RIFORMA COSTITUZIONALE E MACROREGIONI: LA PROPOSTA DI FORZA ITALIA Conferenza Stampa

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1 a cura del Gruppo Parlamentare della Camera dei Deputati Il Popolo della Libertà Berlusconi Presidente Forza Italia 862 RIFORMA COSTITUZIONALE E MACROREGIONI: LA PROPOSTA DI FORZA ITALIA Conferenza Stampa 22 gennaio 2015

2 EXECUTIVE SUMMARY 2 La riforma costituzionale proposta dal Governo, approvata dal Senato e ora all esame della Camera dei Deputati, non risolve adeguatamente il problema della riorganizzazione territoriale della Repubblica con riguardo alle Regioni. Il riordino delle competenze legislative e le ulteriori previsioni del DDL che riguardano la razionalizzazione dei bilanci e delle spese, la previsione di sanzioni per i titolari degli organi di governo in caso di dissesto, si applicano, anche per gli enti locali, alle sole regioni ordinarie, mentre resta intatto il vecchio regime per le regioni a statuto speciale, fino all adeguamento degli statuti di queste ultime con legge costituzionale. Si creano così ulteriori condizioni di disuguaglianza tra i cittadini e si aggravano disparità territoriali ormai anacronistiche.

3 INDICE 3 I LIMITI ATTUALI DEL REGIONALISMO ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. PERCHE ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME 1) AGGREGAZIONE DAL BASSO 2) MODIFICA DIRETTA DELLA COSTITUZIONE MODIFICHE AL RIORDINO DELLE COMPETENZE LEGISLATIVE RIEQUILIBRIO DELLE AUTONOMIE SPECIALI. PERCHE RIEQUILIBRIO DELLE AUTONOMIE SPECIALI. COME RAFFORZAMENTO DELLA COESIONE TERRITORIALE

4 I LIMITI ATTUALI DEL REGIONALISMO 4 Il decentramento e la modifica del Titolo V della Costituzione hanno prodotto: competenze eccessive, che spesso costituiscono duplicazioni di quelle dello Stato e aggravano la complessità e i tempi degli atti amministrativi; apparati pesanti, per dotazioni di mezzi e di personale, sviluppando un enorme numero di enti strumentali e società partecipate; consistente aumento della spesa pubblica, provocato in gran parte da questi fattori.

5 I LIMITI ATTUALI DEL REGIONALISMO 5 La crisi del regionalismo all italiana, iniziata nel 2012, si è sviluppata in modo virulento negli anni successivi. Su 13 Regioni nelle quali si sono svolte le elezioni nel 2010, ben 6 hanno terminato con grande anticipo la legislatura. La sfiducia della popolazione nei confronti delle regioni appare persistente e inarrestabile, come dimostra la scarsa affluenza delle ultime elezioni regionali di Emilia-Romagna e Calabria del 23/11/2014. La legge n. 56/2014 (cd. Delrio ) ha istituito le città metropolitane, nuovi enti, che assorbono, nei rispettivi territori, molte delle competenze attribuite alle Regioni.

6 I LIMITI ATTUALI DEL REGIONALISMO 6 Il DDL costituzionale attualmente all esame dell Aula della Camera dei deputati si limita a razionalizzare la competenza legislativa regionale riportando allo Stato il potere di legiferare su alcune materie, nonché abolendo l attuale competenza concorrente delle regioni. Pertanto il disegno di legge si mostra: INCOERENTE: perché disegna la funzione legislativa regionale come essenzialmente pianificatoria e programmatoria, ma mantiene ferma in alcuni casi la capacità di intervenire sulla gestione dei servizi essenziali. INCOMPLETO: perché ignora le funzioni di promozione e coordinamento della coesione territoriale.

7 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. PERCHE 7 L istituzione di macroregioni: garantisce maggiore efficienza ed economicità della programmazione territoriale, nonché della coesione territoriale e dei livelli essenziali delle prestazioni, alle economie di scala possibili nel governo di vaste aree omogenee; evita gli squilibri territoriali determinati dalla istituzione di città metropolitane dotate di competenze simili a quelle delle attuali regioni, e la restante parte del territorio delle aree limitrofe; incide positivamente sui costi della politica, riducendo la dimensione degli apparati e gli sprechi.

8 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME 8 Gli emendamenti presentati dal Gruppo Forza Italia al ddl di riforma costituzionale propongono l istituzione di macroregioni attraverso due percorsi alternativi tra loro: 1) modello di «aggregazione dal basso»; 2) modifica diretta della Costituzione.

