I percorsi di inserimento lavorativo delle persone disabili nella Provincia di Ancona. Criticità Emergenti.

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1 I percorsi di inserimento lavorativo delle persone disabili nella Provincia di Ancona. Criticità Emergenti. A cura di: Stefano Defendi e Marco Giovagnoli (Comitato Scientifico S.L.I.D. Cooperativa Sociale Opera) Maggio

2 Indice Indice pag. 2 Introduzione pag. 3 Definizione del contesto locale indagato pag. 4 -Il contesto geografico ed anagrafico pag. 4 -Il quadro legislativo e la definizione di disabile pag. 5 -Definizione del contesto di indagine pag. 6 Dati pag. 8 -Andamenti pag. 8 -Attivazioni e scoperture pag. 10 -Disoccupazione nelle liste protette della Legge 68/99 pag. 15 -Riflessioni pag. 16 I territori della disabilità. I soggetti in campo tra conflitto e prove di rete pag. 18 Conclusioni pag. 22 Note pag. 27 Bibliografia pag. 31 This document has been produced with the financial assistance of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme. The contents of this document are the sole responsibility of Cooperativa Sociale Opera Onlus (ex Zanzibar) and can under no circumstances be regarded as reflecting the position of the IPA Adriatic Cross-Border Cooperation Programme Authorities. 2

3 Introduzione Il presente lavoro si inserisce in un progetto di matrice Europea dal nome S.L.I.D., acronimo di Social Labour Integration Disabled, a cui la Cooperativa Sociale Opera (1) ha partecipato con altri 11 partner che vivono nelle aree del bacino Adriatico di Croazia, Italia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania. Il Progetto S.L.I.D è stato ideato con l'obiettivo generale di contribuire al miglioramento qualitativo della vita di oltre persone con disabilità che appunto vivono nell'area target del progetto, attraverso lo sviluppo di efficaci, innovativi e integrati percorsi di cooperazione transfrontaliera per l integrazione sociale e lavorativa delle persone disabili. Il progetto S.L.I.D. è organizzato in 8 fasi di lavoro definite Work Packages (WP) complementari e trasversali fra loro, per il raggiungimento di più obiettivi specifici riassumibili nei punti seguenti: la realizzazione di nuove collaborazione fra i territori per il miglioramento qualitativo dell'inserimento lavorativo e re-inclusivo delle persone disabili, attraverso lo scambio reciproco di esperienze e competenze tecnico/scientifiche, gestionali e di buone prassi considerevoli tra gli stakeholder; sostenere, rafforzare, migliorare le reti di collaborazione già esistenti nei territori target; migliorare le condizioni di occupabilità delle persone portatrici di disabilità nei Paesi coinvolti attraverso la promozione di un percorso concertato di interventi in grado di stabilire e mantenere reti di promozione dell'accesso al lavoro dei disabili; promuovere un sistema di iniziative e di apprendimento per facilitare l'inserimento delle persone disabili a percorsi di formazione professionale specifici, alle opportunità di lavoro, all'educazione, con l'obiettivo di aumentare il loro livello di occupabilità e competitività nel mercato del lavoro; la diffusione di informazioni per la sensibilizzazione dell opinione pubblica sui temi riguardanti le persone con disabilità e il modello sociale di intervento per creare loro le condizioni più favorevoli alla piena integrazione sociale. Da questo livello di osservazione, quindi, la Cooperativa Sociale Opera Onlus, fra i suoi compiti dislocati nelle varie fasi di lavoro (WP), è stata leader del Work Packages 3 e per conto del progetto S.L.I.D. la stessa ha elaborato un Report dal titolo: WP3 Final Report-Return of research result. Quest'ultimo, ha avuto come risultato la creazione di una base di conoscenze di attività, di buone prassi, di iniziative, di informazioni, di politiche sociali, che possono, a seconda delle necessità dei Partner, essere utilizzate come strumento per un percorso decisionale informato sull'esperienza degli altri Partner, come processo di pianificazione delle azioni e degli interventi futuri attraverso una selezione delle buone pratiche e delle politiche di inclusione sociale e lavorativa degli stakeholder, nei territori