modulo I Introduzione alla psicopatologia e alla psicopatologia dello sviluppo
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- Adriana Cicci
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1 modulo I Introduzione alla psicopatologia e alla psicopatologia dello sviluppo Materiale elaborato da Fava Vizziello e tratto dal testo Fava Vizziello. G. (2003), Psicopatologia dello sviluppo, Il Mulino, Bologna
2 Nella psicopatologia dello sviluppo la definizione del confine tra normalità e patologia non può seguire acriticamente i criteri della scienza medica, ma attraversa numerosi passaggi: Emergenza di un SEGNO Lettura e trasformazione in SEGNALE Trasformazione da parte dei professionisti in SINTOMO Identificazione di un QUADRO 2
3 Definizioni SEGNO = manifestazione che il bambino mette in atto attraverso comportamenti di varia natura, che vengono letti dal suo contesto SEGNALE = segno che viene letto e trasformato nell indicatore di un disagio presente nel bambino SINTOMO = trasformazione, da parte dei professionisti della psiche, del segnale in un indicatore, insieme con altri, della presenza di un quadro psicopatologico, che assume significato all interno del sistema di riferimento teorico-metodologico del professionista stesso QUADRO = insieme di segni di disagio, ricorrente in una determinata cultura, relativamente a un certo periodo dello sviluppo 3
4 SEGNO Mario è un bambino di 7 anni che, da qualche tempo, mostra uno scarso appetito, ha una espressione triste ed è particolarmente svogliato e disinteressato al mondo che lo circonda. Questi sono i segni che la scuola e i genitori hanno osservato nei comportamenti di Mario. Quali possono essere i SIGNIFICATI di questi segni? 4
5 SEGNALE L inappetenza di Mario forse si protrae da troppo tempo e la sua tristezza e disinteresse si verificano in molte situazioni quotidiane, anche in momenti sereni e poco stressanti per il bambino. In più, non è accaduto nulla nella vita di Mario che possa giustificare questi cambiamenti. I segni manifestati da Mario vengono letti e trasformati in SEGNALI. Quale disagio ci sta comunicando Mario attraverso i segni? 5
6 Graziella Fava Vizziello, Psicopatologia dello Sviluppo, Il Mulino, 2003 Normalità e patologia SINTOMO Osservati da un professionista, i segnali lanciati da Mario non hanno un valore neutro, ma veicolano alcuni significati specifici, che dipendono: dal sistema di riferimento teorico-metodologico del professionista dall età di Mario e dal suo sviluppo dalle caratteristiche del contesto in cui Mario sta crescendo (famiglia, scuola ecc.) Qual è il particolare e specifico significato che possiamo attribuire ai segnali di Mario? Sono cioè SINTOMI di un malessere che riguarda lui e/o il suo contesto di vita? 6
7 QUADRO La serie di sintomi presentati da Mario non ha un significato psicopatologico univoco, ma può essere ricondotta in diversi quadri, come: una difficoltà legata al periodo evolutivo una difficoltà di inserimento scolastico una depressione infantile un disturbo dell alimentazione nelle fasi iniziali Il professionista è chiamato a comprendere se e come i sintomi manifestati da Mario possano essere identificativi di un quadro psicopatologico del bambino. Presi nel loro insieme tali sintomi riconducono ad una specifica patologia? Quale? 7
8 Il sintomo
9 Graziella Fava Vizziello, Psicopatologia dello Sviluppo, Il Mulino, 2003 Personalità, organizzazione e struttura Il SINTOMO alle origini Dal greco syn-pipto, letteralmente avvenimento fortuito che accade insieme ad altri eventi Il sintomo è una manifestazione della persona come corpo e/o psiche, a cui viene dato il significato della comunicazione di un malessere 9
10 Il SINTOMO evidenzia che: La rappresentazione del bambino sano del genitore, della famiglia dei professionisti o del gruppo sociale VACILLA VERSO Una rappresentazione di bambino malato della quale occorre chiedere conferma al professionista Per questo motivo, i sintomi rappresentano in genere modalità disfunzionali del soggetto rispetto all istituzione, che li coglie come portatori di un disagio e che li segnala: la famiglia, la scuola, il pediatra ecc. Ogni istituzione, cioè, opera delle scelte sui segni, i segnali e i sintomi accettati al suo interno, la cui comparsa non suscita allarme eccessivo. Parallelamente, esistono segni, segnali e sintomi non accettabili che generano allarme e ansia all interno dell istituzione e che inducono ad una segnalazione ed alla richiesta di aiuto. 10