9 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME: 1) AGGREGAZIONE DAL BASSO 9 Il percorso di «aggregazione dal basso» prevede: l abrogazione dell art. 131 Cost., contenente l elenco delle attuali regioni; una modifica dell art. 132 Cost. per portare la popolazione minima di ogni Regione a 10 milioni di abitanti; l introduzione di una norma transitoria che consenta con legge ordinaria, su iniziativa dei consigli regionali, o, in mancanza, su iniziativa del Governo (sentite le Regioni), l aggregazione in macroregioni, sottoponendo in ogni caso la decisione a referendum confermativo da parte della maggioranza dei votanti.

10 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME: 2) MODIFICA DIRETTA DELLA COSTITUZIONE 10 In alternativa, si propone la modifica diretta dell art. 131 della Costituzione attraverso diversi modelli di macroregioni: Modello n. 1- istituzione di 5 macroregioni: 1. Piemonte, Valle d'aosta, Liguria, Lombardia; 2. Trentino Alto Adige, Friuli-Venezia-Giulia, Veneto, Emilia Romagna; 3. Toscana, Umbria, Marche e Lazio; 4. Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, e Calabria; 5. Sicilia e Sardegna.

11 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME Modello n. 1 Valle d Aosta, Piemonte, Liguria e Lombardia Friuli-Venezia-Giulia,Trentino Alto Adige, Veneto e Emilia Romagna Toscana, Umbria, Marche e Lazio Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria Sicilia e Sardegna

12 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME 12 Modello n. 2- istituzione di 4 macroregioni: 1. Piemonte, Liguria, Valle d'aosta, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige; 2. Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria; 3. Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Molise; 4. Sicilia e Sardegna.

13 13 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME Modello n. 2 Piemonte, Liguria, Valle d'aosta, Friuli- Venezia-Giulia, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Molise Sicilia e Sardegna

14 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME 14 Modello n. 3- istituzione di 7 macroregioni: 1. Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto; 2. Friuli-Venezia-Giulia e Trentino Alto Adige; 3. Valle d'aosta; 4. Emilia Romagna, Toscana, Lazio Abruzzo, Marche e Umbria; 5. Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Molise; 6. Sardegna; 7. Sicilia.

15 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME 15 Modello n. 3 Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto Friuli-Venezia-Giulia e Trentino Alto Adige Valle d'aosta Emilia Romagna, Toscana, Lazio Abruzzo, Marche e Umbria Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Molise Sardegna Sicilia

16 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME 16 Modello n. 4- istituzione di 8 macroregioni: 1. Piemonte, Liguria e Valle d Aosta; 2. Lombardia; 3. Veneto, Trentino- Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia; 4. Emilia Romagna, Toscana; 5. Lazio, Abruzzo e Molise, Marche e Umbria; 6. Campania, Basilicata, Calabria, Puglia; 7. Sicilia; 8. Sardegna.

17 ISTITUZIONI DELLE MACROREGIONI. COME 17 Modello n. 4 Piemonte, Liguria e Valle d'aosta Lombardia Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli- Venezia Giulia Emilia-Romagna e Toscana Lazio, Abruzzo, Molise, Marche e Umbria Campania, Basilicata, Calabria e Puglia Sardegna Sicilia

18 MODIFICHE AL RIORDINO DELLE COMPETENZE LEGISLATIVE 18 Il Gruppo Forza Italia ha inoltre presentato emendamenti finalizzati alla modifica delle competenze legislative (art. 117 Cost.) attraverso: l accentuazione della natura pianificatoria e di programmazione delle funzioni legislative; l introduzione di competenze regionali in materia di programmazione dei fondi destinati alla coesione territoriale; la possibilità delle Regioni di trasferire verso l alto, allo Stato, anche temporaneamente, funzioni legislative, per ragioni di maggiore efficacia del loro esercizio.

19 RIEQUILIBRIO DELLE AUTONOMIE SPECIALI. PERCHE 19 L istituzione di macroregioni non è incompatibile con le autonomie speciali, oggi riconosciute ad alcune regioni, per motivi connessi alla tutela delle minoranze linguistiche o in base ad accordi internazionali. Tali autonomie possono restare intatte anche se riconosciute ad aree territoriali di macroregioni. È necessario comunque che le modifiche introdotte dal DDL costituzionale si applichino anche alle autonomie speciali, per evitare sperequazioni territoriali.

20 RIEQUILIBRIO DELLE AUTONOMIE SPECIALI. COME 20 Si propone quindi: la modifica dell articolo 116 della Costituzione, identificando le attuali regioni a statuto speciale come territori autonomi, fermo il rispetto di trattati internazionali e di norme a tutela delle minoranze linguistiche; la sostituzione degli statuti speciali concertati con leggi costituzionali; la riduzione delle norme della riforma costituzionale che non si applicano alle autonomie speciali.

