UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
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- Donato Giorgi
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1 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
2 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO J.J. ROUSSEAU EMILIO O DELL EDUCAZIONE Presentazione UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BERGAMO
3 Leggere l Emilio, un classico perché? «La lettura d'un classico deve darci qualche sorpresa, in rapporto all'immagine che ne avevamo. Per questo non si raccomanderà mai abbastanza la lettura diretta dei testi originali scansando il più possibile bibliografia critica, commenti, interpretazioni. La scuola e l'università dovrebbero servire a far capire che nessun libro che parla d'un libro dice di più del libro in questione ( ). C'è un capovolgimento di valori molto diffuso per cui l'introduzione, l'apparato critico, la bibliografia vengono usati come una cortina fumogena per nascondere quel che il testo ha da dire e che può dire solo se lo si lascia parlare senza intermediari che pretendano di saperne più di lui». Italo Calvino, Perché leggere i classici, Oscar Mondadori, Milano 1995
4 E ancora «Il classico diviene quell opera o quell autore che ( ) si dà come modello, come paradigma per la comprensione di quel periodo in cui prese forma. Comprensione che, comunque, non si esaurisce mai nel dare conoscenze su eventi particolari di quel determinato periodo, bensì sui modi di interpretare quegli eventi e anche quelli dei periodi precedenti e, addirittura sulle strategie concettuali per progettare eventi futuri. Insomma un classico diviene tutto ciò che vale la pena conoscere per apprendere di più sulla natura umana non solo perché ci aiuta a capire ciò che era, ma ci spinge a pensare ciò che potrebbe essere ( )». G. Genovesi, Il ruolo dei classici della pedagogia nell università di oggi e di domani, in Cives, Genovesi, Russo, I classici della pedagogia, Franco Angeli, Milano 1999
5 Lo scopo di questa nostra scelta Accompagnare lo studente ad accostare la pagina del testo classico, ad indugiare su di essa fino a scoprirne il potenziale di senso, fino ad attivare il «partneriato discorsivo» della comunicazione in atto, fino a ri-costruire la domanda da cui muove il discorso e a comprenderne la risposta, in una prospettiva di lettura calda (Gadamer). Per leggere un classico, per fare una buona didattica di un testo classico, bisognerebbe proprio partire da Rousseau perdere tempo per guadagnarlo!
6 RIFLESSIONI INTRODUTTIVE
7 Se di Rousseau diciamo è il maggior pensatore del 1700 dobbiamo essere consapevoli della complessità del suo pensiero e delle divergenti interpretazioni che se ne sono date Teorico del sentimento interiore come guida esclusiva per la vita Teorico dell assorbimento totale dell individuo nella vita sociale Teorico del pensiero liberale Teorico che anticipa il pensiero socialista Teorico dell illuminismo Teorico dell anti illuminismo
8 dunque occorre consapevolezza dell incrocio proprio di Rousseau La ragione, senza gli istinti e la passione, diventa sterile e accademica La passione e gli istinti, senza la disciplina della ragione, portano al caos individuale all anarchia sociale.
9 Rousseau e l educazione IMPOSSIBILE indurre «leggi» universali e necessarie dall educazione e dalla pedagogia così «come esse sono», «come si presentano», o «come sono state», «come si sono presentate», nel concreto degli spazi e dei tempi. CONSAPEVOLEZZA: né in educazione, né in pedagogia bisogna lasciarsi affascinare da «ciò che si fa» Occorre un supplemento, «altro» rispetto a ciò che è presente
10 CONSAPEVOLEZZA delle difficoltà di connettere i principi universali (dimensione galileiana) con l esperienza particolare di ciascuno, che costituisce il tratto idiografico proprio dell educazione e della riflessione su di essa. PER QUESTO Rousseau dichiara che non metterà «mano all opera, ma alla penna, e quel che si deve, anziché farlo» si sforzerà soltanto «di dirlo» costruendosi un allievo immaginario.
11 SCELTA di NON SCRIVERE un opera di scientia, ma di ricorrere alla formula del romanzo pedagogico. Da questa scelta due insegnamenti: 1) «Critica ad ogni illuminismo razionalistico e positivismo scientistico», ma impossibilità per la ragione di giungere alla verità essenziale che interessa fino in fondo gli uomini 2) Occorre incorniciare il «vero» nella «verisimiglianza», così come fanno le grandi opere della letteratura, capaci di insegnare verità che vanno ben oltre quelle trasmesse dalla scientia
12 IMPOSSIBILE, dunque, ridurre il problema dell educazione e della pedagogia alla razionalità teoretica. Ma altrettanto impossibile ridurlo a «ciò che si può o si potrebbe fare», dominio della razionalità tecnica. L educazione e la pedagogia hanno come fine la formazione dell uomo (verità essenziale) Non così la politica (a cui dedica il Contratto sociale), tecnica regia che ha come scopo la formazione del cittadino (il «fattibile» e il «possibile») Sono concetti che stanno insieme solo a condizione che l uno sia mezzo per l altro: si sottometta all altro per l altro. Infatti, «non si può fare allo stesso tempo l uno e l altro»perché un conto è se la politica diventa un mezzo per l educazione e la pedagogia al servizio dell uomo, un altro se accade, come tante volte è accaduto, il contrario
13 ESPLICITAZIONE circa il rapporto UOMO-CITTADINO: sono concetti che stanno insieme solo a condizione che l uno sia mezzo per l altro: si sottometta all altro per l altro. Infatti, «non si può fare allo stesso tempo l uno e l altro» perché un conto è se la politica diventa un mezzo per l educazione e la pedagogia al servizio dell uomo, un altro se accade, come tante volte è accaduto, il contrario.
14 RICONOSCIMENTO che in educazione e pedagogia è certo importante conoscere «ciò che c è, come è, e perché», così come è importante sapere ciò che si «può fare», ma tutto ciò non è sufficiente se non è mediato dalla razionalità pratica, dalla phrónesis che permette agli uomini di agire bene in situazione, di distinguere il bene dal male o di riflettere criticamente su come si è agito e riconnettersi ad una prospettiva di vero.
15 STRUTTURA DELL OPERA Versione definitiva del 1762
16 Presentazione di un modello educativo, basato sul concetto di educazione naturale e progressiva, in cui il precettore accompagna Emilio lungo le principali tappe della sua vita Libro I (0-5 anni): educazione nella prima infanzia Libro II (6-11 anni): educazione dei sensi Libro III (12-14 anni): educazione dell intelletto Libro IV (15-18 anni): educazione dei sentimenti, educazione sessuale ed educazione morale (dai 15 anni) educazione religiosa Libro V (19-25 anni): educazione alla saggezza, educazione politica 25 anni: matrimonio
J. J. Rousseau, Emilio o Dell educazione
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