Formazione in materia di radioprotezione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Formazione in materia di radioprotezione"

Transcript

1 Formazione in materia di radioprotezione A cura di: Dott. Pier Luca Rossi U.O. Fisica Sanitaria Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Viale Berti Pichat 6/2

2 Quadro normativo nazionale D.Lgs. 81/2008 Potenziali fonti di rischio CAPO VIII agenti fisici Decreto Legislativo 230/95 Decreto Legislativo 241/00 Decreto Legislativo 257/01

3 Art. 61 Obblighi dei datori di lavoro, dirigenti e preposti. e) rendere edotti i lavoratori, nell'ambito di un programma di formazione finalizzato alla radioprotezione, in relazione alle mansioni cui essi sono addetti, dei rischi specifici cui sono esposti, delle norme di protezione sanitaria, delle conseguenze derivanti dalla mancata osservanza delle prescrizioni mediche, delle modalità di esecuzione del lavoro e delle norme interne definita tutta la materia di formazione

4 Concetto «base» da D. Lgs. 241/00 SORGENTE PRATICA ovvero: attività umana che e' suscettibile di aumentare l'esposizione degli individui alle radiazioni provenienti da una sorgente artificiale, o da una sorgente naturale di radiazioni sia macchina radiogena. sia sorgente radioattiva Deve soddisfare i principi di radioprotezione Deve essere preventivamente richiesto benestare di progetto all E.Q.

5 Principi concernenti le pratiche (art. 2) 1. Nuovi tipi o nuove categorie di pratiche che comportano un'esposizione alle radiazioni ionizzanti debbono essere giustificati, anteriormente alla loro prima adozione o approvazione, dai loro vantaggi economici, sociali o di altro tipo rispetto al detrimento sanitario che ne può derivare. 2. I tipi o le categorie di pratiche esistenti sono sottoposti a verifica per quanto concerne gli aspetti di giustificazione ogniqualvolta emergano nuove ed importanti prove della loro efficacia e delle loro conseguenze. 3. Qualsiasi pratica deve essere svolta in modo da mantenere l'esposizione al livello più basso ragionevolmente ottenibile, tenuto conto dei fattori economici e sociali. 4. La somma delle dosi derivanti da tutte le pratiche non deve superare i limiti di dose stabiliti per i lavoratori esposti, gli apprendisti, gli studenti e gli individui della popolazione. Principio di giustificazione Principio di ottimizzazione (ALARA) Principio di limitazione della dose individuale

6 Cosa vuole dire - da un punto di vista operativo - in Ateneo? RADIOPROTEZIONE da RADIAZIONI IONIZZANTI disciplina il cui scopo è quello di ottimizzare il rapporto RISCHI/BENEFICI associati ad una PRATICA RADIOLOGICA radiazioni in grado di produrre ionizzazione in un mezzo investito radiazioni con E > 30 ev n > Hz

7 solo per ricordare, le RADIAZIONI SI DICONO IONIZZANTI NON IONIZZANTI

8 (piccola nota «scolastica» ) LE RADIAZIONI IONIZZANTI sono anche dette direttamente ionizzanti non-direttamente ionizzanti se elettricamente cariche (a, b) se elettricamente neutre (n, g, X)

9 dove (segue la piccola nota «scolastica» ) da un nucleo di un elemento radioattivo si può avere emissione a (= particella massiva formata da 2 neutroni e 2 protoni). Il fenomeno è spesso descritto dall espressione «decadimento alfa». Esempi di radionuclidi che decadono a sono 241 Am; 226 Ra; 210 Po da un nucleo di un elemento radioattivo si può avere emissione b (= particella simile ad un elettrone). Il fenomeno è spesso descritto dall espressione «decadimento beta». Esempi di radionuclidi che decadono b sono 3 H; 14 C; 32 P; 90 Sr

10 dove (segue la piccola nota «scolastica» ) da un elemento radioattivo si può avere emissione g (= radiazione elettromagnetica). Tipicamente, i g sono dovuti a riassesti energetici del nucleo, successivi a decadimenti radioattivi (ciò implica che molti elementi radioattivi, oltre a decadere in uno dei modi prima definiti, hanno anche delle «emissioni g») i raggi X non sono prodotti da materiali radioattivi, ma da apparecchi (chiamati «macchine radiogene»). Non sono dissimili dai g se non per il fenomeno di produzione (i raggi X sono di produzione artificiale, i g da riassesto energetico dei nuclei)

11 e (segue la piccola nota «scolastica» ) l atomo è formato da elettroni (che ruotano attorno al nucleo in regioni chiamate «orbitali»; sono elettricamente carichi negativamente ed hanno una massa che è circa 1836 volte minore di quella di uno dei costituenti il nucleo) e da un nucleo costituito da protoni (particelle cariche positive) e neutroni (elettricamente neutri). Allo stato fondamentale e stabile, il numero di protoni e quello di elettroni è identico, quindi l atomo nel suo insieme è elettricamente neutro. ma se, cedendo energia dall esterno, libero uno dei costituenti dell atomo (elettroni in primis) questo bilanciamento viene meno

12 quindi IONIZZARE = PRODURRE COPPIE DI IONI NEL MEZZO INVESTITO dove la coppia di ioni è formata dall ELETTRONE e dall ATOMO CARICO POSITIVO

13 Il «problema» sarà allora come e dove - l energia di questi ioni si deposita nel mezzo investito, quando il «mezzo investito» è l uomo!!!

14 e quali potenziali effetti potranno eventualmente - essere generati

15 RADIOPROTEZIONE: per chi? POPOLAZIONE LAVORATORI PAZIENTI cioè una corretta protezione del lavoratore, con la collaborazione dello stesso, è sicuramente fattiva alla radioprotezione di tutti.ovvero PROPRIA, dei COLLEGHI, ma anche della POPOLAZIONE IN GENERE e degli eventuali PAZIENTI

16 Domanda: come si può manifestare un EFFETTO?????? Azione biochimica Insorgenza patologia Cellula Alterazione funzionale MANIFESTAZIONE STOCASTICA DEL DANNO Radiazione Radicali liberi Effetto diretto + Effetto indiretto Morte cellulare MANIFESTAZIONE DETERMISTICA DEL DANNO

17 MANIFESTAZIONE DETERMINISTICA DEL DANNO a soglia breve tempo di latenza nesso causalità diretto Compito della radioprotezione sarà escludere la possibilità di insorgenza MANIFESTAZIONE STOCASTICA DEL DANNO senza soglia possibile lungo tempo di latenza difficile nesso causalità (probabilità) Compito della radioprotezione sarà ridurre al minimo la probabilità di insorgenza

18 ma come la radioprotezione può soddisfare questi 2 compiti? Analizzando le condizioni di gestione/tenuta delle sorgenti, nonché le condizioni di lavoro Definendo regole di comportamento Richiedendo di limitare il tempo e/o il numero di manipolazioni e/o il tipo di nuclide utilizzato Imponendo barriere protettive ovvero definendo delle condizioni di lavoro che assicurino il rispetto di determinati LIMITI DI ESPOSIZIONE per l individuo. Questi LIMITI saranno fissati dal legislatore e il loro rispetto assicurerà dall insorgenza di patologie

19 Il centro del problema sarà stabilire come SORGENTE, CAMPO DI RADIAZIONE e PERSONA sono in relazione tra loro SORGEN TE ognuno dei «3 elementi» con le caratteristiche che lo contraddistinguono, ovvero

20 Schematizzando tipo caratteristiche proprietà Sorgente Campo di radiazione a; b; g; n; X ambiente Distanza Tempo permanenza D.P.I. Operatore RADIOPROTEZIONE DEGLI AMBIENTI RADIOPROTEZIONE DEI LAVORATORI

21 D. Lgs. 230/95 s.m.i. Radioprotezione degli ambienti Radioprotezione degli operatori Classificazione delle aree Classificazione ed idoneità dei lavoratori Esperto Qualificato U.O. Fisica Sanitaria Esperto Qualificato U.O. Fisica Sanitaria Medico addetto alla sorveglianza medica U.O. Medicina del Lavoro

