LE RETRIBUZIONI DEI DIPENDENTI PUBBLICI. ANDAMENTI DAL 1992 AL 2007 E CONFRONTI CON IL PRIVATO

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1 Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione LE RETRIBUZIONI DEI DIPENDENTI PUBBLICI. ANDAMENTI DAL 1992 AL 2007 E CONFRONTI CON IL PRIVATO 11 LUGLIO 2008

2 DAL 1992 AL Retribuzioni di fatto settore privato Retribuzioni di fatto settore pubblico Le retribuzioni di fatto a prezzi correnti di un dipendente a tempo pieno sono cresciute nel settore pubblico del 66 per cento; in quello privato del 64 per cento. Fonte: Istat, Conti nazionali, Conti della P.A. 2

3 ALL INTERNO DEL SETTORE PUBBLICO Amministrazioni locali Enti di previdenza Amministrazioni centrali Nel settore pubblico, le retribuzioni di fatto a prezzi correnti di un dipendente a tempo pieno sono cresciute: nelle amministrazioni centrali del 58 per cento; nelle amministrazioni locali del 78 per cento; negli enti di previdenza del 63 per cento. Fonte: Istat, Conti nazionali, Conti della P.A. 3

4 ALL INTERNO DEL SETTORE PRIVATO Industria Servizi di mercato Agricoltura Nel settore privato, le retribuzioni di fatto a prezzi correnti di un dipendente a tempo pieno sono cresciute: nell agricoltura del 40 per cento; nei servizi di mercato del 59 per cento; nell industria del 63 per cento. Fonte: Istat, Conti nazionali, Conti della P.A. 4

5 Cos è successo Con l applicazione del sistema contrattuale previsto dall Accordo di luglio 1993, le retribuzioni di fatto dei pubblici dipendenti sono cresciute meno di quelle del settore privato fino al 1999 (del 3,0 per cento l anno contro il 3,9 per cento del settore privato); ma dal 2000 in poi si è riscontrata una netta accelerazione nel settore pubblico (in media al 3,8 per cento l anno), cui ha corrisposto un rallentamento degli aumenti nel settore privato (2,8 per cento l anno). 5

6 Inoltre Nel settore pubblico la crescita retributiva è stata trainata dalle amministrazioni locali, che dal 1996 in poi hanno mantenuto profili di aumento costantemente al di sopra della media. Nel settore privato, mentre la crescita retributiva dell industria e dei servizi al mercato è stata molto simile, le retribuzioni agricole hanno registrato aumenti quasi sempre inferiori, frenando l incremento medio. 6

7 Nello stesso periodo Il pil reale è cresciuto in Italia del 24 per cento, nell area euro del 37 per cento, negli USA del 58 per cento. Il debito pubblico è stato in media pari al 112 per cento del pil in Italia, contro il 70 per cento dell area dell euro e il 67 per cento degli USA. Il reddito disponibile per abitante, al netto delle imposte, è cresciuto in Italia in termini nominali del 79 per cento, contro un aumento dei prezzi al consumo del 60 per cento. L occupazione è cresciuta (in equivalenti a tempo pieno) del 14 per cento nel settore privato e solo dello 0,7 per cento in quello pubblico. L incidenza del costo del lavoro pubblico sul pil si è ridotta dal 12 a meno dell 11 per cento. La produttività del lavoro del settore privato è prima cresciuta del 14 per cento (tra il 1992 e il 1999); poi si è ridotta dello 0,9 per cento. Non esistono indicatori attendibili della produttività del lavoro dell insieme del settore pubblico. 7

8 In altri termini L economia ha sperimentato un lungo periodo di grave debolezza, rispetto agli altri Paesi europei e ancor più rispetto agli USA; in cui la debole crescita è stata trainata in misura dapprima prevalente e poi, dal 2000, esclusiva dall aumento dell occupazione, occupazione che, a differenza del passato, è cresciuta soltanto nel settore privato; la crescita italiana è stata invece frenata dall andamento prima modesto e poi negativo della produttività del lavoro. 8

9 Perché dal 2000 la contrattazione dei salari è stata così generosa nel settore pubblico? 9

10 Due livelli contrattuali La dinamica dei salari è determinata da tre elementi: 1. I contratti nazionali di categoria, che fissano essenzialmente i minimi tabellari dei lavoratori, per qualifica e livello di inquadramento; 2. La contrattazione integrativa, che stabilisce i premi di risultato; 3. Un insieme di altri aspetti: 1. retributivi (ad es. straordinari, superminimi individuali, ecc.) 2. e di struttura dell occupazione (ad es. la variazione della composizione dei dipendenti per tipo di contratto, qualifica, età, anzianità occupazionale, ecc.). 10

