GESTIONE INTEGRATA DELLA POSIDONIA OCEANICA SPIAGGIATA IN CALABRIA
|
|
- Gabriele Moretti
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 1 GESTIONE INTEGRATA DELLA POSIDONIA OCEANICA SPIAGGIATA IN CALABRIA N. Cantasano Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo I.S.A.F.O.M., C.N.R., Rende (CS). Italia. cantasano@isafom.cs.cnr.it Riassunto Lo spiaggiamento delle foglie di Posidonia oceanica e la relativa formazione delle banquettes lungo le coste sabbiose della regione Calabria sono una delle difese naturali più importanti contro il fenomeno dell erosione costiera. La gestione delle biomasse vegetali spiaggiate in Italia è stata in genere realizzata attraverso la rimozione meccanica ed il trasferimento in discarica dei depositi fogliari presenti sulla linea di costa. Tale procedura, apparentemente semplice ed immediata, determina invece una sottrazione netta di sedimenti dalla spiaggia sabbiosa e provoca, quindi, un deficit nel bilancio sedimentario del sistema costiero, esponendo pertanto il litorale a rischio di erosione. La soluzione ideale consiste, invece, nel mantenere sul posto le banquettes onde garantire un bilancio sedimentario positivo, la protezione della linea di costa da processi erosivi e la valorizzazione turistica dei litorali regionali a maggiore vocazione balneare. 1. Introduzione Posidonia oceanica (Linnaeus) Delile, specie vegetale endemica del Mediterraneo, forma sui fondali marini del bacino, in condizioni ambientali favorevoli, estese coperture vegetazionali, dette praterie. Un tempo le praterie di Posidonia oceanica cingevano gran parte delle coste mediterranee come una sorta di barriera vegetale sommersa che circondava le nostre coste. Oggi si assiste, invece, alla graduale rarefazione delle praterie o nei casi più gravi alla loro definitiva scomparsa, come testimoniano varie aree morte di matte, nei siti originariamente occupati dagli erbari, spesso parzialmente ricolonizzate da prati a Cymodocea nodosa (Ucria) Ascherson, talora associati ad estesi popolamenti monospecifici dominati dalla specie Caulerpa prolifera (Forsskål) J.V. Lamouroux. In questi ultimi decenni il fenomeno della regressione e scomparsa delle praterie è divenuto sempre più grave lungo la fascia costiera italiana, maggiormente esposta alla pressione antropica, dove il 72% degli erbari risultano in regressione come evidenziato dai dati parziali, relativi a cinque regioni peninsulari italiane, del Programma Nazionale di individuazione e valorizzazione della Posidonia oceanica avviato nell anno 1989 dal servizio Difesa Mare del Ministero dell Ambiente e tuttora in fase di realizzazione (Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Si.Di.Mar., 2008). Il problema della rarefazione degli erbari mediterranei si riflette anche nella regione Calabria ed in particolare lungo le coste tirreniche calabresi dove il 62% delle praterie risultano in regressione (Cantasano, 2008). I dati fenologici rilevati ed in particolare l andamento del parametro relativo alla densità dei fascicoli fogliari delle praterie della Calabria tirrenica evidenziano, infatti, le condizioni generali di sofferenza cui sono soggetti i posidonieti mediterranei a conferma delle numerose segnalazioni di riduzione degli erbari riportate in letteratura (Augier e Boudoresque, 1970; Astier, 1972; Meinesz e Laurent, 1978b; Peres, 1984). Il quadro generale di grave crisi degli ambienti costieri del Mediterraneo, nell ambito del quale si inserisce anche lo stato di sofferenza delle praterie calabresi, suggerisce una visione globale del problema. Il progressivo degrado dei litorali italiani è divenuto, infatti, in questi ultimi anni un grave problema comune alla maggior parte delle coste italiane il 42% delle quali risultano in erosione (Consiglio Nazionale delle Ricerche, 1999). Tali condizioni di grave criticità ambientale sono particolarmente
2 2 evidenti lungo il perimetro costiero regionale della Calabria dove il 43% delle spiagge risultano in erosione (Gruppo Nazionale per la Ricerca sull Ambiente Costiero, 2006). La particolare posizione di questa regione, bagnata da due mari, il Mar Tirreno ed il Mar Jonio, per uno sviluppo costiero complessivo di 725 chilometri pari ad 1/5 del perimetro costiero nazionale, le attribuisce il primato assoluto tra le regioni peninsulari italiane ma, al tempo stesso, impone la risoluzione di diversi problemi connessi con la salvaguardia e valorizzazione della sua linea di costa. La difesa dei litorali, che rappresentano la zona di transizione tra ambiente terrestre e marino, diviene quindi impegno prioritario per le autorità politiche ed amministrative nazionali e regionali. Le condizioni dinamiche di equilibrio delle spiagge sabbiose sono determinate da due processi opposti e complementari: da un lato il trasporto di materiali solidi grazie all apporto sedimentario dei corsi d acqua che sfociano in mare, dall altro le perdite di sabbie e ghiaie litorali dal bacino costiero a causa dell idrodinamismo marino. In condizioni ideali di equilibrio dinamico i due processi si eguagliano e la spiaggia mantiene il proprio profilo costante nel tempo. In condizioni reali si verificano invece protendimenti o più frequentemente erosioni della linea di costa, che risultano in diretta correlazione con i quantitativi di materiali apportati dai fiumi o trasportati al largo, fuori dalla piattaforma litoranea, dall azione del moto ondoso e delle correnti. Se il valore degli apporti aumenta nel tempo si verifica il protendimento del litorale mentre nel caso opposto, ben più comune, si osservano i processi erosivi. Il bilancio sedimentario della spiaggia si compone di tre elementi essenziali: la spiaggia sommersa, quella sub-aerea e la duna costiera tra i quali si svolgono interscambi sedimentari tali da garantire l equilibrio ed il corretto funzionamento del sistema costiero. Il ciclo sedimentario tra spiaggia sommersa ed emersa inizia alla fine del periodo vegetativo delle praterie di Posidonia oceanica quando nel periodo autunnale le prime tempeste equinoziali staccano le foglie senescenti della pianta dai fascicoli fogliari e dai rizomi dell erbario (Mateo e Romero, 1997). La perdita fogliare può raggiungere valori ponderali di tonnellate di frammenti vegetali per ettaro di prateria (Medina et al., 2001) di cui il 5% viene esportato verso il sistema pelagico, il 70% rimane nelle intermattes della prateria ed il 25% circa viene trasportato verso la spiaggia subaeraea a formare le caratteristiche banquettes (Boudoresque e Meinesz, 1982). Nel corso del loro ciclo vitale, infatti, i fascicoli fogliari della pianta perdono un gran numero di foglie che vengono trasportate dall idrodinamismo del mezzo e spiaggiate sulle coste sabbiose dove formano estesi ed alti depositi fogliari capaci di proteggere la linea di costa dai processi erosivi. Le biomasse vegetali spiaggiate possono raggiungere nelle coste sabbiose piatte od in leggera pendenza spessori di due metri (Medina et al., 2001). Le banquettes svolgono, inoltre, un ruolo attivo nel trattenere grandi quantità di sedimento che rimangono intrappolate tra gli strati sovrapposti dei depositi. Tali ammassi fogliari ed i relativi accumuli di sedimento svolgono in seguito, nei mesi invernali a maggiore idrodinamismo, una preziosa ed importante funzione protettiva dei litorali sabbiosi contro l azione del moto ondoso e delle correnti e di conseguenza contro il fenomeno dell erosione costiera garantendo, quindi, il controllo del profilo naturale della spiaggia emersa. 2. La rete trofica costiera Le praterie di Posidonia oceanica, pur ricoprendo solo lo 0,2% dei fondali mediterranei per una superficie complessiva di miglia quadrate, assolvono ad un ruolo fondamentale per i delicati equilibri biologici del Mediterraneo. Questo complesso ecosistema, biocenosi climax dei fondi mobili dei piani infralitorali mediterranei (Ghirardelli, 1981), produce infatti grandi quantità di sostanze organiche che possono raggiungere nei mesi estivi livelli di produttività primaria molto elevati pari a 20 g.c./m²/g. Gran parte di questo flusso di
