ATMOSFERE ESPLOSIVE E PREVENZIONE INCENDI: CRITICITÀ

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1 ATMOSFERE ESPLOSIVE E PREVENZIONE INCENDI: CRITICITÀ Comando Provinciale VV.F. di Brescia Pag. 1 PREVENZIONE INFORTUNI SUL LAVORO DA ATMOSFERE ESPLOSIVE Mercoledì 28 gennaio 2015

2 Definizioni Esplosione (secondo UNI CEI EN ISO 13943:2004) Improvvisa espansione di gas dovuta ad una rapida reazione di ossidazione o di decomposizione, con o senza incremento di temperatura Pag. 2 Atmosfera esplosiva (art. 288 del D.Lgs. 81/08) una miscela con l'aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri

3 Definizioni: Direttiva 94/9/CE Atmosfera esplosiva (direttiva 2014/34/UE) Miscela, in condizioni atmosferiche, di aria con sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri nella quale, dopo l'innesco, la combustione si propaga all'insieme della miscela non bruciata. Pag. 3 Atmosfera Potenzialmente Esplosiva Atmosfera suscettibile di trasformarsi in atmosfera esplosiva a causa delle condizioni locali e operative

4 Definizioni Nell Allegato al DM 14/09/2005 (NTC) 4. AZIONI ACCIDENTALI DEFINIZIONI Pag. 4 Deflagrazione: Esplosione nella quale il fronte di fiamma viaggia attraverso la miscela a velocità subsonica, dell'ordine di 100 m/s. Le onde di pressione viaggiano alla velocità locale di propagazione del suono. I picchi di pressione possono avere valori da 10 kn/m 2 a kn/m 2.

5 Definizioni Nell Allegato al DM 14/09/ AZIONI ACCIDENTALI DEFINIZIONI Pag. 5 Detonazione: Esplosione nella quale l'onda d'urto di pressione si propaga a velocità supersonica, generalmente maggiore di m/s. Un valore tipico di pressione è kn/m 2 con durata del picco molto breve generalmente inferiore a 10 ms.

6 Norme Europee: Norma 94/9/CE: (Nota come ATEX 95 oppure come ATEX Equipment Directive) riguarda il riavvicinamento della legislazione degli Stati Membri sugli apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive Pag. 6 Norma 99/92/CE: (Nota come ATEX 137 oppure come ATEX Workplace Directive) riguarda le prescrizioni minime da adottare per il miglioramento della tutela e della salute dei lavoro lavoratori che possono essere esposti al rischio di atmosfere esplosive

7 Norme Italiane Decreto del Presidente della Repubblica n.126 del 23/03/1998 Regolamento recante norme per l'attuazione della direttiva 94/9/CE in materia di apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva. Decreto Ministeriale del 27/01/2006 Requisiti degli apparecchi, sistemi di protezione e dispositivi utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva, ai sensi della direttiva n. 94/9/CE, presenti nelle attività soggette ai controlli antincendio. Pag. 7 Decreto Legislativo 12 giugno 2003, n. 233 Attuazione della direttiva 1999/92/CE relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento della tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori esposti al rischio di atmosfere esplosive

8 Norme Italiane Decreto Legislativo n. 81 del 09/04/2008 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro Decreto Ministeriale n. 37 del 22/01/2008 Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici. D.P.R. 22 ottobre 2001, n. 462 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impianti elettrici pericolosi Pag. 8

9 Regole tecniche Pag. 9 EN Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas. Regole generali. EN Modo di protezione n (gas). EN Classificazione dei luoghi pericolosi (gas). EN Impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas. EN Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione per la presenza di gas. CEI relativa alle costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di polvere. Regole generali. CEI Protezione mediante custodie td (polvere). EN Classificazione delle aree dove sono o possono essere presenti polveri combustibili. EN Scelta ed installazione (polvere). EN Verifica e manutenzione degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione (polvere). (elenco non esaustivo e sempre in aggiornamento)

10 Adempimenti normativi Pag. 10 Per la direttiva 99/92/CE (Titolo XI del D.Lgs. 9/4/2008, n. 81): Valutazione dei rischi relativi all esplosione. Predisposizione del documento sulla protezione contro le esplosioni (diventa parte integrante del Documento sulla Valutazione dei Rischi previsto dall art. 17 del D.Lgs. 9/4/2008, n. 81) Ripartizione in zone (0, 1, 2, 20, 21, 22) delle aree con pericolo di esplosione, come previsto nell allegato XLIX del D.Lgs. 9/4/2008, n. 81 Applicazione delle prescrizioni di sicurezza (misure tecniche ed organizzative) alle attrezzature ed ai luoghi di lavoro Segue.

