INTERVENTO DI ESTRAZIONE DI CRISTALLINO TRASPARENTE A SCOPO REFRATTIVO CON IMPIANTO DI LENTE ARTIFICIALE

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1 INTERVENTO DI ESTRAZIONE DI CRISTALLINO TRASPARENTE A SCOPO REFRATTIVO CON IMPIANTO DI LENTE ARTIFICIALE SCHEDA INFORMATIVA Approvato dalla Società Oftalmologica Italiana (2 aggiornamento 11/2015), e ulteriormente aggiornato dal Dr. G. Panozzo nel Febbraio 2016 Gentile Sig. Questa scheda contiene le informazioni sulla sua condizione, sul trattamento proposto e le sue alternative, sui possibili risultati dell intervento e sui rischi. Le informazioni più importanti contenute in questo documento sono già state discusse durante la sua visita, ma se dopo la lettura di questa scheda vi fosse qualcosa che rimane non chiaro, Lei è invitato a chiedere tutte le spiegazioni che ritiene necessarie. Al termine di questa scheda troverà il consenso informato. La sua firma in calce, se la vorrà porre, consentirà al suo Chirurgo di procedere all intervento. E importante premettere che la consegna di questa scheda e la firma del relativo consenso non sono tese a scaricare il suo Chirurgo dalle sue responsabilità, che restano invariate, ma piuttosto a garantire che Lei ha compreso appieno ciò a cui andrà incontro e che le sue aspettative siano corrispondenti ai risultati che possono essere ottenuti con questa procedura chirurgica, evitando in questo modo delusioni o fraintendimenti. Il responsabile del trattamento chirurgico è il Dr. Giacomo Panozzo Servizio Urgenze: Considerazioni preliminari L intervento di estrazione di cristallino trasparente viene eseguito allo scopo di ridurre drasticamente o nel migliore dei casi eliminare del tutto la necessità di utilizzare degli occhiali. La grande maggioranza delle persone che si sono sottoposte a questa procedura dichiara di essere estremamente soddisfatta, ma si tratta di un intervento completamente volontario e per nulla necessario. Come tale, richiede più di altri che Lei comprenda appieno le caratteristiche ed i rischi connessi a questa procedura, per poter poi decidere in piena coscienza se desidera dare il suo consenso al Chirurgo. La condizione oculare per cui Lei richiede un intervento è: Tale condizione viene normalmente corretta mediante occhiali o lenti a contatto, il cui utilizzo tuttavia può essere fastidioso, limitante, poco pratico o in alcune situazioni particolari anche rischioso. In molti casi, per ottenere una buona visione in ogni momento della giornata, possono essere necessarie più tipologie di occhiali, o l uso combinato di lenti a contatto, ma in ogni caso la sua situazione può essere in qualche modo affrontata efficacemente con questi tipi di correzione. Mediante l intervento di chirurgia facorefrattiva, si intende invece ovviare ai suoi disagi sostituendo il cristallino (ovvero la lente normalmente presente all interno dell occhio) con un altra trasparente ma di potere simile a quello degli occhiali. Dal punto di vista tecnico e procedurale, l intervento è del tutto analogo a quello che si esegue per l estrazione di cataratta (quando la lente naturale è divenuta opaca), e presenta analoghe caratteristiche, Pagina 1 di 7

2 decorso e rischi. È importante sottolineare che questo intervento si limita a sostituire il cristallino per ovviare all uso di occhiali o lenti, ma se esistono altre cause di visione scarsa, queste non potranno essere risolte. In particolare, la presenza di una maculopatia, di un atrofia del nervo ottico, o di difetti congeniti quale l ambliopia (occhio pigro), rimarranno inalterati, limitando in modo più o meno marcato i benefici dell intervento. Nel suo caso in particolare è anche presente la seguente patologia: In ogni caso, la visione dopo l intervento non potrà essere superiore a quanto è attualmente, e l unica differenza sarà nella ridotta o assente necessità di utilizzare correzioni ottiche. L intervento chirurgico L intervento dura circa 10 minuti salvo complicazioni, è eseguito in sala operatoria con l ausilio di un microscopio operatorio, e richiede un assoluta sterilità, in quanto comporta delle manovre da eseguire all interno dell occhio. Un anestesista è sempre presente per monitorare le funzioni generali ed eventualmente intervenire. Solitamente l intervento si esegue in regime ambulatoriale e l ospedalizzazione non è necessaria: dopo l intervento è solamente opportuno riposare per qualche tempo nei locali previsti fino all arrivo del Chirurgo o dell Anestesista, ed attendere che il personale di sala accompagni il Paziente a rivestirsi e lo riconsegni ai suoi accompagnatori. Anestesia L occhio viene reso indolore con la sola instillazione di gocce anestetiche, o