3 3 materia ed energia entra nel ciclo energetico attraverso la catena del detrito vegetale composta dai residui fogliari della pianta che si depositano nei canali e nelle intermattes della prateria. Il 50% circa di questa grande quantità di sostanze organiche prodotte dall erbario viene consumata all interno della stessa biocenosi, il 30% viene esportato al largo verso le acque pelagiche ed il residuo 20% viene trasportato dall idrodinamismo del mezzo verso la linea di costa (Cantasano, 2001). Le biocenosi delle praterie a Posidonia oceanica (PP) svolgono, quindi, una funzione essenziale per la produttività complessiva del sistema costiero dove svolgono un ruolo fondamentale nella circolazione della materia organica e dell energia tra i sistemi costiero, pelagico e terrestre tra i quali si stabilisce una stretta connessione trofica (Fig. 1). AMBIENTE MARINO NUTRIENTI AMBIENTE TERRESTRE BANQUETTES MACROBENTHOS MEIOBENTHOS MICROBENTHOS PP MESOPSAMMON BATTERI ETEROTROFI DETRITO VEGETALE NUTRIENTI Figura 1: Schema delle interazioni trofiche ed energetiche tra gli ambienti marino e terrestre. 3. Funzioni, struttura e dinamica delle banquettes Le banquettes rappresentano una potenziale fonte di nutrienti per le reti trofiche litorali e di conseguenza per la produttività costiera globale. Il materiale organico di questi depositi fogliari è composto per il 95% da foglie di Posidonia oceanica spiaggiate e per il residuo 5% da rizomi e macroalghe marine (Cantasano, 2009). La biomassa vegetale presente nelle banquettes può raggiungere valori variabili da 18 a 500 Kg.C./m²/banquette (Mateo et al., 2003). Questa grande quantità di materiale organico si accumula temporaneamente nelle banquettes dove in parte viene consumata dal mesopsammon delle sabbie composto da numerose specie di organismi detritivori terrestri, quali isopodi, anfopodi, coleotteri e ditteri ed in parte costituisce una preziosa riserva temporanea di carbonio, azoto e fosforo che ritornerà nelle praterie sommerse
4 4 al termine del ciclo biologico della pianta. Le biomasse vegetali spiaggiate non sono quindi materiale di scarto e/o di rifiuto ma costituiscono invece un prodotto intermedio essenziale nel ciclo biologico della pianta che dovrebbe chiudersi in mare. Le biomasse vegetali spiaggiate presenti lungo le coste del Mediterraneo sono, quindi, il risultato di un processo dinamico di formazione, crescita e distruzione delle banquettes ordinato nella seguente sequenza temporale: A) Formazione Ottobre: Prime tempeste equinoziali ed inizio del moto ondoso - distacco foglie da rizomi pianta sospensione foglie morte di Posidonia oceanica. e loro trasporto verso spiaggia sommersa. Novembre: Trasporto foglie morte di Posidonia oceanica da spiaggia sommersa a subaerea. B) Accrescimento Dicembre: Accumulo e deposizione foglie morte di Posidonia oceanica su linea di costa. Gennaio: Tempeste invernali ed incremento del moto ondoso > Crescita verticale ed orizzontale della banquette riduzione idrodinamismo. C) Erosione Febbraio: Inizio scavamento alla base frontale della banquette. Marzo: Erosione sedimentaria e formazione dello scalino nella banquette Inizio processo di riduzione dello spessore della banquette. D) Collasso Marzo: Rottura in blocchi e collasso in mare della banquette. Le banquettes sono strutture elastiche ma al tempo stesso molto resistenti al moto ondoso in quanto nel corso della loro formazione vengono eliminati gli spazi vuoti e gli interstizi tra le foglie e si riduce la conduttività idraulica dei depositi fogliari (Mateo et al., 2003). Si forma così una struttura compatta e resistente all idrodinamismo tale da contrastare il fenomeno dell erosione costiera (Fig. 2). Figura 2: La banquette di Punta Santa Litterata (Cs.). I depositi fogliari che si accumulano nei mesi invernali lungo le coste sabbiose del Mediterraneo sono costituiti da materiali organici rappresentati dalle foglie recise della
5 5 pianta e da materiali inorganici quali sabbie a diversa tessitura ed acqua. Il contenuto in sabbie presente nelle banquettes dipende proprio dalle dimensioni sedimentarie. Nelle spiaggie a granulometria grossolana caratterizzate da particelle aventi diametro superiore ad 1 mm., la quantità di sabbia intrappolata nelle banquettes è molto elevata mentre nelle spiaggie a granulomentria media e fine diminuisce sensibilmente. Dai risultati del progetto ARENA, condotto lungo le coste sarde, la rimozione di 100 metri cubi di banquette da spiaggie a tessitura grossolana provoca un deficit di 11,2 tonnellate di sedimento pari ad una perdita di 1,12 Kg. di sabbia per metro cubo di spiaggia (De Falco et al., 2006).Tali condizioni determinano un bilancio sedimentario negativo e di conseguenza l innesco di fenomeni erosivi a carico della linea di costa. Ne deriva la necessità di stimare le percentuali in peso ed in volume delle diverse frazioni organiche ed inorganiche presenti negli accumuli onde valutare il ruolo fisico delle banquettes nella dinamica costiera. I primi risultati della sperimentazione, condotta dall Assessorato alla difesa suolo e coste della Provincia di Livorno (Provincia di Livorno, 2006), dimostrano che il contenuto in sabbia nei depositi è molto elevato, variabile dal 37% (percentuale in volume) al 56% (percentuale in peso), e di conseguenza questi ammassi fogliari abbancati svolgono un ruolo essenziale nella protezione dei litorali sabbiosi per la stabilità della morfologia costiera. 4. Il problema e le sue soluzioni La pulizia meccanizzata delle spiaggie e la rimozione definitiva delle biomasse vegetali spiaggiate causa, tuttavia, la sottrazione di sabbie dagli arenili e di conseguenza un bilancio sedimentario negativo esponendo la linea di costa a rischio di erosione. Tali condizioni determinano anche un danneggiamento fisico della spiaggia e della vegetazione dunale pioniera. Questa desertificazione delle coste sabbiose provoca a lungo termine una modificazione del profilo naturale della spiaggia emersa consistente in un arretramento della linea di costa ed in una sua maggiore inclinazione. Da un punto di vista strettamente biologico le banquettes rappresentano una potenziale fonte di nutrienti ed una riserva temporanea di materia ed energia per le praterie sommerse a Posidonia oceanica. Le biomasse vegetali spiaggiate contengono, infatti, una quantità di carbonio organico variabile da 18 a 500 Kg. di carbonio per metro quadro di linea di costa (Mateo et al., 2003). La rimozione definitiva delle banquettes provoca, quindi, una sottrazione di elementi biogenici per i flussi trofici degli ecosistemi costieri ed in particolare di nitrati e fosfati nelle percentuali rispettive del 5,4% e del 1,2% rispetto alle esigenze trofiche della pianta (Romero et al., 1992; Mateo e Romero, 1997; Gacia et al., 2002). La rimozione meccanica e sistematica delle biomasse vegetali spiaggiate, a mezzo di pale meccaniche od escavatori viene effettuata dai comuni rivieraschi a maggiore vocazione balneare per esigenze turistiche legate alla fruizione antropica delle spiagge sabbiose. Tale pratica causa una perdita netta di sedimenti dalla linea di costa e determina gravi conseguenze sulla stabilità dei litorali innescando processi erosivi nelle spiagge esposte ad intenso idrodinamismo. Si ritiene quindi opportuno evitare trattamenti del genere od al massimo, nelle stazioni turistiche più antropizzate, effettuare interventi tardivi di dislocazione di tali cumuli nei mesi di Maggio Giugno, all instaurarsi cioè di condizioni anticicloniche stabili. Inoltre, in casi del genere, si deve rinunciare alla rimozione meccanica ma operare manualmente per evitare l asportazione diretta del materiale sabbioso. La soluzione al problema dovrebbe consistere nel lasciare tali depositi vegetali ai processi di trasformazione naturale mantenendo quindi sul posto le banquettes presenti od, in alternativa, nelle località più urbanizzate, lo stoccaggio a terra e lo spostamento degli accumuli nell anteduna costiero od in aree appartate adiacenti allo spiaggiamento, comunque sempre entro e non oltre il punto di
