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1 3POPOLAZIONE E FAMIGLIE

2 Al 31 dicembre 2015, la popolazione residente in Italia è di persone, oltre 130 mila in meno rispetto all inizio dell anno. La differenza fra le nascite e le morti si conferma negativa ( ), mentre quella fra le iscrizioni e le cancellazioni anagrafiche, sebbene positiva ( ), riesce solo in minima parte a contenere il declino della popolazione. Anche il saldo con l estero è positivo ( ), ma in diminuzione rispetto al Al 1 gennaio 2016 la componente straniera della popolazione cresce, portandosi all 8,3 per cento del totale dei residenti, con un incremento tuttavia inferiore rispetto a quello del 2014 ( unità contro ). Nel corso del 2015 prosegue anche il calo delle nascite: i nati vivi, che nel 2014 erano , nel 2015 passano a La fecondità delle donne passa da 1,39 figli in media nel 2013 a 1,37 nel Nel 2015 il numero dei decessi cresce rispetto all anno precedente e raggiunge le unità ( in più rispetto all anno precedente). Il quoziente di mortalità, a sua volta, passa dal 9,8 al 10,7 per mille. La speranza di vita alla nascita (vita media), dopo anni di crescita costante, nel 2015 subisce una battuta d arresto, passando da 80,3 anni a 80,1 anni per i maschi e da 85,0 a 84,7 per le femmine. L insieme di queste dinamiche rendono l Italia uno dei paesi dove il rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni è più sfavorevole, pari al 161,4 per cento, ancora in crescita rispetto all anno precedente (157,7 per cento). Nel 2014 i matrimoni continuano la loro fase di diminuzione, passando dai eventi del 2013 ai del 2014 (quasi in meno). Le separazioni legali passano da del 2013 a del 2014 mentre i divorzi subiscono una lieve flessione passando da a Anche le famiglie cambiano la loro struttura: nel volgere di vent anni il numero medio di componenti in famiglia è sceso da 2,7 (media ) a 2,4 (media ); a questo corrisponde un aumento delle famiglie unipersonali, passate dal 21,1 al 31,1 per cento del totale delle famiglie, e una riduzione delle famiglie di cinque o più componenti, passate dall 8,4 al 5,4 per cento.

3 3POPOLAZIONE E FAMIGLIE Popolazione residente Popolazione totale anagrafica. Al 31 dicembre 2015 la popolazione residente in Italia è pari a unità ( maschi e femmine), oltre 130 mila unità in meno rispetto all inizio dell anno (Tavola 3.1). A livello territoriale, il calo si presenta piuttosto omogeneo e, seppure in maniera molto lieve, il Sud e le Isole sono la ripartizione con il maggiore decremento annuo (-0,3 per cento). Come l anno precedente, il maggior numero di residenti, il 26,6 per cento del totale, si trova al Nord-ovest ( unità). Popolazione straniera anagrafica. Al 1 gennaio 2016 la popolazione straniera residente è pari a unità, l 8,3 per cento del totale dei residenti, con un incremento, rispetto all anno precedente, dello 0,2 per cento ( unità), di molto inferiore rispetto all 1,8 per cento registrato nel Il Nord-ovest è ancora la ripartizione col maggior numero di residenti stranieri (34,1 per cento sul totale dei residenti stranieri) e, complessivamente, al Nord risiede il 58,6 per cento del totale degli stranieri. Se si fa riferimento al totale dei residenti, la situazione è pressoché invariata rispetto al 2015: al Nord circa 11 individui su 100 sono cittadini stranieri, quasi il triplo rispetto al Mezzogiorno, dove la proporzione scende a meno di 4 stranieri ogni 100 individui. Anche la distribuzione in base all area di provenienza ricalca quella dell anno precedente: la maggior parte dei cittadini stranieri residenti in Italia è dell Ue (30,2 per cento della popolazione straniera residente), seguono i cittadini provenienti dall Europa centro-orientale (21,8 per cento) e dall Africa settentrionale (13,3 per cento). Nel Nord-est la maggior parte dei cittadini stranieri (il 29,4 per cento) proviene dai paesi dell Europa centro-orientale extra-ue e solo il 26,4 per cento dall Ue (Tavola 3.3). Dinamica demografica Nel 2015 la differenza fra le nascite e le morti si conferma negativa, prosegue così la decrescita in corso da quasi un decennio (da nel 2014 a nel 2015). Le iscrizioni anagrafiche, d altro canto, riescono solo in minima parte a contenere il declino della popolazione dal momento che il saldo con le cancellazioni è positivo ma di lieve entità ( ). Il 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 77

4 saldo con l estero è positivo e pari a unità, ma si conferma in diminuzione rispetto all anno precedente. A livello territoriale la situazione rimane invariata: il Centro è sempre la ripartizione con il più alto saldo con l estero e il Nord-ovest è ancora quella in cui è minore la componente naturale del bilancio (Tavola 3.1). Natalità e fecondità. Nel corso del 2015 prosegue anche il calo delle nascite: i nati vivi, che nel 2014 erano , nel 2015 passano a e il quoziente di natalità, uniforme sul territorio, scende a 8,0 nati per mille abitanti da 8,3 per mille dell anno precedente (Tavola 3.5). Anche la fecondità per età mantiene l andamento degli anni precedenti: l andamento delle curve di fecondità mostra ancora come il calo delle nascite continui ad essere affiancato alla posticipazione dell evento nascita, che avviene in età sempre più avanzata (Figura 3.1). Figura 3.1 Tassi di fecondità per età della madre - Confronti retrospettivi Anni 1980, 1990, 2000, 2005, 2010, 2011, 2012, 2013, 2014 nati per donne < Fonte: Istat, Tavole di fecondità regionale (E); Iscritti in anagrafe per nascita (R) Il tasso di fecondità totale (Tft), indicatore sintetico della fecondità, nel 2014 scende ancora, rispetto all anno precedente, e passa da 1,39 a 1,37 figli in media per donna. Il fenomeno, sul territorio, ricalca la situazione degli anni precedenti: Nord-ovest e Nord-est, con un Tft pari a 1,43, sono le ripartizioni con la fecondità più alta e si contrappongono al Sud che, con un valore pari a 1,29, è il fanalino di coda. Se si analizzano i dati per cittadinanza, si può notare come sia la fecondità delle donne straniere a influenzare principalmente il dato nazionale; per le donne italiane, l indicatore è infatti rimasto costante negli ultimi tre anni e sempre piuttosto omogeneo sul territorio (1,29); è invece la fecondità delle donne straniere a subire un continuo calo (da 2,10 a 1,97) e a presentarsi disomogeneo: nel Nord, ogni donna straniera fa in media circa 2,10 figli, contro 1,70 del Centro (Tavola 3.6). 78 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2016

