello della dottrina di fede e della pratica della Chiesa cattolica fino alla metà del XX secolo. Benché fin dal tardo XV secolo la convocazione di un concilio fosse stata sollecitata da più parti, sia all'interno sia all'esterno della Chiesa, in particolare da Martin Luterò nel 1520,

2 l'idea di un nuovo concilio trovò riluttante papa Clemente VII, che temeva di avallare indirettamente il principio secondo cui al concilio - e non al papato - sarebbe spettata l'autorità suprema della Chiesa. ( conciliarismo autorità che spetta al concilio e non al papa) Inoltre, le difficoltà politiche che il luteranesimo aveva creato all'imperatore Carlo V fecero sì che gli altri sovrani europei, specialmente Francesco I di Francia, evitassero qualsiasi provvedimento che potesse rafforzare o favorire l'imperatore. Fu papa Paolo III che nel 1542 convocò il concilio; tuttavia esso si aprì a Trento solo il 13 dicembre 1545, articolandosi in tre sessioni. Prima sessione Risolte le questioni procedurali, l'assemblea si rivolse alle fondamentali problematiche dottrinali sollevate dai protestanti. Uno dei primi decreti affermò che la Scrittura doveva essere interpretata secondo la tradizione dei padri della Chiesa: un rifiuto implicito del principio protestante della "sola Bibbia". Il lungo e complesso decreto riguardante la giustificazione condannava il pelagianesimo detestato da Lutero, ma tentava contemporaneamente di conferire un ruolo alla libertà umana nel processo di salvezza. Questa sessione affrontò inoltre questioni disciplinari, come l'obbligo dei vescovi di risiedere nelle loro diocesi. Seconda sessione Dopo un'interruzione provocata da una profonda incomprensione di natura politica tra Paolo III e Carlo V, la seconda sessione del concilio, convocato nuovamente dal neoeletto papa Giulio III, rivolse la sua attenzione soprattutto ai sacramenti. La sessione, alla quale parteciparono alcuni luterani, fu boicottata dai rappresentanti francesi. Terza sessione La terza sessione del concilio dibatté prevalentemente questioni disciplinari, in particolare il problema irrisolto della residenza episcopale, da molti considerata la chiave di volta della riforma ecclesiastica. Nel 1564 Pio IV proclamò la professione di fede tridentina (da Tridentum, l'antico nome romano di Trento) che sintetizzava le decisioni dell'assemblea in materia dottrinale. Tuttavia il concilio non affrontò mai una discussione riguardante il ruolo del papato nella Chiesa, questione sollevata ripetutamente dai protestanti. Tra i teologi che parteciparono al concilio, si ricordano in particolare Girolamo Seripando, Reginaid Pole, Diego Lainez, Melchior Cano e Domingo De Soto.

3 Significato Oltre a risolvere questioni dottrinali e disciplinari di grande rilievo per i cattolici, il concilio diede alle autorità ecclesiastiche la percezione di una coesione e di una prospettiva unitaria essenziali per la nuova vitalità della Chiesa durante la Controriforma. L'utilizzo dell'espressione "età tridentina" per definire l'epoca della storia della Chiesa cattolica dalla metà del XVI secolo fino al concilio Vaticano II. La prima e la terza seduta, sono quelli più importanti ma molto diversi tra loro, perché i contesti di riferimento sono diversi, contesto storico e contesto della curia. 1) il primo incontro, convocato da Paolo III, è importante dal punto di vista simbolico, perché in realtà non ci sono state molte adesioni. Perchè nel momento in cui il concilio si è aperto, ci si era posto il problema di giustificare il motivo di apertura del problema trattare tali problematiche ( cioè Lutero, ecc), come forme di eresie e come malessere interno ciò causa fratture interne in quanto si formano schieramenti tra le due ipotesi di pensiero. Nel caso in cui vengano trattate come eresie, la risposta risulta essere l'inquisizione e quindi se ne deve occupare un tribunale e non il concilio in questo caso allora la convocazione del concilio è inutile. Questo ultimo è necessario convocarlo solo perché bisogna mettere in atto un'organizzazione interna della chiesa e non per questioni teologiche. Nell'altro caso, invece, non c'è solo un problema di riorganizzazione interna ( perché cambia la società ed è ovvio che sia necessaria una nuova organizzazione )ma, bisogna anche salvare la cristianità, cioè trovare un punto d'incontro. Quando si apre il concilio di Trento questo problema non è ancora risolto, non si sapeva ancora se trattarlo come eresia o cercare di trovare un punto di incontro, ma il gruppo dei radicali, con a capo il vescovo Carafa, ( Si dedicò a riorganizzare i tribunali dell'inquisizione, prima gestiti dalle singole diocesi, dirigendo la Congregazione del Sant'Uffizio col compito di coordinarne l'azione; fu anche promotore dell'indice dei libri proibiti, promulgato il 30 dicembre 1558, pubblicato all'inizio del ) rifiutò. La prima sessione si chiuderà nel '49, in realtà nel '48, perché in Europa avvenne una cosa importantissima Carlo V aveva vinto la guerra contro i principi protestanti, aveva vinto la lega di Smalcalda La Lega di Smalcalda fu una lega difensiva di principi protestanti del Sacro Romano Impero, della metà del XVI secolo e aiutò a diffondere il Luteranesimo nella Germania settentrionale. La crisi tra la Lega e l'impero scoppiò nel Carlo sconfisse la Lega nella battaglia di Mühlberg, il 24 aprile 1547, ( Il 24 febbraio del 1500 nasceva a Gand uno dei più grandi imperatori della storia, Carlo d'asburgo, figlio di Giovanna di Castiglia e di Filippo d'asburgo, eredi di due delle maggiori potenze europee, la Spagna e l'austria. Giovanna era la figlia terzogenita e unica erede del regno di Castiglia e d'aragona, Filippo a sua volta era figlio di Massimiliano I, imperatore del Sacro Romano Impero. Le successione dinastiche delle due dinastie e portarono nel 1519 alla nomina di Carlo come Imperatore del Sacro Romano Impero. Allo stesso modo, essendo figlio di Giovanna di Castiglia che in precedenza aveva sposato Filippo, figlio di Massimiliano I, Carlo divenne anche sovrano di Castiglia e d'aragona, e di tutti i possedimenti coloniali della Spagna. A questi titoli si aggiunsero quelli di sovrano dei Paesi Bassi, della Sardegna, della Sicilia, del regno di Napoli, del ducato di Milano. Ricordiamo a tale proposito che l'unione tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d'aragona nel 1469 unificò la maggior parte della penisola iberica sotto un unico regnante (ad esclusione del regno del