22 Chi è l ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONE? PER TUTTE LE ATTIVITA CON RISCHIO DA RADIAZIONI IONIZZANTI, IL DATORE DI LAVORO DEVE NOMINARE UN ESPERTO QUALIFICATO. L ESPERTO QUALIFICATO E UNA PERSONA ISCRITTA IN UN ELENCO NAZIONALE, CHE E ABILITATA AD ESERCITARE LA SORVEGLIANZA FISICA DELLA RADIOPROTEZIONE. L ESPERTO QUALIFICATO VALUTA IL RISCHIO, EFFETTUA LE MISURE DI RADIOPROTEZIONE, CLASSIFICA LE AREE E LE PERSONE, REDIGE RELAZIONI PERIODICHE POST-CONTROLLO, PREDISPONE LE NORME DI RADIOPROTEZIONE, TRASMETTE AL MEDICO COMPETENTE I RISULTATI DELLE DOSIMETRIE INDIVIDUALI. Per tutti i dettagli sulle modalità e/o modulistica, si rimanda al QUADERNO OPERATIVO DI RADIOPROTEZIONE - di cui copia è presente in ogni laboratorio e scaricabile al link

23 solo per «ripasso» GRANDEZZE E UNITA DI MISURA Energia assorbita nel mezzo investito Dose assorbita [Gy] D de dm Fattori di peso per il tipo di radiazione w r Dose equivalente [Sv] H t wr Dr, r t ICRP 60 D. Lgs. 241/00 Fattori di peso per il tipo di organo o tessuto irraggiato w t Dose efficace [Sv] E w t H t t

24 Classificazione delle aree Tutte le aree di lavoro in cui esiste la possibilità di manipolazione/detenzione di sorgenti radioattive e/o macchine radiogene sono classificate dall EQ. ogni area in cui sussiste il rischio di superamento dei limiti: ZONA CONTROLLATA 6 msv/anno DI DOSE EFFICACE 45 msv/anno DI DOSE EQUIVALENTE PER IL CRISTALLINO 150 msv/anno DI DOSE EQUIVALENTE PER LA PELLE E PER LE ESTREMITÀ. Ogni area in cui sussiste il rischio di superamento dei ZONA SORVEGLIATA 1 msv/anno DI DOSE EFFICACE 15 msv/anno DI DOSE EQUIVALENTE PER IL CRISTALLINO 50 msv/anno DI DOSE EQUIVALENTE PER LA PELLE E PER LE ESTREMITÀ.

25 Esempio: delimitazione delle aree Anche se all interno della zona non è OVUNQUE PRESENTE lo stesso rischio, per semplicità anche degli utilizzatori si tende ad estendere la classificazione della ZONA fino ai cosiddetti «vincoli fisici» (=muri). ZONA SORVEGLIATA BETA COUNTER ZONA CONTROLLATA CAPPA MANIPOLAZIONE CASSAFORTE

26 Ovviamente tutte le aree classificate devono essere OPPORTUNAMENTE SEGNALATE e all interno delle stesse DEVONO ESSERE RISPETTATE regole stringenti di sicurezza. Esempi di cartellonistica presente nei laboratori di Ateneo

27 Esempio di NORME INTERNE DI RADIOPROTEZIONE copia «personalizzata» relativa alle attività che vengono svolte all interno del laboratorio DEVE essere affissa all ingresso del laboratorio, resa visibile per tutti e portata a conoscenza di TUTTI GLI OPERATORI AUTORIZZATI all utilizzo del laboratorio

28 oltre ai segnali ed alle NORME INTERNE in tutti i laboratori devono essere presenti i datasheet relativi alle sorgenti manipolate

29 Classificazione del personale VALORI LIMITE DI DOSE ANNUA (da Allegato III e IV del D. Lgs. 230/95 modificati da D. Lgs. 241/00) PROTEZIONE DA:

30 Classificazione del personale quindi per un lavoratore che sia stata classificato dall EQ come NON ESPOSTO è stata stimata una dose efficace annua dovuta alla sua attività lavorativa < 1 msv/y ESPOSTO di cat. B ESPOSTO di cat. A è stata stimata una dose efficace annua dovuta alla sua attività lavorativa < 6 msv/y è stata stimata una dose efficace annua dovuta alla sua attività lavorativa < 20 msv/y

31 CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE in generale (distinzione ovviamente semplicistica, ogni caso va analizzato a parte) LAVORATORE CLASSIFICATO ESPOSTO LAVORATORE CLASSIFICATO NON ESPOSTO Entrambi possono venire a contatto con materiale radioattivo ma, ovviamente, in quantità, per tempi e/o modi diversi: Diluizione della sorgente con prelievo dalla boccetta d origine e marcatura di molecola Trasporto della molecola marcata all interno di vials e misura

32 CLASSIFICAZIONE DEL PERSONALE in generale (distinzione ovviamente semplicistica, ogni caso va analizzato a parte) LAVORATORE CLASSIFICATO ESPOSTO LAVORATORE CLASSIFICATO NON ESPOSTO Entrambi possono utilizzare l apparecchio RX ma, ovviamente, secondo modalità diverse: Colui che è presente in sala durante procedure di radiologia interventistica Colui che utilizza apparecchi RX a fascio blindato

33 tutto questo vale per chi?? LAVORATORI = TUTTI coloro che svolgono attività con rischio di esposizione da radiazione ionizzante STRUTTURATI NON STRUTTURATI PERSONALE CLASSIFICATO

34 QUALI ( e quante) SORGENTI IN ATENEO? Apparecchi RX apparecchi RX per pazienti umani apparecchi RX per pazienti animali Fascio RX libero apparecchi RX tra XRF; diffrattometri; apparecchi prototipali Sorgenti radioattive Sorgenti sigillate 3 H (trizio) 14 C (carbonio-14) Sorgenti non sigillate 125 I (iodio-125) 32 P (fosforo-32)

35 E ANCORA Gascromatografi 63 Ni (nichel 63) (tipicamente da 555 MBq) N.O.R.M. Materiali che contengono una concentrazione di radionuclidi naturali significativa (refrattari, sabbie zirconifere, etc.) Microscopia elettronica Acetato d uranile (UO 2 (CH 3 COO) 2 *2H 2 O)

36 Apparecchi RX: cosa sono? Apparecchio RX per radiologia endorale ( la famosa «lastrina» fatta dal dentista ) Apparecchio RX per radiologia veterinaria

37 Apparecchi RX: ma anche Apparecchio RX per indagini in fluorescenza su opere d arte Apparecchio RX per indagini diffrattometriche su campioni

38 Sorgenti radioattive: cosa (e come) sono? Sorgenti puntiformi per taratura di strumentazione Kit di radionuclide per marcature e preparazione vials

39 ma allora 1. Analisi condizioni ambientali che sorgente? dove è sita? per quanto tempo? 2. Analisi della situazione lavorativa come (schermi o no)? distanze? quante volte/anno?

