Emergenze infettive: modello di risposta in Provincia di Trento
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1 Emergenze infettive: modello di risposta in Provincia di Trento Padova, 20 settembre 2012 Maria Grazia Zuccali Dipartimento di Prevenzione APSS Trento
2 L organizzazione della provincia di Trento Distretto Ovest ab. Distretto Centro nord ab. Distretto Centro sud ab ab. Distretto Est Popolazione: abitanti (31/12/2011)
3 Emergenze di sanità pubblica in provincia di Trento Emergenze sanitarie ordinarie : raggruppano malattie inattese che fanno scattare un urgenza potenziale della Sanità pubblica Maxiemergenze: raggruppano malattie inattese che necessitano di mezzi di profilassi e terapeutici di massa e di piani solidi per rassicurare la popolazione
4 Emergenze di sanità pubblica in provincia di Trento Emergenze sanitarie ordinarie Livello locale (Distretto): Tossinfezioni alimentari Malattie batteriche invasive Livello Aziendale (Dipartimento di Prevenzione): coordinamento attività territoriale non conformità acqua potabile non conformità acqua di balneazione eventi ambientali a rischio per la salute gestione del RASFF
5 Emergenze di sanità pubblica in provincia di Trento Maxiemergenze malattie non abituali, conferma diagnostica difficile tasso di infettività e letalità elevato assenza di terapia o metodi di prevenzione specifici carico sanitario importante alto grado di allarme nella popolazione Approccio complessivo: Assessorato alla sanità Azienda Provinciale per i servizi sanitari
6 Gestione dell emergenza Le malattie infettive si combattono con l organizzazione, il metodo, la capacità di prevedere per prevenire. Piano provinciale pandemico
7 I Piani pandemici 2002: Piano Italiano multifase per una pandemia influenzale 2005: Linee guida OMS per i Piani pandemici 2006: Piano Nazionale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale 2007: Piano provinciale di preparazione e risposta a una pandemia influenzale in attuazione dell Accordo Stato Regioni 9 febbraio 2006 (DPG n. 481 del 9 marzo 2007)
8 Piano provinciale pandemico Articolazione su due livelli: costituzione di un organizzazione stabile provinciale, Comitato per la pandemia influenzale, struttura di raccordo con le strutture sovraordinate di livello nazionale e di coordinamento delle azioni provinciali; compiti e ruoli catena di comando nelle varie fasi dell emergenza pianificazione degli aspetti operativi legati alla specificità dell evento infettivo e alle varie fasi dell emergenza (task force aziendale)
9 Reti di contatto operatori sanitari e livelli di attivazione LIVELLO AZIENDALE LIV VELLO PROVINCIALE PRESIDENTE DELLA GIUNTA PROVINCIALE ASSESSORATO ALLE POLITICHE PER LA SALUTE DIRETTORE GENERALE APSS DIRETTORE DIP. PREVENZIONE DIRETTORE CURA RIABILITAZIONE DIREZIONE OSPEDALI UOAT COMITATO PROVINCIALE PER LA PANDEMIA INFLUENZALE DIRETTORI DISTRETTO MEDICI CONVENZIONATI RSA
10 Attività previste dal Piano 1. Sorveglianza epidemiologica e virologica 2. Misure di prevenzione e controllo dell infezione Presidi di protezione individuale Profilassi con antivirali Campagna vaccinale 3. Trattamento e l assistenza dei casi 4. Formazione degli operatori sanitari 5. Preparazione di adeguate strategie di comunicazione 6. Monitoraggio dell efficacia delle azioni pianificate
11 Sorveglianza epidemiologica e virologica Sistema di sorveglianza Influnet per l influenza stagionale Sistemi di sorveglianza individuati dal Ministero della Salute per descrivere il fenomeno a livello nazionale Implementazione di un software specifico per la registrazione delle vaccinazioni Alimentazione via web del sistema di registrazione ministeriale relativo ai ricoveri e alle vaccinazioni eseguite Modulo aggiuntivo Pandemia del sistema di sorveglianza PASSI Sorveglianza settimanale degli accessi al Pronto Soccorso e dei ricoveri ospedalieri Sorveglianza settimanale delle assenze scolastiche nel periodo di picco epidemico
12 Sorveglianza epidemiologica Accessi totali al PS per settimana dal 31/08/2009 al 7/03/2010 Accessi totali al PS per ILI per settimana dal 31/08/2009 al 7/03/ N accessi N accessi settimane settimane
