Bismantova - Matildico

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1 Bismantova - Matildico dal 31/10/2014 al 02/11/2014 A: San Giovanni in Persiceto B: Pietra di Bismantova C: Parco Matildico Eravamo stanchi, non se ne poteva proprio più di stare a casa, così abbiamo trovato la scusa di Halloween per allontanarci ma non troppo. I partecipanti a questo viaggio sono: 1) Doriano e Sandra 2) Max, Denny, Mattia e Simone 3) Romeo, Giorgia, Alessandro, Gabriele Partiamo per le dopo esserci ritrovati all Ipoint hotel in direzione della Ayers Rock emiliana la Pietra di Bismantova. Il viaggio fila liscio fino al casello autostradale di Reggio Emila, dove a causa dell orario facciamo un po di fila nell attraversare la città. Arriviamo così per le al parcheggio sotto alla pietra dopo aver percorso 101km circa in 2 ore. Non è presente nessun servizio accessorio per i camper. Il parcheggio è vuoto, parcheggiamo i mezzi con la parte posteriore sull erba, in modo da non andare oltre le delimitazioni. Sul perimetro del parcheggio sono presenti alcuni tavoli e altrettante panchine per un eventuale pranzo o come nel nostro caso apericena. La temperatura esterna è di circa 10, nemmeno tanto freddo se consideriamo l altitudine intorno ai mille metri. E buio profondo e solo il bagliore della luna ci permette di intravedere cosa ci circonda. Due chiacchiere e la stanchezza della settimana che si fa sentire ci fanno propendere per andare a letto presto, in modo tale da poterci svegliare senza troppa fatica l indomani. Pagina 1 di 6

2 01/11/2014 Sono le 9.00 e siamo fuori dal camper in attesa di Romeo e Giorgia i quali per alcuni impegni non sono riusciti a partire insieme a noi. Decidiamo di salire le scale adiacenti il parcheggio per arrivare al bar ristorante qualche metro più in alto, per partire con una colazione alla grande. Romeo non è ancora arrivato, così decidiamo di chiamarlo per capire dov è. L arrivo è previsto per le circa e a questo punto intraprendiamo un itinerario che ci faccia tornare per l ora di pranzo al parcheggio. Le opzioni che abbiamo sono due: - Giro della sommità min. - Giro dell anello 2 ore Indossiamo le opportune calzature e ci dirigiamo a visitare la cosa più vicina a noi, l Eremo della Madonna di Bisomantova il quale è in piena ristrutturazione. Riusciamo comunque a vedere il suo interno. Nella zona circostante l eremo vi sono parecchie indicazioni di sentieri, ma noi cerchiamo quello che ci dovrebbe portare sulla vetta della nostra Ayers Rock e al momento non lo troviamo. Chiediamo informazioni ad un signore del luogo. proseguite dietro al ristorante, troverete un sentiero che sale verso l alto e noi così facciamo Il sentiero è di semplice percorrenza fino a circa 200mt dalla sommità, dove troviamo 50mt di roccia a spuntoni. Sandra, inizia a sudare ma dopo 10 minuti di gradini e gradoni arriviamo in cima alla Pietra di Bismantova. Di fronte a noi tre cartelli, noi teniamo la dx, ci da la sensazione della giusta direzione. In effetti siamo proprio sul punto più alto della Pietra e iniziamo a circumnavigare il grande sasso mantenendo lo strapiombo alla nostra dx. Arriviamo ad un punto panoramico dove è presente un palo alto circa 1,60mt sul quale sono attaccati tanti tubi da cui, guardandovi attraverso, è possibile vedere le cime e i paesi circostanti. Non è nulla di eccezionale, ma questa cosa dei tubi saldati è un idea fantastica, almeno si riesce a capire cosa si sta guardando visto che di montagne non ce ne intendiamo tanto Sapere quale monte si sta guardando ora è semplice baste leggere cosa c è scritto sul tubo Pagina 2 di 6

