INFORTUNI: DATI SINTETICI

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1 INFORTUNI: DATI SINTETICI Nel 2009 viene introdotta una importante novità per la ASL di Milano e cioè l allargamento del territorio di competenza ad altri sei comuni: Bresso, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Cormano, Cusano Milanino, Sesto San Giovanni (figura 1). Poiché, accanto a caratteristiche molto simili tra il territorio di recente acquisizione e il territorio di Milano (forte presenza di cantieri, aree dismesse, terziario avanzato), esistono però anche evidenti differenze (ancora forte presenza di unità produttive tradizionali nel territorio acquisito), si è scelto di analizzare il contesto tenendo distinte le due aree, in maniera che le similitudini e le differenze tra i due territori emergano più facilmente. CORMANO CUSANO M. BRESSO CINISELLO B. SESTO S. G. COLOGNO M. MILANO Figura 1 Territorio di competenza della ASL di Milano a partire dal gennaio 2009 Per caratterizzare il territorio di competenza non ci si è limitati ad utilizzare indicatori di salute, che nel caso degli ambienti di lavoro sono essenzialmente legati ai danni alla salute dei lavoratori (infortuni e malattie professionali), ma si è cercato di caratterizzare gli ambienti di lavoro secondo i livelli di rischi lavorativi presenti. Per tracciare il profilo epidemiologico del territorio di competenza ci si è avvalsi di diverse fonti: a) Sistemi informatizzati di sorveglianza epidemiologica da anni disponibili al Servizio PSAL e da questi attivamente implementati: - registro degli infortuni mortali - sistema di sorveglianza delle malattie lavoro correlate (MALPROF) - flussi informativi INAIL ISPESL Regioni su classificazione aziende, infortuni e malattie professionali segnalate all INAIL

2 b) Esperienza storica del Servizio, attraverso gli archivi contenuti nel sistema informativo del Servizio c) Dati di letteratura, non solo pubblicata, ma anche avvalendosi della cosiddetta letteratura grigia. ATTIVITA ECONOMICHE E INSEDIAMENTI PRODUTTIVI Si ritiene che una delle prime informazioni utili alla conoscenza di un territorio sia il numero di attività economiche presenti suddivise per comparto. Le informazioni relative alle attività economiche presenti nel territorio della ASL di Milano vengono estratte dai Flussi Informativi INAIL ISPESL Regioni che si basano sugli archivi INAIL e che vengono distribuite aggiornate annualmente a tutte le ASL e alle Regioni. In Tabella 1 si riporta il numero di Posizioni Assicurative Territoriali (PAT) iscritte all INAIL nel 2011 che, pur non coincidendo perfettamente con il numero di unità locali, ne sono una buona stima; le PAT sono distribuite per comparto lavorativo per ciascuno dei quali viene indicato il numero di addetti INAIL e il numero medio di addetti per PAT. Comparto PAT (N) PAT (%) Addetti (N) Addetti (%) numero di addetti per PAT 01 Agrindustria e pesca 303 0,21 514,1 0,05 1,70 02 Estrazioni minerali 13 0,01 89,0 0,01 6,85 03 Industria Alimentare , ,5 0,72 6,15 04 Industria Tessile , ,1 0,52 2,25 05 Industria Conciaria 94 0,06 564,5 0,05 6,01 06 Industria Legno , ,9 0,19 2,00 07 Industria Carta 08 Industria Chimica e Petrolio , ,0 0, , ,3 0,69 3,31 21,49 09 Industria Gomma 153 0,11 513,3 0,05 3,35 10 Ind. Trasf. Non metalliferi 347 0, ,3 0,14 4,42 11 Industria Metalli 41 0, ,7 0,10 25,77 12 Metalmeccanica , ,3 1,70 3,97 13 Industria Elettrica , ,9 0,70 6,94 14 Altre industrie , ,6 0,73 2,92 15 Elettricità Gas Acqua 74 0, ,0 0,60 90,03 16 Costruzioni , ,4 4,37 2,78 17 Commercio , ,0 8,73 7,54