11 Indicatori di riferimento per i contratti nazionali di categoria Medie Inflazione programmata (Tip) 3,2 1,7 2,4 Inflazione effettiva (Foi, prezzi al consumo per 3,2 2,3 2,7 famiglie operai e impiegati) Fonte: Presidenza del Consiglio; Istat, Prezzi al consumo. I minimi tabellari fissati dai CCNL dovrebbero crescere in linea con l inflazione programmata, ed eventualmente recuperare gli scostamenti tra retribuzioni ed inflazione effettiva. 11

12 Gli incrementi fissati dai CCNL Medie Medie Medie AGRICOLTURA Retribuzioni di primo livello per dipend. a t.p. 2,2 2,2 2,2 Crescita reale delle retribuzioni di primo livello -1,0 0,0-0,5 INDUSTRIA Retribuzioni di primo livello per dipend. a t.p. 3,2 2,7 2,9 Crescita reale delle retribuzioni di primo livello 0,0 0,4 0,2 SERVIZI VENDIBILI Retribuzioni di primo livello per dipend. a t.p. 3,1 2,2 2,7 Crescita reale delle retribuzioni di primo livello -0,1 0,0 0,0 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Retribuzioni di primo livello per dipend. a t.p. 2,5 2,7 2,6 Crescita reale delle retribuzioni di primo livello -0,7 0,5-0,1 TOTALE Retribuzioni di primo livello per dipend. a t.p. 2,9 2,6 2,7 Crescita reale delle retribuzioni di primo livello -0,3 0,3 0,0 Fonte: Elaborazioni su dati Istat, Retribuzioni contrattuali, Prezzi al consumo. 12

13 In sostanza, tra il 1992 e il 1999 A fronte di un tasso di inflazione medio annuo del 3,2 per cento - pari al tasso di inflazione programmata -i contratti nazionali dei dipendenti pubblici: hanno operato un ridimensionamento del potere d acquisto degli importi tabellari dello 0,7 per cento l anno, attraverso il blocco della contrattazione nazionale per quasi due anni, operato all avvio del nuovo sistema contrattuale (peraltro preceduto e accompagnato dal blocco anche della contrattazione decentrata). Nel privato, l industria e i servizi di mercato hanno conseguito aumenti in linea con l inflazione programmata (ed effettiva); mentre in agricoltura la debole crescita retributiva ha comportato una significativa perdita di potere d acquisto, pari a un punto l anno. 13

14 Invece, tra il 1999 e il 2007 A fronte di un tasso di inflazione medio annuo più contenuto, pari al 2,3 per cento, e di un tasso di inflazione programmata fissato sensibilmente al di sotto dell inflazione effettiva, i contratti nazionali dei dipendenti pubblici: hanno assicurato una crescita degli importi tabellari del 2,7 per cento l anno, consentendone l aumento reale di mezzo punto percentuale l anno. Nel privato, soltanto l industria ha conseguito aumenti simili; mentre le retribuzioni tabellari in agricoltura e nei servizi vendibili sono cresciute in linea con l inflazione effettiva. 14

15 La crescita delle retribuzioni contrattuali del pubblico impiego è stata trainata dal comparto della dirigenza non contrattualizzata (magistrati, forze dell ordine, militari, professori universitari), che tra il 2001 e il 2007 hanno messo a segno un aumento medio annuo del 3,1 per cento, mentre sia i dirigenti contrattualizzati che il personale hanno avuto incrementi medi del 2,4 per cento l anno. Tra le categorie che hanno ottenuto gli incrementi più elevati si segnalano i dirigenti delle Regioni, il personale dei corpi militari e delle forze dell ordine, i dipendenti degli enti di previdenza. 15

16 La contrattazione decentrata Il secondo fattore di crescita delle retribuzioni di fatto è legato alla contrattazione decentrata (aziendale o territoriale) che premia, con aumenti salariali aggiuntivi rispetto a quelli definiti dai contratti nazionali, gli incrementi di produttività, qualità o redditività a livello di azienda o di territorio. Nel settore privato questo secondo tipo di contrattazione copre meno del 30 per cento dei dipendenti, mentre in quello pubblico la contrattazione decentrata è estesa per legge a tutti i dipendenti. 16

17 Le retribuzioni di fatto Le retribuzioni di fatto rispecchiano, oltre agli effetti della contrattazione decentrata, altre voci retributive variabili o unilaterali (ad es. gli straordinari, i superminimi individuali ecc.), le modifiche della struttura dell occupazione (ad es. per tipologie contrattuali, età o anzianità, qualifica ecc.). Nel settore pubblico il blocco del turnover spinge verso l alto l anzianità media, e, a differenza del privato, le tipologie contrattuali flessibili sono remunerate in misura pressoché identica a quelle standard. 17