4 Portogallo). Lo sviluppo del movimento luterano e la scissione religiosa che ne conseguì, dalla Germania ad altri territori dell'impero, e la ripresa della guerra contro la Francia, accompagnata da una raggiunta stanchezza dell'imperatore, portarono alla divisione religiosa nell'impero di Carlo. Di fronte ai nuovi avvenimenti storici la potestà imperiale di Carlo V andava sempre più decrescendo. Disilluso per non essere riuscito a soffocare l'avvento dei Luterani, Carlo V abdicò a favore del fratello Ferdinando al quale assegno definitivamente i territori tedeschi e del figlio Filippo al quale furono trasmessi quelli iberici (che comprendevano i Paesi Bassi, i territori italiani e quelli delle Americhe). La conseguenza storica fu quella che sancì la definitiva divisione della dinastia degli Asburgo. Carlo V morì nel settembre del 1558 a Cuacos de Yustes in Spagna, le sue spoglie sono oggi conservate presso il Monastero di San Lorenzo, nel Palazzo dell'escorial. Con lui se ne andava una figura decisiva nella storia moderna. ) Il fatto che Carlo V vinse contro la lega rappresentò una vittoria dal punto di vista politico, una vittoria riportata son grazie al papa. Carlo V si trovava in una posizione di vantaggio, rispetto al papato ha vinto contro la Francia, contro la Lega di Smalcalda, quindi è il più grande imperatore dell'europa. In base a tale avvenimento, la situazione europea è cambiata. Allora il papa, con l'attenuante di un'epidemia, trasferisce il concilio da Trento a Bologna, che è situato nello stato della chiesa, ciò di cui ha paura adesso non è il conciliarismo, ma l'imperatore Carlo V. arrivato il papa Paolo III a Bologna muore e il concilio si chiude immediatamente senza concludere niente. 2) Il nuovo papa, invece, è un progressista, riapre il concilio, ma questa volta l'europa è distratta e anche la Chiesa, Carlo V sta per abdicare la situazione europea sta cambiando; quindi delle corti europee nessuno partecipa al concilio, perché sono in agitazione e devono risolvere problemi interni. Si riuniscono solo alcuni alti prelati, non trovano alcuna possibilità di condurre o discutere di nessuna problematica. Per questo motivo tale seduta conciliare si chiude velocemente. 3) La terza ondata conciliare inizia agli inizi degli anni '60. il panorama è diverso, è il momento in cui si discutono moltissime questioni perché il papato è cambiato, l'inquisizione si è molto potenziata in questi anni, è diventata uno strumento di controllo e di battaglia anti ereticale veramente affidabile. Il merito di tutto ciò bisogna darlo al gruppo dei radicali, con a capo Carafa,che hanno organizzato bene l'inquisizione. ne hanno fatto anche un ottimo strumento di potere dal punto di vista politico,per battere i suoi nemici della curia. Vengono messi sotto accusa tutti i vescovi progressisti, come per esempio Reginald Paul. Il quale dopo tale accusa non risulta più papabile. Attraverso questa tattica politica dell'inquisizione riesce non solo a farsi eleggere capo della congregazione del santo uffizio, ma mettendo fuori combattimento tutti i vescovi progressisti, considerati papabili, fa in modo che venga eletto uno appartenente alla schiera dei radicali viene eletto anche papa con il nome di Paolo IV di Carafa, nel 1555, fino alla morte. Quindi con papa Paolo IV, il concilio viene considerato chiuso perché per lui, essendo parte del gruppo dei radicali, il problema va risolto attraverso l'inquisizione ( cioè la terza ondata non la apre proprio). La storia della chiesa del '500 è sopratutto basata dalla guerra dentro la curia tra i due partiti e che si può dividere tra papa progressisti e papa inquisitoriali e si può leggere la storia del '500 europeo e italiano come il risultato di una battaglia culturale e istituzionale tra una linea del papato inquisitoriale, quindi rigido e legato al controllo della

