Area Mercati AGROALIMENTARE NEWS. Prezzi e dei costi dei fattori produttivi, Consumi domestici, import, export e saldo. Report mensile - Luglio 2011

Transcript

1 AGROALIMENTARE NEWS Prezzi e dei costi dei fattori produttivi, Consumi domestici, import, export e saldo Report mensile - Luglio 2011 n. 2/ agosto 2011

2 I PREZZI DEI PRINCIPALI SETTORI AGRICOLI (osservatorio mensile di Ismea) Evoluzione dell indice dei prezzi all origine delle principali categorie di prodotti agricoli (2000=100) Var. % prezzi coltivazioni Var. % prezzi prodotti zootecnici Var. % prezzi tot. prodotti agricoli Fonte: Ismea La crisi della frutta estiva restringe ulteriormente la forbice dei prezzi agricoli rispetto al Dall 11, 8% di giugno la crescita annua si è infatti ridotta a luglio al +10,2%. Su base mensile l indice dei prezzi all origine, che si è attestato a 123,07 (base 2000=100), ha fatto segnare una contrazione del 5,5%. La dinamica congiunturale riflette le forti difficoltà del comparto frutticolo che ha ceduto mediamente il 31,1% su giugno e di quello orticolo (-8,6%), ma un peso rilevante l hanno avuto anche i cereali, in flessione del 2,1%. Una contrazione che, in questo esordio di campagna, ha interessato in particolare il frumento tenero sceso del 12,8% in un mese, a fronte di un ulteriore apprezzamento del frumento duro (+1,3%) e di una tenuta del mais. Sempre tra le coltivazioni, che nel complesso hanno perso quasi il 10% su giugno, l andamento congiunturale indica una lieve correzione al ribasso delle quotazioni del vino (-0,2% ) e una flessione più consistente per l olio di oliva (-3,8%), in una fase di stanca delle contrattazioni. Passando al comparto zootecnico, che nel suo insieme ha mantenuto i livelli di prezzo di giugno (+0,1%), si segnala un rimbalzo dei suini da macello (+3%) seppure in un contesto segnato da una grave crisi del comparto per i forti aumenti dei costi di produzione. Positiva la dinamica mensile per ovicaprini (+1,4%) e bovini (+0,5%), mentre cedono il 2,4% gli avicoli. Per i lattiero caseari prima inversione di rotta, dopo oltre un anno di crescita (-0,7% sempre nel confronto mensile), con i formaggi grana che hanno perso in media l 1,7%. I settori del mese Cereali (prezzi euro/t) Ortofrutta (prezzi euro/kg) 2

3 L andamento congiunturale dell indice dei prezzi per i principali settori (var.% rispetto al mese precedente) bovini 0,5 avicoli -2,4 ortaggi e legumi -8,6 olio di oliva -3,8 latte e derivati -0,7 ovini e caprini 1,4 frutta fresca e secca -31,1 vini -0,2 suini 2,3 frumento -3,7 I PREZZI DEI MEZZI CORRENTI DI PRODUZIONE (osservatorio mensile di Ismea) Evoluzione dell indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione (2000=100) Var. % Concimi Mangimi Prodotti energetici Fonte: Ismea Accelera a giugno la dinamica tendenziale dei costi agricoli, l'indice dei prezzi dei mezzi correnti di produzione in agricoltura è balzato il mese scorso a 136,05 (base 2000=100). Rispetto a giugno 2010 l'indicatore ha fatto segnare una crescita del 5,5% (il confronto annuo indicava un più 5,1% a maggio), mentre su base mensile l'aumento è risultato dello 0,2%. I maggiori rincari, a livello di singole voci di costo, si rilevano - nella dinamica mensile - per gli animali d'allevamento (+2,6%). Superiore alla media anche la crescita congiunturale dei prezzi dei concimi (+0,5%) e dei composti destinati all'alimentazione animale (+0,3%). Nel comparto energetico, lo 0,2% di aumento riflette un analogo rincaro dei carburanti e dei lubrificanti, mentre restano invariati, su base mensile, salari, sementi e spese varie. Rispetto al giugno 2010 il principale fronte caldo resta quello dei mangimi, con i prezzi rincarati mediamente del 17,5%. Sostenuta anche la dinamica tendenziale dei concimi (+6,4%) e dei capi da allevamento (+5,1%), Ragione di scambio totale agricoltura (rapporto tra l indice dei prezzi alla produzione e l indice dei costi dei fattori produttivi) 3