11 Adempimenti normativi Segnalazione, se necessario, dei punti di accesso alle aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive. Coordinamento delle attività ai fini della sicurezza per il rischio esplosione, in presenza di più imprese. Denuncia degli impianti elettrici ubicati nelle zone 0, 1, 20, 21 all Asl/Arpa e far effettuare, ogni due anni, la verifica da detti enti o da organismi autorizzati. Pag. 11

12 Adempimenti normativi Per la direttiva 94/9/CE: Valutazione della conformità ai requisiti minimi. Apposizione della marcatura CE e rilascio della dichiarazione di conformità. Pag. 12

13 Pag. 13 Organi di Controllo il Dipartimento ha recentemente puntualizzato le competenze del CNVVF con Lett. - Circ del Gli artt. 16, 19 e 20 del D.Lgs. n. 139/2006 attribuiscono al CNVVF compiti di polizia amministrativa e giudiziaria nell'esercizio della vigilanza sui rischi di incendio ed esplosione... Si chiarisce, pertanto, che la competenza in materia di controlli finalizzati alla sicurezza antincendio deve essere esercitata dal CNVVF in ogni ambito in cui si palesi un rischio di incendio e/o di esplosione

14 Pag. 14 Obblighi del Datore di Lavoro Il D.Lgs. 81/08 Capo II Titolo IX art. 289, prevede che il Datore di Lavoro deve: 1. Ai fini della prevenzione e della protezione contro le esplosioni, sulla base della valutazione dei rischi, il datore di lavoro adotta le misure tecniche e organizzative adeguate alla natura dell'attività; in particolare il datore di lavoro previene la formazione di atmosfere esplosive 2. Se la natura dell'attività non consente di prevenire la formazione di atmosfere esplosive, il datore di lavoro deve: a) evitare l'accensione di atmosfere esplosive; b) attenuare gli effetti pregiudizievoli di un'esplosione in modo da garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. 3. Se necessario, le misure di cui ai commi 1 e 2 sono combinate e integrate con altre contro la propagazione delle esplosioni e sono riesaminate periodicamente e, in ogni caso, ogniqualvolta si verifichino cambiamenti rilevanti.

15 Obblighi del Datore di Lavoro Pag. 15 Il D.Lgs. 81/08 Capo II Titolo XI prevede che il Datore di Lavoro deve predisporre: 1) Classificazione delle aree in cui è possibile la formazione di atmosfere esplosive (art. 293 All. XLIX) 2) Valutazione del rischio dovuto ad atmosfere esplosive (art. 290) 3) Documento sulla protezione contro le esplosioni (art. 294) (*) (*) Tale documento dovrà essere tenuto aggiornato

16 Obblighi del Datore di Lavoro Pag. 16 Art Aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive: 1. Il datore di lavoro ripartisce in zone, a norma dell'allegato XLIX, le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive 2. Il datore di lavoro assicura che per le aree di cui al comma 1 siano applicate le prescrizioni minime di cui all'allegato L. 3. Se necessario, le aree in cui possono formarsi atmosfere esplosive in quantità tali da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori sono segnalate nei punti di accesso a norma dell'allegato LI.