5 società attraverso 3 elementi : inquisizione, confessione, missioni, che hanno come scopo il controllo delle coscienze attraverso proprio i tribunali della coscienza., e l'altra linea invece più propensa all'utilizzo del concilio come possibilità proprio di conciliare e cooperare insieme ( con i riformatori) per arrivare ad una fine comune. Alla morte di Paolo IV, nel '59, c'è una brutta reazione, da parte del popolo romano va al tribunale dell'inquisizione e incendia tutti i documenti dei primi anni dell'inquisizione, come senso liberatorio. Il successore di Paolo IV, Pio IV, ha cercato di riequilibrare l'attività del papato e proprio per questo apre la terza ondata del concilio. Tale papa non è inquisitore e vuole il concilio come strumento di riequilibrio. L'Europa chiedeva a questo papa cose diverse perché è un'europa trasformata gli anni '50 del '500 hanno definitivamente chiuso la parabola dell'impero,o Carlo V ha abdicato, quindi non esiste più quella specie di colosso che era l'impero di Carlo V divide il suo impero nei suoi figli perché comprende che il futuro non è più nella concezione universale di un impero ma nelle monarchie. Infatti divide il regno di Spagna e la corona dell'impero,perché capisce che nella nuova Europa lo stato, la corona europea sono più forti rispetto all'impero. Lascia al figlio Filippo II la Spagna, la quale include Spagna, quindi anche il nuovo continente, Napoli, Sicilia, Sardegna, Fiandre, proprio perché comprende che nella nuova Europa, divisa in Stati, la Spagna sarà una delle più potenti; lasciando l'impero al fratello Ferdinando ( che include il dominio tedesco, e gli Asburgo) il quale era già re dell'ungheria, attraverso il percorso matrimoniale, formando in questo modo l'impero Austro - Ungarico. Quindi l'europa è cambiata, organizzata in sistemi di stati, nel cui panorama la Spagna è una corona potente e cattolica, un impero che sta diventando una realtà territoriale. Queste potenze europee fanno delle richieste al papa ormai diverse da quelle richieste da Carlo V ( aveva bisogno del concilio per fare in modo che si ripristinasse l'unità della cristianità); chiedevano la governabilità del loro territorio chiedere di intervenire su una pratica della chiesa molto diffusa, quella dei benefici. lo stato della chiesa del '500 aveva formato un governo, e per fare ciò aveva bisogno di coloro che gestivano tale stato. A tele scopo c'erano i principi della chiesa, cioè i cardinali. Il cardinalato era un riconoscimento nobiliare dato a chi appartenenza a tale categoria sociale ( es famiglia borbia cardinal nepote) ciò ovviamente portò allo scadimento della facciata morale di tale figura ecclesiastica. ( erano uomini di potere senza vocazione) Nel momento in cui ai cardinali viene affidata la gestione di un ufficio romano, come ricompensa del lavoro svolto gli viene fornito non uno stipendio ma lo nomina vescovo. In questo modo gli viene affidata una diocesi di una determinata zona, con delle proprietà, che passano, quindi a lui, in quanto vescovo di tale diocesi. Ciò avveniva nel passato. Ora invece il vescovo si trova a Roma perché deve gestire gli uffici romani, cioè non gestisce più la diocesi di un territorio. quest'ultimo quindi resta senza il vescovo che deve provvedere alla pastorale del territorio. Di conseguenza il territorio perde ricchezza c'è un depauperamento dei

6 territori. Proprio per questo i re degli stati europei chiedono al papa di essere parte integrante nella costruzione delle corone, di mettere un segno forte di religiosità sui territori. Infatti il disciplinamento del moderno è progettato in accordo tra chiesa e stato. Infatti nella terza tornata del concilio di Trento partecipano tutti i re degli stati europei, anche perché l'urgenza teologica iniziale è passata, il contesto storico sociale però è diverso, l'europa è diversa siamo in presenza di stati moderni. Questo vuol dire che il re dello stato moderno non abdica, ma agisce per poter migliorare il territorio e collabora con la chiesa proprio per questo. richiesta della riformazione della diocesi e di un vescovo che lo aiuto a educare il popolo. Quindi l'apertura della terza ondata del concilio porterà a promulgare i decreti tridentini, in cui bisogna risolvere il problema del conciliarismo papa come capo della chiesa o il concilio come organo importante?

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