3 Notiamo inoltre una marea di ganci piantati nella roccia e subito capiamo che la zona è molto battuta dagli alpinisti. Continuiamo il nostro giro fino a quando non arriviamo nella zona in cui riusciamo a vedere dall alto i nostri mezzi parcheggiati. E ovvio che da qui i nostri bisonti sembrino della formichine. Ci fermiamo qualche minuto ad ammirare il paesaggio e nel frattempo sentiamo il telefono di Max suonare, è Romeo che ci informa del suo arrivo. Sono le circa e il parcheggio che alle 9.00 era vuoto ora è quasi pieno. Decidiamo, vista la breve camminata di aspettare la Romeo s family qui sulla sommità e la pausa di cinque minuti diventa di almeno una trentina con grande gioia di Sandra. Le persone mancanti sono ora con noi e procediamo il nostro giretto sul bordo della Pietra; ci fermiamo in un punto dove vediamo la classica corda legata al gancio di sicurezza e di li a pochi minuti vediamo spuntare un casco insieme al relativo proprietario. I bambini immediatamente catturati da questa novità riempiono di domande lo scalatore, il quale sta attendendo che la sua compagna termini la salita. Si è fatta ora di pranzo e decidiamo di tornare al camper sotto di noi. Consumiamo il pranzo preparato dalle girls nel tavolo immediatamente dietro ai nostri mezzi, uno spettacolo! La giornata è perfetta, sole a go go e temperatura da maniche corte anche se siamo in novembre. Non manca ne il dolce, ne il Calvados di Romeo a terminare in bellezza il delizioso pranzetto. Sono le circa e se vogliamo fare il giretto intorno alla base della Pietra dobbiamo alzare i nostri sederi dalla panchina vista la durata indicativa di 2 ore Partiamo dal parcheggio seguendo il sentiero 697 ma dopo qualche centinaio di metri sorgono alcuni dubbi sulla corretta direzione, la quale è la stessa del mattino, quella per raggiungere la sommità. Incontriamo parecchi turisti e chiedendo informazioni ci viene risposto che per questo sentiero si raggiunge SOLO la sommità. Non convinti procediamo comunque nella direzione iniziale dove incontriamo un altro gruppo, dove al suo interno è presente una guida. La guida ci dice di proseguire e così facciamo. Prosegui e prosegui ritorniamo al punto in cui questa mattina eravamo già stati. Praticamente siamo sulla sommità e anziché andare a dx dobbiamo andare a sx attraversando quel fantastico prato dove Simone e Gabriele hanno ucciso cinghiali e creato imboscate degne del film John Rambo andato in onda la settimana scorsa su rete 4. Il sentiero è anche in questo caso semplicissimo e si snoda come sapevamo intorno alla Pietra e termina proprio al Piazzale Dante da dove siamo partiti. Durante il tragitto incontriamo una trappola per animali dedita alla cattura di animali di grossa taglia per fini terapeutici. Pagina 3 di 6