in alternativa con un iniezione vicino all occhio. Solo in rari casi può rendersi necessaria una sedazione. La scelta è fatta dal chirurgo oculista col parere del medico anestesista sulla base delle condizioni cliniche del paziente. L intervento può alle volte richiedere dei punti di sutura. Deve essere in particolare ben compreso dal Paziente che l anestesia con le gocce (anestesia topica) che viene utilizzata nella maggior parte dei casi, consente di non sentire alcun dolore, ma i movimenti dell occhio saranno conservati. Durante l intervento dunque il chirurgo richiede che il Paziente fissi sempre una luce intensa che proviene dal microscopio. Questa collaborazione è fondamentale ai fini della buona riuscita dell intervento, e le è stata ben illustrata dal Dr. Panozzo. Si invita comunque a chiedere ulteriori spiegazioni se questo non risultasse ben chiaro. Tecnica di intervento La rimozione del cristallino, nella maggioranza dei casi, viene realizzata con una sonda ad ultrasuoni che lo frantuma e aspira (oggi una prima parte dell intervento può essere a volte eseguita con un laser particolare a femtosecondi ). Il cristallino è contenuto in un involucro trasparente molto fragile e sottile denominato capsula, che deve essere lasciata integra per poter poi ospitare il cristallino artificiale nella sua sede naturale. Scelta del cristallino artificiale Esistono molti tipi di cristallino artificiale, e la scelta viene fatta in base ad un confronto tra i desideri del Paziente e le reali possibilità ed opportunità. Scegliendo il potere adatto infatti, è possibile privilegiare la visione per lontano o quella per vicino, ma è molto importante avere chiari due punti fondamentali: 1. Il calcolo per scegliere il potere della lente viene effettuato con l ausilio di strumentazioni molto precise ma che non possono purtroppo garantire il risultato programmato al 100%, anche a causa del processo di cicatrizzazione, a volte imprevedibile. Pagina 2 di 7

3 2. La lente artificiale utilizzata viene costruita per consentire una buona visione generale, sia da lontano che da vicino, ma come per gli occhiali vi sono delle distanze intermedie che non vengono messe a fuoco con uguale facilità. Per spiegarsi meglio, l intervento non consente di ritornare ad una visione perfetta, magari come quella che si aveva in gioventù, ma rappresenta un modo efficace anche se imperfetto per eliminare o limitare al massimo l uso degli occhiali. Per tali motivi, è possibile che sia ancora necessario dopo l intervento utilizzare occhiali in qualche situazione. Quando questo utilizzo non è possibile o quando il paziente lo richiede si può anche effettuare una ulteriore e definitiva correzione utilizzando il LASER a ECCIMERI, che però deve essere considerata come una nuova procedura chirurgica. In casi estremi, può essere necessario sostituire il cristallino impiantato con un altro più idoneo. Nel suo specifico caso il potere del cristallino artificiale è stato scelto per armonizzare il più possibile le caratteristiche rifrattive del suo occhio con le sue aspettative visive. Pertanto, si cercherà di ottenere un risultato rifrattivo il più possibile vicino a Il Dr. Panozzo le ha ampiamente spiegato quali sono le caratteristiche della lente scelta per Lei, ed illustrato quale potrà essere presumibilmente la visione dopo l intervento, ma se lei ritiene di non aver ben chiaro questo punto essenziale, è invitato a chiedere ulteriori spiegazioni. Qualità della vista dopo l intervento Dopo l intervento, la visione è generalmente ottima e limpida, ma possono comparire degli effetti collaterali significativi, quali abbagliamenti, e aloni o distorsioni delle fonti luminose (lampioni o fari delle macchine). Tali disturbi prendono il nome di disfotopsie, sono normalmente lievi e a scomparsa spontanea, ma possono in rari casi perdurare nel tempo ed essere anche molto fastidiosi, specie nei primi mesi dopo l intervento, finché non ci si adatta alla nuova condizione. Per ridurli, la cosa più importante è operare i due occhi in tempi molto ravvicinati, ma può anche essere indicato l uso di un occhiale nei primi periodi. La cosa principale è essere a conoscenza di questi disturbi, non rimanerne sorpresi e cercare di non focalizzare l attenzione sul temporaneo disturbo visivo. In rarissimi casi tuttavia può essere necessario rioperare e sostituire la lente multifocale con una monofocale standard per lontano o vicino. Decorso postoperatorio Prima di lasciare il centro chirurgico, il paziente riceve un foglio nel quale sono indicate sia le istruzioni postoperatorie sia i farmaci da impiegare. Il paziente deve iniziare le cure entro poche ore dall intervento. È indicato