5 A livello internazionale, l Italia, con la Slovacchia, si trova al sesto posto per fecondità più bassa nell Ue 28. Gli estremi della classifica rimangono invariati: il Portogallo, con 1,23 figli in media per donna, è il paese con la fecondità più bassa, mentre la Francia, con 2,01 figli in media per donna, è il paese più prolifico (Tavola 3.21). Mortalità e sopravvivenza. Nel 2015 il numero dei decessi cresce rispetto all anno precedente e raggiunge le unità ( in più rispetto all anno precedente). Il quoziente di mortalità, a sua volta, passa dal 9,8 al 10,7 per mille; è più alto nelle regioni del Centro-Nord (circa 11,0 per mille) e più basso in quelle del Mezzogiorno (circa 10,1 per mille - Tavola 3.8). La speranza di vita alla nascita (vita media), dopo anni di crescita costante, nel 2015 subisce una battuta d arresto, passando da 80,3 anni a 80,1 anni per i maschi e da 85,0 a 84,7 per le femmine (Tavola 3.5). A livello territoriale il Nord-est, anche nel 2015, è la ripartizione con la speranza di vita più elevata (80,7 anni per i maschi e 85,3 anni per le femmine), mentre il Mezzogiorno è caratterizzato da una vita media più bassa (79,4 e 83,9 anni rispettivamente per maschi e femmine). Analizzando il contesto internazionale, nel 2014, all interno dell Unione europea, per i maschi solo Spagna, Svezia e Cipro hanno una situazione migliore di quella italiana (80,4 anni), mentre per le femmine le condizioni più favorevoli si trovano in Spagna (86,2), in Francia (86,0) e in Lussemburgo (85,2); l Italia, dunque, rimane uno dei paesi più longevi (Tavola 3.21). Mobilità. Le iscrizioni anagrafiche, nel 2015, sono , mentre le cancellazioni sono pari a ; il saldo dato dalla differenza tra iscrizioni e cancellazioni anagrafiche è dunque positivo (31.730), ma molto inferiore rispetto a quello dell anno precedente ( Tavola 3.1). Nel 2014 le migrazioni interne per trasferimento di residenza sono pari a unità, con un tasso di migratorietà del 21,6 per mille. I trasferimenti intraripartizionali, quelli cioè all interno della stessa ripartizione, sono pari a (quasi l 81 per cento del totale dei trasferimenti), mentre quelli interripartizionali, ovverosia da una ripartizione all altra, ammontano a (circa il 19 per cento del totale dei trasferimenti - Tavola 3.10). Anche a livello territoriale, quelli intraregionali sono i trasferimenti più numerosi, anche se con entità differenti: nel Nord sono circa l 85 per cento, mentre nel Mezzogiorno, da sempre caratterizzato da una forte emigrazione, superano di poco il 72 per cento. Nel 2015, le iscrizioni dall estero per trasferimento di residenza sono state , quasi in più rispetto all anno precedente; i cancellati per l estero, invece, sono stati , in più rispetto al 2014 (Tavola 3.1). Il Nord è la ripartizione con il maggior numero di iscrizioni (quasi il 50 per cento sul totale delle iscrizioni). Scendendo ad un dettaglio regionale, emerge che circa uno straniero su cinque sceglie di iscriversi in Lombardia. Il Lazio, con il 12,7 per cento, è la seconda regione nella classifica delle iscrizioni dall estero. Il Nord e, nello specifico, la Lombardia hanno il primato anche in fatto di cancellazioni per l estero (rispettivamente 55,0 e 20,4 per cento); il Veneto, a cui spetta il 10,3 per cento del totale delle cancellazioni, è la seconda regione per cancellazioni. 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 79

6 Flussi di stranieri Per quanto riguarda la componente non comunitaria che fa ingresso nel Paese, nel 2015 le richieste di permesso di soggiorno sono quasi 240 mila (oltre 9 mila in meno rispetto alle quasi 250 mila del 2014). Il 58,3 per cento delle richieste (pari a ) riguardano i maschi, mentre le richieste delle femmine sono pari al 41,7 per cento del totale. Nel 2015 è l Africa Occidentale il paese da cui proviene il maggior numero di richieste di soggiorno ( pari al 21,8 per cento), seguita dall Asia Meridionale (19,6 per cento) e dall Europa (19,2 per cento). Le richieste provenienti da cittadini non comunitari con meno di trenta anni sono il 68,5 per cento, mentre quelle fatte per ricongiungimento familiare sono il 44,8 per cento (Tavola 3.12). I cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia al 1 gennaio 2016 sono Di questi, il 51,3 per cento sono maschi e il 59,5 per cento sono soggiornanti di lungo periodo (Tavola 3.13). Struttura per età della popolazione Nel corso degli anni il continuo aumento della sopravvivenza nelle età più avanzate e il costante calo della fecondità hanno reso l Italia uno dei paesi più vecchi al mondo. La situazione è rappresentata graficamente dalla piramide delle età (Figura 3.2), figura caratterizzata da una base, corrispondente alle classi di età più giovani, particolarmente contratta e una cima, che rappresenta le età più anziane, più larga della base. La piramide rende anche evidente il vantaggio di cui godono le donne in termini di sopravvivenza, con i contingenti di popolazione femminile alle età avanzate più consistenti rispetto a quelli dei coetanei maschi. Figura 3.2 Piramide dell età della popolazione residente per età e sesso al 1 gennaio Anno 2016, valori percentuali > Maschi 4,5 3,5 2,5 1,5 0,5 0,5 1,5 2,5 3,5 4,5 Fonte: Istat, Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R) Femmine 80 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2016

