Operatori C, P e T. Stati fisici. Osservabili (II) Osservabili. prof. Domenico Galli
|
|
- Giuliano Tedesco
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Stati fisici Operatori C, P e T prof. Domenico Galli Temi di Fisica delle Particelle Elementari al LHC Dottorato di ricerca in Fisica, Bologna Uno stato fisico è rappresentato da un vettore di stato (ket) in uno spazio vettoriale complesso: E Un ket contiene tutte le informazioni su di uno stato fisico. La somma di due ket è un altro ket: + =,, E La moltiplicazione di un ket per un numero complesso c è un altro ket: c = c = c,, E I ket e c, c = Ae i rappresentano il medesimo stato fisico: Soltanto la direzione è significativa nello spazio dei ket. Gli stati fisici sono raggi, non vettori. Raggio: sottospazio c E;c, E. { } DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 2 Osservabili Osservabili (II) Un osservabile (p. es.: una componente della quantità di moto o dello spin) è rappresentato da un operatore A. In generale un operatore agisce su di un ket da sinistra originando un altro ket: A = In generale lo stato A non è la moltiplicazione dello stato per uno scalare complesso. Tuttavia ci sono dei ket particolarmente importanti (autoket dell operatore A), che si indicano con: L applicazione dell operatore A a un autoket riproduce lo stesso autoket a meno di un fattore moltiplicativo. Lo stato fisico corrispondente a un autoket è chiamato autostato. I numeri dell insieme: { a, a, a, } sono chiamati autovalori dell operatore A. a, a, a, e che soddisfano la proprietà: A a = a a, A a = a a, ecc., a, a, a DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 3 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 4
2 Componenti dei ket Lo spazio dei bra La dimensione dello spazio vettoriale è determinata dal numero di alternative nel risultato di un esperimento. In tale spazio, gli autoket dell osservabile A formano una base. Ogni ket arbitrario si può scrivere, per componenti: = c i, c i Lo spazio dei bra è uno spazio vettoriale E, duale rispetto allo spazio dei ket E: Spazio duale: insieme di tutti i funzionali lineari su E a valori complessi. ( E ) ( ) La linearità implica che: ( c + c )= c + c,, Addizione di bra e moltiplicazione un bra per uno scalare sono definite dalle relazioni: + ( ) = + ( c ) = c DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 5 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 6 Lo spazio dei bra (II) Lo spazio dei bra (III) A ogni ket corrisponda un bra : CD dove CD = corrispondenza duale. Una base nello spazio dei bra è costituita dagli autobra corrispondenti duali di una base di autoket: CD {,i = 1, 2, } {,i = 1, 2, } Il corrispondente duale di una somma è la somma dei corrispondenti duali dei singoli addendi: CD { + +} { + +} Il corrispondente duale del prodotto di un ket per un numero è il prodotto del bra duale per il complesso coniugato del numero: c CD c, c Per le combinazioni lineari di ket si ha perciò: c CD { + c +} { c + c +} DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 7 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 8
3 Prodotto interno Ortonormalità Il prodotto interno è il prodotto di un bra per un ket, che si scrive: Il prodotto interno per definizione soddisfa due proprietà: = ( ) 0 = 0 = 0 La norma del ket o del bra è definita come: Dato un ket non nullo si può formare il ket normalizzato ˆ, definito come: 1 ˆ = che rappresenta il medesimo stato fisico. Due ket e si dicono ortogonali se: = 0 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 9 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 10 Operatori Operatori (II) Un operatore X agisce su di un ket da sinistra e il prodotto risultante è ancora un ket: X = Due operatori X e Y si dicono uguali se: X = Y, Un operatore X si dice nullo se: Gli operatori possono essere sommati: ( X + Y) = X + Y, La somma è commutativa e associativa: X + Y = Y + X X + ( Y + Z)= ( X + Y)+ Z Un operatore X si dice lineare se: X = 0, X ( c + c )= c X + c X,, Vedremo che gli operatori C e P sono lineari, mentre l operatore T è anti-lineare: T ( c + c )= c T + c T,, DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 11 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 12
4 Operatori (III) Operatori (IV) Un operatore X agisce su di un bra da destra e il prodotto risultante è ancora un bra: X = Il ket X e il bra X non sono in generale duali tra loro. Si definisce operatore hermitiano coniugato o aggiunto dell operatore X, l operatore X tale che: X CD X Un operatore si dice hermitiano o autoaggiunto se e è uguale al suo aggiunto: Gli operatori X e Y possono essere moltiplicati: ( XY) = X( Y ), ( XY)= ( X )Y, La moltiplicazione, in generale, non è commutativa: XY YX ma è associativa: X( YZ)= ( XY)Z Si noti che: X = X ( Y )X CD X Y ( ) ( Y X ) CD ( XY) ( XY) = Y X DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 13 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 14 Assioma Associativo e Prodotto Esterno Assioma Associativo e Prodotto Esterno (II) Assioma associativo: La proprietà associativa vale in generale, fintanto che abbiamo a che fare con moltiplicazioni consentite tra operatori, bra e ket e operatori lineari. on vale per operatori anti-lineari. In particolare, per l assioma associativo, si ha: def ( ) = ( ) =,, ket ket prodotto esterno numero dove è semplicemente un numero, mentre è definito prodotto esterno. Come si vede, un prodotto esterno, applicato a un ket produce un altro ket. Il prodotto esterno di un ket e un bra può essere considerato come un operatore. L operatore ruota nella direzione di. Si osservi che: CD X CD X e dunque: ( ) = Inoltre si osservi che, per l assioma associativo, si ha, per operatori lineari: ( ) ket ( ) def X = X = X bra ket bra DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 15 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 16
5 Assioma Associativo e Prodotto Esterno (III) Operatori hermitiani Poiché: X CD X = si ha: X = ( X )= X X = X {( ) } = X Teorema: Gli autovalori di un operatore hermitiano sono reali; gli autoket corrispondenti ad autovalori distinti sono ortogonali. A = A A = A = A = CD A = A = A = 0 = ( ) = 0 j = i j i 0, = j,i ( ) a j DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 17 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 18 Basi di autoket Relazione di chiusura Gli autoket normalizzati dell operatore A: a, a, a,, a ( ) (),i = 1,, { } { } = a i formano un insieme completo ortonormale. Un generico ket si può scrivere, per componenti: = i, i Moltiplicando per ( ) a sinistra si ottiene la componente j-esima: a j = i = i = i j,i j = = j Per quanto detto possiamo scrivere: = i, i j = = = a i a i = 1 (relazione di chiusura o di completezza). DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 19 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 20