40 Vediamo alcuni esempi di «casi» pratici Caratteristiche della sorgente Sorgente radioattiva Kit di fosforo 32 ( 32 P) per autoradiografia Tipo di decadimento Beta puro con Energia Max = 1,71 MeV Attività della sorgente Manipolazione di 370 kbq (=10 mci) per definire il campo di radiazione a cui l operatore sarà esposto

41 quindi, possibili vie di esposizione Esposizione esterna (= irraggiamento) da Manipolazione del nuclide Manipolazione dei rifiuti di lavorazione Esposizione a superfici contaminate Intake (= contaminazione interna) da Inalazione di parte volatile del nuclide o di suo composto Ingestione di liquidi e/o solidi Contaminazione transcutanea

42 (piccola nota «scolastica» ) definizione di ATTIVITA di una sorgente radioattiva L attività di una sorgente radioattiva è una grandezza che si valuta a partire dal numero di disintegrazioni (=decadimenti) che avvengono in un secondo. In particolare: una sorgente che presenta 1 decadimento al secondo ha un attività di 1 Becquerel (1 Bq) La vecchia unità di misura per l attività era il Curie (Ci; pari al numero di disintegrazioni prodotte da 1 grammo di radio in un secondo) per le conversioni, valgono 1 Bq = 2.7 * Ci 1 Ci = 3,7 * Bq = 37 GBq

43 (piccola nota «scolastica» ) ovviamente, l attività di una sorgente radioattiva subirà variazioni nel corso del tempo (in particolare, diminuirà a seguito del processo di decadimento della sorgente). Il decadimento di una sorgente viene, tipicamente, quantificato dalla grandezza tempo di dimezzamento (o emivita del radioisotopo) L'emivita di un radioisotopo è definita come il tempo necessario perché la metà degli atomi di un campione puro dell'isotopo decadano in un altro elemento. Es.: grafico dell andamento dell attività di fosforo 32 al passare del tempo

44 Partiamo da analisi di possibile Esposizione esterna domande alle quali «bisogna» sempre rispondere a che distanza dalla sorgente??? per quanto tempo? sono presenti schermi?

45 FATTORE DISTANZA La dose decresce «con l inverso del quadrato della distanza» ovvero se la distanza diventa il doppio, la dose diventa ¼ se la distanza triplica, la dose diventa 1/9 se la distanza quadruplica, la dose diventa 1/16 etc.

46 FATTORE TEMPO La dose è «direttamente proporzionale» al tempo di esposizione alla sorgente ovvero se il tempo raddoppia, la dose diventa il doppio se il tempo triplica, la dose diventa 3-volte se il tempo dimezza, la dose diventa 1/2 etc. quindi: se possibile, è sempre bene manipolare per POCO TEMPO E LONTANI (usando, per esempio, pinze distanziatrici o altro) quando non è possibile

47 FATTORE SCHERMO In funzione delle caratteristiche del campo di radiazione (ovvero, se generato da raggi x o g oppure generato da sorgenti b-emettitrici o a-emettitrici) può essere necessario aggiungere schermi che proteggano gli operatori e/o l ambiente. Questi schermi dovranno essere «diversi» per tipologia di sorgente, in quanto le caratteristiche dei campi di radiazione possono essere molto diverse tra loro. Banalmente,

48 FATTORE SCHERMO Schermi per campi di radiazione da sorgente a? Se la sorgente è esterna al corpo umano, è pressoché impossibile che vi sia rischio di irraggiamento Schermi per campi di radiazione da sorgente b? Se i beta della sorgente sono molto energetici (es., 32 P) è necessario uno schermo in materiale leggero (plexiglass da 1 cm) Schermi per campi di radiazione g? In funzione dell energia dei gamma, è necessario uno schermo in materiale pesante (es., piombo) di spessore idoneo

49 Esposizione esterna consideriamo quindi TEMPI, DISTANZE e SCHERMI tipici di una situazione lavorativa e proviamo a fare qualche semplice calcolo: Stima di dose per emettitore beta 3 H il trizio è un emettitore beta puro con energia media dei beta di ca. 5,7 kev il libero percorso medio dei beta del trizio in aria è di ca. 6 mm (in acqua di 0,006 mm) LA DOSE DA IRRAGGIAMENTO ESTERNO PUO ESSERE CONSIDERATA PRESSOCHE TRASCURABILE SE LA DISTANZA CON LA SORGENTE E MAGGIORE DI 1 cm Stima di dose per emettitore beta 14 C il carbonio 14 è un emettitore beta puro con energia media dei beta di ca. 50 kev il libero percorso medio dei beta del 14 C in aria è di ca. 25 cm (in acqua di 0,28 mm) LA DOSE DA IRRAGGIAMENTO ESTERNO PUO ESSERE STIMATA IN ca. 0,2 mgy/hr A 10 cm DA SORGENTE DI 370 kbq (10 mci) NON SCHERMATA E PRESSOCHE TRASCURABILE A 30 cm

50 #/nt Stima di dose per emettitore beta 32 P E max = 1709 kev E media = 690 kev Libero percorso medio dei beta in aria aria = 790 cm Libero percorso medio dei beta in acqua acqua = 0.8 cm P-32 9,00E-02 8,00E-02 7,00E-02 6,00E-02 5,00E-02 4,00E-02 3,00E-02 2,00E-02 1,00E-02 0,00E+00 0,000 0,300 0,600 0,900 1,200 1,500 1,800 Energy (Mev) consideriamo una sorgente da 370 kbq (10 mci): a 10 cm la dose da irraggiamento esterno può essere stimata in ca. 0,35 mgy/hr ed a 30 cm in ca. 0,04 mgy/hr..se il tempo di esposizione dell operatore a queste distanze è elevato, la dose può diventare significativa....manipolazione DIETRO A SCHERMO IN PLEXIGLASS da 1 cm..

51 ma se si verifica intake? Sarà necessario considerare la cinetica del nuclide all interno del corpo umano. Per esempio nel caso di fosforo 32 si potrà dire che: circa il 70% del fosfato inalato (classe di assorbimento M) viene rapidamente eliminato attraverso le vie respiratorie, il sistema digerente (frazione di riassorbimento f1=0,8) e le vie urinarie. Il fosfato che raggiunge la circolazione sanguigna viene riassorbito per il 70% circa dai tessuti molli e dal tessuto osseo. La permanenza di questa frazione è determinata dal tempo di dimezzamento fisico e dall eliminazione relativamente rapida dai tessuti molli per via urinaria (tempo di dimezzamento biologico: 19 giorni). Queste valutazioni, piuttosto complesse, andranno eseguite dall EQ anche sulla base di software specifici

52 OVVIAMENTE PER TUTTE LE SORGENTI VALGONO Tutte le manipolazioni di sostanze radioattive devono essere effettuate con guanti monouso in plastica Tutte le operazioni che riguardano i kit (apertura dei flaconi, prelievi, diluizioni, ecc.) devono essere effettuate su vassoi che permettano il contenimento dei liquidi: tutte le superficie interessate devono essere lisce, ricoperte di fogli monouso di polietilene e/o carta assorbente, che dovranno essere eliminati come rifiuti radioattivi una volta terminata la manipolazione. Se possibile, è bene effettuare le operazioni dietro schermo di plexiglas anche per nuclidi con beta di bassa energia (obbligatorio per 32 P). I rifiuti radioattivi prodotti devono essere raccolti, etichettati (indicare la data, il tipo di nuclide e l attività) e riposti in appositi contenitori..oltre a tutte le altre norme di sicurezza specifiche per il tipo di attività che viene svolta nel laboratorio.. Al termine dell attività lavorativa, il laboratorio deve essere accuratamente riordinato e ripulito. E obbligatorio effettuare misure al fine di evidenziare eventuali contaminazioni di superfici, indumenti o altro. E vietato manomettere, rimuovere, spostare ogni indicazione e/o schermatura presente nella stanza.