3 18 Trasporti , ,0 2,72 4,89 19 Sanita , ,1 4,33 14,62 20 Servizi , ,3 72,30 9,30 99 Comparto non determinabile , ,7 0,83 3,68 TOTALE , ,0 100,00 7,65 Tabella 1 PAT, numero di addetti e numero medio di addetti per PAT, anno 2011 distribuiti per comparto Le attività economiche si concentrano soprattutto nel comparto dei Servizi costituendo il 59% di tutte le PAT e il 72% del totale degli addetti. Seguono i comparti delle costruzioni (12% delle PAT e 4,4% degli addetti totali) e del commercio (8,9% delle PAT e 8,7% degli addetti totali). Classi addetti PAT 0. Zero a. da 0,1 a 1 b. da 1,1 a 3 c. da 3,1 a 10 d. da 10,1 a 15 e. da 15,1 a 20 f. da 20,1 a 30 g. da 30,1 a 100 h. da 100,1 a 200 i. da 200,1 a 500 l. da 500,1 a m. da 1000,1 a n. da 5.000,1 a Oltre TOTALE Numero Percentuale Percentuale PAT cumulativa ,39% 4,39% ,44% 56,83% ,3% 80,13% ,77% 92,9% ,2% 95,1% ,17% 96,27% ,15% 97,42% ,77% 99,19% 577 0,4% 99,59% 378 0,26% 99,85% 122 0,08% 99,93% 90 0,06% 99,99% 7 0% 100% 3 0% 100% % 100% Tabella 2 PAT 2010 distribuite per classi di addetti La maggioranza delle unità locali è costituita da piccole imprese: la media di addetti per impresa è poco più di 7. Questo fenomeno di rappresentatività di microimprese è soprattutto evidente in alcuni settori come quello delle costruzioni, in cui si ha una media di 2,8 addetti per impresa. Il 92% delle PAT presenti nel territorio della ASL di Milano ha meno di 10 dipendenti. Annualmente nel territorio dell ASL vengono aperte circa nuove attività lavorative.

4 Il totale degli addetti occupati nelle aziende ubicate nel territorio della ASL di Milano (N. = ) costituisce il 29% della popolazione lavorativa di tutta la Regione Lombardia (N. = ). Nel 2012 è stata notificata l apertura di cantieri edili, nei quali hanno lavorato non solo imprese con sede nei comuni siti nel territorio della ASL, ma anche imprese provenienti da altre parti di Italia. Dai dati ISTAT risulta che nei sette Comuni della ASL Milano risiedono circa stranieri. L Osservatorio Lavoro del Comune di Milano, riferisce che nel 2008 la popolazione di Milano in età lavorativa era costituita dall 81% ( ) da italiani e dal 19% ( ) da stranieri. Il tasso di occupazione, sempre nel 2008, era sensibilmente più elevato per gli stranieri (76%) rispetto agli italiani (70%). Un indagine della Camera di Commercio rileva che nel 2011 in Milano piccole attività avevano come titolare uno straniero, occupavano lavoratori di cui italiani. Nel contesto territoriale un aspetto da considerare, perché espone a rischi di infortunio sia i lavoratori che i cittadini, è la presenza di attrezzature ed in particolare di impianti di sollevamento e apparecchi a pressione le cui verifiche periodiche sono previste dall allegato VII del D.Lgs. 81 del 2008 per i luoghi di lavoro, e dal DM 1/12/1975 e dal DPR 162/99 per gli ambiento di vita relativamente agli ascensori e agli impianti di riscaldamento. Uno dei rischi presenti negli ambienti di lavoro è il rischio di infortunio. Più che il numero assoluto di infortuni sono di maggior utilità indicatori di frequenza e di gravità che permettono confronti tra territori diversi e tra momenti diversi. L utilizzo di questi indicatori permette anche la valutazione dell efficacia nel tempo degli interventi di prevenzione messi in atto per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro. Da diversi anni il servizio PSAL privilegia l attività su programmazione, con conseguente riduzione dell attività su richiesta, da parte di lavoratori o di loro rappresentanti, di forze sociali, di cittadini, di altri Servizi della ASL o di altri Enti, attività che comunque viene puntualmente effettuata e monitorata. I criteri di programmazione si basano sulla conoscenza delle situazioni ritenute a maggior rischio e che pertanto richiedono prioritariamente interventi di prevenzione. La graduazione del rischio negli ambienti di lavoro si basa su dati di sorveglianza sulla salute occupazionale (frequenza e gravità delle malattie lavoro correlate e degli infortuni) e sull esposizione a rischi professionali (presenza di settori particolarmente a rischio, conoscenza del territorio, dati di letteratura), applicando a livello locale e cioè nel contesto della ASL di Milano, metodi suggeriti dai livelli regionale, nazionale e internazionale. L obiettivo finale di un guadagno di salute per i lavoratori, è più facilmente perseguibile se gli interventi vengono indirizzati verso quelle situazioni a maggior rischio. GLI INDICATORI DI DOMANDA L andamento del fenomeno infortunistico, rappresenta uno dei criteri per selezionare settori lavorativi a maggior rischio, verso i quali indirizzare gli interventi preventivi. Come emerge dalla tabella seguente tenendo conto sia della frequenza degli infortuni che della gravità degli stessi, riferiti al triennio , i comparti a maggior rischio risultano il settore delle costruzioni. il settore del legno e il settore della metallurgia. Nella scelta delle priorità di intervento l andamento del fenomeno infortunistico è solo uno dei fattori considerati, concorrono alla scelta anche altri parametri quali: prevalenza delle malattie lavoro correlate nel settore, nuove ed emergenti problematiche di salute legate alla modifica del contesto organizzativo del lavoro attuale, rappresentatività delle aziende del comparto nel territorio (si vedano i dati di contesto), dati di letteratura.