18 Retribuzioni di fatto nel pubblico e nel privato Medie Medie Medie AGRICOLTURA Retribuzioni di fatto per dipend. a t.p. 2,6 2,0 2,3 Differenza retribuzioni di fatto - CCNL 0,3-0,2 0,1 INDUSTRIA Retribuzioni di fatto per dipend. a t.p. 3,8 2,9 3,3 Differenza retribuzioni di fatto - CCNL 0,7 0,2 0,4 SERVIZI VENDIBILI (a) Retribuzioni di fatto per dipend. a t.p. 3,8 2,5 3,1 Differenza retribuzioni di fatto - CCNL 0,7 0,3 0,5 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Retribuzioni di fatto per dipend. a t.p. 3,0 3,8 3,4 Differenza retribuzioni di fatto - CCNL 0,4 1,1 0,8 TOTALE Retribuzioni di fatto per dipend. a t.p. 3,7 3,0 3,3 Differenza retribuzioni di fatto - CCNL 0,7 0,4 0,6 (a) Le stime non sono pienamente comparabili perché i dati sui CCNL comprendono anche i servizi privati sociali e personali, mentre quelli sulle retribuzioni di fatto li escludono, Fonte: Istat, Conti nazionali, Conti della P.A., Retribuzioni contrattuali. 18

19 In sostanza, tra il 1992 e il 1999 Le retribuzioni di fatto dei dipendenti pubblici sono cresciute, in media, del 3,0 per cento l anno, mentre nell industria e nei servizi di mercato sono cresciute del 3,8 per cento l anno, e in agricoltura del 2,6 per cento l anno. Il guadagno, rispetto agli incrementi stabiliti dai CCNL, è stato per il settore pubblico di 0,4 punti percentuali l anno, mentre nell industria e nei servizi privati è stato di 7 decimi di punto l anno. 19

20 Invece, tra il 1999 e il 2007 Le retribuzioni di fatto dei dipendenti pubblici sono cresciute, in media, del 3,8 per cento l anno, mentre nell industria sono cresciute del 2,9 per cento l anno, nei servizi di mercato del 2,5 l anno e in agricoltura del 2,0 per cento l anno. Il guadagno, rispetto agli incrementi stabiliti dai CCNL, è più che raddoppiato per il settore pubblico, passando a 1,1 punti percentuali l anno, mentre nel settore privato la contrazione della produttività del lavoro ha fortemente compresso gli spazi per la contrattazione integrativa: nei servizi privati il guadagno delle retribuzioni di fatto rispetto a quelle fissate dai CCNL è stato di soli 3 decimi di punto l anno e nell industria di 2 soli decimi di punto. 20

21 Nel pubblico impiego, l accelerazione delle retribuzioni di fatto è stata trainata dal comparto degli enti di previdenza, che hanno ottenuto aumenti medi annui del 4,7 per cento (contro il 2,1 del precedente periodo ); i dipendenti delle amministrazioni locali hanno ottenuto aumenti di fatto del 3,8 per cento l anno (a fronte del 4,2 per cento del periodo ); i dipendenti delle amministrazioni centrali hanno avuto aumenti medi del 4,0 per cento l anno (contro il precedente 2,2 per cento). Tra il 2000 e il 2005, gli aumenti di fatto dei dipendenti pubblici sono stati analoghi a quelli degli impiegati delle grandi imprese private dell industria e dei servizi; ma in un contesto assai diverso: mentre le scelte retributive delle imprese si scontrano con i risultati di mercato, quelle delle amministrazioni si basano sulla forza contrattuale e sulla ricerca di consenso. 21

22 Nel 2008 Ad oggi, i contratti collettivi nazionali dei dipendenti pubblici firmati nel 2008 comportano: un aumento medio delle retribuzioni tabellari del 3,2 per cento al netto degli arretrati; e del 6,1 per cento comprendendo gli arretrati. I contratti nazionali dei dipendenti privati, invece, ad oggi comportano un aumento medio delle retribuzioni tabellari del 2,8 per cento, al netto delle erogazioni una tantum (che comunque, incidono in misura molto minore degli arretrati nel settore pubblico). 22

23 In conclusione I dipendenti pubblici, quindi, dopo un periodo di relativo ridimensionamento retributivo: non solo hanno ottenuto incrementi tabellari più consistenti e sopra l inflazione effettiva, ma anche e anzi soprattutto incrementi nelle retribuzioni di fatto molto maggiori che nel privato, a causa in primo luogo della diffusione a tutto il comparto di una contrattazione integrativa la cui generosità non era e non è compatibile con la difficile fase dell economia. 23

24 Verso un nuovo sistema contrattuale E ormai evidente che è necessario varare, anche per il settore pubblico, un nuovo sistema contrattuale che superi e corregga i punti di asimmetria tra settore pubblico e settore privato del protocollo di luglio 1993, e commisuri la dinamica delle retribuzioni di fatto dei dipendenti pubblici in funzione: all efficacia dell azione economica del settore pubblico; alla sostenibilità finanziaria della spesa; e all equità sociale della distribuzione del reddito tra settore pubblico e settore privato. 24

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