target SLID. Sulla base di quanto scritto nelle righe precedenti, la Cooperativa Sociale Opera Onlus, ha raccolto l'opportunità per indagare in maniera più approfondita, attraverso una ricerca di natura quantitativo descrittiva, il fenomeno degli inserimenti lavorativi di persone afferenti gli obiettivi del progetto S.L.I.D. nel territorio locale, ed ha organizzato delle tavole rotonde per discuterne con gli addetti ai lavori su quali potessero essere degli spunti di riflessione per un miglioramento sulla situazione locale emersa in quanto la stessa è risultata significativamente problematica. Gli attori direttamente coinvolti nelle tavole rotonde a discutere dell'argomento sono stati i politici locali, le aziende del territorio ed i quadri dirigenziali delle società a partecipazione pubblica e privata. Concludendo ci è caro ringraziare il Centro per l'impiego e la Formazione della Provincia di Ancona, in particolare nella persona della Sig.ra Morena Morani (2) che oltre ad averci fornito i dati, in valori assoluti, delle persone inserite nel contesto locale, ha contribuito a dare interessanti delucidazioni in merito alla situazione specifica. 3

4 Definizione del contesto locale indagato. La prima azione utile alla realizzazione del presente lavoro, che possiamo definire come un'elaborazione di natura prevalentemente descrittiva (3) del fenomeno dell'inserimento lavorativo delle persone disabili nel contesto locale, è stata quella di dare una definizione a quest'ultimo. In questo senso quindi, gli autori hanno orientato la loro osservazione su 2 aree tematiche, per determinare dei criteri utili alla definizione del contesto locale di indagine. Le aree tematiche analizzate sono: il contesto geografico e demografico, il quadro legislativo e la definizione di disabile. Il contesto geografico e demografico Considerando che i dati sono stati raccolti dalle statistiche del Centro dell'impiego e la formazione della Provincia di Ancona (CIOF), i confini geografici del contesto locale d'indagine sono stati determinati dalla competenza territoriale del suddetto Ente che nella fattispecie corrisponde ai Comuni (4) elencati in tabella 1. Essendo questa ricerca di tipo descrittivo, si è deciso, per una comparazione sugli andamenti degli inserimenti lavorativi nel contesto locale, di includere come indicatore la popolazione residente (5). Quest'ultima è stata calcolata sulla classe di età anni in quanto quest'ultima è rappresentativa del periodo temporale ipotetico in cui una persona in Italia può lavorare. Tabella 1 Residenti classe di età anni divisi per Comune Comune Residenti anni CIOF di riferimento Agugliano 3239 Ancona Ancona Ancona Camerano 4655 Ancona Castelfidardo Ancona Falconara Marittima Ancona Loreto 7915 Ancona Montemarciano 6833 Ancona Numana 2590 Ancona Offagna 1257 Ancona Osimo Ancona Polverigi 2937 Ancona Sirolo 2513 Ancona Totale residenti nella classe di età anni La popolazione residente totale al 01/01/2012 nel territorio sopra descritto nella classe di età anni è di persone. Per onestà intellettuale, si esplicita che sarebbe stato metodologicamente più funzionale all'osservazione del fenomeno per comparare dati più simili, avere a disposizione anche i dati in valori assoluti, nel territorio indagato, della popolazione attiva, definita dall'istat come la somma delle persone occupate, di quelle disoccupate e di quelle impegnate nella ricerca di nuova occupazione e/o prima occupazione (6). Su questo territorio geografico, a puro scopo descrittivo, gli autori hanno approfondito, attraverso una ricerca sulla letteratura riguardante l'analisi statistica della Provincia di Ancona ed altro materiale inerente l'oggetto d'indagine, su quali e quanti altri attori sono presenti nel territorio indagato che sono direttamente e/o indirettamente coinvolti nel fenomeno dell'inserimento lavorativo delle persone disabili. In questo senso quindi, nel contesto geografico elencato sopra, dovrebbero essere presenti (7): -3 Unità Multidisciplinari Età Adulta (UMEA), -3 Centri di Salute Mentale (1 DSM), -1 Centro Impiego Orientamento Formazione (CIOF), -12 Comuni, -3 Ambiti Territoriali Sociali (ATS), -3 Protocolli Area vasta-comuni-ciof (equipe integrate), -1 Servizio Inserimento Lavorativo (SIL), 4