6 Relazione di chiusura (II) Operatori di proiezione Dalla relazione di chiusura troviamo: a i a i = 1 = 1 = 2 i = = = = = = Consideriamo l operatore: detto operatore di proiezione. Esso seleziona la parte del ket parallela ad : i = i a = La relazione di chiusura si può scrivere come: i = 1 ( ) a = a i () = i DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 21 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 22 Operatori unitari e cambiamento di base Operatori unitari e cambiamento di base (II) Si chiama operatore unitario un operatore che conserva il prodotto interno: U U = Un operatore unitario soddisfa la relazione: U U = UU = 1 U 1 = U Teorema: Date due basi di ket ortonormali e complete: {,i = 1,, } { b () i,i = 1,, } esiste un operatore unitario U tale che: b () i = U, i = 1,, Infatti, definito: U = k=1 b ( k) U soddisfa la relazione richiesta: U = b ( k) = b ( k) = k,i b ( k) = k=1 inoltre U è unitario: UU = b ( k) k=1 l=1 k=1 a () l b () l k=1 = b ( k) a () l b () l = k=1 l=1 = b ( k) k,l b () l = b ( k) b () l = 1 k=1 l=1 k=1 b () i DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 23 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 24
7 Operatori unitari e cambiamento di base (III) Operatori unitari e cambiamento di base (IV) La matrice di trasformazione relativa al cambiamento di base si scrive, essendo () = U : U i, j = U = b ( j) Inoltre, poiché: a k) a k) = 1 k=1 b i Troviamo ora la relazione tra i vecchi e i nuovi elementi di matrice. Essendo: a ( m) a ( m) = 1, a n m=1 n=1 b j ( ) a ( n) = 1 ( ) = U, b () i = U Si ottiene la trasformazione di similarità X = U XU: ( ) = U b j La matrice colonna delle nuove componenti di un ket si ottengono dalla matrice colonna delle vecchie, moltiplicando per la matrice U i,j : nuova componente b ( j) = b ( j) = U k=1 k=1 U j,k vecchia componente b () i X b ( j) nuovo elemento di matrice = b () i a ( m) a ( m) X a ( n) a ( n) b ( j) = m=1 n=1 = U a ( m) a ( m) X a ( n) a ( n) U m=1 n=1 U i,m vecchio elemento di matrice U n,l DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 25 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 26 Traccia di un operatore Spettri continui La traccia di un operatore è la somma dei suoi elementi diagonali: Tr( X )= X e risulta indipendente dalla rappresentazione scelta. Si può anche dimostrare che: Tr( XY)= Tr( YX ) Tr( U XU )= Tr( X ) Tr ( ) = i, j ( () a ) i Tr b i () b () i Vi sono osservabili (come lo spin) con uno spettro discreto di autovalori. Vi sono osservabili (come le componenti dell impulso) con uno spettro continuo di autovalori. Molti risultati sono generalizzabili ( ) = i, j = () = 1 d = 1 a i = = a i 2 = 1 d d 2 = 1 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 27 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 28
8 Spettri continui (II) Spazio delle coordinate = () = a i A = i, j A d = ( ) Gli autoket dell operatore posizione X, soddisfano l equazione agli autovalori: X x = x x Il ket di stato per un arbitrario stato si può scrivere come: = + x dx x Consideriamo una misura della posizione: Mettiamo un rivelatore sottile nella posizione x che scatta quando una particella si trova in un piccolo intervallo intorno a x: [x, x+]; Quando si registra un conteggio il ket cambia come: + = x d x x x x + x dx x DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 29 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 30 Spazio delle coordinate (II) Operatori di simmetria La condizione di ortonormalità della base di ket si scrive: x ( ) x = x x Si chiama funzione d onda per lo stato il prodotto interno: ( x)= x Spesso, per indicare lo stato avente x come funzione d onda si scrive: = ( x) ( ) Dato un ket consideriamo uno stato simmetrico che supponiamo sia stato ottenuto applicando un operatore O. Poiché O è un operatore di simmetria, l azione di O non deve cambiare il risultato di una misura. Dovrà perciò valere la condizione: O O 2 = 2 Questa condizione può essere soddisfatta in due modi: O O = O O = ( operatore unitario) ( operatore anti-unitario) DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 31 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 32
9 Inversione spaziale Inversione spaziale (II) Dato un ket consideriamo uno stato spazialmente invertito che supponiamo sia stato ottenuto applicando un operatore P, noto come operatore di parità: P P = P Detto X l operatore posizione, ci aspettiamo che il valor medio delle coordinate preso rispetto allo stato spazialmente invertito sia l opposto: P XP = X Questo è vero se: P XP= X P XP= X PP XP= PX XP= PX XP+ PX = 0 Dunque P anticommuta con X : { P, X }= 0 Vediamo ora come si trasforma per parità un autoket delle coordinate: x P x X( P x )= XP x = PX x = P x x = ( x ) ( P x ) Dunque P x è un autoket di X corrispondente all autovalore x. Si ha anche, per definizione: X x = x x ( ) Pertanto P x deve essere uguale all autoket delle coordinate a meno di un fattore di fase: P x = e i x x DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 33 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 34 Inversione spaziale (III) Coniugazione di Carica Per convenzione si sceglie: e i = 1 Per cui si ha: P x = x Inoltre: P 2 x = PP x Per cui: = P x = x P 2 = 1 Pertanto l operatore P è hermitiano oltre che unitario: P 1 = P = P P e L = e R P 0 = 0 P n =+n L operazione della coniugazione di carica cambia il segno della carica e del momento magnetico, lasciando inalterate le altre coordinate. ella fisica classica la coniugazione di carica cambia in segno della densità di carica, della densità di corrente, del campo elettrico e del campo magnetico: C, E C E, C, B C B. Le equazioni di Maxwell sono invarianti per coniugazione di carica. ella fisica quantistica relativistica implica anche lo scambio di particella e antiparticella. Per i leptoni implica anche un cambio di segno nel numero leptonico. Per i barioni implica anche un cambio di segno nel numero barionico. DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 35 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 36
