Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica,

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica,"

Transcript

1 Consideriamo un sistema composto da due particelle identiche. Due particelle sono identiche se hanno le stesse proprietà intrinseche (massa, carica, spin, ). Esempi: due elettroni, due protoni, due neutroni, etc. Definizione alternativa equivalente: due particelle sono identiche se UN QUALUNQUE esperimento condotto su una di queste particelle dà gli stessi risultati di un identico esperimento condotto sull altra.

2 Se le particelle sono identiche, l hamiltoniana deve soddisfare l identità: Ovviamente, un hamiltoniana del tipo: Soddisfa il requisito. Dato che l energia cinetica è sempre scrivibile come somma di termini a particella singola, sarà il termine di energia potenziale a dovere soddisfare: Notare che un interazione che dipende solo dalla distanza tra le due particelle soddisfa il requisito.

3 Ok, e allora? Considero l operatore di scambio di indici: Tale operatore è autoaggiunto, dato che (se aggiungo le variabili di spin è lo stesso): Inoltre, ovviamente, è anche unitario

4 Troviamo lo spettro dell operatore di scambio Essendo autoaggiunto, le sue autofunzioni f± saranno un sonc. Quali sono? Tutte le (infinite) funzioni che soddisfano una delle due relazioni: Come sviluppo una funzione qualunque dello spazio in questo sonc? Facile! componente simmetrica componente antisimmetrica

5 Notare che Quindi la funzione d onda con indici di particella scambiati è ancora un autofunzione dell hamiltoniana, relativa alla stessa energia. Conseguenza: Quindi L hamiltoniana e l operatore di scambio di indici ammettono un sonc comune. Ciò vuol dire che se E è un livello energetico non degenere, allora l autofunzione corrispondente deve essere o simmetrica o antisimmetrica rispetto allo scambio.

6 Se E è un livello energetico non degenere, allora l autofunzione corrispondente deve essere o simmetrica o antisimmetrica rispetto allo scambio. Nel nostro esempio dei due oscillatori armonici

7 Lo stato fondamentale del sistema è non degenere (per ora trascuriamo lo spin), e infatti: Il primo stato eccitato è invece degenere: corrisponde sia a (n1=1,n2=0) sia a (n1=0,n2=1) Ci sono due autofunzioni corrispondenti a E I =E 1,0 =E 0,1 :

8 Ovviamente Nessuna delle due è autofunzione dell operatore di permutazione. Però posso costruire due loro combinazioni lineari che lo sono. Ovviamente entrambe le combinazioni lineari rimangono autofunzioni dell hamiltoniana relative a E I. Esercizio semplice: verificare che f+ e f- sono correttamente normalizzate.

9 Osservazione:

10 Osservazione: Fissato lo stato delle due particelle, la probabilità di trovare la 1 in x1 e la 2 in x2 è diversa dalla probabilità di trovare la 1 in x2 e la 2 in x1. Dimentichiamoci per un attimo dell esempio e pensiamo si tratti di due particelle cariche. Stiamo dicendo che la densità di carica totale è diversa se in x1 metto la particella 1 e in x2 la particella 2 oppure se faccio l oppost Non può essere così! La densità di carica dipenderà dal fatto che metto una delle due particelle in x1 e l altra in x2, senza specificare quale. Questo è previsto dalle combinazioni lineari f + e f -.

11 Osservazione: La densità di carica dipenderà dal fatto che metto una delle due particelle in x1 e l altra in x2, senza specificare quale. Questo è previsto dalle combinazioni lineari f + e f -. Se q è la carica totale delle due particelle

12 La funzione d onda DEVE essere o simmetrica o antisimmetrica. Diverse osservazioni sperimentali (prima tra tutte, il principio di esclusione di Pauli) suggeriscono che, per un assegnato tipo di particella, la funzione d onda debba essere O simmetrica O antisimmetrica.

13 Generalizzazione per la parte configurazionale per un sistema di due particelle identiche NON interagenti, descritte dall hamiltoniana H=h(1)+h(2) - Trovo le i di singola particella risolvendo h i = i i - So che i prodotti sono autofunzioni di H relative a E ij =( i + j ). -SE i=j, allora il prodotto è simmetrico e quindi gode già delle proprietà richieste. -SE i j il prodotto non è né simmetrico né antisimmetrico. Costruisco allora le combinazioni lineari

14 Adesso consideriamo anche i gradi di libertà di spin. La funzione d onda deve essere (anti)simmetrica per scambio di indici di particella. Ora, per due particelle con spin 1/2 conosciamo già le possibili combinazioni lineari simmetriche e antisimmetriche. Controllare: quelle simmetriche sono lo stato di tripletto (S=1) (1) (2) (1/ 2)[ (1) (2)+ (2) (1)] (1) (2) quella antisimmetrica è il singoletto (S=0) (1/ 2)[ (1) (2)- (2) (1)]

15 Exp e Teoria quantistica dei campi: le funzioni d onda di un sistema di particelle identiche, considerando sia le variabili di spin sia quelle configurazionali, DEVONO essere simmetriche per particelle con spin intero ( bosoni ), antisimmetriche per particelle con spin semiintero ( fermioni ). Es. di fermioni: elettroni, protoni, neutroni, neutrini, alcuni nuclei. Es. di bosoni: fotoni, mesoni, particelle di Higgs, altri nuclei. (Sistemi di) bosoni e fermioni si comportano in modo molto diverso. I primi seguono la statistica di Bose Einstein, i secondi quella di Fermi-Dirac. Per questo si parla di connessione spin-statistica. NOI CONSIDERIAMO SOLO GLI ELETTRONI, OVVERO FERMIONI CON SPIN 1/2. ECCEZIONE: ALCUNI ESERCIZI IN CUI LO SPIN E ZERO (VEDREMO).

16 Sistema di due fermioni identici NON interagenti: costruzione delle autofunzioni corrette (antisimmetriche) a partire da quelle di singola particella. Configurazionali Spin (1) (2) X (1/ 2)[ (1) (2)+ (2) (1)] (1) (2) X (1/ 2)[ (1) (2)- (2) (1)] Notare: le ho già scritte normalizzate correttamente.