4 Ritorniamo ai camper per le circa e dopo una sana e buona bevuta ci riposiamo sulle panchine utilizzate a pranzo. Ormai sono le passate e dobbiamo decidere se è meglio levare le tende ora o domattina per dirigerci alla prossima meta. In cinque minuti decidiamo di spostarci subito e partiamo in direzione Vezzano sul Crostolo al Parco Matildico di Montalto (44 33' 04.5" N 10 33' 57.6" E). La strada che il navigatore ci propone non è delle migliori, nel senso che è tutta curve e abbastanza stretta, anche se fattibile. Arriviamo al parco verso le dove incontriamo una ragazza gentilissima che ci informa circa il parcheggio. Purtroppo il parcheggio all interno del parco è quasi impossibile, nel senso che gli unici posti al momento disponibili, quelli vicino al ristorante sono troppo in pendenza, mentre quelli più o meno di fronte al self service sono impossibili da raggiungere per un camper, vista la presenza di una barra ornamentale di accesso al parcheggio sotto ai 3 metri. Parcheggiamo così al bordo della strada, dove un piccolo spiazzo sterrato e in pendenza è in grado di accogliere i nostri mezzi. Il posto sperduto in cui siamo e complice la temperatura esterna relativamente calda ci permette di mangiare fuori dai mezzi. Comodità zero perché abbiamo mangiato in piedi, ma tanta compagnia e tante chiacchiere, questo è ciò che conta. 02/11/2014 Per le 9.15 ci troviamo fuori dai mezzi, prima è inutile, il parco apre alle La giornata è bellissima, con un sole che spacca le pietre e un caldo da maniche corte, sembra incredibile, ma è così. Arriviamo alla reception dove paghiamo il biglietto d entrata, 5 dai 10 anni in su. Abbiamo con noi Matty e Ale che hanno 10 anni, ma il gestore gentilissimo li lascia passare gratis. Percorriamo il tratto di strada asfaltata che separa l entrata dal parco e ci accorgiamo che è abbastanza ripida, ma comunque fattibile eventualmente anche con un camper. Arriviamo dopo qualche centinaio di metri alla base del parco, dove sono presenti due laghetti, quello a dx il più grande permette il noleggio di canoe e a qualche metro dall acqua sono presenti due ponti sospesi da corde, uno con passerella in legno adatto a tutti, l altro più impegnativo e costituito da 3 funi di acciaio. Partiamo anche questa mattina alla ricerca del bar per fare colazione in prossimità del self service dove non rimaniamo delusi. La mattina inizia nel migliore dei modi quando si fa una buona colazione, così appena usciti dal bar passiamo davanti all area della civiltà contadina dove è possibile ammirare oggetti di altri tempi. Sono presenti inoltre animali da cortile, animali da pascolo, animali selvatici, uccelli e tantissime varietà di piante tra cui un fico e una quercia secolari. Inforchiamo il sentiero che ci porta verso la parte alta del parco, dove sono presenti alcuni covoni di fieno e una altana. Ora le ginocchia di Sandra dovranno un po sopportare la discesa al lago, dove il ponte con la passerella di legno ci attende. L attraversamento è in piena sicurezza, ma di certo ha il suo effetto se non si è abituati alle altezza. Il ponte a 3 funi non l ha attraversato nessuno Pagina 4 di 6

5 Abbiamo già girato tutto il parco e i ragazzi chiedono di poter fare un po di albering e proviamo ad accontentarli. Facciamo il biglietto 10 a testa per il percorso bambini e 13 per il percorso adulti sopra a 1,45mt. Dopo 10 minuti di lezione teorico/pratica i boys sono pronti per l avventura. Mezzora dopo erano già pronti per andare nel percorso adulti peccato siano ancora troppo piccini. E giunta l ora di pranzare e approfittiamo del self service dove per 45 circa a famiglia (4 pers.) riusciamo a sfamarci con lasagne, polenta fritta, salsiccia e tagliatelle ai funghi. Purtroppo la sera si sta avvicinando, così nostro malgrado dobbiamo iniziare il rientro facendo ritorno ai mezzi. L ultima salita di oggi, quella più dura è proprio questa, quella del ritorno a casa. Per il ritorno non ripercorriamo la stessa strada che ci ha condotto qua, ma proseguiamo in direzione Reggio Emilia da dove ci dirigeremo verso Modena e di lì a casa che raggiungeremo alle circa. Conclusioni: Consigliamo questo tipo di vacanza SOLO in caso di bel tempo. E meglio indossare degli scarponcini da trekking anche se non sono obbligatori. Molto belle le passeggiate alla Pietra di Bismantova anche se per nulla impegnative a livello tecnico. I sentieri di 30 minuti e 2 ore sono risultati effettivamente di quelle durate, anche se noi li abbiamo presi in assoluta tranquillità. Il parcheggio sotto alla Pietra di Bismantova è abbastanza capiente, ma nel caso di bel tempo è importante arrivare presto al mattino, altrimenti si rischia di non riuscire a parcheggiare. Il parcheggio al parco Matildico è praticamente a bordo strada, per cui nonostante la strada adiacente sia poco frequentata qualsiasi mezzo che passa lo si sente. Nemmeno gli spazi per il parcheggio del parco sono immensi, per cui fate attenzione al periodo in cui andrete a visitarlo. Abbiamo trovato il self service per il pranzo di discreta qualità, ottime le paste per la colazione. Il viaggio in numeri: Km percorsi 230 Gasolio 41,32 Ristoranti 45,00 Autostrada 1,60 Varie 46 Media km/lt 8,32 Totale 133,92 x equipaggio di 4 persone Pagina 5 di 6

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