5 -3 Progetti Sollievo, -13 Cooperative di tipo B, imprese attive al 31/12/10 (su tutta la Provincia di Ancona) iscritti al 31/12/2009 alla L.68/99 (su tutta la Provincia di Ancona). Il quadro legislativo e la definizione di disabile La ricerca S.L.I.D., come detto precedentemente, è rivolta all'integrazione sociale e lavorativa delle persone disabili. Nell'uso comune, i termini disabile, invalido, ecc. prendono lo stesso significato e vengono usati come sinonimi anche se in realtà gli stessi indicano condizioni differenti che portano, di conseguenza, al riconoscimento di diritti differenti. In questo senso, in Italia esistono più Leggi che possono coinvolgere la persona disabile nell'integrazione sociale e lavorativa come previsto dal Progetto S.L.I.D.. Di seguito un breve riassunto delle Leggi principali riguardanti la tematica affrontata. Legge 118/71 (Nuove norme in favore dei mutilati ed invalidi civili). L'invalidità civile, può essere definita come una condizione clinica, riconosciuta tramite commissione medica specifica, che funge da presupposto per accedere a determinate prestazioni socio sanitarie e per aver riconosciuto degli indennizzi e delle prestazioni economiche. La richiesta di invalidità la possono fare tutti i cittadini e sono considerate invalide tutte quelle persone che hanno avuto una valutazione, da apposita commissione medica, della riduzione della capacità lavorativa uguale e/o superiore al 33.33%. Quando la riduzione supera il 74%, le persone in questa condizione che non svolgono attività lavorativa, per tutto il periodo in cui permane questa situazione, possono usufruire di un riconoscimento economico. In sintesi la Legge sull'invalidità è un indennizzo economico riconosciuto giuridicamente per quelle persone che sono interessate da una minorazione che cronicamente gli impedisce di svolgere le funzioni quotidiane proprie alla loro età. Il riconoscimento della Legge 118/71 è un presupposto (8) per l'iscrizione alle categorie protette della Legge 68/99 di seguito riportata (9). Legge 68/99 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili) Il Diritto al lavoro, per le persone invalide e disabili, in Italia è riconosciuto dalla Legge 68/99 ed ha come finalità la promozione dell'inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato. Nella suddetta Legge, per collocamento mirato si intende quella serie di strumenti tecnici e di supporto che permettono di valutare adeguatamente le persone con disabilità nelle loro capacità lavorative e di inserirle nel posto adatto, attraverso analisi di posti di lavoro, forme di sostegno, azioni positive e soluzioni dei problemi connessi con gli ambienti, gli strumenti e le relazioni interpersonali sui luoghi quotidiani di lavoro e di relazione (10). La Legge in oggetto si applica alle persone con invalidità, accertata dalle commissioni competenti che hanno una riduzione della capacità lavorativa superiore al 45% (11). La suddetta Legge è anche rivolta alle persone disabili che sono state riconosciute tali dalle commissioni facenti capo alla Legge 104/92, che regolamenta appunto la materia della disabilità. In sintesi la Legge sul lavoro delle persone disabili, regolamenta l'inclusione all'interno del mercato del lavoro delle persone invalide e disabili, attraverso delle quote di riserva (12) calcolate sul numero dei dipendenti sia di soggetti pubblici sia di soggetti privati. Da questo punto di vista, l'inserimento nel mercato del lavoro dei disabili diviene, in linea generale, obbligatorio, garantendo il Diritto al lavoro delle persone interessate. Legge 104/92 (Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.) In Italia, la disabilità è regolamentata dalla Legge 104/92 che detta i principi dell'ordinamento in materia di diritti, integrazione sociale e assistenza della persona handicappata. E' persona handicappata colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà 5

