COSCIENZA COMA COSCIENZA COMA STATO VEGETATIVO STATO VEGETATIVO
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- Edoardo Campo
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1 Non esiste al momento alcuna definizione universalmente condivisa di coscienza. Attualmente inoltre la coscienza non può essere misurata da alcuna indagine strumentale. La definizione più accettata è di tipo operativo e si riferisce alla consapevolezza di sé e dell ambiente VIGILANZA (wakefulness) CONTENUTI DI (awareness) COMA Abolizione: coscienza funzioni somatiche (motilità, sensibilità, espressione e comprensione verbale) Alterazioni, talora marcate, del controllo e della regolazione delle funzioni vegetative o vitali (respirazione, attività cardiaca e pressoria) della vita di relazione. Il paziente giace per lo più immobile, ad occhi chiusi, in uno stato non COMA suscettibile di risveglio e in assenza di risposte finalizzate a stimoli esterni o il bisogni pazienteinterni. non può essere svegliato da stimoli e non evita il dolore con Le uniche risposte che si possono comportamenti intenzionali. ottenere, diversamente alterate a seconda dei casi, sono di tipo riflesso, troncoencefalico, spinale o vegetativo. ASSENZA DI VIGILANZA E CONTENUTI DI completa perdita della coscienza di sé e della consapevolezza dell ambiente; recupero di ciclicità del ritmo sonno-veglia; conservazione più o meno completa delle funzioni ipotalamiche e troncoencefaliche autonomiche. PRESENZA DI VIGILANZA E ASSENZA DI CONTENUTI DI È una condizione clinica che insorge dopo uno stato di coma causato da un evento acuto, trauma, ictus, anossia cerebrale, ecc.. Si sconsiglia di denotare lo stato vegetativo come persistente o permanente specificando piuttosto la durata dello stato vegetativo in numero di mesi/anni. Gruppo di lavoro del Ministero della salute su stati Vegetativi e di Minima Coscienza - DM 15 ottobre 2008
2 mancata coscienza di sé e mancata consapevolezza dell ambiente circostante; assenza di qualunque gesto volontario e finalizzato di tipo spontaneo e di risposte motorie, verbali e comportamentali a stimoli di diversa natura (visivi, uditivi, tattili o dolorosi); PERSISTENTE: 1 mese dopo danni cerebrali assenza di comprensione o produzione verbale; intermittente vigilanza che si manifesta con la presenza di cicli sonno-veglia, esempio il periodi di apertura spontanea degli occhi); sufficiente conservazione delle funzioni autonomiche tale da permettere la sopravvivenza con adeguate cure mediche; incontinenza urinaria e fecale; variabile conservazione dei nervi cranici e dei riflessi spinali. traumatici o non traumatici/ presente per un mese nelle malattie metaboliche/degenerative PERMANENTE: dopo 12 mesi da danni cerebrali traumatici dopo 6 (3) mesi per danni cerebrali non traumatici (come tutte le diagnosi in medicina è basata sulla probabilità) Immaginazione motoria Immaginazione spaziale
3 Stato di Minima Coscienza Stato di Minima Coscienza E una condizione clinica caratterizzata da una grave compromissione della coscienza nella quale, tuttavia, possono essere individuati comportamenti finalizzati volontari, inconsistenti ma riproducibili a volte mantenuti sufficientemente a lungo, non configurandosi così come comportamenti riflessi. Lo stato di minima coscienza può presentarsi dopo un coma o può rappresentare l evoluzione di un precedente stato vegetativo; relativamente alla durata, lo stato di minima coscienza può essere presente per un breve periodo o può perdurare per un tempo più o meno protratto o indefinito fino alla morte del paziente LOCKED-IN SYNDROME MORTE CEREBRALE lesioni bilaterali ventrali pontine quadriplegia conservato ammiccamento e movimenti verticali dello sguardo Costruzione sociale (definizione legale di morte) creata con finalità utilitaristica coscienza è conservata Non è la morte biologica (definizone appropriate negli uomini: cessazione permanente della circolazione del sangue). PRESENZA DI VIGILANZA E CONTENUTI DI
4 la morte è accertata quando sia riscontrata, per il periodo di osservazione previsto la contemporanea presenza delle seguenti condizioni: Condizioni che inducono all'accertamento della morte nei soggetti affetti da lesioni encefaliche e sottoposti a misure rianimatorie a) stato di incoscienza; b) assenza di riflessi del tronco e di respiro spontaneo; c) silenzio elettrico cerebrale. a) stato di incoscienza; b) assenza di riflesso corneale, riflesso fotomotore, riflesso oculocefalico e oculovestibolare, reazioni a stimoli dolorifici portati nel territorio d'innervazione del trigemino, riflesso carenale e respirazione spontanea dopo sospensione della ventilazione artificiale fino al raggiungimento di ipercapnia accertata da 60 mm Hg con ph ematico minore di 7,40; c) silenzio elettrico cerebrale ESAME CLINICO DEL PAZIENTE IN COMA
5 PERFUSIONE CEREBRALE NORMALE: AUTOREGOLAZIONE PERFUSIONE CEREBRALE TRAUMA: PERDITA AUTOREGOLAZIONE PERUSIONE CEREBRALE: PRESSIONE ARTERIOSA MEDIA PRESSIONE INTRACRANICA TERAPIA INTENSIVA NEL TRAUMA CRANICO PRESSIONE PERFUSIONE CEREBRALE 60 mmhg (50-70) Riduzione pressione intracranica (<20 mmhg): Sedazione, mannitolo, craniectomia decompressiva Aumento pressione arteriosa media: espansione volemica, norepinefrina TERAPIA INTENSIVA NEL TRAUMA CRANICO OSSIGENAZIONE OTTIMALE (PaO2 > 90 mmhg) Ventilazione meccanica e intubazione
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