10 Coniugazione di Carica (II) Coniugazione di Carica (III) Consideriamo particelle di spin, nella rappresentazione delle coordinate ( x)= x. Per un elettrone l equazione di Dirac si scrive: p e A mc c = i e A mc c = i x e μ c A μ μ mc = 0 Prendendo = c = 1, si scrive: ( p ea m) = ( i ea m) = i x ea μ m = 0 Una lacuna nel mare delle energie negative registra l assenza di una energia E (E > 0) e l assenza di una carica +e (e < 0). E =± m 2 e + p 2 Essa è equivalente alla presenza di un positrone di energia +E > 0 e carica e > 0. Ma si può scrivere direttamente anche l equazione di Dirac per il positrone. DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 37 Corrispondenza 1-1 tra soluzioni a energia negativa dell equazione di Dirac per l elettrone: ( p ea m) = ( i ea m) = i x ea μ m = 0 e soluzioni a energia positiva dell equazione di Dirac per il positrone: ( p + ea m) C = ( i + ea m) C = i Cerchiamo un operatore che trasformi le due equazioni l una nell altra. DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T x + ea μ m C = 0 38 Coniugazione di Carica (IV) Prendendo la complessa coniugata dell equazione di Dirac per l elettrone, moltiplicando per 1 e ricordando che A μ è reale si ottiene: i i x = i μ x μ, A μ = ( A μ ) x ea μ m = 0 i x + ea ( ) μ + m = 0 Se riusciamo a trovare una matrice non-singolare C 0 tale che: C 0 ( )( ) μ ( C ) 0 1 = μ Allora avremo, come cercato: ( C ) 0 i x + ea ( ) μ + m C 0 ( ) 1 C 0 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T ( ) = 0 ( ) T =C T C 0 i x + ea μ + m( C 0 ) = 0 i x + ea μ m ( C 0 ) = 0 C = 0 39 Coniugazione di Carica (V) Costruiamo esplicitamente C 0 nella rappresentazione in cui: 0 = , 1 = Si ha: { μ, }= 2g μ 1, μ, = 0,1,2,3 ( ) 0 = DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T, 2 = i 0 0 i 0 0 i 0 0 i ( ) = ( ) 0 1 = ( ) 0 T = 0, ( ) =, = 1, 2,3 ( 0 ) 0 = , 3 = ( ) = ( 0 0 ) = 0 ( 0 ) = ( ) = ( ) ( ) 0 = = 0 = ( ) 0 T ( 0 ) μ 0 = ( ) μ T, μ = 0,1,2,3 ( C )( 0 ) μ ( C ) 0 1 = C ( 0 ) μ ( ) 0 1 C 1 = C ( 0 ) μ 0 C 1 = C( ) μ T C 1 g μ = ( ) μ T = μ, μ = 0, μ, μ = 1,3 = ( ) T 40
11 Coniugazione di Carica (VI) Coniugazione di Carica (VII) Per cui si deve avere: C 0 ( )( ) μ ( C ) 0 1 = μ C( ) μ T C 1 = μ ( ) μ T = C 1 μ C C( ) μ T = μ C C μ = μ C, μ = 0,2 C μ = μ C, μ = 1,3 Una possibile scelta è: C = i 2 0 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T C 0 = i = i = 0 C C 1 = i = i =+i = 1 C C 2 = i = i = 2 C C 3 = i = i =+i = 3 C μ, μ = 1,3 ( ) μ T = μ, μ = 0,2 { μ, }= 2g μ 1, μ, = 0,1,2,3 41 Per C = i 2 0 si ottengono pertanto le proprietà: C = ( i 2 ) 0 = i( ) 0 ( ) 2 = i ( 0 2 )= i 2 0 = C C 1 = ( i 2 ) 0 1 = i ( 1 ) 0 1 ( ) 2 1 = i ( 0 2 )= i 2 0 = C C T = i 2 0 ( ) T = i( ) 0 T ( ) 2 T = i 0 2 = i 2 0 = C C = C = C 0 = i = i 2 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T μ, μ = 1, 2,3 μ, μ = 1, 2,3 μ, μ = 1,3 ( ) μ = μ, μ = 0 ( ) μ 1 = μ, μ = 0 ( ) μ T = μ, μ = 0,2 C = C 1 = C T = C Avremo quindi, per l operatore C di coniugazione di carica: C e L C = C 0 = i 2 C 2 = CC = C ( i 2 )= i 2 i 2 = i ( 2 i 2 )= 2 2 = C 2 = 1 C 1 = C = C ( ) = i 2 ( i) 2 ( ) = = e L + C u = u C d = d C n = n C = C 0 = Operatori anti-lineari Operatori anti-lineari (II) Sia un operatore lineare L, sia un operatore anti-lineare A mappa uno spazio di ket E in se stesso: L ( E ) L ( E ) A ( E ) A ( E ) Tuttavia essi hanno un diverso comportamento quando si applicano a combinazioni lineari di ket. Per un operatore lineare: L( c + c )= c L + c L,, E c,c Si definisce invece anti-lineare un operatore per il quale: A( c + c )= c A + c A,, E c,c In particolare un operatore anti-lineare non commuta con una costante, quando essa è considerata come un operatore moltiplicativo alla sua destra: Ac = c A DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 43 Il prodotto di n operatori lineari o anti-lineari è: Lineare se il numero di fattori anti-lineari è pari; Anti-lineare se il numero di fattori anti-lineari è dispari. Un bra, per definizione è un funzionale lineare: ( E ) ( ) Per gli operatori lineari vale l assioma associativo: def ( L) = ( L )= L el caso di un operatore anti-lineare A l assioma associativo non vale, in quanto A è un funzionale anti-lineare, mentre si suppone che un bra sia un funzionale lineare. Dobbiamo perciò introdurre una coniugazione complessa per rendere A lineare: def ( A) = ( A ) = A DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 44
12 Operatori anti-lineari (III) Operatori anti-unitari Dalla definizione di coniugato hermitiano e di prodotto interno: X CD X Un operatore anti-lineare che trasforma: = = = abbiamo trovato, per gli operatori lineari: si dice anti-unitario se: L = ( L )= L L = L {( ) } = L Per gli operatori anti-lineari troviamo invece: ( A )= {( A ) } = ( A ) ( A )= ( A ) ( ) = Dovendo essere: ( )( )= ( )( )= segue che: = = 1 ( )= =,, ( ) DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 45 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 46 Operatori anti-unitari (II) Operatori anti-unitari (III) Un operatore anti-unitario si può sempre scrivere nella forma: = UK dove: U è un operatore unitario; K è l operatore di complessa coniugazione: Genera il complesso coniugato di ogni coefficiente che moltiplica un ket e sta alla destra di K: Kc = c K Infatti è antilineare, in quanto: ( c + c )= UK( c + c )= U( Kc + Kc )= = U ( c K + c K )= Uc K + Uc K = = c UK + c UK = c + c Consideriamo inoltre l operatore K: K K Sviluppando in una base di autoket,i = 1,,, si ha: = K = K = K = K = K = = in quanto l operatore K non modifica i ket della base (avendo essi componenti 0 o 1 rispetto alla base stessa): = i, j = K { } DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 47 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 48
13 Operatori anti-unitari (IV) Operatori anti-unitari (V) Avremo quindi: = = UK = UK a () i = U = U a i () = = UK = UK a () i = U = U a i () CD Per quanto riguarda il corrispondente duale : = = U = = Per cui si ha: = a () i U U e l operatore = UK risulta anti-unitario. = U U = j=1 j=1 = = = i, j = j=1 j=1 = = = = = = DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 49 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 50 Inversione temporale Inversione temporale (II) Dato un ket consideriamo uno stato temporalmente invertito che supponiamo sia stato ottenuto applicando un operatore T, noto come operatore di inversione temporale: T T = T Consideriamo l evoluzione temporale di uno stato fisico. Detto,t 0 ;t lo stato (al tempo t) di un sistema che al tempo t 0 è rappresentato dal ket, si ha, essendo H l operatore hamiltoniano:,t 0 = 0;t = t = 1 ih t Se il moto soddisfa la simmetria per inversione temporale ci aspettiamo di ottenere lo stesso stato: 1. Applicando T al sistema al tempo t = 0 e lasciando evolvere il sistema per il tempo t > 0 sotto l azione della hamiltoniana H; 2. Facendo evolvere il sistema per il tempo t = t < 0 e quindi applicando T: 1 ih t T = T 1 ih ( t ) Affinché questa relazione sia vera per ogni ket deve essere: iht = T i H DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 51 DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 52