6 di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione. In sintesi, in Italia la persona è riconosciuta come portatrice di disabilità solo nel momento in cui la commissione valutatrice determini questa condizione e riconosca alla persona disabile la presente Legge. In linea generale, la Legge 104/92: -garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e di autonomia della persona handicappata e ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società; -previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono lo sviluppo della persona umana, il raggiungimento della massima autonomia possibile e la partecipazione della persona handicappata alla vita della collettività, nonché la realizzazione dei diritti civili, politici e patrimoniali; -persegue il recupero funzionale e sociale della persona affetta da minorazioni fisiche, psichiche e sensoriali e assicura i servizi e le prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione delle minorazioni, nonché la tutela giuridica ed economica della persona handicappata; -predispone interventi volti a superare stati di emarginazione e di esclusione sociale della persona handicappata. Il riconoscimento della Legge 104/92 è un presupposto per l'iscrizione alle categorie protette della Legge 68/99 (13). Legge 381/92 (Disciplina delle Cooperative sociali) La Legge 381/91, introduce per la prima volta la definizione di una nuova impresa, quella sociale. Quest'ultima ha come caratteristica essenziale il perseguimento dell'interesse generale della comunità e dell'integrazione sociale dei cittadini attraverso la gestione di servizi socio sanitari (cooperative di tipo A) o attraverso lo svolgimento di attività diverse (industriali, agricoli, commerciali, servizi, ecc.) con la finalità dell'inserimento lavorativo di persone svantaggiate (cooperative di tipo B). La Legge considera come persona svantaggiata quella con invalidità fisica, sensoriale e psichica, la persona alcolista e tossicodipendente, gli ex degenti di ospedali psichiatrici e individui in trattamento psichiatrico. Inoltre la Legge considera portatrice di svantaggio la persona ex detenuta e condannata a misure alternative, i minori in età lavorativa in situazioni di difficoltà familiare. Le persone svantaggiate, nella Cooperativa Sociale devono costituire almeno il 30% dei lavoratori dell'impresa e, compatibilmente con il loro stato soggettivo, essere soci della cooperativa stessa. La condizione di persona svantaggiata deve risultare da documentazione proveniente dalla pubblica amministrazione, fatto salvo il diritto alla riservatezza (14). Definizione del contesto di indagine Dal punto di vista legislativo, quindi, nel contesto locale, le persone con problematiche possono essere riconducibili alle Leggi sopra riportate. Gli autori, in questo senso, non avendo a disposizione la possibilità di accedere a delle liste dove poter raccogliere i dati esclusivamente delle persone riconosciute disabili dalla Legge 104/92, hanno deciso di considerare i dati delle persone iscritte alla Legge 68/99 del CIOF della Provincia di Ancona e quindi relative al territorio geografico dei residenti dei Comuni esplicitati nelle righe precedenti. Nella considerazione che in Italia, il cittadino ha diritto a richiedere il riconoscimento o l'applicazione di una o tutte le Leggi di cui sopra, possiamo ipotizzare che i dati delle persone a cui ci si riferisce nel presente lavoro, siano relativi ad invalidi e/o disabili, iscritti nelle categorie protette della Legge 68/99, residenti nei Comuni afferenti al CIOF di Ancona. Da questo livello di osservazione quindi si ipotizza che sono escluse dai calcoli che seguiranno le persone assunte con contratto regolare e le persone assunte con la Legge 381/91 in quanto riconducibile ad uno svantaggio sociale. Concludendo, i dati, le percentuali, gli andamenti, ecc. che seguiranno, sono stati elaborati e confrontati con i seguenti criteri: -Territorio di competenza del CIOF Ancona. 6

7 -Persone iscritte alla L. 68/99 del CIOF di Ancona. -Popolazione residente nei territori di competenza del CIOF di Ancona nella classe di età anni. -Periodo compreso fra il 2003 e il