53 PER QUANTO RIGUARDA I TUBI RX apparecchi RX a fascio blindato si dicono «a fascio blindato» tutti gli apparecchi RX in cui il fascio di radiazione X non è libero, ma è sempre vincolato dentro guide e/o percorsi schermati in piombo diffrattometro PW1730 particolare del tubo RX e del goniometro apparecchi RX a fascio libero apparecchio per indagini veterinarie

54 In particolare 1) I raggi X sono prodotti all interno della cuffia SOLO quando il tubo RX è acceso ed è attivata la fase di emissione: pertanto non si ha emissione a tubo spento e/o a pulsante non attivato 2) I raggi X sono prodotti dall interazione di elettroni emessi dal catodo - con un anodo in tutte le direzioni: la direzionalità del fascio RX è data dalla presenza di una struttura in piombo che lascia libera al cammino dei raggi X solo la direzione ortogonale al paziente/oggetto da radiografare 3) La sorgente RX è pertanto il tubo in vetro all interno del quale si trovano il catodo e l anodo

55 quando il pulsante è attivo e il tubo RX accesso ovvero i raggi X investono il paziente (o il mezzo) e vengono diffusi da quest ultimo. TUBO RX Quindi il campo di radiazione che si genera attorno al complesso tubo RX-paziente potrà essere caratterizzato da 3 contributi: 1. RADIAZIONE PRIMARIA (detta anche DIRETTA): è il campo «più intenso» che investe il paziente 2. RADIAZIONE DI FUGA: è quella che può uscire dalla guaina se questa non è a tenuta 3. RADIAZIONE DIFFUSA: è quella che diffonde dall interazione tra il fascio primario ed il paziente

56 ovviamente valgono ancora legge dell inverso del quadrato della distanza: la dose decresce in maniera quadratica con l aumentare della distanza proporzionalità diretta con il tempo: la dose aumenta linearmente con il passare del tempo di esposizione

57 Noti i dati dell apparecchio RX e degli esami che si andranno ad eseguire, sarà quindi possibile valutare la dose nelle diverse posizioni e, come nel caso delle sorgenti radioattive, individuare aree da classificare ZONA SORVEGLI ATA ZONA CONTROLLATA così come sarà possibile valutare i potenziali livelli di esposizione a cui sarà esposto un lavoratore che debba necessariamente essere presente all interno delle aree

58 Fattore schermo: barriere anti-x Qualora sia necessario, i muri delle stanze in cui si trovano i tubi RX possono essere rinforzati con schermi aggiuntivi in piombo per ridurre la dose nei locali confinanti. Schermi analoghi, ma mobili, possono essere richiesti all interno delle sale Fattori d attenuazione tipici per spessori diversi di lastre in piombo

59 e se l operatore deve essere presente in sala durante le indagini radiologiche: Dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) Camice da 0.5 mmpb: attenuazioni percentuali in termini di F (hn) Tensione (kv) Attenuazione %

60 Anche in questi casi esisteranno NORME SPECIFICHE la persona che si appresta ad utilizzare l impianto RX ha l obbligo di controllare che nessun altro si trovi in sala, salvo il personale necessario all indagine durante gli esami radiologici, gli operatori devono portarsi dietro la paratia mobile e possibilmente ad una distanza di almeno 2 m dal tubo radiogeno e dal corpo dell animale gli operatori che hanno necessità di trovarsi in prossimità dell animale devono utilizzare gli indumenti in gomma piombifera e usare la massima attenzione a non esporsi direttamente al fascio primario; si rammenta che il dosimetro personale a badge va portato sotto l indumento in gomma piombifera è fatto obbligo al personale di valutare attentamente i dati radiologici impostati a consolle al fine di non dover ripetere inutilmente i radiogrammi

61 nel caso di apparecchi RX a fascio blindato (ovvero, molti diffrattometri) non esistono vetri, ma il fascio RX è blindato in guaina piombata il tubo RX ed il sistema goniometrico sono racchiusi all interno di chassis con microswitch sui vetri che non consentono l erogazione dei raggi X a vetro aperto

62 in questi casi varranno NORME SPECIFICHE E' severamente vietato manomettere i sistemi di segnalazione e sicurezza installati sull'apparecchiatura nonché l'apparecchiatura stessa; è vietato l'utilizzo dell'apparecchiatura qualora i suddetti dispositivi risultassero non efficienti e/o non funzionanti L'uso dell'apparecchiatura è consentito unicamente a personale specificatamente formato ed autorizzato, il cui elenco aggiornato deve figurare in prossimità dell'impianto. Tale personale deve essere informato sui possibili rischi specifici a cui è esposto Gli operatori devono utilizzare l'apparecchiatura attenendosi scrupolosamente alle norme tecniche d utilizzo riportate sui manuali d'uso nonché alle presenti norme di radioprotezione; copia delle stesse deve essere facilmente consultabile nei locali in cui l'apparecchiatura è installata Gli operatori devono limitarsi all'impiego delle apparecchiature senza effettuare operazioni che comportino lo smontaggio della stessa e/o l'accesso diretto al tubo radiogeno

63 DOSIMETRO PERSONALE L impiego del dosimetro personale è obbligatorio per legge solo per i lavoratori classificati di cat. A Di norma, al fine di poter valutare il reale carico di lavoro, viene fornito in UNIBO anche ai classificati in cat. B In casi particolari, come complemento alle valutazioni ambientali, l EQ può ritenere ragionevole fornire dosimetri personali anche a lavoratori classificati come NON ESPOSTI. Come e dove si porta il dosimetro? Badge Badge Bracciale Bracciale

64 All atto della prima fornitura, ad ogni lavoratore e comunque ad ogni laboratorio viene fornito il seguente elenco di istruzioni per una corretta gestione del dosimetro personale.

65 In caso di EMERGENZE

66 Emergenza che riguarda apparecchio con tubo RX In caso di INCENDIO: IN CASO DI INCENDIO CHE COINVOLGA LE ATTREZZATURE RADIOGENE O I SISTEMI DI PROTEZIONE INSTALLATI (SCHERMATURE DI PIOMBO CHE POSSONO FONDERE, CIRCUITI DI INTERRUZIONE, LUCI DI SEGNALAZIONE, ETC) BISOGNA INTERROMPERE IMMEDIATAMENTE L ALIMENTAZIONE ELETTRICA DELL APPARECCHIO. Ovviamente, una volta tolta l alimentazione, l apparecchio RX non presenta alcun rischio di emissione e/o contaminazione radiologica

67 Emergenza che riguarda apparecchio con tubo RX In caso di MALFUNZIONAMENTO DEGLI IMPIANTI DI SICUREZZA (shutter di chiusura e/o microswitch sulle porte): BISOGNA INTERROMPERE IMMEDIATAMENTE L ALIMENTAZIONE ELETTRICA DELL APPARECCHIO ED ASSICURARSI, PRIMA DEL RIUTILIZZO, CHE GLI IMPIANTI SIANO TUTTI RIPRISTINATI E CORRETTAMENTE FUNZIONANTI

68 Emergenza che riguarda apparecchio con tubo RX In caso di FRATTURA DELLE SCHERMATURE PRESENTI (per es., da urti o altro): BISOGNA INTERROMPERE IMMEDIATAMENTE L ALIMENTAZIONE ELETTRICA DELL APPARECCHIO E VIETARE L UTILIZZO DELL APPARECCHIO, FINO A SUCCESSIVA VERIFICA DA PARTE DELL EQ CHE, SE DEL CASO, PROVVEDERA A RICHIEDERE SOSTITUZIONE E/O RIPRISTINO DELLE SCHERMATURE

69 Emergenza che riguarda sorgenti radioattive All interno di ogni locale con rischio da sorgenti radioattive, è presente un piano d emergenza (relativo al tipo di sorgenti presenti), in cui sono indicate le prime azioni da svolgere.

