Analisi delle caratteristiche delle acque superficiali nel bacino del fiume Adige: corpi idrici superficiali e condizioni di riferimento

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1 Analisi delle caratteristiche delle acque superficiali nel bacino del fiume Adige: corpi idrici superficiali e condizioni di riferimento TRENTO Museo tridentino di scienze naturali 17 gennaio 2007 dott. Marcello Zambiasi dott. Manuel Montero Ramirez Dott. Bruno Maiolini

2 Contenuti Obiettivo del progetto Ruolo e coordinamento dell Autorità del Fiume Adige Normativa di riferimento (2000/60/CE) Tipologia ai sensi della 2000/60/CE Tipizzazione dei corpi idrici correnti Tipizzazione dei laghi Attività in corso Attività futura

3 Obiettivo del progetto Partner convenzione Museo Tridentino di Scienze Naturali (MTSN) Obiettivi convenzione: Individuare le tipologie dei corpi idrici superficiali; Definire i corpi idrici fortemente modificati e quelli artificiali; Fissare le condizioni di riferimento per i corpi idrici superficiali delineati; Valutazione del rischio per i corpi idrici superficiali nel raggiungere il buono stato ecologico ai sensi della 2000/60/CE

4 Ruolo e Coordinamento dell Autorità APAT Agenzia per la Protezione dell ambiente e per i servizi tecnici NAZIONALE MATT Ministero dell ambiente e della tutela del Territorio e del mare Autorità di bacino dell Adige Enti Locali PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO REGIONE DEL VENETO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO

5 DIRETTIVA QUADRO ACQUA (2000/60/CE) Normativa di riferimento STATI MEMBRI (ITALIA) DISTRETTI IDROGRAFICI (ADIGE) CORPI IDRICI La 2000/60/CE obbliga alla protezione delle acque superficiali interne, di transizione, costiere e sotterranee: necessità di gestire questa risorsa attraverso una pianificazione di bacino idrografico, con un ottica ecologica che consideri il ciclo delle acque e non i confini amministrativi di province, regioni o stati. OBIETTIVO: BUONO STATO PER TUTTE LE RISORSE IDRICHE EUROPEE ENTRO IL 2015.

6 TIPOLOGIA La Direttiva Quadro 2000/60/CE richiede agli Stati Membri di stabilire la tipologia per le diverse categorie di corpi idrici superficiali. La tipizzazione è necessaria per: Reporting Intercalibrazione Fissare le condizioni di riferimento tipospecifiche per gli elementi di qualità biologica

7 TIPOLOGIA Ci sono due possibili sistemi per stabilire la tipologia contenuti nella Direttiva sistema A; sistema B. Gli Stati Membri possono scegliere quale sistema usare.

8 TIPOLOGIA SISTEMA A: è basato sulle ecoregioni di Illies: descrittori e limiti fra i tipi sono fissi. Sistema A tipologia fissa per i fiumi Descrittori Numero di categorie Bordi fra tipi Il Sistema A è considerato troppo rigido Ecoregione 25 mappe Allegati XI e non adatto in molti paesi europei Altitudine 3 Elevata (>800m), media ( m), bassa (<200m) Area bacino 4 Piccola (10-100Km²), medio ( Km²), grande ( km²), molto grande (>10000Km²) Geologia 3 Calcarea, silicea, organica

9 TIPOLOGIA SISTEMA A: è basato nelle ecoregioni di Illies: descrittori e limiti fra i tipi sono fissi. Sistema A tipologia fissa per i laghi Descrittori Numero di categorie Bordi fra tipi Ecoregione 25 mappe Allegati XI Altitudine 3 elevata (>800m), media ( m), bassa (<200m) Profondità 3 < 3m, 3-15m, >15m media Superficie 4 0,5-1 km², 1-10 km², km², >100 km² Geologia 3 calcarea, silicea, organica

