NORMATIVE COMUNITARIE SULLE EMISSIONI DI INQUINANTI

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1 ANCE PAVIA All. al n. 125/2007 COLLEGIO COSTRUTTORI EDILI NORMATIVE COMUNITARIE SULLE EMISSIONI DI INQUINANTI Si fa un gran parlare di blocchi della circolazione, di domeniche alternative, di aree interdette, ed insomma, di tutte le misure che vengono prese da parte dei Comuni per limitare le emissioni di PM10. Cos e il PM10?. Viene chiamato in questo modo l insieme delle polveri sospese in aria con diametro aerodinamico inferiore ai 10 µm (micron). La caratteristica di tale inquinante è quella di penetrare nel sistema respiratorio, oltre la laringe, e quindi di essere altamente cancerogena e pericolosa per l apparato respiratorio. Al proposito, è in effetti definita come la frazione toracica delle polveri. In realtà, più la dimensione del particolato è piccola più è pericolosa. Il PM2.5, ad esempio, con diametro inferiore ai 2.5 µm tende a depositarsi nella zona tracheobronchiale. Solo la parte inferiore ad 1 µm riesce infine a giungere negli alveoli polmonari. La composizione del PM10 è variabile, in quanto le particelle possono avere origine diverse. Può contenere solfati, nitrati, metalli pesanti, particelle di carbonio. I maggiori fattori emittenti del PM 10 sono gli impianti dei veicoli di trasporto e gli impianti di riscaldamento, oltre ovviamente alle industrie chimiche, petrolifere, metallurgiche ed i cementifici. Il periodo massimo di emissione è l inverno, in quanto si cumula al traffico anche il fattore riscaldamento, e le condizioni climatiche sono negative, in quanto il PM10 ristagna al suolo e non riesce a disperdersi. La comunità europea ha emanato dal 1991 una serie di direttive sulle emissioni di inquinanti da parte dei veicoli. In base a queste direttive sono state individuate quattro categorie di appartenenza per gli autoveicoli (pre-euro 1, Euro 1, 2, 3, 4) e due categorie per i motoveicoli e ciclomotori (Euro 1, 2). In altre parole, i veicoli rientrano in una di queste categorie a seconda della direttiva europea che rispettano. Per sapere a quale categoria appartiene il nostro mezzo, dobbiamo controllare quale direttiva viene indicata sulla carta di circolazione (libretto). Per i veicoli nuovi di fabbrica immatricolati tra il 1993 e il 1996, seppure in casi rari, può accadere che sulla carta di circolazione non sia riportata l'annotazione relativa alla direttiva europea di riferimento: in questo caso il veicolo è sicuramente EURO 1, cioè conforme alla direttiva 91/441, perché dal 1 gennaio 1993 potevano essere immatricolati come nuovi solo veicoli omologati secondo questa direttiva. Rimane però da verificare l'eventuale conformità ad una direttiva successiva che fa rientrare il veicolo nella categoria EURO 2 o EURO 3: si consiglia a tale riguardo di contattare l'ufficio della Motorizzazione Civile (ora denominata Dipartimento dei Trasporti Terrestri) per ottenere i relativi chiarimenti. Per i veicoli nuovi immatricolati anteriormente all'anno 1992, quando non è annotata sulla carta la dicitura "rispetta la direttiva CEE n.91/441", che comporta l'appartenenza del veicolo alla fascia EURO 1, occorre ugualmente prendere contatto con la Motorizzazione Civile. Comunque, se la carta di