6 6 massima espansione dell onda. In tal caso, prima della movimentazione del banchetto, si deve procedere manualmente alla rimozione del materiale antropico onde evitare conseguenze di carattere igienico. Questi sistemi operativi garantiscono una reale ed efficace protezione della linea di costa da processi erosivi, una stabilizzazione del cordone dunale e consentono, infine, un notevole risparmio di risorse finanziarie eliminando i costi derivanti dalle operazioni di smaltimento e conferimento in discarica delle biomasse vegetali spiaggiate. Tali soluzioni sono state, del resto, confermate dalla circolare della DGPN del Ministero dell Ambiente del 17 Marzo 2006 (DPN/VD/2006/08123) riguardante la gestione delle biomasse vegetali spiaggiate la quale individua tre soluzioni alternative: la rimozione definitiva ed il trasferimento in discarica, lo spostamento degli accumuli od il mantenimento in loco delle banquettes. La prima soluzione viene esplicitamente sconsigliata perchè causa un asporto ingente di sabbie dalla zona litorale e modifica il bilancio sedimentario della spiaggia determinando un arretramento della linea di costa. La seconda soluzione viene suggerita solo in caso di incompatibilità tra gli accumuli e la fruizione turistica del sito ma deve essere comunque effettuata in tempi tardivi (Maggio, Giugno) e comunque evitando l uso di mezzi meccanici per la rimozione. La terza soluzione viene, infine, consigliata per favorire la protezione della linea di costa da processi erosivi e per un reale risparmio di risorse finanziarie. In tal caso occorre procedere ad una informazione pubblica capillare rivolta in particolare ai turisti a mezzo cartellonistica specifica volta a valorizzare la presenza delle praterie di Posidonia oceanica presenti nel sito e le stesse banquettes come modello di spiaggia ecologica in analogia alle cosiddette spiagge bio delle coste francesi (Boudouresque et al., 2006). In termini turistici la presenza congiunta delle banquettes e della prateria sommersa divengono, quindi, elementi di naturalità della zona costiera. Il risultato finale sarà una frequentazione turistica delle spiagge stabile e costante nel tempo. 5. Le nuove prospettive: il progetto G.I.P.O.S. Il progetto del C.N.R. I.S.A.FO.M. Sezione di Rende (Prot. n.131 AXIII/I) si propone di studiare il fenomeno dello spiaggiamento delle foglie di Posidonia oceanica lungo le coste del Parco Marino Regionale della Riviera dei Cedri. Si tratta del primo tentativo di affrontare il problema della gestione delle biomasse vegetali spiaggiate nella regione Calabria sulla base di precedenti esperienze condotte nel nostro paese in Toscana, Lazio e Sardegna. La linea di ricerca, denominata G.I.P.O.S., si propone di contribuire alla conoscenza del processo di accumulo delle banquettes sulle spiaggie sabbiose della regione ed allo studio della loro struttura onde valutarne il ruolo fisico e biologico nei processi erosivi in essere lungo la costa tirrenica calabrese. Il Parco Marino Regionale Riviera dei Cedri (Fig. 3) è un area di notevole interesse naturalistico e risulta caratterizzata dalla presenza di quattro siti S.I.C. (Siti di Importanza Comunitaria) localizzati nei fondali marini di Isola di Dino, Capo Scalea, Isola di Cirella e Diamante dove sono presenti alcune tra le più importanti praterie di Posidonia oceanica delle coste tirreniche calabresi. Le tre zone costiere del Parco, oggetto di tutela ambientale, sono: Isola di Dino (Praia a Mare), Isola di Cirella (Diamante) e Scoglio della Regina (Acquappesa). La linea costiera del Parco, compresa tra le località di Praia a Mare ed Acquappesa, si estende per 55,3 chilometri. Gli undici comuni rivieraschi della zona sono stati interessati nella realizzazione del progetto attraverso la compilazione di un questionario relativo alle segnalazioni di spiaggiamenti di Posidonia oceanica verificatisi nel periodo
7 7 Figura 3: Mappa geografica del Parco marino Regionale Riviera dei Cedri. Il programma si articola in tre fasi distinte e successive. La prima fase mira ad individuare le zone costiere, lungo la Riviera dei Cedri, dove si sono verificati eventi di spiaggiamento di Posidonia oceanica nel periodo e le relative modalità di trattamento realizzate dai comuni rivieraschi del Parco. La seconda fase consiste nello studio della composizione chimica e strutturale delle banquettes per valutarne il ruolo funzionale svolto nel bilancio sedimentario della linea di costa. Nella terza fase, infine, si analizzano le diverse tecniche di trattamento dei cumuli spiaggiati di Posidonia oceanica e si propongono, anche attraverso sperimentazioni condotte sul campo, le migliori soluzioni per una gestione razionale ed ecologica delle biomasse vegetali spiaggiate. Nei paesi costieri del Mediterraneo, infatti, i residui vegetali spiaggiati sono stati utilizzati nella produzione di compost per terreni e coltivazioni agricole. L utilizzo del materiale compostato, come fertilizzante, consente di migliorare il grado di umidità alla superficie del suolo, garantisce una migliore areazione dei suoli compatti ed aumenta la biodisponibilità di alcuni elementi nutritivi necessari nella coltivazione di specie ortofrutticole e nella vivaistica. Attualmente nel nostro paese sono state sperimentate tecniche finalizzate all utilizzo delle biomasse vegetali spiaggiate per la produzione di compost da utilizzare quale fertilizzante nei terreni agricoli (Seri et al., 2004; C.N.R. I.S.P.A., 2008), ma anche per la copertura delle discariche dei rifiuti urbani, per bonifiche agrarie, come ammendante e nella pacciamatura dei terreni per arricchire di sostanze organiche le superfici agrarie ed eliminare le piante infestanti. Il problema nasce dalla nostra legislazione nazionale che, in virtù del D.Lgs.n.217 del 29/4/2006, vieta
8 8 l uso dei residui spiaggiati di Posidonia oceanica come matrice compostabile in agricoltura. Il Consorzio Italiano dei Compostatori ha pertanto trasmesso all Unione Europea formale istanza per la revisione di tale decreto in seguito alla quale sarà consentito compostare i residui vegetali spiaggiati purché nelle miscele il materiale vegetale non superi il 20% del peso totale del compost e si dichiari la percentuale di Sodio totale e la quantità di Tallio che dovrà essere inferiore alle 2 p.p.m. s.s. (Centemero, 2008). Nel rispetto di tali valori limite e previo lavaggi ripetuti della biomassa vegetale in acqua dolce ed un periodo di compostaggio di circa 150 giorni, sarà possibile ottenere un compost misto nel quale il contenuto in metalli pesanti ed i livelli di salinità risultino molto bassi. Il materiale compostato sarà pertanto molto ricco in carbonio, azoto e fosforo, migliorerà le condizioni fisiche del suolo, ne aumenterà i livelli di PH e determinerà un aumento della biomassa microbica presente nel terreno. Si otterrà, così, un buon fertilizzante ed ammendante per le coltivazioni orticole ed in particolare del pomodoro, come evidenziato da studi sperimentali nazionali ed internazionali dai quali si evince un incremento della produttività agricola e nella resa commerciale dei prodotti. 6. Conclusioni Le biomasse vegetali spiaggiate sono quindi un prezioso bioindicatore che testimonia la presenza di estese praterie di Posidonia oceanica nel bacino marino costiero adiacente alle spiaggie emerse interessate dal fenomeno. La presenza dei depositi fogliari abbancati lungo le coste del Parco marino regionale della Riviera dei Cedri sono pertanto un segnale chiaro ed evidente di un mare sano ed in buone condizioni ecologiche. Le banquettes presenti su alcuni tratti della linea costiera del parco svolgono un ruolo meccanico e biologico fondamentale nel bilancio sedimentario ed energetico del sistema costiero e di conseguenza non possono essere considerate un semplice materiale di scarto o di rifiuto ma piuttosto una risorsa fondamentale per i delicati equilibri dell ecosistema costiero. Le tecniche e le modalità di gestione delle banquettes, dunque, devono evolvere dalla mera rimozione meccanica, con relativo trasferimento in discarica, al loro mantenimento sul posto per garantire una reale ed efficace protezione della linea di costa contro il fenomeno erosivo o, laddove possibile, il loro utilizzo come materiale compostabile in tecniche agronomiche sostenibili. Occorre infine rivalutare il ruolo ecologico dei banchetti di Posidonia oceanica, elementi di naturalità dei litorali calabresi, che dovrebbero divenire le spiaggie bio del perimetro costiero regionale ed essere quindi volano turistico per i comuni costieri a maggiore vocazione balneare. Bibliografia 1. Astier J.M. (1972). Regression de l herbier de Posidonie en rade des Vignettes á Toulon. Ann. Soc. Sci. Nat. Archeol. Toulon Var., 24: Augier H., Boudoresque C.F., 1970 Vegetation marine de l ile de Port Cross. La baie de Port-Man et le problem de la regression de l herbier de posidonies. Bull. Mus. Hist.Nat., Marseille, 30: Boudouresque C.F. e Meinesz A. (1982). Découvert de l herbier de Posidonie. Cah. Parc. Nation. Port-Cross, Fr., 4: 1-79.
