Il ruolo del Laboratorio di Microbiologia nella diagnostica delle MTA
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1 Il ruolo del Laboratorio di Microbiologia nella diagnostica delle MTA Edoardo Carretto Laboratorio di Microbiologia IRCCS Arcispedale Santa Maria Nuova, Reggio Emilia Malattie trasmesse da alimenti: strategie integrate per la prevenzione e il controllo 29 settembre 2014
2 Malattie a Trasmissione Alimentare Ampio numero di condizioni cliniche caratterizzate dalla trasmissione di un microrganismo attraverso gli alimenti. Diversi tipi di classificazione, basati su Modalità patogenetica Tempo di insorgenza Tipologia di patogeno in causa (batteri, virus, funghi, protozoi) Quadro clinico
3 Cenni di epidemiologia Nonostante i progressi soddisfacenti realizzati nel campo della prevenzione di alcune malattie infettive, le tossinfezioni alimentari rappresentano ancora un problema di Sanità Pubblica. Nel nostro paese sembra evidente la prevalenza dei casi di salmonellosi. Tuttavia in molti altri paesi (Nord Europa, Stati Uniti) i casi di infezione da Campylobacter sembrano essere prevalenti. Staphylococcus aureusrappresenta forse la più frequente intossicazione alimentare, che si presenta specialmente nei mesi estivi. L incidenza delle MTA è comunque fortemente sottostimata a causa del mancato ricorso al medico, della non corretta diagnosi e collocazione epidemiologica, nonché della mancata notifica (secondo alcuni autori, solo l 1-10% dei casi viene segnalato). 29/09/2014 3
4 Malattie a trasmissione alimentare: sempre attuali Globalizzazione del cibo Nuovi patogeni con incremento delle resistenze Aumento del consumo di cibo fuori casa Nuove modalità di trasmissione
5 Dati dai CDC Principali patogeni emergenti E. coli 0157:H7 Salmonella enterica Listeria monocytogenes Campylobacter jejuni milioni di casi ogni anno (ampiamente sottostimati) E. coli causa circa casi ogni anno Salmonella causa 2-4 milioni di malattie per anno Campylobacter causa 1-6 milioni di caso per anno
6 Patologievirali Più comuni virus che possono essere trasmessi per via alimentare: -Epatite A - Norwalk virus - Astrovirus -Rotavirus - Adenovirus casi per anno negli Stati Uniti Diffusione interpersonale per via oro-fecale Necessità di bassa carica infettante; il cibo funge come vettore di trasferimento e non come principale via di trasmissione.
7 Classificazione patogenetica: intossicazioni Le intossicazioni alimentari sono manifestazioni patologiche che si determinano in seguito al consumo di alimenti contenenti tossine prodotte da microrganismi che si sono moltiplicati sull alimento, precedentemente al suo consumo. Perché si manifesti l intossicazione pertanto non obbligatoriamente ci deve essere il microrganismo, bensì è indispensabile la presenza della sua tossina. Per alcuni microrganismi una previa moltiplicazione nell alimento è necessaria per produrre una sufficiente quantità di tossina. Esempi: Staphylococcus aureus, Clostridium botulinum
8 Classificazione patogenetica: tossinfezioni È determinata dal consumo di alimenti contenenti sia tossine che batteri. Possono quindi essere trasmesse esclusivamente da alimenti e solo dopo che si è avuta al loro un attiva moltiplicazione degli agenti responsabili, con produzione o meno di tossine. La sintomatologia è determinata sia dall azione di una tossina preformata, presente negli alimenti, e da quella che l agente eziologico continua a produrre una volta penetrato nell organismo; che dalla infezione sostenuta dal microrganismo che si replica a livello intestinale e può avere ruolo patogeno diretto. Si sviluppano solo con una carica infettante abbastanza elevata, nella maggior parte dei casi di oltre cellule batteriche per grammo di alimento. Hanno un periodo d incubazione breve: da poche ore a 1-2 giorni. Esempi: Clostridium perfringens,vibrio parahaemolyticus.
9 Classificazione patogenetica: infezioni Si realizzano in seguito al consumo di alimenti contenenti microrganismi vitali che hanno azione patogena a livello intestinale. La trasmissione può avvenire con modalità diverse da quella alimentare. Non è necessario che i microrganismi si moltiplichino nell alimento prima dell ingestione. Si sviluppano anche con una carica infettante modesta. Hanno un periodo d incubazione lungo. Esempi: shigellosi, salmonellosi minori.
10 Classificazione sulla base degli agenti eziologici BATTERI Stafilococco aureo, Salmonellaspp., Escherichia coli, Campylobacter spp., Shigellaspp., Clostridium perfringens, Clostridium botulinum, Aeromonas hydrophila, Listeria monocytogenes, Vibrio cholerae, Vibrio parahaemolyticus, Vibrio vulnificus,yersimia spp. VIRUS Epatite A, Norovirus, Astrovirus, Rotavirus, Adenovirus PARASSITI Giardia lamblia, Trichinella spp., Anisakis spp., Cryptosporidium parvum, Cyclospora spp. MICOBATTERI Mycobacterium tuberculosis, M. paratuberculosis FUNGHI Aspergillus flavus
11 Classificazione sulla base del quadro clinico GASTROENTERITI ACUTE Nausea, vomito, dolore addominale, diarrea, talvolta febbre. Durata limitata, risoluzione spesso spontanea. Spesso sostenuta da virus o da tossinfezioni alimentari. Nella maggior parte dei casi non si giunge ad una diagnosi etiologica. ENTERITE ED ENTEROCOLITE Sintomo prevalente è la diarrea, con caratteristiche che possono essere secretorie od infiammatorie. Alcune autolimitanti, altre necessitano di terapia medica. COLITE EMORRAGICA Diarrea francamente ematica. Può richiedere ospedalizzazione. Differenziale con RCU (pancolonscopia). Terapia eziologica spesso necessaria.