10 TIPOLOGIA SISTEMA B: deve essere caratterizzato usando i valori dei descrittori obbligatori, e altri descrittori o combinazioni di questi, come richiesto, per assicurare come minimo lo stesso livello di differenziazione raggiunto usando il sistema A. che fosse stato Sistema B tipologia i fiumi Fattori obbligatori Fattori opzionali Altitudine, latitudine, longitudine, composizione geologica e dimensioni Distanza dalla sorgente del fiume, energia di flusso, larghezza media, profondità media, pendenza media, forma e configurazione dell alveo principale, categoria in funzione della portata del fiume, configurazione della valle, trasporto di solidi, capacità di neutralizzazione degli acidi, composizione media del substrato, cloruro, intervallo delle temperatura dell aria, temperatura media dell aria, precipitazioni

11 TIPOLOGIA SISTEMA B: deve essere caratterizzato usando i valori dei descrittori obbligatori, e altri descrittori o combinazioni di questi, come richiesto, per assicurare come minimo lo stesso livello di differenziazione che fosse stato raggiunto usando il sistema A. Sistema B tipologia i laghi Fattori obbligatori Fattori opzionali Altitudine, latitudine, longitudine, profondità, composizione geologica e dimensioni. Profondità media del lago, forma del lago, tempo di residenza, temperatura media dell aria, intervallo delle temperature dell aria, caratteristiche di mescolamento, capacità di neutralizzazione degli acidi, livello di fondo della concentrazione di nutrienti, composizione media del substrato e fluttuazione del livello delle acque.

12 TIPIZZAZIONE DEI CORPI IDRICI CORRENTI METODOLOGIA APPLICATA: COMBINAZIONE SISTEMA A E B uso di un approccio regionale (regionalizzazione) e una definizione della tipologia basata su un più elevato numero di fattori rispetto al sistema A possibilità di modulare meglio le diverse classi di attribuzione, come reso possibile dal sistema B L APPROCIO REGIONALE: 1.- IDRO-ECOREGIONI (HER): aree con limitata variabilità per le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche. 2.- Definizione di tipi fluviali all interno delle HER, sulla base di un ristretto numero di variabili non incluse nella definizione delle HER.

13 Vantaggi dell utilizzo di una regionalizzazione Semplificazione nell attribuzione di ogni tratto fluviale a un determinato tipo; Attribuzione automatica a tipi per tutto il territorio nazionale; Spiccata coincidenza tra Idro- Ecoregioni/tipologia e unità territoriali di gestione; Buon compromesso tra ponderazione delle caratteristiche ecosistemiche e necessità gestionali; Integrazione di alcuni dei descrittori obbligatori del sistema B della WFD in regioni definite con conseguente semplificazione interpretativa pur in piena attinenza normativa; Le HER sono un ottima base per la definizioni di condizioni di riferimento tipo-specifiche.

14 L approccio per una tipologia fluviale italiana Livello 1 - Regionalizzazione.. Utilizzare direttamente le HER definite da CEMAGREF per l Italia. Livello 2 Definizione di una tipologia di massima.. La tipologia viene definita sulla base di pochi elementi descrittivi (perennità e persistenza, origine del corso d acqua, distanza dalla sorgente, ecc), di facile applicabilità a scala nazionale e la cui rilevanza sia ampiamente condivisa. Considerata ufficiale ai fini delle attività di reporting per la WFD a livello europeo e necessaria per tutti i fiumi italiani Livello 3 Definizione di una tipologia di dettaglio.. L affinamento della tipologia di livello 2 sulla base delle specificità territoriali, dei dati disponibili, di particolari necessità gestionali, ecc.

15 Livello 1 - REGIONALIZZAZIONE Le ipotesi fondanti delle Idro-Ecoregioni sono: 1.- All interno di ogni HER, gli ecosistemi di acqua corrente devono presentare una variabilità limitata per le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, oltre che un simile pattern di variazione longitudinale. 2.- Gli ecosistemi di HER diverse devono differire per almeno uno dei principali parametri abiotici, e queste differenze si devono riflettere in modo consistente e significativo sulla struttura biologica. GEOLOGIA, OROGRAFIA E CLIMA sono considerati i principali fattori che determinano le caratteristiche degli ecosistemi d acqua corrente a scala di bacino

16 Livello 2 TIPOLOGIA DI MASSIMA Criteri selezionati per la tipologia di massima: Perennità e persistenza; Origine del corso d acqua; Distanza dalla sorgente; Morfologia dell alveo (per fiumi temporanei); Possibile influenza del bacino a monte sul corpo idrico.