7 L indice di vecchiaia, dato dal rapporto tra la popolazione di 65 anni e oltre e quella con meno di 15 anni, è l indicatore che meglio sintetizza il grado di invecchiamento della popolazione; al 1 gennaio 2016 è pari al 161,4 per cento, ancora in crescita rispetto all anno precedente (157,7 per cento). Il Nord-ovest, con il 173,2 per cento, è la ripartizione più anziana, contro il Sud che, con 140,4 anziani ogni cento giovani, è la ripartizione dove il rapporto fra vecchi e giovani è più favorevole. A livello regionale la situazione rimane inalterata rispetto agli anni precedenti: agli estremi ci sono sempre Liguria (246,5 per cento) e Campania (117,3 - Tavola 3.4). A livello internazionale la situazione ricalca quella dell anno precedente: al 31 dicembre 2014 la Germania si conferma il paese con il più alto indice di vecchiaia (159,9), subito seguita dall Italia (157,7), mentre l Irlanda continua ad essere il paese col minor numero di anziani per 100 giovani (58,6 - Tavola 3.21). Se consideriamo l età media, al 1 gennaio 2016, in Italia questa è pari a 44,7 anni (Tavola 3.4); la popolazione straniera residente, invece, presenta una struttura per età molto più giovane, con un età media pari a 33,6 anni. Quasi la metà dei cittadini stranieri ha un età compresa tra i 18 ed i 39 anni (41,9 per cento), oltre uno su cinque è minorenne (21,2 per cento) e la proporzione di anziani è molto contenuta (3,3 per cento - Tavola 3.14). Nuzialità e instabilità coniugale Nel 2014 l andamento dei matrimoni, in linea con la decrescita già riscontrata lo scorso anno, continua la fase di diminuzione: si passa dai matrimoni del 2013 ai del 2014 (quasi eventi in meno); il quoziente di nuzialità passa dal 3,2 al 3,1 per mille. Il Sud è la ripartizione dove ci si sposa di più (3,8 per mille). Il rito che gli sposi scelgono principalmente per la celebrazione del loro matrimonio è sempre, seppure in costante calo, quello religioso, che, nel 2014, ha caratterizzato il 56,9 per cento dei matrimoni. La distribuzione territoriale però è molto diversa: al Nord e al Centro il rito civile è scelto nella maggior parte dei casi (54,9 per cento nel Nord-ovest, 56,0 nel Nord-est e 51,1 nel Centro); nel Sud, invece, solo un matrimonio su quattro (25,0 per cento) viene celebrato con rito civile e quasi uno su tre (31,9 per cento) nelle Isole (Tavola 3.15). A livello internazionale l Italia risulta sempre essere uno dei paesi con la nuzialità più bassa, infatti solo Lussemburgo e Portogallo con 3,0 per mille hanno un quoziente di nuzialità inferiore a quello italiano (Tavola 3.21). Le separazioni legali passano da del 2013 a del 2014; le separazioni consensuali, come negli anni precedenti, sono in netta prevalenza rispetto a quelle giudiziali e rappresentano l 84,2 per cento del totale. I divorzi subiscono una lieve flessione passando da a (Tavola 3.16). Famiglie Prosegue il processo di semplificazione delle strutture familiari che ha interessato l Italia negli ultimi decenni, confermato dalla crescita del numero di famiglie e dalla progressiva riduzione della loro dimensione. 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 81

8 In vent anni il numero medio di componenti in famiglia è sceso da 2,7 (media ) a 2,4 (media ). Sono aumentate le famiglie unipersonali: dal 21,1 per cento al 31,1 per cento; al contrario, le famiglie numerose ovvero quelle con cinque o più componenti hanno registrato un costante calo (dall 8,4 al 5,4 per cento). Quasi una famiglia su tre è dunque composta da una sola persona. Ciò è conseguenza di profonde trasformazioni demografiche e sociali che hanno investito il nostro Paese: il progressivo invecchiamento della popolazione, innanzitutto, ma anche l aumento delle separazioni e dei divorzi, così come l arrivo di cittadini stranieri che, almeno inizialmente, vivono da soli. Finanche il Sud, la ripartizione geografica con il più alto numero di componenti per famiglia, evidenzia una costante riduzione della dimensione familiare: da un numero medio di componenti pari a 3,1 (media ) a un numero medio pari a 2,6 (media Figure 3.3 e 3.4). Figura 3.3 Famiglie unipersonali e con 5 o più componenti Medie , , , e (a); per 100 famiglie Famiglie unipersonali 31,1 35 Famiglie con 5 o più componenti 28,4 25, ,1 23, ,4 7,5 6,5 5,7 5, Fonte: Istat, Indagine multiscopo Aspetti della vita quotidiana (R) (a) Fino al 2003 l indagine è stata condotta nel mese di novembre. Nel 2004 l indagine non è stata effettuata e a partire dal 2005 viene effettuata nel mese di febbraio. Gli indicatori relativi agli anni sono stati aggiornati in conseguenza del ricalcolo della popolazione in base ai dati del censimento Dal confronto territoriale sulla dimensione delle famiglie per numero di componenti in base agli ultimi dati disponibili (media ) emerge che la ripartizione geografica con la quota più elevata di famiglie unipersonali è il Centro (34,2 per cento); il Sud, invece, registra la percentuale più bassa (27,7 per cento). All opposto, per le famiglie con cinque o più componenti, è il Sud a mostrare la quota più alta (7,7 per cento), mentre è il Nord-ovest a evidenziare quella più bassa (4,0 per cento - Tavola 3.17). Le famiglie possono essere distinte in famiglie senza nucleo, ovvero quelle i cui componenti non formano alcuna relazione di coppia o di tipo genitore-figlio, famiglie con un solo nucleo, i cui componenti formano una relazione di coppia o di tipo genitore-figlio, e famiglie con due o più nuclei. Le famiglie senza nucleo, per la quasi totalità costituite da una sola persona, rappresentano un terzo del totale delle famiglie e sono più diffuse nel Centro-Nord. La maggioranza delle famiglie è formata da un solo nucleo (65,5 per cento). Più in dettaglio, le coppie con figli si attestano al 35,3 per cento del totale delle 82 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2016