12 Classificazione sulla base del tempo di insorgenza: 1-6 ore 6 24 ore Norwalk viruses Astroviruses Rotavirus Adenovirus Bacillus cereus(tossina diarroica) Clostridium perfringens Vibrio parahaemolyticus Intossicazione da micotossine Staphyloccus aureus Bacillus cerus(tossina emetica) Altre(sindrome sgombroide ecc.)
13 Classificazione sulla base del tempo di insorgenza: ore 2 6 giorni Salmonella spp. (non typhi) Escherichia coli enterotossigeno (ETEC) Clostridium botulinum Infezioni da Trichinellaspp. (fase intestinale) Shigella spp. Campylobacter spp. Escherichia coli 0157:H7 Vibrio cholerae Yersinia enterocolitica
14 Classificazione sulla base del tempo di insorgenza: 6 14 giorni Oltre 14 giorni Crytosporidium parvum Salmonella typhi Giardia lamblia Epatite A Brucella spp. Listeria monocytogenes, forma invasiva Trichinella spp., fase sistemica
15 DOSE MINIMA INFETTANTE carica microbica negli alimenti tale da permettere a un numero sufficiente di microrganismi di superare la barriera gastrica EPEC -ETEC 10 6 EIEC 10 8 Shigella EHEC 100 Listeria monocytogenes sconosciuta -probabilmente bassa in soggetti immunodepressi Salmonella(esclusa typhi) 10 6 ; un numero più basso può causare infezione con alimenti grassi come cioccolato e formaggio) Campylobacter 10 3 Salmonella typhi Vibriocholerae
16 Fattori condizionanti la DOSE INFETTANTE OSPITE ALIMENTO Acidità gastrica Età Stato nutrizionale Condizioni immunitarie Microbiota intestinale Modalità di preparazione Presenza di grasso (cioccolato e formaggi potenziano azione infettante)
17 Diagnosi: importanza del momento anamnestico Importante per l orientamento diagnostico è il tempo esatto di esposizione, che può aiutare a circoscrivere l agente eziologico. Se due o più persone all interno di un nucleo con rapporti si ammalano allo stesso tempo, è più probabile l origine alimentare rispetto al caso di due persone che si ammalano nell ambito di 24-36h. Necessario identificare le pratiche di manipolazione degli alimenti: tempistica di preparazione prima del consumo tempo di cottura e riscaldamento possibile contaminazione incrociata condizioni igieniche
18 Diagnosi: importanza del momento anamnestico Identificare le condizioni che aumentano il rischio di MTA: assunzione di alimenti fuori casa: ristoranti, mense, acquisto di cibi da venditori di strada, partecipazione a sagre ecc. assunzione di particolari alimenti: frutti di mare crudi, cibi a base di creme, ecc. recente rientro da viaggi all estero recente campeggio, frequentazione di laghi fiumi, ingestione di acqua non sicuramente potabile Valutare se il paziente sta assumendo antibiotici o farmaci che riducono l acidità gastrica. Eseguire una valutazione dell entità dell eventuale disidratazione. Escludere altre malattie diarroiche. Interrogare il paziente sulle caratteristiche dell alvo: numero e tipologia delle scariche, presenza di sangue nelle feci ecc.
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20 Indagini diagnostiche Emocolture se febbre sospettare e ricercare batteriemie! Eseguire sempre l esame chimico-fisico delle feci, valutando in particolar modo la presenza di leucociti. Porsi il dubbio di eventuali intossicazioni. Nel sospetto eseguire esame coproparassitologico. Escludere altra causa di diarrea: ad esempio nell adulto che assume antibioticoterapia possono essere in causa alterazioni del microambiente intestinale o una infezione da Clostridium difficile. Eseguire coprocolture se il paziente è: febbrile, se presenta scariche dissenteriformi, in presenza di dolore addominale acuto, oppure qualora il quadro clinico appaia impegnativo come severità o durata, o ancora se siano presenti significativi fattori di rischio per una MTA.
21 Coprocoltura Quantità di feci pari a 10 grammi in contenitore con paletta, possibilmente in contenitore senza aggiunta di brodo. Se possibile, NON conservare a 4 C (abbassamento del ph). Se necessario utilizzare contenitori con conservanti quali glicerolo tamponato con fosfato. Evitare l esecuzione di tamponi rettali (se non per screening). Corretta compilazione della richiesta! Il laboratorio ricerca esclusivamente Salmonella, Shigella, Campylobacter. La ricerca di microorganismi quali Yersinia, E. coliverocitotossicioenteropatogeni, Aeromonashydrophyla, Vibriocholerae, Clostridium difficile, BAAR, MRSA, VRE deve essere chiaramente specificata. In ogni laboratorio esiste un telefono e una controparte attiva: la sinergia fra le figure aumenta la sensibilità delle indagini e fa il bene del paziente!
22 Test immunocromatograficiper virus
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