14 Inversione temporale (III) Se T fosse unitario: Avremmo: iht = TiH = ith HT = TH T 1 HT = H p 2 el caso di una particella libera, detto p l impulso, si ha: p 2 T 1 2m T = H = p 2 2m 2m Ma ci aspettiamo che p cambi segno, ma non p 2. Se invece T è anti-unitario: Si ha: iht = T ih = it H HT = TH T 1 HT = H el caso di una particella libera otteniamo, come atteso: p 2 T 1 2m T = p 2 2m DOMEICO GALLI Temi di Fisica delle Particelle elementari al LHC Operatori C, P e T 53 Prof. Domenico Galli Dipartimento di Fisica domenico.galli@unibo.it
I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA
68 I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA Si intende per postulato una assunzione da accettarsi a priori e non contraddetta dall esperienza. I postulati trovano la loro unica giustificazione nella loro
Dettagli3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici
3. Vettori, Spazi Vettoriali e Matrici Vettori e Spazi Vettoriali Operazioni tra vettori Basi Trasformazioni ed Operatori Operazioni tra Matrici Autovalori ed autovettori Forme quadratiche, quadriche e
DettagliVETTORI E SCALARI DEFINIZIONI. Si definisce scalare una grandezza definita interamente da un solo numero, affiancato dalla sua unità di misura.
VETTORI E SCALARI DEFINIZIONI Si definisce scalare una grandezza definita interamente da un solo numero, affiancato dalla sua unità di misura. Un vettore è invece una grandezza caratterizzata da 3 entità:
DettagliCapitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI
Capitolo IV SPAZI VETTORIALI EUCLIDEI È ben noto che in VO 3 si possono considerare strutture più ricche di quella di spazio vettoriale; si pensi in particolare all operazioni di prodotto scalare di vettori.
Dettagli(P x) (P y) = x P t (P y) = x (P t P )y = x y.
Matrici ortogonali Se P è una matrice reale n n, allora (P x) y x (P t y) per ogni x,y R n (colonne) Dim (P x) y (P x) t y (x t P t )y x t (P t y) x (P t y), CVD Ulteriori caratterizzazioni delle matrici
Dettaglimisura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x
4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto
DettagliVETTORI. Finora abbiamo considerato uno spazio di Hilbert H con elementi f, g,... tra i quali è definito un prodotto scalare indicato con il simbolo,.
2/6 NOTAZIONE DI DIRAC 11/12 1 VETTORI Finora abbiamo considerato uno spazio di Hilbert H con elementi f, g,... tra i quali è definito un prodotto scalare indicato con il simbolo,. È possibile costruire
DettagliEsercizi di Geometria - 2
Esercizi di Geometria - 2 Samuele Mongodi - s.mongodi@sns.it La prima sezione contiene alcune domande aperte e alcune domande verofalso, come quelle che potrebbero capitare nel test. E consigliabile, nel
DettagliProdotto interno (prodotto scalare definito positivo)
Contenuto Prodotto scalare. Lunghezza, ortogonalità. Sistemi e basi ortonormali. Somma diretta: V = U U. Proiezioni. Teorema di Pitagora, disuguaglianza di Cauchy-Schwarz. Angoli. Federico Lastaria. Analisi
DettagliProdotti scalari e matrici
Prodotti scalari e matrici 1 Forme bilineari e matrici In questa sezione vogliamo studiare la corrispondenza biunivoca che esiste tra l insieme delle forme bilineari su di un certo spazio vettoriale V
DettagliALGEBRA VETTORIALE Corso di Fisica per la Facoltà di Farmacia, Università Gabriele D Annunzio, Chieti-Pescara, Cosimo Del Gratta 2008
LGER VETTORILE DEFINIZIONE DI VETTORE (1) Sia E lo spazio tridimensionale della geometria euclidea. Consideriamo due punti e appartenenti a E Si chiama segmento orientato, e si indica con (,) il segmento
DettagliAppendice 1. Spazi vettoriali
Appendice. Spazi vettoriali Indice Spazi vettoriali 2 2 Dipendenza lineare 2 3 Basi 3 4 Prodotto scalare 3 5 Applicazioni lineari 4 6 Applicazione lineare trasposta 5 7 Tensori 5 8 Decomposizione spettrale
Dettagli( ) TEORIA DELLE MATRICI. A. Scimone a.s pag 1
. Scimone a.s 1997 98 pag 1 TEORI DELLE MTRICI Dato un campo K, definiamo matrice ad elementi in K di tipo (m, n) un insieme di numeri ordinati secondo righe e colonne in una tabella rettangolare del tipo
DettagliCorso di Matematica e Statistica 3 Algebra delle matrici. Una tabella rettangolare: la matrice. Una tabella rettangolare: la matrice
Pordenone Corso di Matematica e Statistica 3 Algebra delle UNIVERSITAS STUDIORUM UTINENSIS Giorgio T. Bagni Facoltà di Scienze della Formazione Dipartimento di Matematica e Informatica Università di Udine
DettagliEsercizi svolti. Geometria analitica: rette e piani
Esercizi svolti. Sistemi di riferimento e vettori. Dati i vettori v = i + j k, u =i + j + k determinare:. il vettore v + u ;. gli angoli formati da v e u;. i vettore paralleli alle bisettrici di tali angoli;
DettagliEsercitazioni di Meccanica Quantistica I
Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Sistema a due stati Consideriamo come esempio di sistema a due stati l ammoniaca. La struttura del composto è tetraedrico : alla sommità di una piramide con base
DettagliSoluzione. (a) L insieme F 1 e linearmente indipendente; gli insiemi F 2 ed F 3 sono linearmente
1. Insiemi di generatori, lineare indipendenza, basi, dimensione. Consideriamo nello spazio vettoriale R 3 i seguenti vettori: v 1 = (0, 1, ), v = (1, 1, 1), v 3 = (, 1, 0), v 4 = (3, 3, ). Siano poi F
Dettaglix 1 Fig.1 Il punto P = P =
Geometria di R 2 In questo paragrafo discutiamo le proprietà geometriche elementari del piano Per avere a disposizione delle coordinate nel piano, fissiamo un punto, che chiamiamo l origine Scegliamo poi
DettagliSOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n
SPAZI E SOTTOSPAZI 1 SOTTOSPAZI E OPERAZIONI IN SPAZI DIVERSI DA R n Spazi di matrici. Spazi di polinomi. Generatori, dipendenza e indipendenza lineare, basi e dimensione. Intersezione e somma di sottospazi,
Dettagli24.1. Ritorno al gruppo delle trasformazioni di Möbius Lo spazio proiettivo degli stati di un qubit.