11 DALLA PARTE DEL BAMBINO... Il sintomo può essere: Il segno di un sistema incompleto con aspetti funzionali di fragilità Vuol dire che una data funzione in quel bambino non ha raggiunto un livello di maturazione adeguato Essere una funzione che ha bisogno di più tempo per evolvere POTREBBE... Essere una funzione che ha bisogno di aiuti esterni per evolvere; es. riabilitazione Essere una funzione che non ha ulteriori possibilità di evoluzione 11
12 DALLA PARTE DEL BAMBINO... Il sintomo può essere: Il segno di un sistema in evoluzione, di cui la crisi fa parte integrante Vuol dire che il sintomo manifestato costituisce un passaggio adeguato e naturale della crescita stessa della persona La paura degli estranei, che compare nel bambino di 9 mesi Per esempio... Il pavor notturno, tipico dei bambini intorno ai 4 anni Momenti depressivi, che caratterizzano il periodo adolescenziale 12
13 DALLA PARTE DEL BAMBINO... Il sintomo può essere: Il risultato del sistema di interdipendenza dell individuo con l ambiente Vuol dire che il sintomo manifestato costituisce il risultato dell interazione del bambino con il contesto entro il quale si trova inserito La lamentosità o il ritiro del bambino carenziato Per esempio... Il ritiro emotivo del bambino nell interazione con la madre depressa I comportamenti adultizzati del bambino nei confronti di un genitore inadeguato 13
14 DALLA PARTE DEL PROFESSIONISTA... I riferimenti di carattere teorico-epistemologico del professionista hanno un fondamentale ruolo nella lettura e nella comprensione del sintomo. Tali aspetti hanno un risvolto operativo immediato, in quanto spingono a: Osservare cose diverse Attribuire diverso significato ai dati osservati Dedurre indicazioni diverse Progettare interventi diversi 14
15 Nonostante queste numerose differenze, in età evolutiva, il sintomo richiede di essere letto e compreso in riferimento a una serie invariante di fattori comuni ai diversi professionisti e ai differenti approcci di ognuno Il momento di arrivo al servizio L età del bambino Le caratteristiche di sviluppo del bambino Il quadro relazionale del bambino e della famiglia La storia pregressa del bambino Il contesto attuale del bambino 15
16 Significato del sintomo Il sintomo presentato, da solo o in associazione con altri, ha un significato che consente di poter effettuare delle previsioni sull andamento della patologia nel tempo. Vantaggio secondario del sintomo Con la definizione di vantaggio secondario si identifica il fatto che ogni sintomo ha un valore di richiamo per le figure significative del soggetto che lo presenta. La comprensione di questo aspetto aiuta nel processo di previsione. Riuscita come difesa Il sintomo del soggetto possiede ancora aspetti di funzionamento? Svolge alcuni aspetti del suo ruolo adattivo di fronte ai conflitti psichici della persona? 16
17 Durata e interferenza del sintomo La durata del sintomo e la sua intensità sono aspetti che aiutano il professionista nel tracciare delle previsioni sull andamento della patologia. Altra caratteristica centrale è l interferenza del sintomo rispetto al funzionamento complessivo della persona. Modello degli operatori Il modello di riferimento teorico-epistemologico e dell intervento degli operatori determina l attività di prognosi. Risorse disponibili per gli interventi La previsione sulla possibile durata e sull andamento di una patologia non può essere effettuata senza la consapevolezza delle risorse REALI disponibili per l intervento, a vari livelli (del soggetto, della famiglia, della scuola, dell istituzione socio-sanitaria ecc.) e su vari piani (economico, organizzativo, affettivo ecc.).
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