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1 Anas SpA Società con Socio Unico Cap. Soc ,00 Iscr. R.E.A P.IVA C.F Sede legale: Via Monzambano, Roma Tel Fax Sede Compartimentale: V.le dei Mille, Firenze - Tel Fax Compartimento della Viabilità per la Toscana

2 Sommario 1 PREMESSA DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI È COLLOCATA L'AREA DEL CANTIERE DESCRIZIONE SINTETICA DELL OPERA INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE LA STIMA SOMMARIA DEI COSTI DELLA SICUREZZA... 6 PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DELLA SICUREZZA 1 di 6

3 PREMESSA Il presente documento è uno strumento propedeutico al più esaustivo "Piano di Sicurezza e Coordinamento" (documento previsto in fase di progettazione esecutiva). Per la redazione si è fatto riferimento alle specifiche indicazioni del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207. È stata effettuata una prima analisi dell area di cantiere e del contesto circostante, analizzando le situazioni di pericolosità relative sia alle caratteristiche morfologiche dell'area su cui dovrà essere installato il cantiere, sia al contesto territoriale all'interno del quale esso stesso andrà a collocarsi. Il Piano di Sicurezza e Coordinamento sarà redatto sulla base delle presenti indicazioni come previsto dall art. 100 del D.Lgs. n. 81 del 9 Aprile 2008 e i contenuti minimi dovranno rispettare l allegato XV di detta norma. Nel prosieguo saranno individuati, i rischi connessi ad ogni particolare procedimento di lavorazione e fornite le relative indicazioni per la futura stesura del PSC. 1 DESCRIZIONE DEL CONTESTO IN CUI È COLLOCATA L'AREA DEL CANTIERE L intervento oggetto della presente progettazione contempla la riqualificazione dello svincolo di San Casciano Nord del raccordo autostradale Siena Firenze RA 03, in agro di San Casciano in Val di Pesa (FI). Figura 1 - Foto satellitare dello svincolo esistente Lo svincolo di che trattasi raccorda la SR2 Cassia al citato RA 03 Siena Firenze. PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DELLA SICUREZZA 2 di 6

4 La SR2 Cassia è classificabile come una strada extraurbana secondaria con piattaforma a carreggiata unica a doppio senso di marcia di larghezza di larghezza circa pari a 7.00 m (nel tratto di interesse). Il RA 03 Siena Firenze è una strada anch essa classificabile come extraurbana secondaria ma caratterizzata da una carreggiata per senso di marcia con larghezza complessiva di m. Il RA 03 Siena Firenze è da tempo oggetto di interventi di ammodernamento e messa in sicurezza che tra le altre cose contemplano anche l ampliamento della piattaforma stradale a 20,30 m. Allo stato attuale lo svincolo è costituito da tre rampe. Le prime due sono posizionate lungo la direzione Firenze Siena e permettono l ingresso e l uscita da e verso la SR2 Cassia. La terza rampa è ubicata lungo la direzione Siena Firenze e permette la sola l immissione sul raccordo autostradale per i veicoli che percorrono la Cassia. Il sito è caratterizzato da un terreno particolarmente acclive in direzione ovest (monte) est(valle). Il RA 03 corre invece in direzione Nord Sud con pendenza media del 4,12%. 2 DESCRIZIONE SINTETICA DELL OPERA L intervento consiste nell adeguamento dello svincolo esistente di San Casciano Nord lungo il Raccordo Autostradale RA 03 Siena - Firenze. Figura 2 Area dell intervento Il progetto prevede la realizzazione di uno svincolo strutturato su quattro rampe di cui una rampa di ingresso e una di uscita dal raccordo autostradale in direzione Siena, una rampa di ingresso e una di uscita PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DELLA SICUREZZA 3 di 6