8 Dati Andamenti I calcoli effettuati e riportati nelle tabelle e nei grafici sottostanti, sono stati elaborati tenendo in considerazione le persone iscritte alla Legge 68/99 del CIOF di Ancona, i residenti nei Comuni di competenza di quest'ultimo nel periodo Nella tabella 2 viene esplicitato l'andamento delle persone iscritte nelle categorie protette della Legge 68/99, sia in valori assoluti che percentuali, confrontato con la tendenza della popolazione residente negli stessi periodi nei Comuni di competenza del CIOF di Ancona. Da quanto elaborato emerge che prendendo come base il 2003, le liste delle categorie protette della suddetta Legge si sono incrementate nell'anno 2011 del 73.11%. Tabella 2 Iscritti Legge 68/99 e residenti (16-65 anni) con base 2003 Anno Iscritti Trend Trend Popolazione Trend Trend Valori /x/ /x/ % /x/ /x/ % (1.12%) (1.07%) (1%) (0.98%) (0.90%) (0.94%) (0.87%) (0.79%) (0.67%) E' utile mettere in evidenza che questa percentuale significativamente alta, dipende da molti fattori, che verranno approfonditi nelle pagine che seguono, ma risulta importante sin da ora chiarire quando le persone perdono il diritto all'iscrizione alle liste protette previste dalla Legge 68/99. In primis, le persone perdono il diritto all'iscrizione negli elenchi, nel momento in cui non è rinnovato il verbale d'invalidità come stabilito dalla Legge, oppure quando la persona interessata accetta un rapporto di lavoro dipendente che gli permetta di avere un reddito superiore gli 8000 euro annui (4800 euro per i lavoratori autonomi). In realtà, quest'ultimo vincolo legislativo, viene vissuto dai diretti interessati come un ostacolo all'inserimento lavorativo in quanto lo stesso interseca i limiti reddituali posti dalla Legge sull'invalidità civile. Molte persone, infatti, anche in condizioni reali soddisfacenti per affrontare un lavoro adeguato, non accettano l'assunzione per evitare la sospensione della pensione d'invalidità civile come previsto dalla Legge 118/71 (15). Questo meccanismo, in base a quanto affermato dagli addetti al mestiere, contribuisce significativamente all'aumento del gruppo delle persone iscritte nelle liste protette della Legge 68/99 e risulta essere una riflessione diffusa nel novero delle persone interessate. Confrontando la serie storica degli iscritti alla Legge 68/99 e la popolazione residente negli stessi anni nella classe di età anni, notiamo delle crescite, in termini percentuali, significativamente differenti. Grafico in valori % della popolazione e de lle iscrizioni L. 68/99 (Trend 2003) ,63 73,11 48,09 53,46 41,16 30,51 35,37 18,92 0 0,48 0,48 0,61 0, 52 1,23 1,93 2,64 3, % Trend % Trend 68/99 Considerando l'anno 2003 come il "momento zero", i residenti hanno un aumento del 3.23% contro un aumento del 73.11% delle persone iscritte alle categorie protette della Legge sul Diritto al lavoro delle persone disabili. 8

9 Proiettando nel futuro questi dati, possiamo ipotizzare che fra 8 anni, cioè nel 2021, avremo un aumento delle liste di altre 707 persone, arrivando ad avere una lista di 2381 persone. Anche confrontando i dati anno per anno, sempre nel periodo indagato e con gli stessi elementi, notiamo che la percentuale rimane comunque alta. Tabella 3 Iscritti Legge 68/99 e residenti (16-65 anni) con base annua Anno Iscritti /x/ /x/ Trend % Trend Popolazione /x/ Trend % Trend Valori /x/(%) /x/ % /x/ /x/ % (1.12%) (1.07%) (1%) (0.98%) (0.90%) (0.94%) (0.87%) (0.79%) (0.67%) Nella tabella è interessante notare l'anno 2008 dove a un decremento del -0.09% (-132 persone) della popolazione residente, sia presente anche un decremento del -4.10% (-56 persone) anche nelle iscrizioni alla Legge 68/99. Questa informazione ci pone nelle condizioni di ipotizzare che gli elementi per indagare il fenomeno indagato sono in correlazione. Grafico valori % Trend iscrizioni L.68/99 e popolazione (Trend annuo) ,92 9,74 8,16 9,4 7,28 4,06 3,63 5,15 0,45 0,02 0,13 0,04 0,71 0,69 0,7 0, % Iscritti L. 68/99 % Popolazione Analizzando brevemente questi dati, emerge sin da subito la presenza di andamenti significativamente differenti fra le iscrizioni alla Legge 68/99 e la crescita della popolazione nei territori target. In questo senso sembra esserci una sorta di "ingolfamento"in uscita che è dovuto, sia a quanto affermato prima sulla decisione dei singoli di non andare a lavorare per il timore di perdere la pensione, sia perchè il momento storico di crisi economica non