17 Classificazione Pag. 17 La classificazione delle zone pericolose si deve effettuare facendo riferimento alle regole tecniche: ATEX G: norma CEI 31-87, guida CEI 31-35, CEI EN per quanto riguarda le atmosfere esplosive in presenza di gas ATEX D: norma CEI 31-66, CEI 31-88; guida CEI per quanto riguarda le atmosfere esplosive in presenza di polveri combustibili

18 Classificazione (art All. XLIX) GAS VAPORE NEBBIA POLVERE ATMOSFERA ESPLOSIVA Pag. 18 Zona 0 Zona 20 Zona 1 Zona 21 Zona 2 Zona 22 Presenza per lunghi periodi (T > 1000 ore/anno) Presenza occasionale (10 o/a < T < 1000 ore/anno) Non probabile o, qualora si verificasse, di Breve durata (T < 10 ore/anno) Se la durata complessiva di un atmosfera è inferiore a 0,1 ore/anno il luogo non è da considerarsi pericoloso

19 Pag. 19 Valutazione dei rischi di esplosione art. 290:. Il datore di lavoro valuta i rischi specifici derivanti da atmosfere esplosive, tenendo conto almeno dei seguenti elementi: a) probabilità e durata della presenza di atmosfere esplosive; b) probabilità che le fonti di accensione, comprese le scariche elettrostatiche, siano presenti e divengano attive ed efficaci; c) caratteristiche dell'impianto, sostanze utilizzate, processi e loro possibili interazioni; d) entità degli effetti prevedibili. 2. I rischi di esplosione sono valutati complessivamente. 3. Nella valutazione dei rischi di esplosione vanno presi in considerazione i luoghi che sono o possono essere in collegamento, tramite aperture, con quelli in cui possono formarsi atmosfere esplosive.

20 Pag. 20 Obblighi generali art. 291: il datore di lavoro prende i provvedimenti necessari affinché: a) dove possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori o di altri, gli ambienti di lavoro siano strutturati in modo da permettere di svolgere il lavoro in condizioni di sicurezza; b) negli ambienti di lavoro in cui possono svilupparsi atmosfere esplosive in quantità tale da mettere in pericolo la sicurezza e la salute dei lavoratori, sia garantito un adeguato controllo durante la presenza dei lavoratori, in funzione della valutazione del rischio, mediante l'utilizzo di mezzi tecnici adeguati.

21 Pag. 21 Documento sulla protezione contro le esplosioni art. 294: il datore di lavoro provvede a elaborare e a tenere aggiornato un documento, denominato: «Documento sulla protezione contro le esplosioni» Tale documento, in particolare, deve precisare: a) che i rischi di esplosione sono stati individuati e valutati; b) che saranno prese misure adeguate per raggiungere gli obiettivi del presente titolo; c) quali sono i luoghi che sono stati classificati nelle zone di cui all'allegato XLIX; d) quali sono i luoghi in cui si applicano le prescrizioni minime di cui all'allegato L;

22 Pag. 22 Documento sulla protezione contro le esplosioni segue art. 294: e) che i luoghi e le attrezzature di lavoro, compresi i dispositivi di allarme, sono concepiti, impiegati e mantenuti in efficienza tenendo nel debito conto la sicurezza; f) che, ai sensi del titolo III, sono stati adottati gli accorgimenti per l'impiego sicuro di attrezzature di lavoro. 3. deve essere compilato prima dell'inizio del lavoro ed essere riveduto qualora i luoghi di lavoro, le attrezzature o l'organizzazione del lavoro abbiano subito modifiche, ampliamenti o trasformazioni rilevanti. Tale documento è parte integrante del Documento di valutazione dei rischi

23 Pag. 23 Apparecchiature in atmosfera esplosiva La Direttiva 94/9/CE, recepita con D.P.R. n. 126 del 23 marzo 1998, riguarda il riavvicinamento della legislazione degli Stati membri sull utilizzo degli apparecchi e sistemi di protezione destinati ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva (Aree Pericolose). Rientrano nel campo di applicazione del regolamento anche i dispositivi di sicurezza, di controllo e di regolazione destinati ad essere utilizzati al di fuori di atmosfere potenzialmente pericolose, necessari o utili per un sicuro funzionamento degli apparecchi e dei sistemi di protezione, al fine di evitare rischi di esplosione. In base alla Direttiva Europea entrata in vigore il 1 luglio 2003, si considerano conformi al regolamento gli apparecchi, i sistemi e i dispositivi di protezione, corredati dell attestazione CE di conformità.