4 con una brusca accelerazione a giugno anche per il capitolo energetico (+5,8%, dal +4,1% tendenziale di maggio), con carburanti e energia elettrica aumentati in un anno rispettivamente di 6 e di 7,1 punti. Non emergono infine particolari tensioni sul mercato delle sementi, rincarate dell'1,3% rispetto a giugno Aumenta del 2,2%, in media, il costo a carico delle aziende agricole relativo all'acquisto del materiale vario, mentre i salari hanno fatto segnare in un anno un più 1,2%. Ha trovato conferma anche a giugno il miglioramento della ragione di scambio a livello tendenziale, che si traduce anche in un leggero recupero rispetto al mese precedente. In lieve rialzo congiunturale anche il margine di filiera, che, tuttavia, a livello tendenziale resta ancora lontano dai valori del 2010, per effetto del maggior aumento dell indice dei prezzi alla produzione rispetto al più contenuto incremento dell indice dei prezzi al consumo. Margine di filiera totale agroalimentare (rapporto tra l indice dei prezzi al consumo e l indice dei prezzi alla produzione) Andamento congiunturale dell indice dei prezzi dei fattori produttivi per i principali comparti (var.% su mese prec.) bovini 0,1 suini 0,9 ortaggi e legumi 0,1 frumento 0,2 CONSUMI DOMESTICI (Ismea, Panel Famiglie) Dinamica tendenziale delle quantità acquistate e dei prezzi per i principali segmenti di mercato (var.% gen-apr '11/gen-apr '10) Totale Agroalimentare Derivati dei cereali Carni bovine* Carni suine e salumi Carni avicole Latte e derivati Prodotti ittici Ortaggi e patate Frutta e agrumi** Olio d'oliva Vini e spumanti Altri alim. e bevande analc. -4,8-5,7-4,5-2,0-2,4-2,5-1,4-1,9-3,1-1,7-0,6 * Carne bovina fresca, surgelata e in scatola. ** Fresca, secca e confetture. Fonte: Ismea, Panel famiglie -0,7 0,7 0,4 0,3 1,5 2,4 3,3 2,7 4,8 4,5 4,2 6,6 14,2-15,0-10,0-5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 Indice delle quantità acquistate Indice dei prezzi Dopo il calo rilevato nei primi tre mesi del 2011 (-3,1% rispetto al primo trimestre 2010), ad aprile, gli acquisti domestici hanno registrato un lieve aumento su base tendenziale (+1,4%). Pertanto, nel periodo gennaio-aprile 2011, si è attenuata la flessione della domanda domestica di prodotti alimentari. L indice Ismea delle quantità acquistate dalle famiglie italiane ha segnato nei primi quattro mesi dell anno un calo del 2% su base annua, in presenza di un aumento tendenziale del 3,3% del corrispondente indice dei prezzi. La riduzione deriva dalla contrazione generalizzata della domanda domestica per i principali comparti alimentari (in particolare frutta e agrumi, carni bovine, prodotti ittici, carni avicole, derivati dei cereali) a meno dell olio d oliva. 4

5 Dinamica tendenziale delle quantità acquistate e dei prezzi per i prodotti con le migliori e peggiori performance* (var.% gen-apr 11/gen-apr 10) Quota % in valore (gen-apr '11) Tot. agr. = 100% I migliori var.% gen-apr '11/gen-apr '10 quantità * I prodotti migliori sono ordinati in misura decrescente per tasso di crescita dell'indice delle quantità acquistate, i prodotti peggiori sono ordinati in misura crescente per tasso di flessione. Fonte: Ismea, Panel famiglie prezzi medi Ortaggi IV gamma 0,9 8,2-1,1 Vini Doc-Docg 1,2 2,5-5,8 Prodotti prima colazione e dolciumi 3,7 2,4 1,0 Olio extravergine 1,0 1,6-2,5 Mozzarella vaccina 1,7 1,2 4,0 Tonno al naturale e sott'olio 1,3 1,2 3,9 Ortaggi e legumi surgelati 1,3 1,1-0,5 Latte uht 2,4 1,0 2,7 Pasta 2,8 0,4-2,0 Yogurt 2,8 0,4-1,3 I peggiori Pere 0,6-14,9 16,9 Pane 4,0-9,5 1,9 Mele 1,2-8,5 11,1 Prodotti ittici freschi 4,2-5,8 8,2 Arance 1,1-5,6 10,9 Parmigiano Reggiano 1,1-4,5 17,4 Uova 1,0-4,0 3,4 Ortaggi e legumi freschi 5,9-3,8 6,0 Vini comuni e Igt 1,5-3,2 1,5 Latte fresco 2,4-2,4 2,3 Pasta di semola 1,6-1,5-3,1 Tra i derivati dei cereali, è proseguita nel primo quadrimestre 2011 la riduzione tendenziale della domanda domestica di pane e pasta, mentre i prodotti della prima colazione hanno continuato ad aumentare. La flessione dei prodotti lattiero caseari è riconducibile al calo degli acquisti di latte fresco (l Uht ha invece presentato una ripresa tendenziale), burro e formaggi, convenzionali e Dop (in particolare il Parmigiano Reggiano), mentre la mozzarella vaccina ha presentato una lieve crescita. Nell ambito delle carni, si sottolinea la flessione degli acquisti di quelle bovine (fresche, surgelate e in scatola), suine e dei salumi non Dop. La sensibile riduzione dei prodotti ittici è da legare alla contrazione sia del trasformato sia soprattutto del fresco. Il calo della frutta (fresca, secca e confetture) e agrumi è riconducibile oltre alla contrazione degli acquisti di pere, mele ed arance, anche al calo di kiwi e banane. Riguardo agli ortaggi, è proseguita la crescita della richiesta dei prodotti di IV gamma (i freschi confezionati) e dei surgelati, a differenza dei freschi, ancora in calo. Per i vini, infine, si è registrata la crescita dei Doc-Docg e la riduzione dei comuni e Igt. 5