17 PERENNITA E PERSISTENZA PERENNE (Acqua sempre presente in alveo, tutti gli anni) TEMPORANEO (Soggetto a periodo di asciutta totale o di tratti dell alveo annualmente o Almeno 2 anni su 5) Intermittente (Acqua in alveo per più 6 mesi) Effimero (Acqua in alveo per meno di 6 mesi, ma Stabilmente; a volte Tratti con pozze isolate) Episodico (Acqua in alveo solo in seguito ad eventi di precipitazione particolarmente intensi, anche meno di una volta ogni 5 anni )

18 ORIGINE DEL CORSO D ACQUA 1.-Scorrimento superficiale di acque di precipitazione o da scioglimento di nevai; 2.- Ghiacciai; 3.- Grandi laghi; 4.- Sorgenti; 5.- Acque sotterrannee

19 DISTANZA DALLA SORGENTE La distanza dalla sorgente consente di ottenere delle classi di taglia per i corsi d acqua italiani, definite come segue: Molto piccolo < 5 km Piccolo Km Medio Km Grande Km Molto grande > 150 Km

20 Influenza del bacino a monte sul corpo idrico Indice di Bacino a Monte (IBM): IBM = estensione totale del fiume / estensione del fiume nella HER di appartenenza. Alpi e Appennino Settentrionale: IBM 1.25 Trascurabile 1.25 < IBM 2 Debole Debole IBM > 2 Forte

21 Livello 3 TIPOLOGIA DI DETTAGLIO Inteso a supportare approfondimenti effettuati a scala locale/di bacino sulla base di informazioni di dettaglio; Dovrebbe affiancare l individuazione dei corpi idrici ai sensi della WFD; Dovrebbe consentire la definizione di eventuali sottotipi; Offre la possibilità di compensare eventuali incongruenze che derivino della definizione della tipologia di livello 2;

22 L approccio per una tipologia dei laghi italiana Un corpo idrico lentico superficiale interno fermo di acqua dolce naturale, naturale-ampliato ampliato o artificiale dotato di significativo bacino scolante. Tipizzazione dei laghi con superficie 0.2 Km²; Applicazione del sistema B; Variabili di tipizzazione; Morfometriche: : quota media del lago o livello medio (m s.l.m.),.), profondità massima (m), superficie (km²), ecc. Caratteristiche geologiche del substrato: alcalinità, conducibilità.

23 Variabili di tipizzazione Descrittore Intervallo dei valori Conducibilità (μs/cm 20 C) < 2500 / 2500 Latitudine < 44 00` N / 44 00` N Quota (m s.l.m.) < 800 / 800 / 2000 Profondità media/massima (m) < 15 / 15 / 120 Superficie (km²) 100 Stratificazione termica Origine vulcanica Composizione prevalente del substrato geologico Laghi polimittici Laghi stratificati Vulcanica / Altro Calcareo / Siliceo

24 Attività in corso I diversi fattori applicati nel livello 2 devono essere incrociati per avere i tipi fluviali all interno del bacino. Successiva verifica e validazione dei tipi fluviali ottenuti dell incrocio dei fattori. Successiva verifica e validazione dei tipi dei laghi all interno del bacino.

25 Attività futura Raccolta di informazioni e metodologie per stabilire i corpi idrici superficiali fortemente modificati Stabilire le Condizioni di Riferimento per i diversi tipi delineati; Contributo al gruppo di lavoro nazionale in riferimento alla rete di monitoraggio ai sensi della WFD.

26 GRAZIE PER L ATTENZIONE

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