17 Configurazionali Spin (1) (2) X (1/ 2)[ (1) (2)+ (2) (1)] (1) (2) Attenzione! se i=j è solo 1x i(1) i(2) X (1/ 2)[ (1) (2)- (2) (1)] Consideriamo due fermioni con uguale orientazione di spin: 0 La parte configurazionale deve essere antisimmetrica. Ok. Se oltre al numero quantico di spin le due particelle hanno anche gli altri numeri quantici uguali (i=j), questa si annulla! (soluzione inaccettabile).

18 Sia i j. Consideriamo tutti i modi in cui possiamo riempire i livelli i e j, con i j. j i stati distinti (tutti alla medesima energia) se le particelle sono distinguibili stati distinti (tutti alla medesima energia) se le particelle sono indistinguibili: Stato 1: una particella con spin up in i e una con spin down in j. Stato 2: una particella con spin down in i e una con spin up in j.

19 j i stati distinti se le particelle sono indistinguibili. Ottenevo in effetti 4 stati anche con i prodotti: (1) (2) (stato 4) (1/ 2)[ i (1) j (2)- i (2) j (1)]X (1/ 2)[ (1) (2)+ (2) (1)] (1) (2) (stato 3) (1/ 2)[ i (1) j (2)+ i (2) j (1)]X (1/ 2)[ (1) (2)- (2) (1)] Le altre due combinazioni lineari non sono immediatamente mappabili nella tabella perchè non mi dicono se la particella con spin up è in i o in j

20 Se voglio attribuire le funzioni d onda ad ognuno dei quattro stati in tabella conviene utilizzare un metodo alternativo. Considero lo stato 1: una particella con spin up in i e una con spin down in j. Autofunzioni di singola particella coinvolte: Autofunzione antisimmetrizzata e normalizzata:

21 Stato 1: una particella con spin up in i e una con spin down in j. Stato 2: una particella con spin up in j e una con spin down in i.

22 Notare che la tecnica di antisimmetrizzazione proposta equivale a calcolare il seguente determinante di Slater : Se gli spin sono paralleli, il determinante di Slater mi dà gli stessi risultati ottenuti col metodo della moltiplicazione tra parte (anti)simmetrizzata configurazionale e quella di spin. Se gli spin sono diversi capisco la differenza tra i due approcci

23 [ i (1) j (2)- i (2) j (1)] [ (1) (2)+ (2) (1)]= (Una particella in i e una in j, una con spin up e una con spin down) = i (1) j (2) (1) (2)+ i (1) j (2) (2) (1)- i (1) j (2) (1) (2)- i (1) j (2) (1) (2)= = (1) (2)[ i (1) j (2)- i (1) j (2)]+ (2) (1)[ i (1) j (2)+ i (1) j (2)] Sono i due determinanti di Slater calcolati prima. Si simostra lo stesso per l altra combinazione lineare a 4 termini. Non dovrebbe stupire: la descrizione che distingue tra singoletto a tripletto si riferisce alla base Spin-totale

24 Adesso consideriamo due particelle con ugual set di numeri quantici (i=j, entrambe spin up o entrambe spin down). Da quanto scritto in precedenza vedo subito che IMPORRE L ANTISIMMETRIA DELLE FUNZIONI D ONDA PORTA AL PRINCIPIO DI ESCLUSIONE DI PAULI: DUE FERMIONI IDENTICI NON POSSONO AVERE LO STESSO SET COMPLETO DI NUMERI QUANTICI [ i (1) j (2)- i (2) j (1)]X(1/ 2) (1) (2)=0 se i=j (lo si vede subito anche facendo il determinante di Slater)

25 Generalizzazione a N particelle. Dato un sistema di N fermioni identici l autofunzione del sistema totale deve essere antisimmetrica per ogni permutazione di una coppia di indici. Ciò significa che dopo un numero pari (dispari) di scambi di coppie di indici avrò (meno) la stessa autofunzione di partenza!!!!! Notazione contratta al massimo: ik (k)= autofunzione per la particella k-sima (relativa all autovalore ik ); (k) indica collettivamente sia le tra coordinate configurazionali sia quello di spin della particella k; ik sia i numeri quantici configurazionali sia quelli di spin. Un modo pratico per costruire autofunzioni con la corretta proprietà di simmetria a partire da quelle si singola particella è utilizzare il determinante di Slater.!

26 Oss: Basta UNA coppia di indici uguali e il determinante viene nullo (Pauli)

27 La (anti)simmetria per scambio di particelle in meccanica quantistica NON deve sorprendere. x1 x2 Non ho overlap tra le funzioni d onda Ok distinguibili (altrimenti dovrei antisimmetrizzare le funzioni d onda di tutti gli elettroni dell universo ) Da qui devo preoccuparmi : laddove c è overlap non ha senso dire quale sia il contributo della particella 1 vs 2.

Funzione d onda dello stato fondamentale (trascurando l interazione elettrone-elettrone)

Funzione d onda dello stato fondamentale (trascurando l interazione elettrone-elettrone) -e -e +2e ATOMO DI ELIO. Considero il nucleo fisso (sistema di riferimento del centro di massa, circa coincidente col nucleo). I due elettroni vanno trattati come indistinguibili. -e -e +2e SENZA il termine

Dettagli

La struttura elettronica degli atomi

La struttura elettronica degli atomi 1 In unità atomiche: a 0 me 0,59A unità di lunghezza e H 7, ev a H=Hartree unità di energia L energia dell atomo di idrogeno nello stato fondamentale espresso in unità atomiche è: 4 0 me 1 e 1 E H 13,

Dettagli

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore

Enrico Silva - diritti riservati - Non è permessa, fra l altro, l inclusione anche parziale in altre opere senza il consenso scritto dell autore Particelle della presente identiche. opera. Principio di Pauli. 1 Particelle identiche: sommario Finora: proprietà di particella singola. Volendo ottenere il comportamento di più particelle, è necessario

Dettagli

Atomi a più elettroni

Atomi a più elettroni Chapter 7 Atomi a più elettroni 7.1 Lo spin Gli esperimenti indicano che alle particelle si deve associare un momento angolare intrinseco, o spin, indipendentemente dalla loro natura (particelle elementari