2 circolazione è interamente compilata a mano, secondo procedure in vigore fino al 1978, si tratta sicuramente di un veicolo "pre-euro1". Per quanto attiene ai veicoli con impianto a GPL/Metano, se l'installazione è avvenuta dopo l'immatricolazione, la variazione di alimentazione deve essere collaudata ed annotata dalla Motorizzazione sulla carta di circolazione. Se si tratta di veicoli già all'origine "bimodali", vale a dire che permettono di utilizzare l impianto a benzina o quello a gas, sono soggetti alla direttiva 98/77/CE, che non modifica i valori limite della direttiva 98/69 ma stabilisce che, nella prova eseguita con i carburanti gassosi, le emissioni devono rispettare quegli stessi limiti. I veicoli dotati di "retrofit" (una marmitta catalitica cosiddetta "a due vie", applicata fino a qualche tempo fa su veicoli non catalizzati all'origine) ricadono interamente nella classe "pre-euro1. Di norma, nella terminologia comune si distinguono, per le autovetture, diverse situazioni: pre-euro 1 indica i veicoli "non catalizzati" a benzina e i veicoli "non ecodiesel": questi veicoli sono stati i primi ad essere colpiti da eventuali provvedimenti di limitazione. Euro 1: indica le autovetture conformi alla direttiva 91/441 o i "veicoli commerciali leggeri" conformi alla direttiva 93/59. Ha introdotto l obbligo per la casa costruttrice di montare la marmitta catalitica e di usare l alimentazione a iniezione. E' entrata in vigore nel Euro 2: indica le autovetture conformi alla direttiva 94/12 o i "veicoli commerciali leggeri" conformi alla direttiva 96/69. Normativa che ha richiesto modifiche anche sui diesel, è in vigore dal Euro 3: indica i veicoli conformi alla direttiva 98/69. In vigore dal 2000, relativa all'ulteriore diminuzione delle emissioni, è obbligatoria per gli autoveicoli fabbricati dopo il 1 gennaio Alcune auto potrebbero essere state immatricolate nel 2001, ma fabbricate nel 2000 e quindi prive di EURO 3; alcune case costruttrici hanno anticipato l'obbligo per cui ci sono dei veicoli immatricolati prima del 2001 che rispettano l'euro 3. Euro 4: indica i veicoli conformi con la direttiva 98/69B. Sarà obbligatoria dal 1 gennaio Alcune case costruttrici hanno anticipato l'obbligo per cui ci sono molti veicoli recenti che rispettano l'euro 4. Per quanto riguarda i motocicli e ciclomotori, invece, per i veicoli omologati secondo la direttiva 97/24 (EURO1-moto), è chiaramente indicata nella documentazione che accompagna il veicolo la dicitura "rispetta la direttiva 97/24/CE cap. 5". Non è significativa l'assenza di un catalizzatore allo scarico, dato che i valori di emissione richiesti da quella direttiva possono essere ottenuti, secondo la tecnologia di produzione, anche senza quel dispositivo. Alcuni modelli tra i più recenti, omologati in periodi precedenti a quella direttiva, possono essere resi conformi ad essa applicando particolari dispositivi, che li rendono analoghi a quelli omologati successivamente; in altri casi, può essere sufficiente una dichiarazione della Casa costruttrice. In entrambe le ipotesi, informazioni certe - anche riguardo alla eventuale necessità di apportare aggiornamenti nei documenti di circolazione - potranno essere fornite solo dalla Casa costruttrice o dalla sua rete di assistenza. È da notare che, in Italia, a causa del tardivo recepimento della direttiva, i veicoli di modelli non omologati EURO1-moto e che non possono usufruire della procedura di adeguamento sopra descritta, possono ugualmente essere stati immatricolati come nuovi fino al 17 giugno 2003.

3 Riferimenti alla Direttive CE per l'omologazione dei veicoli Appartenenza dei veicoli alle classi di omologazione Tipo Veicolo Euro 1 Euro 2 Euro 3 Euro 4 Autoveicoli con m.c.p.c. fino a 3,5 tonnellate il atricolati dopo l il il Autoveicoli con m.c.p.c. superiore a 3,5 tonnellate il o (a seconda dei gas emessi) atricolati dopo l il il Motocicli Omologati dopo il ogati dopo il Omologati o il non previsti al momento Ciclomotori Omologati dopo il atricolati dal Omologati o il non previsti al momento Direttive Europee di riferimento Autoveicoli con m.c.p.c. fino a 3,5 tonnellate (Cat. M1 - M2 e M3) Autoveicoli con m.c.p.c. superiore a 3,5 tonnellate (Cat. N1 - N2 - N3) Motoveicoli a 2 o 3 ruote Ciclomotori Categoria Veicolo Classe Euro Direttiva Europea Euro 0 nessuna o precedente alla 91/441 Euro 1 Euro 2 Euro 3 Euro 4 Nota: il veicolo è omologato Euro 4 solo se la Direttiva di riferimento è accompagnata dalla lettera B Euro 0 Euro 1 Euro 2 Euro 3 Euro 0 Euro 1 Euro 2 Euro 3 91/441 CE 91/542 CE punto A 93/59 CE 91/542 CE punto B 94/12 CE 96/1 CE 96/44 CE 96/69 CE 98/77 CE 98/69 CE A 98/77 CE rif. 98/69 CE A 1999/96 CE A 1999/102 CE A 2001/1 CE rif. 98/69 CE A 2001/27 CE A 2001/100 CE A 2002/80 CE A 2003/76 CE A 98/69 CE B 98/77 CE rif. 98/69 CE B 1999/96 CE B 1999/102 CE rif. 98/69 CE B 2001/1 CE rif. 98/69 CE B 2001/27 CE B 2001/100 CE B 2002/80 CE B 2003/76 CE B nessuna 97/24 CE cap /51/CE fase A 2002/51/CE fase B nessuna 97/24 CE cap.5 97/24 CE cap.5 fase II 97/24 CE cap.5 fase III

4 Dove guardare sulla carta di circolazione Per sapere a quale classe di Euro 1/2/3/4 appartiene il vostro veicolo dovrete controllare sulla nuova carta di circolazione nel riquadro 2 al rigo V9 il numero di direttiva scritto e poi cercarlo in una delle tabelle sottoscritte. Nelle vecchie carte di circolazione, invece, la direttiva la trovate in genere a pagina 2,in basso, con la dicitura "rispetta la direttiva..." e successivamente controllare sulle tabella sopraesposta a quale classe EURO 1/2/3/4 appartiene. Sulla carta di circolazione di vecchio tipo l'indicazione dell'euro di riferimento si trova in basso nel riquadro 2; 2 Su quella di nuovo tipo, formato A4, l'indicazione è riportata alla lettera V.9 del riquadro 2 ed è spesso integrata con ulteriore specifica nel riquadro 3.

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