9 Figura 3.4 Numero medio di componenti della famiglia per ripartizione geografica Medie , , , e (a) 3,2 3,1 3,0 2,9 2,8 2,7 2,7 2,7 2,6 2,5 2,4 2,6 2,5 2,4 2,3 2, Italia Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole Fonte: Istat, Indagine multiscopo Aspetti della vita quotidiana (R) (a) Fino al 2003 l indagine è stata condotta nel mese di novembre. Nel 2004 l indagine non è stata effettuata e a partire dal 2005 viene effettuata nel mese di febbraio. Gli indicatori relativi agli anni sono stati aggiornati in conseguenza del ricalcolo della popolazione in base ai dati del censimento famiglie; il valore massimo si osserva al Sud (41,0 per cento), il minimo al Centro (31,8 per cento). Seguono le coppie senza figli (il 20,5 per cento delle famiglie), maggiormente diffuse nel Nord, ma meno presenti nel Mezzogiorno, e le famiglie di genitori soli prevalentemente di madri sole (9,7 per cento). Per quanto concerne le famiglie composte da due o più nuclei, queste rappresentano una percentuale piuttosto esigua (1,3 per cento - Tavola 3.18). La composizione delle famiglie può anche essere analizzata attraverso la posizione che gli individui occupano al loro interno, ovvero attraverso il ruolo in famiglia dei singoli componenti. Il 33,6 per cento della popolazione vive in famiglia come genitore: il 29,5 per cento in coppia e il 4,1 per cento come genitore solo. I figli sono il 30,1 per cento: il 24,4 per cento vive con entrambi i genitori e il 5,7 per cento con un solo genitore. Vive in coppia senza figli il 17,6 per cento della popolazione, mentre il 13,0 per cento vive in famiglie unipersonali. Infine, la quota restante della popolazione si divide tra coloro che vivono in famiglie con due o più nuclei (2,9 per cento), in altre famiglie senza nucleo (1,8 per cento), come membri isolati all interno di un nucleo (1,0 per cento - Tavola 3.19). Partendo dal ruolo che gli individui rivestono all interno della famiglia nelle diverse fasce di età, è possibile distinguere le fasi del ciclo di vita individuale e familiare. Fino ai 17 anni, quasi tutti i ragazzi vivono in famiglia come figli: l 83,9 per cento con entrambi i genitori e l 11,8 per cento con un unico genitore. Tra i 18 e i 34 anni, invece, diminuisce sensibilmente la quota dei figli che vivono in famiglia (61,2 per cento delle persone); poco meno di un terzo delle persone di questa fascia di età ha infatti già lasciato la famiglia di origine per costituire una propria famiglia (25,2 per cento) o per dare luogo a una famiglia unipersonale (7,3 per cento). Le età centrali sono caratterizzate principalmente dal ruolo di genitore: quasi due terzi delle persone tra i 35 e i 54 anni 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 83

10 sperimentano tale ruolo; si osserva, tuttavia, una quota considerevole di individui che vivono da soli o in coppia senza figli (22,8 per cento). Nella classe di età successiva dai 55 ai 64 anni diminuisce la percentuale di genitori in coppia (44,2 per cento delle persone) e aumenta quella di chi vive in coppia senza figli (27,9 per cento), anche perché i figli cominciano a lasciare la famiglia di origine. Tale quota continua a crescere oltre i 64 anni (44,0 per cento delle persone); cresce tuttavia anche la quota di individui che vivono come persone sole (28,7 per cento), mentre si riduce considerevolmente la quota di genitori in coppia (13,7 per cento - Figura 3.5). Figura 3.5 Persone per contesto familiare e classe di età Media (a), per 100 persone della stessa classe di età 80 83,9 Fino a 17 anni anni , ,8 4,2 0,1 0,0 0,0 0, anni 58, ,8 6,2 7, anni 16,5 44,2 1,0 7, , ,4 3,7 4,6 10,6 6,1 12, ,2 1,6 5,9 6,3 13, e più anni 44, Totale ,0 0,1 In coppia con figli come figlio In nucleo monogenitore come figlio 7,8 In famiglie con 2 o più nuclei, membri isolati o altri senza nucleo In coppia senza figli 13,7 In coppia con figli come genitore 5,6 In nucleo monogenitore come genitore 28,7 Persona sola ,4 In coppia con figli come figlio 5,7 5,7 In nucleo monogenitore come figlio In famiglie con 2 o più nuclei, membri isolati o altri senza nucleo 17,6 In coppia senza figli 29,5 In coppia con figli come genitore 4,1 In nucleo monogenitore come genitore 13,0 Persona sola Fonte: Istat, Indagine multiscopo Aspetti della vita quotidiana (R) (a) Gli indicatori relativi agli anni sono stati aggiornati in conseguenza del ricalcolo della popolazione in base ai dati del censimento ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2016

