IL PORTO DI VOLTRI VOLTRI DOSSIER GENOVA

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1 DOSSIER GENOVA VOLTRI La più grande opera di ingegneria portuale del Mediterraneo si prepara a ospitare un traffico record di container, mentre è già operativa una linea di cabotaggio e prende corpo un progetto che ne farà uno dei maggiori interporti italiani, dotati di avanzati sistemi telematici di gestione L attività del nuovo porto di Voltri è quella tipica di un terminal container portuale. Si svolge essenzialmente attraverso la gestione dei cicli di import/export di container via mare, completata da operazioni ausiliarie quali la gestione di magazzini di consolidamento e svuotamento dei contenitori e i relativi servizi di manutenzione. È un terminal che al suo completamento sarà il più grande del Mediterraneo, con una potenzialità di oltre 500 mila contenitori che andrà a coprire l'aumento di traffico previsto per i prossimi anni. Operativamente, dal lato terra sono previste consegne e ricarichi sia via treno (il 30 per cento) che via gomma (il 60 per cento), mentre a regime, a porto completato (nel 1995), il restante 10 per cento consisterà nel trasbordo da nave a nave. A questo movimento di contenitori occorre aggiungere il passaggio di circa 150 mila unità di carico - cioè casse, contenitori, pallets di merce varia - operate con navi traghetto Ro-Ro: una attività già avviata nel terminal dalla società Viamare del gruppo Finmare. Attualmente il porto è in via di completamento, con tre dei quattro moduli in cui è suddiviso (di un quinto non è certa l'attuazione) già realizzati mentre l'ultimo dovrebbe divenire operativo nel Dal lato mare il porto dispone di una banchina di metri, per l attracco contemporaneo di quattro/cinque navi, attrezzata inizialmente con quattro portainer, portati a sei con il porto a regime. Il piazzale sarà attrezzato inizialmente con nove transtainer, portati a 18 a regime, regolati da un sistema di gestione operativa per il prestivaggio in aree apposite, poi sostituito con il prestivaggio diretto a piazzale, fissato sino dall arrivo dei con- IL PORTO DI VOLTRI AGOSTO Vista da ponente del terminal contenitori di Voltri, con in evidenza la sopraelevata che porta al casello autostradale. Sezione trasversale del terminal e, in alto sezioni del traghetto merci della Viamare e di una nave portacontenitori. 40

2 VOLTRI GENOVA CONCESSIONARIO Voltri Terminal Europa spa (Sinport, Finporto). PROGETTO Strutture e impianti: Direzione tecnica Cap (P. Grimaldi, P. Schiappapietra, S. Cervetto,W. Zanella, M. Fedolino, ). Sistema informatico: Sinport, VTE. DATI QUANTITATIVI Superficie: mila mq di cui 750 mila per i container, 50 mila Ro-Ro, 400 mila centro intermodale. Banchine: m. Investimenti previsti: oltre 200 miliardi. Planimetria generale del terminal con le banchine per i contenitori e i due moli per i traghetti merci della Viamare. Particolare delle banchine e del grande piazzale attualmente in fase di completamento. 41

3 DOSSIER GENOVA VOLTRI Pianta del piano terreno dell'edificio dei gate, con gli impianti speciali per l'identificazione automatica dei mezzi e dei container. In alto, vista prospettica e sezioni dei gates con indicata la posizione delle telecamere per la lettura dei dati. 42

4 VOLTRI GENOVA AGOSTO tainer ai gate. Completano l'operatività del porto gli spazi per lo svuotamento e riempimento dei container, eseguito in appositi magazzini (circa dieci mila metri quadrati) all interno del terminal e settanta mila nelle zone retroportuali. Uno degli aspetti più significativi riguarda però la struttura impiantistica, a partire dal lato terra, dove l accesso avviene attraverso una barriera di 12 gate, attrezzati con telecamere per il riconoscimento automatico dei container e alcuni sistemi di pesatura elettronica automatica. A questo è collegato un sistema informativo a monte: l arrivo dei container per l esportazione deve essere infatti preceduto dalla comunicazione dei dati sul trasporto, che ne precisino destinazione e caratteristiche, consentendo ai gate il controllo effettivo degli accessi e l indirizzamento del singolo contenitore verso le aree di destinazione. Il raccordo ferroviario è costituito da cinque binari da 850 metri ciascuno, serviti da due transtainer (tre a regime) ed è integrato con il deposito ferroviario esterno e gli interporti regionali. In particolare questo consentirà di conoscere in anticipo la composizione del treno, il momento della partenza e di arrivo previsto. In fase iniziale non sono previste automazioni dei servomezzi di piazzale; il sistema di gestione viene comunque configurato aperto, per una successiva integrazione con apparati che seguano una logica di pilotaggio indiretto, dove la decisione di eseguire una operazione venga presa dal personale operativo scegliendo a video tra le possibili sequenze previste dal programma. Pianta del primo piano, dove si trovano le sale di controllo e vi sono situati i principali impianti di registrazione dei mezzi. Veduta dell'area dove sorgeranno i gate e gli uffici della società di gestione. 43