Dettagli

Dalle configurazioni ai termini

Dalle configurazioni ai termini Dalle configurazioni ai termini Introduzione Nello sviluppare i metodi di Thomas - Fermi, di Hartree e di Hartree - Fock, abbiamo sempre rappresentato gli autostati di un sistema costituito da due o più

Dettagli

Struttura del sistema periodico Stato fondamentale degli elementi

Struttura del sistema periodico Stato fondamentale degli elementi Struttura del sistema periodico Stato fondamentale degli elementi Singolo elettrone: 1)Numero quantico principale n 2)Numero quantico del momento angolare orbitale l = 0, 1,, n-1 3)Numero quantico magnetico

Dettagli

Meccanica quantistica (5)

Meccanica quantistica (5) Meccanica quantistica (5) 0/7/14 1-MQ-5.doc 0 Oscillatore armonico Se una massa è sottoposta ad una forza di richiamo proporzionale allo spostamento da un posizione di equilibrio F = kx il potenziale (

Dettagli

Lo spin dell elettrone

Lo spin dell elettrone Lo spin dell elettrone Abbiamo visto che un elettrone che ruota intorno al nucleo possiede un momento angolare orbitale, con il quale è associato anche un momento magnetico. Ci sono evidenze sperimentali

Dettagli

REGISTRO DELLE LEZIONI 2005/2006. Tipologia

REGISTRO DELLE LEZIONI 2005/2006. Tipologia Struttura formale della meccanica quantistica Rapprestazione matriciale Addì 03-10-2005 Addì 03-10-2005 15:00-16:00 Teorema della compatibilità Theorema dell'indeterminazione per operatori non commutanti

Dettagli

Interazione luce- atomo

Interazione luce- atomo Interazione luce- atomo Descrizione semiclassica L interazione predominante è quella tra il campo elettrico e le cariche ASSORBIMENTO: Elettrone e protone formano un dipolo che viene messo in oscillazione

Dettagli

Bosone. Particella a spin intero, che obbedisce alla statistica di Bose-Einstein, che è opposta a quella di Fermi-Dirac.

Bosone. Particella a spin intero, che obbedisce alla statistica di Bose-Einstein, che è opposta a quella di Fermi-Dirac. Particelle ed Interazioni fondamentali Fermione. Particella a spin semintero, che obbedisce alla statistica di Fermi-Dirac, cioè due fermioni con gli stessi numeri quantici non possono coesistere in uno

Dettagli

Esercitazioni di Meccanica Quantistica I

Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Esercitazioni di Meccanica Quantistica I Sistema a due stati Consideriamo come esempio di sistema a due stati l ammoniaca. La struttura del composto è tetraedrico : alla sommità di una piramide con base

Dettagli

Appello di Meccanica Quantistica I

Appello di Meccanica Quantistica I Appello di Meccanica Quantistica I Facoltà di Scienze M.F.N. Università degli Studi di Pisa gennaio 007 (A.A. 06/07) Tempo a disposizione: 3 ore. Problemi e per il recupero Compitino I; problemi e 3 per

Dettagli

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein)

L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA. (Plank Einstein) L ATOMO SECONDO LA MECCANICA ONDULATORIA IL DUALISMO ONDA-PARTICELLA POSTULATO DI DE BROGLIÈ Se alla luce, che è un fenomeno ondulatorio, sono associate anche le caratteristiche corpuscolari della materia

Dettagli

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno , parte di meccanica hamiltoniana e quantistica

Esercizi di Fisica Matematica 3, anno , parte di meccanica hamiltoniana e quantistica Esercizi di Fisica Matematica 3, anno 014-015, parte di meccanica hamiltoniana e quantistica Dario Bambusi 09.06.015 Abstract Gli esercizi dei compiti saranno varianti dei seguenti esercizi. Nei compiti

Dettagli

GLI ORBITALI ATOMICI

GLI ORBITALI ATOMICI GLI ORBITALI ATOMICI Orbitali atomici e loro rappresentazione Le funzioni d onda Ψ n che derivano dalla risoluzione dell equazione d onda e descrivono il moto degli elettroni nell atomo si dicono orbitali

Dettagli

Le molecole ed il legame chimico

Le molecole ed il legame chimico LA MOLECOLA DI IDROGENO X r A2 e 2 r A1 r 12 r B2 e 1 r B1 È il primo caso di molecola bielettronica da noi incontrato ed è la base per lo studio di ogni altra molecola. A R AB B Z Y Se si applica l approssimazione

Dettagli

L atomo di idrogeno (1) H T = p2 1 2m 1. + p2 2 2m 2. + V ( r 1 r 2 ) (2) Definiamo le nuove variabili: 1. La massa totale M M = m 1 + m 2 (3)

L atomo di idrogeno (1) H T = p2 1 2m 1. + p2 2 2m 2. + V ( r 1 r 2 ) (2) Definiamo le nuove variabili: 1. La massa totale M M = m 1 + m 2 (3) L atomo di idrogeno Il problema dell atomo di idrogeno é un problema esattamente risolubili ed i suoi risultati possono essere estesi agli atomi idrogenoidi, in cui solo c é solo un elettrone sottoposto

Dettagli

Particelle Subatomiche

Particelle Subatomiche GLI ATOMI Particelle Subatomiche ELEMENTI I diversi atomi sono caratterizzati da un diverso numero di protoni e neutroni; il numero di elettroni è sempre uguale al numero dei protoni (negli atomi neutri)

Dettagli

Lezioni di Meccanica Quantistica

Lezioni di Meccanica Quantistica Luigi E. Picasso Lezioni di Meccanica Quantistica seconda edizione Edizioni ETS www.edizioniets.com Copyright 2015 EDIZIONI ETS Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa info@edizioniets.com www.edizioniets.com

Dettagli

Particelle identiche : schema (per uno studio più dettagliato vedi lezione 2) φ 1

Particelle identiche : schema (per uno studio più dettagliato vedi lezione 2) φ 1 Particelle identiche : schema (per uno studio più dettagliato vedi lezione ) Funzioni d onda di un sistema composto Sistema costituito da due particelle (eventualmente identiche) H φ q H φ H ψ φ φ stato

