Il sistema muscolare
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- Federica Molinari
- 7 anni fa
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1 Il sistema muscolare
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3 Il sistema muscolare Comprende: Muscoli: Il termine muscolo (derivante dal latino muscŭlus, diminutivo di mus «topo», perché certi movimenti muscolari ricordano il rapido guizzare dei topi) identifica un organo composto in prevalenza da tessuto muscolare, ovvero un tessuto biologico con capacità contrattile. Circa 400 muscoli. Tendini: formazioni di natura connettivale fibrosa, dal colorito madreperlaceo, che permettono ai muscoli di fissare le proprie estremità ad un osso od al derma Aponeurosi: guaine di tessuto connettivo fibroso che avvolge il muscolo e si continuano nei tendini o nelle fasce aponeurotiche di connessione.
4 Inserzione dei muscoli Muscoli scheletrici Muscoli pellicciai
5 I muscoli trasferiscono la forza alle leve rappresentate dalle strutture scheletriche (ossa e articolazioni) La conformazione del nostro endoscheletro realizza quasi sempre degli accoppiamenti di leva del 3 genere, sempre svantaggiose. Il movimento
6 Le leve nel nostro corpo CURIOSITA L esoscheletro degli insetti e altri invertebrati consente una maggior economia energetica grazie a sistemi di leve più vantaggiose
7 Forma dei muscoli Possono essere: Allungati Appiattiti Orbicolari o a sfintere tricipite Quelli allungati possono terminare: Con due inserzioni (bicipite) Con tre inserzioni (tricipite) Con quattro inserzioni (quadricipite) bicipite
8 Il movimento Quasi tutti i movimenti necessitano almeno di due muscoli detti antagonisti. Questi permettono l uno il movimento contrario dell altro. A seconda del movimento indotto si parla di: Flessore ed estensore se riduce o aumenta l angolo fra due ossa Adduttore ed abduttore che avvicina o allontana l osso dall asse del corpo Pronatore e supinatore se ruota verso il basso o verso l alto l osso interessato
9 Fisiologia del muscolo Il muscolo esplica la sua funzione attraverso la contrazione. L impulso che determina la contrazione e di tipo elettrico, giunge dal sistema nervoso centrale o mediante stimolazione riflessa tramite i nervi e si trasmette al muscolo mediante la placca neuromuscolare.
10 La contrazione muscolare La contrazione muscolare si esplica in tre fasi: Periodo di latenza, di brevissima durata, è il tempo che intercorre tra lo stimolo e l inizio della contrazione Fase di contrazione, di durata variabile, persiste se persiste lo stimolo Fase di rilassamento, gradualmente il muscolo torna alle condizioni di riposo una volta cessata la stimolazione.
11 Affaticamento muscolare Il lavoro muscolare necessita di energia sotto forma di ATP L ATP presente nelle cellule viene prontamente utilizzata mentre il metabolismo cellulare ne produce della nuova grazie alla respirazione cellulare Il glicogeno accumulato nel muscolo stesso viene scisso in glucosio ed inviato nei mitocondri per la respirazione Contestualmente la circolazione sanguigna deve apportare ossigeno e portare via CO 2 e cataboliti. Il muscolo richiama altro glucosio che può essere smobilizzato dal fegato. Il processo porta comunque ad accumulare cataboliti, in particolare acido lattico che si accumula a causa della carenza di O 2 che si viene a creare Il muscolo perde quindi di efficienza, si affatica fino a giungere alla completa inattività
12 Crampo muscolare I crampi sono dolori muscolari improvvisi e violenti causati dalla contrazione involontaria di uno o più muscoli. I crampi notturni alle gambe sono contrazioni involontarie di uno o più muscoli delle gambe che avvengono durante il sonno. Sono più frequenti con l'avanzare dell'età ma possono colpire chiunque. I crampi sono causati principalmente da una insufficiente ossigenazione del muscolo, dal freddo, da carenza di sali minerali (ad esempio, mancanza di potassio, calcio, magnesio e sodio), da traumi fisici, oppure in conseguenza di uno sforzo prolungato o improvviso. I crampi possono manifestarsi anche per malattie neurodegenerative o come raro effetto collaterale dell'utilizzo di sostanze chimiche o farmaci come quelli usati per il trattamento dell'asma.
13 Distrofia muscolare Sotto il termine distrofia muscolare si raccolgono un gruppo di gravi malattie neuromuscolari a carattere degenerativo, determinate geneticamente e che causano atrofia progressiva della muscolatura scheletrica. Le forme più diffuse sono la distrofia muscolare di Duchenne e quella di Becker; esistono però un'infinità di forme intermedie, e in pressoché ogni soggetto il decorso della malattia appare differente rispetto ad altri soggetti.
14 Distrofia muscolare di Duchenne E detta anche distrofia muscolare generalizzata dell'infanzia, è la più frequente e la meglio conosciuta tra le distrofie muscolari dell'infanzia. Ha un decorso relativamente rapido e attivo. La patologia è trasmessa come tratto recessivo legato al cromosoma X, si manifesta prevalentemente nei maschi. L'alterazione del gene X determina la mancata produzione di una proteina denominata distrofina. La distrofia di Duchenne viene di solito riconosciuta al terzo anno di vita, ma almeno la metà dei pazienti presenta i segni della malattia prima che inizi la deambulazione.
15 Atrofia muscolare L'atrofia muscolare è una riduzione della massa muscolare che ne determina una parziale o completa perdita di funzione. La principale conseguenza dell'atrofia è la debolezza muscolare (astenia), poiché la forza che può essere generata da un muscolo dipende (sebbene non esclusivamente) dalla sua massa. Molte condizioni fisio-patologiche possono causare una riduzione della massa muscolare. Tra le più comuni si ricordi l'inattività prolungata in soggetti costretti a letto, l'immobilizzazione di un arto (ad esempio in seguito ad una frattura), l'inedia e la grave insufficienza epatica, che comporta una ridotta produzione di proteine. Altre cause di atrofia muscolare di tipo neurogeno sono: la Sclerosi laterale amiotrofica (SLA o Morbo di Lou Gehrig) la Sindrome di Guillain-Barré le Lesioni del midollo spinale la Poliomielite
16 Tetano Il bacillo di Nicolayer (Clostridium tetani) è il batterio responsabile del tetano. Si trova di frequente nel terreno, ma è inattivo se prima non passa attraverso l intestino di animali erbivori. Può penetrare nell uomo o in animali attraverso soluzioni di continuità contaminate con frammenti di terreno Le tossine prodotte sono altamente tossiche e portano a paralisi dei muscoli Il quadro risultante è una paralisi spastica discendente che inizia dai muscoli del volto, La contrazione intensa del muscolo massetere provoca il classico risus sardonicus. La morte sovviene per paralisi dei muscoli respiratori. Si attua la prevenzione generalizzata mediante vaccinazione e/o sieroprofilassi. La vaccinazione viene fatta entro al bambino entro i due anni (trivalente: difterite tetano pertosse), richiamata a 5-6 anni di età e poi ogni 10 anni. La sieroterapia può essere somministrata quando si presume un contagio in seguito a frerite importanti o potenzialmente infette. Ha copertura temporanea (10-15 giorni). L acqua ossigenata, utilizzata per disinfettare le ferite, uccide il Clostridium che è estremamente sensibile all ossigeno.
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