5 DOSSIER GENOVA VOLTRI LE STRUTTURE La realizzazione del nuovo porto di Prà-Voltri è stata decisa negli anni Sessanta come sviluppo del porto di Genova che, stretto dalla città, non offre la ricchezza di spazi, la facilità di collegamenti e i fondali necessari per operare in concorrenza con i maggiori porti europei. Il primo piano regolatore di Voltri, definito nel 1964, si articola su due fasi principali: la prima prevede la realizzazione di ampi terrapieni antistanti l abitato di Prà, la seconda punta all estensione a mare sul fronte compreso tra Prà e Voltri. Il progetto della configurazione delle banchine è stato modificato negli anni in relazione all evoluzione delle aspettative commerciali e della tecnologia navale. Tendenzialmente si è passati dalle iniziali banchine a pettine a sporgenti di maggiori dimensioni, sino alla definitiva configurazione a banchina lineare, con rapporto tra banchina e superficie dei piazzali ml/mq di circa 1/500. Il progetto ha preso corpo però solo dopo molti anni: il primo finanziamento è infatti del 1981, con legge 119, per le opere marittime relative alla prima fase e precisamente: il molo di sottoflutto di levante, lungo metri; la diga foranea, metri, che posandosi su fondali di circa 30 metri rappresenta l'opera più impegnativa e complessa; il molo di sottoflutto di ponente, lungo 600 metri; la banchina di accosto, metri su fondali di 15 metri; una parte cospicua dei riempimenti del piazzale, per circa 3.6 milioni di metri cubi. Nel 1984, con i fondi Fio, stanziati in parte dalla Banca Europea per gli investimenti, sono state finanziate le opere terrestri, consistenti nel completamento dei terrapieni per un totale di 1.2 milioni metri quadrati; la canalizzazione a mare dei fiumi interferenti con i terrapieni; i collegamenti stradali, autostradali e ferroviari; i piazzali e gli edifici operativi; impianti e attrezzature principali (quattro gru di banchina, due gru a cavalletto per il parco ferroviario e nove gru a cavalletto per la movimentazione dei container nel parco di stoccaggio). Strutturalmente, le opere più complesse riguardano innanzitutto la diga foranea, che per l'altezza dei fondali presenta significative difficoltà di progettazione e posa. La diga, capace di resistere a un'ondata di 7,80 metri di altezza e 197 di larghezza, è composta di 60 cassoni prefabbricati in cemento armato, di circa 18 metri per 30; la loro posa è stata eseguita trainando i cassoni, galleggianti, sulla zona di posa e poi affondati mediante allagamento e successivamente riempiti con sabbia. Un altro aspetto riguarda la costituzione dei terrapieni, oltre nove milioni di metri cubi in un area quale quella ligure con un limitato numero di cave e rilevanti problemi di viabilità. In tale situazione si è provveduto a utilizzare oltre 4,5 milioni di metri cubi di sabbie fini, ottenute mediante dragaggio di fondali marini di metri, con la necessità di dover accelerare la compattazione naturale del terrapieno così formato con l azione dinamica di magli cadenti da un'altezza di oltre 10 metri. Paolo Grimaldi 44

6 VOLTRI GENOVA Schema della prefabbricazione dei cassoni, messa a punto dall'impresa Mantelli. A sinistra, dall'alto, pianta e sezione dei cassoni della diga e della banchina del porto. Sopra, sezione della banchina e, sotto, posa delle sovrastrutture della diga foranea. Nella pagina accanto, sezione della diga foranea di Voltri e un momento del traino in luogo dei cassoni in c.a. 45

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