mantenere l occhio bendato per 24 ore o per quanto specificatamente consigliato dal Chirurgo, cambiando la benda con una pulita ad ogni medicazione. Per i primi due giorni, ogni medicazione va preceduta dalla pulizia con salviette medicate della cute orbitaria, secondo le istruzioni ricevute. Il paziente non deve mai sospendere le cure (colliri o pillole) di propria iniziativa. I farmaci prescritti servono alla guarigione e a prevenire complicazioni. In caso di dubbi sulla modalità del decorso postoperatorio, il paziente dovrà contattare uno dei componenti dell equipe chirurgica. Di norma, non vi sono grandi disturbi dopo l intervento, ma nelle prime ore si potrà avere sensazione di corpo estraneo, bruciore, fastidio, lacrimazione, fotofobia, cefalea. La visione potrà essere poco nitida con macchie rossastre dovute all abbagliamento della luce utilizzata durante l intervento. È molto importante sapere che per circa 10 giorni dopo l intervento è necessario evitare qualsiasi possibile fonte di irritazione o infezione: polveri, animali domestici, persone con malattie infettive in fase acuta (raffreddori, tosse ecc) vanno tenuti a debita distanza, per non favorire una infezione post operatoria. Nelle settimane successive potrà rendersi necessaria l asportazione di punti di sutura eventualmente Pagina 3 di 7

4 utilizzati. La vista migliorerà in funzione della situazione clinica preoperatoria. Se necessario, già dopo qualche giorno potrà essere prescritta una correzione con occhiali provvisori. L attività professionale, l uso di macchine o di strumenti pericolosi, la guida dell auto sono sconsigliati per un periodo che sarà definito dall oculista. Mesi o anni dopo l intervento potrà verificarsi l opacizzazione della capsula posteriore su cui poggia il cristallino artificiale. Tale condizione si chiama cataratta secondaria, non è dipendente dalla procedura chirurgica e causa un nuovo peggioramento della vista. Il trattamento consisterà nel realizzare un apertura della capsula tramite un apposito laser. Eventi avversi Poiché l intervento di estrazione di cristallino trasparente a scopo refrattivo è analogo a quello che si esegue in presenza di cataratta, riportiamo di seguito i medesimi eventi avversi possibili. Per quanto sia perfettamente standardizzata e, nella stragrande maggioranza dei casi, seguita da eccellenti risultati, l operazione non sfugge alla regola secondo cui non esiste alcun atto sanitario privo di rischi. Per questo non è possibile per l oculista garantire il successo dell intervento o garantire che non si verifichino eventi avversi prima, durante e dopo l intervento chirurgico. Bisogna pensare alla chirurgia della cataratta come a un qualunque trattamento farmacologico. Il foglietto illustrativo di un farmaco contiene l elenco degli eventi avversi prevedibili, che non possono essere evitati con certezza se non evitando di assumere il farmaco. Esistono inoltre altri eventi non ancora segnalati ma possibili, per i quali il paziente è invitato a una segnalazione al medico curante. Così come il farmaco, anche l intervento di estrazione di cataratta comporta rischi più o meno gravi o frequenti, ed il paziente che sottoscrive il modello di informazione e consenso comprende appieno questa condizione, assumendosene necessariamente i rischi previsti (e non previsti poiché mai segnalati in letteratura scientifica). Di seguito sono riportati gli avversi prevedibili ma non prevenibili che possono comparire nella preparazione all intervento di cataratta, durante e dopo l intervento. Oltre a quanto qui elencate, è possibile la comparsa di altre manifestazioni locali e sistemiche non prevedibili e non prevenibili. Preparazione all intervento di cataratta - arrossamento dell occhio da operare da ipersensibilità ai farmaci necessari per la preparazione dell occhio all intervento Se l occhio viene anestetizzato con un iniezione si possono verificare: - emorragia palpebrale, perioculare, congiuntivale: possono persistere anche per molti giorni dopo l intervento - emorragia retrobulbare: può danneggiare irreparabilmente il nervo ottico con conseguente perdita della funzione visiva - riduzione permanente della vista da danneggiamento meccanico del nervo ottico - distacco di retina da perforazione del bulbo oculare, necessita di altri interventi chirurgici nel tentativo di riparazione - visione sdoppiata da danneggiamento dei muscoli dell occhio Durante l intervento di cataratta - emorragia intraoperatoria profonda: può essere molto grave e portare alla perdita della vista, se non addirittura alla perdita anatomica dell occhio - rottura della capsula posteriore: è la causa più comune di mancato raggiungimento del risultato funzionale. In conseguenza della rottura della capsula: può non essere possibile l estrazione completa della cataratta per cui residui del cristallino catarattoso rimangono all interno dell occhio; per rimuoverli può essere necessario un successivo Pagina 4 di 7