70 solo per avere alcuni dati di confronto DOSI MEDIE ALLA POPOLAZIONE DA SORGENTI NATURALI Sorgente di esposizione Radiazione cosmica Componenti direttamente ionizzanti e fotoni Dose efficace annuale (msv) Media 0,28 Neutroni 0,10 Radionuclidi cosmogenici 0,01 Esposizione esterna alla radiazione terrestre Intervallo tipico Totale 0,39 0,3-1,0 All aperto 0,07 In luoghi chiusi 0,41 Esposizione per inalazione Totale 0,48 0,3-0,6 Serie dell uranio e del torio 0,006 Radon (Rn-222) 1,15 Toron (Rn-220) 0,10 Esposizione per ingestione Totale 1,26 0,2-10 K-40 0,17 Serie dell uranio e del torio 0,12 Totale 0,29 0,2-0,8

71 DOSI MEDIE ALLA POPOLAZIONE ITALIANA Questo dato, mediamente <0.1 msv/y, è confrontabile con i valori di esposizione media per attività con rischio da radiazioni ionizzanti rilevati presso i lavoratori UNIBO

72 Ovviamente: 1. Quanto indicato in questa presentazione è necessariamente generale: ogni «lavoratore» intenso nella sua accezione legislativa ha l obbligo di informarsi di ogni NORMA e/o INDICAZIONE presenti nel luogo di lavoro in cui presterà la propria opera, così come è obbligo della STRUTTURA fornire al lavoratore copia di ogni informazione 2. E obbligo della STRUTTURA che ospita il «lavoratore» addestrare all utilizzo in sicurezza delle sorgenti di radiazioni ionizzanti presenti nei propri laboratori

73 Ora è necessario eseguire il test di valutazione (file TEST.PDF all interno dello stesso archivio): si rammenta che è obbligatorio inviarlo assieme alla scheda di radioprotezione, altrimenti l EQ non procederà ad effettuare la classificazione

Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: XRD, XRF e ECD

Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: XRD, XRF e ECD Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: XRD, XRF e ECD Dott. Pier Luca Rossi U.O. Fisica Sanitaria Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Viale Berti Pichat 6/2 QUADRO NORMATIVO PRATICHE

Dettagli

Normativa di riferimento. Relatore Dr. Domenico Acchiappati Direttore S.C. Fisica Sanitaria AUSL Modena

Normativa di riferimento. Relatore Dr. Domenico Acchiappati Direttore S.C. Fisica Sanitaria AUSL Modena Normativa di riferimento Relatore Dr. Domenico Acchiappati Direttore S.C. Fisica Sanitaria AUSL Modena 1 Comma 3 Art. 180 D.Lgs. 81/08 La Protezione dei lavoratori dalle radiazioni Ionizzanti è disciplinata

Dettagli

Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: RAVENNA

Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: RAVENNA Formazione obbligatoria in materia di Radioprotezione: RAVENNA Dott. Pier Luca Rossi U.O. Fisica Sanitaria Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Viale Berti Pichat 6/2 QUADRO NORMATIVO PRATICHE

Dettagli

1. IL PREPOSTO NON DEVE ADIBIRE I LAVORATORI ALLE PRATICHE CHE IMPLICANO L USO DI RADIAZIONI IONIZZANTI PRIMA DELLA CONCLUSIONE DI QUESTA PROCEDURA.

1. IL PREPOSTO NON DEVE ADIBIRE I LAVORATORI ALLE PRATICHE CHE IMPLICANO L USO DI RADIAZIONI IONIZZANTI PRIMA DELLA CONCLUSIONE DI QUESTA PROCEDURA. PU_O6 TITOLO: PROCEDURA di AVVIAMENTO DI LAVORATORE ESPOSTO: CLASSIFICAZIONE, SORVEGLIANZA DOSIMETRICA, VISITA MEDICA PREVENTIVA, FORMAZIONE FINALIZZATA ALLA RADIOPROTEZIONE, MEZZI DI PROTEZIONE. Codice

Dettagli

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini

Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini Organizzazione della radioprotezione Dott.ssa Alessandra Bernardini 1 Compiti e responsabilità L organizzazione della radioprotezione è strutturata in modo da distribuire alle varie figure di riferimento

Dettagli

Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione

Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione Programma Obblighi del Datore di Lavoro, Dirigenti e Preposti Attribuzioni dell Esperto Qualificato Classificazione dei Lavoratori Classificazione delle Zone Obblighi dei Lavoratori Calcolo della Dose

Dettagli

RADIAZIONI RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI IONIZZANTI

RADIAZIONI RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI IONIZZANTI RADIAZIONI Le radiazioni ionizzanti sono quelle onde elettromagnetiche in grado di produrre coppie di ioni al loro passaggio nella materia (raggi X, raggi gamma, raggi corpuscolari). Le radiazioni non

Dettagli

COME GARANTIRE UN BUON LIVELLO DI RADIOPROTEZIONE NEL LAVORO?

COME GARANTIRE UN BUON LIVELLO DI RADIOPROTEZIONE NEL LAVORO? COME GARANTIRE UN BUON LIVELLO DI RADIOPROTEZIONE NEL LAVORO? A Flusso di attività B - INPUT C Descrizione dell attività D RISULTATO E - SISTEMA PROFESSIONALE RICHIESTA DEL CLIENTE/DATORE DI LAVORO L input

Dettagli

LE RADIAZIONI. E = h. in cui è la frequenza ed h una costante, detta costante di Plank.

LE RADIAZIONI. E = h. in cui è la frequenza ed h una costante, detta costante di Plank. LE RADIAZIONI Nel campo specifico di nostro interesse la radiazione è un flusso di energia elettromagnetica o di particelle, generato da processi fisici che si producono nell atomo o nel nucleo atomico.

Dettagli

MODALITA DI VALUTAZIONE DELLA DOSE EFFICACE PER I LAVORATORI ESPOSTI

MODALITA DI VALUTAZIONE DELLA DOSE EFFICACE PER I LAVORATORI ESPOSTI MODALITA DI VALUTAZIONE DELLA DOSE EFFICACE PER I LAVORATORI ESPOSTI Premessa La presente relazione fornisce i criteri e le modalità mediante i quali verranno valutate le dosi efficaci per lavoratori dipendenti,

Dettagli

Nozioni di radioprotezione

Nozioni di radioprotezione Nozioni di radioprotezione Osvaldo Rampado S.C. Fisica Sanitaria 1 A.O.U. San Giovanni Battista di Torino Tommaso Mosso S.C. Radiodiagnostica 1 A.O.U. San Giovanni Battista di Torino RADIOPROTEZIONE.in

Dettagli

GESTIONE DELLA SICUREZZA NEI REPARTI DI DIAGNOSTICA DI MEDICINA NUCLEARE CON SORGENTI RADIOATTIVE NON SIGILLATE

GESTIONE DELLA SICUREZZA NEI REPARTI DI DIAGNOSTICA DI MEDICINA NUCLEARE CON SORGENTI RADIOATTIVE NON SIGILLATE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA BASILICATA FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di laurea per l Ambiente e il Territorio UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA GESTIONE DELLA SICUREZZA NEI

Dettagli

Protocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio 2006 - pag. 1 di 5

Protocollosicurezzacnism.doc vers. 17 luglio 2006 - pag. 1 di 5 PROTOCOLLO DI INTESA SULLA SICUREZZA E SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO TRA CONSORZIO NAZIONALE INTERUNIVERSITARIO PER LE SCIENZE FISICHE DELLA MATERIA (CNISM) E UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PISA Art. 1. Generalità

Dettagli

MASTER di PRIMO LIVELLO

MASTER di PRIMO LIVELLO MASTER di PRIMO LIVELLO VERIFICHE DI QUALITA IN RADIODIAGNOSTICA, MEDICINA NUCLEARE E RADIOTERAPIA CONTROLLI delle PRESTAZIONI delle APPARECCHIATURE RADIOLOGICHE e RADIOPROTEZIONE del PAZIENTE Parte I

Dettagli

1 - IL REGIME AUTORIZZATIVO PER LE INSTALLAZIONI CHE IMPIEGANO RADIAZIONI IONIZZANTI

1 - IL REGIME AUTORIZZATIVO PER LE INSTALLAZIONI CHE IMPIEGANO RADIAZIONI IONIZZANTI 1 - IL REGIME AUTORIZZATIVO PER LE INSTALLAZIONI CHE IMPIEGANO RADIAZIONI IONIZZANTI La normativa di riferimento in materia di protezione contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti è rappresentato

Dettagli

13/11/2013. Corsodi Formazioneper ASPP/RSPP ModuloB5 per Agenziadelle Dogane. 13/11/2013 A cura di GabrieleCampurra

13/11/2013. Corsodi Formazioneper ASPP/RSPP ModuloB5 per Agenziadelle Dogane. 13/11/2013 A cura di GabrieleCampurra 1 Gabriele Campurra 2 1 Gabriele Campurra 3 Effetti sull uomo Somatici (sull individuo irradiato) Stocastici (probabilistici, casuali, statistici, differiti) Deterministici (stretta correlazione doseeffetto,

