Nutrizione e Attività motoria Ruolo del Dietista. Dott.ssa Chiara Luppi Dietista SIAN-AUSL Reggio Emilia

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1 Nutrizione e Attività motoria Ruolo del Dietista Dott.ssa Chiara Luppi Dietista SIAN-AUSL Reggio Emilia

2 Le persone con disabilità rappresentano circa il 5% della popolazione italiana. Questo dato, purtroppo, è destinato ad aumentare. E dimostrato che uno stile di vita sano, ovvero alimentarsi in modo adeguato e svolgere attività motoria regolarmente, permette di migliorare la qualità di vita e le abilità residue. Fonte: ISTAT 2005

3 Fino al 1948 OMS SALUTE COME ASSENZA DI MALATTIE LA SALUTE E UN DIRITTO UMANO ED UN INTERESSE DI TUTTI. NUOVO CONCETTO DI SALUTE La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non soltanto una mera assenza di malattia o di infermità.

4 ALIMENTAZIONE E BEVANDE MOVIMENTO E SPORT

5 Il progetto Disabili e Sport ha tra gli obiettivi la Promozione di Sani Stili di Vita.

6 Un alimentazione sana ed equilibrata è fondamentale per tutti coloro che praticano attività motoria, normodotati o disabili,e non solo per atleti professionisti. Carenze o eccessi alimentari possono influenzare NEGATIVAMENTE in primo luogo la salute, ma anche la prestazione sportiva.

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9 2010 Dieta Mediterranea: Patrimonio Culturale Immateriale dell Umanit Umanità

10 Controlla il peso e mantieniti sempre attivo Più cereali, legumi, ortaggi e frutta Grassi: scegli la qualità e limita la quantità Zuccheri, dolci e bevande zuccherate: nei giusti limiti Bevi ogni giorno acqua in abbondanza Il sale? meglio poco Bevande alcoliche: se si, solo in quantità controllata Varia spesso le tue scelte a tavola Consigli speciali per persone speciali La sicurezza dei tuoi cibi dipende anche da te

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12 LA VISITA MEDICA PREVEDE Visita medico-sportiva Valutazione fisiatrica Valutazione psicologica VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE Dott.ssa Ylenja Persi Dietista AUSL MO Dott.ssa Chiara Luppi Dietista AUSL RE

13 VALUTAZIONE DELLO STATO NUTRIZIONALE Fondamentale per identificare e migliorare eventuali stati di malnutrizione per difetto o per eccesso del paziente

14 VALUTAZIONE STATO NUTRIZIONALE Compilazione questionario ad hoc che indaga le abitudini alimentari del paziente Anamnesi alimentare, valutazione storia del peso, anamnesi farmacologica e valutazione degli esami bioumorali Raccolta dati antropometrici Restituzione in sede di visita di indicazioni per migliorare le abitudini alimentari e rimando alla lettera referto per consigli alimentari più approfonditi. Consegna diario alimentare dei 7 giorni per la valutazione alimentare di pazienti che presentano malnutrizione e necessitano di un percorso di educazione alimentare specifico.

15 CATEGORIE DISABILITA mentali fisici sensoriali

16 Il ruolo del dietista all interno dell ambulatorio prevede la valutazione dello stato nutrizionale del paziente e l elaborazione di consigli ad hoc per migliorarne le abitudini alimentari, sempre tenendo in considerazione la patologia di base del disabile.

17 Di seguito 3 casi clinici rappresentativi delle diverse tipologie di soggetti disabili afferenti presso l Ambulatorio Disabili e Sport Paziente celiaco con Sindrome di Down Paziente con sindrome schizoaffettiva (psichiatrico) Paziente mieloleso post trauma

18 Maschio 21 anni Sindrome di Down Celiaco (diagnosi del 2007) Peso corporeo: 79 Kg; Altezza: 161 cm Obeso (BMI 30,5 Kg/m 2 ) Colesterolo tot: 204 mg/dl In terapia con eutirox 75 mg/die

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20 Educazione alimentare seguendo le regole della Dieta Mediterranea (raccomandazione linee guida EDSA: dieta normo-ipocalorica, ipolipidica) Celiaco: attenzione agli alimenti contenenti glutine ed alla contaminazione da processo. Ribadire l importanza di alimenti a bassa densità calorica (frutta, verdura, alimenti integrali, legumi) Ripartizione dei pasti (3 pasti+2 spuntini) Fornire esempi pratici per la preparazione dei pasti all atleta ed alla famiglia

21 I soggetti con SD presentano più frequentemente ipotiroidismo rispetto ai normodotati. La diagnosi di laboratorio, seguita da un appropriata terapia sostitutiva, è altamente raccomandata. Importante un attento follow-up clinico e bioumorale (TSH,T3,T4), in associazione alla modifica dello stile di vita.

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23 Attività motoria ridotta: in équipe con il tecnico dello sport/tecnico del CIP ed il medico fornire indicazioni pratiche e riproducibili sul territorio per incrementare il livello di attività motoria settimanale 30 minuti/die? 60 minuti/die? 150 min/settimana?

