La valorizzazione degli inerti da C&D nel Comune di Bologna. Le forme incentivanti

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1 La valorizzazione degli inerti da C&D nel Le forme incentivanti

2 Inerti da C&D Normativa nazionale D. Lgs. 152/06 e smi P R E S U P P O S T I Connotazione del territorio Pianific. territoriale Strumenti comunali Normativa Regionale Edilizia e controlli

3 Connotazione territoriale Superficie territoriale 141 km2 Popolazione residente (01/16) Piattaforma logistica Polo sanitario alloggi, alloggi (dato 2011) abitazioni occupate da residenti 88,4%, 88,4% di cui > 50% < 80 m2 Mobilità: strade per circa 830 Km, Km marciapiedi, piazze e parcheggi Nodo infrastrutturale: centro delle direttrici ferroviarie e autostradali italiane. Città universitaria Centro fieristico

4 Storia Estrattiva L'occupazione di 848 ha del territorio di pianura ha consentito l'estrazione di inerti naturali: 451 ha per ghiaia 397 ha per argilla Oltre l' 8% del territorio di pianura è stato interessato da attività estrattive

5 Pianificazione Territoriale L.R. n. 6/ Governo e riqualificazione solidale del territorio Conferma impianto della L.R. 19/1998 (Norme in materia di riqualificazione urbana): Priorità alle politiche di valorizzazione e riqualificazione dei tessuti urbani degradati o dismessi, in luogo dell'espansione urbana. Riordino della L.R. 20/2000 (Disciplina generale sulla tutela e l'uso del territorio) riqualificazione urbana integrata negli strumenti operativi comunali: comunali gli strumenti incentivano la qualificazione degli edifici esistenti con misure premiali, anche volumetriche (no inerti), progressive secondo i livelli prestazionali raggiunti basi: efficienza energetica e risparmio delle risorse non rinnovabili meccanismo di controllo del consumo del suolo (i PTCP fissano, per ogni Comune, soglie massime quantitative per i nuovi insediamenti che i PSC devono rispettare)

6 Strumenti di Pianificazione - Bologna Piano Strutturale Comunale Piano Comunale delle Attività Estrattive Priorità a ristrutturazione e riqualificazione urbana mediante riordino urbanistico di ambiti urbani degradati, dismessi o sottoutilizzati (Ambiti da riqualificare) riqualificare e qualificazione diffusa con interventi modesti (Ambiti consolidati di qualificazione diffusa e Ambiti storici) storici Piano settoriale che favorisce le attività che perseguono un minor utilizzo di materie prime, anche consentendo negli stessi impianti il recupero degli inerti da C&D e la prima lavorazione di inerti naturali estratti

7 Strumenti Attuativi - Bologna Regolamento Urbanistico Edilizio Linee guida per la progettazione (2011) Stabilisce gli incentivi cfr. art. 179 e 180-bis del D. Lgs. 152/06 e smi Riferimento tecnico per i progettisti dell AC, gli attuatori di opere di urbanizzazione, i tecnici di altri Enti Istituzionali e i liberi professionisti, per l'elaborazione di progetti particolarmente dettagliati, in grado di assicurare una buona qualità delle opere cfr. art. 179 e 180-bis del D. Lgs. 152/06 e smi Collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile Chimica, Ambientale e dei Materiali dell'università di Bologna per una ricerca su utilizzo degli inerti da demolizione in alternativa agli inerti naturali

8 Strumenti Attuativi - Bologna Regolamento Urbanistico Edilizio: norme attinenti alle attività di costruzione, di trasformazione fisica e funzionale e di conservazione delle opere edilizie Variante al RUE Adeguam. normativo 2014 In vigore dal 03/06/2015 Art edifici 2. Obiettivi per una corretta progettazione degli interventi Elenco prestazioni esaustivo per definire i contenuti della relazione tecnica di progetto Prestazioni specifiche richieste per singoli obiettivi (adattamento al sito, fruibilità, igiene salute e benessere ambientale, sicurezza e manutenzione,...),

9

10 Regolamento Urbanistico Edilizio livelli prestazionali migliorativi livelli prestazionali eccellenza MAX ampliamento = 10% Vte MAX ampliamento = 20% Vte Vte = volume totale esistente - esclusivamente l edificio oggetto di intervento di demolizione e ricostruzione, esclusi ulteriori edifici del lotto Limitazioni: Edifici di interesse storico-architettonico - ampliamento non realizzabile. Edifici di interesse documentale ampliamento ammesso se compatibile con i caratteri di pregio che il progetto intende tutelare, preferibilmente sulle facciate non prospicienti la pubblica via. Ambiti storici, Ambiti di valore naturale e ambientale e Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale (rif. Tavola dei vincoli) ampliamenti non consentiti.

11 Requisito prestazionale inerti Calcolo della prestazione VTOT = fabbisogno totale inerti nuova realizzazione VR= quantità riutilizzate o derivanti da recupero R = VR / VTOT

12 Controlli sull'attività edilizia L.R. 15/ Semplificazione della disciplina edilizia Mira a rafforzare e migliorare i controlli sull'attività edilizia I controlli possono essere svolti anche a campione Le modalità dettagliate in atto di coordinamento specifico Livello progettuale documentazione presentata Livello operativo sulle opere realizzate. DGR 76/2014 ATTO di COORDINAMENTO TECNICO REGIONALE ai sensi dell'art. 12 L.R. 15/2013 sui criteri di definizione dei campioni di pratiche edilizie soggette a controllo (art. 14, comma 5; art. 23, commi 7 e 8) e sulle modalità di svolgimento dell'ispezione delle opere realizzate (art. 23, comma 10)

13 Requisito prestazionale inerti rif richieste : 31 livello di eccellenza 9 livello migliorativo mc inerte numero 8644 volume usi delle trasformazioni % 60% 25 60% 50% 20 40% % 10 Dato Permessi di C. rilasciati ~ 1 su 4 con incentivi 30% 20% 11 13% % 0% produttivo residenziale da P a R

14 Requisiti prestazionale E10.2 rif tipologie riutilizzi drenaggi 11% sottofondi 37% cls 12% vespai 8% riempimenti 32%

15 Requisiti prestazionale E10.2 rif modalità di riutilizzo 19% del totale: Terzo uso: CLS >3 34% del totale: Rmp + Sottofondi Rmp + Drenaggi % del totale: Sottofondi Riempimenti

16 Requisito - realizzazioni

17 Linee guida per la progettazione Prescrizioni tecniche e progettuali per la progettazione, la realizzazione e la manutenzione ordinaria e straordinaria. Contengono le dimensioni degli strati che compongono la struttura stradale, variabili in funzione di: intensità e tipologia di carico veicolare (traffico pesante o traffico leggero) sollecitazioni da esso imposte (tangenziali o verticali) contesto di sviluppo del progetto (terreno naturale o strada esistente) classificazione funzionale della strada del PGTU

18 Scheda Grafica A.1.1 piattaforma stradale in conglomerato L'utilizzo del materiale riciclato va concordato preventivamente all'utilizzo

19 Scheda Grafica A.1.2 aree di parcheggio L'utilizzo del materiale riciclato va concordato preventivamente all'utilizzo

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