9 4. Boudouresque C.F., Bernard G., Bonhomme P., Charbonnel E., Diviacco G., Meinesz A., Pergent G., Pergent-Martini C., Ruitton S., Tunesi L. (2006). Préservation et conservation des herbiers á Posidonia oceanica. RAMOGE publ.: Cantasano N. (2001). La Posidonia, polmone verde del Mediterraneo. Dossier del W.W.F. Italia, Stampa Poligrafica, Amantea (Cs.): Cantasano N. (2008). Il nostro mare, la flora. Dossier del W.W.F. Calabria, Vibo Valentia. htpp:/ 7. Cantasano N. (2009). La gestione di Posidonia oceanica spiaggiata in Italia. Biologi Italiani XXXIX, 3: Centemero M. (2008). Fertilizzanti. IV Forum Interregionale sul compostaggio. C.I.C. Consorzio Italiano Compostatori. Torino, 5 marzo Consiglio Nazionale delle Ricerche C.N.R. (1999). Atlante spiagge. Progetto Strategico N. 6. Collana Multimediale Progetti Strategici. Progetto Mezzogiorno. Roma, Consiglio Nazionale delle Ricerche C.N.R. I.S.P.A. (2008). La Posidonia spiaggiata è una risorsa per le colture. Il Floricoltore n. 9, Settembre De Falco G., Simeone S., Baroli M. (2006). La rimozione della Posidonia dalle spiagge: conseguenze sulla stabilità dei litorali. Fondazione IMC, Oristano: Gacia E., Duarte C.M., Middelburg J.J. (2002). Carbon and nutrient deposition in a Mediterranean seagrass (Posidonia oceanica) meadow. Limnol. Oceanogr., 47 (1): Ghirardelli E. (1981). La vita nelle acque. Utet, Torino: Gruppo Nazionale per la Ricerca sull Ambiente Costiero (2006). Le spiagge della Calabria. Studi Costieri, 10: Mateo M.A. e Romero J. (1997). Detritus dynamics in the seagrass Posidonia oceanica: elements for an ecosystem carbon and nutrient budget. Mar. Ecol. Prog. Ser., 151: Mateo M.A., Sánchez-Lizaso J.L., Romero J. (2003). Posidonia oceanica banquettes : a preliminary assessment of the relevance for meadow carbon and nutrients budget. Estuarine, Coastal and Shelf Science, 56: Medina J.R., Tintoré J, Duarte C.M. (2001). Las praderas de Posidonia oceanica y la regeneración de playas. Rev. De Obras Públicas, 3 (409): Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Si.Di.Mar. (2008). Programma Nazionale di individuazione e valorizzazione della Posidonia oceanica. htpp:// posidonia.jsp. 19. Provincia di Livorno (2006). Linee guida Gestione integrata della Posidonia oceanica. Provincia di Livorno. Assessorato alla difesa suolo e coste: Romero J., Pergent G., Pergent-Martini C., Mateo M.A., Regnier C. (1992). The detritic compartment in a Posidonia oceanica meadow: litter features, decomposition rates and mineral stocks. Mar. Ecol. PSZN, 13 (1): Meinesz A., Laurent R., 1978 b Cartographie et état de la limite inferieure de l herbier de Posidonia oceanica dans les Alpes-Maritimes (France). Bot. Mar., 21: Pérès J.M., 1984 La regression des herbiers a Posidonia oceanica. International workshop on Posidonia oceanica beds, Boudouresque C.F., Jeudy de Grissac A., Olivier J. eds,. Gis Posidonie publ. 1: Seri F., De Gara L., Caretto S., Leo L., Santamaria P. (2004). Influence on an increased NaCl concentration on yield and quality of cherry tomato grown in Posidonia oceanica (L.) Delile. J. Sci. Food Agric., 84:
10 10
La rimozione della Posidonia oceanica dalle spiagge: conseguenze sulla stabilità dei litorali
La rimozione della Posidonia oceanica dalle spiagge: conseguenze sulla stabilità dei litorali Giovanni De Falco (giovanni.defalco@cnr.it ) Istituto per l Ambiente Marino Costiero CNR UOS Oristano SOS DUNE,
DettagliDeliberazione di Giunta regionale n.1488 del 7 dicembre 2007
Deliberazione di Giunta regionale n.1488 del 7 dicembre 2007 Legge n.13/99, art.3 c.1 lett.g Criteri per la gestione delle banquettes di Posidonia oceanica RICHIAMATE: la direttiva 92/43/CEE (direttiva
DettagliLe iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali
Le iniziative del Ministero dell Ambiente in materia di difesa delle coste dal 2006 e gli obiettivi di indirizzo generali Leonardo Di Maggio Consulente Sogesid presso la Direzione Generale per la Salvaguardia
DettagliLA RIMOZIONE DELLA POSIDONIA DALLE SPIAGGE: CONSEGUENZE SULLA STABILITÀ DEI LITORALI
LA RIMOZIONE DELLA POSIDONIA DALLE SPIAGGE: CONSEGUENZE SULLA STABILITÀ DEI LITORALI G. De Falco, M. Baroli, S. Simeone, G. Piergallini FONDAZIONE IMC CENTRO MARINO INTERNAZIONALE - ONLUS LOCALITÀ SA MARDINI
DettagliVALUTAZIONE DI TECNICHE DI COLTIVAZIONE CONSERVATIVE E CONCIMAZIONE ORGANICA LOCALIZZATA ALLA SEMINA DI CEREALI.