Dettagli

Prova scritta di Meccanica Quantistica II COMPITO 1

Prova scritta di Meccanica Quantistica II COMPITO 1 Prova scritta di Meccanica Quantistica II Corso di Laurea in Fisica 3 APRILE 008 COMPITO 1 < S z >= 0, S z = h. Suggerimento : calcolare < S z > e < S z > su un ket generico, sviluppato b) La dinamica

Dettagli

Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica

Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica Prof. A. Martinelli Struttura Elettronica degli Atomi Meccanica quantistica Dipartimento di Farmacia 1 Il comportamento ondulatorio della materia 2 1 Il comportamento ondulatorio della materia La diffrazione

Dettagli

GLI ORBITALI ATOMICI

GLI ORBITALI ATOMICI GLI ORBITALI ATOMICI I numeri quantici Le funzioni d onda Ψ n, soluzioni dell equazione d onda, sono caratterizzate da certe combinazioni di numeri quantici: n, l, m l, m s n = numero quantico principale,

Dettagli

Misura del momento magnetico dell elettrone

Misura del momento magnetico dell elettrone FACOLTÀ Università degli Studi di Roma Tre DI SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI Corso di Laurea in Fisica Misura del momento magnetico dell elettrone Candidato: Andrea Sciandra Matricola 4480 Relatore:

Dettagli

Compitino 1 di Meccanica Quantistica I

Compitino 1 di Meccanica Quantistica I Compitino di Meccanica Quantistica I Facoltà di Scienze, M.F.N., Università degli Studi di Pisa, 5 dicembre 00 (A.A. 0/) (Tempo a disposizione: 3 ore ) Problema. Un sistema a due stati è caratterizzato

Dettagli

Mutue posizioni della parabola con gli assi cartesiani

Mutue posizioni della parabola con gli assi cartesiani Mutue posizioni della parabola con gli assi cartesiani L equazione di una parabola generica è data da: Consideriamo l equazione che definisce i punti di intersezione della parabola con l asse delle ascisse

Dettagli

ESERCIZI W X Y Z. Numero di massa Neutroni nel nucleo Soluzione

ESERCIZI W X Y Z. Numero di massa Neutroni nel nucleo Soluzione ESERCIZI 1) La massa di un elettrone, rispetto a quella di un protone, è: a. uguale b. 1850 volte più piccola c. 100 volte più piccola d. 18,5 volte più piccola 2) I raggi catodici sono: a. radiazioni

Dettagli

Molecole. 04/09/13 3-MOL-0.doc 0

Molecole. 04/09/13 3-MOL-0.doc 0 Molecole 04/09/13 3-MOL-0.doc 0 Legame covalente H 2 + Il potenziale cui è soggetto l elettrone ha 2 minimi equivalenti 1) H + si avvicina a H 2) Se la barriera diventa abbastanza sottile la probabilità

Dettagli

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria.

Riassumiamo le proprietà dei numeri reali da noi utilizzate nel corso di Geometria. Capitolo 2 Campi 2.1 Introduzione Studiamo ora i campi. Essi sono una generalizzazione dell insieme R dei numeri reali con le operazioni di addizione e di moltiplicazione. Nel secondo paragrafo ricordiamo

Dettagli

Si arrivò a dimostrare l esistenza di una forma elementare della materia (atomo) solo nel 1803 (John Dalton)

Si arrivò a dimostrare l esistenza di una forma elementare della materia (atomo) solo nel 1803 (John Dalton) Atomi 16 Si arrivò a dimostrare l esistenza di una forma elementare della materia (atomo) solo nel 1803 (John Dalton) 17 Teoria atomica di Dalton Si basa sui seguenti postulati: 1. La materia è formata

Dettagli

FACOLTÀ DI SCIENZE MM.FF.NN. CORSO DI LAUREA IN CHIMICA Chimica Fisica II a.a

FACOLTÀ DI SCIENZE MM.FF.NN. CORSO DI LAUREA IN CHIMICA Chimica Fisica II a.a 1 FACOLTÀ DI SCIENZE MM.FF.NN. CORSO DI LAUREA IN CHIMICA Chimica Fisica II a.a. 2012-2013 Testo di riferimento: D.A. McQuarrie, J.D.Simon, Chimica Fisica. Un approccio molecolare, Zanichelli Editore,

Dettagli

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1

Lezione n. 19. L equazione. di Schrodinger L atomo. di idrogeno Orbitali atomici. 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Chimica Fisica - Chimica e Tecnologia Farmaceutiche Lezione n. 19 L equazione di Schrodinger L atomo di idrogeno Orbitali atomici 02/03/2008 Antonino Polimeno 1 Dai modelli primitivi alla meccanica quantistica

Dettagli

I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA

I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA 68 I POSTULATI DELLA MECCANICA QUANTISTICA Si intende per postulato una assunzione da accettarsi a priori e non contraddetta dall esperienza. I postulati trovano la loro unica giustificazione nella loro

Dettagli

X. SISTEMI DI MOLTE PARTICELLE

X. SISTEMI DI MOLTE PARTICELLE X. SISTEMI DI MOLTE PARTICELLE Lo studio di un sistema costituito da molte particelle è il caso che si presenta più frequentemente in fisica. Ogni sistema fisico, al di là di schematizzazioni ideali, è

Dettagli

Esercizi sui sistemi di equazioni lineari.