21 RAFFORZAMENTO DELLA COESIONE TERRITORIALE 21 Si prevede infine l introduzione, nell articolo 81 della Costituzione, dopo la previsione dell obbligo di pareggio del bilancio, di una disposizione che preveda che la distribuzione delle risorse finanziarie dello Stato sul territorio nazionale deve avvenire in modo da garantire la coesione territoriale e la piena eguaglianza dei cittadini nella fruizione del servizi pubblici essenziali e dei relativi livelli essenziali delle prestazioni.

22 EMENDAMENTI AL DDL COSTITUZIONALE 22 Di seguito gli emendamenti presentati dal Gruppo parlamentare Forza Italia. EMENDAMENTO Russo Al comma 1, capoverso ART. 117, terzo comma, dopo le parole: delle minoranze linguistiche, aggiungere le seguenti: di programmazione delle risorse finanziarie destinate alla coesione territoriale in ambito regionale, Conseguentemente, al medesimo capoverso: al medesimo comma: dopo le parole: del territorio regionale e aggiungere la seguente: della; dopo le parole: di programmazione sopprimere le seguenti: e organizzazione; dopo il quarto comma, aggiungere il seguente: Con legge regionale, approvata a maggioranza assoluta, le singole Regioni possono, previa intesa con lo stesso, devolvere allo Stato, anche per un tempo limitato, la funzione legislativa nelle materie di cui al terzo comma.

23 EMENDAMENTI AL DDL COSTITUZIONALE 23 EMENDAMENTO 30.4 Russo Sostituire l articolo 30 con il seguente: ART. 30. (Modifica all'articolo 116 della Costituzione). 1. L'articolo 116 della Costituzione è sostituito dal seguente: «ART Il Friuli Venezia Giulia, la Sardegna, la Sicilia, il Trentino-Alto Adige/Südtirol, costituito dalle Province autonome di Trento e di Bolzano, la Val d'aosta/vallée d'aoste dispongono di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo quanto previsto con legge costituzionale nel rispetto dei trattati internazionali e della tutela delle minoranze linguistiche. Forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui all'articolo 117, secondo comma, lettere l), limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, n), s) e u), limitatamente al governo del territorio, possono essere attribuite alle Regioni, con legge dello Stato, anche su richiesta delle stesse, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei princìpi di cui all'articolo 119, purché la Regione sia in condizione di equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio. La legge è approvata da entrambe le Camere, sulla base di un'intesa tra lo Stato e la Regione interessata.» Conseguentemente, all'articolo 39, sostituire i commi 11 e 12 con il seguente: 11. Le disposizioni di cui agli articoli 114 e 118, primo, secondo e quarto comma, della Costituzione, come modificati dalla presente legge costituzionale, non si applicano al Friuli Venezia Giulia, alla Sardegna, alla Sicilia, al Trentino-Alto Adige/Südtirol, alle Province autonome di Trento e di Bolzano, fino alla emanazione della legge costituzionale di cui all'articolo 116, primo comma, della Costituzione, come modificato dalla presente legge costituzionale. La Valle d'aosta/vallée d'aoste esercita le funzioni provinciali già attribuite alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale.

24 EMENDAMENTI AL DDL COSTITUZIONALE 24 EMENDAMENTO Russo, Centemero Dopo l'articolo 36, aggiungere il seguente: ART. 36-bis. (Revisione del territorio delle Regioni). 1. L'articolo 131 della Costituzione è abrogato. Conseguentemente: all'articolo 38, dopo il comma 11, aggiungere il seguente: 11-bis. All'articolo 132, primo comma, della Costituzione le parole: «un milione» sono sostituite dalle seguenti: «dieci milioni» e le parole: «delle popolazioni stesse» sono sostituite dalle seguenti: «dei votanti»; all'articolo 39, dopo il comma 8, aggiungere il seguente: 8-bis. In fase di prima applicazione della presente legge costituzionale, il Governo, sentite le Regioni, anche su iniziativa dei Consigli regionali delle stesse, presenta un disegno di legge per la fusione delle Regioni esistenti o la creazione di nuove Regioni con i requisiti minimi di popolazione di cui all'articolo 132 della Costituzione, così come modificato dalla presente legge costituzionale. La legge, approvata da entrambe le Camere, è sottoposta al referendum confermativo delle popolazioni interessate. L'approvazione da parte della maggioranza dei votanti delle popolazioni interessate determina la promulgazione totale o parziale della legge.; all'articolo 41: dopo le parole: 35, aggiungere le seguenti: 38, comma 11-bis; sostituire le parole: 39, comma 7, con le seguenti: 39, commi 7 e 8-bis.