13 Misure di prevenzione e controllo dell infezione Presidi di protezione individuale a) protocollo relativo all uso dei dispositivi di protezione da parte degli operatori sanitari b) approvvigionamento e distribuzione dei presidi di protezione (guanti, maschere chirurgiche e camici monouso; maschere filtranti FFP2 in caso di manovre invasive in grado di generare aerosol) Profilassi con antivirali a) diffusione delle linee guida relative all uso dei farmaci anti-virali b) approvvigionamento e distribuzione dei farmaci Campagna vaccinale a) acquisizione dei vaccini b) organizzazione delle sedute vaccinali specifiche c) distribuzione del vaccino ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta d) avvio della somministrazione dei vaccini secondo protocollo ministeriale il 9 novembre
14 Trattamento e l assistenza dei casi Test di conferma virologica in tutti i casi ricoverati con sintomatologia sospetta a) per la conferma di laboratorio dei casi (sospetti nella fase di contenimento e solo di quelli ricoverati in ospedale nella fase di mitigazione) è stata sottoscritta una convenzione con l Azienda Ospedaliera Universitaria San Martino di Genova. Trattamento tempestivo di tutti i casi confermati e segnalazione del caso e della sua evoluzione
15 Formazione degli operatori sanitari Istituzione di una piccola task force operativa con il mandato di coordinare l attività dei settori igiene pubblica dei Distretti sanitari Riunioni periodiche di aggiornamento del Comitato di Dipartimento di Igiene Pubblica Messa a disposizione di tutta la normativa e protocolli operativi sul sito web aziendale e per invio tramite posta elettronica Incontri con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta
16 Preparazione di adeguate strategie di comunicazione Aggiornamento settimanale di una sezione specifica accessibile dalla home page dell APSS con le informazioni sull andamento dell epidemia (a livello nazionale e provinciale), sulle norme comportamentali da seguire per rallentare la diffusione dell epidemia e sull organizzazione della campagna vaccinale. Conferenze stampa Comunicati stampa settimanali Inserzioni ed articoli sulla stampa locale Spot radiofonici Interviste radio e TV locali Affissione di manifesti Diffusione di depliant nelle scuole relativamente alle misure igieniche e comportamentali da adottare da parte di studenti e insegnanti Incontri con la cittadinanza
17 Monitoraggio dell efficacia delle azioni pianificate Monitoraggio della sicurezza del vaccino pandemico tramite la raccolta delle schede di segnalazione di sospetta reazione avversa alla vaccinazione Registrazione delle vaccinazioni per singoli sottogruppi di popolazione Calcolo delle coperture vaccinali per singoli sottogruppi di popolazione
18 Sito internet Per fornire a operatori e cittadini un'informazione tempestiva e rigorosa, L APSS rende disponibili on line documenti, indicazioni e approfondimenti utili sull'influenza A/H1N1)
19 Sito internet Per fornire a operatori e cittadini un'informazione tempestiva e rigorosa, L APSS rende disponibili on line documenti, indicazioni e approfondimenti utili sull'influenza A/H1N1)
20 Situazione epidemiologica in Trentino Medici sentinella- INFLUNET IdSettimana Provincia di Trento Italia Casi/mille N casi Casi/mille N casi , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , ,
21 Situazione epidemiologica in Trentino IdSettimana N. Accessi Accessi al Pronto Soccorso per ILI N Ricoveri % Ricoveri % accesi per ILI sul totale degli accessi ,3 4, ,5 Scuola % Assenti ,5 8,7 0, ,1 9,3 0, ,7 9,9 0, ,8 8,1 0, ,8 7, ,9 4, ,2 4, ,2 4, ,6 4, ,9 4,4
22 Vaccinazioni somministrate in Trentino Dall inizio della campagna vaccinale, complessivamente sono state somministrate, per le categorie considerate prioritarie per la prima fase della vaccinazione, prime dosi e 566 seconde dosi. Il personale sanitario e sociosanitario ha ricevuto dosi, per una copertura del 20,1%; alle donne nel secondo e terzo trimestre di gravidanza sono state somministrate 219 dosi (pari al 9,1% del totale), mentre alle persone in età compresa tra 6 mesi e 65 anni con condizioni di rischio sono state somministrate (15%)
23 Conclusioni Punti forti Valore aggiunto Diffusione della cultura dei dati Sorveglianza per l azione Importanza della comunicazione
24 Conclusioni Punti deboli mancanza di sperimentazione sul campo carenza, in qualche occasione, di una chiara definizione della catena di comando presenza di diversi interlocutori sanitari con diverse modalità di partecipazione limitato coinvolgimento delle istituzioni non sanitarie illusione che la vaccinazione offerta a fasce di popolazione mai contattata precedentemente fosse accettata con entusiasmo
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PADOVA, 20 settembre 2012
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