ASSISTENZA DOMICILIARE ALZHEIMER (A.D.A)

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1 WORKSHOP BEST PRACTICE E INNOVAZIONE NELLE RSA: ESPERIENZE A CONFRONTO 2 Edizione ALZHEIMER A CASA: BUONE PRASSI PER L ASSISTENZA DOMICILIARE Castellanza, 6 novembre 2013 a cura di Ester Poncato e Ambrogina Zaro ASSISTENZA DOMICILIARE ALZHEIMER (A.D.A) Progetto realizzato in collaborazione con ASL di Varese, (Direzione Sociale) nell ambito del Fondo nazionale per le non autosufficienze 2010 di Regione Lombardia. Finanziato da aprile 2012 a settembre 2013 per la parte sociale dell intervento. Offrire livelli di assistenza di complessità differenti, adeguati alle esigenze del paziente con Alzheimer e della famiglia (caregiver), al domicilio Recuperare/sostenere/mantenere l autonomia personale e sociale Prendersi cura della persona e dell ambiente di vita Controllare i sintomi OBIETTIVI Favorire l uso delle risorse esistenti e sviluppare risorse aggiuntive a quelle già esistenti al domicilio (es. Presenza di assistenti familiari) Informare e facilitare l accesso ai servizi semiresidenziali e/o residenziali 1

2 ASPETTI METODOLOGICI Nuova Cultura dell approccio al malato e NON alla malattia Gestione integrata del paziente e del contesto familiare Monitoraggio costante in ottica Preventiva e non nell attesa del peggioramento Valorizzazione degli interventi sociali e semiresidenziali, nella RSA aperta Servizio come punto di riferimento e orientamento per le famiglie nella rete dei servizi 1. Domanda LE TAPPE DEL PERCORSO DI PRESA IN CARICO 2. Valutazione multidimensionale effettuata dall équipe A.D.A (Medico geriatra, psicologo, assistente sociale, infermiere, fisioterapista, educatore, psicomotricista, Ausiliario Socio-Assistenziale), sulla base della documentazione della UVA territoriale 3. Visita domiciliare 4. Colloqui con le figure di riferimento per il paziente 5. Definizione del PAI(piano di assistenza individualizzato) 6. Verifica e revisione trimestrale PAI con la presenza del caregiver principale LE COMPLESSITA QUADRO CLINICO: comorbilità, grado di non autosufficienza, evolutività della situazione più o meno rapida, intensità e pluralità dei bisogni sanitari, presenza di un quadro depressivo. CONTESTO:è il principale determinante della complessità, anche assistenziale. Presenza di assistenti familiari quasi sempre straniere con difficoltà linguistiche, scarsa conoscenza della malattia e inesperienza nella gestione dei disturbi del comportamento MULTIPROBLEMATICITA : necessità di risposte che devono essere articolate, integrate, coordinate. 2

3 INDICATORI del PROGETTO -1 Finalità Indicatore Dato rilevato N richieste di informazioni sul servizio 37 Misurare il servizio reso Misurare la quantità di risorse umane N piani assistenziali attivati 16 N pazienti in carico 7 N operatori impiegati 11 INDICATORI del PROGETTO -2 Finalità Indicatore Dato rilevato Misurare il turnover degli utenti Misurare il periodo di assistenza assicurato Analizzare le modalità di esecuzione del servizio Monitoraggio funzionamento della rete dei servizi % dei piani assistenziali cessati sugli attivi Durata media dei piani assistenziali attivati Tempo di attesa per l erogazione del servizio N. attivazione servizi su 9 piani assistenziali disattivati 56 % 247 giorni 3 / 4 giorni N 4 ricoveri in RSA N 2 inserimenti al CDI N 2 rimasti al domicilio con assistente familiare N 1 decesso 3

4 PROFILO DEMOGRAFICO DEI 16 UTENTI Indicatore Sesso degli utenti Età media degli utenti Dato rilevato 11femmine 5 maschi 79,5 anni PROFILO DEMOGRAFICO DEGLI UTENTI 31% 69% FEMMINE (11) MASCHI (5) CARATTERISTICHE DEI CAREGIVERS Caregivers N femmine maschi Coniuge Figlio/a Nuora/genero Assistente familiare Tot CARATTERISTICHE DEI CAREGIVERS 4% 16% 56% 24% CONIUGE FIGLI NUORE/GENERI ASS FAMILIARI 4

5 COMPONENTI SOGGETTIVE DETERMINANTI NELL AVVIO E NELL EVOLUZIONE DELL INTERVENTO Grado di conoscenza della malattia Ansia e preoccupazione Bisogno di sicurezza e tutela Rapporto affettivo con il proprio domicilio Possibilità di supporto anche motivazionale da altri familiari Caregiver in grado di: Supportare economicamente la Persona -Acquisire competenze e conoscenze sulla malattia - Collaborare con i servizi Disponibilità del caregiver a: Superare il timore di non farcela -Superare i sensi di colpa -Accettare la presenza di diverse figure di assistenza -Avere fiducia COMPONENTI OGGETTIVE DETERMINANTI NELL AVVIO E NELL EVOLUZIONE DELL INTERVENTO Stato di salute psicofisico del paziente Grado di autonomia residua Valutazione diagnostica e prognostica Livello di carico assistenziale percepito Forza-debolezza della rete di supporto formale e informale Stato di salute dei caregivers Assistenti familiari disponibili a collaborare Storia personale e familiare Eventi Traumatici Risorse : Ambientali e Servizi territoriali (SAD, ADI) 5

6 COSTI ED ENTRATE a) Costo medio mensile per utente: 27,50 b) Entrate 70% 64% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 20% 15% Regione Fondazione Utenza 0% 1 Sostegno alla continuità terapeutica EFFICACIA di A.D.A. Riduzione del tasso di ospedalizzazione e minor esposizione alle infezioni nosocomiali Maggior coinvolgimento del caregiver nel piano di assistenza Riduzione dello stress del paziente e del caregiver QUALE FUTURO? RSA aperta? Grazie per l attenzione 6

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