4.1. Ritorno al gruppo delle trasformazioni di Möbius. 4.1.1. Lo spazio proiettivo degli stati di un qubit. Il qubit è il sistema quantistico più semplice che esista: un sistema i cui stati possibili possono
Dettagli0.1 Spazi Euclidei in generale
0.1. SPAZI EUCLIDEI IN GENERALE 1 0.1 Spazi Euclidei in generale Sia V uno spazio vettoriale definito su R. Diremo, estendendo una definizione data in precedenza, che V è uno spazio vettoriale euclideo
DettagliLe matrici. Sia K un campo con elemento neutro dell addizione 0 ed elemento neutro della moltiplicazione 1.
Le matrici Sia K un campo con elemento neutro dell addizione 0 ed elemento neutro della moltiplicazione 1. Siano m, n N\{0}. Una matrice m n a coefficienti in K è una tabella di m n elementi di K disposti
DettagliCorso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test 1: soluzioni
Corso di Geometria Ing. Informatica e Automatica Test : soluzioni k Esercizio Data la matrice A = k dipendente dal parametro k, si consideri il k sistema lineare omogeneo AX =, con X = x x. Determinare
Dettagli04 - Numeri Complessi
Università degli Studi di Palermo Scuola Politecnica Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche Appunti del corso di Matematica 04 - Numeri Complessi Anno Accademico 2015/2016 M. Tumminello,
DettagliEsercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva
Esercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva Filippo F. Favale 8 aprile 014 Esercizio 1 Si consideri E dotato di un riferimento cartesiano ortonormale di coordinate (x, y) e origine O. Si
DettagliProntuario degli argomenti di Algebra
Prontuario degli argomenti di Algebra NUMERI RELATIVI Un numero relativo è un numero preceduto da un segno + o - indicante la posizione rispetto ad un punto di riferimento a cui si associa il valore 0.
DettagliUn quaternione è un numero complesso con quattro componenti anziché due. Si scrive così :
Un quaternione è un numero complesso con quattro componenti anziché due. Si scrive così : Q = q r + q i i + q j j + q k k ove le quantità q sono numeri reali e i, j e k sono tre unità immaginarie. Quando
DettagliStati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d.
1 Stati Coerenti Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana H = 1 m p + 1 m ω x (1) Per semplicitá introduciamo gli operatori autoaggiunti adimensionali
Dettagli1 Il polinomio minimo.
Abstract Il polinomio minimo, così come il polinomio caratterisico, è un importante invariante per le matrici quadrate. La forma canonica di Jordan è un approssimazione della diagonalizzazione, e viene
Dettagli15 luglio Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA... ISTRUZIONI
15 luglio 01 - Soluzione esame di geometria - Ing. gestionale - a.a. 01-01 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura ore. ISTRUZIONI Ti sono
DettagliInformatica Grafica. Un introduzione
Informatica Grafica Un introduzione Rappresentare la Geometria Operabile da metodi di calcolo automatici Grafica Vettoriale Partiamo dalla rappresentazione di un punto... Spazi Vettoriale SPAZI VETTORIALI
DettagliFormulario sui Prodotti Hermitiani Marcello Mamino Pisa, 24 v 2010
Formulario sui Prodotti Hermitiani Marcello Mamino Pisa, 24 v 2010 In quetsa dispensa: V è uno spazio vettoriale di dimensione d sul campo complesso C generato dai vettori v 1,..., v d. Le variabili m,
DettagliAutovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti)
Autovalori e autovettori, matrici simmetriche e forme quadratiche (cenni) (prof. M. Salvetti) April 14, 2011 (alcune note non complete sugli argomenti trattati: eventuali completamenti saranno aggiunti)
DettagliMATRICI Vol.1. Pag. 1/24
MATRICI Vol.1 Sommario ALGEBRA DELLE MATRICI... 3 Matrici nulla, diagonale e unità... 3 Matrice simmetrica e matrice trasposta... 3 Combinazioni lineari e differenza tra matrici. Matrice emisimmetrica...
Dettagli4 0 = 4 2 = 4 4 = 4 6 = 0.