11 APPROFONDIMENTI Istat, Demografia in cifre, Sistema informativo - Istat, Bilancio demografico - Archivio dei comunicati stampa - Istat, Popolazione residente - Archivio dei comunicati stampa - Istat, Natalità e fecondità - Archivio dei comunicati stampa - Istat, Migrazioni internazionali e interne della popolazione residente - Anno 2014, Comunicato stampa, 26 novembre Istat, Nuzialità - Archivio dei comunicati stampa - Istat, Matrimoni, separazioni e divorzi - Archivio dei comunicati stampa - Istat, Immigrati e nuovi cittadini, Sistema informativo - Istat, Cittadini non comunitari: presenza, nuovi ingressi e acquisizioni di cittadinanza - Anni , Comunicato stampa, 29 settembre Istat, Giovani, Sistema informativo - Istat, Anziani, Sistema informativo POPOLAZIONE E FAMIGLIE 85

12 GLOSSARIO Cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti Coppia Età media Famiglia Indice di dipendenza strutturale Indice di dipendenza strutturale degli anziani Indice di vecchiaia Nato morto Nato vivo Nucleo familiare Numero medio di componenti per famiglia Permesso di soggiorno Permesso di soggiorno di lungo periodo Popolazione residente Sono tutti gli stranieri non comunitari in possesso di valido documento di soggiorno (permesso di soggiorno con scadenza o carta di lungo periodo) e gli iscritti sul permesso di un familiare. Costituisce un tipo di nucleo familiare, insieme a madre con figli e padre con figli. Una coppia può essere senza figli o con figli mai sposati, coniugata o non coniugata. La media delle età ponderata con l ammontare della popolazione in ciascuna classe di età. Insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune. Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. L assente temporaneo non cessa di appartenere alla propria famiglia sia che si trovi presso altro alloggio (o convivenza) dello stesso comune sia che si trovi in un altro comune italiano o all estero. Il rapporto percentuale tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e 65 anni e oltre) e la popolazione in età attiva (15-64 anni). Il rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione in età attiva (15-64 anni). Rapporto percentuale tra la popolazione di 65 anni e oltre e la popolazione di età 0-14 anni. Il decesso fetale che si verifica a partire dal 180 giorno di durata della gestazione. Il prodotto del concepimento che, una volta espulso o completamente estratto dal corpo materno, indipendentemente dalla durata della gestazione, respiri o manifesti altro segno di vita. È definito come l insieme delle persone che formano una relazione di coppia o di tipo genitore-figlio. Si intende la coppia coniugata o convivente, senza figli o con figli mai sposati, o anche un solo genitore assieme ad uno o più figli mai sposati. Il concetto di nucleo familiare è normalmente più restrittivo rispetto a quello di famiglia; infatti nell ambito di una famiglia possono esistere uno o più nuclei familiari. Può non esservene nessuno come è nel caso ad esempio delle famiglie unipersonali. Una famiglia può essere composta da più nuclei, ma può anche essere costituita da un nucleo e da uno o più membri isolati (altre persone aggregate). Quantità calcolata dividendo il totale dei componenti la famiglia per il numero delle famiglie. È il documento richiesto dagli stranieri non comunitari e dagli apolidi che intendono soggiornare per più di tre mesi sul territorio dello Stato italiano alle condizioni e nei limiti previsti dalla normativa vigente. Si tratta di permesso di soggiorno a tempo indeterminato e può essere richiesto solo da chi possiede un permesso di soggiorno da almeno 5 anni e alcune condizioni socio-economiche e familiari previste per la concessione. È costituita dalle persone aventi dimora abituale nel comune, anche se alla data considerata sono assenti perché temporaneamente presenti in altro comune italiano o all estero. 86 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2016

13 Probabilità di morte all età x Quoziente di mortalità Quoziente di mortalità infantile Quoziente di natalità Quoziente di nuzialità Sopravviventi (lx) Il rischio che una persona ha di morire tra il compimento dello x-esimo compleanno e il compimento del successivo. Il rapporto tra il numero dei decessi nell anno e l ammontare medio della popolazione residente (per mille). Il rapporto tra il numero di decessi avvenuti nel primo anno di vita e il numero di nati vivi (per mille). Il rapporto tra il numero di nati vivi dell anno e l ammontare medio della popolazione residente (per mille). Il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell anno e l ammontare medio della popolazione residente (per mille). Una delle funzioni biometriche calcolate nell ambito delle tavole di mortalità; nello specifico, sono coloro che, provenienti dalla generazione iniziale fittizia di nati, sopravvivono ai vari compleanni. Speranza di vita all età x Il numero medio di anni che restano da vivere ai sopravviventi all età x. Speranza di vita alla nascita Tasso di crescita naturale Tasso di fecondità totale (numero medio di figli per donna) Tasso migratorio Vedi Vita media. Differenza tra il quoziente di natalità e il quoziente di mortalità. Esprime in un dato anno di calendario il numero medio di figli per donna. È dato dalla somma dei quozienti specifici di fecondità calcolati rapportando, per ogni età feconda (15-49 anni), il numero di nati vivi all ammontare medio annuo della popolazione femminile. Il rapporto tra il saldo migratorio e l ammontare medio annuo della popolazione residente. Vita media Il numero medio di anni che sono da vivere per un neonato. 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 87