25 EMENDAMENTI AL DDL COSTITUZIONALE 25 EMENDAMENTO Russo Dopo l'articolo 36, aggiungere il seguente: ART. 36-bis. (Modifica delle circoscrizioni regionali). 1. L'articolo 131 della Costituzione è sostituito dal seguente: «ART Sono costituite le seguenti Regioni: 1. Piemonte, Liguria, Valle d'aosta, Friuli-Venezia-Giulia, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige; 2. Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Abruzzo, Marche e Umbria; 3. Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Molise; 4. Sicilia e Sardegna». EMENDAMENTO Russo Dopo l'articolo 36, aggiungere il seguente: ART. 36-bis. (Modifica delle circoscrizioni regionali). 1. L'articolo 131 della Costituzione è sostituito dal seguente: «ART Sono costituite le seguenti Regioni: 1. Piemonte, Liguria, Lombardia e Veneto; 2. Friuli-Venezia-Giulia e Trentino Alto Adige; 3. Valle d'aosta; 4. Emilia Romagna, Toscana, Lazio Abruzzo, Marche e Umbria; 5. Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Molise; 6. Sardegna; 7. Sicilia».

26 EMENDAMENTI AL DDL COSTITUZIONALE 26 EMENDAMENTO Russo Dopo l'articolo 36, aggiungere il seguente: ART. 36-bis. (Modifica delle circoscrizioni regionali). 1. L'articolo 131 della Costituzione è sostituito dal seguente: «ART Sono costituite le seguenti Regioni: 1. Piemonte, Liguria e Valle d'aosta; 2. Lombardia; 3. Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia; 4. Emilia-Romagna e Toscana: 5. Lazio, Abruzzi e Molise, Marche e Umbria; 6. Campania, Basilicata, Calabria, Puglia; 7. Sicilia; 8. Sardegna».

27 EMENDAMENTI AL DDL COSTITUZIONALE 27 EMENDAMENTO Gelmini, Ravetto. Dopo l'articolo 36, aggiungere il seguente: ART. 36-bis. (Accorpamento delle Regioni). 1. Le seguenti Regioni sono accorpate: Abruzzo, Marche, Molise e Puglia; Basilicata, Calabria e Campania; Emilia-Romagna e Toscana; Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto; Lazio e Umbria; Liguria, Piemonte e Valle d'aosta. L'accorpamento non pregiudica le vigenti disposizioni che disciplinano le prerogative delle Province autonome di Trento e di Bolzano. 2. L'articolo 131 della Costituzione è sostituito dal seguente: «ART Sono costituite le seguenti Regioni: Abruzzo-Marche-Molise-Puglia; Basilicata- Calabria-Campania; Emilia-Romagna-Toscana; Friuli-Venezia Giulia-Trentino-Alto Adige-Veneto; Lazio-Umbria; Liguria-Piemonte-Valle d'aosta; Lombardia; Sardegna; Sicilia.». 3. All'articolo 132, primo comma della Costituzione le parole: «un milione» sono sostituite dalle seguenti: «cinque milioni».

28 EMENDAMENTI AL DDL COSTITUZIONALE 28 EMENDAMENTO Gelmini, Ravetto. Dopo l'articolo 36, aggiungere il seguente: ART. 36-bis. (Accorpamento delle Regioni). 1. Le seguenti Regioni sono accorpate: Abruzzo e Lazio; Basilicata, Calabria e Puglia; Campania e Molise; Emilia-Romagna e Veneto; Liguria e Piemonte; Marche, Toscana e Umbria. 2. L'articolo 131 della Costituzione è sostituito dal seguente: «ART Sono costituite le seguenti Regioni: Abruzzo-Lazio; Basilicata-Calabria-Puglia; Campania-Molise; Emilia-Romagna-Veneto; Friuli-Venezia Giulia; Liguria-Piemonte; Lombardia; Marche-Toscana-Umbria; Sardegna; Sicilia; Trentino-Alto Adige; Valle d'aosta». 3. All'articolo 132, primo comma, della Costituzione le parole: «un milione» sono sostituite dalle seguenti: «cinque milioni». EMENDAMENTO Russo. Al comma 6, alla lettera a), premettere la seguente: 0a) dopo il primo comma, è aggiunto il seguente: «La distribuzione delle risorse finanziarie dello Stato sul territorio nazionale deve avvenire in modo da garantire la coesione territoriale e la piena eguaglianza tra i cittadini nella fruizione dei servizi pubblici essenziali e dei relativi livelli delle prestazioni».

29 EMENDAMENTI AL DDL COSTITUZIONALE 29 EMENDAMENTO Centemero. Dopo il comma 8, aggiungere il seguente: 8-bis. In fase di prima applicazione della presente legge costituzionale, il Governo, sentite le Regioni, anche su iniziativa dei Consigli regionali delle stesse, presenta un disegno di legge per il coordinamento delle politiche delle Regioni.

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