5 in direzione Firenze, tali rampe si innestano sulla SR2 Cassia tramite due rotatorie. Tra le due rotatorie vi è una ulteriore rampa di collegamento che in parte ripercorre il sedime della Cassia nel tratto attraversato dalla RA 03 Siena Firenze. 3 INDIVIDUAZIONE, ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI Per l individuazione, l analisi e la valutazione dei rischi sono tenute in debita considerazione le situazioni di pericolosità relative sia alle caratteristiche dell'area dove sarà installato il cantiere, sia al contesto circostante. L area di cantiere è caratterizzata dalla presenza di falde, alvei fluviali, scarpate che rappresentano un rischio evidente durante le lavorazioni. La natura stessa dell opera presenta palesi interferenze con le infrastrutture viarie esistenti. Per ovviare alla presenza di tali problematiche sarà opportuno seguire una serie di prescrizioni organizzative e nella redazione del PSC si dovranno individuare delle soluzioni atte alla risoluzioni di tali problematiche o quantomeno a minimizzare l interazione tra queste e l area di cantiere. In particolare per le interferenze stradali devono essere considerate adeguate procedure previste dal codice della strada tenendo conto del tipo di strada e delle situazioni di traffico locali, della tipologia e modalità di delimitazione del cantiere e della segnaletica più opportuna. 4 SCELTE PROGETTUALI ED ORGANIZZATIVE, PROCEDURE, MISURE PREVENTIVE E PROTETTIVE Sarà redatto il programma dei lavori (Diagramma di Gantt) al fine di definire la durata delle singole attività, in modo da individuare la presenza di eventuali contemporaneità e adottare le necessarie misure di coordinamento, poiché è possibile la presenza di più imprese in cantiere. In riferimento all organizzazione del cantiere il P.S.C. dovrà contenere l analisi dei seguenti elementi: Modalità per la minimizzazione degli impatti con traffico veicolare esterno; modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni; servizi igienico-assistenziali; viabilità principale di cantiere; gli impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo; gli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DELLA SICUREZZA 4 di 6

6 le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'art. 102 del D.Lgs. 81/2008 (Consultazione del RLS); le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall'art. 92, comma 1, lettera c) (Cooperazione e coordinamento delle attività); le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali; la dislocazione degli impianti di cantiere; la dislocazione delle zone di carico e scarico; le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti; le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione. In riferimento alle lavorazioni sarà effettuata l analisi dei rischi di ogni lavorazione. Di seguito si riporta un elenco dei maggiori rischi individuati: 1. Investimento 2. Caduta dall'alto; 3. Caduta di materiale dall'alto o a livello; 4. Chimico; 5. Elettrocuzione; 6. Getti, schizzi; 7. Inalazione polveri, fibre; 8. Ribaltamento; 9. M.M.C. (sollevamento e trasporto); 10. Punture, tagli, abrasioni; 11. R.O.A. (operazioni di saldatura); 12. Rumore; 13. Scivolamenti, cadute a livello; 14. Seppellimento, sprofondamento; 15. Ustioni; 16. Vibrazioni. Riguardo al rischio rumore, il Piano potrà contenerne una valutazione, effettuata facendo riferimento ai tempi di esposizione e ai livelli di rumore standard individuati da studi e misurazioni riconosciuti dalla Commissione Prevenzione Infortuni o ai livelli di rumorosità specifica di ciascun macchinario o attrezzatura utilizzata. PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DELLA SICUREZZA 5 di 6

7 In ultima analisi il Piano di Sicurezza e Coordinamento comprenderà la stima dei costi della sicurezza per tutta la durata delle lavorazioni. I costi che potranno essere considerati sono relativi ai seguenti aspetti: Apprestamenti previsti nel P.S.C.; Misure preventive e protettive e dispositivi di protezione individuale eventualmente presenti nel P.S.C. per lavorazioni interferenti; Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, impianti antiincendio, impianti di evacuazione fumi; Mezzi e servizi di protezione collettiva; Procedure contenute nel P.S.C. e previste per specifici motivi di sicurezza; Eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; Misure di coordinamento relative all uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. 5 LA STIMA SOMMARIA DEI COSTI DELLA SICUREZZA Il Piano di Sicurezza e Coordinamento sarà inoltre fornito di una stima dei costi della sicurezza per tutta la durata delle lavorazioni. I costi che dovranno essere considerati (cfr. D. Lgs. 9 aprile 2008, n.81) sono relativi ai seguenti aspetti: a) apprestamenti previsti nel PSC; b) misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per lavorazioni interferenti; c) impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di evacuazione fumi; d) mezzi e servizi di protezione collettiva; e) procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f) eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti; g) misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva. Da una prima analisi tali costi si sono stimati in ,00 (di cui ,00 di costi diretti). PRIME INDICAZIONI E DISPOSIZIONI PER LA STESURA DEI PIANI DELLA SICUREZZA 6 di 6

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