24 Pag. 24 Apparecchiature in atmosfera esplosiva Dispositivi per MINIERE CATEGORIA M1 Funzionamento in atmosfera esplosiva GRUPPO I Dispositivi per INDUSTRE in SUPERFICIE GRUPPO II CATEGORIA M2 Apparecchiature non alimentate in atmosfera esplosiva Categoria Prodotto GAS POLVERE Zona 0 Zona 1 Zona 2 Zona 20 Zona 21 Zona 22

25 Criteri di scelta delle apparecchiature Allegato XLIX - B: Criteri della scelta degli apparecchi e dei sistemi di protezione: Sono impiegati apparecchi e sistemi di protezione conformi alle categorie di cui al D.P.R. 23 marzo 1998 n. 126: Gas, vapori o nebbie Polveri combustibili Categorie apparecchi e/o sistemi di protezione ATEX Pag categoria 1G/1D 1 21 categoria 1G/1D o categoria 2G/2D 2 22 categoria 1G/1D, 2G/2D o 3G/3D

26 Requisiti delle apparecchiature Gruppo PRESENZA di ATMOSFERA ESPLOSIVA Tipi di sostanza Livello di Protezion e Mezzi di protezione (guasti da considerare) CATEGORIA delle apparecchiature Corrispondenza con le Zone pericolose 1 COSTANTE o per lunghi periodi Gas, vapori, nebbie, polveri ALTISSIMO 2 Sistemi di protezione (2 guasti indipendenti) 0 20 II Impianti di superficie 2 PROBABILITÀ di presenza Gas, vapori, nebbie, polveri ALTO 1 mezzo di protezione (1 guasto di protezione funzionamento) 1 21 Pag PROBABILITÀ scarsa o per breve tempo Gas, vapori, nebbie, polveri NORMALE Mezzo di protezione normale 2 22

27 Verifiche impianti ATEX Ai sensi del D.Lgs. 81/08: art. 296: Obbligo a carico datore di lavoro di sottoporre a verifica le installazioni elettriche nelle aree classificate zone 0, 1, (gas) e 20 o 21 (polveri). (sanzionato penalmente) ATTENZIONE: Agli impianti elettrici in zone ATEX sono pienamente applicabili gli articoli del Capo III del D.Lgs. 81/08 Pag. 27 art. 80 Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché i lavoratori siano salvaguardati dai tutti i rischi di natura elettrica...omissis.. derivati da innesco di esplosioni

28 Verifiche impianti ATEX art. 81: requisiti di sicurezza tutti i macchinari, le apparecchiature, gli impianti elettrici ed elettronici devono essere progettati, realizzati e costruiti a regola d arte. Pag. 28 art. 86: verifiche Ferme restando le disposizioni del DPR 462/01, il datore di lavoro provvede affinché gli impianti elettrici e gli impianti di protezione dai fulmini siano periodicamente sottoposti a controllo secondo le indicazioni delle norme di buona tecnica e la normativa vigente L'esito dei controlli deve essere verbalizzato e tenuto a disposizione dell'autorità di vigilanza.

29 Verifiche impianti ATEX Pag. 29 Il DPR 462/01, specificatamente per gli impianti elettrici installati in luoghi con pericolo di esplosione prevede che: la messa in servizio dell impianto elettrico in luoghi a rischio di esplosione sia effettuata solo dopo della verifica della conformità dell impianto da parte dell installatore che emette la dichiarazione di conformità ai sensi del DM 37/08. ASL/ARPA sono i soggetti che devono procedere all omologazione dell impianto (1 a verifica); le verifiche periodiche successive possono essere effettuate da organismi abilitati dal M.A.P.

30 Verifiche impianti ATEX Le verifiche periodiche hanno cadenza biennale La mancata comunicazione di messa in servizio di impianti nuovi, modificati o ampliati comporta l impossibilità tecnica di effettuare l omologazione dell impianto stesso. Pag. 30

31 Pag. 31 Verifiche impianti ATEX Il datore di lavoro deve denunciare all ASL/ARPA gli impianti elettrici realizzati nelle aree classificate come zona 0 e zona 1 in caso di presenza di gas, e gli impianti elettrici realizzati nelle aree classificate come zona 20 e zona 21 in caso di presenza di polveri Il datore di lavoro provvede affinché le installazioni elettriche nelle aree classificate come zone 0, 1, 20 o 21 siano sottoposte alle verifiche biennali previste dal DPR 462/01. Per gli impianti con classificazione solo per le zone 2 o 22 non deve essere effettuata la denuncia, e quindi nemmeno le verifiche periodiche biennali, ma solamente quelle quinquennali ( tuttavia di nuovo biennali se l ambiente è anche A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO ).