Elementi di Algebra e Logica 2008. Esercizi 4. Gruppi, anelli e campi. 1. Determinare la tabella additiva e la tabella moltiplicativa di Z 6. (a) Verificare dalla tabella moltiplicativa di Z 6 che esistono
Dettagli1 Fattorizzazione di polinomi
1 Fattorizzazione di polinomi Polinomio: un polinomio di grado n nella variabile x, è dato da p(x) = a n x n + a n 1 x n 1 + + a 1 x + a 0 con a n 0, a 0 è detto termine noto, a k è detto coefficiente
DettagliLa matematica del CAD. Vettori e Matrici
La matematica del CAD Vettori e Matrici IUAV Disegno Digitale Camillo Trevisan I programmi CAD riducono tutti i problemi geometrici in problemi analitici: la proiezione di un punto su un piano viene, ad
DettagliGeometria BIAR Esercizi 2
Geometria BIAR 0- Esercizi Esercizio. a Si consideri il generico vettore v b R c (a) Si trovi un vettore riga x (x, y, z) tale che x v a (b) Si trovi un vettore riga x (x, y, z) tale che x v kb (c) Si
DettagliRICHIAMI SULLE MATRICI. Una matrice di m righe e n colonne è rappresentata come
RICHIAMI SULLE MATRICI Una matrice di m righe e n colonne è rappresentata come A = a 11 a 12... a 1n a 21 a 22... a 2n............ a m1 a m2... a mn dove m ed n sono le dimensioni di A. La matrice A può
DettagliPROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico
PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA FISICA MODERNA anno accademico 2013-2014 (1) Si consideri un sistema che può trovarsi in uno di tre stati esclusivi 1, 2, 3, e si supponga che esso si
DettagliEsercizi sulle coniche (prof.ssa C. Carrara)
Esercizi sulle coniche prof.ssa C. Carrara Alcune parti di un esercizio possono ritrovarsi in un altro esercizio, insieme a parti diverse. È un occasione per affrontarle più volte.. Stabilire il tipo di
DettagliEsercitazione 6 - Soluzione
Anno Accademico 28-29 Corso di Algebra Lineare e Calcolo Numerico per Ingegneria Meccanica Esercitazione 6 - Soluzione Immagine, nucleo. Teorema di Rouché-Capelli. Esercizio Sia L : R 3 R 3 l applicazione
DettagliSistemi lineari. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara
Sistemi lineari Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utenti.unife.it/lorenzo.pareschi/ lorenzo.pareschi@unife.it Lorenzo Pareschi (Univ. Ferrara)
DettagliL atomo di idrogeno (1) H T = p2 1 2m 1. + p2 2 2m 2. + V ( r 1 r 2 ) (2) Definiamo le nuove variabili: 1. La massa totale M M = m 1 + m 2 (3)
L atomo di idrogeno Il problema dell atomo di idrogeno é un problema esattamente risolubili ed i suoi risultati possono essere estesi agli atomi idrogenoidi, in cui solo c é solo un elettrone sottoposto
DettagliMETODI MATEMATICI PER LA FISICA
METODI MATEMATICI PER LA FISICA SECONDO ESONERO - 5 GIUGNO 6 Si svolgano cortesemente i seguenti Problemi. PRIMO PROBLEMA (PUNTEGGIO: 3/3) Dati due operatori hermitiani  and ˆB in uno spazio di Hilbert
DettagliEnrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore
Particelle della presente identiche. opera. Principio di Pauli. 1 Particelle identiche: sommario Finora: proprietà di particella singola. Volendo ottenere il comportamento di più particelle, è necessario
DettagliEQUAZIONE DELLA RETTA
EQUAZIONE DELLA RETTA EQUAZIONE DEGLI ASSI L equazione dell asse x è 0. L equazione dell asse y è 0. EQUAZIONE DELLE RETTE PARALLELE AGLI ASSI L equazione di una retta r parallela all asse x è cioè è uguale
DettagliConsideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica,
Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica, spin, ). Esempi: due elettroni, due protoni, due neutroni,
DettagliLa retta nel piano. Supponiamo che la retta r sia assegnata attraverso un suo punto P 0 (x 0, y 0 ) e un vettore v (l, m) che ne indichi la direzione.
La retta nel piano Equazioni vettoriale e parametriche di una retta Supponiamo che la retta r sia assegnata attraverso un suo punto P 0 (x 0, y 0 ) e un vettore v (l, m) che ne indichi la direzione. Condizione
DettagliCorso di Laurea in Fisica. Geometria. a.a Canale 3 Prof. P. Piazza Magiche notazioni
Corso di Laurea in Fisica. Geometria. a.a. 23-4. Canale 3 Prof. P. Piazza Magiche notazioni Siano V e W due spazi vettoriali e sia T : V W un applicazione lineare. Fissiamo una base B per V ed una base
DettagliRiassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.
Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo
DettagliEndomorfismi e matrici simmetriche
CAPITOLO Endomorfismi e matrici simmetriche Esercizio.. [Esercizio 5) cap. 9 del testo Geometria e algebra lineare di Manara, Perotti, Scapellato] Calcolare una base ortonormale di R 3 formata da autovettori
DettagliFormalismo della Meccanica Quantistica
Formalismo della Meccanica Quantistica Le funzioni d onda devono appartenere allo spazio delle funzioni a quadrato sommabile, denotato con L 2 ψ L 2 = ψ( r) 2 d 3 r ψ < () Lo spazio delle funzioni a quadrato
Dettaglidipendenti. Cosa possiamo dire sulla dimensione di V?
Esercizi Esercizi. In uno spazio vettoriale V ci sono tre vettori v, v 2, v linearmente indipendenti. Cosa possiamo dire sulla dimensione di V? 2. In uno spazio vettoriale V ci sono tre vettori v, v 2,
DettagliDott. Dallavalle Riccardo UNITA DIATTICA nr. 5 Gli argomenti di oggi:
Gli argomenti di oggi: Le operazioni matematiche con i numeri INTERI RELATIVI Come facciamo a fare la ADDIZIONE con i numeri interi relativi? Consideriamo un esempio: (+5) + (+7) =? Come potrei fare? Prova
DettagliAppunti su Indipendenza Lineare di Vettori
Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Claudia Fassino a.a. Queste dispense, relative a una parte del corso di Matematica Computazionale (Laurea in Informatica), rappresentano solo un aiuto per lo
DettagliCaso di A non regolare
Caso di A non regolare December 2, 2 Una matrice A è regolare quando è quadrata e in corrispondenza di ogni autovalore di molteplicità algebrica m si ha una caduta di rango pari proprio a m Ovvero: rk
Dettaglivettori V Sia inoltre l angolo che il primo vettore deve percorrere per sovrapporsi al secondo. * **
Prodotto scalare di vettori. Consideriasmo due vettori u e v e siano O e O due rappresentanti applicati in O. Indichiamo come al solito con u = O la norma (cioè l intensità) del vettore u Sia inoltre l
DettagliEsercizi 2. Soluzioni. 1. Siano dati i vettori 1 1, 1 R 3.