14 Tavola 3.1 Bilancio demografico della popolazione residente per regione Anno 2015 ANNI Popolazione residente al 1 gennaio Movimento naturale Movimento migratorio Popolazione residente Iscritti Cancellati Saldo tra al 31 dicembre Nati vivi Morti Saldo tra nati vivi e morti Da altri comuni (a) Dall estero Per altri motivi (b) Per altri comuni (a) Per l estero Per altri motivi (b) iscritti e cancellati 2011 (c) PER REGIONE Piemonte Valle d'aosta/ Vallée d'aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia- Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole ITALIA Fonte: Istat, Movimento e calcolo della popolazione residente annuale (R) (a) Il motivo per cui il numero di iscritti e cancellati da/per altri comuni non coincide, a livello nazionale, è da imputare allo sfasamento temporale tra data di cancellazione di una persona dal comune di emigrazione e data di iscrizione della stessa presso il comune di immigrazione. (b) Pratiche anagrafiche di sola iscrizione o cancellazione conseguenti a verifiche post censuarie (sostanzialmente iscrizioni di persone non censite e cancellazioni di persone censite per errore) o ad accertamenti anagrafici correnti (principalmente cancellazioni di persone irreperibili). (c) Dati riferiti al periodo 9 ottobre-31 dicembre La popolazione iniziale è riferita al 9 ottobre ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2016

15 Tavola 3.2 Popolazione residente per sesso ed età al 1 gennaio Anno 2016 ETÀ Maschi Femmine Maschi e femmine Variazioni % rispetto all anno precedente ETÀ Maschi Femmine Maschi e femmine Variazioni % rispetto all anno precedente , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,1 100 e oltre , , , , , ,8 65 e più , ,0 TOTALE ,2 Fonte: Istat, Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R) 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 89

16 Tavola 3.3 Popolazione straniera residente per area geografica di cittadinanza e regione al 1 gennaio Anno 2016 ANNI Unione europea (a) Europa centroorientale Altri paesi europei Africa settentrionale Altri paesi africani Asia orientale Altri paesi asiatici America settentrionale America Oceania Apolidi Totale centromeridionale PER REGIONE VALORI ASSOLUTI Piemonte Valle d Aosta/Vallée d Aoste Liguria Lombardia Trentino-Alto Adige/ Südtirol Bolzano/Bozen Trento Veneto Friuli-Venezia Giulia Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Nord-ovest Nord-est Centro Sud Isole ITALIA COMPOSIZIONI PERCENTUALI Piemonte 40,1 19,0 0,3 17,0 6,4 6,3 3,5 0,2 7, ,0 Valle d Aosta/ Vallée d Aoste 39,1 18,2 0,3 26,5 2,4 4,0 2,2 0,3 6,8.. 0,0 100,0 Liguria 22,2 24,6 0,5 13,7 4,2 4,7 5,7 0,3 23,9 0, ,0 Lombardia 19,5 18,7 0,2 17,3 7,7 11,0 13,0 0,2 12, ,0 Trentino-Alto Adige/ Südtirol 31,2 34,2 0,3 11,3 3,3 3,3 11,4 0,2 4, ,0 Bolzano/Bozen 32,8 32,1 0,4 10,0 2,6 3,1 14,5 0,2 4, ,0 Trento 29,6 36,2 0,1 12,4 4,1 3,4 8,5 0,2 5, ,0 Veneto 28,6 28,8 0,1 11,8 8,8 8,3 10,3 0,2 3, ,0 Friuli-Venezia Giulia 33,6 35,3 0,1 6,2 8,4 4,5 7,9 0,5 3, ,0 Emilia-Romagna 22,1 27,9 0,2 17,0 9,6 8,3 11,1 0,2 3, ,0 Toscana 29,2 25,9 0,4 8,9 5,7 15,6 7,6 0,6 6,0 0, ,0 Umbria 35,3 29,9 0,2 13,1 4,9 4,8 3,8 0,6 7,5 0, ,0 Marche 26,5 29,5 0,1 12,0 7,1 8,4 11,0 0,2 5, ,0 Lazio 44,4 12,6 0,2 5,6 5,1 11,1 12,9 0,5 7,6 0, ,0 Abruzzo 41,1 29,6 0,1 10,0 4,5 6,0 3,8 0,4 4,3 0, ,0 Molise 45,0 15,4 0,1 12,7 9,1 2,8 10,4 1,1 3,3 0,2 0,0 100,0 Campania 26,6 24,8 0,1 12,0 8,3 8,1 15,8 0,4 3, ,0 Puglia 37,6 23,8 0,2 9,9 8,2 6,1 11,0 0,4 2, ,0 Basilicata 52,1 14,2 0,1 11,8 7,1 4,6 7,6 0,2 2,4.. 0,0 100,0 Calabria 47,2 12,7 0,1 16,2 5,7 6,0 9,6 0,4 1,9 0, ,0 Sicilia 36,3 7,2 0,2 19,9 11,8 7,1 14,8 0,4 2,3 0, ,0 Sardegna 41,7 10,3 0,6 10,9 13,5 10,8 7,4 0,5 4,1 0,1 0,1 100,0 Nord-ovest 24,9 19,2 0,3 17,0 7,1 9,3 10,0 0,2 11, ,0 Nord-est 26,4 29,4 0,1 13,5 8,7 7,6 10,5 0,2 3, ,0 Centro 37,0 19,9 0,2 7,9 5,5 11,7 10,4 0,5 6,8 0, ,0 Sud 35,9 22,7 0,1 12,0 7,2 6,8 11,5 0,4 3,2 0, ,0 Isole 37,5 7,8 0,2 18,0 12,2 7,9 13,3 0,4 2,6 0, ,0 ITALIA 30,2 21,8 0,2 13,3 7,3 9,1 10,5 0,3 7, ,0 Fonte: Istat, Movimento e calcolo annuale della popolazione straniera residente e struttura per cittadinanza (R) (a) Nei dati relativi all Unione europea a partire dal 1 luglio 2013 sono compresi anche i dati della Croazia, paese entrato a far parte dell Unione a decorrere da tale data. Si tratta quindi dell Unione europea a 28 paesi membri. 90 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2016