32 Verifiche impianti ATEX ai sensi del DPR 461/01 Impianto Omologazione Campionatura Periodicità Ente verificatore Imp. Terra (loc. ordin.) Dichiarazione di conf. ISPESL 5 anni ASL/ARPA o Organismo Imp. Terra (loc. partic.) Dichiarazione di conf. ISPESL 2 anni ASL/ARPA o Organismo Parafulmini (loc. ordin.) Dichiarazione di conf. ISPESL 5 anni ASL/ARPA o Organismo Parafulmini (loc. partic.) Dichiarazione di conf. ISPESL 2 anni ASL/ARPA o Organismo Pag. 32 Imp. elettr. (luoghi exp) Fatta da ARPA/ASL NO 2 anni ASL/ARPA o Organismo (una vola solo ASL)

33 Sanzioni Pag. 33

34 Attività soggette a prevenzione incendi Almeno in TRENTOTTO delle 80 attività DPR 151/2011 è necessario valutare il rischio esplosione per manipolazione, produzione, stoccaggio di: Gas combustibili ( ) Liquidi combustibili e/o infiammabili ( ) Polveri combustibili ( Pag ) Senza dimenticare le sostanze esplosive: (che non sono ATEX)

35 Attività soggette a prevenzione incendi Si individuano nel D.P.R. 9 agosto 2011 n. 151 All. I, alcune attività di interesse ai fini di una classificazione delle atmosfere esplosive Attività Tipologia di gas, polvere, vapore potenzialmente pericoloso presente a rischio di esplosione 1 Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano gas infiammabili e/o comburenti con quantità globali in ciclo superiori a 25 Nm3/h. metano, ossigeno, biogas 2 Impianti di compressione o di decompressione dei gas combustibili e comburenti con potenzialità superiore a 50 Nm 3 /h (sup. a 2,4 Mpa) metano, ossigeno 10 Stabilimenti ed impianti ove si producono e/o impiegano, liquidi infiammabili e/o combustibili con punto di infiammabilità fino a 125 C, con quantitativi globali in ciclo e/o in deposito superiori a 1 m 3 acetato di etile, acetato di isobutile, acetone, alcool isopropilico, anidride ftalica, butatone, cicloesano, eptano, etere etilico, metilsobutichetone, nitrocellulosa, toluolo, trementina Pag Depositi e/o rivendite di liquidi infiammabili e/o combustibili e/o oli lubrificanti, diatermici, di qualsiasi derivazione, di capacità geometrica complessiva superiore a 1 m3 Mulini per cereali ed altre macinazioni con potenzialità giornaliera superiore a kg; depositi di cereali e di altre macinazioni con quantitativi in massa superiori a kg cereali

36 Attività soggette a prevenzione incendi Attività Tipologia di gas, polvere, vapore potenzialmente pericoloso presente a rischio di esplosione 28 Impianti per l'essiccazione di cereali e di vegetali in genere con depositi di prodotto essiccato con quantitativi in massa superiori a kg cereali 29 Stabilimenti ove si producono surrogati del caffè polveri organiche combustibili 30 Zuccherifici e raffinerie dello zucchero polveri organiche combustibili 37 Stabilimenti e laboratori per la lavorazione del legno con materiale in lavorazione e/o in deposito superiore a kg polvere di legno 51 Stabilimenti siderurgici e per la produzione di altri metalli con oltre 5 addetti; attività comportanti lavorazioni a caldo di metalli, con oltre 5 addetti, metano, polvere di carbone, oli lubrificanti/diatermici emulsioni 53 Officine per la riparazione di veicoli a motore, rimorchi per autoveicoli e carrozzerie Officine per la riparazione di materiale rotabile e aeromobili metano, soat. infiammabili, vernici e solventi infiammabili, polveri metalliche, ecc Pag. 36

37 Progetto di prevenzione incendi Pag. 37 Allegato I DM 7/08/2012 A.1.1. Individuazione dei pericoli di incendio/esplosione A.1.2. Descrizione delle condizioni ambientali A.1.3. Valutazione qualitativa del rischio incendio/esplosione A.1.4. Compensazione del rischio di incendio/esplosione A.1.5. Gestione dell'emergenza.