Esercizi. Soluzioni.. Siano dati i vettori,, R. (i) Far vedere che formano una base di R. (ii) Ortonormalizzarla col metodo di Gram-Schmidt. (iii) Calcolare le coordinate del vettore X = 5 Sol. (i) Usiamo
Dettagli1 Forme quadratiche 1. 2 Segno di una forma quadratica Il metodo dei minori principali Soluzioni degli esercizi 7.
1 FORME QUADRATICHE 1 Forme quadratiche Indice 1 Forme quadratiche 1 2 Segno di una forma quadratica 2 2.1 Il metodo dei minori principali........................................ 3 3 Soluzioni degli esercizi
DettagliSi consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite
3 Sistemi lineari 3 Generalità Si consideri il sistema a coefficienti reali di m equazioni lineari in n incognite ovvero, in forma matriciale, a x + a 2 x 2 + + a n x n = b a 2 x + a 22 x 2 + + a 2n x
Dettaglix1 + 2x 2 + 3x 3 = 0 nelle tre incognite x 1, x 2, x 3. Possiamo risolvere l equazione ricavando l incognita x 1 x 1 = 2x 2 3x 3 2r 1 3r 2 x 2 x 3
Matematica II -..9 Spazio delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo.. Consideriamo l equazione lineare omogenea nelle tre incognite x, x, x 3. x + x + 3x 3 = Possiamo risolvere l equazione ricavando
Dettagli1.1 Coordinate sulla retta e nel piano; rette nel piano
1 Sistemi lineari 11 Coordinate sulla retta e nel piano; rette nel piano Coordinate sulla retta Scelti su una retta un primo punto O (origine) ed un diverso secondo punto U (unita ), l identificazione
DettagliFunzioni elementari: funzioni potenza
Funzioni elementari: funzioni potenza Lezione per Studenti di Agraria Università di Bologna (Università di Bologna) Funzioni elementari: funzioni potenza 1 / 36 Funzioni lineari Come abbiamo già visto,
DettagliCORSO DI AZZERAMENTO DI MATEMATICA
CORSO DI AZZERAMENTO DI MATEMATICA 1 LE BASI FONDAMENTALI INSIEMI INSIEMI NUMERICI (naturali, interi, razionali e reali) CALCOLO LETTERALE RICHIAMI DI TRIGONOMETRIA I NUMERI COMPLESSI ELEMENTI DI GEOMETRIA
DettagliCorso di Geometria BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni
Corso di Geometria 2010-11 BIAR, BSIR Esercizi 10: soluzioni 1 Geometria dello spazio Esercizio 1. Dato il punto P 0 = ( 1, 0, 1) e il piano π : x + y + z 2 = 0, determinare: a) Le equazioni parametriche
Dettagli= (cioè le due terne di numeri direttori ( devono essere ) proporzionali). Tale uguaglianza non è verificata, poiché risulta ρ
Alcuni esercizi sullo spazio euclideo R Nel seguito R indicherà lo spazio euclideo tridimensionale standard, dotato del riferimento cartesiano naturale (pag 56-57 del libro Nota: gli esercizi proposti
DettagliIV-2 Forme quadratiche
1 FORME QUADRATICHE 1 IV-2 Forme quadratiche Indice 1 Forme quadratiche 1 2 Segno di una forma quadratica 2 2.1 Il metodo dei minori principali........................................ 3 3 Soluzioni degli
Dettagli1 Equazioni parametriche e cartesiane di sottospazi affini di R n
2 Trapani Dispensa di Geometria, Equazioni parametriche e cartesiane di sottospazi affini di R n Un sottospazio affine Σ di R n e il traslato di un sottospazio vettoriale. Cioe esiste un sottospazio vettoriale
Dettagliii 1.20 Rango di una matrice Studio dei sistemi lineari Teoremi di Cramer e Rouché-Capelli......
Indice Prefazione vii 1 Matrici e sistemi lineari 1 1.1 Le matrici di numeri reali................. 1 1.2 Nomenclatura in uso per le matrici............ 3 1.3 Matrici ridotte per righe e matrici ridotte
DettagliChi non risolve esercizi non impara la matematica.
5.5 esercizi 9 Per trovare la seconda equazione ragioniamo così: la parte espropriata del primo terreno è x/00, la parte espropriata del secondo è y/00 e in totale sono stati espropriati 000 m, quindi
DettagliLEZIONE 8. k e w = wx ı + w y j + w z. k di R 3 definiamo prodotto scalare di v e w il numero
LEZINE 8 8.1. Prodotto scalare. Dati i vettori geometrici v = v x ı + v y j + v z k e w = wx ı + j + k di R 3 definiamo prodotto scalare di v e w il numero v, w = ( v x v y v z ) w x = v x + v y + v z.
DettagliLa riduzione a gradini e i sistemi lineari (senza il concetto di rango)
CAPITOLO 4 La riduzione a gradini e i sistemi lineari (senza il concetto di rango) Esercizio 4.1. Risolvere il seguente sistema non omogeneo: 2x+4y +4z = 4 x z = 1 x+3y +4z = 3 Esercizio 4.2. Risolvere
DettagliSoluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2009/2010
Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica AS 009/010 Nicola Gigli Sun-Ra Mosconi giugno 010 Quesito 1 Un generico polinomio di grado n si può scrivere nella forma p(x) a 0 + a 1 x + + a n x n dove
Dettagli= elemento che compare nella seconda riga e quinta colonna = -4 In generale una matrice A di m righe e n colonne si denota con
Definizione di matrice Una matrice (di numeri reali) è una tabella di m x n numeri disposti su m righe e n colonne. I numeri che compaiono nella tabella si dicono elementi della matrice. La loro individuazione
DettagliProdotto scalare e norma
Capitolo 7 Prodotto scalare e norma Riprendiamo ora lo studio dei vettori da un punto di vista più geometrico. È noto, per esempio dalla Fisica, che spesso è comodo visualizzare un vettore del piano o
DettagliDisequazioni di secondo grado
Disequazioni di secondo grado. Disequazioni Definizione: una disequazione è una relazione di disuguaglianza tra due espressioni. Detti p() e g() due polinomi definiti in un insieme A, una disequazione
DettagliProdotto scalare, ortogonalitá e basi ortonormali
CAPITOLO 0 Prodotto scalare, ortogonalitá e basi ortonormali Esercizio 0.. Dati i seguenti vettori di R si calcoli il prodotto scalare (v i,v j per i,j =,,...,6: v = (6,3 v = (,0 v 3 = (, v 4 = (,0 v 5
DettagliGeometria BATR-BCVR Esercizi 9
Geometria BATR-BCVR 2015-16 Esercizi 9 Esercizio 1. Per ognuna delle matrici A i si trovi una matrice ortogonale M i tale che Mi ta im sia diagonale. ( ) 1 1 2 3 2 A 1 = A 2 1 2 = 1 1 0 2 0 1 Esercizio
DettagliProdotto scalare e ortogonalità
Prodotto scalare e ortogonalità 12 Novembre 1 Il prodotto scalare 1.1 Definizione Possiamo estendere la definizione di prodotto scalare, già data per i vettori del piano, ai vettori dello spazio. Siano
DettagliArgomenti Capitolo 1 Richiami
Argomenti Capitolo 1 Richiami L insieme dei numeri reali R si rappresenta geometricamente con l insieme dei punti di una retta orientata su cui sia stato fissato un punto 0 e un segmento unitario. L insieme
Dettagli10 dicembre Soluzione esame di geometria - Ingegneria gestionale - a.a COGNOME... NOME... N. MATRICOLA...