24 Donna, 32 anni Disturbo schizoaffettivo Peso corporeo: 101 Kg; Altezza: 163 cm Obesa (BMI 38 Kg/m 2 ) PA: 135/85 mmhg Diete pregresse: ultima nel 2006 con calo ponderale di 15 Kg (Pc raggiunto: 85 Kg) Riferisce episodi di abbuffate pomeridiane nel passato

25 Vive in struttura semiresidenziale da 2 anni Il pranzo e lo spuntino (dal lunedi al venerdi) sono consumati all interno del CD (pasti provenienti da ristorazione collettiva) Tp. Farmacologica: depakin 500mg mg; seroquel 100 mg mg mg.

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27 Fornire indicazioni al centro diurno riguardo le porzioni dei pasti consumati in sede (utile concordare dieta ipolipidica, iposodica, evitare di chiedere il bis ) Fornire consigli pratici ai famigliari riguardo il pasto serale (incremento di alimenti ricchi in fibra, introduzione di almeno 2 porzioni/sett di pesce) e gli spuntini pomeridiani. Incremento del livello quotidiano dell attività motoria (in équipe con medico e tecnico dello sport)

28 Paziente in terapia con farmaci stabilizzatori dell umore ed antipsicotici Entrambe le categorie dei farmaci sopraelencati (quetiapina-seroquel e acido valproico-depakin) hanno tra gli effetti collaterali riconosciuti l incremento del peso corporeo e (Seroquel) l aumento dei livelli plasmatici di colesterolo e trigliceridi.

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30 Il paziente che fa uso di questi farmaci riporta spesso incremento ponderale (anche Kg in 1 anno) La letteratura scientifica consiglia DIETA IPOCALORICA E IPOLIPIDICA + INCREMENTO ATTIVITA MOTORIA come trattamento dell obesità correlata all utilizzo di tali farmaci

31 Maschio 35 anni Mieloleso paraplegico (post trauma) Peso corporeo: 72 Kg; Altezza: 181 cm Normopeso (BMI 22 Kg/m 2 ) Piaga da decubito di 2 stadio

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33 Dieta normocalorica (attenzione alla distribuzione dei pasti, in relazione agli impegni sportivi) Dieta iperproteica (piaga da decubito), alternando fonti proteiche ad alto valore biologico (carne, pesce, formaggi, uova) Attenta valutazione dell apporto idrico giornaliero (1,5-2 lt/die di acqua, in base all impegno sportivo)

34 Piaga di 2 stadio: perdita cutanea con lesione di epidermide e/o derma indotta da eccessiva pressione continua sui tessuti molli. Importante valutare i parametri bioumorali (albuminemia, transferrinemia, conta linfocitaria) Integrazione con oligoelementi e vitamine per la regressione della piaga (zinco, vit.c, vit. K) sia aumentando l assunzione di alimenti ricchi in tali micronutrienti che assumendo multivitaminici ad hoc. Integratori per os (es cubitan o w-care in polvere).

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36 Particolare attenzione è da porre all attività fisica praticata: importante valutare l impegno settimanale dedicato allo sport, in relazione alla patologia ed alle comorbilità équipe con medico sportivo, tecnico dello sport, tecnico CIP

37 QUESITI EMERSI DURANTE LE VISITE AMBULATORIALI Ridotto consumo di alimenti di origine vegetale dare il buon esempio! (famiglia, operatori, amici, centri diurni..) Attenzione alla stipsi incremento di fibra (25-30 gr/die) e acqua Incremento dei radicali liberi assunzione di frutta e verdura (antiossidanti) Difficoltà a introdurre tutti i nutrienti pasti ad alta densità energetica Edema agli arti inferiori incremento del consumo giornaliero di acqua, frutta verdura e riduzione di alimenti ricchi in sodio Infezioni alle vie urinarie assunzione quotidiana di acqua (almeno 2lt/die)

38 QUESITI EMERSI DURANTE LE VISITE AMBULATORIALI Pasti abbondanti aumento dell autorevolezza riguardante i pasti. (manifestazione d affetto non corretta) Maggiore regolarità nei pasti (3+2) Varietà dei pasti verificare i menù forniti dai centri diurni e pianificare spuntini e pasto serale di conseguenza Incremento del peso corporeo attenzione alla densità energetica dei pasti (snack e spuntini) ed incremento dell attività motoria giornaliera Terapia farmacologica e aumento del peso mantenimento di una dieta equilibrata ed incremento dell attività motoria giornaliera in modo da arginare l eccesso ponderale.

39 L alimentazione del soggetto disabile non è sostanzialmente diversa da quella del resto della popolazione. Importante porre attenzione alle particolari esigenze del singolo, facendo sempre riferimento alla Dieta Mediterranea. Eventuali variazioni di peso corporeo sono da segnalare al MMG o allo specialista che segue il paziente.

40 Importante porre particolare attenzione alla distribuzione dei pasti. Chi pratica sport dovrebbe calibrare attentamente la tipologia dei cibi assunti e l orario dei pasti in relazione agli impegni sportivi (allenamenti, gare, intensità dell esercizio..) in modo da evitare ipoglicemie, digestioni prolungate o altri fastidi legati all assunzione dei pasti.

41 L équipe formata da medico sportivo, fisiatra, psicoterapeuta, cardiologo, dietista e tecnico dello sport permettono di affrontare a 360 il paziente disabile. Gli specialisti, lavorando in sinergia, concorrono verso l obiettivo di migliorare lo stile di vita ed enfatizzare le abilità residue del paziente.

42 Dott.ssa Chiara Luppi Dietista SIAN AUSL Reggio Emilia

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