garantisce il lavoro per tutti e chi riesce ad ottenerlo il più delle volte è assunto a tempo determinato. L'andamento delle iscrizioni, comunque rimane in linea con il contesto italiano. Infatti in 110 Province erano iscritti alla Legge 68/99, nell anno 2008, circa persone con aumento dall anno precedente di persone (15.99%) (16). Nello stesso anno (2008) nel nostro contesto le iscrizioni sono aumentate del 9.40 %. In questo senso, possiamo affermare che il dato è positivo per l'anno 2008 ma rimangono comunque delle percentuali significativamente alte. A titolo puramente informativo, in entrambe le tabelle 2 e 3, nella colonna delle iscrizioni alla Legge 68/99, il lettore avrà sicuramente notato una percentuale fra parentesi. Il dato in questione riguarda la quota percentuale, durante il periodo indagato, delle persone iscritte alle categorie protette della Legge 68/99 sulla popolazione residente nella classe di età16-65 anni. Sempre a puro scopo illustrativo, la percentuale media della quota delle persone iscritte alla Legge 68/99 nella popolazione residente nella classe di età anni è del 0.93%. Questo dato sta a significare che mediamente il 0.93% della popolazione residente nel periodo indagato è iscritta nelle categorie protette della Legge 68/99. Concludendo, per l'anno 2008, la quota percentuale degli iscritti di tutta Italia, sul totale della popolazione nella classe di età anni è dell'1.61% (17), contro uno 0.98% del contesto locale. Anche in questo caso l'andamento del contesto locale risulta essere positivo. 9

10 Grafico della quota % degli iscritti alla L.68/99 sulla popopolazione anni 1,5 1 0,5 0,67 0,79 0,87 0,94 0,9 0,98 1 1,07 1, % Iscritti L.68/99 Attivazioni e scoperture La Legge 68/99 all'articolo 3, esplicita l'obbligo, da parte dei datori pubblici e privati, di assumere ed inserire nel proprio organico, le persone disabili e/o invalide iscritte alle liste protette. Il calcolo delle quote di riserva utili all'inserimento, vengono elaborate nella seguente misura: -7% dei contratti se il soggetto ospitante ha un comparto operativo superiore ai 50 dipendenti, -2 lavoratori iscritti alle liste protette se il datore pubblico e/o privato occupa da 36 a 50 dipendenti, -1 lavoratore iscritto alle liste protette se il datore pubblico e/o privato occupa da 15 a 35 dipendenti. Questi criteri, sono utili per determinare il numero delle quote di riserva,cioè dei ruoli messi a disposizione e riservati, da parte dei datori di lavoro pubblici e privati, per le persone iscritte alle liste della categorie protette della Legge 68/99. I soggetti ospitanti, per non incorrere in sanzioni ed ottemperare a quanto richiesto dalla Legge, all'inizio di ogni anno consegnano al CIOF di riferimento una scheda con la definizione ed il numero dei ruoli disponibili all'interno dei propri comparti lavorativi, dove poter ipotizzare l'inserimento delle persone iscritte nell'elenco. Queste ultime possono essere inserite presso i datori pubblici e privati attraverso delle modalità contrattuali che sono suddivise come da elenco che segue: -assunzione a tempo indeterminato con contratto part time o full time; -assunzione a tempo indeterminato con contratto part time o full time che prevede l estensione del periodo di prova fino ad un massimo di 6 mesi prorogabili di altri 6; -assunzione con contratto a termine part time o full time; -apprendistato; -contratto di formazione part time o full time; -tirocinio finalizzato all assunzione per un massimo di 12 mesi rinnovabili di altri 12. Questo elenco, tratto dal modello di convenzione delle aziende private del CIOF di Ancona, le possiamo definire per semplicità attivazioni, intendendo le stesse come tutte quelle modalità o strumenti che sono utili per inserire una persona invalida e/o disabile nel mercato del lavoro come previsto dalla Legge 68/99. Ai fini della stesura del presente Report, ma soprattutto per effettuare i confronti e comprendere il fenomeno degli inserimenti lavorativi nel contesto locale, è utile dividere tutte queste modalità in due gruppi, che per linearità definiremo contratti e tirocini. Il criterio sostanziale attraverso il quale è stata effettuata la divisione consta nel fatto che