17 Tavola 3.4 Indicatori strutturali della popolazione straniera residente al 1 gennaio per regione Anni 2015 e 2016 ANNI Composizioni percentuali 0-14 anni anni 65 anni e oltre Vecchiaia Indici Dipendenza strutturale Dipendenza degli anziani Età media ,1 65,4 20,5 145,7 52,8 31,3 43, ,0 65,2 20,8 148,6 53,5 32,0 43, ,0 64,8 21,2 151,4 54,2 32,7 44, ,9 64,7 21,4 154,1 54,6 33,1 44, PER REGIONE Piemonte 12,9 62,6 24,5 189,6 59,7 39,1 46,2 Valle d Aosta/ Vallée d Aoste 13,9 63,6 22,5 161,7 57,2 35,3 45,1 Liguria 11,5 60,5 28,0 242,7 65,4 46,3 48,3 Lombardia 14,2 64,2 21,6 152,6 55,8 33,7 44,4 Trentino-Alto Adige/ Südtirol 15,5 64,6 19,9 127,8 54,8 30,7 42,9 Bolzano/Bozen 16,1 65,0 19,0 117,9 53,9 29,2 42,1 Trento 15,0 64,3 20,7 138,0 55,6 32,2 43,7 Veneto 14,0 64,4 21,7 154,8 55,4 33,6 44,6 Friuli-Venezia Giulia 12,6 62,3 25,1 199,8 60,4 40,3 46,6 Emilia-Romagna 13,5 63,1 23,5 173,6 58,6 37,2 45,6 Toscana 12,8 62,4 24,8 192,9 60,2 39,7 46,3 Umbria 13,0 62,4 24,6 189,3 60,2 39,4 46,1 Marche 13,2 63,1 23,7 179,8 58,6 37,7 45,7 Lazio 13,8 65,5 20,7 149,8 52,6 31,6 44,1 Abruzzo 12,8 64,6 22,6 176,2 54,9 35,0 45,2 Molise 11,9 64,7 23,4 196,0 54,5 36,1 45,8 Campania 15,5 67,0 17,6 113,4 49,3 26,2 41,5 Puglia 14,0 65,5 20,5 145,9 52,8 31,3 43,4 Basilicata 12,7 65,7 21,6 170,3 52,2 32,9 44,7 Calabria 13,8 66,0 20,2 146,9 51,5 30,6 43,4 Sicilia 14,5 65,7 19,9 137,6 52,3 30,3 42,9 Sardegna 11,9 66,5 21,6 180,7 50,4 32,5 45,3 Nord-ovest 13,6 63,4 23,0 169,8 57,7 36,3 45,2 Nord-est 13,8 63,7 22,5 163,4 57,1 35,4 45,0 Centro 13,4 64,0 22,6 169,3 56,2 35,4 45,1 Sud 14,4 66,1 19,6 135,9 51,4 29,6 42,9 Isole 13,8 65,9 20,3 146,8 51,9 30,8 43,5 ITALIA 13,8 64,5 21,7 157,7 55,1 33,7 44,4 Fonte: Istat, Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R) 3 POPOLAZIONE E FAMIGLIE 91

18 Tavola 3.4 segue Indicatori strutturali della popolazione straniera residente al 1 gennaio per regione Anni 2015 e 2016 ANNI Composizioni percentuali 0-14 anni anni 65 anni e oltre Vecchiaia Indici Dipendenza strutturale Dipendenza degli anziani Età media ,0 65,2 20,8 148,6 53,5 32,0 43, ,0 64,8 21,2 151,4 54,2 32,7 44, ,9 64,7 21,4 154,1 54,6 33,1 44, ,8 64,5 21,7 157,7 55,1 33,7 44, PER REGIONE Piemonte 12,8 62,4 24,8 193,67 60,2 39,7 46,4 Valle d Aosta/ Vallée d Aoste 13,7 63,5 22,8 166,7 57,6 36,0 45,3 Liguria 11,5 60,3 28,2 246,5 65,8 46,8 48,5 Lombardia 14,1 64,0 21,9 155,7 56,2 34,2 44,6 Trentino-Alto Adige/ Südtirol 15,4 64,5 20,1 130,8 55,1 31,2 43,1 Bolzano/Bozen 16,0 64,9 19,2 119,9 54,1 29,5 42,3 Trento 14,8 64,1 21,1 142,1 56,1 32,9 43,9 Veneto 13,8 64,2 22,0 159,2 55,8 34,3 44,8 Friuli-Venezia Giulia 12,4 62,1 25,5 204,7 61,0 41,0 46,9 Emilia-Romagna 13,4 63,0 23,6 175,6 58,8 37,5 45,7 Toscana 12,8 62,3 24,9 195,4 60,4 40,0 46,5 Umbria 12,9 62,3 24,8 192,4 60,5 39,8 46,3 Marche 13,1 62,9 24,0 183,9 59,0 38,2 45,9 Lazio 13,7 65,3 21,0 152,9 53,1 32,1 44,3 Abruzzo 12,7 64,3 23,0 180,1 55,5 35,7 45,4 Molise 11,7 64,7 23,6 201,4 54,7 36,5 46,0 Campania 15,2 66,9 17,9 117,3 49,5 26,7 41,7 Puglia 13,8 65,3 20,9 151,5 53,2 32,0 43,7 Basilicata 12,5 65,6 21,9 175,7 52,5 33,4 44,9 Calabria 13,6 65,8 20,5 150,8 51,9 31,2 43,6 Sicilia 14,3 65,5 20,2 141,4 52,6 30,8 43,1 Sardegna 11,8 66,1 22,1 187,9 51,3 33,5 45,7 Nord-ovest 13,5 63,2 23,3 173,2 58,2 36,9 45,5 Nord-est 13,7 63,5 22,8 166,8 57,4 35,9 45,2 Centro 13,3 63,9 22,9 172,3 56,6 35,8 45,3 Sud 14,2 66,0 19,9 140,4 51,6 30,2 43,1 Isole 13,7 65,7 20,7 151,2 52,3 31,5 43,8 ITALIA 13,7 64,3 22,0 161,4 55,5 34,3 44,7 Fonte: Istat, Popolazione residente comunale per sesso, anno di nascita e stato civile (R) 92 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2016