38 Pag. 38 Progetto di prevenzione incendi Art.294 D.Lgs. 81/08 (DPE) Individuazione zone pericolose (allegato XLIX) Individuazione/probabilità inneschi, (art. 290) Stima conseguenze (qualitativa) (art. 290) Misure di compensazione secondo All. L Luoghi da Individuare con segnaletica ATEX Criteri di utilizzo delle attrezzature di lavoro portatili Criteri gestione ATEX e attrezzature (art.69) ivi impiegate

39 Progetto di prevenzione incendi Relazione D.M. 07/08/2012 DPE art. 294 D.Lgs. 81/08 A.1.1. Individuazione pericoli Individuazione zone pericolose (all.to XLIX) Individuazione/probabilità inneschi, (art. 290) A.1.2. Descrizione condizioni ambientali Ventilazione + strutture: 2.5 Allegato L A.1.3. Valutazione qualitativa del rischio stima conseguenze (qualit.) (art. 290) Misure di compensazione secondo All.L. A.1.4. Compensazione del rischio Luoghi da Individuare con segnaletica ATEX Criteri utilizzo attrezzature di lavoro portatili. Pag. 39 A.1.5. Gestione dell'emergenza Criteri gestione ATEX e attrezzature (art.69 DL81)

40 Documentazione tecnica Pag. 40 La documentazione tecnica da allegare alla S.C.I.A. di prevenzione incendi, ai sensi del D.P.R. 151/11 e D.M. 7 agosto 2012: - certificazioni e/o dichiarazioni, atte a comprovare che gli elementi costruttivi, i prodotti, i materiali, le attrezzature, i dispositivi, gli impianti, e i componenti d impianto rilevanti ai fini della sicurezza antincendio sono stati realizzati, installati o posti in opera in conformità alla vigente normativa in materia di sicurezza antincendio.

41 Documentazione tecnica da allegarsi alla SCIA Modelli di prevenzione incendi (sito vigilfuoco.it servizi di prevenzione incendi): Pag. 41 PIN Dich. Imp.: Dichiarazione di corretta installazione e funzionamento dell'impianto (installatore) PIN Cert. Imp.: Certificazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell'impianto (professionista antincendio)

42 Documentazione tecnica da allegarsi alla SCIA Pag. 42 Dichiarazione di conformità dell impianto ex art. 7 del D.M n. 37 (installatore) Verifica periodica dell impianto elettrico ex art. 7 del D.P n. 462 (organismi abilitati dal Min. Att. Prod., sulla base della normativa UNI CEI, o in alternativa da Asl/Arpa)

43 Documentazione tecnica da esibire in Azienda (sempre a disposizione per i controlli) Documento sulla protezione contro le esplosioni ex art. 294 D.Lgs. 81/08 (datore di lavoro/professionista elettrico) Pag. 43

44 Approccio metodologico Pag. 44 Due le metodologie più diffuse: Prevenzione dei rilasci di sostanze pericolose in grado creare atmosfere esplosive Prevenzione della formazione delle fonti di innesco L approccio della valutazione del rischio può essere anche di tipo: qualitativo, quantitativo e semi-quantitativo

45 Approccio metodologico Pag. 45 Un approccio di tipo quantitativo per la valutazione del rischio ATEX, è basata su una analisi di rischio di tipo probabilistico che prevede una conoscenza di dettaglio del sistema: 1. Fase di censimento definizione delle aree classificate a rischio di esplosione mediante individuazione e caratterizzazione di tutte le possibili sorgenti di emissione di sostanze infiammabili e/o esplosive 2. Fase di valutazione del rischio

46 Valutazione del rischio I passi della valutazione del rischio sono: 1. studio del ciclo produttivo 2. identificazione dei pericoli di esplosione: individuazione delle sostanze, caratteristiche chimico-fisiche (gas, vapori, polveri), grado di infiammabilità, parametri della sicurezza valutazione della qualità della ventilazione in termini di ricambio d aria e capacità di ridurre la concentrazione della miscela esplosiva. Pag. 46