Dettagli

LA RADIOPROTEZIONE NELL AMBIENTE SANITARIO

LA RADIOPROTEZIONE NELL AMBIENTE SANITARIO LA RADIOPROTEZIONE NELL AMBIENTE SANITARIO NORME E LEGGI DI RADIOPROTEZIONE E. Richetta MASTER DI PRIMO LIVELLO PER LE FUNZIONI DI COORDINAMENTO DELLE PROFESSIONI SANITARIE In questo modulo saranno presentati

Dettagli

Relazione tecnica di Radioprotezione

Relazione tecnica di Radioprotezione Azienda Ospedaliera della Valtellina e della Valchiavenna Sede Legale: via Stelvio 25 23100 SONDRIO C.F. e partita IVA: 00202030144 Relazione tecnica di Radioprotezione Valutazioni e comunicazioni ai sensi

Dettagli

La radioattività e la datazione al radio-carbonio

La radioattività e la datazione al radio-carbonio 1 Espansione 2.2 La radioattività e la datazione al radio-carbonio Henry Becquerel. I coniugi Pierre e Marie Curie. La radioattività La radioattività è un fenomeno naturale provocato dai nuclei atomici

Dettagli

Azienda Ospedaliera Policlinico di Tor Vergata - Roma

Azienda Ospedaliera Policlinico di Tor Vergata - Roma Azienda Ospedaliera Policlinico di Tor Vergata - Roma Corso di formazione obbligatoria sulla sicurezza e salute sui luoghi di lavoro La sicurezza ed il lavoro con le Radiazioni Ionizzanti (Art. 22, D.Lgs.

Dettagli

Paola Angelini. Servizio Sanità pubblica

Paola Angelini. Servizio Sanità pubblica Paola Angelini Servizio Sanità pubblica Modena, 1 aprile 2011 D.Lgs. 230/95 e s.m.i. detenzione = impiego comunicazione preventiva nulla osta all'impiego Categoria B Categoria A LIMITI LIMITI INFERIORI

Dettagli

La nuova direttiva UE sulle sostanze radioattive nell acqua potabile

La nuova direttiva UE sulle sostanze radioattive nell acqua potabile Abteilung 29 Landesagentur für Umwelt Amt 29.8 Labor für physikalische Chemie Ripartizione 29 Agenzia provinciale per l ambiente Ufficio 29.8 Laboratorio di chimica fisica La nuova direttiva UE sulle sostanze

Dettagli

In tabella sono indicate le diverse fasi relative al corretto confezionamento e conferimento dei fusti contenenti rifiuti radioattivi

In tabella sono indicate le diverse fasi relative al corretto confezionamento e conferimento dei fusti contenenti rifiuti radioattivi 1. OGGETTO E SCOPO Scopo di questa procedura è descrivere le responsabilità e le modalità di corretto confezionamento/conferimento rifiuti radioattivi per loro smaltimento, nel rispetto del D. Lgs. 230/95

Dettagli

Procedura Reg. 333/2011/UE Rev. 0 del 14/09/2011

Procedura Reg. 333/2011/UE Rev. 0 del 14/09/2011 Pagine 1 di 5 INDICE 1) Scopo e campo di applicazione 2) Riferimenti 3) Risorse e responsabilità 4) Applicabilità 5) Metodo di prova con strumentazione portatile 6) Registrazione ed archiviazione dei documenti

Dettagli

PROCEDURA. Gestione del processo di radioprotezione per personale esterno all AOU Careggi esposto a radiazioni ionizzanti SOMMARIO 1. SCOPO...

PROCEDURA. Gestione del processo di radioprotezione per personale esterno all AOU Careggi esposto a radiazioni ionizzanti SOMMARIO 1. SCOPO... SOMMARIO 1. SCOPO... 2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 3. RIFERIMENTI... 2 4. DEFINIZIONI ED ABBREVIAZIONI... 3 5. RESPONSABILITÀ... 3 6. MODALITÀ OPERATIVE... 4 6.1. VALUTAZIONE DELLA RICHIESTA... 4 6.2.

Dettagli

Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare

Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare Milano, 24 aprile 2008 Prot. SC/gm/ n. 975/08 Lettera Circolare Oggetto: Linee guida per le dichiarazioni di rispondenza degli impianti elettrici ed elettronici esistenti - ai sensi del DM 37/08 art. 7

Dettagli

Radioprotezione: come attuarla. Fiorella Finco, Paola Isoardi S.C. Fisica Sanitaria A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino

Radioprotezione: come attuarla. Fiorella Finco, Paola Isoardi S.C. Fisica Sanitaria A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino Radioprotezione: come attuarla Fiorella Finco, Paola Isoardi S.C. Fisica Sanitaria A.O. Città della Salute e della Scienza di Torino Cos è la Radioprotezione? E una disciplina che si occupa della protezione

Dettagli

Gestione dei rifiuti radioattivi

Gestione dei rifiuti radioattivi Gestione dei rifiuti radioattivi Università degli Studi di Cagliari Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione Come smaltire rifiuti contaminati da sostanze radioattive? Per la legge i rifiuti si distinguono

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

La Sorveglianza sanitaria

La Sorveglianza sanitaria La Sorveglianza sanitaria AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE N. 2 Via Cusmano 1, 93100 - CALTANISSETTA SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Dr. Francesco Di Rosa Dirigente Fisico UOC Radioterapia Esperto Qualificato

Dettagli

Elementi di Radioprotezione

Elementi di Radioprotezione AZIENDA SANITARIA PROVINCIALE N. 2 Via Cusmano 1, 93100 - CALTANISSETTA SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Corso di formazione finalizzato alla radioprotezione (Art. 61 comma 3 lettera e) del D.Lgv. 230/95)

Dettagli

DECOMMISSIONING DEGLI IMPIANTI NUCLEARI: Compatibilità Ambientale, Sicurezza e Radioprotezione

DECOMMISSIONING DEGLI IMPIANTI NUCLEARI: Compatibilità Ambientale, Sicurezza e Radioprotezione V Convegno Nazionale NAD 10 Anni di impegno guardando al futuro DECOMMISSIONING DEGLI IMPIANTI NUCLEARI: Compatibilità Ambientale, Sicurezza e Radioprotezione Fabio Chiaravalli - SOGIN Direttore Ambiente,

Dettagli

LEZIONE 12 Esposizioni da Radioattività Naturale

LEZIONE 12 Esposizioni da Radioattività Naturale LEZIONE 12 Esposizioni da Radioattività Naturale Radioattività naturale Sorgenti esterne e sorgenti interne L uomo è sottoposto ad irradiazione naturale dovuta a sorgenti sia esterne che interne. L irradiazione

Dettagli

Modulo di Registrazione RIFIUTI RADIOATTIVI. Sopralluogo

Modulo di Registrazione RIFIUTI RADIOATTIVI. Sopralluogo Pagina 1 di 6 Sopralluogo Materiale a corredo del sopralluogo: dosimetri personale e integratore, geiger, camera a ionizzazione Si No copia dei N.O. ex art. 27 D. Lgs. 230/95 o convalida di autorizzazione

Dettagli

ORGANISMO TECNICO DI SUPPORTO ALL AZIENDA USL DI FERRARA

ORGANISMO TECNICO DI SUPPORTO ALL AZIENDA USL DI FERRARA ORGANISMO TECNICO DI SUPPORTO ALL AZIENDA USL DI FERRARA PER LA TUTELA SANITARIA DELLA POPOLAZIONE DAI RISCHI DERIVANTI DALL IMPIEGO DI SORGENTI DI RADIAZIONI IONIZZANTI L Organismo Tecnico istituito ai

Dettagli

P.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino

P.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino P.Volpe. Dip. Chim. Generale e Organica Applicata. Università di Torino Dalla tabella si può vedere come la catena dell uranio è divisa in due dal Rn-222 e come nella parte che lo precede la radioattività

Dettagli

LEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33

LEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33 LEGGE REGIONALE 15 dicembre 2008, n. 33 Norme per il rilascio del nulla osta all impiego di sorgenti di radiazioni ionizzanti di categoria B per le attività comportanti esposizioni a scopo medico. IL CONSIGLIO

Dettagli

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto

La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto

Dettagli

Argomenti Trattati. Sistemi di protezione dei lavoratori e dei visitatori. Sistemi di protezione presso gli acceleratori dei LNL.