VALUTAZIONE DI TECNICHE DI COLTIVAZIONE CONSERVATIVE E CONCIMAZIONE ORGANICA LOCALIZZATA ALLA SEMINA DI CEREALI. A cura dell ufficio Agronomico Italpollina Spa OBIETTIVO DELLA PROVA L obiettivo della prova
DettagliL interazione geomorfologica tra spiagge e dune
Convegno ISPRA CATAP sulla protezione delle dune costiere SOS DUNE Stato, problemi, interventi, gestione L interazione geomorfologica tra spiagge e dune Gioacchino Lena e Gaetano Osso 1 Le dune lungo i
DettagliLa prevenzione e la manutenzione idraulica a quarant'anni dall'alluvione di Firenze
La prevenzione e la manutenzione idraulica a quarant'anni dall'alluvione di Firenze Firenze 8.11.2006 Le iniziative dei consorzi di bonifica toscani Ing. Francesco Piragino Gestione territoriale La PIANIFICAZIONE
DettagliStime costi annuali per la società legati all erosione a livello europeo (SEC (2006) 1165)
Premessa: Questa presentazione ha lo scopo di illustrare, in modo estremamente semplificato, le cause di degradazione del suolo, così come esse sono state individuate dalla Soil Thematic Strategy dell
DettagliIl Monitoraggio Marino Costiero nelle Marche: norme e programmi d attuazioned
Le MARCHE e la qualità del mare Il Monitoraggio Marino Costiero nelle Marche: norme e programmi d attuazioned WORKSHOP Ancona 18 Luglio 2006 Luigi Bolognini Servizio Ambiente e Difesa del Suolo PF Difesa
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 06_AND
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0700800906 * Capo Berta Capo Mele (Confine - ) 22,9 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione
DettagliPREMESSA 2 CARATTERISTICHE DEL PIANO DI RECUPERO DI PORTO CORSINI 3
PREMESSA 2 CARATTERISTICHE DEL PIANO DI RECUPERO DI PORTO CORSINI 3 Tipologia delle azioni e opere 3 Dimensioni e ambito di riferimento 3 Complementarietà con altri piani e progetti 4 Uso delle risorse
DettagliCAPITOLO 7: Ambiente costiero
CAPITOLO 7: Ambiente costiero 154 7.1: Difesa costiera Presentazione: L' ambiente costiero rappresenta un sistema naturale assai complesso e strettamente connesso alla rete fluviale retrostante che con
DettagliAzione di sistema Impatto antropico da pressione turistica nelle aree protette: interferenze su territorio e biodiversità
Azione di sistema Impatto antropico da pressione turistica nelle aree protette: interferenze su territorio e biodiversità Carlo Blasi Coordinamento tecnicoscientifico: Temperata 2 Divisioni Mediterranea
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 24_POR
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) 20,8 Capo dell Isolalato ovest Isola 0701101124 (1,7 Tino+3,2 Portovenere Punta Vagno * Palmaria +15,9 Palmaria costa)
DettagliI Programmi Comunitari 2014-2020
I Programmi Comunitari Dalle scelte strategiche le opportunità da cogliere per i Consorzi di Bonifica Mario Toteda PER VALUTARE QUANTO PREVEDE IL PROGRAMMA BISOGNA FARE UN CONFRONTO FRA IL PSR INIZIALE:
DettagliCONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO DECIMA LEGISLATURA PROGETTO DI LEGGE N. PROPOSTA DI LEGGE d'iniziativa dei Consiglieri Calzavara, Rizzotto, Barbisan Fabiano, Gerolimetto, Boron, Michieletto, Barbisan Riccardo,
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 04_TAG
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) Foce Rio San 0700800804 Capo Verde Lorenzo 22,6 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione
DettagliNitrati e irrigazione
Lisciviazione (kg ha -1 N-NO3) Irrigazioni (m 3 ha -1 ) Nitrati e irrigazione L irrigazione può diventare una pratica colturale in grado di influenzare negativamente l ambiente mediante il movimento dell'acqua
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 22_MES
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine 0701101122 * Scoglio Nero-inizio zona B Area Protetta Cinque Terre * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione
DettagliLINEE GUIDA OPERATIVE PER LA GESTIONE SOSTENIBILE ED IL RECUPERO DEI RESIDUI SPIAGGIATI DI POSIDONIA NOTE DI APERTURA
NOTE DI APERTURA È frequente rinvenire lungo le coste, la presenza di elevate quantità di residui di Posidonia oceanica (L.) Del. Nonostante l indubbio ruolo ecologico svolto dalle biomasse spiaggiate,
DettagliI consorzi di bonifica tra difesa idraulica e gestione multifunzionale dell acqua. Marco Bottino presidente ANBI Toscana
I consorzi di bonifica tra difesa idraulica e gestione multifunzionale dell acqua Marco Bottino presidente ANBI Toscana I Consorzi di Bonifica in Toscana Toscana Nord Basso Valdarno Toscana Costa Medio
DettagliDott. Agr. Edoardo Corbucci Presidente dell Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Roma
ORDINE DEI DOTTORI AGRONOMI E DOTTORI FORESTALI DELLA PROVINCIA DI ROMA DIECI ANNI DI ATTIVITÀ DI GESTIONE AGRO-FORESTALE DELLA PROVINCIA DI ROMA 1999-2009 Roma, 18/12/2009 Dott. Agr. Edoardo Corbucci
DettagliASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL AMBIENTE
ASSESSORATO DEL TERRITORIO E DELL AMBIENTE CIRCOLARE 8 maggio 2009. Circolare inerente la gestione dei rifiuti sulle aree demaniali marittime e gli accumuli di posidonia spiaggiata. AI COMUNI COSTIERI
DettagliIl biochar: stato dell arte e opportunità per il florovivaismo
Giornata dimostrativa Biochar: valorizzazione energetica dei sottoprodotti agro-forestali nella provincia di Viterbo Il biochar: stato dell arte e opportunità per il florovivaismo Dott.ssa Costanza Zavalloni
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 11_ALB
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0700900911 * Ovest Porto presso Punta S.Erasmo Punta dell Aspera (confine Celle- Varazze) 12,2 * Il codice è costruito
Dettagli"Da dove vengono I sedimenti scuri dell'arenile di Metaponto Lido "
"Da dove vengono I sedimenti scuri dell'arenile di Metaponto Lido " Facciamo seguito al nostro comunicato stampa del 16 marzo 2016 sulla questione sabbie nere e radioattività dei sedimenti lungo l'arenile
DettagliIL SERVIZIO AGROMETEOROLOGICO DELL ASSAM A SUPPORTO DELLE SCELTE AZIENDALI
IL SERVIZIO AGROMETEOROLOGICO DELL ASSAM A SUPPORTO DELLE SCELTE AZIENDALI SEMINARIO: RISCHIO MICOTOSSINE NELLA FILIERA CEREALICOLA MARCHIGIANA Osimo (AN) 12 aprile 2013 Dott. Agr.. Angela Sanchioni Centro
DettagliRELAZIONE GERBRANDY. 24 maggio 2012
RELAZIONE GERBRANDY 24 maggio 2012 LA COMMISSIONE EUROPEA INTRODUCE UNA NUOVA TABELLA DI MARCIA VERSO UN EUROPA EFFICIENTE NELL IMPIEGO DELLE RISORSE ( IMPORTAZIONE MATERIE PRIME PER USO ENERGETICO ) 1
DettagliPROGETTO DEFINITIVO ELENCO ELABORATI. N. Sub. Descrizione Scala. Relazione tecnica studio morfodinamico a 30 anni
ELENCO ELABORATI N. Sub. Descrizione Scala 01_RELAZIONI R.01 Relazione generale R.02 Relazione geologica R.03 Relazione sedimentologica R.04 Relazione tecnica studio meteomarino R.05 Relazione tecnica
DettagliLe Fanerogame del Mediterraneo
Le Fanerogame del Mediterraneo In Mediterraneo sono presenti cinque specie di fanerogame marine: Cymodocea nodosa (Zosteraceae) si trova soprattutto su sedimenti fini superficiali ed in acque salmastre.