47 Pag. 47 Valutazione del rischio 4. valutazione del rischio di esposizione ad atmosfere esplosive, attraverso i seguenti passi: Determinazione della quantità di sostanza e della probabilità che possa essere rilasciata ( classificazione delle aree a rischio esplosione ) Individuazione delle fonti di innesco efficaci, in grado di innescare un atmosfera esplosiva Individuazione dei possibili effetti di un esplosione Determinazione della probabilità della presenza di lavoratori ( numero delle persone esposte ) Calcolo del rischio

48 Valutazione del rischio La valutazione del rischio esplosione non viene effettuata una sola volta, ma deve essere ripetuta nelle diverse fasi di processo e/o di produzione: nelle normali condizioni di esercizio durante la messa in servizio e fuori servizio a seguito di avarie e stati difettosi prevedibili (malfunzionamento prevedibile) Pag. 48 La valutazione del rischio deve essere realizzata sulla base di una conoscenza approfondita e dettagliata dei luoghi, delle attrezzature e dei processi di lavoro.

49 Formazione di atmosfere esplosive Pag. 49

50 Pag. 50 Formazione di atmosfere esplosive È noto che una sostanza infiammabile e/o esplosiva quando si trova dispersa in aria in determinate concentrazioni (LEL UEL) quando si verifica un innesco danno luogo ad esplosioni. Le esplosioni possono avvenire in luogo confinato o non confinato. Le sostanze infiammabili che possono dare luogo ad esplosioni sono: Liquidi che possono causare vapori (estremamente infiammabili fp < 0 C e pe < 35 C, altamente infiammabili fp < 21 C, infiammabili)

51 Pag. 51 Formazione di atmosfere esplosive Polveri combustibili (polveri organiche, di alcuni metalli e sintetiche) Gas, vapori o nebbie combustibili e/o infiammabili La classificazione dei luoghi ha lo scopo di definire le zone a rischio di esplosione entro le quali devono essere adottate tutte le misure tecnico-organizzative previste dal D.Lgs. 81/08 per rendere trascurabili i rischi e/o gli effetti della presenza di atmosfere esplosive, anche solo potenziali, alla quale possono essere esposti lavoratori come definiti nella direttiva 1999/92/CE

52 Pag. 52 Calcolo della probabilità di formazione di atmosfere esplosive La definizione delle aree a rischio di esplosione si determina mediante le: norma CEI 31-87, guida CEI (ATEX G) norma CEI 31-66, CEI 31-88; guida CEI (ATEX D) I luoghi di lavoro vengono quindi suddivisi in zone pericolose classificate (0, 1, 2, 20, 21, 22) ed in zone non pericolose. Nelle prime dovranno essere adottate le misure di protezione necessarie per ridurre il rischio, in funzione della maggiore o minore probabilità di formazione di atmosfera esplosiva. Nelle seconde non occorre alcuna cautela.

53 Pag. 53 Calcolo della probabilità di innesco di una atmosfera esplosiva In accordo alla Norma UNI EN , le cause d innesco di una atmosfera esplosiva possono essere: superfici calde fiamme e gas caldi scintille di origine meccanica impianto elettrico correnti elettriche vaganti protezione catodica elettricità statica fulmine (e cumuli membi) cavi scaldanti

54 Pag. 54 Calcolo della probabilità di innesco di una atmosfera esplosiva onde elettromagnetiche a radiofrequenza da 104 Hz a 3 x1012 Hz onde elettromagnetiche da 3 x 1011 Hz a 3 x 1015 Hz radiazioni ionizzanti ultrasuoni compressione adiabatica e onde d urto reazioni esotermiche inclusa l autoaccensione delle polveri Per la quantificazione della probabilità d innesco possono essere adoperati l analisi storica, i dati in letteratura oppure metodi e specifici studi analitici.