i contratti sono economicamente a carico del soggetto ospitante, invece i tirocini sono finalizzati all'assunzione e nella maggior parte dei casi sono svolti gratuitamente dalla persona coinvolta. In alcune situazioni i tirocini vengono riconosciuti alle persone invalide e/o disabili attraverso un rimborso spesa elargito dal soggetto ospitante, ma comunque gli stessi non possono essere considerati come contratti di lavoro stipendiati. Questa differenziazione ci è stata utile per comprendere sul totale delle attivazioni, quante sono arrivate a contratto e quante invece sono rimaste a tirocinio gratuito. A titolo informativo si comunica che il tirocinio finalizzato all'assunzione copre a tutti gli effetti la scopertura delle quote di riserva. Nella tabella 4 che segue, vengono riportate tutte le attivazioni e tutti i ruoli disponibili del CIOF di Ancona, nel periodo

11 Tabella 4 iscritti, scoperture/ruoli disponibili, attivazioni Legge 68/99 Anno Iscritti Scoperture/ruoli Attivazioni Differenza Valori /x/ % /x/ % /x/ % /x/ % N.P N.P N.P N.P N.P N.P Mediamente, ogni anno ci sono a disposizione per l'inserimento lavorativo delle persone invalide e/o disabili iscritte nelle categorie protette della Legge in oggetto 676 postazioni e ne vengono fruiti mediamente 169. Da questa logica si evince che mediamente ogni anno non vengono ricoperti e quindi non usufruiti 507 ruoli lavorativi riservati alle categorie protette. Il grafico di confronto che segue mette in evidenza le differenze, in valori assoluti, registrate annualmente. G rafico in valori /X/ delle scoperture (ruoli disp onibili) e delle attivazioni L.68/ / X/ Scopertu re L.68/99 /X/ Attivazioni L.68/ 99 /X/ Diff erenza I dati contenuti nella tabella 4 e nel grafico sopra riportato evidenziano una distanza significativa fra le scoperture (ruoli disponibili) e le attivazioni (persone avviate al lavoro). Prima di analizzare questa correlazione, occorre però fornire alcuni criteri interpretativi dei suddetti grafici, per una lettura degli stessi. In questo senso quindi, è bene evidenziare alcune indicazioni messe in luce dagli operatori che si occupano della Legge 68/99 durante la raccolta dati a proposito del numero delle persone iscritte e dei ruoli disponibili previsti, da tenere in considerazione durante la lettura dei dati complessivi forniti dall'ufficio 68/99 competente. Un primo aspetto da considerare è quello attinente al fatto che l'incrocio fra la domanda e l'offerta di lavoro è regolato da convenzioni di programma, stipulate fra l'ente pubblico gestore dell'incrocio e l'azienda scoperta alla legge, dove è previsto un frazionamento del numero degli inserimenti su base pluriennale da rispettare. In questo senso quindi, i dati forniti dagli Uffici, che nelle tabelle sopra riportate sono stati elaborati annualmente, andrebbero rivisitati anno per anno di tutte quelle aziende (con ovvie conseguenze sul numero dei ruoli scoperti) che, in conformità con la Legge 68/99, hanno chiesto e ottenuto un esonero, una compensazione, una sospensione relativamente all'obbligo di assunzione. Un secondo aspetto da evidenziare consiste nel fatto che, nel novero degli iscritti alle categorie protette della Legge 68/99, solo una quota di persone ha dato la disponibilità agli Uffici competenti all'inserimento lavorativo presso il settore privato. Le restanti persone disabili iscritte, che hanno formalmente manifestato, attraverso la firma di una dichiarazione, l'interesse a essere inserite solo nel settore del lavoro pubblico, non rilevano nel dato afferente l'incrocio fra la domanda e l'offerta, relativo al lavoro privato. Per i soggetti che hanno manifestato solo l'interesse al settore pubblico, l'effettivo avviamento al lavoro è peraltro condizionato dai limiti che la legge impone a tutte le Pubbliche Amministrazioni in termini di rispetto del patto di stabilità nonchè dall'attivazione di procedure concorsuali di reclutamento. Evidenziato tutto ciò, il paradosso che emerge, fatte salve altre non trascurabili variabili fra cui il momento di crisi economica che ha portato molti soggetti ospitanti nella condizione di esonerarsi dalla 11

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