DettagliREGGIO CALABRIA 29 ottobre 2015
III Convegno Nazionale sulla Riqualificazione Fluviale Sessione Internazionale Riqualificare i corsi d acqua nella regione mediterranea ispirazione dalle buone pratiche - impegno per le sfide correnti
DettagliPROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA (Ass.to Territorio, Ambiente e Prot.Civile 13 Settore Geologia)
PROVINCIA REGIONALE DI RAGUSA (Ass.to Territorio, Ambiente e Prot.Civile 13 Settore Geologia) PROGETTO DEFINITIVO PER LA RICOSTRUZIONE DELLA SPIAGGIA COMPRESA TRA PUNTA ZAFAGLIONE E SCOGLITTI NEL COMUNE
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 12_LER
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0700901012 * Punta dell Aspera (confine Celle- Varazze) Punta S. Martino (porticciolo di ) 16,1 * Il codice è costruito
DettagliRuolo della Posidonia e dei residui spiaggiati nell'ecosistema costiero
LIFE09 ENV/IT/000061 Posidonia Residues Integrated Management for Eco-sustainability Bari, 31 Gennaio 2010 Aula Magna Facoltà di Agraria, Università degli Studi di Bari Ruolo della Posidonia e dei residui
DettagliNaples Shipping Week, 25 Giugno 2014, Tavola rotonda: «Il dragaggio dei porti e la destinazione dei sedimenti»
Naples Shipping Week, 25 Giugno 2014, Tavola rotonda: «Il dragaggio dei porti e la destinazione dei sedimenti» Principi fondamentali per un dragaggio ambientalmente sostenibile: dalla caratterizzazione
DettagliL esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina
L esperienza della Regione Molise nel settore della difesa della costa dalla erosione marina Regione molise Direzione Generale IV Servizio Opere Idrauliche e Marittime Fase preliminare di studio e di sperimentazione
DettagliViamare PERCORSO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER CONOSCERE IL MARE E LA FASCIA COSTIERA
Viamare PERCORSO DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER CONOSCERE IL MARE E LA FASCIA COSTIERA LE ATTIVITA Classi prime elementari I Ricordi del mare Conoscenza degli organismi marini scelti fra quelli più comuni.
DettagliComacchio, Sacca di Goro, Venezia, Caorle, Marano, Grado
laguna di Marano Comacchio, Sacca di Goro, Venezia, Caorle, Marano, Grado Origine delle lagune: condizioni geologiche e idrologiche Costa bassa: pianura alluvionale e ampia piattaforma continentale Escursione
DettagliSistema Mugoni: per una gestione integrata e sostenibile
FORUM Sistema Mugoni: per una gestione integrata e sostenibile Parco di Porto Conte, 4 novembre 2016 Introduzione Daniela Addis Coordinatore Nazionale Progetto CAMP Italy Progetto CAMP Italy: principali
DettagliIL GIARDINO ROCCIOSO. Dott. ssa geol. Annalisa Antonelli
IL GIARDINO ROCCIOSO QUANDO È NATO? Origini che risalgono al Rinascimento (1350-1550); ricchi Signori collezionavano pietre, spugne, conchiglie, ossa di animali acquatici, ecc Periodo del paesaggismo inglese
DettagliI NUMERI DEI PARCHI I PARCHI SONO GREEEN ECONOMY E GREEN JOBS
DOSSIER I NUMERI DEI PARCHI I PARCHI SONO GREEEN ECONOMY E GREEN JOBS Roma 21 Aprile 2010 In occasione 40 Giornata Mondiale della Terra (22 Aprile 2010) Premiazione OBIETTIVO TERRA Le migliori foto dai
DettagliImpatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA
CRES - Climaresilienti II INCONTRO: Misure di adattamento ai cambiamenti climatici Impatti dei cambiamenti climatici a livello locale LIGURIA Cosa è già cambiato Un riscaldamento globale medio di 0,74
DettagliPRINCIPI DI INGEGNERIA NATURALISTICA Progetto Campus Campania - Facoltà di Ingegneria, Università Federico II - Napoli
Il Risanamento, la Conservazione e la Tutela delle Coste Sabbiose e delle Aree Dunali con Tecniche di Ingegneria Naturalistica ed a Basso Impatto Ambientale COASTAL MANAGEMENT E VALORIZZAZIONE TERRITORIALE
DettagliConfronto tra suolo degradato e suolo ricostituito per la produzione di pomodoro
Confronto tra suolo degradato e suolo ricostituito per la produzione di pomodoro Paolo Manfredi1, Chiara Cassinari2, Marco Trevisan2 1m.c.m. Ecosistemi s.r.l., Gariga di Podenzano, Piacenza 2Istituto di
DettagliCarta dell uso del Suolo (Regione Emilia Romagna) Carta dell uso del Suolo (Regione Emilia Romagna)
Suolo SUOLO Con il termine suolo ci si riferisce allo strato superficiale della crosta terrestre, prodotto dall alterazione chimico-fisica delle rocce affioranti, che sono così trasformate in detrito su
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 19_ENT
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (Km) 0701001019 Punta Chiappe Punta di Sestri * 26,9 * Il codice è costruito con i seguenti campi: Codice Istat Regione
DettagliLinee Guida su Ambiente e paesaggio: il percorso effettuato
Convegno CATAP Riflessi della nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 sull ambiente e sul paesaggio in Italia. Roma, 19 giugno 2014 Linee Guida su Ambiente e paesaggio: il percorso effettuato Ing. Luciano
DettagliInterventi per la raccolta nei porti e negli approdi turistici dei rifiuti prodotti sulle unità da diporto.
Interventi per la raccolta nei porti e negli approdi turistici dei rifiuti prodotti sulle unità da diporto. L A.M.P. Capo Rizzuto istituita con D.M. il 27.12.1991, così come modificato con D.M. del 19.02.2002,
DettagliLE ROCCE. (seconda parte) Lezioni d'autore. di Simona Mazziotti Tagliani
LE ROCCE (seconda parte) Lezioni d'autore di Simona Mazziotti Tagliani VIDEO VIDEO Le rocce sedimentarie (I) Le rocce sedimentarie, seppur in quantità minore nella crosta terrestre rispetto alle metamorfiche
DettagliLo studente scriva la differenza tra concimi, ammendanti e correttivi.
Lo studente scriva sull epoca, modalità, tipo e quantità di concime azotato/fosfatico/potassico che può essere somministrato ad una coltura in relazione : alla specie, al sistema colturale (precessione),
DettagliLago Lesina (Puglia) FOTO N. 68: Cartina recante ubicazione geografica del Lago di Lesina. Numero Verde
Lago Lesina (Puglia) FOTO N. 68: Cartina recante ubicazione geografica del Lago di Lesina. 149 FOTO N. 69 e 70: Vedute dello specchio lagunare del Lago di Lesina. 150 Il lago, o meglio, la laguna di Lesina
DettagliL Aseco, si trova in un area agricola pianeggiante nei pressi
*UXSSR $TXHGRWWR 3XJOLHVH 6 S $ &200(5&,$/,==$=,21( &203267,QJ 9LQFHQ]R 5RPDQR 5DYHQQD VHWWHPEUH L Aseco, si trova in un area agricola pianeggiante nei pressi dell abitato di Marina di Ginosa (TA) in una
DettagliLe coste: basse (foci fluviali, spiagge, lagune) e alte (ciglione carsico) FVG 17 Lagune GFGeol - STAN 1
Le coste: basse (foci fluviali, spiagge, lagune) e alte (ciglione carsico) FVG 17 Lagune GFGeol - STAN 1 laguna di Marano FVG 17 Lagune GFGeol - STAN 2 Rappresentazione imprecisa, difficile FVG 17 Lagune
DettagliLavori di metà marzo. Muggia, 16 marzo 2015
Lavori di metà marzo Muggia, 16 marzo 2015 Partiamo a metà strada. 4 grandi temi: 1) Preparazione del terreno 2) La concimazione 3) Realizzazione impianti vigneto e frutteto 4) Potatura delle piante da
DettagliRegione Siciliana PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO. (Misure adottate in merito al monitoraggio art.