Esercizi sui sistemi di equazioni lineari. Esercizi sui sistemi di equazioni lineari Risolvere il sistema di equazioni lineari x y + z 6 x + y z x y z Si tratta di un sistema di tre equazioni lineari nelle tre incognite x, y e z Poichè m n, la

Dettagli

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico

PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA. FISICA MODERNA anno accademico PROBLEMI DI FISICA MODERNA E MECCANICA QUANTISTICA FISICA MODERNA anno accademico 2013-2014 (1) Si consideri un sistema che può trovarsi in uno di tre stati esclusivi 1, 2, 3, e si supponga che esso si

Dettagli

I Neutrini e l'asimmetria tra la materia e l'antimateria nell'universo

I Neutrini e l'asimmetria tra la materia e l'antimateria nell'universo I Neutrini e l'asimmetria tra la materia e l'antimateria nell'universo Journal Club 20 marzo 2015 Serena Palazzo Il Modello Standard Teoria fisica che descrive le componenti prime della materia e le loro

Dettagli

Lezione 3. Legame Chimico. Teoria degli Orbitali Molecolari

Lezione 3. Legame Chimico. Teoria degli Orbitali Molecolari Lezione 3 Legame Chimico Teoria degli Orbitali Molecolari 1 Perchè si formano i legami? Un diagramma di energia mostra che un legame fra due atomi si forma se l energia del sistema diminuisce quando i

Dettagli

0.1 Spazi Euclidei in generale

0.1 Spazi Euclidei in generale 0.1. SPAZI EUCLIDEI IN GENERALE 1 0.1 Spazi Euclidei in generale Sia V uno spazio vettoriale definito su R. Diremo, estendendo una definizione data in precedenza, che V è uno spazio vettoriale euclideo

Dettagli

8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica

8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica 8.1 Problema della diffusione in meccanica quantistica Prima di procedere oltre nello studio dell interazione puntuale, in questo paragrafo vogliamo dare un breve cenno alle nozioni di base della teoria

Dettagli

Operatori C, P e T. Stati fisici. Osservabili (II) Osservabili. prof. Domenico Galli

Operatori C, P e T. Stati fisici. Osservabili (II) Osservabili. prof. Domenico Galli Stati fisici Operatori C, P e T prof. Domenico Galli Temi di Fisica delle Particelle Elementari al LHC Dottorato di ricerca in Fisica, Bologna Uno stato fisico è rappresentato da un vettore di stato (ket)

Dettagli

Potenziale elettrostatico

Potenziale elettrostatico Doppio strato piano Potenziale elettrostatico Consideriamo il lavoro compiuto dalla forza elettrica quando una particella di prova di carica q viene spostata in un campo elettrico E. Possiamo definire

Dettagli

Capitolo 7: Simmetrie e Numeri Quantici

Capitolo 7: Simmetrie e Numeri Quantici Capitolo 7: Simmetrie e Numeri Quantici Corso di Fisica Nucleare e Subnucleare I Professor Carlo Dionisi A.A. 2004-2005 1 Simmetrie Invarianza Leggi di Conservazione 1) Principi di Invarianza e leggi di

Dettagli

Generalità delle onde elettromagnetiche

Generalità delle onde elettromagnetiche Generalità delle onde elettromagnetiche Ampiezza massima: E max (B max ) Lunghezza d onda: (m) E max (B max ) Periodo: (s) Frequenza: = 1 (s-1 ) Numero d onda: = 1 (m-1 ) = v Velocità della luce nel vuoto

Dettagli

Metodi per la risoluzione di sistemi lineari

Metodi per la risoluzione di sistemi lineari Metodi per la risoluzione di sistemi lineari Sistemi di equazioni lineari. Rango di matrici Come è noto (vedi [] sez.0.8), ad ogni matrice quadrata A è associato un numero reale det(a) detto determinante

Dettagli

Funzioni implicite - Esercizi svolti

Funzioni implicite - Esercizi svolti Funzioni implicite - Esercizi svolti Esercizio. È data la funzione di due variabili F (x, y) = y(e y + x) log x. Verificare che esiste un intorno I in R del punto di ascissa x 0 = sul quale è definita

Dettagli

Esercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva

Esercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva Esercizi per Geometria II Geometria euclidea e proiettiva Filippo F. Favale 8 aprile 014 Esercizio 1 Si consideri E dotato di un riferimento cartesiano ortonormale di coordinate (x, y) e origine O. Si

Dettagli

Complementi di Fisica 1: Riassunto delle puntate precedenti

Complementi di Fisica 1: Riassunto delle puntate precedenti Complementi di Fisica 1: Riassunto delle puntate precedenti Principi di Meccanica Quantistica L equazione di Schroedinger applicata allo studio dell Atomo di H Complementi di Fisica 1: LA LEZIONE DI OGGI

Dettagli

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori

Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Appunti su Indipendenza Lineare di Vettori Claudia Fassino a.a. Queste dispense, relative a una parte del corso di Matematica Computazionale (Laurea in Informatica), rappresentano solo un aiuto per lo

Dettagli

Corso di CHIMICA LEZIONE 2

Corso di CHIMICA LEZIONE 2 Corso di CHIMICA LEZIONE 2 MODELLO ATOMICO DI THOMSON 1904 L atomo è formato da una sfera carica positivamente in cui gli elettroni con carica negativa, distribuiti uniformemente all interno, neutralizzano

Dettagli

Il Modello Standard delle particelle

Il Modello Standard delle particelle Il Modello Standard delle particelle Vittorio Del Duca INFN LNF Stages Estivi 12 giugno 2012 Elementi La materia è fatta di elementi con definite proprietà chimiche Atomi Ciascun elemento ha come mattone

Dettagli

La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO

La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO La teoria atomica moderna: il modello planetario L ELETTRONE SI MUOVE LUNGO UN ORBITA INTORNO AL NUCLEO La luce La LUCE è una forma di energia detta radiazione elettromagnetica che si propaga nello spazio

Dettagli

L atomo. Il neutrone ha una massa 1839 volte superiore a quella dell elettrone. 3. Le particelle fondamentali dell atomo

L atomo. Il neutrone ha una massa 1839 volte superiore a quella dell elettrone. 3. Le particelle fondamentali dell atomo L atomo 3. Le particelle fondamentali dell atomo Gli atomi sono formati da tre particelle fondamentali: l elettrone con carica negativa; il protone con carica positiva; il neutrone privo di carica. Il

Dettagli

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008)

Esercitazione ENS su processi casuali (13 e 14 Maggio 2008) Esercitazione ES su processi casuali ( e 4 Maggio 2008) D. Donno Esercizio : Calcolo di autovalori e autovettori Si consideri un processo x n somma di un segnale e un disturbo: x n = Ae π 2 n + w n, n

Dettagli

Modello Standard e oltre. D. Babusci MasterClass 2007

Modello Standard e oltre. D. Babusci MasterClass 2007 Modello Standard e oltre D. Babusci MasterClass 2007 Fisica delle Particelle Elementari (FdP) Si interessa del comportamento fisico dei costituenti fondamentali del mondo, i.e. di oggetti al contempo molto

Dettagli

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d.