55 Calcolo della probabilità di innesco di una atmosfera esplosiva Pag. 55

56 Pag. 56 Valutazione delle conseguenze di un esplosione Le conseguenze devono essere valutate per ogni sorgente di emissione identificata attraverso la classificazione delle aree e per ogni unità dello stabilimento. Il calcolo degli effetti dell esplosione consiste nel quantificare l entità della sovrappressione ad una data distanza dalla sorgente di rilascio. I metodi di calcolo adoperati, a prescindere da uno studio fluido-dinamico appropriato, sono i più svariati. Nella maggior parte dei casi si ricorre a metodi semplificati.

57 Valutazione delle conseguenze di un esplosione Pag. 57 Scenari incidentali: le sollecitazioni da prendere in considerazione: onde di pressione (TNT equivalente, TNO Multienergy, pistone semisferico, CCPS QRA) proiezione di frammenti o oggetti rilasci di sostanze pericolose non innescate (mezzi per dispersione) irraggiamento termico (istantaneo e stazionario) gas caldi (propagazione per convezione)

58 Valutazione delle conseguenze di un esplosione Pag. 58 Scenari incidentali: le conseguenze da valutare danneggiamento elementi di compartimentazione non resistenti all esplosione (secondo All.to DM 14/01/08) e impatti meccanici fuori servizio impianti protezione attiva interni al locale di innesco

59 Pag. 59 Valutazione delle conseguenze di un esplosione Scenari incidentali: le conseguenze da valutare Salvaguardia degli occupanti Fatto salvo obbligo livello 3 di sicurezza equivalente, necessario verificare se lay-out fabbricato/impianti garantisce l obiettivo di ridurre, il più possibile, il numero di persone esposte al rilascio di energia barica e alla proiezione di frammenti

60 Pag. 60 Valutazione delle conseguenze di un esplosione Scenari incidentali: le conseguenze da valutare: danneggiamento altri sistemi di contenimento con rilascio di fluidi danneggiamento misure di protezione su inneschi Incendio (a seguito di esplosione) in assenza di quanto danneggiato (impianti di protezione attiva, percorsi protetti per l esodo, )

61 Valutazione delle conseguenze di un esplosione Tra i metodi semplificati, i più diffusi sono: Modello del TNT equivalente Modello del pistone equivalente (semisferico) Pag. 61 Metodo TNO Multienergy

62 Calcolo delle zone di danno Pag. 62 Con i metodi di calcolo delle conseguenze, si determinano le distanze (zone) di danno a partire dal centro dell esplosione. Si considerano (D.P.C.M All. I: Metodo speditivo): distanza corrispondente al valore soglia del picco di pressione di 0,07 (inizio letalità) 0,03 bar (lesioni reversibili rottura significativa di vetri) per i danni a persone. distanza corrispondente al valore soglia del picco di pressione di 0,30 bar (elevata letalità danneggiamento strutture pesanti,serbatoi, rottura tubazioni ) per i danni alle strutture in luoghi confinati e 0,6 bar in spazi aperti.

63 Persone coinvolte Il numero di persone coinvolte, cioè il numero di individui presenti nell area di danno, è calcolato in base alla probabilità della presenza di personale nel luogo di lavoro ed all accessibilità che ha nei reparti in analisi. N p = {A i /A stab } p p Pag. 63 Dove: A i A stab p p area d impatto dell esplosione area dell intero stabilimento probabilità di presenza di personale nello stabilimento

64 Pag. 64 Sistemi di prevenzione in presenza di atmosfere esplosive I risultati della valutazione del rischio servono alla definizione delle misure di prevenzione e protezione necessarie: Rilevatori di gas Controllo delle temperature; Inertizzazione Ventilazione Pavimenti e rivestimenti lisci (accumuli di polveri nelle asperità) Sistemi di aspirazione centralizzati, pulizia degli ambienti, impianti e tubazioni Sistemi dispersori di terra equipotenziali ecc

65 Sistemi di contenimento in presenza di atmosfere esplosive 1. Confinamento delle zone ATEX 2. Geometria dell ambiente circostante 3. Resistenza delle strutture 4. Soppressori di esplosione 5. DPI 6. Proprietà fisiche degli oggetti esposti al pericolo Pag. 65

66 Allegato LI art. 293 comma 3 SEGNALE DI AVVERTIMENTO PER INDICARE LE AREE IN CUI POSSONO FORMARSI ATMOSFERE ESPLOSIVE Pag. 66

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