19 Tavola 3.5 ANNI Indicatori demografici per regione Anno 2015 Speranza di vita alla nascita (a) Speranza di vita a 65 anni (a) Maschi Femmine Maschi Femmine Quoziente di natalità (per abitanti) ,5 84,4 18,3 21,8 9, ,6 84,4 18,3 21,8 9, ,8 84,6 18,6 22,0 8, ,3 85,0 18,9 22,3 8, PER REGIONE Piemonte 79,9 84,6 18,6 21,9 7,5 Valle d Aosta/Vallée d Aoste 79,0 84,1 18,4 21,9 7,7 Liguria 80,0 84,7 18,6 22,1 6,4 Lombardia 80,5 85,2 18,8 22,3 8,4 Trentino-Alto Adige/Südtirol 81,1 85,8 19,4 22,8 9,6 Bolzano/Bozen 80,9 85,6 19,4 22,8 10,3 Trento 81,4 85,9 19,4 22,8 9,0 Veneto 80,7 85,4 19,1 22,5 7,9 Friuli-Venezia Giulia 79,9 85,0 18,6 22,3 7,0 Emilia-Romagna 80,8 85,1 19,1 22,3 8,0 Toscana 80,7 85,2 19,0 22,4 7,3 Umbria 80,6 85,3 19,1 22,6 7,3 Marche 80,8 85,4 19,2 22,7 7,7 Lazio 80,0 84,5 18,7 21,9 8,2 Abruzzo 80,2 84,8 18,8 22,1 7,7 Molise 79,7 84,9 18,8 22,2 7,0 Campania 78,3 82,9 17,5 20,6 8,7 Puglia 80,3 84,6 18,8 21,8 7,7 Basilicata 79,9 84,7 18,8 22,0 7,2 Calabria 79,6 84,3 18,6 21,8 8,3 Sicilia 79,4 83,5 18,1 21,1 8,5 Sardegna 79,7 85,0 19,0 22,5 6,7 Nord-ovest 80,3 84,9 18,7 22,1 8,0 Nord-est 80,7 85,3 19,0 22,4 8,0 Centro 80,4 84,9 18,9 22,2 7,8 Sud 79,4 83,9 18,3 21,4 8,2 Isole 79,4 83,9 18,3 21,4 8,1 ITALIA 80,1 84,7 18,7 22,0 8,0 Fonte: Istat, Rilevazione sugli iscritti in anagrafe per nascita (R); Movimento e calcolo della popolazione residente annuale (R); Tavole di mortalità della popolazione italiana (E); Sistema di nowcast per indicatori demografici (E) (a) Dato stimato per l anno POPOLAZIONE E FAMIGLIE 93

20 Tavola 3.6 Indicatori di fecondità per cittadinanza della madre e regione Anno 2014 ANNI Tasso di fecondità totale (Tft) Età media della madre Età media del padre Italiana Straniera Totale Italiana Straniera Totale ,34 2,43 1,46 31,9 28,1 31,3 34, ,32 2,36 1,44 32,0 28,4 31,4 35, ,29 2,37 1,42 32,0 28,4 31,4 35, ,29 2,10 1,39 32,1 28,5 31,5 35, PER REGIONE Piemonte 1,28 1,97 1,40 32,3 28,7 31,5 35,1 Valle d Aosta/Vallée d Aoste 1,46 2,07 1,54 32,2 29,5 31,7 35,0 Liguria 1,21 1,93 1,33 32,8 28,5 31,8 35,4 Lombardia 1,29 2,17 1,46 32,7 28,8 31,7 35,4 Trentino-Alto Adige/Südtirol 1,54 2,30 1,64 32,2 29,2 31,6 35,3 Bolzano/Bozen 1,64 2,51 1,74 32,0 29,4 31,6 35,2 Trento 1,44 2,11 1,54 32,4 28,9 31,7 35,4 Veneto 1,26 2,08 1,41 32,7 28,7 31,7 35,4 Friuli-Venezia Giulia 1,25 2,04 1,38 32,4 28,6 31,6 35,1 Emilia-Romagna 1,24 2,05 1,42 32,5 28,7 31,4 35,2 Toscana 1,23 1,90 1,35 32,8 28,2 31,7 35,3 Umbria 1,26 1,62 1,32 32,4 28,5 31,6 35,4 Marche 1,26 1,84 1,35 32,6 28,5 31,8 35,5 Lazio 1,31 1,69 1,35 32,8 28,5 32,0 35,6 Abruzzo 1,23 1,82 1,29 32,5 28,3 31,9 35,5 Molise 1,13 1,71 1,16 32,4 28,9 32,1 35,9 Campania 1,31 1,77 1,32 31,2 28,3 31,0 34,5 Puglia 1,26 1,87 1,28 31,6 27,6 31,4 34,8 Basilicata 1,12 1,80 1,15 32,7 27,6 32,3 36,2 Calabria 1,25 1,77 1,27 31,7 28,2 31,4 35,4 Sicilia 1,36 2,00 1,38 30,9 28,2 30,8 34,5 Sardegna 1,07 1,67 1,10 32,7 29,0 32,5 36,2 Nord-ovest 1,29 2,10 1,43 32,6 28,8 31,6 35,3 Nord-est 1,28 2,08 1,43 32,6 28,7 31,6 35,3 Centro 1,27 1,77 1,35 32,7 28,4 31,9 35,5 Sud 1,27 1,81 1,29 31,5 28,1 31,3 34,9 Isole 1,30 1,93 1,32 31,3 28,3 31,1 34,8 ITALIA 1,29 1,97 1,37 32,1 28,6 31,5 35,2 Fonte: Istat, Rilevazione sugli iscritti in anagrafe per nascita (R) 94 ANNUARIO STATISTICO ITALIANO 2016

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