5 intervento chirurgico può non essere possibile il posizionamento del cristallino artificiale nella posizione naturale del sacco capsulare ma può essere necessario posizionarlo in una sede diversa; in queste condizioni il cristallino artificiale può decentrarsi richiedendo un successivo intervento per il suo riposizionamento può non essere possibile l impianto del cristallino artificiale che potrà essere impiantato in un secondo momento con un altro intervento chirurgico - causticazione della ferita chirurgica: quando l intervento di cataratta è particolarmente complesso sono necessari tempi ed energie elevate per rimuovere la cataratta. La sonda a ultrasuoni si riscalda in modo eccessivo e può ustionare la ferita chirurgica con conseguente necessità di suturare la ferita e induzione di astigmatismo postoperatorio. A volte, nonostante la sutura, la ferita chirurgica può non risultare a tenuta e richiedere un ulteriore intervento. Dopo l intervento di cataratta - reazione infiammatoria interna della porzione anteriore dell occhio di natura tossica in risposta alle varie sostanze introdotte nell occhio necessarie per poter effettuare l intervento - infezione interna dell occhio: nonostante la sterilità della sala operatoria, tutte le procedure di preparazione del campo chirurgico e di disinfezione accurata, l infezione è un rischio di ogni procedura chirurgica. Quando avviene nell occhio appena operato prende il nome di endoftalmite, e rappresenta in assoluto la più grave complicanza di qualsiasi intervento oculare. Le analisi statistiche ci dicono che nella chirurgia della cataratta l endoftalmite capita una volta ogni 5000/6000 interventi circa. Molto raramente la contaminazione avviene durante l intervento in sala operatoria, ma quasi sempre nei primissimi giorni dopo. In alcuni casi il fenomeno è controllabile con la terapia medica, in altri casi può richiedere un altro impegnativo intervento (vitrectomia), ma nei casi più gravi può accadere che non si riesca a fermare l infezione, e che sia alla fine necessaria l asportazione del bulbo oculare. Comunque in quasi tutti i casi l endoftalmite genera una grave ed irrimediabile perdita della vista. Per tale motivo, è essenziale seguire molto attentamente le norme igieniche e le istruzioni ricevute per la terapia. - edema maculare: si tratta di una risposta infiammatoria all intervento che può causare una riduzione significativa della vista temporanea o permanente - distacco di retina: è un evento avverso che compare più frequentemente negli occhi operati di cataratta rispetto a quelli non operati. Non sono certi i motivi, ma i fattori di maggiore rischio sono la giovane età del paziente, la miopia elevata, i traumi oculari, interventi più complessi di cataratta, diabete e sesso maschile. Il distacco di retina richiede un ulteriore intervento chirurgico e può causare una riduzione permanente della vista. Se compaiono sintomi come la visione di mosche volanti e di lampi di luce è necessario sottoporsi a una visita oculistica urgente - reazione della macula alla luce del microscopio operatorio e allo stress chirurgico con riduzione della capacità visiva - alterazione dell endotelio corneale con conseguente opacità della cornea: in alcuni casi può richiedere il trapianto di cornea - residuo rifrattivo: la tecnologia per il calcolo del potere del cristallino artificiale non permette un calcolo perfetto. L errore strumentale del calcolo del cristallino artificiale è più probabile in soggetti con altre patologie oculari, difetti rifrattivi elevati (miopia elevata, ipermetropia elevata, astigmatismo elevato) e cataratta avanzata. In questi casi, se non correggibili con occhiali, potrà essere necessario un successivo intervento per la sostituzione del cristallino impiantato oppure un intervento rifrattivo per correggere il difetto residuo - percezione di mosche volanti dovute a preesistenti anomalie del vitreo - ptosi (abbassamento) della palpebra superiore - aumento della pressione intraoculare - perdita di tenuta della ferita chirurgica Pagina 5 di 7