Stati Coerenti. Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana. p = i d. 1 Stati Coerenti Definizione di stato coerente Consideriamo un oscillatore 1-dimensionale descritto dalla hamiltoniana H = 1 m p + 1 m ω x (1) Per semplicitá introduciamo gli operatori autoaggiunti adimensionali

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA Ê ÁËÌÊÇ ÄÄ Ä ÁÇÆÁ ¹ Ë Ê ÁÌ ÁÇÆÁ ¹ Ë ÅÁÆ ÊÁ del Prof. Giacomo D Ariano Insegnamento di modulo Meccanica Quantistica Modulo A impartito presso la Università degli Studi di

Dettagli

1 Relazioni. Definizione Una relazione R su un insieme A si dice relazione d ordine se gode delle proprietà 1), 3), 4).

1 Relazioni. Definizione Una relazione R su un insieme A si dice relazione d ordine se gode delle proprietà 1), 3), 4). 1 Relazioni 1. definizione di relazione; 2. definizione di relazione di equivalenza; 3. definizione di relazione d ordine Definizione Una corrispondenza tra due insiemi A e B è un sottoinsieme R del prodotto

Dettagli

APPLICAZIONI LINEARI

APPLICAZIONI LINEARI APPLICAZIONI LINEARI Esercizi Esercizio Date le seguenti applicazioni lineari f : R 2 R 3 definita da fx y = x 2y x + y x + y; 2 g : R 3 R 2 definita da gx y z = x + y x y; 3 h : Rx] 2 R 2 definita da

Dettagli

Esercitazione di Calcolo Numerico 1 22 Aprile Determinare la fattorizzazione LU della matrice a 1 1 A = 3a 2 a 2a a a 2 A =

Esercitazione di Calcolo Numerico 1 22 Aprile Determinare la fattorizzazione LU della matrice a 1 1 A = 3a 2 a 2a a a 2 A = Esercitazione di Calcolo Numerico 22 Aprile 29. Determinare la fattorizzazione LU della matrice a A = 3a 2 a 2a a a 2 ed utilizzarla per calcolare il det(a). 2. Calcolare il determinante della matrice

Dettagli

Piano cartesiano e Retta

Piano cartesiano e Retta Piano cartesiano e Retta 1 Piano cartesiano e Retta 1. Richiami sul piano cartesiano 2. Richiami sulla distanza tra due punti 3. Richiami punto medio di un segmento 4. La Retta (funzione lineare) 5. L

Dettagli

CLASSIFICAZIONE DELLE CONICHE AFFINI

CLASSIFICAZIONE DELLE CONICHE AFFINI CLASSIFICAZIONE DELLE CONICHE AFFINI Pre-requisiti necessari. Elementi di geometria analitica punti e rette nel piano cartesiano, conoscenza delle coniche in forma canonica). Risoluzione di equazioni e

Dettagli

a + 2b + c 3d = 0, a + c d = 0 c d

a + 2b + c 3d = 0, a + c d = 0 c d SPAZI VETTORIALI 1. Esercizi Esercizio 1. Stabilire quali dei seguenti sottoinsiemi sono sottospazi: V 1 = {(x, y, z) R 3 /x = y = z} V = {(x, y, z) R 3 /x = 4} V 3 = {(x, y, z) R 3 /z = x } V 4 = {(x,

Dettagli

Risoluzione di problemi ingegneristici con Excel

Risoluzione di problemi ingegneristici con Excel Risoluzione di problemi ingegneristici con Excel Problemi Ingegneristici Calcolare per via numerica le radici di un equazione Trovare l equazione che lega un set di dati ottenuti empiricamente (fitting

Dettagli

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA

CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA CORSO DI LAUREA IN OTTICA E OPTOMETRIA Anno Accademico 007-008 CORSO di FISCA ED APPLICAZIONE DEI LASERS Questionario del Primo appello della Sessione Estiva NOME: COGNOME: MATRICOLA: VOTO: /30 COSTANTI

Dettagli

2 2 2 A = Il Det(A) = 2 quindi la conica è non degenere, di rango 3.

2 2 2 A = Il Det(A) = 2 quindi la conica è non degenere, di rango 3. Studio delle coniche Ellisse Studiare la conica di equazione 2x 2 + 4xy + y 2 4x 2y + 2 = 0. Per prima cosa dobbiamo classificarla. La matrice associata alla conica è: 2 2 2 A = 2 2 2 Il DetA = 2 quindi

Dettagli

VETTORI. Finora abbiamo considerato uno spazio di Hilbert H con elementi f, g,... tra i quali è definito un prodotto scalare indicato con il simbolo,.

VETTORI. Finora abbiamo considerato uno spazio di Hilbert H con elementi f, g,... tra i quali è definito un prodotto scalare indicato con il simbolo,. 2/6 NOTAZIONE DI DIRAC 11/12 1 VETTORI Finora abbiamo considerato uno spazio di Hilbert H con elementi f, g,... tra i quali è definito un prodotto scalare indicato con il simbolo,. È possibile costruire

Dettagli

Condensazione di Bose-Einstein

Condensazione di Bose-Einstein Condensazione di Bose-Einstein Guido Cioni 6 gennaio 211 Introduzione In questo breve articolo l autore si propone di analizzare il fenomeno della condensazione di Bose-Einstein, teorizzata nel 1924 dal

Dettagli

Prodotto scalare, ortogonalitá e basi ortonormali

Prodotto scalare, ortogonalitá e basi ortonormali CAPITOLO 0 Prodotto scalare, ortogonalitá e basi ortonormali Esercizio 0.. Dati i seguenti vettori di R si calcoli il prodotto scalare (v i,v j per i,j =,,...,6: v = (6,3 v = (,0 v 3 = (, v 4 = (,0 v 5

Dettagli

Soluzioni delle Esercitazioni VIII 21-25/11/2016. = lnx ln1 = lnx. f(t)dt.

