SAINT PAUL de VENCE. CAPPELLA del ROSARIO di H.MATISSE

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1 SAINT PAUL de VENCE CAPPELLA del ROSARIO di H.MATISSE 7

2 HENRI MATISSE Nasce a Le Cateau-Cambresis, in Francia, nel Egli dice di se stesso di non essere mai stato un bambino prodigio come Picasso ma di essere arrivato a fare il pittore di professione entusiasmato dal colore, dalla luce, dallo spazio. Inizia ammirando Cezanne e soprattutto Van Gogh e Gauguin. Lavora accanto a Derain e Vlaminck portando avanti la ricerca coloristica che sfocerà nella mostra dei Fauves del Dopo questa esperienza Matisse si muove nella direzione della semplificazione della forma e del colore: nella sua lunga vita (muore a 84 anni nel 1954) egli tornerà spesso sugli stessi temi: oggetti semplici, la figura umana, stanze soleggiate con pareti arabescate continua a provare e riprovare con nuove variazioni, con nuovi materiali sempre diversi. La sua è una lenta elaborazione: impiega circa un decennio preparando schizzi ad olio, tempera, a matita, prove fotografiche per realizzare il ciclo della Danza a Filadelfia (USA) concluso nel La stessa cosa per la Cappella del Rosario di Vence inaugurata nel NELLA CAPPELLA L OBIETTIVO PRINCIPALE ERA QUELLO DI INSTAURARE UN RAPPORTO EQUILIBRATO TRA UNA SUPERFICIE RICCA DI COLORE E LUCE (LE VETRATE) E UNA PARETE OPACA, ANIMATA SOLO DA UNA LINEA IN BIANCO E NERO. QUESTA CAPPELLA RAPPRESENTA PER ME LA REALIZZAZIONE DI UNA VITA DEDICATA AL LAVORO. E IL FRUTTO DI UN IMMENSO, SINCERO E FATICOSO IMPEGNO. Le opere di Matisse mostrano una apparente facilità di realizzazione nella linea e nel colore, mentre il pittore ha faticato per fissare tutta la grazia del desiderio e tutta la bellezza della natura, tutta la gioia dell essere vivente, in una raffigurazione che escluda totalmente ogni sentore di morte. Vi è un aneddoto, raccontato dallo stesso Matisse che chiarisce cosa sia dipingere per lui. Un giorno il pittore, in attesa all ufficio postale, pensando a sua madre per ingannare il tempo, cominciò a schizzare il volto di una donna. Disegnavo senza badarci, la penna andava per conto suo con sorpresa riconobbi il viso di mia madre in tutti i suoi minuti lineamenti. Questa capacità di disegnare ciò che in quel momento sentiva dentro di sé è per Matisse la ricerca della vita intera. Nelle nature morte di Matisse c è l emozione di oggetti che si cercano l un l altro, si contendono lo spazio, lo ribaltano, lo muovono. Non è lo spettatore che guarda gli oggetti ma sono questi che, resi esuberanti dai rapporti magici di colore, dai toni locali senza riflessi, scattano verso di noi. Disegno molto da vicino il modello, quasi da dentro, gli occhi a meno di un metro ginocchia contro ginocchia. Nell ultimo periodo della sua vita, costretto in carrozzella, lascia la pittura per dedicarsi ai Papier Decaupè, un particolare tipo di collage di grande espressività. 8

3 SAINT PAUL de VENCE CAPPELLA DEL ROSARIO 9

4 RACCONTA LE TUE IMPRESSIONI DI FRONTE ALLA CAPPELLA DEL ROSARIO DI MATISSE. CHE COSA TI COLPISCE? ARRICCHISCI POI IL FASCICOLO CON ALTRE IMMAGINI. 10

5 Questa cappella non sono io che l ho voluta. Sono stato costretto a farla. In fin dei conti ho solo obbedito. SONO COME IL VIAGGIATORE CHE HA FATTO LA VALIGIA: ASPETTA IL TRENO E SA CHE L ORA NON PUO TARDARE. C E GENTE CHE VORREBBE RICOMINCIARE LA PROPRIA VITA. NON IO. HO FATTO QUEL CHE DOVEVO FARE. h. MATISSE 11

6 24 agosto 1957 Cap Martin Caro Matisse, sono andato a visitare la Cappella di Vence. Tutto è gioia e limpidezza e giovinezza. I visitatori, in maniera spontanea, sono pieni di meraviglia e affascinati. La vostra opera mi ha dato una ventata di coraggio (non che me ne manchi!...)che mi ha ricolmato. Questa piccola cappella è una grande testimonianza. Testimonianza del vero. Grazie a voi, una volta di più, la vita è bella. Grazie. A voi il mio più amichevole saluto Le Corbusier 12