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1 La riforma del titolo V della Costituzione Italiana. LEGGE 18 OTTOBRE 2001 N.3

2 Art. 5 cost. [1] La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

3 Decentramento Criterio di organizzazione dell amministrazione statale

4 Autonomia Principio che regola i rapporti fra le diverse comunità territoriali Titolo V cost.

5 Art.114 (prima della riforma) La Repubblica si riparte in Regioni, Province e Comuni Si rovescia la piramide Istituzionale della Repubblica

6 Posizione degli enti locali: Autonomia, ma sulla base dell art. 117, comma 2, lett. p) t.u. enti locali (d. lgs.267/2000)

7 Art. 114 cost. [1] La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato. [2] I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni sono enti autonomi con propri statuti, poteri e funzioni secondo i principi fissati dalla Costituzione. [3] Roma è la capitale della Repubblica. La legge dello Stato disciplina il suo ordinamento.

8 ART.117 COST. Art.117,c.2 : lo Stato ha legislazione esclusiva nelle seguenti materie (elenco solo di alcune di esse): Politica estera, immigrazione, ambiente, difesa e Forze armate, moneta e mercati finanziari, ordine pubblico e sicurezza, ectc. Alla lettera p) di tale elencazione la norma enuncia troviamo: legislazione elettorale, organi di governo e funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane

9 ART.117 COST Art.117, c.3 : sono materie di legislazione concorrente quelle relative a : Rapporti internazionali e con l unione europea delle regioni; commercio con l estero; tutela e sicurezza del lavoro; istruzioni, salva l autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione dell istruzione e formazione professionale; tutela della salute;protezione civile; etc. Art. 117, c 4: spetta alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato.

10 Potestà normativa degli enti locali Potestà statutaria (art. 114 Cost.) Potestà regolamentare (art. 117, comma 6, cost.)

11 Art. 117, comma 6, cost. [6] La potestà regolamentare spetta allo Stato nelle materie di legislazione esclusiva, salva delega alle Regioni. La potestà regolamentare spetta alle Regioni in ogni altra materia. I Comuni, le Province e le Città metropolitane hanno potestà regolamentare in ordine alla disciplina dell'organizzazione e dello svolgimento delle funzioni loro attribuite.

12 Art. 7 t.u. enti locali Nel rispetto dei principi fissati dalla legge e dallo statuto, il comune e la provincia adottano regolamenti nelle materie di propria competenza ed in particolare per l'organizzazione e il funzionamento delle istituzioni e degli organismi di partecipazione, per il funzionamento degli organi e degli uffici e per l'esercizio delle funzioni.

13 Cons. Stato, V, 6317/2004 Sebbene negli atti normativi citati non risulta espressamente fondato il potere regolamentare dell'ente locale (Comune), potere in forza del quale il Comune di Prato ha adottato la delibera n. 34/2001, tale assenza non importa alcun profilo di illegittimità (ovvero di nullità per carenza di potere) del citato regolamento, atteso che il potere regolamentare degli enti locali trova fondamento nell'art. 5 L. n. 142/1990 (si veda ora l'art. 7 del D.Lvo 267/2000) ed ancor prima copertura costituzionale nell'art. 117 Cost. (come riscritto dalla riforma del Titolo V della Costituzione)

14 (segue) Cons. Stato, V, 6317/2004 Orbene, è da condividersi l'opinione secondo cui, anche al di là delle materie contemplate espressamente, la potestà regolamentare degli enti locali (sia pur nei limiti dettati dall'ordinamento) può spaziare oltre le materie contemplate espressamente, in considerazione della caratterizzazione degli enti locali come enti a fini generali (art. 3 comma 2 D.Lvo 267/2000: "Il comune è l'ente locale che rappresenta la propria comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo"), del fatto che il potere regolamentare è espressione del potere di autoorganizzazione dell'ente e dal carattere puramente esemplificativo delle materie indicate nel prefato art. 7 D.Lvo 267/2000 (cfr. l'inciso "in particolare").

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