Argomenti Trattati. Sistemi di protezione dei lavoratori e dei visitatori. Sistemi di protezione presso gli acceleratori dei LNL. Argomenti Trattati Sistemi di protezione dei lavoratori e dei visitatori Sistema controllo accessi Sistema di allarme radiazioni Informazione e formazione Sistemi di protezione presso gli acceleratori

Dettagli

LA NUOVA EDIZIONE DELLA NORMA CEI 11-27 2014

LA NUOVA EDIZIONE DELLA NORMA CEI 11-27 2014 LA NUOVA EDIZIONE DELLA NORMA CEI 11-27 2014 COSA CAMBIA PER LA SICUREZZA NEI LAVORI ELETTRICI OBBLIGATORIA DAL 1 FEBBRAIO 2015 27 gennaio 2015 Autore: www.portaleconsulenti.it LA NUOVA EDIZIONE DELLA

Dettagli

PROCEDURA DI SICUREZZA

PROCEDURA DI SICUREZZA SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI Pagina 1 di 5 PROCEDURA DI SICUREZZA 1. NORME DI COMPORTAMENTO GENERALI 2. Revisione numero Data emissione e/o ultima modifica Approvata da Emessa da S.P.P.R.

Dettagli

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1

IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO. Il RISCHIO ELETTRICO. Dal punto di consegna... D.Lgs 81 R.el. - Pagani 1 IMPIANTI ELETTRICI & Valutazione del RISCHIO ELETTRICO Dal punto di consegna... 2 Il RISCHIO ELETTRICO è da intendersi come il rischio di infortunio CAUSATO da un impianto elettrico Il danno conseguente

Dettagli

MISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE

MISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE MISURE DI CONCENTRAZIONE DI GAS RADON IN AMBIENTI CONFINATI VALUTAZIONE DELLA CONCENTRAZIONE MEDIA ANNUALE richiedente: COMUNE DI RODENGO SAIANO -- DICEMBRE 2014-- PREMESSA Il Radon 222 ( 222 Rn) è un

Dettagli

Seminario su D.Lgs.81/08

Seminario su D.Lgs.81/08 Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità

Dettagli

E evidente che il sistema di protezione sarà diverso a seconda del tipo di esposizione. Non vi è alcun beneficio diretto dell individuo

E evidente che il sistema di protezione sarà diverso a seconda del tipo di esposizione. Non vi è alcun beneficio diretto dell individuo RISCHIO DA ESPOSIZIONE L attenzione, la valutazione e la conseguente gestione del rischio va posta con la moderna pratica clinica anche al di fuori dei reparti solitamente ritenuti a rischio di Radiazioni

Dettagli

La valutazione del rischio chimico

La valutazione del rischio chimico La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,

Dettagli

SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE & ATTIVITA C/O AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA POLICLINICO

SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE & ATTIVITA C/O AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA POLICLINICO SINERGIE ATTUATIVE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE & ATTIVITA C/O AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA POLICLINICO RADIAZIONI IONIZZANTI ANNO 2010 Servizio di Fisica Sanitaria Dr.Tiziana Costi 19 maggio 2010 Organizziamoci

Dettagli

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta

Dettagli

ISTITUTO ATERNO-MANTHONE'

ISTITUTO ATERNO-MANTHONE' ISTITUTO ATERNO-MANTHONE' INTRODUZIONE Il termine sicurezza nella comune accezione indica una caratteristica di ciò che non presenta pericoli o ne è ben difeso. Sicurezza è una caratteristica anche delle

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

ESPERTA ed ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONE (SECONDO GRADO)

ESPERTA ed ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONE (SECONDO GRADO) ESPERTA ed ESPERTO QUALIFICATO IN RADIOPROTEZIONE (SECONDO GRADO) Aggiornato il 7 luglio 2009 1. CARTA D IDENTITÀ... 2 2. CHE COSA FA... 4 3. DOVE LAVORA... 5 4. CONDIZIONI DI LAVORO... 6 5. COMPETENZE...

Dettagli

GUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

GUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NORME CEI 0-10 GUIDA ALLA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI La guida contiene le indicazioni relative alla manutenzione degli impianti elettrici di bassa tensione allo scopo di favorire il mantenimento

Dettagli

7.2 Controlli e prove

7.2 Controlli e prove 7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo

Dettagli

ASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI

ASPP Modulo A6 RISCHI SPECIFICI : RISCHI DA AGENTI FISICI REGIONE BASILICATA ASM AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MATERA AMBITO TERRITORIALE DI MONTALBANO JONICO DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE DELLA SALUTE UMANA U.O. DI PREVENZIONE, PROTEZIONE ED IMPIANTISTICA NEI LUOGHI

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

ONDE ELETTROMAGNETICHE

ONDE ELETTROMAGNETICHE ONDE ELETTROMAGNETICHE ONDE ELETTROMAGNETICHE Sono parte integrante dell ambiente in cui viviamo e lavoriamo Di origine artificiale (per esempio le onde radio, radar e nelle telecomunicazioni) Di origine

Dettagli

Lavorare in sicurezza con le sorgenti radioattive

Lavorare in sicurezza con le sorgenti radioattive Lavorare in sicurezza con le sorgenti radioattive Prevenire Proteggere Misurare gli effetti Università degli Studi di Cagliari Servizio di Fisica Sanitaria e Radioprotezione Prevenzione Anche se è banale,

Dettagli

LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE

LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE LE CAPPE CHIMICHE USO IN SICUREZZA, VERIFICHE E MANUTENZIONI PERIODICHE Incontro con il Dipartimento di Medicina Sperimentale 24 aprile 2008 Settore Prevenzione e Protezione L uso in sicurezza delle Un

Dettagli

DECRETO 14 febbraio 1997 ( Gazz. Uff. n. 58 11 marzo 1997 )

DECRETO 14 febbraio 1997 ( Gazz. Uff. n. 58 11 marzo 1997 ) DECRETO 14 febbraio 1997 ( Gazz. Uff. n. 58 11 marzo 1997 ) Determinazione del tipo, modalità e periodicità del controllo di qualità da parte del fisico specialista o dell esperto qualificato delle apparecchiature

Dettagli

Introduzione all analisi dei segnali digitali.

Introduzione all analisi dei segnali digitali. Introduzione all analisi dei segnali digitali. Lezioni per il corso di Laboratorio di Fisica IV Isidoro Ferrante A.A. 2001/2002 1 Segnali analogici Si dice segnale la variazione di una qualsiasi grandezza

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

tutela. Il richiedente deve altresì dimostrare di conoscere gli elementi essenziali della sorveglianza fisica della protezione.

tutela. Il richiedente deve altresì dimostrare di conoscere gli elementi essenziali della sorveglianza fisica della protezione. ALLEGATO V ISTITUZIONE DEGLI ELENCHI DEGLI ESPERTI QUALIFICATI E DEI MEDICI AUTORIZZATI E DETERMINAZIONE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 78 E 88 DELLE MODALITÀ, TITOLI DI STUDIO, ACCERTAMENTO DELLA CAPACITÀ TECNICO-PROFESSIONALE

Dettagli

RACCOMANDAZIONE SULLA PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO LE RADIAZIONI IONIZZANTI 1

RACCOMANDAZIONE SULLA PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO LE RADIAZIONI IONIZZANTI 1 Raccomandazione 114 RACCOMANDAZIONE SULLA PROTEZIONE DEI LAVORATORI CONTRO LE RADIAZIONI IONIZZANTI 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, convocata a Ginevra dal Consiglio