6 Casi di speciale difficoltà Esistono condizioni sistemiche e oculari che rendono l intervento di cataratta più complesso con conseguente aumento del rischio di comparsa degli eventi avversi. Condizioni sistemiche: ipertensione arteriosa, alterazioni della coagulazione ematica, diabete, depressione del sistema immunitario, patologie neurologiche che riducono la collaborazione del paziente, patologie scheletriche e obesità che rendono difficoltoso il posizionamento sul lettino, morbo di Parkinson, dispnea, broncopneumopatia cronica ostruttiva. Condizioni oculari: occhio infossato, rima palpebrale stretta, opacità della cornea, cornea guttata, camera anteriore bassa, scarsa midriasi, IFIS (sindrome dell iride a bandiera causata da farmaci alfa bloccanti come quelli per la cura dell ipertrofia prostatica e dell ipertensione arteriosa), sindrome pseudoesfoliativa, cataratta avanzata che non consente la visione del riflesso del fondo, sublussazione del cristallino, esiti di precedenti procedure chirurgiche o laser oculari, esiti di traumi oculari, anamnesi positiva per traumi oculari anche senza evidenti alterazioni della statica lenticolare, glaucoma anche in fase di compenso pressorio, miopia elevata, ipermetropia elevata, astigmatismo elevato. Altre eventuali condizioni che rendono a maggior rischio di complicanze il suo specifico caso sono: Controlli post-operatori Oltre ai controlli prescritti dal chirurgo, il paziente ha la responsabilità di programmare ed eseguire almeno due controlli nel primo anno dopo l'intervento e quindi un controllo ogni anno. In caso di comparsa di sintomi acuti e improvvisi, è necessario consultare con sollecitudine il medico oculista, oppure recarsi presso un Pronto Soccorso oculistico. La presente nota informativa ha la finalità di permetterle di rilasciare un consenso che sia effettivamente informato, consapevole e condiviso con il suo medico. È quindi invitato a leggere accuratamente questo documento prima di sottoporsi all intervento, evidenziando qualsiasi aspetto non le sia sufficientemente chiaro e/o qualsiasi perplessità. Per quanto riguarda le informazioni riguardanti la struttura (personale, macchinari, servizi, ecc.) la invitiamo a rivolgersi direttamente al Direttore Sanitario. Il sottoscritto Data Firma leggibile Cognome e nome di chi ha fornito le informazioni: Dr. Giacomo Panozzo Firma leggibile Dopo il documento d informazione deve essere allegato l Atto di Consenso che diviene parte integrante del processo di informazione e consenso. Pagina 6 di 7

7 ATTO DI CONSENSO Approvato dalla Società Oftalmologica Italiana - Marzo 2007 Quarto Aggiornamento Novembre 2014 Il sottoscritto Sig. CF: Documento: n scadenza Affetto da nell occhio dichiara in piena coscienza - di aver fornito ai sanitari tutte le informazioni relative allo stato di salute oculare e generale attuale e pregresso, nonché tutte le informazioni sulle terapie oculari e generali in corso e pregresse - di essere stato informato sulla dotazione tecnico-professionale della struttura dove sarà operato e che, se in corso d intervento si realizzasse una delle rarissime complicanze che richiede il ricorso all anestesia generale, e questa non fosse eseguibile presso la struttura dove è eseguito l intervento cui ora acconsente, diventerebbe necessario disporre il trasferimento in ambiente ospedaliero mediante ambulanza - di aver ricevuto una completa spiegazione verbale del documento scritto d informazione qui presente e sulla natura dell intervento - di aver pienamente compreso le informazioni che sono state fornite sull intervento, le sue caratteristiche e i suoi rischi, compresa la necessità di mantenere volontariamente la fissazione stabile durante la procedura - di aver compreso le ragionevoli aspettative visive che potranno essere ottenute; - di aver ricevuto dal responsabile del trattamento altri chiarimenti sui seguenti punti: - di essere informato sull obbligo di osservare le prescrizioni postoperatorie e sulle conseguenze derivanti da negligenza nell osservanza di dette prescrizioni - di essere informato sull obbligo di sottoporsi ai controlli postoperatori programmati e sulle conseguenze derivanti dal mancato rispetto delle visite di controllo - di aver letto e compreso perfettamente tutto ciò che è stato spiegato - di aver ricevuto le informazioni in data e di aver avuto il tempo necessario per riflettere e pertanto rilascia il consenso all intervento di in occhio e autorizza l equipe chirurgica - all eventuale conversione dall anestesia topica alla locale o alla generale e, se necessario, anche al trasferimento ad altra struttura adeguatamente attrezzata - a eseguire tutte le altre terapie che si rendessero necessarie durante o a seguito dell intervento - a eseguire durante l intervento tutte le variazioni necessarie, anche in riferimento a tutti i materiali utilizzati inclusi quelli impiantabili Data / / Firma del paziente Firma leggibile di chi riceve il presente documento Pagina 7 di 7

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