PIANO ENERGETICO AMBIENTALE REGIONALE DELLA REGIONE SICILIANA MONITORAGGIO (Misure adottate in merito al monitoraggio art. 10) VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (Dir. 42/2001/CE) 1 SISTEMA DI MONITORAGGIO
DettagliApplicazioni del biochar in zootecnia
Fiera di Sant Alessandro Bergamo, 5 Settembre 2014 Workshop on Biochar Applicazioni del biochar in zootecnia Dr. Costanza Zavalloni Programma 1. Il biochar in agricoltura ( ma non solo) 2. Caratteristiche
DettagliMICROCLIMA ED INERBIMENTO NEL VIGNETO
4 febbraio 2016 FIERAGRICOLA - Verona Ing. Nicola Vicino MICROCLIMA ED INERBIMENTO NEL VIGNETO WORKSHOP ENOVITIS Viticoltura di precisione per la gestione della fertilità copyright 2016 cet electronics
DettagliASSE II. Obiettivi, articolazione e criticità. Parte I - Agricoltura. Antonella Trisorio Istituto Nazionale di Economia Agraria
Rete Rurale Nazionale 2007-2013 Principi e strumenti della Politica di Sviluppo Rurale Hotel Diana, Roma, 8 settembre 2009 ASSE II Obiettivi, articolazione e criticità Parte I - Agricoltura Antonella Trisorio
DettagliRegione Lazio. Assessorato Infrastrutture, Politiche Abitative e Ambiente Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (ARDIS) Ipotesi di studio
Regione Lazio Assessorato Infrastrutture, Politiche Abitative e Ambiente Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo (ARDIS) Ipotesi di studio TERRARENA: Gestione dei sedimenti sabbiosi del litorale di Terracina
DettagliDECRETO N Del 27/10/2015
DECRETO N. 8921 Del 27/10/2015 Identificativo Atto n. 521 DIREZIONE GENERALE AGRICOLTURA Oggetto INDIVIDUAZIONE DEI PERIODI DI DIVIETO DI SPANDIMENTO DEGLI EFFLUENTI DI ALLEVAMENTO E DEI FERTILIZZANTI
DettagliSpesso la pianura è attraversata da corsi d'acqua e per questo è un ambiente favorevole a molte attività umane e soprattutto all'agricoltura.
LA PIANURA La pianura ha un'altitudine inferiore a 200 metri. In pianura non ci sono i rilievi. Le strade sono comode, molto trafficate, poco tortuose e prive ripide salite e discese. Ci sono autostrade,
DettagliTAVOLO NAZIONALE SULL EROSIONE COSTIERA:
TAVOLO NAZIONALE SULL EROSIONE COSTIERA: LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLA DINAMICA COSTIERA Roberto Montanari Regione Emilia-Romagna Direzione Generale Ambiente Difesa del Suolo e della Costa Servizio
Dettagli- a tutte le tipologie di aree a cui è riconosciuta valenza ambientale, istituite e gestite da associazioni ambientaliste (Oasi, IBA, Aree Wilderness)
- alla Rete Natura 2000 (SIC e ZPS) - alle zone umide di cui alla Convenzione di Ramsar - a tutte le tipologie di aree a cui è riconosciuta valenza ambientale, istituite e gestite da associazioni ambientaliste
DettagliBOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE CALABRIA
Poste Italiane - Spedizione in a.p. Tab. D Aut. DCO/DC - CZ/038/2003 valida dal 4 febbraio 2003 Supplemento straordinario n. 2 al n. 8 del 16 aprile 2008 PartiIeII-Anno XXXIX REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO
DettagliValutazione Ambientale Strategica del PUC di Sanremo - Questionario B - VITA IN CITTA'
Valutazione Ambientale Strategica del PUC di Sanremo - Questionario B - VITA IN CITTA' *Campo obbligatorio QUADRO 1. QUALITÀ' DELLA VITA A SANREMO E PROSPETTIVE DELLA CITTÀ' 1.1. Qual è l aspetto o la
DettagliStanchezza del suolo: Problematiche e possibili soluzioni per il reimpianto
Stanchezza del suolo: Problematiche e possibili soluzioni per il reimpianto Graziano Vittone Luca Giordani Manta 26-11-2010 Stanchezza del suolo - Melo La Stanchezza del suolo: consiste nella difficoltà
DettagliLE PROBLEMATICHE GENERALI DELLA GESTIONE DELLE BIOMASSE VEGETALI SPIAGGIATE.
LE PROBLEMATICHE GENERALI DELLA GESTIONE DELLE BIOMASSE VEGETALI SPIAGGIATE. Giancarlo Bovina 1, Sergio Cappucci 2, Elena Pallottini 2, Sergio Silenzi 2, Saverio Devoti 2 1 Ass. Amb. MAREVIVO, Lungotevere
DettagliLa gestione integrata degli ecosistemi costieri e marini del Mediterraneo
Progetto LIFE NATURA Co.Me.Bi.S. La gestione integrata degli ecosistemi costieri e marini del Mediterraneo Integrated management of coastal and marine ecosystems of the Mediterranean Dr. Simone Scalise
DettagliSommario. La piattaforma in sintesi... 3 La soluzione proposta... 4 I vantaggi in sintesi... 7
PIATTAFORMA INNOVATIVA PER TRATTAMENTO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI INDIFFERENZIATI E NON, FINALIZZATO ALLA VALORIZZAZIONE DELLA FRAZIONE ORGANICA ED ALLA PRODUZIONE DI CSS PER LA SUCCESSIVA CONVERISONE IN
DettagliMonitoraggio degli habitat e delle specie di importanza comunitaria nei Siti della Rete Natura 2000 nell ambito del Golfo di Cagliari
Monitoraggio degli habitat e delle specie di importanza comunitaria nei Siti della Rete Natura 2000 nell ambito del Golfo di Cagliari Orrù G., Miggianu A., Angius L.. Servizio Tutela della Natura Assessorato
DettagliSCUOLA 21 VERIFICA DI BIOLOGIA COGNOME CLASSE DATA NOME
SCUOLA 21 VERIFICA DI BIOLOGIA COGNOME CLASSE DATA NOME 1 Completa con i termini mancanti. a) L...si occupa delle interazioni tra individui della stessa specie, tra individui di specie diverse e tra gli
DettagliGli aspetti di sistemazione idrogeologica e idraulica nel loro rapporto con il PdG Po. Ing. Lorenzo Masoero Geol. Giorgio Gaido
Gli aspetti di sistemazione idrogeologica e idraulica nel loro rapporto con il PdG Po Ing. Lorenzo Masoero Geol. Giorgio Gaido SCALETTA INTERVENTO principali strumenti di pianificazione ed i loro obiettivi
DettagliINDIRIZZI OPERATIVI PER LA GESTIONE DEI DEPOSITI DI POSIDONIA SPIAGGIATA SULLE COSTE
Allegato 1 alla Delib.G.R. n. 40/13 del 6.7.2016 INDIRIZZI OPERATIVI PER LA GESTIONE DEI DEPOSITI DI POSIDONIA SPIAGGIATA SULLE COSTE Premessa La Regione Sardegna ha in fase di studio diverse iniziative
DettagliRegione. Regione Calabria. Comune Comune di Rogliano di (CS) ... PROGETTO ESECUTIVO IMPIANTO MINIEOLICO EX SCUOLA MATERNA "POVERELLA"
POI Energie Rinnovabili e Risparmio Energetico LINEA DI ATTIVITÀ 1.3 INTERVENTI A SOSTEGNO DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA DA FONTI RINNOVABILI NELL AMBITO DELL EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI E UTENZE
DettagliMaurizio Desantis Agronomo. Bari, 1 ottobre 2014 Compost Production and use in sustainable farming system 1
Maurizio Desantis Agronomo Bari, 1 ottobre 2014 Compost Production and use in sustainable farming system 1 Normative di riferimento Regolamento CE 2003/2003 Decreto legislativo n. 75/2010 Decreti ministeriali
DettagliAnalisi suolo e sottosuolo
Analisi suolo e sottosuolo Atelier città paesaggio 2015/2016 Gruppo 02 Gruppo 16 Andrea Verzini Giacomo De Caro Niccolò Antonielli Pia Fleischer Simone Valbusa Anca Spiridon Alexia Brodu Matija Perić Rischio
DettagliREM (Rete Ecologica Marche) Attuazione macroprogetto Parco del Conero_07 marzo arch. Roberta Caprodossi arch. Massimo Spigarelli