Soluzioni delle Esercitazioni VIII 21-25/11/2016. = lnx ln1 = lnx. f(t)dt. Esercitazioni di Matematica Esercitazioni VIII -5//6 Soluzioni delle Esercitazioni VIII -5//6 A. Funzione integrale. La funzione integrale di f nell intervallo [, ] è per definizione F() = dt con [,].

Dettagli

Sistemi dinamici-parte 2 Parentesi di Poisson e trasformazioni canoniche

Sistemi dinamici-parte 2 Parentesi di Poisson e trasformazioni canoniche Sistemi dinamici-parte 2 Parentesi di e trasformazioni AM Cherubini 11 Maggio 2007 1 / 25 Analogamente a quanto fatto per i sistemi lagrangiani occorre definire, insieme alla struttura del sistema, anche

Dettagli

Elementi di Meccanica Quantistica Molecolare

Elementi di Meccanica Quantistica Molecolare Valerio Magnasco Elementi di Meccanica Quantistica Molecolare ARACNE Copyright MMVIII ARACNE editrice S.r.l. www.aracneeditrice.it info@aracneeditrice.it via Raffaele Garofalo, 133 A/B 00173 Roma (06)

Dettagli

CONFIGURAZIONE ELETTRONICA DEGLI ELEMENTI

CONFIGURAZIONE ELETTRONICA DEGLI ELEMENTI CONFIGURAZIONE ELETTRONICA DEGLI ELEMENTI SOSTANZE: ELEMENTI E COMPOSTI Si definisce sostanza la materia che ha sempre la stessa composizione. Ogni campione di una sostanza ha le stesse propietà chimiche

Dettagli

Richiami. Esercizio 1.1. La radiazione elettromagnetica del corpo nero ha la seguente densità di energia per unità di frequenza

Richiami. Esercizio 1.1. La radiazione elettromagnetica del corpo nero ha la seguente densità di energia per unità di frequenza Parte I Problemi Richiami Esercizio 1.1. La radiazione elettromagnetica del corpo nero ha la seguente densità di energia per unità di frequenza u ν = 8π hν c 3 ν e βhν 1, dove c è la velocità della luce

Dettagli

ax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0.

ax 1 + bx 2 + c = 0, r : 2x 1 3x 2 + 1 = 0. . Rette in R ; circonferenze. In questo paragrafo studiamo le rette e le circonferenze in R. Ci sono due modi per descrivere una retta in R : mediante una equazione cartesiana oppure mediante una equazione

Dettagli

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive.

Spin. La hamiltoniana classica di una particella di massa m e carica q in presenza di un potenziale elettromagnetico (Φ, A) si scrive. Spin La hamiltoniana lassia di una partiella di massa m e aria q in presenza di un potenziale elettromagnetio Φ, A si srive Sviluppando il quadrato si ha H = H = p q A 2 + qφ p 2 + A 2 2q A p + qφ 2 Se

Dettagli

DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI

DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI Capitolo 4 DESCRIZIONE QUANTISTICA DI FENOMENI ELEMENTARI Ci occupiamo qui di applicare il principio di sovrapposizione a semplici sistemi fisici. La periodicità spaziale degli eventi coinvolti in questi

Dettagli

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x

misura. Adesso, ad un arbitrario punto P dello spazio associamo una terna di numeri reali x 4. Geometria di R 3. Questo paragrafo è molto simile al paragrafo : tratta infatti delle proprietà geometriche elementari dello spazio R 3. Per assegnare delle coordinate nello spazio, fissiamo innanzitutto

Dettagli

Introduzione alla fisica delle particelle ed al Modello Standard. Giorgio Chiarelli Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Pisa

Introduzione alla fisica delle particelle ed al Modello Standard. Giorgio Chiarelli Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Pisa Introduzione alla fisica delle particelle ed al Modello Standard Giorgio Chiarelli Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Sezione di Pisa La fisica delle particelle affronta domande sui componenti base

Dettagli

Ma se dobbiamo trattare l elettrone come un onda occorre una funzione (che dobbiamo trovare) che ne descriva esaurientemente queste proprietà.

Ma se dobbiamo trattare l elettrone come un onda occorre una funzione (che dobbiamo trovare) che ne descriva esaurientemente queste proprietà. Ma se dobbiamo trattare l elettrone come un onda occorre una funzione (che dobbiamo trovare) che ne descriva esaurientemente queste proprietà. Nell atomo l energia associata ad un elettrone (trascurando

Dettagli

CORSO ZERO DI MATEMATICA

CORSO ZERO DI MATEMATICA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PALERMO FACOLTÀ DI ARCHITETTURA CORSO ZERO DI MATEMATICA RADICALI Dr. Erasmo Modica erasmo@galois.it LE RADICI Abbiamo visto che l insieme dei numeri reali è costituito da tutti

Dettagli

Decomposizione LU di una matrice quadrata

Decomposizione LU di una matrice quadrata Appendice al Cap. 5 Decomposizione LU di una matrice quadrata Una qualunque matrice quadrata M = {m ij } di ordine N, reale, invertibile, i cui minori principali siano tutti non nulli, si può sempre decomporre

Dettagli

SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI

SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI SISTEMI LINEARI: APPROFONDIMENTI ED ESEMPI Appunti presi dalle lezioni del prof. Nedo Checcaglini Liceo Scientifico di Castiglion Fiorentino (Classe 4B) January 17, 005 1 SISTEMI LINEARI Se a ik, b i R,

Dettagli

SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1

SISTEMI LINEARI MATRICI E SISTEMI 1 MATRICI E SISTEMI SISTEMI LINEARI Sistemi lineari e forma matriciale (definizioni e risoluzione). Teorema di Rouché-Capelli. Sistemi lineari parametrici. Esercizio Risolvere il sistema omogeneo la cui

Dettagli

Degenerazioni accidentali e simmetrie nascoste: l oscillatore armonico isotropo in 3D

Degenerazioni accidentali e simmetrie nascoste: l oscillatore armonico isotropo in 3D Degenerazioni accidentali e simmetrie nascoste: l oscillatore armonico isotropo in 3D Francesco Luciano Corso di Laurea Triennale in Fisica Università di Pisa Indice Introduzione: importanza delle simmetrie