Dettagli

CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI

CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI Milano, Gennaio 2012 NORMA UNI 11224 GIUGNO 2011 CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI Gà la norma UNI 9795/2010 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione

Dettagli

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE Direttore Dr. Claudio Soave Strada Le Grazie, 8-37134 Verona - Tel. 045 8027627-0458027627 - Fax 045 8027626 e-mail: servizio. prevenzioneprotezione@univr.it

Dettagli

Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012

Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012 Inquadramento legislativo e normativo: dal D.Lgs.81/2008 alla UNI/TR 11450:2012 Modena 12 ottobre 2012 Titolo VIII del D.Lgs. 81/2008 Capo II Protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al

Dettagli

Definizioni ( art.4 comma 2 D.Lgs 241/00)

Definizioni ( art.4 comma 2 D.Lgs 241/00) Definizioni ( art.4 comma 2 D.Lgs 241/00) Lavoratori non esposti ( All. III par 1.2 D. Lgs 241/00) Soggetti che per la loro attività, in un anno solare, non sono suscettibili di ricevere una esposizione

Dettagli

Na (T 1/2 =15 h), che a sua volta decade β - in 24 12

Na (T 1/2 =15 h), che a sua volta decade β - in 24 12 Esercizio 1 Il 24 10 Ne (T 1/2 =3.38 min) decade β - in 24 11 Na (T 1/2 =15 h), che a sua volta decade β - in 24 12 Mg. Dire quali livelli sono raggiungibili dal decadimento beta e indicare lo schema di

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

NON E STATA ABROGATA LA LEGGE 257 / 92 E TUTTI I RELATIVI DECRETI APPLICATIVI

NON E STATA ABROGATA LA LEGGE 257 / 92 E TUTTI I RELATIVI DECRETI APPLICATIVI Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia Dipartimento di Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO D. Lgs. 81 del 30.04.2008 TITOLO IX CAPO III : Amianto cosa cambia William

Dettagli

Amplificatori Audio di Potenza

Amplificatori Audio di Potenza Amplificatori Audio di Potenza Un amplificatore, semplificando al massimo, può essere visto come un oggetto in grado di aumentare il livello di un segnale. Ha quindi, generalmente, due porte: un ingresso

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA

MANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento

Dettagli

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente

La sicurezza sul lavoro. Concetti di base e accenni alla normativa vigente La sicurezza sul lavoro Concetti di base e accenni alla normativa vigente BENVENUTI! Contenuti: - Cenni storici; - Concetti di base: Infortunio e Malattia lavoro-corr. Pericolo Rischio Valutazione dei

Dettagli

Come accedere ai laboratori del DPSS CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO

Come accedere ai laboratori del DPSS CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO DPSS Dipartimento di Psicologia dello Come accedere ai laboratori del DPSS GUIDA RAPIDA 1. Scaricare e compilare la " Scheda di accesso ai corsi per i frequentatori dei laboratori" 2. Accedere a: https://elearning.unipd.it/servizioformazione/

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita

Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Pag. 1 di 5 Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

Comunicazione 22/2011

Comunicazione 22/2011 Carpi, 07/09/2011 Comunicazione 22/2011 Oggetto: LA FORMAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA CONTROLLI ASL Una vecchia pubblicità di Pirelli diceva che La potenza è nulla senza controllo. Nel caso della valutazione

Dettagli

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico

Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico Esercitazione N. 1 Misurazione di resistenza con metodo volt-amperometrico 1.1 Lo schema di misurazione Le principali grandezze elettriche che caratterizzano un bipolo in corrente continua, quali per esempio

Dettagli

APPLICATION SHEET Luglio

APPLICATION SHEET Luglio Indice 1. Descrizione dell applicazione 2. Applicazione - Dati 3. Selezione del prodotto e dimensionamento 4. Soluzione Motovario 1. Descrizione dell applicazione Gli schermi per campi da cricket fanno

Dettagli

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA

INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare

Dettagli

Il rischio cancerogeno e mutageno

Il rischio cancerogeno e mutageno Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato

Dettagli

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

Dr. Dino G. Ferioli U-SERIES srl - Bologna www.ravenna2014.it

Dr. Dino G. Ferioli U-SERIES srl - Bologna www.ravenna2014.it Radioattività in casa. I materiali in edilizia e i controlli dal punto di vista radioattivo. Direttiva 2013/59 e il futuro in Italia. Dr. Dino G. Ferioli U-SERIES srl - Bologna Radioattività naturale in

Dettagli

Sicurezza nel Laboratorio: Radiazioni ionizzanti

Sicurezza nel Laboratorio: Radiazioni ionizzanti Sicurezza nel Laboratorio: Radiazioni ionizzanti Per questo corso non si consiglia nessun libro di testo t pertanto t il file contiene sia pagine didattiche sia pagine di approfondimento messe a punto

Dettagli

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori.

Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti in materia di salute e sicurezza dei lavoratori. Sede operativa via Ricasoli, 9-50122 Firenze Sede Legale via de' Martelli 8-50129 Firenze Tel. 055 271731 - Fax 055 214720 http://www.cesvot.it Organizzazioni di volontariato: quadro sintetico degli adempimenti

Dettagli

Cellulare e pacemaker: vanno d accordo?

Cellulare e pacemaker: vanno d accordo? Cellulare e pacemaker: vanno d accordo? ASL Città di Milano Dipartimento di Prevenzione Unità Operativa Tossicologia ed Epidemiologia Ambientale A cura di: Simonetta Chierici - Marina Rampinini Si ringraziano:

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RADON

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RADON Data 01-02-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 7 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO RADON Documento unico formato da 7 pagine INDICE ISTITUTO MAGISTRALE STATALE LEONARDO DA VINCI Data 01-02-2010 Rev. N. 00 Pagina

Dettagli

I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche

I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche Sezione Toscana e Umbria I lavori elettrici dal D.Lgs 81/2008 alle Norme Tecniche Dott. Ing. Emilio Giovannini Direttore UO Prevenzione Protezione dai Rischi ASL1 di Massa Carrara Consigliere AEIT sezione

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

GESTIONE DELLE RISORSE UMANE Titolo del pag. 1 di 6 Titolo del I N D I C E 1. SCOPO 2. GENERALITÀ 3. CAMPO DI APPLICAZIONE 4. LISTA DI DISTRIBUZIONE 5. DETERMINAZIONE DEL FABBISOGNO 6. SELEZIONE DEL PERSONALE 7. ITER DI INSERIMENTO

Dettagli

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE

GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE GUIDA AL CALCOLO DEI COSTI DELLE ATTIVITA DI RICERCA DOCUMENTALE L applicazione elaborata da Nordest Informatica e disponibile all interno del sito è finalizzata a fornirvi un ipotesi dell impatto economico

Dettagli

Radon. un problema per la salute negli ambienti confinati. Centro Regionale per le Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti

Radon. un problema per la salute negli ambienti confinati. Centro Regionale per le Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti Radon un problema per la salute negli ambienti confinati Centro Regionale per le Radiazioni Ionizzanti e non Ionizzanti 1 ARPA PIEMONTE Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Piemonte Realizzazione

Dettagli

CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO COMPILAZIONE SCHEDA DI ACCESSO

CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO COMPILAZIONE SCHEDA DI ACCESSO SERVIZIO FORMAZIONE E SVILUPPO R. U. CORSO DI FORMAZIONE PER L'ACCESSO AI LABORATORI DELL'ATENEO Guida per i frequentatori dei laboratori Per ogni frequentatore che deve accedere ai laboratori di Ateneo

Dettagli

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.

Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA

Dettagli

Richiesta-Approvazione-Consegna Dispositivi di Protezione Individuale

Richiesta-Approvazione-Consegna Dispositivi di Protezione Individuale Richiesta-Approvazione-Consegna Il presente documento in formato cartaceo privo del timbro in colore COPIA CONTROLLATA n è da ritenersi non valido come documento di riferimento. Il documento originale

Dettagli