REM (Rete Ecologica Marche) Attuazione macroprogetto Parco del Conero_07 marzo 2013 Visione guida alcune linee strategiche Rappresentazione ideogrammatica degli interventi strategici proposti in
DettagliLa Rete Natura 2000 in Liguria. Paola Carnevale Regione Liguria - Settore Progetti e programmi per la tutela e la valorizzazione ambientale
La Rete Natura 2000 in Liguria Paola Carnevale Regione Liguria - Settore Progetti e programmi per la tutela e la valorizzazione ambientale SIC e Rete Ecologica direttiva habitat - 43/1992/CEE individua
DettagliCARATTERISTICHE ACQUE COSTIERE: scheda 25_SPE
a. IDENTIFICAZIONE DEL TRATTO DI COSTA Denominazione Codice inizio fine Lunghezza (km) 0701101125 * Capo dell Isolalato ovest Isola Palmaria Punta Corvo 49,3 (44,7 costa Golfo 4,6 Palmaria) * Il codice
DettagliCorso di Ecologia Forestale
Corso di Ecologia Forestale Donatella Spano Dipartimento di Economia e Sistemi Arborei Università di Sassari spano@uniss.it Copyright 2006 Università di Sassari Ecologia oikos = dimora logos = discorso,
DettagliLa coltivazione dell ulivo nel savonese
La coltivazione dell ulivo nel savonese In provincia di Savona, le maggiori produzioni di olive da olio si incontrano nelle aree al confine con la provincia di Imperia (Andora, Albenga, Campochiesa, Cisano,
DettagliLegge Regionale 13 novembre 2009 n. 39 Disciplina delle funzioni in materia di difesa della costa
Legge Regionale 13 novembre 2009 n. 39 Disciplina delle funzioni in materia di difesa della costa ( B. U. REGIONE BASILICATA N. 51bis del 16 novembre 2009) Cap. 1 Competenze Articolo 1 Funzioni della Regione
Dettagli1 As Progetto Mediterraneo
sulle coste 1 As Progetto Mediterraneo Il moto ondoso è un movimento variabile della parte superficiale delle masse d acqua, dei mari e degli oceani. La parte bassa delle onde incontra il fondale marino,
DettagliIL RUOLO DEL GEOLOGO NEI PROCESSI DI VALUTAZIONE AMBIENTALE
IL RUOLO DEL GEOLOGO NEI PROCESSI DI VALUTAZIONE AMBIENTALE Corso di Aggiornamento Professionale Viterbo, 24 maggio 2010 - Palazzo della Provincia Prima Sessione Le componenti geologiche nello SIA: ambiente
DettagliFERTILITA CHIMICA. Disponibilità ottimale dei nutrienti. Fattori atmosferici favorevoli. Fattori pedologici. Pratiche agricole
ANALISI DEL SUOLO - Conoscere i valori di alcuni parametri chimico-fisici allo scopo di giudicarne l idoneità ai fini di una normale e redditizia crescita dei vegetali - Individuare il tipo e l intensità
Dettagli1. I BENI PAESAGGISTICI
1. I BENI PAESAGGISTICI I beni paesaggistici e ambientali costituiscono gli elementi di riferimento cardine per la definizione dell assetto ambientale, esso è costituito dall insieme degli elementi territoriali
Dettagli4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy
4 th PAN-European FORUM Dredging in port and environmental sustainability Barletta, Italy Nancy ATTOLICO Servizio Infrastrutture - Ambiente Autorità Portuale del Levante www.aplevante.org - a.attolico@aplevante.org
DettagliDestinatari: 1 classe Il programma è consigliato per tutti i livelli di istruzione
Laboratorio Ali nel blu Tematica: Biodiversità Migliorare la capacità di osservazione della biodiversità selvatica Favorire la conoscenza e il rispetto della biodiversità Sensibilizzare sui problemi derivanti
DettagliIL SUOLO E LA SUA DEGRADAZIONE. Prof.ssa Vignola Maria Carmela
IL SUOLO E LA SUA DEGRADAZIONE Prof.ssa Vignola Maria Carmela IL SUOLO Il suolo rappresenta lo strato superficiale della crosta terrestre, derivante dall'alterazione di un substrato roccioso, chiamato
DettagliProgramma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia Marittimo
Programma di Cooperazione Transfrontaliera Italia/Francia Marittimo 2007-2013 ACRONIMO PROGETTO TITOLO PROGETTO OBIETTIVO GENERALE RES - MAR RESEAU POUR L ENVIRONNEMENT DANS L ESPACE MARITIME Sviluppare
DettagliI film plastici in agricoltura tra opportunità e criticità
Giacomo Scarascia Mugnozza Dipartimento di Progettazione e Gestione dei Sistemi Agro-zootecnici e Forestali Università di Bari I film plastici in agricoltura tra opportunità e criticità Bologna 12 Novembre
DettagliPresentazione della Società
Presentazione della Società Kalat Ambiente S.p.A., società a capitale interamente pubblico, costituita nel dicembre del 2002, è l Autorità d Ambito che, ai sensi dell art. 201, comma 2, D.Lgs. 152/2006,
DettagliIl progetto GESPO: Linee guida per la gestione della vegetazione di sponda dei corsi d acqua secondo criteri di sostenibilità ecologica ed economica
19 marzo 2014 Firenze Palazzo Medici Riccardi Sala Pistelli Il progetto GESPO: Linee guida per la gestione della vegetazione di sponda dei corsi d acqua secondo criteri di sostenibilità ecologica ed economica
DettagliGli Incendi Boschivi. Relatore: Realizzato e curato dal. Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia. Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG)
Gli Incendi Boschivi Il Rischio Incendi Boschivi in Lombardia Relatore: Realizzato e curato dal Centro Operativo AIB per la Lombardia Curno (BG) 24035 Via G. Galilei, 2 Tel. 035.611009 Fax 035.617722 E-mail
DettagliI Centri di ricerca Spezzini per il Mar Ligure
I Centri di ricerca Spezzini per il Mar Ligure Roberta Delfanti, ENEA Gian Pietro Gasparini, CNR ISMAR Michel Rixen, NURC Cosmo Carmisciano, INGV Maurizio Demarte, IIM Centro supercalcolo Distretto Ligure
DettagliGLI IDROCARBURI. Gli idrocarburi sono sostanze organiche formate da molecole di idrogeno e carbonio. Sono idrocarburi il PETROLIO e il METANO
GLI IDROCARBURI Gli idrocarburi sono sostanze organiche formate da molecole di idrogeno e carbonio. Idrogeno Carbonio Sono idrocarburi il PETROLIO e il METANO molecola del metano GLI IDROCARBURI: FORMAZIONE
DettagliParco agricolo e cintura verde per la grande Bergamo
Strategie e politiche regionali per l ambiente e lo sviluppo rurale Parco agricolo e cintura verde per la grande Bergamo Paolo Lassini Dg. Agricoltura Agricoltura e realtà metropolitana: situazione attuale
DettagliPiano di monitoraggio
Regione Sardegna Comune di Capoterra (CA) Sistemazione e rinaturazione delle difese litoranee Bonifica e sistemazione della fascia costiera delle opere marittime Protezione del litorale Piano di monitoraggio
DettagliRegione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE
Regione Emilia-Romagna - Disciplinari di produzione integrata 2016 Norme tecniche di coltura > Colture orticole > BIETOLA DA COSTE e DA FOGLIE CAPITOLO DELLE NORME GENERALI Scelta dell'ambiente di coltivazione
DettagliIL VALORE DELLA RISORSA SUOLO: BIODIVERSITA E GESTIONE Ilaria Bruni e Rodolfo Gentili Università Milano-Bicocca
IL VALORE DELLA RISORSA SUOLO: BIODIVERSITA E GESTIONE Ilaria Bruni e Rodolfo Gentili Università Milano-Bicocca QUESTA MELA RAPPRESENTA LA TERRA: TAGLIAMOLA IN QUARTI E GETTIAMONE VIA TRE. IL QUARTO RIMASTO
Dettagli