Dettagli

Dispense CHIMICA GENERALE E ORGANICA (STAL) 2012/13 Prof. P. Carloni GLI ATOMI

Dispense CHIMICA GENERALE E ORGANICA (STAL) 2012/13 Prof. P. Carloni GLI ATOMI GLI ATOMI L'atomo e le particelle che lo compongono, il nucleo e gli elettroni, numero atomico e numero di massa, isotopi, la struttura dell'atomo, gli orbitali s, p e d, la configurazione fondamentale

Dettagli

Come risolvere i quesiti dell INVALSI - terzo

Come risolvere i quesiti dell INVALSI - terzo Come risolvere i quesiti dell INVALSI - terzo Soluzione: Dobbiamo ricordare le precedenze. Prima le potenze, poi le parentesi tonde, quadre e graffe, seguono moltiplicazioni e divisioni nell ordine di

Dettagli

Lo studente deve prima impadronirsi del formalismo in appendice. Hartree-Fock

Lo studente deve prima impadronirsi del formalismo in appendice. Hartree-Fock Lo studente deve prima impadronirsi del formalismo in appendice. Hartree-Fock L' hamiltoniana elettronica per elettroni ed M nuclei (fissi) si scrive p H e i i 1 m i + j 1 e ij + r ij 1 1 M Μ 1 Z Μ e =

Dettagli

Funzioni. iniettiva se x y = f (x) f (y) o, equivalentemente, f (x) = f (y) = x = y

Funzioni. iniettiva se x y = f (x) f (y) o, equivalentemente, f (x) = f (y) = x = y Funzioni. Dati due insiemi A e B (non necessariamente distinti) si chiama funzione da A a B una qualunque corrispondenza (formula, regola) che associa ad ogni elemento di A uno ed un solo elemento di B.

Dettagli

Studio generale di una conica

Studio generale di una conica Studio generale di una conica Manlio De Domenico 19 Giugno 2003 Definizione 1 Si definisce conica C un equazione algebrica F (x 1, x 2, x 3 ) = 0 del secondo ordine omogenea. Detta A la matrice simmetrica

Dettagli

La Fisica Quasi Moderna La Meccanica Quantistica Classica. Particelle a velocità Molto inferiore alla luce

La Fisica Quasi Moderna La Meccanica Quantistica Classica. Particelle a velocità Molto inferiore alla luce La Fisica Quasi Moderna La Meccanica Quantistica Classica Particelle a velocità Molto inferiore alla luce Sommario Il Macinino di Newton Ma perché esiste il Mondo? Una deviazione: fisica e matematica La

Dettagli

FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 2 (2015/16)

FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 2 (2015/16) FISICA QUANTISTICA CON ESERCITAZIONI - MOD. 2 (2015/16) Scopo del corso Il corso si propone di completare le conoscenze dello studente nell ambito della meccanica quantistica non relativistica, applicata

Dettagli

Vettori e matrici. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara

Vettori e matrici. Lorenzo Pareschi. Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara Vettori e matrici Lorenzo Pareschi Dipartimento di Matematica & Facoltá di Architettura Universitá di Ferrara http://utentiunifeit/lorenzopareschi/ lorenzopareschi@unifeit Lorenzo Pareschi Univ Ferrara

Dettagli

Bosone di Higgs. Alessandro Bottino. Biblioteca Civica Multimediale Archimede. Settimo Torinese, 28 gennaio 2014

Bosone di Higgs. Alessandro Bottino. Biblioteca Civica Multimediale Archimede. Settimo Torinese, 28 gennaio 2014 Bosone di Higgs e Modello Standard d della Fisicai delle Particelle Biblioteca Civica Multimediale Archimede Settimo Torinese, 28 gennaio 2014 Alessandro Bottino Contenuto Particelle ed interazionii i

Dettagli

Con riferimento alla figura 1, l Hamiltoniano della molecola di idrogeno in unità atomiche ha la forma. r a1 r b

Con riferimento alla figura 1, l Hamiltoniano della molecola di idrogeno in unità atomiche ha la forma. r a1 r b Molecola di idrogeno Nel capitolo precedente, partendo dagli orbitali molecolari della molecolaione idrogeno, è stata possibile una trattazione qualitativa delle molecole biatomiche e quindi anche della

Dettagli

Struttura dell atomo atomo particelle sub-atomiche - protoni positiva - neutroni } nucleoni - elettroni negativa elemento

Struttura dell atomo atomo particelle sub-atomiche - protoni positiva - neutroni } nucleoni - elettroni negativa elemento Struttura dell atomo L atomo è la più piccola parte dell elemento che conserva le proprietà dell elemento Negli atomi ci sono tre diverse particelle sub-atomiche: - protoni (con carica positiva unitaria)

Dettagli

L atomo di Bohr. Argomenti. Al tempo di Bohr. Spettri atomici 19/03/2010

L atomo di Bohr. Argomenti. Al tempo di Bohr. Spettri atomici 19/03/2010 Argomenti Spettri atomici Modelli atomici Effetto Zeeman Equazione di Schrödinger L atomo di Bohr Numeri quantici Atomi con più elettroni Al tempo di Bohr Lo spettroscopio è uno strumento utilizzato per

Dettagli

PSICOMETRIA. Corso di laurea triennale (classe 34) VERIFICA DELL IPOTESI CON DUE CAMPIONI

PSICOMETRIA. Corso di laurea triennale (classe 34) VERIFICA DELL IPOTESI CON DUE CAMPIONI PSICOMETRIA Corso di laurea triennale (classe 34) VERIFICA DELL IPOTESI CON DUE CAMPIONI CAMPIONI INDIPENDENTI Campioni estratti casualmente dalla popolazione con caratteristiche omogenee Assegnazione

Dettagli

Università degli studi di Catania. Corso di laurea in fisica

Università degli studi di Catania. Corso di laurea in fisica Università degli studi di Catania Corso di laurea in fisica Esame di meccanica uantistica I Analisi numerica del potenziale anarmonico Agata Trovato Enrica Trovato Oscillatore armonico Trattazione uantistica

Dettagli