10 dicembre 003 - Soluzione esame di geometria - Ingegneria gestionale - a.a. 003-004 COGNOME.......................... NOME.......................... N. MATRICOLA............. La prova dura 3 ore. ISTRUZIONI
Dettagliax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0.
. Rette in R ; circonferenze. In questo paragrafo studiamo le rette e le circonferenze in R. Ci sono due modi per descrivere una retta in R : mediante una equazione cartesiana oppure mediante una equazione
DettagliSoluzioni delle Esercitazioni VIII 21-25/11/2016. = lnx ln1 = lnx. f(t)dt.
Esercitazioni di Matematica Esercitazioni VIII -5//6 Soluzioni delle Esercitazioni VIII -5//6 A. Funzione integrale. La funzione integrale di f nell intervallo [, ] è per definizione F() = dt con [,].
DettagliTEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI
TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI Ing. Cristian Secchi Tel.
DettagliEquazioni di 2 grado
Equazioni di grado Tipi di equazioni: Un equazione (ad una incognita) è di grado se può essere scritta nella forma generale (o forma tipica o ancora forma canonica): a b c con a, b e c numeri reali (però
Dettagli8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica
8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica Prima di procedere oltre nello studio dell interazione puntuale, in questo paragrafo vogliamo dare un breve cenno alle nozioni di base della teoria
DettagliLEZIONE 15. (15.1.2) p(x) = a 0 x n + a 1 x n a n 1 x + a n = a h x n h.
LEZIONE 15 15.1. Polinomi a coefficienti complessi e loro e loro radici. In questo paragrafo descriveremo alcune proprietà dei polinomi a coefficienti complessi e delle loro radici. Già nel precedente
DettagliAlcuni esercizi sulla diagonalizzazione di matrici. campo dei reali. Se lo è calcolare una base spettrale e la relativa forma diagonale di A.
Alcuni esercii sulla diagonaliaione di matrici Eserciio Dire se la matrice A 4 8 è diagonaliabile sul 3 3 campo dei reali Se lo è calcolare una base spettrale e la relativa forma diagonale di A Svolgimento
DettagliPrecorso di Matematica
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE FACOLTA DI ARCHITETTURA Precorso di Matematica Anna Scaramuzza Anno Accademico 2005-2006 4-10 Ottobre 2005 INDICE 1. ALGEBRA................................. 3 1.1 Equazioni
DettagliLa struttura elettronica degli atomi
1 In unità atomiche: a 0 me 0,59A unità di lunghezza e H 7, ev a H=Hartree unità di energia L energia dell atomo di idrogeno nello stato fondamentale espresso in unità atomiche è: 4 0 me 1 e 1 E H 13,
DettagliProblema ( ) = 0,!
Domanda. Problema ( = sen! x ( è! Poiché la funzione seno è periodica di periodo π, il periodo di g x! = 4. Studio di f. La funzione è pari, quindi il grafico è simmetrico rispetto all asse y. È sufficiente
DettagliParte 12a. Trasformazioni del piano. Forme quadratiche
Parte 12a Trasformazioni del piano Forme quadratiche A Savo Appunti del Corso di Geometria 2013-14 Indice delle sezioni 1 Trasformazioni del piano, 1 2 Cambiamento di coordinate, 8 3 Forme quadratiche,
DettagliInversa di una matrice
Geometria Lingotto. LeLing: La matrice inversa. Ārgomenti svolti: Inversa di una matrice. Unicita e calcolo della inversa. La inversa di una matrice. Il gruppo delle matrici invertibili. Ēsercizi consigliati:
DettagliMATRICI ORTOGONALI. MATRICI SIMMETRICHE E FORME QUADRATICHE
DIAGONALIZZAZIONE 1 MATRICI ORTOGONALI. MATRICI SIMMETRICHE E FORME QUADRATICHE Matrici ortogonali e loro proprietà. Autovalori ed autospazi di matrici simmetriche reali. Diagonalizzazione mediante matrici
DettagliForme bilineari simmetriche
Forme bilineari simmetriche Qui il campo dei coefficienti è sempre R Definizione 1 Sia V uno spazio vettoriale Una forma bilineare su V è una funzione b: V V R tale che v 1, v 2, v 3 V b(v 1 + v 2, v 3
Dettagli2. discutere il comportamento dell accelerazione e della tensione nel caso m 1 m 2 ;
1 Esercizio (tratto dal Problema 3.26 del Mazzoldi 2) Due masse m 1 e m 2 sono disposte come in figura. Il coefficiente di attrito dinamico tra il piano e m 2 vale µ D 0.2 e quello di attrito statico µ
Dettagli13. Piccole oscillazioni
3. Piccole oscillazioni Il moto di un sistema meccanico, soggetto a forze conservative, è approssimabile, nell intorno di un punto di minimo del potenziale, con quello del sistema linearizzato. Questa
DettagliAppunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Bacchelli - a.a. 2010/2011.
Appunti sul corso di Complementi di Matematica mod. Analisi prof. B.Baccelli - a.a. 2010/2011. 06 - Derivate, differenziabilità, piano tangente, derivate di ordine superiore. Riferimenti: R.Adams, Calcolo
DettagliSottospazi vettoriali. Nota Bene: Questo materiale non deve essere considerato come sostituto delle lezioni.
Politecnico di Torino. Sottospazi vettoriali. Nota Bene: Questo materiale non deve essere considerato come sostituto delle lezioni. Argomenti: Sottospazi. Generatori. Confrontando sottospazi: intersezione.
Dettagli