5 (Infortuni indennizzati/addetti)x 1000 Tasso incidenza (Infortuni con esiti permanenti e mortali/infortuni indennizzati) Indice gravità (Tasso incidenza x indice gravità) Indice sintetico F Costruzioni 21,0 10,3 216,3 DD Ind. del legno 21,7 9,1 197,47 DJ Metallurgia 19,5 5,7 111,15 DK Industria meccanica 13,8 7,5 103,5 DI Ind. della trasformazione 15,9 6,4 101,76 H Alberghi e ristoranti 47,4 2,1 99,54 DN Altre industrie manifatturiere 8,8 11,2 98,56 I Trasporti,magazzinaggio 23,4 4,1 95,94 DM Fabbr. mezzi di trasporto 10,5 6,8 71,4 O Altri servizi pubblici 18,8 3,5 65,8 DA Ind. 24,5 2,6 alimentari.bevande.tabacco 63,7 L Pubblica amministrazione 19,1 3,1 59,21 A Agricoltura,Caccia,Silvicoltura 18,9 2,9 54,81 TOTALE 13,7 4,0 54,8 E Energia elettrica,gas,acque 8,9 5,7 50,73 G Commercio.Riparazioni. 14,7 3,4 49,98 N Sanità 26,4 1,8 47,52 DG Fabbr. prod. chimici.fibre 7,3 5,9 sintetiche 43,07 K Immobili.Informatica.Ricerca 8,7 4,5 39,15 M Istruzione 9,2 3,4 31,28 DH Fabbr. art. in gomma/mat. 9,1 3,2 plastiche 29,12 DE fabbr. carta,cartoni,editoria 5,2 5,5 28,6 DB Ind. tessili.abbigliamento 7,4 3,8 28,12 DL Elettromeccanica.Ottica 6,3 3,6 22,68 J Intermediazione finanziaria 2,7 5,9 15,93 DC Ind. conciarie 4,8 2,2 10,56 Tabella 1 Indici di incidenza infortuni indennizzati, indici gravità e indici sintetici distribuiti per attività economica ATECO 2002 relativi al triennio

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